Hanno vinto i migliori. Hanno vinto i più forti. Hanno vinto i cyborg tedeschi: metà robot e metà crucchi.
Dopo aver schiantato il Brasile padrone di casa nel memorabile, tragico, epico 1 – 7 della semifinale, ieri tra Germania e Argentina abbiamo assistito a una finale combattuta fino in fondo, fino ai tempi supplementari decisi da un gol di classe del 22enne Mario Götze. Classe che invece è mancata al (presunto) campionissimo Lionel Messi, annientato dal vero grande fenomeno del calcio mondiale, Bastian Schweinsteiger, oltre che da qualche preziosa birretta che i crucchi si sono astutamente portati da casa…
Onore comunque all'Argentina, arrivata fino alla finale più per culo che per altro, riuscita a tenere testa a una squadra fenomenale e che ha rischiato persino di vincere, se solo avesse sfruttato meglio le occasioni avute. Contro Cruccolandia quest'anno però non c'era davvero niente da fare. Era il loro Mondiale e si sono portati a casa la coppa meritatamente.
Troppo forti in qualunque reparto, difesa centrocampo e attacco, e sotto tutti i punti di vista, tecnico tattico e fisico. Sono persino dei bei ragazzi, mannaggia a loro. E hanno pure delle fidanzate e mogli strafighe, al punto che non si filano più di tanto nemmeno Rihanna.
(per l'immagine qui sopra ringrazio Fabrizio, il creatore della app cinematograficaMuze)
Una squadra talmente fredda, perfetta, spietata e antipatica da risultare simpatica.
In onore della Germania e di vomitino Messi, riviviamo ora le emozioni della finale attraverso l'ultima fumetto-foto-cronaca di Pensieri Cannibali di questo Mondiale 2014.
Finalissima
Germania – Argentina 1 – 0
Il Mondiale ora è finito. Lo so è una cosa triste, ma non disperate, perché il Mondiale Cannibale non è ancora giunto all'ultimissimo capitolo. A domani, per l'appuntamento finale dedicato al meglio e al peggio di Brasile 2014!
Il sogno brasiliano si è ormai totalmente trasformato in un incubo, in un nightmare senza fine, proprio come la saga cinematografica con Freddy Krueger. A questo punto manca soltanto la scena finale, Lionel Messi che alza la Coppa del Mondo al Maracanà, e poi la beffa sarebbe completa.
Il segnale funesto c’era stato fin da subito, quell’autogol di Marcelo nei primi minuti della prima partita con la Croazia. In quel caso, grazie a qualche aiutino arbritrale, il Brasile era riuscito a ribaltare il risultato, ma i cattivi presagi non vanno ignorati. Mai. Quella che poteva sembrare solo una piccola disattenzione dovuta all’emozione dell’esordio era in realtà un chiaro segnale di quanto scarsa fosse la difesa brasileira. Quando Neymar è stato tranciato fuori dal Mondiale dall’intervento criminale del colombiano Zuniga ed è uscito dal campo sulla bara barella, il Mondiale per la squadra di casa è poi davvero finito.
Dopo la storica disfatta con la Germania, ieri nella finalina per il terzo posto le cose non sono certo andate meglio. Il risultato è stato meno impietoso da un punto di vista numerico, forse perché gli olandesi sono stati meno spietati dei crucchi, ma la partita è stata altrettanto a senso unico. Anche di più, visto che l’Olanda è passata subito in vantaggio e ha poi controllato la partita senza temere per un solo istante in un possibile recupero dei padroni di casa. Il maestro Van Gaal ha impartito una lezione di calcio agli Scolari e la disfatta brasiliana può ormai dirsi totale. Ed epocale.
Finale per il terzo posto
Brasile – Olanda 0 – 3
Stasera alle ore 21:00 per quei 2 o 3 che ancora non lo sapessero si disputerà la finalissima tra Germania e Argentina.
Finalissima
Stasera ore 21:00
Germania – Argentina
A domani per il commento finale della finale e nel frattempo vi lascio con una sfida musicale, giusto per sottolineare la “leggera” differenza che corre tra i due paesi: da una parte il metal dei Rammstein con la loro ormai classica “Du hast” e dall’altra le atmosfere cinematografiche del nuevo tango di Astor Piazzolla con “Oblivion”, brano usato nella colonna sonora de La meglio gioventù.
La prima semifinale mondiale Brasile – Germania è stata come un horror splatter. All’inizio molto divertente, poi dopo un po’ tutto quell’accanimento è stato persino troppo eccessivo. Roba per stomaci forti.
La seconda semifinale Olanda – Argentina è invece stata come un film d’autore russo senza manco i sottotitoli in polacco. Non è successo niente. 120 minuti di noia totale, altroché calcio totale.
Le due squadra sono scese in campo come impaurite. Non si capisce bene se il motivo fosse quello di non fare una figura di M come il Brasile la notte precedente, oppure se fossero intimoriti di vincere e dover così affrontare il Babau la temibile Germania.
Dopo una gara estenuante più per gli spettatori che per i calciatori in campo, si è risolto tutto alla lotteria dei rigori. Questa volta l’allenatore dell’Olanda Van Gaal, dopo una serie di mosse geniali nelle gare precedenti, ha cannato alla grande le sue scelte, sprecando l’ultimo cambio e non mettendo in campo Krul, il portierone pararigori eroe nei quarti di finale contro la Costa Rica. Risultato?
Il portiere titolare olandese Cillessen non ne ha parato uno, mentre il nuovo supereroe è diventato il numero 1 dell’Argentina, Romero.
D’altra parte una partita giocata da zombie chi poteva deciderla se non Romero?
E Lionel Messi?
Ieri i piedi non li ha messi in campo, vero?
Olanda – Argentina 2 – 4
(ai rigori)
A questo punto, non ci restano che gli ultimi due atti di questo Mondiale, capace di regalarci enormi sorprese e dormite altrettanto grandi.
Chi vincerà la finalona?
Ma soprattutto, Scolari avrà le palle di mettere Fred in campo anche nella finalina per il terzo posto?
Saranno Brasile – Germania e Argentina – Olanda le semifinali del Mondiale 2014. Dopo un inizio di competizione all’insegna delle sorprese, le cose stanno ora proseguendo nella maniera più prevedibile possibile, con le grandi del calcio rimaste in corsa che si sono tutte aggiudicate un posto tra le prime 4 del mondo. Anche ieri, così come già il giorno precedente, le cose non sono andate comunque del tutto lisce per le favorite. Almeno per l’Olanda, che ha piegato la coriacea Costa Rica soltanto ai rigori, grazie al portiere di riserva Krul, fatto entrare apposta per l’occasione da Van Gaal. Probabilmente l’ha tenuto rinchiuso allenandolo soltanto a parare i rigori per tutto il periodo del ritiro mondiale e la mossa ha pagato.
Più facile la vita per la sempre più noiosa Argentina. Di fronte si è trovata un Belgio intimorito un po’ come la Colombia con il Brasile, soltanto l’ombra della squadra frizzante che avevamo ammirato nelle gare precedenti. Questa volta a fare la differenza non è stato però il solito Messi che ieri è apparso parecchio attapirato e si è pure mangiato un goal clamoroso. Uno di quelli che se lo sbagliava Balotelli le critiche nei suoi confronti sarebbero andate avanti per un mese. A fare la differenza ieri è stato Beppe Fiorello alle prese con il suo ultimo ruolo per il nuovo film biografico della Rai, quello sulla vita del calciatore argentino Higuain.
E ora via ai foto-fumetto-commenti alle partite.
Argentina – Belgio 1 – 0
Olanda – Costa Rica 4 – 3
(ai rigori)
Volete il programma delle semifinali?
Pensieri Cannibali vi dà anche il programma delle semifinali. Senza nemmeno farvi pagare il canone e senza manco farvi sorbire la canzone di Mina.
E così tutte le prime dei gironi iniziali hanno vinto gli ottavi di finale e sono passate ai quarti. Questo non significa però che le “grandi” del calcio non abbiano faticato. Tutt’altro. Brasile 2014 si sta rivelando uno dei Mondiali più combattuti ed equilibrati della Storia e ogni partita si sta giocando fino all’ultimo secondo, fino all’ultimo rigore, fino all’ultimo palo, fino all’ultimo respiro.
E così l’Argentina ha dovuto sudarsi la qualificazione contro la “piccola” Svizzera, affidandosi a tanto cul… a tanta fortuna e a tante preghierine al Papa.
Argentina – Svizzera 1 – 0
(ai tempi supplementari)
E così nell’ultimo ottavo di finale il Belgio ci ha mostrato il più bel calcio di questo Mondiale (almeno nelle partite che mi è capitato di guardicchiare), riuscendo ai tempi supplementari a piegare le resistenze degli americani catenacciari e soprattutto del loro portiere paratutto Tim Howard.
Belgio – Stati Uniti 2 – 1
(ai tempi supplementari)
E così ora ci aspettano due giorni senza calcio, senza partite, senza pali all’ultimo istante. Ce la faremo a sopravvivere?
Credo di no, ma possiamo provarci cominciando a guardare al futuro. Ovvero ai quarti di finale. Brasile e Argentina si avviano verso la più prevedibile delle conclusioni con la sfidona Neymar VS. Messi, oppure ci saranno delle sorprese?
Io personalmente tifo per una clamorosa finale Olanda – Belgio, ma temo resterà solo un mio sogno.
E così ecco intanto il programma dei quarti che ci aspettano.
Venerdì 4 luglio
Ore 18:00
Francia – Germania
Venerdì 4 luglio
Ore 22:00
Brasile – Colombia
Sabato 5 luglio
Ore 18:00
Argentina – Belgio
Sabato 5 luglio
Ore 22:00
Olanda – Costa Rica
P.S. I calciatori che esultano facendo il cuoricino con le mani hanno ufficialmente rotto più dei Selfie.
Siete a un Mondiale, non in un film di Moccia.
Con un ruggito di Lionel Messi, l’Argentina ieri ha trovato la sua seconda vittoria.
Tutti a dire: “Sì, ma hanno segnato solo al 91’ e poi hanno giocato contro il modesto Iran e c’era pure un rigorino per loro.”
Tutto vero, però intanto l’Argentina ha vinto e noi abbiamo perso contro la Costa Rica.
GRUPPO F
Argentina – Iran 1 – 0
Sempre ieri, c’è stato l’avvincente pareggio tra la solita solida Germania e lo spumeggiante Ghana, due squadre ottime che meriterebbero entrambe il passaggio del turno, ma se la dovranno vedere con Portogallo e Stati Uniti, impegnati questa sera nell’incontro di mezzanotte. Nel frattempo, la Nigeria ha spedito a casa in un colpo solo Bosnia ed Erzegovina.
GRUPPO G
Germania – Ghana 2 – 2
GRUPPO F
Nigeria – Bosnia ed Erzegovina 1 – 0
Qui sotto non ci facciamo mancare nemmeno il programma delle gare di oggi.
GRUPPO H
Ore 18:00
Belgio – Russia
Pronostico cannibale: 2 – 1
GRUPPO H
Ore 21:00
Corea del Sud – Algeria
Pronostico cannibale: 0 – 2
GRUPPO G
Ore 00:00
Stati Uniti – Portogallo
Pronostico cannibale: 1 – 1
In chiusura, imparate anche voi il ballo dell’estate insieme al bomber tedesco Miroslav Klose.
Cast: Javier Drolas, Pilar López de Ayala, Inés Efron, Adrián Navarro, Rafael Ferro, Carla Peterson, Jorge Lanata
Genere: boy meets girl, o meglio chico busca chica
Se ti piace guarda anche: Beginners, Prima dell'alba, (500) giorni insieme
Lo sapevate che anche in Argentina fanno dei film?
Certo che lo sapevate. Ultimamente abbiamo visto dell’ottima roba provenire dalla pampa come il thriller da Oscar Il segreto dei suoi occhi e il thriller non da Oscar eppure comunque più che valido Aparecidos. Di recente c’è poi stato anche il ruffianissimo e telefonato Cosa piove dal cielo?, ma quello preferisco non citarlo. Oops… troppo tardi.
Dall’Argentina, oltre alla puttaninprezzemolina PenénBelén Rodriguez, adesso per fortuna importiamo anche una commedia romantica, originale e gradevolissima, a sorpresa arrivata persino nelle nostre sale e ancor più a sorpresa con il suo titolo originale e non con qualche fantasiosa “traduzione” italiana.
Medianeras è una pellicola che ci racconta l’incontro tra due solitudini. Lui realizza siti internet, lei è un architetto, solo che al momento fa la vetrinista. Cose che capitano, evidentemente l’università non è uno spreco di tempo solo in Italia.
Lui fisicamente è il classico argentino, lei invece assomiglia a Madeleine Stowe, diciamo prima della chirurgia plastica. Nonostante vivano a pochi metri di distanza, l’uno di fronte all’altra, e si incrocino spesso per la stessa strada, non si conoscono eppure hanno parecchio in comune, soprattutto il fatto che entrambi cercano disperatamente il grande amore della loro vida.
True love will find you in the end?
Non vi svelo come va a finire. Vi dico solo che questi due personaggi sanno farsi amare, se non dai rispettivi boyfriends/girlfriends, perlomeno da noi spettatori, grazie alle loro stranezze, particolarità e fobie assortite.
Una volta che ho detto che trattasi di commedia romantica e una volta spiegatovi che trattasi fondamentalmente di una storia “boy meets girl” o, visto che siamo in Argentina, di “chico busca chica”, penserete al solito modello americano, quello che parte dalla pietra miliare Harry, ti presento Sally e arriva a una serie di prodotti clonati usciti numerosi e in serie negli ultimi anni. Bene, cioè male: siete fuori strada. Qui la situazione è differente. Non che il film sia poi tutta 'sta roba così sorprendente o rivoluzionario, eppure la sua “argentinità” lo fa rifuggire dai soliti stereotipi hollywoodiani. Ad esempio, non ci sono i classici personaggi degli amici simpa dei protagonisti. Il chico y la chica sono talmente soli che non hanno manco un amico simpa da sfoggiare, come i copioni scritti in catena di montaggio nei grandi studios prevedono. Nonostante quest’assenza, la pellicola risulta assai simpatica, per quanto non faccia scompisciare dalle risate.
Al di là del fatto che i due protagonisti sono così fragili, delicati e insicuri che è impossibile non voler loro del bene e affezionarsi istantaneamente come a dei piccoli cuccioli indifesi, il film nonostante si chiami Medianeras viaggia però ben al di sopra della media nera delle commedie sentimentali americane viste di recente, e il suo punto di forza è quello di riuscire a dare alla vicenda un forte contesto sociale. Medianeras parla di un ragazzo e di una ragazza, ma parla anche di un paese come l’Argentina che si trova in una forte recessione economica, dunque parla anche di un paese come il nostro. Inoltre analizza, senza risultare troppo spocchiosamente analitico, come siano cambiati i rapporti sociali, non solo sentimentali, dopo l’avvento di internet.
"Certo che anche Cannibal poteva inserirla qualche
illustrazione nel suo libro, per renderlo più interessante...
Splendida in più l’ambientazione di Buenos Aires. Una città che ci viene presentata come assurda, con delle case costruite a caso. Edifici bellissimi tirati su a fianco di catapecchie. Costruzioni pazzesche in fronte a topaie. Una città e una nazione, forse un mondo, uno stile di vita confusi, che paiono sull’orlo del baratro e in cui persino i cani si suicidano. Non a caso la storia parte proprio da lì, dal suicidio di un cane.
Bravi, ma soprattuto “veri”, i due attori protagonisti, Javier Drolas e Pilar López de Ayala. Non dei mostri di recitazione, eppure entrambi in grado di regalare il giusto grado di innocenza e realismo ai loro personaggi. La regia di Gustavo Taretto allo stesso modo non eccelle, però con un buon uso del montaggio riesce a regalare il tocco moderno che una storia di relazioni 2.0 come questa meritava. Il pregio principale è comunque la sceneggiatura dello stesso Taretto: fresca, originale, personale, non stereotipata e in cui i modelli di riferimento non sono tenuti nascosti, ma citati esplicitamente. Non le classiche commedie romantiche, bensì Ricomincio da capo con Bill Murray e Manhattan di Woody Allen. Il primo è ripreso più che altro per la monotonia della vita dei due protagonisti che a un certo punto provano a sfuggire ad essa per cercare qualcosa di differente. Il secondo viene richiamato attraverso l’uso della città. Là una New York City in b/n, qui una moderna quanto assurda Buenos Aires. Due film non solo sull’amore tra persone, ma due atti d’amore verso le città in cui sono ambientate.
E poi, un film che cita Dov’è Wally? merita un applauso extra.
Un applauso extra anche a voi, se riuscite a trovare Wally qua in mezzo alla locandina del film.
Riflessione di chiusura. Un pensierino (cannibale). Una domanda per non farvi dormire la notte.
Alla faccia della crisi, il cinema argentino sembra aver trovato una via per uscirne, almeno a livello creativo. Perché in Italia non succede la stessa cosa?
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