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lunedì 11 marzo 2013

GIRLFRIEND IN A COMA, ITALIA SI’ ITALIA NO

Girlfriend in a Coma
(UK 2012)
Regia: Annalisa Piras
Tratto dal libro: Good Italy, Bad Italy di Bill Emmott
Cast: Bill Emmott
Con interventi di: Nanni Moretti, Toni Servillo, Marco Travaglio, Roberto Saviano, Mario Monti, Elsa Fornero, Sergio Marchionne, John Elkann, Giovanni Ferrero, Susanna Camusso, Emma Bonino, Umberto Eco
Genere: docu
Se ti piace guarda anche: Draquila - L’Italia che trema, Videocracy, Il Caimano

"C'è una sola cosa peggiore del berlusconismo: il blog Pensieri Cannibali."
Mo’ adesso devono venire ‘sti stranieri, ‘sti extracomunitari, a dirci cosa c’è che va e soprattutto cosa c’è che non va nella nostra povera misera brutta italietta...

E meno male.
A volte, per farci aprire gli occhi, un punto di vista ester(n)o è la cosa migliore. È il caso di Girlfriend in a Coma, documentario britannico sulla situazione politica, economica e sociale italiana degli ultimi anni. Pur non rivelandoci niente di davvero nuovo, il docu si va a inserire bene in quel filone di pellicole sul berlusconismo in cui siamo vissuti per 20 e passa anni (per chi è nato negli anni ’80, diciamo da tutta la vita) o, se iddio vuole, sul post-berlusconismo in cui stiamo vivendo attualmente. Anche se, e le ultime elezioni l’hanno confermato, il berlusconismo è una piaga non ancora del tutto debellata. Anzi. Un filone sempre più ricco di pellicole che comprende la “commedia” Il Caimano, Draquila - L’Italia che trema, Videocracy- Basta apparire, S.B. Lo conoscevo bene, Citizen Berlusconi, Silvio Forever e altri che in questo momento probabilmente sto dimenticando.

"E' vero: Cannibal Kid è più pericoloso della mafia, della camorra e
della 'ndrangheta messe insieme."
La regista italiana Annalisa Piras, corrispondente londinese de L’Espresso ma anche film-maker, classico esempio di fuga di cervelli dal nostro paese, ha realizzato questo documentario in collaborazione con il giornalista inglese, ex direttore del The Economist e grande appassionato della cultura italiana Bill Emmott. È lui la vera forza motrice del docufilm, ispirato al suo libro Good Italy, Bad Italy. Bill Emmott ci conduce come un novello Virgilio versione British all’interno del nostro paese, mostrandoci quelli che, almeno secondo lui, sono i punti di forza e di debolezza del sistema Italia oggi. Il giornalista e novello aspirante Michael Moore parte come ispirazione oltre che dal suo libro da un pezzo degli Smiths, “Girlfriend in a Coma”, poiché vede l’Italia come la sua splendida innamorata che però ora si trova in un letto d’ospedale priva di coscienza, annichilita da troppi orrori. E, lo sappiamo bene, it’s serious. Magari avesse una semplice congiuntivite.



"Il modo migliore per far ripartire l'economia italiana?
Cacciare Cannibal Kid dallo Stivale!"
Nella Bad Italy - ovvio - rientra Silvio Berlusconi. Come potrebbe essere altrimenti? Non a caso il film è passato da noi su La7 mentre Mediaset e pure Rai si sono tenuti a distanza e non c’hanno pensato minimamente a trasmetterlo. Viva la libertà di informazione!
Girlfriend in a Coma non è però solo un film su Mister Burns, ehm Mister Berlusconi e sul berlusconismo, temi sviscerati meglio in Videocracy, a oggi il migliore (e più terrificante) documentario visto sull’argomento. Nella Bad Italy rientrano anche gli ignavi, coloro che non hanno fatto niente e continuano a non fare niente per fermare il declino morale, sociale, culturale, economico, politico ecc ecc dell’Italia, così come concentra le sue attenzioni pure sull’Ilva di Taranto e la persistenza della Mafia.

La componente più originale del docufilm è però quella della Good Italy. Di solito si parla sempre della mala Italia, ma una Good Italy esiste ancora e se ci va bene in futuro potrebbe diventare parecchio più Good. Tra gli esempi di Italia Sì presentati da Bill Emmott ci sono le associazioni benefiche e quelle anti-mafia come Progetto Sud, così come a modello di capitalismo buono propone le aziende a conduzione famigliare come Ferrero e Fiat.
"Ma poi, soprattutto, di cinema cosa ne capisce quello?"
È qui che Girlfriend in a Coma propone la sua pagina più particolare, in grado di distinguerlo rispetto ad altri docu analoghi e in grado di renderlo non una visione fondamentale, ma comunque in grado di suscitare qualche riflessione. A livello cinematografico non si segnala invece particolarmente, tra interviste, inserti animati e materiale d’archivio, e non riesce a dire qualcosa di davvero nuovo sull'Italia del berlusconismo, argomento su cui ormai è stato detto di tutto e di più.
La conclusione, scontata fin che si vuole ma che comunque è una lezione da tenere sempre ben presente, è che un nuovo Rinascimento per l’Italia non può far altro che passare dalla rinascita della cultura. Una parola cui non dobbiamo pensare con nostalgia come se fosse una pagina solo del nostro passato, ma cui guardare per costruire il nostro futuro.
(voto 6+/10)

"Cannibal Kid è italiano? Allora mi vergogno di essere italiano-ano-ano-ano-ano...
Oh, ma perché quando parlo io c'è sempre l'eco-eco-eco-eco-eco?"



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