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venerdì 18 maggio 2012

Another weekend

Settimana clamorosamente ricca di uscite cinematografiche notevoli. Non capita spesso. Anche se certi film arrivano con un ritardo notevole rispetto all’uscita internazionale e altri vedranno la luce, o meglio il buio, di un numero ridotto di sale. Però se non altro c’è qualche segnale di miglioramento.
Miglioramento che invece non intravedo nemmeno come una possibilità remota per quanto riguarda il mio rivale Mr. James Ford, che come al solito co-commenta - malissimo - questo altrimenti bellissimo spazio.
Ma ora basta cianciare. Ecco i film in arrivo nel weekend…

"Mi vuoi far credere che Ford non arriva da un altro pianeta?"
"Lo so, è pazzesco, ma pare sia un umano proprio come me e te..."
Another Earth di Mike Cahill
Il consiglio di Cannibal: another cinema is possible
Film raccomandato fortemente da Cannibal numero 1 della settimana, già tra i miei top movies del 2011, arriva con colpevole ritardo anche da noi. Un ritardo, quello italiano, che non sorprende più. Proprio come quello di Ford nei miei confronti.
Another Earth si va a inserire nel filone della fantascienza “umanista” che ci sta regalando un sacco di perle notevoli negli ultimi tempi, quella in cui si prediligono le idee e i personaggi, piuttosto che gli effettoni speciali tanto amati dai bambinoni come Ford Disney. Se volete una pellicola sci-fi davvero originale, non perdetevelo. Se invece vi piacciono le americanate boiate, fate un giro dalle parti di WhiteRussian, oppure aspettate la settimana prossima che tornano gli insopportabili ford in black.
Il consiglio di Ford: another Earth, without Cannibals!
Questo film, consigliatissimo ovunque, ancora mi manca, ma direi che le premesse sono molto buone e che, a questo punto, approfitterò di una settimana per una volta non scialba nelle nostre sale per
recuperarlo. Da un lato vorrei davvero fosse una cosa interessante come District 9 o Monsters, dall'altro non mi dispiacerebbe trovare qualcosa da bottigliare giusto per irritare la piccola Katniss durante i suoi giochini per bambini.
In un caso o nell'altro, si tratta di un titolo da non perdere.

"Incredibile, da quando WhiteRussian ha aperto i battenti,
le quotazioni dei blog di cinema sono crollate peggio dell'economia greca!"
Margin Call di J.C. Chandor
Il consiglio di Cannibal: Margin Ford
Film raccomandato fortemente da Cannibal numero 2 della settimana, pure questo tra i miei preferiti del 2011 e pure questo importato a distanza di mesi pure in Italia.
Margin Call è il film perfetto per capire la merdosa situazione economica in cui ci troviamo ora e sapere di chi è la colpa. Di Ford? Almeno in questo caso no…
Al di là del discorso economico, che rende questa pellicola attuale come poche altre, Margin Call è un viaggio tutto in una notte cinematograficamente densissimo.
Da non perdere. Fidatevi.
Ford? Quello è meglio perderlo che trovarlo. Fidatevi pure in questo caso.
Il consiglio di Ford: Cannibal calls? Io non rispondo di certo!
Film numero uno della settimana per il vecchio Ford - trovate qui il post dedicatogli, che nonostante le sue scarse affinità con il mondo della finanza trovò ai tempi il lavoro di Chandor strepitoso sia in fase di scrittura che di tensione, un bell'incontro tra Wall Street, Americani e un thriller quasi psicologico.
Purtroppo questo notevole esordio non è uscito vincitore dalla notte degli Oscar, e arriva come al solito in ritardo qui da noi, ma non lamentiamoci troppo: avercene, di uscite così. E come se fosse necessario, quando un film mette d'accordo anche i due antagonisti per antonomasia della blogosfera, significa che dovete correre a vederlo!

"Ford non è un alieno??? Non ci crediamo assolutamente!"
Damsel in Distress di Whit Stillman
Il consiglio di Cannibal: Ford in distress
Già presentato all’ultimo Festival di Venezia, fortemente voluto dall’ormai ex direttore yogurt Mullen, è la nuova pellicola del regista di super culto Whit Stillman, autore di quel gioiello assoluto che risponde al nome di The Last Days of Disco e ora a 13 anni di distanza di rientro con una nuova promettente pellicola. Roba per palati fini, un cinema indie prelibato che non viene servito alla tavola fordiana.
Per lui tanto sul pavimento c’è la ciotola con il suo nome inciso sopra eheheh.
Il consiglio di Ford: lo stress fordiano? Sopportare il Cannibale!
Un film che, rispetto al resto delle uscite di un weekend insolitamente molto interessante, non mi dice fondamentalmente nulla, un pò come The last days of disco culto cannibalesco e qui al saloon mai pervenuto. Staremo a vedere: se mi avanza del tempo per qualche bottigliata, una frollata allo yogurt Muller e alla nostra amichetta Katniss la do sempre volentieri.
E ai loro film anche di più.

"Oops, scusa Ford. Ti lascio solo con la visione dei film di Stallone nudo!"
Quella casa nel bosco di Drew Goddard
Il consiglio di Cannibal: entrate in quel cinema nel bosco
Film che si preannuncia tra le figate horror dell’anno, di Quella casa nel bosco si sta già parlando parecchio bene in rete. Il regista Goddard sembra promettere molto bene già a partire dal cognome, mentre a co-firmare la sceneggiatura c’è il paparino di Buffy e del film The Avengers, ma soprattutto di Buffy, Joss Whedon.
Una casa nel bosco in cui avventurarsi volentieri. A patto che sul citofono non compaia il nome di Ford. In quel caso, datevela a gambe!
Il consiglio di Ford: entrate in quella casa, ma senza il Cannibale!
Film che ho già visto e che a breve recensirò, e posso dire questo: ficata dell'horror - e non solo - dell'anno.
Intelligente, ironico, scritto benissimo da Whedon e Goddard, un omaggio e non il solito festival delle citazioni. Si potrebbe dire tantissimo, ma il bello è gustarselo lasciandolo carburare come un diesel, da un inizio che sa di già visto ad un finale strepitoso. Aspetto solo di leggere cosa ne dirà quello sciagurato del Cucciolo Eroico. Che si impegnerà, ovviamente, a darmi contro a tutti i costi anche rispetto a qualcosa che, finalmente, potrebbe metterci d'accordo in questo campo.

Solo così Ford convince gli amici a vedere qualcuno dei suoi film russi...
La fredda luce del giorno di Mabrouk El Mechri
Il consiglio di Cannibal: Bruce, sarà ora di far uscire un bel film alla luce del giorno?
Ultimamente il buon vecchio Bruce Willis non è sempre garanzia di qualità. Tutt’altro, purtroppo. Però questo si preannuncia come un thillerino probabilmente non imprescindibile, ma almeno guardabile. Si spera. Anche se, condividendo questa rubrica con Ford, ho imparato a non essere troppo fiducioso e la speranza nella razza umana in genere l’ho ormai quasi persa del tutto, uahahaha!
Il consiglio di Ford: la fredda luce della cameretta del Coniglione. Bruce, aiutalo tu perchè ha paura del buio!
Un film che dice molto, molto poco e sa di mezza sòla, soprattutto alla luce del fatto che quest'anno Bruce Willis ha già il suo apice, ed è uno dei film più attesi in assoluto in casa Ford: Expendables 2. Il resto, dunque, è ben poco importante, un pò come i vaneggiamenti del mio antagonista ogni volta che mi tocca sopportarlo per una rubrica o una Blog War. Certo, sarebbe interessante pagare al Coniglione una bella settimana di full immersion di addestramento action con Mr. Die Hard. E molto, molto divertente.

"Ho provato a cacciare Ford fin là , ma ce l'hanno subito rispedito indietro..."
Il pescatore di sogni di Lasse Hallström
Il consiglio di Cannibal: sogni d’oro
Lasse Hallstrom è uno di quei registi super classici e super tradizionali, roba che uno come Ford al suo confronto appare quasi un tipo ganzo e all’avanguardia.
Bah, forse…
Questa favoletta non promette molto bene, però c’è pur sempre un Ewan McGregor che di recente è tornato a infilare una discreta serie positiva di film. Questa pellicola interromperà la catena, così come i commenti animaleschi di Ford interrompono malamente la grazia e la poesia delle leggiadre parole cannibali?
Il consiglio di Ford: questa settimana si pescano molti ottimi film, questo lo lascio negli abissi.
Nonostante Ewan McGregor sia da sempre considerato un fordiano onorario e mi abbia stupito più di una volta in passato, questo film ed il suo regista mi paiono la tipica proposta insulsa da sala da the per vecchie finte alternative dai gusti anche più discutibili rispetto a quelli del mio rivale per eccellenza.
Così prendo tutto il pacchetto, lo infiocchetto per bene con la poesia delle leggiadre parole cannibali, e lo getto nel cassonetto differenziato per il frutto del peccato senza colpo ferire.

Un fotogramma a caso da Roman Polanski: A Film Memoir
Roman Polanski: A Film Memoir di Laurent Bouzereau
Il consiglio di Cannibal: meglio di una Ford Memoir, ma comunque evitabile
Polanski è un nome di sicuro interesse, sia per i suoi film che ancor di più per la sua vita privata. Un docu-film su di lui ci può stare, però questo sembra solo un semplice faccia a faccia con il regista.
Più interessante di un’intervista a Mr. Ford, certo, però mi sa comunque di notevole palla…
Il consiglio di Ford: a quando le memorie del Cannibale?
Probabilmente mai, dato che sarebbero un lungo monologo di un teenager vestito da coniglio chiuso in camera davanti al pc dalla mattina alla sera! Ahahahahahahah!
Scherzi - ? - a parte, nonostante l'opinione altissima che ho sempre avuto per Polanski regista e quella un pò più bassa per il Polanski uomo non sono particolarmente interessato a questa docu-intervista.
Specie in una settimana in cui, per una volta, le uscite interessanti non mancano affatto.

"A morte Ford!", il nuovo film di Gianluca Sulis e Cannibal Kid
A morte! di Gianluca Sulis
Il consiglio di Cannibal: a morte chi? No, non lo dico neanche, troppo scontato!
Ford, per questa settimana pensavi di aver scampato alla pena di morte cinematografica, ovvero al puntuale film italiano?
Anch’io, ma purtroppo non è così.
Questo è un film che fin dal trailer si preannuncia mortale. A questo punto preferisco quasi quasi una maratona cinematografica proposta dal mio rivale.
Ma va là che sto scherzando!
Il consiglio di Ford: mi pareva strano di aver respirato così tanto Cinema, questa settimana!
Ed eccoci qui. Anche questa settimana il Cinema italiano di scarsa qualità non vuole saperne di lasciarci in pace, godendo delle uscite finalmente ottime, e deve metterci lo zampino con una pellicola che pare orripilante fin dai primi secondi del trailer.
Un film che pare talmente brutto che non lo augurerei neppure al Cannibale.
E questo dice tutto!

giovedì 5 gennaio 2012

I MEGLIO FILM CANNIBALI 2011: N. 20 - 11


Che emozione: dopo le posizioni dalla 40 alla 31 e quelle dalla 30 alla 21, stiamo entrando nella top 20 dei film cannibali più fighi dell’anno, giusto a un passo dalla prestigiosissima top 10.
Come dite? Zero emozione? Nemmeno un brividino? Nemmeno quello causato dallo spiffero d’aria della finestra che vi siete dimenticati aperti? Dite che in pieno inverno NON vi dimenticate una finestra aperti?
Nemmeno un po’ d’eccitazione per scoprire se il vostro film del cuore sarà stato inserito nella lista o clamorosamente snobbato?
Niente? Imperturbabili, siete. E vabbé, che devo fare per farvi crescere l'attesa? Promettervi una Megan Fox nuda non posso farlo, però magari una certa attrice bionda nuda nelle prime posizioni potrebbe anche esserci...
In ogni caso, ecco 10 11 film (due li ho riuniti perché dello stesso regista, ma no: non è Nicolas Winding Refn!) che vi consiglio assolutamente di recuperare se non li avete già visti, prima di svelare la ancor più spettacolare decina che si troverà in cima.

"Non mi importa se il treno esplode, voglio prima sapere
chi c'è alla numero 1 della classifica cannibale!"
20. Source Code
Regia: Duncan Jones
Genere: ricomincio da capo
Parla di: un soldato viene mandato in missione su un treno per fermare un attentato terroristico. Se fallisce, no problem, tanto può ripetere il tentativo quante volte vuole. O quasi…
Pregi: il film parte da un ottimo spunto e non se lo brucia lungo il tragitto, riuscendo nella seconda parte a uscire dai binari della parte thriller per volare sulle ali della poesia e dell’emozione pura. Ma che sto’ a’ dì?
Difetti: la trama è tutta incentrata sugli stessi 8 minuti all’interno di un treno, quindi il gioco a un certo punto rischia di farsi ripetitivo.
Attore cult: Jake Gyllenhaal, ancora una volta alle prese coi viaggi nel tempo
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"Caro Cannibale, non credo che un sequel di Amabili resti sia tanto fattibile..."
19. Hanna
Regia: Joe Wright
Genere: letale (ma non Arma letale)
Parla di: una ragazzina albina è stata addestrata in isolamento dal padre per agire come una spietata assassina. Quando però si ritroverà da sola nel mondo esterno, che accipuffolina combinerà?
Pregi: enorme Saoirse Ronan (già protagonista del mio preferito del 2010 Amabili resti) nella parte dell’albina Hanna, capace di suscitare tenerezza nonostante la sua freddezza. Un personaggio contraddittorio come il film, a tratti dolce e a tratti in grado di cambiare registro e colpire davvero duro, in maniera analoga a quanto fatto da Drive. Spettacolo poi, autentico spettacolo, la colonna sonora firmata Chemical Brothers.
Difetti: il personaggio della fredda killer non è una gran novità (qualcuno ha detto Nikita?), però per fortuna la storia si evolve in maniera differente dal solito.
Personaggio cult: Hanna (Saoirse Ronan)
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"Mon Dieu! Che ci fa questa con un libro in mano? Sfila, canta, recita, s'è
sposata il Presidente francese... ora vorrà mica imparare pure a leggere?
18. Midnight in Paris
Regia: Woody Allen
Genere: nostalgia canaglia
Parla di: Owen Wilson (ovviamente un alter-ego di Woody Allen) va a Parigi insieme alla fiancee, per una romantica vacanza prima delle nozze. Allo scoccare della mezzanotte, gli capiterà però qualcosa di inconsueto…
Pregi: un Woody Allen che sa ritrovare un’inaspettata freschezza, paradossalmente guardando al passato. Un piccolo miracolo per un film che sa incantare come una fiaba.
Difetti: Carla Bruni attrice non si può davvero vedere!
Personaggio cult: Ernest Hemingway (Corey Stoll)
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Perché spendere soldi per ingaggiare Nicolas Cage,
quando si può far recitare (meglio) uno pneumatico gratis?
17. Rubber
Regia: Quentin Dupieux
Genere: le cose più belle sono quelle senza senso
Parla di: un pneumatico. Sì, un pneumatico se ne va in giro per il deserto, mentre un gruppo di spettatori lo guarda.
Pregi: un film ge-nia-le, ci sono pochi altri modi in cui definirlo. Un geniale di tipo folle, oookay, però pur sempre geniale. L’esordiente alla regia Quentin Dupieux (anche noto come musicista elettronico sotto lo pseudonimo di Mr. Oizo con cui ha firmato pure la colonna sonora) ha realizzato una pellicola di idee, di originalità, di fantasia, di nonsense puro. Solo il Dio del cinema sa quanto bisogno ci sia di pellicole come questa.
Difetti: la seconda parte non riesce a sviluppare al meglio tutti i grandiosi spunti di partenza.
Scena cult: il monologo iniziale
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"Non riesco a studiare: sto in ansia di vedere le prime posizioni cannibali!"
16. Kaboom
Regia: Gregg Araki
Genere: fine del mondo pop
Parla di: un gruppo di ragazzi e ragazze di un college che vanno a letto con tutte e tutti come se ci trovassimo dentro un romanzo di Bret Easton Ellis, con in più l’aggiunta di un’imprevedibile componente fantasy e un complotto da fine del mondo che incombe su tutto…
Pregi: un gran calderone di idee strambe che remixate tutte insieme danno un risultato incredibilmente eccitante ed esplosivo, per una pellicola che potrà sembrare superficiale (e forse lo è), ma è anche e soprattutto una delle visioni (in tutti i sensi possibili e pure impossibili) più fiche dell’anno.
Difetti: non è che sia un film che abbia molto senso, se proprio siete tra i rompi che vogliono trovare un senso a tutto.
Canzone cult: Placebo “The Bitter End”
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"Mai visto qualcuno che si gode la musica di Justin Bieber come si deve?"
15. Le amiche della sposa
Regia: Paul Feig
Genere: questo matrimonio non s’ha da preparare
Parla di: i preparativi di nozze di una promessa sposa, ma soprattutto della sua migliore amica che farà di tutto per renderli più incasinati (e divertenti) possibili.
Pregi: in un anno particolarmente avaro di commedie davvero divertenti e non idiote, Le amiche della sposa è il film che mi ha fatto ridere di più, raccontando una storia romantica ma non smielata, nient’affatto smielata, capace di ricordarmi certe atmosfere di Magnolia. Il cast femminile è fenomenale, da una esilarante Melissa McCarthy a una fenomenalmente odiosa Rose Byrne, ma la trascinatrice assoluta delle pellicola è il fenomeno del Saturday Night Live Kristen Wiig, con la sua performance da ubriaca in aereo che per me è l’apice della comicità 2011.
Difetti: il finale vira prevedibile verso l’happy ending, meno spudorato rispetto a molte altre american comedies in circolazione, ma comunque un pochino telefonato.
Attrice cult: Kristen Wiig
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14. Beginners
Regia: Mike Mills
Genere: romanticoso ma non troppo
Parla di: Ewan McGregor si occupa del padre moribondo e gay, quand’ecco che a una festa incontra una misteriosa quanto affascinante attrice francese…
Pregi: saper unire la leggerezza della commedia romantica migliore, quella fatta di incontri stile Prima dell’alba, con un esistenzialismo drammatico mai pesante. Splendidi i due protagonisti Ewan McGregor e Melanie Laurent, così come il “vecchio” Christopher Plummer. Mitico il cane che parla con le didascalie!
Difetti: il regista è bravo a viaggiare attraverso differenti piani narrativi, però non raggiunge i vertici visionari e poetici di un Michel Gondry…
Personaggio cult: il cane Arthur
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Aaaaaaamanda è libera!
13. Another Earth
Regia: Mike Cahill
Genere: another sci-fi
Parla di: una ragazza che finisce in prigione per aver causato un incidente d’auto mentre era ubriaca, proprio mentre sentiva alla radio la notizia della scoperta di un altro pianeta, uno che sembrerebbe uguale in tutto e per tutto alla nostra Terra…
Pregi: Another Earth significa another sci-fi, un’altra fantascienza possibile. Il film presenta degli spunti fantascientifici fantastici, ma allo stesso tempo anziché andarsi a incartare tra alieni, effettoni speciali e cazzate assortite preferisce regalare una vita e un’anima ai suoi due protagonisti (e lei assomiglia in maniera inquietante ad Amanda Knox). Il finale poi è quello che mi ha lasciato più sorpreso e senza parole di tutta l’annata.
Difetti: il film presenta in tavola tematiche e dubbi mica da poco e qualcuno si poteva sviluppare di più.
Scena cult: il finale
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"Qui in Inghilterra i botti di Capodanno mica li hanno banditi. Yeah!"
12. Submarine
Regia: Richard Ayoade
Genere: strange boy
Parla di: Oliver Tate, un ragazzo molto particolare, un incrocio contraddittorio e sfuggente tra un nerd e un bulletto, e le sue prime esperienze esistenziali, tra una cotta pesante e il matrimonio in crisi dei genitori.
Pregi: cinema british che più british non si può, o forse sì, che ci presenta un personaggio molto originale, fuori dal tempo e fuori dai soliti cliché. La prima parte è fulminante, roba che sembra di trovarsi di fronte a un moderno nuovo Giovane Holden. Da applausi i due giovani protagonisti, Craig Roberts e Yasmin Paige, e bellissima la colonna sonora firmata da Alex Turner, il cantante di Arctic Monkeys e Last Shadow Puppets.
Difetti: la seconda parte del film si incarta leggermente, perdendo di vista il fenomenale protagonista per presentarci i soliti problemi di coppia tra i suoi genitori.
Personaggio cult: Oliver Tate (Craig Roberts)
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"Che odore! Chi si sta facendo una canna?"
11. Ekusute
Regia: Shion Sono
Genere: j-horror
Parla di: extension per capelli che uccidono!
Pregi: grazie alla scoppiettante regia di Shion Sono è l’horror più originale, inventivo, curioso e divertente visto quest’anno (e anche negli ultimi anni). Ma è anche presente una vicenda drammatica famigliare affrontata con tipico tatto giapponese. Grande la protagonista, Chiaki Kuriyama, già vista in Kill Bill e Battle Royale.
Difetti: come horror non è che mette poi tutta ‘sta paura fottuta addosso, visto che è divertente più che altro, però qualche scena ad alta tensione è comunque presente.
Attrice cult: Chiaki Kuriyama
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Il regista Shion Sono si fa una canna, chiedendosi cosa deve fare di più
la prossima volta per riuscire a finire nella top 10 cannibale...
11. Cold Fish
Regia: Shion Sono
Genere: la parola folle non rende abbastanza l’idea
Parla di: una ragazzina viene beccata a rubare e un uomo per “riabilitarla” le offre un lavoro nel suo negozio di acquari, diventando amico e compagno d’affari del padre della ragazza…
Pregi: il talento tanto geniale quanto pazzo del regista Shion Sono viene tutto fuori in questo acquario strabordante che presenta momenti sublimi di depravazione erotica oltre ogni più perversa immaginazione e di violenza oltre ogni soglia dello splatter.
Difetti: il talento di Shion Sono è talmente strabordante che appunto ogni tanto qualcosa esce fuori dall’acquario e la durata di 2 ore e mezzo è davvero eccessiva. Ma anche questo fa parte del suo genio incontenibile.
Scena cult: l’escalation di follia e depravazione del finale.
Recensione prossimamente…

E ora: chi ci sarà in top 10?
Ancora niente?
Nessuna emozione?
Nemmeno un pizzichino di curiosità?


lunedì 21 novembre 2011

Una Terra sola non era abbastanza?

Another Earth
(USA 2011)
Regia: Mike Cahill
Cast: Brit Marling, William Mapother, Matthew-Lee Erlbach, Diane Ciesla
Genere: human sci-fi
Se ti piace guarda anche: Melancholia, Rabbit Hole, 21 grammi
Uscita italiana prevista: 18 maggio 2012

Negli ultimi giorni ho provato a guardare la tv.
Volevo dare una possibilità a Il più grande spettacolo dopo il weekend di Fiorello. Io volevo davvero. Ma più di 10 minuti non ce l’ho fatta a reggere.
Fiore per fare l’innovativo innovatore usa Twitter e il videofonino. Ma usare nuove tecnologie in questo modo non fa di te un giovane. Fa di te solo un vecchio annoiato e noioso. E il discorso vale ancora di più per Vasco e i suoi terrificanti clippini.
Per il resto è il solito tradizionale varietà con battute superate già 40 anni fa (Italia – Germania 4 - 3? Omadonna, ancora???) e che fa riapparire gli spettri di Mike Bongiorno e Pippo Baudo. Ah, come? Pippo Baudo è ancora vivo?
Per fortuna mi è anche capitato di vedere qualcosa di interessante, in tv. Iconoclast, un programma trasmesso su Deejay Tv che ci presenta non solo un personaggio di rilievo, bensì 2 che si incontrano: ad esempio Sean Penn con l’autore di Into the wild Jon Krakauer, Lenny Kravitz con il regista Lee Daniels, Robert Redford con Paul Newman… e l’ultima puntata trasmessa era dedicata a Quentin Tarantino e a Fiona Apple. Uno dei miei registi e miti personali assoluti insieme a una delle mie cantanti preferite di sempre! Appuntamento per me imperdibile e i due si sono rivelati oltre che in gran sintonia (già si conoscevano dai tempi in cui lei usciva con il regista Paul Thomas Anderson) anche proprio come li si può immaginare: insicura ma allo stesso tempo forte lei, come le sue canzoni, un divertente cazzaro lui.
Comunque, arrivando al punto di questa lunga intro, Quentin Tarantino ha tirato fuori una delle sue perle, parlando di un bel film come di una visione che te lo fa venire duro.
Ed è proprio questo l’effetto che mi ha fatto Another Earth.
No, non ci sono donnine nude, esplosioni, effettoni speciali. Niente di così facile.
La cosa eccitante è il fatto che sia un film originale e imprevedibile. Una vera goduria in mezzo a un universo di pellicole che sai già dove vogliono andare a parare fin dalla prima scena.

Di questo film misterioso celebrato e vincitore di 2 premi all'ultimo Sundance Festival avevo cercato di saperne il meno possibile, perché mi piace saperne sempre il meno possibile dei film che mi accingo a vedere in modo da conservarmi il gusto della sorpresa, soprattutto quando mi trovo di fronte a un film misterioso come questo e… ommioddio, ma quanto sono logorroico, oggi?
Quasi quasi sono tentato di piantarmi un paletto nel cuore da solo!
Comunque, visto che oggi sono in logorroico-mood, vi faccio partecipi del mio dramma personale: dopo aver visto Melancholia avevo fatto fatica a trovare vero interesse per gli altri film e per qualche settimana vagavo in uno stato di depressione cinematografica profondo. Fino a che non mi sono imbattuto in questa visione, forse proveniente per davvero da another Earth.

In partenza mi ero immaginato che questo film fosse in qualche modo simile proprio a Melancholia, perché avevo sentito parlare di una pellicola a tematica apocalittica, ma diversa dal solito catastrofismo fracassone alla Roland Emmerdich, pardon Emmerich. Proprio come il film di Von Trier.
In effetti non mi ero sbagliato di molto. Questo è un film meno autoriale, ha una minore valenza metaforica, ci sono meno tette, eppure le due protagoniste sono parecchio simili.
La protagonista di questo Another Earth è una ragazza che è appena stata ammessa alla prestigiosa università MIT, quand’ecco che sente in radio della scoperta di un nuovo pianeta e qualcosa di terribile le capita… Con la Justine/Kirsten Dunst di Melancholia ha quindi in comune la depressione e un rapporto particolare con “l’altro” pianeta. Per il resto la visione prosegue su altri sentieri. Quelli del solito film catastrofico?
Assolutamente no!

District 9, Cloverfield, Monsters… sono le prime pellicole che mi vengono in mente, tra quelle all’interno del genere che negli ultimi tempi hanno cercato un approccio differente al fantascientifico. Eppure Another Earth prende un’altra strada ancora.
Another Earth si concentra infatti sulla parte drammatica, sulle vicende dei due protagonisti, e poi come contorno vi è anche l’elemento sci-fi. Questa è la fantascienza che preferisco. Quella fatta di idee più che di effetti speciali. Come viene detto all’interno dello stesso film: qui non si tratta di omini verdi o avatar blu.
Ma chi sono questi due protagonisti? Della prima abbiamo già accennato e va detto di come sia interpretata ottimamente dalla promettente Brit Marling, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme al regista Mike Cahill (da non confondere con l’omonimo autore di Alla ricerca di Charlie con Michael Douglas). Un particolare curioso è che la Marling assomiglia parecchio ad Amanda Knox, e il suo personaggio nel film si fa 4 anni di galera prima di essere rilasciata.
Il secondo è invece William Mapother, il cugino brutto di Tom Cruise specializzato in ruoli angoscianti; tanto per dire, era il misterioso Ethan in Lost.
Due protagonisti quindi alquanto… inquietanti.

La parte più propriamente fantascientifica del film è poi davvero fica: il pianeta apparso all’orizzonte non è infatti un pianeta qualunque. È una replica speculare e, sembrerebbe, precisa spiccicata della Terra. Come è possibile ciò? Una domanda molto interessante che apre parecchie riflessioni, per un film di una notevole grandezza e un pianeta, la Terra 2, immenso quasi quanto Melancholia. E il finale mi ha lasciato di stucco (positivamente) come non capitava da un po’.
Sì, lo so. Lo sto pompando troppo questo film e poi lo guarderete e rimarrete delusi. Però megalomane per megalomane fatemi aggiungere un’ultima sparata.
Another Earth mi sa che è quanto di meglio ci ha offerto la fantascienza quest’anno su questa Earth. Niente male, per un film che del fantascientifico ha davvero poco.
(voto 8/10)

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