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mercoledì 1 aprile 2015

PRETTY LITTLE LIARS, FINALMENTE SVELATA L'IDENTITÀ DI A





Per chi non lo sapesse, Pretty Little Liars è una serie tv su 4 ragazzine che vengono stalkerate da una figura misteriosa chiamata A. Nel corso delle cinque stagioni finora trasmesse, l'identità di A è stata più volte rivelata e poi smentita. In pratica quasi tutti i personaggi della serie sono stati, prima o poi, accusati di essere A. A parte Aria che ha troppo un gusto kitsch nel vestire e quindi se fosse lei la si noterebbe subito.

"Ma non è vero!

Chi è quindi, questo misterioso o questa misteriosa A?
Ve lo svela in esclusiva mondiale Pensieri Cannibali.

mercoledì 3 luglio 2013

SPRING BREAKERS E LA FAFFANCULO GENERATION





Spring Breakers - Una vacanza da sballo

(USA 2012)
Titolo originale: Spring Breakers
Regia: Harmony Korine
Sceneggiatura: Harmony Korine
Cast: Ashley Benson, Vanessa Hudgens, Selena Gomez, Rachel Korine, James Franco, Gucci Mane, Heather Morris, Sidney Sewell, Thurman Sewell
Genere: vacanziero esistenzialista
Se ti piace guarda anche: Kids, Bully, Elephant, Trainspotting, Kaboom, Doom Generation, Ecstasy Generation, Le regole dell’attrazione, The Tree of Life

Spring Breakers è la storia di quattro fanciulle che hanno un sogno. Un sognone della Madonna. Andare allo Spring Break, le vacanze primaverili, in Florida. Questo sì che si chiama avere obiettivi importanti nella vita. Per questo e per altri motivi, Spring Breakers è il manifesto perfetto della Faffanculo Generation di oggi.
Cos’è la Faffanculo Generation?
Non lo sapete? Sfigati! Comunque è normale non sapere cos’è perché me lo sono inventato or ora sul momento. La Faffanculo Generation per come l'ho pensata io adesso è la degna erede della Yuppie Generation degli anni ’80, quella ritratta nei libri di Bret Easton Ellis, e della Generazione X, quella nichilista, grunge, apatica e autodistruttiva degli anni ’90, così come della Doom Generation e della Ectasy Generation raccontate negli omonimi film di Gregg Araki, e pure dei kids di Kids e Gummo. E qui arriviamo all’Autore di Spring Breakers, l’uomo il genio il mito Harmony Korine, sceneggiatore proprio di Kids e regista/sceneggiatore di Gummo, due film che hanno ridefinito l’estetica e le tematiche del cinema alternativo americano e non solo dei 90s, così come inventato lo stile indie ancora prima che lo stile indie esistesse. Dopo aver continuato a sguazzare con piacere in quel tipo di cinema con le sue successive pellicole Julien Donkey-Boy, Mister Lonely e Trash Humpers, Harmony Korine è ora emerso con un film più pop nella fattura esteriore, ma con al suo interno un koricino che continua a battere per l'alternative, trovando il punto di congiunzione perfetto tra arte e commercio, forma e contenuto, pop e indie. E faffanculo se il pubblico alternativo storcerà il naso di fronte a una pellicola con le reginette Disney Selena Gomez e Vanessa Hudgens tra le protagoniste. E faffanculo se il pubblico di massa che sperava di trovarsi di fronte a una spensierata commedia goliardica e/o sentimentale invece si ritrova per le mani e per gli occhi un’Opera arty esistenzialista.
E faffanculo pure la Faffanculo Generation.

Ammazza, manco le Pretty Little Liars avrebbero il coraggio di vestirsi così!
Ma che cos’è, allora, questa Faffanculo Generation, che prima ho divagato come al solito?
È la generazione di oggi, senza valori e senza ideali, il cui unico credo sono tette + soldi a palate, il cui unico scopo è divertirsi e sballarsi per il puro piacere del divertirsi e dello sballarsi. Da non confondere con la Vaffanculo Generation dei grillini e dei movimenti di piazza. La Faffanculo Generation è parte del sistema, non protesta contro qualcosa, non ha nemmeno la forza di gridare: "Vaffanculo!", al massimo uno scazzato: "Faffanculo". È la generazione che cerca di colmare il proprio vuoto esistenziale con un party perenne, come già capitava in un altro trattato filosofico su questa epoca, Project X. Non si può manco dare la colpa alle droghe. Quelle c’erano pure negli anni ’60/’70, insieme però all’impegno sociale e all’attivismo politico, così come nei 90s, quando pur venendo meno i valori politici rimpiazzati dal nichilismo vi era ancora spazio per cultura, arte, ricerca della bellezza. La Faffanculo Generation sembra invece più che altro riprendere i non-valori degli yuppie paninari anni ’80, con la decadenza new-wave sostituita da un vago stile gangsta.
Spring Breakers non rappresenta TUTTI i giovani d’oggi, questo è ovvio, però è un ritratto generazionale di quelli come negli ultimi anni se ne sono visti sempre meno. Perché la Faffanculo Generation è talmente fancazzista da non avere nemmeno voglia di autorappresentarsi su pellicola. La Faffanculo Generation è oltre il cinema e preferisce postare video idioti su YouTube, come questo "#Sbatti"...



Scegliendo di rappresentare questa generazione vuota, non significa che il film di Harmony Korine sia automaticamente vuoto. Tutt’altro. Così come già capitava a un’altra pellicola iperpatinata come Magic Mike di Steven Soderbergh, bisogna guardare oltre all’appariscente e scintillante superficie, oltre muscoli e bocce, per trovare una pellicola che non si limita a riflettere la generazione mostrata. Spring Breakers riflette piuttosto la decadenza dell’intera civiltà occidentale, a cui manca persino il citazionismo cazzaro degli anni ’90 degli eroinomani di Trainspotting. Le protagoniste di Spring Breakers non parlano di niente, vanno all’università e mentre il docente spiega le rivolte sociali degli anni ’60 loro disegnano dei cazzi, l’unica attività di tipo culturale in cui le si vede impegnate è la visione di un cartone animato per bambini su internet. Per il resto niente. Il nulla assoluto. Amano ballare, ma non amano in modo particolare la musica, a parte Britney Spears, icona e simbolo di questa generazione tanto quanto poteva esserlo Kurt Cobain per quella grunge dei 90s. Harmony Korine sceglie in maniera molto intelligente di far diventare Britney una protagonista aggiunta della pellicola, con la sua hit “…Baby One More Time” cantata in coro dalle spring breakers e soprattutto con la scena grandiosa in cui James Franco, (pseudo) gangsta-rapper con cui fanno amicizia le girls, intona al piano una delicata versione di “Everytime”. Si può dire quel che si vuole su Britney e la sua musica, ma “Everytime” è una delle canzoni di pop commerciale più belle mai incise nella storia del pop commerciale.



Al di là della componente più prettamente pop, la colonna sonora del film va giù soprattutto di hip-hop, con una distorta “Moment 4 Life” di Nicki Minaj e Drake ad accompagnare il magnifico mini piano sequenza da manuale della rapina, e di musica dubstep, con Skrillex a farla da gran padrone. Anche in questo caso, i soliti snob storceranno i loro nasini, ma una scelta più indicata per una pellicola del genere non poteva essere fatta. A dare una mano a quel tamarro di Skrillex ci pensa poi Cliff Martinez, l’autore delle musiche di Drive e Solo Dio perdona di Refn, che offre il suo contributo nei momenti più soft e riflessivi.

Selena Gomez in gita con la sua classe, la Terza A.
Terza delle scuole medie, ovviamente.
Harmony Korine disegna una pellicola visivamente impressionante, con le immagini che si fondono in un tutt’uno con la musica e in pratica non sbaglia un colpo, bang, compresa una scelta di casting tra le più geniali e spiazzanti dai tempi del capolavoro Le regole dell’attrazione, in cui i santarellini James Van Der Beek di Dawson’s Creek e Jessica Biel di Settimo Cielo venivano trasformati in diavoletti. Qui ad essere rapite dal loro habitat naturale sono un paio di stelline della Disney: Selena Gomez, bang, cantante di pop ultra commerciale e star della serie tv per tweens I maghi di Waverly, nonché nota soprattutto per i suoi tiraemolla sentimentali con Justin Bieber, e una strepitosa Vanessa Hudgens, bang, starlette di High School Musical, pure lei conosciuta dalle cronache gossip per la sua love story con Zac Efron, oltre che per i suoi scatti osè finiti in rete.


Altra good girl rapidamente gone bad è una sorprendente Ashley Benson, bang, una delle protagoniste della (geniale) serie teen Pretty Little Liars che qui va a comporre un nuovo quartetto di mean girls, completato da Rachel Korine, bang, la quale, come suggerisce il cognome, è la mogliettina del regista Harmony Korine, che si è innamorato delle sue capacità recitative… Mmm, no. Si è innamorato delle sue tette. La sua è un’interpretazione molto fisica e al suo personaggio non è che venga dato poi chissà quale costruzione psicologica. Più che altro, viene trascinata negli eventi dalle amiche.

L’unica delle quattro girls ad avere un appiglio che la possa allontanare dal baratro è Faith/Selena Gomez, quella come suggerisce il nome più religiosa. Quella anche più cagabimbominkia. Appena prova a ribellarsi, a cercare una via d’uscita a questo vuoto esistenziale in cui le amiche sono piombate, viene fatta fuori dal film. Dopo capiterà anche a Cotty/Rachel Korine. Questo proprio quando il film rischiava di imboccare la strada dell’amicizia e dei buoni sentimenti, ma era solo un’illusione. Pur sempre in un film di Harmony Korine ci troviamo. Le 4 girls sono BFF, best friends 4ever, sì, eppure c’è qualcosa che va al di là di questo, e non è un ragazzo, non è il duro di plastica James Franco, è il divertimento in sé. Il vivere al di là di ogni limite per il gusto di farlo, per sfuggire alla noia. Questa è la cosa più importante. Sfuggire da una esistenza ordinaria.
Spring Breakers è anche un film femminista, a modo tutto suo. Si muove in un contesto macho fatto di tette e culi, gangster più finti che veri, ma nessuno può mettere baby in un angolo. Le 4 protagoniste poco anima e korine non si fanno intimorire da niente, sarà perché non gliene frega niente di niente. Scopano, si drogano e rapinano come ragazzi, meglio (o dovremmo dire peggio?) dei ragazzi, sono loro le vere dure del film. Altroché divette Disney. Tocca a James Franco fare i pompini, mica a loro.


"Signorina Gomez, lei è libera di andare.
E' stata con Justin Bieber, ha già sofferto abbastanza."
Se il film a livello visivo è qualcosa di fenomenale, si può allora accusare Harmony Korine di avere scritto una sceneggiatura troppo semplice. Forse è così, perché il regista sembra voler ricalcare la struttura e la cattiveria dei videogiochi e soprattutto dei reality e dei talent-show di oggi. Quando un personaggio dà un minimo segno di debolezza, viene tagliato fuori dal branco, fatto uscire dal programma in maniera secca. Altro riflesso di questi tempi malati. D’altra parte fiction, reality e realtà nel mondo in cui viviamo sono ormai intrecciate indissolubilmente le une con le altre e non si riesce più a distinguerle. Per le protagoniste, la vita è solo una gigantesca recita. “Fate finta di essere in un video gioco. Fate come se foste in un film o qualcosa del genere.” Per trovare se stesse, indossano una maschera. Una contraddizione? No, perché oggi si può essere se stessi soltanto fingendo.
D’altra parte, il contesto in cui è ambientato il film è del tutto irrealistico. I personaggi non hanno nomi e cognomi veri e propri, ma solo nickname: Candy, Brit, Faith, Cotty, Alien. Gli adulti sono del tutto assenti. Anche quando le ragazze parlano con i famigliari al telefono, sentiamo solo la loro voce, dall’altro capo non c’è nessuno. L’unica figura che si avvicina a un adulto è il rapper Alien/James Franco, che però ha il cervello di un bimbominkia 12enne cresciuto a Playstation e gangsta-rap.

Le protagoniste vanno in vacanza, ma nessuno le cerca. Non è come se fossero sparite. È come se fossero morte. È come se Candy/Vanessa Hudgens e Brit/Ashley Benson siano state fatte fuori durante la rapina al fast-food con le pistole ad acqua e siano poi finite nel loro Paradiso personale. Good girls go to Heaven, bad girls go to Spring Break. “Siete appena stati ipnotizzati e teletrasportati in un altro regno. E durerà per sempre.” Alien/James Franco le traghetta in un Paradiso infernale che sembra un programma di Mtv senza censure o il video “Windowlicker” di Aphex Twin, dove si sta sempre, SEMPRE, in costume da bagno, anche in aula di tribunale, e dove persino la prigione non è un posto così male. Le ragazze finiscono infatti in cella tutte e quattro insieme e alla fine vengono salvate da un angelo custode con le sembianze di James Franco. In questo Paradiso ci sono ancora le loro due migliori amiche, Faith e Conny, ma presto o tardi loro due dovranno tornare alla vita, alla vita normale. E mentre le amiche ritornano alla routine, alla scuola, alla Chiesa, alla noia, loro rimangono allo Spring Break, sempre e per sempre.

Piaccia o meno, Spring Breakers è la pellicola che meglio di ogni altra riesce a raccontare il presente, è un film generazionale che va a raccogliere il testimone di pellicole come Trainspotting, Kids ma anche American Graffiti, Il laureato e Gioventù bruciata. È un Elephant più pop ma non meno cattivo. È il film che Terrence Malick girerebbe se solo fosse in fissa con la musica dubstep anziché la classica. È una pellicola che trasforma il vuoto della Faffanculo Generation in una poesia per immagini. Non è un racconto sulla fine del sogno americano, perché quel sogno in realtà non è mai esistito. È una visione destinata a rimanere impressa per sempre come una fotografia, come l’hic et nunc - cooosa? - il qui e ora del cinema e dei giovani d’oggi. Spring break forever, bitches.
(voto 9+/10)



venerdì 14 giugno 2013

A-A-A-A STAYIN’ ALIVE


"Guardate, ho battuto Cannibal Kid a Ruzzle!"
"Madò, abbiamo trovato uno più scemo di noi..."
Pretty Little Liars
(stagione 4, episodio 1, “A is for A-L-I-V-E”)

Tremate, tremate, le stordite son tornate. Più stordite, e quindi più in forma, che mai. Dopo una terza stagione piuttosto appannata, la creatrice della serie I. Marlene King sembra aver ripreso in mano le redini della serie. Non che della trama thriller si capisca qualcosa. L’intreccio sta diventando ancora più complicato, la misteriosa A potrebbe essere chiunque, anche se Michele Misseri rimane il sospettato principale, però il primo episodio della quarta stagione ha ripreso in maniera fedele l’episodio pilota della primissima e finora insuperata season. Cosa che significa che la King si è autoscopiazzata, ma cosa che significa anche che le PLL sono di nuovo uno spettacolo trash divertentissimo.

Come iniziare al meglio una stagione se non con un maiale chiuso nel bagagliaio di un'auto?
Ebbene sì. L’episodio inizia proprio così. Che sia un neanche poco velato messaggio rivolto a queste 4 (anzi, adesso ormai 5) maiale?
Le Pretty Little Liars ormai sono 5 perché poco A poco MonA (Janel Parrish) è entrata a far parte della baby-gang. Con un pizzico di diffidenza, le stanno finalmente preparando la tesserina del loro esclusivo club. Il secondo requisito per entrare a farne parte è ricevere almeno un paio di minacce di morte al giorno. Il primo e fondamentale requisito è invece quello di vestirsi come se non fossero mai stati inventati gli specchi.
Come ha fatto la perfida Mona a guadagnarsi la loro fiducia?
Ha raccontato a ste 4 stordite tutta la verità, nient’altro che la verità e queste invece che dubitare di lei, stanno a pendere dalle sue labbre manco fosse la persona più sincera del mondo. È come se le Boccassini prendesse per buona ogni parola che esce dalla bocca esperta di Ruby Rubacuori.

"Sì, vado a scuola vestita così, problemi?"
Oltre a ciò, la puntata è stata un susseguirsi di trashate, tra cui cito Aria che dorme col cappello in testa. Per contratto, deve per forza avere un look ridicolo pure quando dorme?
Altra perla dell’episodio: in città è appena stato compiuto l'efferato omicidio di un agente, e la madre di Emily (Shay Mitchell) che lavora al commissariato e i suoi colleghi quel giorno decidono di non lavorare. Massì, chiudiamo la stazione di polizia per lutto, tanto ormai di uccisioni ce ne sono più a Rosewood che a New York City, che altro volete che succeda?
Per quanto riguarda le evoluzioni sentimentali nella vita delle protagoniste, la nota positiva è che Aria (Lucy Hale) e Mr. PedoFitz, una delle coppie più noiose nell’intera storia dei telefilm e non solo, sembra debbano stare lontani almeno per un po’. Lei per il momento non ha intenzione di uscire con nessun altro, no no, assolutamente no, ma pare abbia organizzato un festino privato con l’intera squadra di football del liceo. A cui parteciperà naturalmente con tanto di cappellino in testa.
Tra le note negative, purtroppo l’arresto di Mr. Fitz è stata solo una visione della fashionista Aria, e soprattutto c’è Spencer (Troione Troian Bellisario). Io preferivo nettamente la Spencer fuori di testa della passata stagione, rispetto a quella tenerosa di adesso tornata tra le braccia di Toby, ma spero in una nuova svolta Psyco da parte di (almeno) uno dei due.

Nota finale: il look delle 4 bugiardelle picchiatelle al funerale. Anche se, più che a un funerale, sembra siano dirette agli Mtv Awards. Da notare soprattutto l’abito da rimorchio selvaggio esibito dalla bionda Hanna (Ashley Benson), la più stordita di tutte, che credo faccia finta di essere scema ma in realtà è ancora molto più scema.
Insomma, come si fa a non adorarle, ste rincoglionite?
(voto all’episodio 7+/10)

"Ci guardano tutti perché ci credono coinvolte nella morte dell'agente?"
"No, Hanna. Forse ci guardano tutti per come siamo vestite."

sabato 24 marzo 2012

Teen Peaks

"Faccio servizietti ai prof, però schhh, non ditelo in giro che se no
vogliono venire tutti a insegnare nella mia scuola e gli altri poi come fanno?"
Chi è B, lo sappiamo tutti da un pezzo. È solo l’uomo che ha rovinato l’Italia negli ultimi 30 anni.
Chi è A, l’abbiamo invece appena scoperto nell’ultima puntata della seconda stagione di Pretty Little Liars…

ATTENZIONE SPOILER

Leggete quanto segue soltanto a vostro rischio e pericolo.

Ripeto:
A-TTENZIONE SPOILER!!!

Pretty Little Liars
(serie tv, stagione 2)
Rete tv americana: ABC Family
Rete tv italiana: Mya, Italia 1 (prossimamente)
Creata da: Marlene King
Tratta dai libri di: Sara Shepard
Cast: Lucy Hale, Ashley Benson, Troian Avery Bellisario, Shay Mitchell, Sasha Pieterse, Tammin Sursok, Laura Leighton, Holly Marie Combs, Chad Lowe, Ian Harding, Keegan Allen, Julian Morris, Bianca Lawson, Torrey DeVitto, Tyler Blackburn, Janel Parrish, Brian Daugherty, Brendan Robinson, Ryan Merriman
Genere: ragazze scomparse
Se ti piace guarda anche: Twin Peaks, The Killing, Veronica Mars, Mean Girls, Gossip Girl, So cosa hai fatto

AAA cercasi pAzzo/A psicopAtico/A che si firmA solo con un’A.

Pretty Little Liars è una serie favolosa. Essendo una serie teen, o meglio young adult, con protagoniste delle ragazzine teen è ignorata dal pubblico anti-teen. Peggio per loro, visto che non ha nulla da invidiare, anzi, a parecchie altre serie “adulte”. Così come Skins, serie british con protagonisti teenagers che sta andando avanti da 6 stagioni 6 su ritmi strepitosi ed è talmente estrema che farebbe arrossire persino gli sceneggiatori di HBO e Showtime. Eppure c’è sempre chi associa la parola “teen” alle parole “Moccia”, “Twilight”, “Bimbominkia” e così si perde chicche come queste.
Pretty Little Liars contiene sì una serie di tematiche classiche delle serie teen come le prime cotte e i primi turbamenti dell’adolescenza, ma in realtà il succo della storia è un altro e dietro agli sguardi graziosi delle 4 belle puttanelle bugiardelle si cela un’intricata vicenda a fosche tinte thriller. Manca lo zampino d’autore di un David Lynch, vero, però non deve sembrare una solita esagerazione delle mie se la definisco una sorta di versione teen di Twin Peaks. O un Twin Peaks ai tempi di Gaga, con tanto di storie lesbo, omicidi, riferimenti a Black Swan, Mean Girls, So cosa hai fatto, Veronica Mars, Gossip Girl, Dawson’s Creek e quant’altro tutto frullato insieme.
Con un occhio di riferimento alla serie capolavoro dell’occhio di Lynch. Pure qui infatti troviamo visioni, sogni e personaggi parecchio assurdi, come Jenna la cieca che è inquietante quanto la Signora del Ceppo, solo che è un po’, anzi un sacco, più figa.
Pure qui poi l’intrigo è giocato su una domanda: “Chi ha ucciso Alison DiLaurentis?” che fa il verso al celebre “Chi ha ucciso Laura Palmer”, ma in più troviamo un altro quesito, ancora più avvincente: “Chi è A?”.
A è la firma utilizzata da uno sconosciuto tizio/tizia/essere soprannaturale? che continua a perseguitare le amiche di Alison, la ragazza morta, in tutti i modi: con SMS angoscianti, ricatti assurdi, scherzetti malefici e quant’altro.
Al termine della seconda stagione, che ha viaggiato su un livello all’altezza e forse persino superiore alla prima, giusto con qualche passaggio a vuoto (l’amico/copertura di Aria cosa mi ha rappresentato?), è stata finalmente svelata l’identità di questo/questa A.
Dunque, chi è A?
Andiamo prima a vedere gli indiziati.

Poteva essere Aria?
Nah, troppo concentrata a spompinare i prof.
Poteva essere il suo tipo, Ezra?
Nah, troppo impegnato a sbattersi ragazzine minorenni.

"Sarò anche un po' pedofilo, ma ti assicuro che non sono A."
"Ah bene, allora sì che con te mi sento sicura!"

Poteva essere Emily?
Nah, troppo impegnata a lesbicare in giro (che Dio la benedica!).


Poteva essere Hanna?
Andiamo, è troppo idiota (lo dico in senso buono: è genialmente idiota, come Brittany di Glee).

"A ci manda talmente tanti messaggi,
che spero per lei abbia almeno attivato la You & Me!"

Poteva essere Spencer?
Sì poteva, lei è la più intelligente delle 4 liars. Non che ci vada molto. Persino Forrest Gump risulterebbe più furbo delle altre 3 mongole (lo dico sempre affettuosamente). Però la cosa l’avrebbe distolta troppo dai suoi studi e dall’entrare in un buon college, quindi no. Troppo secchiona.

"Mona non romper le balle, stiamo cercando di capire chi è A..."

Poteva essere sua sorella Melissa?
È la classica rancorosa sorella telefilmica figlia di puttana. Troppo facile. Troppo scontato. E poi adesso l’attrice Torrey DeVitto sta pure nell’altra serie The Vampire Diaries, quindi la situazione sarebbe potuta diventare telefilmicamente troppo complessa.

"Il Cucciolone l'avete finito voi? Non mentite, liars!"

Poteva essere Toby?
Strano è strano. Però era stato il primo sospettato e sarebbe stato troppo ovvio.
Poteva essere Jenna la cieca?
Anche lei era una delle sospettate principali, però va bene che in una serie tv americana tutto può succedere, però alcune cose sarebbero state davvero impossibili per una non vedente. E poi negli ultimi episodi aveva rivelato un sorprendente lato dolce. O quasi.

"Anche se sono cieca, sento che la gente mi sta guardando male. Sono così inquietante?"

Poteva essere uno dei genitori delle ragazze?
Nah, stratagemma già visto in Twin Peaks. E poi i genitori in Pretty Little Liars sono personaggi fondamentalmente INUTILI. E poi ancora, solo un teenager può essere in grado di mandare 800 messaggi di minacce al giorno...
Poteva essere Alison, la ragazza morta che in qualche modo comunicava dall'Aldilà, oppure era ancora viva e si era tramutata in zombie?
Era quello su cui io scommettevo, però non c'ho preso...


Poteva essere Caleb, il ragazzo di Hanna?
Fuochino (cammina con me).

"Ma come caaazzo ci siamo vestiti?"

A-TTENZIONE SUPER MEGA SPOILER
Poteva essere Mona, la migliore amica di Hanna?
Oh yes! È lei A.


Colpo di scenA inAtteso
Alcuni fan del telefilm non sono rimasti soddisfatti perché non era quello che si aspettavano. Io invece sono rimasto soddisfatto proprio perché non era ciò che mi aspettavo e adoro essere sorpreso. Significa che la serie ha mescolato bene le sue carte e non si è dimostrata scontata. Allo stesso tempo però non è stata fatta una scelta assurda soltanto per fare un colpo di scena pazzesco. Si è rivelata dunque, alla fine della fiera, la decisione più azzeccata e inoltre MonA è stata fin dalla sua comparsa il mio personaggio preferito e la “rivelazione” dell’ultimo episodio non fa che aggiungerle ulteriori inquietanti sfaccettature, anche in prospettiva futura.

Adesso che si è scoperto chi è A naturalmente i giochi non è che siano chiusi e la serie bom, finisce qui. C’è stato un nuovo omicidio, l’assassino di Alison potrebbe essere ancora a piede libero e anche se è stata rivelata l’identità di A, MonA ha fatto riferimento a un certo A-Team e quindi sembra non sia da sola nei suoi diabolici piani contro le nostre bugiardelle zoccolette preferite. Anche perché nella scena finale compare un nuovo misterioso/a figuro/a che sembra a capo di tutto.
E quindi:
AAA cercAsi nuovo/A pAzzo/A.
(voto 8/10)


E comunque nel film Fratelli d’Italia, leggendo tra le righe, veniva già rivelato che sarebbe stata Mona, Mona, Mona…

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