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lunedì 6 novembre 2017

Stranger Things 2: non si esce vivi dagli anni '80, ma dal Sottosopra sì





Stranger Things
(stagione 2)
Network: Netflix
Creata da: Matt e Ross Duffer
Cast: Finn Wolfhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Noah Schnapp, Winona Ryder, David Harbour, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery, Sean Astin, Paul Reiser, Sadie Sink, Dacre Montgomery, Cara Buono, Brett Gelman


ATTENZIONE SPOILER

Io ne ho viste stranger things che voi umani non potreste immaginarvi. Mostri giganti al largo della salagiochi... e ho visto demodogs balenare nel buio vicino alle porte di casa Byers. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come serie cancellate da Netflix.

lunedì 30 ottobre 2017

Parapapapa, I'm lovin' IT





Di cosa hai paura?


Io ho pensato di stilare una lista di cose che mi fanno paura, e mi sono reso conto che ce ne sono parecchie. Sono più fifone di quanto pensassi.


Le altezze

Sì, soffro di vertigini. E questo è ancora niente.
Nel pezzo Mi fido di te, Jovanotti canta: “La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare”.
No, che cacchio dici? Nel mio caso è proprio paura di cadere, caro Lorenzo.

lunedì 29 agosto 2016

Kid e le Holograms





Non uno, bensì due post dedicati a Jem e le Holograms, uno dei film più inutili nella storia dell'umanità?
Succede solo su Pensieri Cannibali!

Come se la mia stroncatura di una manciata di settimane fa non fosse bastata, ecco che mi è arrivato un nuovo contributo sul film che ho deciso di pubblicare perché è interessante e propone un punto di vista differente rispetto al mio. Non che in questo caso se ne parli bene, cosa in pratica impossibile da fare. Si tratta di un punto di vista diverso perché è più competente del mio – e va beh non ci va molto – e inoltre offre un approfondimento maggiore sulle bambole e sulla serie animata da cui il film è tratto e che io ormai ho rimosso dai miei ricordi d'infanzia.

Spazio allora a questo ottimo articolo gentilmente offerto da Sara Maira, Digital PR & Copywriter Manager del sito Forbit, oltre che appassionata di cinema.

Il post sarà davvero opera sua, o in realtà è frutto di un mio ologramma?

Naaah, io non sono mica Jem!


lunedì 25 luglio 2016

Strangers Things: basta Pokémon e basta figa, tutti a caccia del... demogorgone





Stranger Things
(serie tv, stagione 1)
Rete tv Servizio di streaming: Netflix
Creata dai: Duffer Brothers
Cast: Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery, Noah Schnapp, Matthew Modine, Cara Buono, Shannon Purser
Genere: tantottanta
Se ti piace guarda anche: E.T. - l'extra-terrestre, D.A.R.Y.L., Poltergeist, I Goonies, Stand By Me, Donnie Darko

Era da tanto che non vedevo qualcosa di così bello quanto Stranger Things. Dai tempi di Donnie Darko. O forse dagli anni 80. Sì. Allora era facile entusiasmarsi e stupirsi. Sarà perchè allora avevo da 0 a 8 anni. O sarà perché oggi capita talmente di tutto, che niente sorprende più. C'è una strage al giorno e per quale motivo? Una volta c'era chi sognava di diventare una rockstar, oggi c'è chi dice: “Mamma, voglio diventare un terrorista!”. C'è chi pensa che l'unico modo per lasciare un segno nel mondo sia distruggerlo. I 15 minuti di fama di warholiana memoria si sono trasformati in 15 minuti di morte e distruzione. Anders Breivik is the new Elvis Presley e gli autori della strage di Columbine sono i nuovi Beatles...
Viviamo proprio in un mondo di merda, esatto!

lunedì 27 giugno 2016

La chiamavano Jem Robot





Jem e le Holograms
(USA 2015)
Titolo originale: Jem and the Holograms
Regia: Jon M. Chu
Sceneggiatura: Ryan Landels
Cast: Aubrey Peeples, Stefanie Scott, Aurora Perrineau, Hayley Kiyoko, Juliette Lewis, Ryan Guzman, Molly Ringwald, Katie Findlay
Genere: bimbominkioso
Se ti piace guarda anche: Josie and the Pussycats

Il mio nome è Jem
sono una poppante...
intendevo dire una cantante, o meglio una popstar...
nah, sono proprio una bimbominkia. La regina delle bimbeminkia. E contenta di esserlo. Cioè, mi pagano per farlo, che cacchio volete?

sabato 10 ottobre 2015

Viaggo negli anni '80





I Corsi Corsari ormai sono di casa, qui su Pensieri Cannibali. No, contrariamente a quanto si possa pensare non sono dei corsi per diventare pirati, né niente del genere. Si tratta invece di una serie di lezioni dedicate al mondo del cinema. Tenuta non da gente incompetente come me, tranquilli, ma da delle persone che ne sanno.

venerdì 12 giugno 2015

FAST AND KUNG FURYOUS





Kung Fury
(cortometraggio, Svezia 2015)
Regia: David Sandberg
Sceneggiatura: David Sandberg
Cast: David Sandberg, Jorma Taccone, Erik Hörnqvist, Leopold Nilsson, Steven Chew, Andreas Cahling, Eleni Young, Helene Ahlson, David Hasselhoff
Genere: tanto ottanta
Se ti piace guarda anche: Hot Rod - Uno svitato in moto, Drive

Ci sono cose che sono semplicemente oltre. Oltre ogni livello di trash e di genialità combinate insieme. Un caso è Sharknado, film tv ma più che altro Z-movie perfetto per una visione estiva a neuroni sotto lo zero. Kung Fury però va oltre ciò. Perché se Sharknado per quanto spassoso è – ammettiamolo – una merdata girata e recitata da cani, con effetti speciali agghiacciandi e una realizzazione generale da denuncia, Kung Fury è invece un gioiellino di tecnica. Ma facciamo un passo indietro. Un passo indietro di 30 anni, dritti negli 80s, perché è lì che è ambientato ed è come se in quel periodo fosse stato realizzato il film...

domenica 7 giugno 2015

DIRTY GIRL, JUNO TEMPLE È UNA RAGAZZA (S)PORCA





Dirty Girl
(USA 2010)
Regia: Abe Sylvia
Sceneggiatura: Abe Sylvia
Cast: Juno Temple, Jeremy Dozier, Milla Jovovich, Dwight Yoakam, Mary Steenburgen, Jonathan Slavin, William H. Macy, Nicholas D’Agosto, Melissa Manchester
Genere: 80s
Se ti piace guarda anche: I ragazzi stanno bene, Easy Girl

Ragioni per vedere questo film?
Juno Temple.
Devo anche stare a scrivere un’intera recensione per convincervi a guardarlo? Non vi bastano le parole: Juno Temple?
L’avete visto Killer Joe?
Avete visto Juno Temple in Killer Joe?
Avete davvero bisogno di ulteriori parole?
E allora ve le do’: Juno Temple qui è pure una zoccola, una dirty girl, una ragazza (s)porca.
Dopo che vi ho detto ciò, non siete ancora corsi a vederlo?
Avete proprio bisogno di una recensione?
Facciamola, a questo punto, visto che siete proprio incontentabili e pure rompiscatole.

sabato 12 ottobre 2013

A LEZIONE DI CINEMA



Tutti a lezione di cinema!
Sì, lo so. Anticipando quello che potete subito pensare: il primo che ne ha bisogno sono io.
Chiunque sia interessato a fare un bel corso sui grandi classici del cinema anni ’80, comunque, ora ne ha la possibilità. A Milano, alla Feltrinelli di Piazza Piemonte, Massimo Zanichellli in collaborazione con Corsi Corsari terrà infatti una serie di lezioni intitolate “Cinema anni ’80: I capolavori”.
Quando?
Il 22 e 29 ottobre, e il 5, 12 e 19 novembre, dalle ore 18:40 alle 20:40. Il costo complessivo dell’iscrizione al corso è di euro 95, ma attenzione perché i lettori di Pensieri Cannibali hanno diritto a uno sconto del 10%, quindi approfittatene.

Le lezioni saranno accompagnate da una ricca antologia filmica e tra le pellicole di cui si parlerà ci saranno anche Shining di Kubrick, Toro scatenato di Scorsese, Elephant Man di Lynch, Il decalogo di Kieslowski, I cancelli del cielo di Cimino, Scarface di De Palma, Furyo di Oshima, Fitzcarraldo di Herzog, C'era una volta in America di Leone, Inseparabili di Cronenberg, I misteri del giardino di Compton House di Greenaway, Ran di Kurosawa e tanti altri…

Insomma, gli anni ’80 non sono stati soltanto il decennio delle commedie yuppie e degli action americani, comunque più o meno rispettabili pure quelli, ma anche di un sacco di cinema d’autore niente male. Per scoprirne di più, potete seguire il corso di Corsi Corsari.

Per prenotazioni: Tel. 0270108702, 329-9581101 / email: info@corsicorsari.it
Ulteriori informazioni le potete trovare sul sito di Corsi Corsari.



giovedì 30 dicembre 2010

I miei film dell'anno 2010 - n. 39 Hot Tube Time Machine

Hot Tube Time Machine
(USA)
Regia: Steve Pink
Cast: John Cusack, Rob Corddry, Craig Robinson, Clark Duke, Lizzy Caplan, Lyndsy Fonseca, Collette Wolfe, Sebastian Stan, Crispin Glover, Chevy Chase, Jessica Paré
Genere: ritorno al passato
Se ti piace guarda anche: Ritorno al futuro, Adventureland, Una notte da leoni
(in Italia esce a gennaio direttamente in home video)

Trama semiseria
Un gruppo di amici si ritrova in seguito al tentato suicidio di uno di loro. Per farlo ripigliare decidono di fare una vacanza tutti insieme in montagna come ai vecchi tempi e grazie a una magica vasca idromassaggio finiranno indietro nel tempo fino a quando erano giovani, negli anni Ottanta. Praticamente uno spunto alla Ritorno al futuro che si trasforma nel primo Vacanze di Natale.

Pregi: le citazioni a Ritorno al futuro, il retrogusto malinconico
Difetti: qualche scopiazzamento di troppo da altre pellicole, alcune battute telefonate sugli 80s (il colore della pelle di Michael Jackson, ancora?) e momenti leggermente volgari (cosa che poi non per forza è un grosso difetto)

Personaggio cult: un tizio destinato a perdere un braccio in qualche assurdo modo, interpretato da Crispin Glover (era il padre di Marti McFly in Ritorno al futuro),
Canzone cult: “Let’s get it started” dei Black Eyed Peas che fa le veci moderne di “Johnny B. Goode” in Ritorno al futuro. Anche se, certo, non è la stessa cosa...

Leggi la mia RECENSIONE

martedì 30 novembre 2010

Bret Easton Ellis e gli anni 80 che non finiscono mai che non finiscono mai che non finiscono

Bret Easton Ellis “Imperial Bedrooms”
(romanzo)
Genere: Ellis, what else?

Bret Easton Ellis gioca a fare il Patrick Bateman della situazione. Come il serial-killer uscito dalla sua mente malata torna sulla scena del crimine e 25 anni dopo il suo primo romanzo “Meno di zero” ci ripropone gli stessi giovani superficiali personaggi che oggi sono ancora più superficiali ma non sono più tanto giovani. L’impressione è però che questo sia solo un pretesto per parlare di se stesso: Bret ritorna a narrare con la voce di Clay, il protagonista del suo esordio ora diventato uno sceneggiatore di Hollywood, ma il confine tra Clay (l’apparente protagonista del libro) e Bret (il vero protagonista del libro) è infatti davvero sottile. A tratti forse inesistente.

Se nel precedente “Lunar Park” lo scrittore aveva il coraggio di mettersi in gioco in prima persona come personaggio del suo stesso romanzo, qui lo fa sotto mentite spoglie, ma neanche più di tanto visto che si parla di un romanzista finito a scrivere sceneggiature a Hollywood, come quella per “The Informers” (vedi sotto) cui Ellis stava veramente lavorando mentre scriveva questo “Imperial Bedrooms”. E allora il colpo azzeccato di questo romanzo è riuscire, ancora una volta, a cogliere in pieno lo spirito dei tempi.

Ellis l’aveva fatto alla perfezione con “Meno di zero” e “Le regole dell’attrazione” negli 80s, fotografando meglio di chiunque altro una Mtv Generation svuotata di ideali e di sentimenti che passa il suo tempo a scopare e cazzeggiare in giro tra un videoclip musicale e l’altro.
E “American Psycho” cos’altro era se non la metafora di come gli yuppie stessero uccidendo la società umana, cosa che tra l’altro stanno facendo ancora oggi, vedi alla voce crisi economica?
Negli anni 90 Ellis ci ha regalato giusto un “Glamorama” che tra alternative rock e modelli terroristi anche in questo caso caso riusciva a rendere bene un periodo segnato dall’indecisione tra forma e sostanza, tra apparenza e contenuti, tra glamour e drama.
Con “Lunar Park” Ellis ci ha quindi regalato un perfetto spaccato dell’America post 11 settembre, camuffato da thriller-horror ambientato nel periodo di Halloween (e tra l’altro parecchio riuscito anche in questo senso) e per la prima volta lo scrittore si è allontanato dalle patinate realtà di L.A. e New York per andarsi a sprofondare nei sobborghi della provincia americana, in un’inedita versione desperate housebret.

“Imperial Bedrooms” resetta però quella (poca) umanità svelata nel lavoro precedente. Nel suo essere totalmente svuotato di sentimenti ed emozioni è talmente disarmante che quasi si comincia a pensare che persino l’Ellis degli anni 80 fosse un sentimentalone al confronto. Eppure anche questa volta fa centro, per quanto sia finora il suo romanzo meno riuscito, dando una immagine tragicamente realistica della società attuale e mischiando fiction e realtà come nei telegiornali che vediamo tutti i giorni. A tratti Ellis spinge a fondo sul pedale della cronica dipendenza da alcool & droghe, della violenza, della prostituzione minorile (Silvio ti fischiano le orecchie??), ma niente ormai ci può più sconvolgere, niente ci può più toccare, niente ci può più dare emozioni.

Certo, va anche detto che non tutto funziona in questa camere da letto imperiali e l’impressione di trovarci di fronte a un esercizio di stile, per quanto splendidamente scritto, è spesso dietro l’angolino. A volte si ha persino l’impressione che Bret ci voglia prendere per il culo proponendoci un’autoparodia di se stesso. L’intreccio thriller/complottistico che sta alla base del pretesto narrativo è poi piuttosto deboluccio e non all’altezza di “Glamorama”, quasi ci trovassimo in un film di serie B di quelli cui Ellis ora lavora per arrotondare lo stipendio.

La sensazione però è che quella noir non sia la vera storia che Bret ci vuole raccontare. Ciò che ci vuole raccontare davvero è il nostro mondo e la nostra vita di oggi, arrivando a una semplice tragica conclusione: siamo fottuti.
(voto 7)


The Informers
(USA 2008)
Regia: Gregor Jordan
Sceneggiatura: Bret Easton Ellis, Nicholas Jarecki
Cast: Jon Foster, Amber Heard, Austin Nichols, Billy Bob Thornton, Kim Basinger, Mickey Rourke, Winona Ryder, Mel Raido, Chris Isaak, Brad Renfro, Lou Taylor Pucci, Rhys Ifans, Cameron Goodman
Genere: revival 80s
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Le regole dell’attrazione, Al di là di tutti i limiti, American Psycho, The Wrestler, Magnolia, Crash - Contatto fisico

“The Informers” è un film tratto dalla raccolta di racconti adolescenziali di Bret Easton Ellis uscita in Italia con il fantasioso titolo “Acqua dal sole”. Lo stesso Ellis qui in versione sceneggiatore è partito da quelle storie sconnesse per cercare di costruire un film mosaico alla Magnolia ambientato nella Los Angeles anni Ottanta.
La pellicola è riuscita in parte: l’attacco funziona alla grande, tra sesso, droga, scintillante musica Eighties ed edonistico male di vivere. It’s Bret Easton Ellis, bitch. I personaggi sono i soliti bastardi ellissiani con i Ray-Ban Wayfarer perennemente su, zombie tanto belli fuori quanto vuoti dentro, impegnati in varie storie più o meno collegate tra loro: un triangolo sessuale tra amici, una coppia di genitori in crisi, una rockstar sul viale del tramonto che ancora va a letto con ragazzine/ragazzini, un padre e un figlio che vanno a fare una vacanza insieme alle Hawaii, un tizio che rapisce un ragazzino (quest’ultima è la storia più sconnessa dal resto e poteva tranquillamente essere lasciata fuori).

Memorabile la scena del funerale di uno dei ragazzi, in cui viene suonata la straniante “Shadows of the night” di Pet Benatar e il rinfresco post-cerimonia è un sushi bar, mentre gli i suoi “amici” commentano:

“Non possiamo farci niente. È successo, fine. Bisogna passare oltre.”
“Ha ragione, è roba di una settimana fa.”

La cornice è impeccabile, eppure non si riesce a rendere del tutto in immagini (come avviene nel capolavoro di Roger Avary “Le regole dell’attrazione”) la cattiveria e l’ironia delle parole di Ellis impresse su carta, anche perché il materiale di partenza non è già tra le cose migliori dell’autore. Il regista Gregor Jordan è comunque in splendida forma visiva e il cast sfodera alcune star come Billy Bob Thornton, Winona Ryder, il cantante Chris Isaak (quello di “Wicked Game”), Brad Renfro alla sua ultima prova (l’attore è morto di overdose il 15 gennaio 2008), due icone 80s come Kim Basinger e Mickey Rourke (ma i loro personaggi non si incontrano mai, quindi non aspettatevi un rendez-vous alla 9 settimane e ½); a spiccare prepotente in tutto il suo splendore è però soprattutto la giovane Amber Heard, meravigliosa creatura che sembra uscita direttamente dalla penna di Ellis.

Ai “babbani” ignari di Ellis sembrerà una pellicola superficiale e sconnessa, senza alcun senso e forse è veramente così. Ma per gli appassionati dello scrittore americano, “The Informers” è un bel tuffo dentro il suo mondo, dentro i suoi personaggi, dentro un grande vuoto esistenziale che negli ultimi 30 anni anziché colmarsi non ha fatto altro che ingigantirsi. Sono gli anni 80 che non hanno mai fine. È il nulla che avanza.
(voto 6/7)

domenica 28 novembre 2010

Ragazza facile (per essere eleganti e non usare la parola con la P, o quella con la T, o quella con la Z)

Easy A
(USA 2010)
Regia: Will Gluck
Cast: Emma Stone, Penn Badgley, Amanda Bynes, Alyson Michalka, Thomas Haden Church, Stanley Tucci, Patricia Clarkson, Lisa Kudrow, Dan Byrd, Cam Gigandet, Malcolm McDowell
Genere: high school
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Mean Girls, La ragazza della porta accanto, Saved!, Benvenuti a Zombieland, Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare, The Breakfast Club

Se siete alla ricerca della definizione di commedia brillante, potete anche smettere di rovistare Wikipedia e guardarvi questo “Easy A”.
Ci sono sceneggiature scritte talmente bene da farti invidia e questo è uno di quei casi in cui c’è da rosicare parecchio. La trama è piuttosto semplice, niente di sconvolgente o di mai visto prima: una ragazza del liceo piuttosto anonima a un certo punto diventa la “gossip girl” del momento, la ragazza più chiacchierata della scuola per una storia finta messa in giro da lei stessa.
Da lì in poi la vicenda le scappa sempre di più di mano e finisce, in una maniera analoga a quanto succede a Lindsay Lohan in “Mean Girls” o alla protagonista della lettera scarlatta (da qui la A del titolo), per diventare ciò che non avrebbe mai creduto possibile: non una zoccola qualunque, ma LA zoccola dell’intera scuola.

Ok, storia adolescenziale carina e tutto ma non è questo il punto di forza del film. Questa commedia infatti ha ritmo, battute ironiche, esilaranti, ficcanti sparate a raffica una dietro l’altro bang bang, però allo stesso tempo riesce anche a riflettere in maniera affatto superficiale sulla questione non solo della popolarità a scuola, bensì su come tutti nella vita ci costruiamo un’immagine e veniamo recepiti dagli altri. Per ciò che siamo veramente, oppure per voci e bugie messe in giro, magari costruite ad arte da noi stessi. E allora cosa è reale e cosa è finzione? Una domanda che si pone “Inception” ma, seppure in maniera infinitamente meno complessa, pure questa travolgente commedia.

In stato di grazia la protagonista Emma Stone, una rossa uragano già vista nell’altrettanto strepitoso “Benvenuti a Zombieland” e che potrebbe seguire le orme di Lindsay Lohan ma anche no. In “Easy A” è una vera forza della natura, sexy e divertentissima allo stesso tempo, perché -fanculo!- ma chi l’ha detto che una non può farti ridere e fartelo venire duro allo stesso tempo? E la cosa non  implica che lei debba ridere della tua erezione.
Nel resto dell’ottimo cast ci sono Penn Badgley di “Gossip Girl”, l’insopportabile ma qui invece simpatica Alyson Michalka della serie tv sulle cheerleaders “Hellcats”, la stralunata Phoebe di “Friends” Lisa Kudrow, un ottimo Stanley Tucci in versione papà e un cameo persino per Alex il Drugo Malcolm McDowell.

Oltre a “La lettera scarlatta” di cui questo film è quasi uno stravolto remake moderno, c’è ampio spazio anche per una divertente presa per il culo del puritanesimo cristiano alla “Settimo cielo” e uno splendido omaggio alle commedie anni ’80 di John Hughes. E a questo proposito, il film può essere considerato una sorta di update all’epoca di YouTube e iPhone dei suoi film. Quale miglior complimento per una pellicola adolescenziale?
(voto 8)

In Italia esce il prossimo 4 marzo, ma in rete è già available in inglese con sottotitoli italiani.

lunedì 22 novembre 2010

Elliott

I White Lies, gruppo dalle sonorità dark wave tra Joy Division ed Editors, sono tornati con il singolo che anticipa il nuovo album “Ritual”, in arrivo a gennaio 2011, e con un video omaggio a E.T. (tanto per rimanere in tema con il post di oggi su Harry Potter e sui film in qualche modo legati alla magia dell’infanzia).

sabato 20 novembre 2010

Bambini per un giorno

Tra le tante iniziative che spuntano fuori come funghi su Facebook, di cui molte discutibili, ce n'è anche una decisamente simpatica in occasione della Giornata dell'Infanzia (today):
Per la “Giornata internazionale per l’Infanzia” del 20 novembre cambia la foto del tuo profilo di Facebook con quella di un eroe dei cartoni animati della tua infanzia e invita i tuoi amici a fare lo stesso… lo scopo? Per diversi giorni non vedremo una sola faccia “vera” su Facebook ma un’invasione di ricordi d’infanzia.
I miei ricordi d'infanzia sono infestati dalle memorie confuse di diversi cartoni, da Holly & Benji agli Snorky's, dai Puffi all'Uomo Tigre, da Alvin Superstar a Pollon fino a Kiss Me Licia e il mitico Hello Spank. Ma la sigla (naturalmente cantata da Cristina D'Avena) che mi fa più tornare indietro nel tempo e mi fa anche scendere una lacrimuccia di nostalgia, non so bene spiegare il perché, è però questa

martedì 11 maggio 2010

Pop goes my heart

I Mystery Jets ci avevano già deliziato un paio di anni fa con una delle più paracule geniali e riuscite riletture degli anni Ottanta (insieme al pezzo “Pop goes my heart” cantato da Hugh Grant per il film Scrivimi una canzone). La canzone in questione era “Two doors down”



Il loro nuovo singolo “Flash a hungry smile” è una nuova gemma pop che si inserisce nella migliore tradizione british di Blur e Kinks che fa molto ben sperare per il nuovo terzo imminente atteso (almeno da me) album. “Er mejo,” direbbero a Roma. “The best,” dicono più sobriamente in Inghilterra.
Potete scaricare gratis e legalmente la canzone dal sito ufficiale dei mitici Mystery Jets.

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