Se ti tappi le orecchie te, che dobbiamo fare noi?
Anna Tatangelo “Progetto B”
La Tatangelo purtroppo non ci mostra il lato B, bensì il suo meno interessante Progetto B.
Si inizia alla grande con la inglorious hit “Bastardo”, un pezzo davvero cattivo che sinceramente mi piace. E pur una volta non sto facendo ironia.
Da qui in poi è comunque tutto un giocare tra lo stare in bilico sul precipizio e un precipitare in fondo al burrone della brutta musica italiana. E non solo italiana, visto che una ballata come “Amo la vita” è un numero da vecchia Mariah Carey ma (per fortuna) con meno gorgheggi vocali. In “L’aria che respiro” c’è poi un ospite (molto poco gradito): Mario Biondi, il motivo per cui ogni tanto si sentono dei rumori sospetti intorno alla bara di Barry White. Grazie a Dio almeno non arriva anche GG da Alassio, anzi GG da Napoli.
Le basi dell’intero disco sembrano quelle del karaoke anni ’90 e tanto per capire come il pop leggero italiano sia il terzo mondo della musica mondiale basta ascoltare le basi pazzesche che hanno i brani di Rihanna, Justin Timberlake o Lady Gaga, mentre Lady Tata si deve accontentare di suoni che fanno cacà. Unica eccezione al piattume produttivo è “Non mi pento”, il pezzo -attenzione!- in stile Black Eyed Peas, un tentativo di fare qualcosa di diverso dalla solita ballatona d’alessiana, peccato che i risultati sono quello che sono.
Disco brutto, questo Progetto B ma almeno “Bastardo” si salva e pure la versione Winehouse in the house ma soprattutto in the wine dell’evergreen “Mamma” non mi dispiace. È già qualcosa.
(voto 4,5)
Una copertina più buonista e veltroniana non c'era?
Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore”
Album composto da canzoni inedite + qualche pezzo vecchio rivisitato, tanto per fare cassa. Se riuscite ad ascoltarlo dall’inizio alla fine senza cadere in catalessi, vi faccio i miei migliori complimenti.
Visto che dopo la sua vittoria di Sanremo Vecchioni è stato all'unanimità portato in trionfo come un eroe della patria, io voglio fare il bastian contrari, anzi il bastard contrari. Qualche dubbio sull’onestà intellettuale del professò mi è infatti venuto quando l’ho visto cantare la sua hit “Chiamami ancora amore” nel corso della finale di Amici insieme al vincitore del suddetto programma, un tale di poco talent che si chiama Virginio Simonelli e che già solo dal nome non meriterebbe di vincere nemmeno un torneo di freccette (ché comunque è più importante un torneo di freccette di Amici).
Si è parlato di un possibile significato politico del brano di vecchioVecchioni, con il verso “Per il bastardo che sta sempre al sole” che potrebbe riferirsi a chi se non a Lui? Cantare una cosa del genere in prima serata su Canale 5 può significare un grande sberleffo nei confronti del Grande Dittatore oppure Vecchioni pur di conquistare il pubblico dei ninin che guardano Amici farebbe qualunque cosa peggio di un Justin Bieber qualunque?
L’altro verso importante del pezzo è “Per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero, così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero.” Eh ok, belle parole. Ma chi è che in Italia sta uccidendo il pensiero? Non sono forse anche e soprattutto i programmi come quelli di Maria de Filippi?
Chiamami ancora amore? Ma corri forte va, bandolero stanco, che te la cavi giusto se bulldog Maria de Filippi ti difende.
(voto 2)
Un omaggio alle Iene
o solo abiti riciclati dalla Prima Comunione?
Modà “Viva i romantici”
I Modà sono giunti con mio grande stupore al quarto album, peraltro attualmente in vetta alla classifica italiana. Io pensavo fossero degli esordienti assoluti, ma evidentemente i dischi precedenti erano così memorabili da aver lasciato un segno indelebile nel mio cuore quanto nelle mie orecchie. Non avendo ora presente i loro precedenti, non so se Kekko (ke kazzo di nome hai?) e compagni abbiano passato l'intera carriera a copiare i Negramaro, ma perlomeno da quest’ultimo disco sembra non abbiano ascoltato altro per tutta la loro vita. E me ne dispiaccio sinceramente per loro, visto che farebbero prima a sentirsi “The Bends” dei Radiohead invece della brutta copia giualianiana. Ma forse si sono ascoltati pure i testa di radio, visto che in “Salvami” il giro di note della chitarra ricorda (scopiazza?) un po’ persino “No Surprises”, sebbene il risultato finale suoni più che altro come... sì, esatto… come i Negramaro. A un certo punto arriva anche l’immancabile successo sanremese “Arriverà”, cantato con Emma “tette grosse” Marrone, ma suona sempre come… i Negramaro.
Praticamente questo disco suona tutto come… i Negramaro, però forse un filino meglio degli ultimi logorroici Negramaro, quindi siamo a livelli ancora più o meno decenti. Più (poco) o meno (tanto) decenti. E se i romantici sono tutti così, allora abbasso i romantici.
(voto 4/5)
Copertina simile a quella della Tatangelo: ecco perché
quella là si copre le orecchie, c'è Giusy che urla
Giusy Ferreri “Il mio universo”
Il tuo universo è un universo in cui io non voglio vivere, Giusy.
La tua voce è davvero fastidiosa, questo te lo diranno già tutti quelli che ti incontrano per strada e che sicuramente ti dicevano la stessa cosa ancor prima che avessi la malaugurata idea di metterti a fare la cantantona. Com'è il tuo disco? Vediamo...
“Piccoli dettagli” è la parodia di “What’s Up” delle 4 Non Blondes o più semplicemente un attentato terroristico alle nostre orecchie? Per “Rosita” ti sei presa tra gli autori persino Francesco Bianconi dei Baustelle (oh, gli affitti a Milano sono cari se non conosci qualcuno al Pio Albergo Trivulzio), infatti è il pezzo più decente del lotto (l’unico lotto che nessuno vorrebbe mai centrare). A livello musicale il prodotto è anche un pop-rock tanto innocuo quanto discretamente curato, peccato solo per tua quella voce da nightmare.
(voto 3)
Ascoltate solo a vostro rischio e pericolo: l'autore del blog non si assume
alcuna responsabilità in caso di vomito e/o reazioni allergiche e/o tentativi di suicidio
Avrà anche dedicato la vittoria alla moglie, però intanto...
È andata così: alla fine muoiono tutti. Sul gobbo compare una scritta minacciosa, inserita dagli autori per puro scherzo: “Gianni, deve farli fuori. Uno per uno.” Morandi all’inizio esita ma poi, incapace di non seguire le istruzioni del Dio gobbo, prende un coltello e li squarta vivi uno dopo l'altro. A Belen Rodriguez taglia via le tette e il silicone inonda l’Ariston, Luca e Paolo provano a scappare ma sono troppo stonati per via di tutte le canne fumate e poi Morandi è un maratoneta e quindi non hanno scampo, ad Elisabetta Canalis Gianni apre il crano e, sorpresa sorpresa… dentro è vuoto.
No, è andata a finire così. “L’alieno” di Battiato e Madonia è in realtà una preghiera per far arrivare gli alieni e funziona! Gli extraterrestri irrompono così all’Ariston minacciosi, cercando di capire se gli essere umani possono costituire un pericolo per la loro razza. Per scoprirlo rapiscono Elisabetta Canalis, Gianni Morandi e Al Bano e fanno su di loro degli esperimenti. 5 minuti dopo se ne vanno via tranquilli: sulla Terra non hanno rilevato forme di vita intelligente. Evviva, il pianeta è salvo!
E invece no, la fine è stata questa: Anna Tatangelo e Belen Rodriguez hanno telefonato ai loro rispettivi compagni e li hanno mollati gridando “Bastardi!”, quindi in diretta tv hanno iniziato la più bella scenona di sesso saffico che si sia mai visto sulla prima rete Rai. E non solo lì.
Insomma, si sarebbero potuti inventare un sacco di diversi finali a sorpresa, tanto per depistare gli spettatori e invece quei sapientoni della Rai hanno deciso di svelare tutto già ore prima che la finale avesse inizio: Roberto Vecchioni è in testa al televoto.
Non devo dire che Vecchioni vincerà il Festival.
Non devo dire che Vecchioni vincerà il Festival.
"Hey gente: Vecchioni vincerà il Festival!"
Mentre qualcuno stava pensando di prendersela ancora una volta con il povero Julian Assange, l’unico che faceva per davvero il lavoro del giornalista ed è stato fermato mentre Emilio Faith è ancora a piede libero, ci si è accorti che la causa non è Wikileaks. Nessun complotto internazionale. La colpa è solo di un dirigente sveglione di Raitrade, uno che avrà uno stipendio da 10.000 euro al mese (pagati da noi contribuenti) e il cui unico compito nella vita consiste nel NON svelare i risultati del televoto. Questo allora cosa fa? Durante la conferenza stampa alla vigilia dell’ultima puntata di Sanremo svela… i risultati del televoto. Non contento di aver annunciato che al termine della puntata di venerdì Vecchioni aveva ricevuto il maggior numero di voti, lo sveglione di Raitrade ha continuato imperterrito a svelare cose che non doveva dire, come ad esempio che Van de Sfroos era il più votato in Lombardia e Al Bano vinceva in Puglia. A questo punto Gianni Morandi giustamente ha preso e se n’è andato lanciando “vaffa…” e “vadaviail…” e “porcodi…” a destra e manca, perché un conto è lavorare con la Canalis che poverina ha dei limiti di suo ma perlomeno è gnocca e si tromba Clooney, un altro è avere a che fare con un ritardato mentale messo lì da chissà quale politico. Ma licenziarlo subito, questo essere inutile dalla faccia troppo intelligente per essere vera?
Anzi, come direbbe la regina rossa: tagliategli la testa!
Il bacio interspecie
Ma a che ora è iniziata ‘sta puntata? Di nuovo alle 8 di mattina?
La partenza è subito con uno shock. Non un momento gay come qualche giornale l'ha erroneamente definito, bensì una scena di amore interspecie come nel film Splice: Luca Bizzarri ha infatti baciato Gianni “King Kong” anzi “Cheeta” Morandi.
Dopo essersi preso dal romantico sguardo con tanto di “occhi di ragazza” di un ormai innamorato Morandi, Luca canta con il partner storico Paolo (vistosamente ingelosito dal bacio precedente) “Grazie perché” dedicata a Belen Rodriguez and Elisabetta Canalis (l’ho introdotta con l’and perché ormai capisce più l’inglese dell’italiano, lei che vive negli iunaited steits of ammerica, mica come noi sfigati).
Gianni Morandi dopo il bacio di Luca Bizzarri
Davide Van de Sfroos “Yanez”
Me lo sono perso, ma faccio finta di averlo visto.
Tanto la sua canzone è la più simpa della competition ah yeah.
(voto 6/7)
Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore”
Ed eccolo, colui che al televoto parte (poco segretamente) in pole position. Niente di male che lui sia primo, però fa riflettere sull’età media degli italiani. Cioè io mi immagino tutti questi vecchietti anzi vecchioni a mandare i loro SMS togliendo i cellulari dalle mani dei nipotini che invece vorrebbero votare Emma o Justin Bieber (Justin Bieber non è in corsa a Sanremo, ma secondo me le 12enni votano comunque per lui, un po’ come a Napoli alle elezioni c’è sempre qualcuno che vota Diego Armando Maradona). Il suo è il testo migliore, ma a livello musicale è un filo (giusto per essere buoni) una noia mortale.
(voto 6,5)
Anna Tatangelo “Bastardo”
La Tatangelo nel corso di questo Festival ha subito una metamorfosi natalieportmaniana da cigno bianco a cigno nero, passando definitivamente al lato oscuro. La sua è una delle canzoni più cattive e bastarde sentite negli ultimi tempi e forse nella storia della musica tutta e penso che anche Tarantino applaudirebbe questa sua “Bang Bang (My Baby Shot Me Down)”: brava inglorious basterd!
Quasi quasi me la metto anche come suoneria del cellulare: che figata sarebbe essere chiamati con un “Bastardooo”?
Dite che non sarebbe una figata? Vabbè, allora ritiro tutto.
(voto 7,5)
Morandi ha l’arterio (e forse anch’io che continuo a dire che Morandi ha l’arterio perché Morandi ha proprio l’arterio non l’avete notato che ha l’arterio cioè ve ne rendete conto che ripete sempre le stesse cose sembra il presidente del Consiglio) e chiede di nuovo alla Canalis: “Elisabetta ma domani che il Festival finisce cosa fai?” E cosa vuoi che faccia domani, Gianni? Si prende dei caaaaaa… ntanti per braccio e si fa scoooooooooooooo… rtare per un tranquillo giretto di Sanremo, no?
Luca Barbarossa con Raquel Del Rosario “Fino in fondo”
Questi due qua sono una vera offesa ai duetti, alle coppie, ai testi, alla musica, alla pubblica decenza.
Giù giu giù più giù di così c’è davvero poco. Ce n’è solo uno, come vedremo tra pochissimo…
(voto 1)
Al Bano “Amanda Libera”
aaaAAAAAAAAAAAAAAAAAmanda è libera.
È l’ultima puntata e quindi Al Bano fattelo dire con la tua tonalità:
ma vaaaaAAAAAAAAAAAAAAAAAAAffanculo va
(voto 0, qualcuno aveva dubbi in proposito?)
Certo che una figlia come Belen può mettere
un padre di fronte a dei dubbi amletici...
Belen Rodriguez completa la sua trasformazione in Jennifer Lopez cantando un brano argentino sconosciuto (l’avrà scritto lei?) e soprattutto realizzando la marketta che sognava fin dalla prima puntata: portare sul palco il padre musicista. Se da noi in Italia sono i genitori a raccomandare i figli, evidentemente in Argentina va al contrario. In ogni caso basta con ‘sti nepotismi internazionali!
Gianni Morandi non sapendo che pesci pigliare questa sera (la vociferata ospitata di Sylvester Stallone è infatti saltata perché la Rai non ha expeso abbastanza soldi per finanziargli Expendables 2), va a pescare tra il pubblico il fidanzato VIP di Raquel Del Rosario, la puta che a Sanremo fa su e giù con Barbarossa, ovvero il pilota della Ferrari Alonso, che dichiara: “Sono qui a questo Festival bellissimo, meraviglioso!”
Non ho capito: ma li fanno i test antidoping in Formula 1, sì o no?
La Crus “Io confesso”
La musica leggera italiana, quella vera, è così che dovrebbe essere: elegante, raffinata, dalle atmosfere cinematografiche e morriconiane, con un cantante che ricorda un nostro grande campione olimpionico. L’ultimo requisito forse non è proprio indispensabile.
(voto 7)
Giusy Ferreri “Il mare immenso”
Inizia come un pezzo dei Linkin Park, ma è solo un’illusione: l’unica cosa immensa, almeno a casa mia, è il fastidio nei confronti della sua voce. Quanto al mare invece, speriamo che la sommerga.
(voto 5,5)
Nathalie Giannitrapani “Vivo Sospesa”
Puntata dopo puntata diventa sempre più rossa e dalle mie parti si dice: “Rusa ad cavei, gulusa de usei”. Lo so che non c’entra niente, ma se Van De Sfroos canta in dialetto laghèe, io non posso scrivere una stronzata in piemontese?
La canzone della Roux nostrana comunque è discreta, ma niente di più. Facciamo per una volta i seri: l’X-Factor sta qua non ce l’ha nemmeno nel buco del culo.
(voto 6,5)
Come si dice nei film americani: "E prendetevi una camera!"
Emma Marrone con i Modà “Arriverà”
Giuliano dei Negramaro in questo momento giace in un letto d’ospedale, si deve operare alle corde vocali (speriamo vada tutto bene, se no perderemmo una delle voci più fastidiose della musica italiana, e poi Giusy Ferreri con chi si scontrerebbe?), però penso seriamente che debba citarli per plagio, questi Modà che vanno di moda quest’anno. La canzone comunque alla fine non dico che mi piace, questo no, però mi dà meno fastidio di quanto pensassi dopo il primo ascolto.
E questa Emma di rosso vestito mi ricorda qualcuno: Michelle Williams?
(voto 6/7)
Luca Madonia con Franco Battiato “L’Alieno”
Un pezzo quasi estivo: mi immagino Battiato che si spalma la crema solare… mmm che brutta immagine, ma perché mi vengono in mente queste cose e non la Canalis che strappa gli slippini del costume da bagno a Belen a morsi come nella storica pubblicità del Coppertone?
(voto 6,5)
Luca e Paolo discutono i valori della Sinistra. Poco divertenti (Bersani cantante è una battutaccia su cui persino io ho ormai marciato troppo) e continuo a sostenere che prendere per il culo Berlusconi sia molto più efficace. Si fotta la par condicio.
A cercar bene anche la Canalis qualche talento ce l'ha
(ha fatto venire un durello persino al ballerino gay)
Non sono nemmeno le 22:30 e si sono già esibiti tutti i cantanti in gara. E adesso che diavolo fanno? Gianni Morandi guarda in faccia la Canalis e fanno il sempre popolare gioco del silenzio?
Ma no, fanno un’altra bella marketta per il cd di Sanremo, in cui Morandi ci tiene a ricordare di aver inserito pure un (orribile) pezzo da lui cantato. E poi la Canalis dopo aver dimostrato una padronanza mostruosa (ditemi se ho usato la parola sbagliata) delle lingue, si ricorda del suo glorious passato da Velina e si presenta in una versione ballerina da far invidia a Thom Yorke nel video di “Lotus Flower”.
La coreografia mi sembra un po’ copiata da quella di “Umbrella” di Rihanna, ma non facciamo troppo i polemici come al solito che prendersela con la Canalis dovrebbe essere considerato politically scorrect almeno quanto parlare male di un bimbo sordociecomuto e con la sindrome di Down.
Io perciò dico che Elisabetta è stata bravissima e ha ballato benissimo. Considerando che è una paralitica, ha già fatto fin troppo, meglio del tipo sulla sedia a rotelle di Glee (anche se quando apre bocca ricorda più che altro Brittany di Glee).
Ah, dite che non è paralitica?
Siete sicuri?
Ehm, allora forse c’è da rimpiangere Britney Spears quando si è esibita agli Mtv Awards 2007...
Ma farle a casa vostra queste rimpatriate, no?
Gianni Morandi dice a Raphael Gualazzi, vincitore nella sezione Giovani (nonostante dimostri almeno 55 anni), che è un tipo di poche parole. Vero, ma detto da lui che fa fatica a terminare una frase con il gobbo e dei testi scritti da Moccia, è un’affermazione che lascia il tempo che trova. Poi Gualazzi comincia a parlare e lui lo stoppa subito: ma allora vaffa pure te orangotango d’un Morandi.
Comunque questo Gualazzi mi puzza un po’ di Giovanni Allevi, ovvero un finto talento caso umano mascherato da fenomeno. Sono due buoni pianisti e basta, ma i talenti veri sono ben altra cosa.
Hanno provato a portare al Festival nomi di richiamo internazionale come Lady Gaga, Madonna, Justin Bieber. Ma niente da fare. Allora hanno provato a portare Fiorello e Sylvester Stallone, ma all’ultimo sono saltati pure loro. E così hanno fatto una telefonata e hanno preso proprio l’ultima, l’ultimissima ruota del carro: Massimo Ranieri, che tanto per la serata aveva come unico altro impegno una pizzata con gli amici. Gli amici poveretti ci sono rimasti molto male che abbia preferito Sanremo a loro, quindi non lo chiameranno più per uscire. Comunque cosa abbiamo fatto di male per meritarci Ranieri che canta in genovese? San Gennaro vieni giù giù giù nel mare su su su nel sole giù giù giù ma va’a’cagare.
Hey tu porco, levale le mani di dosso
Arriva Avril Lavigne e se credete che possa dire qualcosa di male anche su di lei vi sbagliate di grosso. Forse. La Canalis come al solito sbaglia l’annuncio dicendo “What the hell parade” (ma dove l’avrà letto?!?), mentre la canzone si chiama solo “What the hell”. Cosa diavolo combini super Eli?
È vero, Avril stasera ha dimenticato la voce a casa, ha uno stile da suicide girl con i capelli da esperimento mal riuscito di colorazione della Barbie che la fa sembrare una bimbominkia 12enne, però fuck off è fantastica comunque. Gianni Morandi arriva per la sua solita grandiosa intervista con domande profonde del tipo “Ti piacciono gli uomini italiani?” e lei risponde una cosa tipo “Sì, ma non i vecchi bavosi come te e il vostro presidente del Consiglio”. Quindi tieni giù le tue mani rugose dalla mia Avril, brutto rincoglionito!
(voto 6/7)
La sua prima apparizione non è stata abbastanza e allora Massimo Ranieri a grande richiesta dei suoi parenti torna sul palco, per un’intervista con Morandi (ormai diventato un vero esperto di interviste). Purtroppo per noi non c’è la Canalis che è madrelingua inglese ma evidentemente con il napoletano non se la cava altrettanto bene.
C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones e adesso è qui con Ranieri: ne ha fatta di strada, no?
I duetti tra questi due non ce la faccio proprio a reggerli, ma la cosa più deprimente è che si credono davvero bravi e davvero fichi.
Vado un attimo a suicidarmi e poi sono di nuovo da voi.
Quando i paramedici mi rianimano sono circondato da pillole e dal mio vomito. La cosa però non mi disturba più di tanto. Ciò che mi fa davvero schifo è vedere che Morandi e Ranieri sono ancora lì a cantare. Ci sono stati diversi, anzi, un sacco di momenti brutti e un sacco di momenti estenuanti nel corso di questo Festival, ma ora stanno davvero esagerando. Basta! Volete che mi suicidi un’altra volta?
Sicuri sicuri di essere contro la pena di morte?
Dopo un’ora di Morandi/Ranieri, finalmente vengono annunciati i 3 finalisti.
Finalmente si fa per dire, visto che il primo nome è… Al Bano. Ebbene sì. Al Peggio non c’è mai fine. Al Bano nemmeno.
Quindi ci sono i favoriti: Emma Marrone con i Modà e Roberto Vecchioni, in uno scontro tra musica ggiovane (come la definisce Morandi) e meno giovane, diciamo della terza età.
Ma attenzione perché c’è ancora la golden share, che è un jolly assegnato non si bene da chi, forse da Mauro Masi in persona, che potrebbe far rientrare in gara un’altra canzone. Tutto questo per incasinare un meccanismo che già di suo se no non era abbastanza complicated.
Nella spasmodica (sto sbadigliando copiosamente) attesa dell’annuncio del vincitore mi metto a riflettere. Anzi a ponderare: “Ma non era davvero possibile presentare una selezione musicale leggermente migliore?”
Se fossi stato io il direttore artistico di Sanremo avrei cercato di accaparrarmi in gara questi artisti, che tra l’altro in quanto a popolarità e vendite (alcuni anche all’estero) non hanno certo nulla da invidiare all’esercito delle 14 scimmie portato dal re monkey Morandi:
I Bloody Beetroots a Sanremo?
Sì, va bene Cannibal, è più probabile che Belen te la smolli...
Artisti
Afterhours
Baustelle
Caparezza
Cristina Donà
Crookers + Bloody Beetroots
Fabri Fibra col Club Dogo
Il teatro degli orrori
Jovanotti
Le luci della centrale elettrica
Linea 77
Malika Ayane
Subsonica
Tre allegri ragazzi morti
Verdena
+ Morgan (giusto per far su un po’ di casino mediatico e se va bene ci scappa pure un’overdose in diretta)
E come nuove proposte
Amor Fou
Aucan
Beatrice Antolini
Colapesce
Dente
Iosonouncane
Ministri
Simona Gretchen
Ok, sto sognando. Tornando alla realtà del vero Sanremo, questa è la mia classifica finale delle canzoni sentite (una chart, diciamolo, molto più prestigiosa di quella ufficiale), comprensiva di un po’ di tutto, tra Artisti, Giovani e Comici:
Sanremo fa seri danni al cervello delle persone:
una settimana e sono diventato un fan della Tatangelo.
Non c'è nemmeno bisogno che me lo diciate: mi ritiro da blogger
1. Anna Tatangelo “Bastardo”
2. Roberto Benigni “Inno di Mameli”
3. La Crus “Io confesso”
4. Davide Van de Sfroos “Yanez”
5. Luca e Paolo “Ti sputtanerò”
6. Emma Marrone con i Modà “Arriverà”
7. Nathalie Giannitrapani “Vivo Sospesa”
8. Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore”
9. Luca Madonia con Franco Battiato “L’Alieno”
10. Serena Abrami “Lontano da tutto”
11. Micaela “Fuoco e cenere”
12. Raphael Gualazzi “Follia d’amore”
13. Tricarico “3 Colori”
14. Anansi “Il sole dentro”
15. Roberto Amadé “Come pioggia”
16. Giusy Ferreri “Il mare immenso”
17. Patty Pravo “Il vento e le rose”
18. BTwins “Mi rubi l’amore”
19. Gabriella Ferrone “Un pezzo d’estate”
20. Max Pezzali “Il mio secondo tempo”
21. Marco Menichini “Tra tegole e cielo”
22. Luca Barbarossa con Raquel Del Rosario “Fino in fondo”
23. Anna Oxa “La mia anima d’uomo”
24. Al Bano “Amanda è libera”
Scegliere l’ottima performance di Benigni o i La Crus (che hanno portato all’Ariston la canzone più “bella” nel senso tradizionale del termine sentita in questo Festival musicalmente miserrimo) sarebbe stato troppo prevedibile e allora la mia preferita assoluta è stata la rivelazione del Festival. Mai sopportato Anna Tatangelo prima d’ora, ma il testo di questa “Bastardo” è l’unico che avrei voluto scrivere io (e invece l’ha scritto Lady Tata con quel Bastardo di Gigi D’Alessio!?!?!?!) e musicalmente ha la sua forza. Rock on, bella MILF!
Ci mancava solo questa...
Visto che non sapevano più chi invitare per allungare la brodaglia finale, arriva persino Milly Carlucci (ma peeeeeeeeeeeeeeeeerché?), la penultima ruota del carro (l’ultima ultima era Ranieri). Ci sono dei cojones di Ballando con le stelle che si scatenano manco fossero in una balera e tra loro anche Paolo Belli, l’amico di Morandi della nazionale cantanti, l’unica squadra di calcio che fa rimpiangere l’Italia di Lippi agli ultimi Mondiali.
Ritornano i tre finalisti. Roberto Vecchioni è un brav’uomo, la sua canzone ha un testo ispirato (ma definirlo bellissimo mi sembra esagerato) però è vecchio-ne. Non tanto di età (però un po' anche di quella), ma più che altro musicalmente. Più ggiovani invece sono Emma e i Modà con una canzone molto Negramaro ma per fortuna anche poco Amici di Maria de Filippi. Io preferisco loro, ma la cosa importante fondamentalmente è che non vinca Al B-ano, un insulto non solo alla musica e alla canzone italiana, ma anche al genere umano. Quanto odio quest’uomo! Credo ci sia solo un’altra persona al mondo che odio di più. E chi ha orecchie per intendere intenda.
Senza il gobbo Sanremo sì che sarebbe stato uno spasso
Per perdere ulteriormente tempo arrivano anche Giulio Scarpati (uno pseudo attore di pseudo fiction tipo "Uno pseudo medico in una pseudo famiglia") e direttamente da Hollywood Nino Frassica, il nostro attore oggi più amato dai grandi registi internazionali, da Sofia Coppola fino a Florian Henckel von Donnersmarck. Al divo Nino però non concedono nemmeno l'onore di un’intervista in inglese con la Canalis… ma stiamo scherzandooo?
Quindi momento al piano per Marco Sabiu, direttore dell’orchestra di Sanremo (evito di fare battute sui suoi denti visto che sarebbe come parlare male delle doti oratorie della Canalis, cosa che non ho mai fatto) e poi un’omaggio a Cochi e Renato da parte di Luca e Paolo che dopo “Ti sputtanerò” sono andati in progressiva fase calante.
Prima del gran (più o meno) finale però Luca Bizzarri ha finalmente lo sfogo di rabbia che aspettavo dall’inizio della kermesse: “E basta con sto bipartisan: possibile che in questo paese uno non possa dire quello che vuole? Io dico ciò che penso e che cazzo.”
Grande!
Terzo posto:
Al Bano
Amanda è libera. E finalmente lo siamo anche noi.
Secondo posto:
Modà con Emma Marrone. Maria de Filippi non ha sganciato abbastanza soldi quest’anno?
Va bene essere contenti, però è pur sempre Sanremo,
mica la Champions League
Canzone vincitrice di Sanremo:
Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore”
Ma che sorpresa! Peccato solo che quel furbone di dirigente Rai lo avesse già svelato parecchie ore fa. E per l’occasione ha anche rivelato i finali de Il sesto senso, de I soliti ignoti e pure di Inception.
Il testo della canzone di Vecchioni è un filo ruffiano e sembra pensato per prendersi i voti della classe lavoratrice (“Per l’operaio che non ha più il suo lavoro”) come dei giovani (“Per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero, così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero”), però considerando il personaggio credo non sia una cosa studiata quanto piuttosto un testo uscito dal cuore. E poi lo sapranno i dirigenti Rai che il pezzo è un filo antigovernativo? Chi sarà mai “il bastardo che sta sempre al sole”?
Mentre viene celebrato Vecchioni, la Canalis in sottofondo canticchia “Amanda è libera”, seriamente convinta che Al Bano abbia vinto questa edizione del Festival. ELI TI VOGLIO BENE!
E comunque, checché se ne dica, l’Italia non è un paese per vecchi. È un paese per Vecchioni.
Siamo arrivati alla fine. Come sempre, quando si arriva al termine di un Festival di Sanremo non è c’è un senso di malinconia per la conclusione di una splendida avventura eccetera eccetera. La sensazione è piuttosto quella di aver perso una settimana di vita a seguire un evento di una pochezza disarmante sia a livello musicale che a livello televisivo che a livello culturale che un po’ a qualunque livello umanamente conosciuto.
Meno male che c’è stato Roberto Benigni, soprattutto con la sua versione minimal emo (nel senso di emozionante) dell’Inno di Mameli. Anche se, per me, la vera vincitrice immorale del Festival come ho già detto è un'altra: Elisabetta Canalis. Ogni volta che ha aperto bocca è come se avesse provato un dolore fisico nel farlo. E noi con lei.
In conclusione conclusione, ringrazio chi ha voluto seguire questa triste rassegna nazional-popolare qui su questo blog ben poco nazional-popolare. Spero resteremo uniti (come ha detto più di un miliardo di volte arteriosclerosiMorandi). Spero che continuerete a seguirmi anche quando parlerò di film o artisti più o meno sconosciuti, altrimenti ci vediamo tra un anno per un altro massacro di Sanremo. E soprattutto spero vi siate divertiti a leggermi più di quanto io mi sia divertito a guardare il Festival. Eddai scherzo, ché mi sono divertito pure io. Perché, pensateci: che Italia sarebbe, senza Sanremo? Sarebbe un po’ come un’Italia senza Silvio Berlusconi, sarebbe…
Sarebbe davvero un Belpaese in cui vivere.
Se proprio non ne avete avuto abbastanza e volete continuare a farvi del male, potete recuperare anche
La cavalla precedentemente
conosciuta (o relativamente conosciuta) come:
Elisabetta Canalis
Quest’oggi voglio raccontarvi una magnifica favola, proprio come farebbe quella lagna di Antonella Clerici ma senza un vestito da sirena oversize addosso. Elisabetta è un piccolo mini Pony nata tra le magiche terre della Sardegna, un luogo per darvi due coordinate a metà strada tra l’isola che non c’è e l’isola di Lost. Con queste indicazioni dovreste raggiungerla senza problemi. Elisabetta passa un’infanzia spensierata in compagnia di diversi amichetti. Non so i genitori che professione facessero, ma Eli comunque non era mai lasciata sola, un po’ era in compagnia di Farouk Kassam, un po’ di Augusto De Megnie recentemente è stata avvistata anche con una certa Yara, ma non c’è nulla di confermato.
Quest’ultima battuta era troppo politically scorrect e inappropriata? Se non vi piace potete sempre cambiare blog e leggervi ad esempio Sciuscia. Azz, no: mi sa che lui è ancora più bastardo di me.
I genitori della Cavallis, che comunque sono sicuro siano delle bravissime persone con un lavoro rispettabile (d’altra parte anche in Sardegna c’è crisi e bisogna sfruttare il territorio come meglio si può), decidono però di mettere fine a questa idilliaca fanciullezza della figlia e la danno via a un Cavaliere che passava da quelle parti, zona Villa Certosa all’incirca. Tra il Cavaliere ed Elisabetta ci sono alcuni contatti telefonici certificati, ma purtroppo la Cavallis quando parla non si capisce una sega di quello che dice e quindi i pm hanno stabilito che tali intercettazioni sono inutilizzabili.
Poi il Cavaliere si stufa di lei perché Eli ormai cresce, diventa maggiorenne e quindi a lui le cose troppo legali gli puzzano un po’ e decide di liberarsene. Eli comunque ormai è diventata una bella puledra, nel senso che ha il viso e gli occhi da cavalla, quando parla nitrisce (sono stato bravo, ho detto nitrisce e non raglia) e ogni tanto scalcia. Ah, poi le piace anche essere cavalcata, ma questo non chiedetemi come faccio a saperlo. Insomma, una così bella cavalla non fa fatica a trovare un nuovo proprietario e infatti dalle lontane terre degli Stati Uniti d’America arriva un bel principe azzurro. Vabbè, durante il lungo viaggio forse si è un po’ perso e ormai non è che sia proprio un principe giovanissimo, però si mantiene ancora bene, come la Bellucci (Morandi, le hai dato della vecchia… non si fa con le signore. Mannaggia, ti devo insegnare tutto?)
Il bel GeorgeThe American (dal titolo del suo ultimo “magnifico” film) lancia così Eli dritta nell’Olimpo hollywoodiano, dove la conoscono tutti. Oh, Robert De Niro non l’ha mai vista prima ma dev’essere l’unico… Qui Eli fa un’audizione per Avatar, ma James Cameron le preferisce Anna Oxa: “Ragazzi, stiamo spendendo già troppi soldi per sta cagata di film: almeno con la Oxa risparmiamo sul trucco e pure sugli effetti speciali”. Per Seabiscuit le va meglio e viene scelta come protagonista equin… ehm, femminile. La sua carriera procede comunque alla grande, tra Struscia la notizia, Stelle a quattro zampe (lei è una delle stelle a quattro zampe) e Puttano in saldo (non è colpa mia, si chiama proprio così). Fino all’approdo più importante: il palco dell’Ariston. Elisabetta è magnifica, fa un ingresso trionfale, la gente si alza in piedi ad applaudirla. O forse la standing ovation era per Roberto Benigni che è arrivato a teatro cavalcandola?
Ma la nostra Eli nazionale a Sanremo ha anche avuto modo di dimostrare tutto il suo sensazionale valore di poliglotta. Ho detto poliglotta mica mignotta, sarò stato troppo buono? Comunque facciamo un passo indietro e torniamo all’inizio di quella stupenda serata, la quarta di un'edizione del Festival sempre più memorabile.
Con un giorno d’anticipo rispetto al previsto, ieri è stato il Radiohead day e quindi per forza di cose questa baracconata di Sanremo non poteva che passare in secondo piano. Però durante la sigla qualcosa mi ha distolto dal chiedermi dove collocare “The King of Limbs” all’interno della discografia di Thom Yorke e soci. Tra i loro lavori migliori o no? Solo il tempo ce lo dirà.
Eli, balli talmente bene che hai fatto piangere Belen
Ma c’avete fatto caso durante la sigla? Mentre fuori dall’Ariston un branco di vecchi rincoglioniti e ubriaconi ballava allegramente sulle note (questa davvero stupende) dello Schiaccianoci, così come dentro il teatro stavano facendo anche due giovani rincoglionite e ubriacone (però più gnocche del solito), sulla parte bassa dello schermo passano i titoli degli autori del programma: tra loro c’è anche Federico Moccia. Per chi non lo sapesse, Moccia prima di diventare un premio Nobal per la letteratura e un regista da Oscar era infatti un autore televisivo. E ora è tornato per Sanremo! Questo spiega tante, taaante cose. Prima di prendervela con l’incompetenza della Canalis, che pure è il simbolo stesso dell’incompetenza, tenete presente che con testi scritti da Moccia anche Natalie Portman farebbe fatica a sembrare convincente. No vabbè, Natalie Portman riuscirebbe a rendere interessante anche uno spot di Alfonso Luigi Marra. E a proposito non di Marra ma di Natalie: ANDATE A VEDERE IL CIGNO NERO – BLACK SWAN! (se le fa Belen, non vedo perché non possa fare delle markette anch’io). Intanto a bassissima richiesta popolare riparte la gara; questa sera per la gioia di grandi e piccini gli “artisti” si fanno accompagnare da alcune guest-star internazionali (ma internazionali de che? Quello che arriva più da lontano è de Roma!)
Luca Barbarossa e Rachel Del Rosario “Fino in fondo” con Neri Marcoré
Neri Marcorè era bravo. Dopo essersi sputtanato alla grande con quello schifo di The Tourist, ormai non ha però più niente da perdere e si è presentato così anche sul palco dell’Ariston insieme a Luca Barbarossa. Senza vergogna, i due sono protagonisti di un imbarazzante siparietto pseudo-recitato che fa rimpiangere il testo della canzone su su su giù giù giù e viene anche tagliato dai conduttori che gli parlano sopra.
(voto 2)
Visto che ieri ho citato Mirko di Mai dire gol, il testo di questa coppia scoppiata mi ha riportato alla mente Olmo/De Luigi: e ci sei tu, sempre più su
Ma la Cannabis si droga? E perché Belen invece è così sobria? Che palle, è troppo professionale. Dopo tutto siamo a Sanremo, ovvero la celebrazione stessa della non professionalità (a parte l’Orchestra, loro sono molto bravi). Volevo fare anche una battuta su Morandi e la Beghelli ma Luca e Paolo me l’hanno bruciata, maledetti.
La Crus “Io confesso” con Nina Zilli
Già erano i migliori, si sono presi pure l’ospite migliore (vabbé, Carmen esclusa) e allora per gli altri non vale. Ma vaffanculo, chissenefrega degli altri, tanto sono tutti degli stronzi.
(voto 7+)
Anna Tatangelo “Bastardo” con Loredana Errore
La canzone di Anna Tatangelo sono esterrefatto (o forse solo fatto?) dal dire che è una FIGATA!
Peccato solo che stasera si sia presentata a cantare con Shrek (Loredana Errore, una donna che già il cognome dice tutto sulla sua vita), perché ormai rischia di essere la mia preferita assoluta. La vita è proprio strana: una settimana di Sanremo e mi ti divento un fan della Lady Tata che non ho mai sopportato prima. Tutto rego comunque, è l’effetto di follia momentaneo che questa sagra del trash fa e sono quasi certo che la settimana prossima tornerò già a odiarla cordialmente.
(voto 7-)
Max Pezzali “Il mio secondo tempo” con Lillo & Greg
Un'immagine pubblicata in esclusiva dal Giornale tratta dai festini di Arcore
Ci voleva poco, ma la versione di Lillo & Greg dà merda all’originale. Dopo Luca e Paolo e Roberto Benigni una conferma ufficiale: i comici cantano molto meglio dei cantanti di Sanremo.
(voto 5)
Tricarico “3 colori” con il Coro di Voci Bianche Si La So…L
Usare i bambini per ottenere consenso popolare è sempre una mossa azzeccata. Lo sa bene anche il nostro presidente del Consiglio che le bambine le usa in un diverso modo, ma quella è un’altra storia. La canzone di Tricarico in questa versione acquista finalmente un senso che nella sua interpretazione solista non possedeva. Lo sapevo che alla fine il brano aveva una sua dimensione: è una canzone per bambini!
(voto 6,5)
Elisabetta Canalis a proposito dei bambini del Coro: “Erano tesissimi”. E perché te che sono 4 sere che non riesci ad aprire bocca senza inciamparti 12 volte no? Ma com’è poi che Ellen Hidding nelle telepromozioni riesce a parlare un italiano molto migliore del tuo?
E a proposito di super dive italiane che se la tirano poco e credono di essere famosissime all’estero, ecco a voi Monica Bellucci, che però è tanta roba. Gianni Morandi accavalla le gambe perché è già venuto nelle mutande.
Dopo quella con Andy Garcia (Andy chiiii?), mi ero scordato di quanto belle anzi bellucci fossero le interviste di Gianni Morandi. Le domande le avrà ancora scritte quel talento poliedrico di Moccia?
Cosa mai starà guardando il vecchio porko?
Non contento di essere venuto una volta, Gianni senza bisogno di ulteriore Viagra a un certo punto si alza e si incolla a una gamba della Bellucci come un cane in amore. E questa è la prima cosa sensata fatta da quest’uomo nel corso di tutto il Festival!
L’ho già detto che la Bellucci è sposata con Vincent Cassel, il protagonista maschile de IL CIGNO NERO – BLACK SWAN? No? Beh, comunque: ANDATE A VEDERLO! (lo so, ormai sono diventato più markettaro della Belen).
Sempre parlando di grande cinema, arriva Robert De Niro. Vabbè, per lui il grande cinema ormai è un ricordo lontano, però recentemente ha pur sempre fatto Machete.
Morandi inizia l’intervista nel modo più sconsigliato per iniziare un’intervista: “Bob, so che a te non piacciono le interviste.” Questa è stata sicuramente un’idea mocciana. Poi gli chiede per quale motivo ha fatto ‘sto schifo di film di Manuale d’amore 3. Secondo te, per quale motivo se non lo stesso per cui tu hai fatto il Festival o Nicole M. se l’è fatto mettere in culo dal presidente del Consiglio?
Nemmeno un grande attore come lui a Sanremo può mascherare
il suo vero pensiero: "Cosa cazzo ci faccio io qui?"
Che tristezza però: hai davanti uno dei più grandi attori di sempre e potresti parlare della sua grandiosa carriera, quella almeno che aveva fino a qualche anno fa quando ancora non faceva ste cagate di Vi presento i nostri o Manuale d’amore 3. E invece no, tutto si risolve in una marketta per suddetto film e in una serie di domande idiote. Che poi perché andare a vedere Manuale d’amore 3 quando si può andare a vedere un capolavoro come IL CIGNO NERO – BLACK SWAN?
Arrivano Luca e Paolo: fategliela fare a loro l’intervista, per favore! E invece no.
Gianni Morandi a proposito della Bellucci: “È stata l’intervista più bella della mia vita.” Già, peccato che per noi spettatori sia invece stata la più brutta e imbarazzante intervista delle nostre vite, a parte quella di Alfonso Signorini a Ruby Rubacuori in Kalispera.
Tra cavalle (la Canalis), tope (Belen) e scimmie (Morandi e Sarcina) questo
sembra più uno zoo che un Festival (ma nessun animale è stato maltrattato
durante le riprese, a parte qualche frustata alla Canalis ogni tanto)
Giusy Ferreri “Il mare immenso” con Francesco Sarcina
Francesco Sarcina è il cantante dei Le Vibrazioni. Per chi non l’avesse presente, è l’unico uomo al mondo che sembra più scimmia di Gianni Morandi. Lui e la Ferreri Rocher comunque li avrei visti bene la sera precedente a cantare un vecchio pezzo della musica italiana: Siamo la coppia più brutta del mondo.
(voto 5,5)
Luca Madonia e Franco Battiato “L’Alieno” con Carmen Consoli
Mizzega la Carmen con Madonia e Battiato che trio siculo! E c’ha pure la chitarrina rosa. Questa è un’esibizione che non si può rifiutare.
(voto 7)
The L Word? Ci piace!
Ma tutti come stacchetto c’hanno un pezzo di storia del rock e Nathalie ha scelto “Over my shoulder” dei Mike + the Mechanics che era una canzone usata in Baywatch nei momenti tristi di Mitch Buchannon? Vedo che siamo messi bene quanto a cultura musicale, mia cara Nathalie.
Nathalie “Vivo sospesa” con L’Aura
Altroché Barbarossa e la puta spagnola. Loro sì che sono una bella coppia. E sì, intendo proprio coppia in quel senso.
(voto 6/7)
Torna uno svogliatissimo Robert De Niro per il secondo tempo (come canterebbe in maniera insopportabile Pezzali) dell’intervista, ma stavolta Morandi cala a sorpresa il suo asso nella manica: Elisabetta Canalis. Mentre lui la presenta: “Questa è Elisabetta, una nostra bellezza nazionale” lei si aspetta che De Niro dica: “Oh certo, la conosco già, è molto famosa anche negli USA.” Peccato questo succeda solo nei sogni incantati della Cannalis.
Nei miei sogni invece c’è De Niro che alle domande della premiata accoppiata Canalis/Morandi risponde: You talkin’ to me? You talkin’ to me?
La Eli nazionale comunque prende in mano la situazione e diventa sia intervistatrice, che interprete. Peccato solo manchi qualcuno che interpreti lei. In ogni caso è un vero spasso da osservare e dopo questa dimostrazione di versatilità, voglio vedere chi ancora avrà il coraggio di asserire che la Canalis non sa fare niente. Voglio proprio vedere. (Oddio, non oso immaginare quante gliene diranno oggi tra tv, giornali, radio e blog! Povera Eli, fossero tutti bravi come me…)
Vabbè dai, facciamo finta di non aver visto niente. Facciamo finta che Bob De Niro non sia mai stato a Sanremo. Facciamo finta che Gianni Morandi non abbia mai chiesto alla Canalis (e dico, alla Canalis): Come si traduce “Taxi Driver” in inglese?
Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore” con la Premiata Forneria Marconi
Età media superiore a quella di un congresso del PD e proprio come il PD e la Canalis anche loro fanno una certa tenerezza.
(voto 6)
Ed ecco riesumati dai 90s i Take That al completo! Anche qua l’età media si è fatta abbastanza alta, eh ragazzi? Mentre cantano non danno l’impressione di un gruppo molto unito, è come se ognuno facesse un pezzo per conto suo e Robbie Williams si vede chiaramente che di questa reunion si è già strarotto le balle. Quando arriva Belen comunque si ricompattano immediatamente tutti a guardarle il culo. Questo sì che è spirito di gruppo.
(voto 6/7)
E riecco a grande richiesta le favolose interviste della Canalis. A questo punto pretendo un suo talk-show fisso in onda ogni sera tipo il David Letterman Show. Non posso più farne a meno.
(mi sa che ho caricato il filmato sbagliato)
Davide Van De Sfroos “Yanez” con Irene Fornaciari
Uh, la figlia di Zucchero mi aveva già amareggiato l’anno scorso quando si era presentata in gara, quindi quest’anno avrei anche fatto volentieri a meno di rivederla. Il pezzo di Van Basten comunque ormai è cult.
(voto 6,5)
Luca e Paolo provano a replicare il successo di “Ti sputtanerò” con un pezzo dedicato ai candidati del PD (solo recentemente ho scoperto che significa Partito Democratico e non una nota bestemmia in voga tra i giovani): “Uno tra mille ci sarà”. Divertente, ma non troppo. Se si fa sempre satira su Berlusconi è perché le battute su di lui escono più divertenti, mentre quelli dell’Opposizione fanno vite troppo noiose per essere presi in giro. Difatti il finale della canzone è dedicato ancora a lui e non poteva essere che così.
Al Bano “Amanda è libera” con Michele Placido
Mi spiace Placido, il tuo ultimo Vallanzasca non è niente male ma in fatto di musica, dopo che hai scelto i Negramaro per comporre la colonna sonora del film e duetti con Al Bano, dimostri davvero di avere pessimi gusti. E comunque sta Amanda (chiunque essa sia) sarà anche libera, ma Al Bano dovrebbero rinchiuderlo in un’istituto. Di quelli con le pareti insonorizzate, per favore.
(voto 0, Al Bano ormai ha l’abbonamento e non deve più nemmeno obliterare il biglietto)
Emma e i Modà “Arriverà” con Francesco Renga
Come dice Kevin Bacon nel cult/scult Sex Crimes: "Due sono una coppia, tre sono una folla." In quel caso erano Matt Dillon, Neve Campbell e Denise Richards, qui più modestamente sono Emma, Renga e il tipo ingellato modaiolo. Serata dopo serata mi urtano sempre meno, e ciò credo che non sia un bel segno per le mie orecchie e per i miei gusti musicali, ma tant’è.
(voto 6+)
Visto che non hanno passato il turno, non vedremo mai l’esibizione di Morgan con Patty Pravo (l’avranno fatto apposta?) e nemmeno gli ottimi Marta sui Tubi con la pessima Anna Oxa (ma menomale, perché a vederli con quella Winx mi sarebbero solo scaduti).
Ah, ma stasera oltre alle super interviste della Canalis c’è anche la finale tra i gggiovani. Il potere del grande giornalismo quasi quasi ce lo faceva dimenticare.
Micaela “Fuoco e cenere”
La Alicia Keys dei poveri, ma pur sempre una Alicia Keys dei poveri. Voglio dire, si è capito cosa intendo, no? Non si è capito niente? Cosa stavo dicendo? Boh, sarò stato colpito dalla sindrome di Morandi, più grave dell’Asperger.
(voto 6+)
Raphael Gualazzi “Follia d’amore”
Il Michael Bublé ‘de noantri aò. Musicalmente è piacevole, anche se a livello vocale non è certo il massimo della vita. Ma d’altronde cosa lo è a Sanremo? Ah già, le interviste della Canalis!
(voto 6,5)
Roberto Amadè “Come pioggia”
E lui chi vorrebbe essere? Jeff Buckley? Comunque il vercellese mi è sembrato meno terribile rispetto alla prima sera. Sembra anche essersi fatto una doccia apposta per l’occasione.
(voto 6)
Serena Abrami “Lontano da tutto”
Solita ingiustizia: ha vinto solo perché è bello
Lei non ricorda nessuno, o forse sì: Valeria Rossi, quella di dammi tre parole sole cuore amore. In ogni caso la sua è una canzoncina pop orecchiabile. In fondo è questo che si chiede a Sanremo, oltre a un po’ di gnocca, qualche battuta su Berlusconi e dei conduttori che non sanno neanche lontanamente parlare, no?
(voto 6,5)
Bene bravi bis (anzi no, grazie, niente bis), ma anche se i Giovani si sono rivelati mediamente un po’ meglio degli Artistoni Ariston della categoria principale, è mancata la Nina Zilli della situazione.
Alla fine comunque ha vinto…
Raphael Gualazzi
Bravino eh, però certo che il futuro della musica italiana non passa per di qua.
Tra gli "artisti" invece eliminati Max Pezzali (giusto) e Tricarico (peccato, ma certo non mi strappo i capelli, cosa che forse lui con sta testa dovrebbe invece fare).
Il futuro di Sanremo invece passa per di qua. A domani, se sarò ancora vivo, con il commento sulla gran finale. Chi vincerà? I Modà? Vecchioni? Barbarossa? Nathalie? Al Bano e dico: Al Bano??? Poco importa, perché tanto la vera vincitrice immorale di questa edizione del Festival a furor di popolo è solo lei: la Eli nazionale.
La terza serata (anzi, nottata) del bellissimo Festival di Sanremo 2011 è talmente lunga che è iniziata ieri mattina alle 8. Una vera e propria martellat…maratona per noi poveri spettatori e per tutti gli “artisti” (nel contesto Festival non ce la faccio a non mettere questa parola tra virgolette): prima si esibiscono con un pezzo storico della musica italiana, quindi con il pezzo nuovo e poi Battiato reinterpreta cambiandolo appena un po’ tutto il suo vecchio repertorio. O forse è quello il suo pezzo nuovo?
Questa sera ci saranno le reinterpretazioni di grandi canzoni del passato. Non che in altri ambiti sia una cima, ma devo confessare di avere molte lacune in fatto di storia della musica italiana. Che ci volete fare? Sono cresciuto con la musica anglofona: Radiohead, Nirvana, Blur, Smashing Pumpkins, Sonic Youth, Nine Inch Nails, Spice Girls… cose così.
Nonostante questa mia poca affezione alla nostra musica leggera, sono sicuro che rimarrò comunque scandalizzato dalle nuove riletture proposte dagli zombie, pardon “artisti”, in gara quest’anno.
L’intro in stile Arancia Meccanica è affidata al Guglielmo Tell (o anche William Tell Overture) di Rossini, prima dell’arrivo di un Gianni Morandi sempre più penoso. Sto cominciando a pensare che Antonella Clerici sia stata una conduttrice mooolto migliore. Oh my God! Lo sapevo che succedeva, tre sere di fila di Sanremo e sono già impazzito completamente perché troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid
Una coppia di fatto che di fatto mi farei
A riprova del fatto che ho perso ogni percezione della realtà vedo Belen Rodriguez vestita da uomo. Ed è un bell’uomo. Un uomo che mi farei ommioddio sono diventato gay menomale non c’è Povia se no mi ammazzerei. Anzi, mi ammazzerebbe. Che poi, perché quest’anno non c’è Povia? Una delle tradizioni di Sanremo negli ultimi anni era diventata la presenza di una ridicola canzone di Povia che difende qualche tesi insostenibile: quest’anno dopo il Rubygate avrebbe per esempio potuto fare una canzone in favore dell’amore pedofilo, o dello sfruttamento della prostituzione minorile. Povia, se non l’hai capito visto che non sei tanto sveglio, ti ho dato un paio di ottimi suggerimenti per la tua futura hit del prossimo anno, quindi prendi appunti please.
E adesso via alle danze (danze? Il pezzo più uptempo sentito non lo balla nemmeno mia nonna al ricovero) e via soprattutto allo scempio con le grandi canzoni della tradizione italica.
Davide Van De Sfroos “Viva l’Italia”
La Lega si aspettava cantasse Viva la Padania, con annuncio: di Bossi - Bossi Trota - Maroni, canta Davide Van De Sfroos, e invece il cantante comasco dopo aver scartato Viva la vida dei Coldplay e Viva la figa (minorenne) di Berlusconi, ha scelto Viva l’Italia di Francesco De Gregori. Sarà per quel “De” che li accomuna nel cognome o perché come ha dichiarato: “Non ho mai votato la Lega e ho smesso da tempo di votare anche altri partiti. Sono così anarchico che mi dà fastidio anche questa etichetta.”? La sua interpretazione non mi entusiasma, ma dopo che si è definito anarchico con lui mi rifiuto di andare sotto la sufficienza.
Lady Tata si presenta con una versione tango alla Gotan Project di mamma solo per te la mia canzone vola. Quando i testi non glieli scrive quel camorrista (o solo cantante per camorristi?) di suo marito non sembra poi nemmeno tatan-tatan-tatan-tanto male (scusate la balbuzie, la Canalis mi sta contagiando). Sto diventando forse un fan della Tatangelo??? È peggio di quanto pensassi: sono davvero uscito di testaaaaaa
(voto 6/7)
“La Russa esiste? Pensavo fosse una parodia.”
Applausi per Luca e Paolo.
Anna Oxa “O sole mio”
Film come Trainspotting o Pulp Fiction non li passano prima delle 3 del mattino perché considerati troppo estremi e violenti, ma queste sono le cose che dovrebbero essere vietate ai minori di 18 anni.
Anzi no: a tutti!
(voto 1, ma solo perché lo zero l’ho venduto in esclusiva ad Al Bano)
Elisabetta Canalis dice che in America, dove lei ormai vive, amano molto la musica lirica italiana.
Grazie Eli, senza di te non l’avremmo mai saputo. Come faremmo senza questi tuoi scoopponi live from USA, come faremmo? Ah, beato George.
Vabbè, ma allora all'Ariston
fanno entrare proprio cani e porci
Al Bano “Va pensiero”
Gli americani dopo aver sentito questa esibizione hanno smesso di amare la nostra musica lirica.
(voto 0, ve l'ho detto che gli ho concesso l'esclusiva)
Colin Firth il 27 febbraio ha il 99% di probabilità di portarsi a casa l’Oscar come migliore attore protagonista per la sua interpretazione del re balbuziente Giorgio VI ne Il discorso del re (ok, gliel’ho ufficialmente tirata). E alla Canalis che veste i panni in maniera così spettacolare della valletta balbuziente non vogliamo dare nemmeno un Telegatto? Non è giusto, persino re Colin si inchina di fronte a una performance del genere.
Momento strappalacrime (da nessuno richiesto) con Gianni Morandi che canta Rinascimento. Peccato suoni come il Medioevo della musica. Va bene l’omaggio a Gianni Bella colpito da ictus, però la standing ovation mi sembra un tantino eccessiva.
(voto 2)
Patty Pravo con "Mille Lire al mese"
Quando era uscita questa canzone, Patty Pravo girava come fosse una bambola. Poi il tempo è passato, ma adesso i suoi 156 anni li porta comunque benissimo. E dietro a quella maschera sono quasi sicuro che da qualche parte ci sia anche una vera persona.
(voto 5,5)
Luca Madonia e Franco Battiato “La notte dell’addio”
Madonia e Battiato (che si limita a dirigere l’orchestra) per fare i fighi hanno scelto una canzone poco famosa della tradizione tricolore: un pezzo cantato da Iva Zanicchi e Vic Dana al Sanremo 1966 che nessuno si è mai filato di striscio. Avessero voluto fare davvero i fighi avrebbero potuto trovare qualcosa di un attimo più ricercato della Zanicchi (la Zanicchi, Cristo Santo!), ma comunque la canzone non è malaccio.
(voto 6+)
Morandi, un consiglio: abbottonati l’abito che quel copripancia prémaman è inguardabile.
Giusy Ferreri “Il cielo in una stanza”
Riuscite a immaginare il capolavoro di Gino Paoli cantato dalla voce sgraziata di Giusy Ferreri? Sì? Beh, è esattamente come ve la potreste immaginare, visto che questa donna ormai canta come la parodia di se stessa. Al mondo c’è di peggio, la malaria per esempio, ma io comunque preferisco di gran lunga la versione di Mike Patton (il cantante dei Faith No More).
(voto 4)
Nathalie Giannitrapani “Il mio canto libero”
Una canzone così bella che probabilmente sarebbe emozionante cantata da chiunque. No, da Al Bano no. Nathalie ha fatto la gavetta nel mondo delle cover a X-Factor con Elio come tutor, quindi riesce a cavarsela piuttosto bene. Certo, per l’arrangiamento si sarebbe anche potuti essere un poco più originali…
(voto 6/7)
Fai pure Gianni. Non so, vuoi anche infilare un dito?
Belen e Morandi annunciano che il cd con le cover proposte stasera lo troveremo da domani in vendita nelle edicole e si potrà pure scaricare. Non so se sia un invito alla pirateria musicale o meno, ma questo nemmeno aggratis da eMule mi sogno di scaricarmelo.
Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario “Addio mia bella addio”
Sembra una canzone di Natale, una di quelle brutte. E che coppia mal assortita sono, sti due?
(voto 2)
I Modà con Emma Marrone o Emma Marrone con i Modà? “Here’s to you – La ballata di Sacco e Vanzetti”
Il cantante dei Modà ha un bel taglio di capelli ed Emma un abito rosso grazioso. Fossero a una sfilata di moda di serie B visivamente farebbero anche la loro porca figura, ma con questo pezzo impegnato qualcuno sa spiegarmi cosa diavolo hanno a che fare ‘sti due?
(voto 5,5)
Max Pezzali “Mamma mia dammi cento lire”
Meno male che c’è Arisa a sovrastare la voce di pezzente Pezzali: adesso figlio mio tieniti ‘ste cento lire e vatti a comprare un abito decente.
(voto 5)
Roberto Vecchioni “O surdato ‘nnammurato”
Avrà anche origini campane, ma il lumbard Vecchioni che canta in napoletano fa lo stesso effetto straniante di Kim Rossi Stuart che recita in milanese in Vallanzasca, peccato che l’interpretazione non sia proprio dello stesso livello.
(voto 5,5)
Pubblicità e vedo Ambra Angiolini ad Annozero. Cosa mi sono perso?
Qualche giorno fa mi chiedevo: chissà che fine avrà fatto Ellen Hidding. Poi sono andato avanti con la mia vita tormentato da tale dubbio, fino a che ora ho trovato una risposta a questo assillante quesito: fa le telepromozioni con Morandi, che culo! Nemmeno con Giorgio Mastrota, the king of televendites, ma con Morandi…
Rientrati dalla pubblicità, La Canabis accenna Va pensiero e poi per fortuna ci grazia, si ferma lì e arriva Roberto Benigni. Cosa si inventerà codesta volta?
Sì, ci hai salvati tu
Dopo aver camminato sulle poltrone alla notte degli Oscar 1999, a Sanremo si presenta su un cavallo bianco come Gandalf e subito lancia frecciatine alla Rai, a Bersani, a Morandi, a Sanremo, a Pupo ed Emanuele Filiberto, a Marchionne, a Masi e poi naturalmente a lui, al Premier. Il suo intervento cammina sul filo sottile del parlarne, senza nominarlo direttamente:
“150 anni che sono? L’Italia è ancora una bambina, è una minorenne.”
"Dobbiamo parlare dell'Inno di Mameli, che tutti pensano che Mameli quando l'ha scritto era un vecchio con la barba, invece aveva vent'anni. All'epoca la maggiore età si raggiungeva a ventuno, quindi... era minorenne. Che poi 'sta cosa delle minorenni è nata proprio qui a Sanremo, ve la ricordate Gigliola Cinquetti? Non ho l'età, non ho l'età... S'era spacciata per la nipote di Claudio Villa.”
“Se non ti piace, gira sul Due. Ah, no, c'è Santoro. …Stasera è una serataccia.”
Ma ha anche regalato alcune perle extra-berlusconiane:
“L’Italia è l’unico paese al mondo dove è nata prima la cultura e poi la nazione.”
“Mazzini, Garibaldi e Cavour sono entrati in politica e poi sono usciti più poveri di prima. Ma hanno arricchito enormemente gli italiani.”
“L’unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi.”
“Con Va pensiero, Verdi aveva già immaginato la fuga dei cervelli.”
"Se la felicità si scorda di voi, voi non scordatevi mai della felicità. Che non è cara."
E poi la più bella versione dell’Inno di Mameli a memoria d’uomo, tanto per ricordarci la differenza tra “artisti” e Artisti.
Peccato per il solito onnipresente applauso a metà canzone che rischia di rovinare l’atmosfera ma non ci riesce. E peccato poi che ci siano Morandi e la Canalis con la loro sequela di banalità. Già sono quel che sono, ma dopo questo intervento di Benigni il confronto tra l’uno e gli altri è davvero impietoso. Non potevano semplicemente mandare in onda la pubblicità?
Vai Jury! E adesso un bel doppio mortale carpiato
La Crus “Parlami d’amore Mariù”
Una performance di classe. Quasi come vedere Jury Chechi volteggiare tra gli anelli. Anzi no, è stato proprio come vedere Jury Chechi.
(voto 7)
Tricarico “L’italiano”
La versione di Tricarico è molto più bella dell’originale di Toto Cotugno, che purtroppo a un certo punto arriva. Poi entra anche un coro di ragazzi che sembrano usciti da uno spot United Colors of Benetton. Gianni Morandi li presenta come la nuova generazione di italiani, peccato che quando chiede a uno di loro: “Ma tu da dove arrivi?”, lui risponda: “Marocco. Vuoi un ascendino? Te lo vendo a scinque euro”. Momento politically correct magnificamente rovinato. Tiè, Morandi!
(voto 7)
Luca e Paolo si presentano con un intervento serio preso da Gramsci. Più nello stile di Fazio/Saviano che nel loro. Discreti, ma non sono Benigni.
Micaela “Fuoco e cenere”
A 20 anni Mameli scriveva il Canto degli Italiani, mentre Micaela a 17 anni canta più modestamente ‘sta discreta menata melodrammatica. Sempre meglio che darla via ad Arcore o Palazzo Grazioli, comunque.
(voto 6+)
Roberto Amadè “Come pioggia”
Viene da Vercelli, vicino alle mie parti, ma non sarò certo di parte nel giudicarlo. Anzi. I capelli unti che fanno molto anni Novanta e soprattutto molto “non mi faccio una doccia da un mese” non depongono a suo favore. La voce finto vellutata è poi urtante, così come quel suo sorrisino scolpito in faccia di chi sembra stia cantando la canzone più bella di tutti i tempi e invece… Tornatene a Vercelli, va. E fatti una doccia.
(voto 5-)
BTwins “Mi rubi l’amore”
Hanno un look a metà strada tra Justin Bieber e una parodia degli emo che li farà volare dritti a TRL e sono inoltre due gemelli che potrebbero essere i nuovi Sonohra, ma a un primo impatto stranamente non mi stanno sulle palle come quei due là. La loro canzone? Suonano come Mirko di Mai dire gol, giusto meno divertenti.
Tranzolli raga, nessuno vi ruba l'amore. Forse giusto Justin Bieber.
(voto 5)
Belin!
Non che mi manchi particolarmente, ma Belen dov’è che è finita? È stesa in bagno in overdose? Se sì ditelo che il Festival mi diventa subito più rocknroll. Anche se, a giudicare dai suoi occhi a palla, a rischiare l’overdose stasera mi sembra più Luca Bizzarri che Belen.
Marco Menichini “Tra tegole e cielo”
E invece niente rock’n’roll e arriva solo questo manichino che canta un pezzo nella peggiore tradizione sanremese. Un vero nongiovane, senza offesa per il mitico Nongio di Mtv.
(voto 3)
Belen non è finita in overdose purtroppo, ma stava preparando solo un suo omaggio a Fellini. Il solito effetto Jennifer Lopez non se ne va e si finisce per rimpiangere il (mediocre) film Nine, in cui una ben più convincente Kate Hudson interpretava la stessa “Cinema italiano”. Altroché Belen.
Viene decretato il vincitore nella categoria cover ed è… Al Bano. Ma chi ha votato? Una giuria di sordomuticiechi e pure stronzi?
Micaela in quanto minorenne non può apparire in tv dopo mezzanotte. Se vuole apparire nella camera da letto del premier sembra però non ci sia alcun problema. Arriva la busta col verdetto, ma Morandi non ce la fa davvero più: correrà anche la maratona di New York, ma questo Sanremo rischia di farlo schiattare sul palco. Prima che succeda la tragedia, io lancio l’allarme: chiamate la guardia medica. In ogni caso tra i giovani passano Roberto Amadè (buuu) e Micaela (clap clap).
Commentatela voi questa,
che se io dico qualcosa rischio solo una denuncia
Quindi è il momento dei ripescati nella categoria principale. Anna Oxa ha avuto un attacco di diarrea fulminante e non è ancora arrivata. Morandi va nel panico e non sa più cosa fare. Lo ripeto: chiamate un dottore, un’ambulanza o Belen a fare una respirazione bocca a bocca, però salvatelo prima che ci lasci le penne.
Anna Tatangelo ha 24 anni, ma in mezzo ad Al Bano, Patty Pravo e Anna Oxa (arrivata dopo aver finito di fare i suoi porci comodi) sembra una loro coetanea. Come direbbe Ruggeri, un altro “vecchio” della canzone italiana: mistero. Altro mistero: ma questa puntata infinita del Festival arriverà mai a un termine?
I fantastici 4 ricantano i loro poco fantastici pezzi: io tengo per Anna Tatangelo e Patty Pravo, anche perché gli altri due sono davvero er peggio. Visto che non è ancora abbastanza tardi, Luca e Paolo (stasera totalmente cancellati da Benigni) improvvisano un pezzo alla chitarra e mentre sta già sorgendo un nuovo giorno, l’alba dei Morandi viventi annuncia finalmente i due ripescati: Anna Tatangelo, in cui in questa lunga notte di follia sono (quasi) diventato fan, e Al Bano. Ma perché Al Bano?????????
Chiude Gianni Morandi con una sua versione dell’Inno di Mameli che è un plagio di quella sentita poco prima fatta un miliardo di volte meglio da Benigni. Ma perché uomo scimmia hai fatto ciò???????????????????????
Follia pura. Cercare un confronto così impietoso è volersi proprio del male. È come se io andassi da Mike Tyson a dirgli: “Oh coglione, fatti sotto che secondo me combatti come una femminuccia.”
Dopo oltre 4 ore e mezza finisce finalmente la puntata forse più lunga nella storia di Sanremo, in un Festival salvato solo da Benigni. Per salvare Morandi però mi sa che non basta nemmeno lui. Fate mandare un’ambulanza, a prendere Gianni, presto scendi, scendi dottore, ha bisogno di teeee, ha bisogno di teeeee.
(stasera mi sa che mi prendo una pausa dal Festival ed esco, quindi se volete sapere qualcosa sulla quarta puntata non vi resta ahivoi che guardarvela, altrimenti io rischio di impazzire ulteriormente e scrivere solo cose tipo troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid)
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