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venerdì 21 giugno 2013

AFTERSHOCK, IL CILEPANETTONE


Aftershock
(USA, Cile 2012)
Regia: Nicolás López
Sceneggiatura: Guillermo Amoedo, Nicolás López, Eli Roth
Cast: Eli Roth, Andrea Osvárt, Lorenza Izzo, Natasha Yarovenko, Nicolás Martínez, Ariel Levy, Selena Gomez
Genere: terremotato
Se ti piace guarda anche: Chernobyl Diaries - La mutazione, Hostel, L’ora nera

Aftershock è un film diviso in due parti nettamente distinte.
Siete shockati da queste rivelazione?
No?
E allora dico che è diviso in mille parti!

"Eli, possibile che tutte le vacanze con te vadano a finire così?"
Shockati adesso, vero? Peccato che non sia vero. È diviso solo in due parti, come avviene per altro in molte pellicole. La prima metà è un Cilepanettone, ovvero sembra di essere in un cinepanettone ambientato in Cile. Abbiamo una storiella vacanziera tipica: un turista americano interpretato da Eli Roth se ne va in Cile a trovare un amico, il classico tipo ancora ossessionato dalla sua ex, e i due figuri se ne vanno in giro insieme a un terzo compare chiamato Pollo, figlio di Apollo fece una palla di pelle di pollo. No, ho sbagliato. Cancellate quest’ultima frase.
Pollo è un figlio di papà vestito però da no global. Eli Roth, il suo amico e Pollo sono tre personaggi in pratica sull’antipatico andante, con vertice nell’odioso Pollo (che però poi avrà modo di tirare fuori le palle di pelle). Tra party notturni e visite turistiche di giorno, i tre mattacchioni vanno in giro ovviamente in cerca di patate. Che poi credo sia il motivo che ha spinto Eli Roth a realizzare questo film in veste di attore e di co-sceneggiatore.
Ma Eli Roth chi è?
Per i meno patiti di horror, ricordo che Eli Roth è l’autore di Hostel, film splatter controverso, non un capolavoro ma nemmeno privo di spunti di interesse, nonché di quel gioiellino di esordio che risponde al nome di Cabin Fever.

Cabin Fever, a tavola. È ora di cena!
Sì, arrivo.

Vedete? Risponde proprio a questo nome.

In più, Eli ha girato il pilot della notevole nuova serie appena confermata per una seconda stagione Hemlock Grove, molto twinpeaksosa, d’altra parte anche Cabin Fever evocava evidenti spettri lynchiani, e poi è pure un amichetto personale di Quentin Tarantino. Un membro della Quentin’s creek apparso in Bastardi senza gloria. Fine della breve biografia sul Roth il quale, nonostante il cognome, non è parente della iena Tim Roth, altro membro onorario della Quentin’s creek.

"Hey Selena, ho saputo che ti sei mollata con Justin Bieber. Esci con me?"
"Ahahah, hai davvero un gran senso dell'umorismo, nonnetto."
Nella prima parte della pellicola, i tre protagonisti maschili sono dunque impegnati nella ricerca di patate e la scena in cui Eli Roth, durante un improvviso attacco di pedofilia acuta, si becca un sonoro 2 di picche da  Selena Gomez vale da sola il prezzo del biglietto (si fa per dire, visto che il film si trova in rete e non è ancora prevista un’uscita nelle sale italiane).

Dopo il no! secco di Selena Gomez, Eli & friends trovano delle altre patate. Questa volta più vicine alla loro età. La migliore delle tre è Andrea Osvárt, attrice ungherese spesso e volentieri di casa in Italia, mentre le altre due, la caliente Lorenza Izzo e la russa Natasha Yarovenko, sembrano più modelle che attrici vere e proprie. Vedete voi se prenderla come una cosa positiva o negativa.
Nonostante in questa parte la pellicola sembri dirigersi sui sentieri della commedia goliardica e vagamente sentimentale, sono presenti alcuni segnali che ci indicano come le cose potrebbero presto prendere un’altra direzione. Il primo segnale è la presenza di Eli Roth, che visto così sembra un tranquillo ragazzone americano qualunque ma che in realtà, come abbiamo visto sopra, ha una passione sfrenata per lo splatter. Un altro segnale di pericolo arriva con un aneddoto inquietante sulle grotte di Valparaiso, in Cile. E poi avviene anche uno strano incidente su una specie di ascensore/funivia…

"Selena Gomez e Justin Bieber si sono lasciati? Ma questa è una tragedia!"
Tutti piccoli segnali che se ne stanno lì a sedimentare, per poi esplodere con una scossa. È qui che il film cambia del tutto registro. La commedia vacanziera cazzara che era stata fino ad allora viene totalmente demolita e la pellicola si trasforma in una ricostruzione thriller/horror del vero terremoto che nel 2010 ha sconvolto il Cile. Il contrasto tra le due parti è stridente, più che inaspettato. La cosa che più colpisce di questa seconda metà del film è la presenza di un orrore per nulla paranormale. A creare il panico è una calamità naturale e a far ancora più spavento è la brutalità delle persone. Perché una tragedia sa tirare fuori il meglio, ma anche il peggio da ognuno di noi.
Se a questo punto siete spaventati che il film prenda la piega del drammone sociale, non è così. Aftershock non si rivela la versione meno pretenziosa e più splatter del deludente The Impossible. Piuttosto, può essere visto come un Hostel latino-americano, perché Aftershock vira sì nel drama, però mantiene comunque la sua componente di intrattenimento leggero, e leggermente teso. Si limita a essere un film che scorre veloce, senza intoppi, senza nemmeno rimanere molto impresso, ideale per una visione estiva disimpegnata e un filino splatterosa.
Un Cilepanettone si potrà mai rivelare un capolavoro? Certo che no, ma se non altro è più fresco e gustoso del cinepanettone vero e proprio. E allora prendete e bevetene tutti, questo è il calice del sangue di Eli Roth versato per voi.
(voto 6/10)


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