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venerdì 1 giugno 2012

La guerra è dichiarata. Al cinema!

"Aiuto, 'sti cosi sono più pelosi e puzzolenti di Ford!"
Settimana ricca di uscite extraordinariamente interessanti, cui io, a differenza del mio sprovveduto blogger rivale Mr. James Ford, arrivo molto preparato.
Ci sono invasioni aliene lontane dalle solite americanate, una perla, anzi LA perla del cinema francese, Ryan Gosling che si fa la doccia con Kirsten Dunst, Michelle Williams che fa Marilyn, Anna Paquin che non fa Sookie...
E poi, per non farci mancare nulla, non mancano anche le cose evitabili: l'ennesimo cartoon bimbofordesco,  l'ennesimo documentario sonnolentofordesco, l'ennesima tamarrata actionfordesca e, peggio ancora, l'ennesima tamarrata Melgibsonfordesca.
"Urca, quanto mi piace guardare Ford mentre si spoglia!"
Se non volete leggervi tutto il post con i noiosi commenti di Ford, vi anticipo rapidamente i miei consigli: guardatevi Attack The Block e, soprattutto, La guerra è dichiarata!

Attack the block - Invasione aliena di Joe Cornish
Il consiglio di Ford: Attack the Cannibal with lots of bottles!
Questo film, di cui ho già parlato tempo fa, è una delle proposte più interessante made in Uk dai tempi delle prime due stagioni di Misfits, giunto in Italia con colpevolissimo ritardo ed il rischio concreto di un doppiaggio affossante, ma sapete che vi dico? Non mi importa nulla.
E' arrivato, ed è questo che conta. Intelligente, ironico, divertente, effetti stupendi e degli alieni da
urlo. Non perdetelo. Anche perchè è uno dei pochi titoli in grado di mettere d'accordo me e
quell'alieno di Cannibal.

"Tu stai proprio male, caro mio!"
Il consiglio di Cannibal: Attack the Ford!
Esiste ancora qualcuno che non ha visto questo film? Andiamo, l’ha visto pure Ford…
Oltre a essere divertente e spettacolare, la cosa più ironica è che è piaciuto pure al mio rivale, Mr. No Ironia in persona. Quindi se non l’avete guardato in lingua originale (scelta consigliata, visto lo splendido uso di slang british), questa è davvero un’occasione da non mancare. Tra i film fantascientifici in programmazione, non ci sono dubbi: Attack the Block and fuck the Men in Black!



"Speriamo solo che da grande non diventi come Mr. Ford..."
La guerra è dichiarata di Valerie Donzelli
Il consiglio di Ford: la Blog War è dichiarata già da un pezzo!
Questo è uno di quei film dai rischi enormi. Parlare di cancro è già da sè piuttosto spinoso, mettere la questione in relazione ad un bambino ancora di più. Sono curioso di vederlo più che altro perchè, dovesse meritarlo, non mi tirerò certo indietro dal dispensare bottigliate, nonostante l'argomento.
Del resto, non sono mica un pusillanime come Katniss Kid! Ahahahahah!
Il consiglio di Cannibal: la Blog War con Ford è finita. Ho vinto io già da un pezzo.
Guardate questo film!
Non mi interessa se siete uomini o donne, vecchi o bambini, italiani o francesi, persone che ne capiscono di cinema o Mr. Ford. Se non lo guardate, vi dichiaro personalmente guerra.
Presto la mia recensione…


"Ma perché tutti quanti mi chiedono se glielo sooko?"
Margaret di Kennet Lonergan
Il consiglio di Ford: invece di maltrattare voi stessi, maltrattate il Cannibale!
Film che mi lascia quasi totalmente indifferente e che mi puzza di buonismo mascherato da proposta alternativa, quindi portatore di un rischio di bottigliate altissimo.
Oltretutto Anna Paquin, di nuovo impegnata in un ruolo da supergiovane, comincia a non essere così tanto di primo pelo, e, complice la sua poco simpatica Sookie, rischia di tenermi ancora più lontano dalla visione di quanto già non fossi.
Il consiglio di Cannibal: e sookiamoci questo film
Per quanto anche a me stia sulle palle Sookie, un conto è il personaggio di True Blood, un altro l’attrice.
E Anna Paquin, a quanto mi risulta, è un’ottima attrice. La pellicola poi si preannuncia un bel drammone indie, quindi sono abbastanza curioso di dargli un’occhiata.
Il blog di Ford invece ormai non sono più curioso di vederlo, so già cosa aspettarmi: i vaneggiamenti folli del presunto erede del Dizionario Morandini. Non l’erede di Morandini l’uomo, intendo l’erede proprio del Dizionario uah ah ah!

"Chissà che aveva in mente Ford quando ha scritto la rece di Melancholia?"
Love & Secrets di Andrew Jarecki
Il consiglio di Ford: non è un segreto che il Cannibale sia alla frutta, non dategli retta se dovesse sconsigliare questo film!
Basterebbe la presenza di Jarecki dietro la macchina da presa per rendere questa una delle proposte più interessanti della settimana: il regista dell'incredibile Una storia americana - Capturing the Friedmans, uno dei documentari più potenti che abbia visto negli ultimi anni, torna sul grande schermo con una storia di fiction dall'ottimo potenziale e dal cast da leccarsi i baffi, dal lanciatissimo Ryan Gosling a Kirsten Dunst passando per il veterano Frank Langella.
Per me, uno di quei titoli da segnare senza passare dal via.

"Dev'essere di Ford. È il mio solo stalker che manda ancora lettere!"
Il consiglio di Cannibal: Hate & Ford
Film visto tipo già da mesi forse anni, arrivato in una settimana cinematografica in cui dominano i mega ritardi, manco la programmazione l’avesse decisa il lento Ford, e purtroppo si è rivelato una delusione.
Mi aspettavo un thrillerone con protagonisti due dei miei attori preferiti, Ryan & Kirsten, è invece non mi ha convinto molto. Una sorta di American Psycho in tono molto minore.
Il titolo comunque chi l’ha messo? Ford dopo una sbronza colossale, ovvero dopo aver bevuto appena una sorsata di White Russian? L’originale era All Good Things e questa è la mia recensione.
Riassumendo: un film da vedere per la coppia di protagonisti, anche qui molto bravi, però la parte thriller della pellicola l’ho trovata parecchio debole. Quasi quanto il finto duro Ford.

"I racconti di Cannibal sono davvero hot!"
Marilyn di Simon Curtis
Il consiglio di Ford: il cowboy e la ballerina. Ovvero Ford e Katniss Kid.
Onestamente, del film che ha come protagonista Michelle Williams incentrato sulle vicende inglesi di Marilyn non mi importa granchè, soprattutto rispetto ad altri titoli decisamente più interessanti e più tamarri in uscita questo weekend. Passo, tanto so già che il Cannibale ha già provveduto a correre come
una groupie a vederlo.
Il consiglio di Cannibal: da guardare… quando il Ford è in vacanza
Film già visto e recensito, non mi è piaciuto un granché. È la classica pellicola inglese old-style da soporifera ora del tè in compagnia di Mrs. Jane Ford che alletta le sue amichette pensionate raccontando dei tempi in cui trascorreva le giornate accanto al telegrafo in attesa di notizie dal fronte della guerra mondiale. La prima guerra mondiale, naturalmente.
Il film merita comunque di essere visto per la splendida interpretazione di una grande Michelle Williams, che rende Marilyn in maniera molto personale. Per il resto, sceneggiatura e regia sono troppo tradizionali e piatte per i miei gusti. Una pellicola casta e da educande che potrebbe far felice Mrs. Ford.

"Cosa penso di Mr. Ford?
La mia faccia da sola non basta?"
Lorax - Il guardiano della foresta di Chris Renaud e Kyle Balda
Il consiglio di Ford: doveste aver bisogno di tenere a bada il vostro Cucciolo Eroico, chiamate pure il sottoscritto. So come trattare quelli come lui.
Film d'animazione che potrebbe non essere malvagio ma che, così sulla carta e totalmente guidato dai pregiudizi che tanto piacciono al mio antagonista non mi attira neanche per sbaglio, e finirà impietosamente in fondo alla lista pur non essendo la classica proposta italiana alla cazzo di cane.
Il consiglio di Cannibal: il guardiano della fordesta? No, grazie!
Per una volta gli infiniti e illimitati pregiudizi di Ford, che ora vanno a toccare pure i lidi del cinema d’animazione, non dovrebbero avere torto. Questo film mi sa che si può evitare tranquillamente. Strano che  sia proprio lui a non correre a vederlo, visto che di solito con i cartoni ci sguazza come un bambino in mezzo ai... cartoni, appunto. Ma si vede che tutte le produzioni che non sono della Disney per lui sono troppo alternative e indie.

"Ford, col binocolo che ti facciamo entrare nella Kid Elite!"
Killer Elite di Gary McKendry
Il consiglio di Ford: propongo una cura Ludovico action per il Cannibale. Così ci divertiamo un pò tutti alle sue spalle.
Di questo film che sulla carta prometteva scintille - Jason Statham, Clive Owen e Robert De Niro nel cast - non ho letto grandissime cose, eppure resto fiducioso grazie al mio lato profondamente tamarro, tanto
da piazzarlo ai primi posti delle visioni della settimana, specie considerato che Attack the block è già bello che passato sugli schermi di casa Ford.
Il consiglio di Cannibal: per uccidere il piccolo Ford non è nemmeno il caso di scomodorare la killer elite!
L’idolo action Jason Statham, uno che annienta i vari Jean-Claude, Sly e Schwarzy con uno starnuto, negli ultimi tempi non azzecca più un film come Ford non azzecca più un post. Stesso discorso vale per Robert De Niro. Ma almeno lui grande in passato lo è stato. Ford invece vive solo nel passato ahahah.
La Kid Elite conclude dicendo che questo Killer Elite ce lo possiamo risparmiare senza pentircene.

Una scena a caso dal docu-film Il Mundial dimenticato.
Il Mundial dimenticato - La vera, incredibile storia dei Mondiali di Patagonia di Lorenzo Garzella, Filippo Macelloni
Il consiglio di Ford: nonostante ci si dovrebbe spedire il Cannibale, esiliandolo dal mondo, questo giro di futbol andrebbe proprio fatto.
Da appassionato di documentari e di calcio, direi che un titolo di questo genere, curioso ed insolito, con in più testimonianze di grandi del passato - su tutti il mio adorato Roberto Baggio - è imperdibile, soprattutto considerato che non vivremo certo degli Europei da protagonisti.
In attesa, dunque, che l'ispirazione - anche calcistica - torni a regalare "notti magiche" agli italiani, godiamoci qualcosa che ci induca a pensare alla parte opposta del mondo. Non fosse solo che
l'evasione di un momento.
Il consiglio di Cannibal: Il Ford dimenticato
Per prima cosa meglio toccarsi, visto che Ford cerca di portare una gran sfiga!
Per seconda cosa, se questo Mundial è stato dimenticato, un motivo ci sarà, no?
Per terza cosa, la storia raccontata da questo documentario sarà anche interessante, ma il ritmo sonnacchioso del trailer fa rimpiangere i commenti di Marino Bartoletti, da me ormai ribattezzato Marino Fordaletti.

"Finalmente un telefono! Se non lo chiamo tutti i giorni, il Ford mi si preoccupa."
Viaggio in Paradiso di Adrian Grunberg
Il consiglio di Ford: il prossimo testimonial Lavazza... Mel Gibson.
Dovrei armarmi di bottiglie e cominciare a tartassare quella che sarà una delle tamarrate più indecenti ed incredibili degli ultimi mesi, ma proprio non ce la faccio.
Il ritorno all'action dello squilibrato Mel è un avvenimento che aspettavo da troppo tempo, così lo ammetto: non vedo l'ora di godermi questa porcata dal primo all'ultimo minuto.
E se il Cannibale osa metterci bocca, gli spedisco il vecchio Mel dritto dritto a casa, armato di un machete e di una Bibbia.
Il consiglio di Cannibal: meglio un viaggio all’Inferno
Io Mel Gibson non lo reggo proprio, come attore ancor più che come regista.
Questo suo atteso (solo da Ford) ritorno all’action (che poi sia davvero action è tutto ancora da vedere), me lo vedrò giusto per fargli fare un viaggio dove si merita: all’Inferno. Insieme a Ford.

lunedì 9 gennaio 2012

I MEGLIO FILM CANNIBALI 2011: LA TOP 10


E così siamo arrivati in cima, fino ai dieci film che ho amato di più nel corso di questo 2011. Un momento tanto atteso.
ATTESO? MA DOOOOVE? MA QUANDO? MA PERCHE’? DA CHIIIII? MA CHITTECONOSCE?

Okay, chiedo gentilmente alle mie guardie del corpo personali di accompagnare fuori i soliti contestatori riottosi: “Usate le buone maniere, mi raccomando, ma se qualcuno oppone resistenza vi autorizzo a utilizzare i taser. Se no che ve li pago a fare?”
Se l’anno scorso aveva trionfato in maniera molto contestata Amabili resti di Peter Jackson, per quanto riguarda il titolo di film Cannibale d’Oro di quest’annata credo ci saranno più consensi e comunque la scelta non credo sorprenderà poi molto chi segue questo blog abitualmente.
Va anche detto che in un’annata normale, i primi 4 film della classifica avrebbero meritato tutti il primo posto, ma in questo 2011 molto godurioso da un punto di vista cinematografico, la scelta è stata dura ma alla fine non poteva essere che quella…
Quale?
Non fate subito i frettolosi e prima gustatevi anche gli altri 9 film, che meritano ampiamente.
Guardate che se saltate subito alla numero 1 le mie guardie del corpo potrebbero dover essere costrette a usare i taser. E non è piacevole.
Siete mai stati colpiti da una scarica di taser?
No? Nemmeno io. Però immagino non sia una bella sensazione. Io intanto vi ho avvisato, poi fate come volete.
In ogni caso ormai i giochi sono fatti. Vi piaccia o meno, dopo le posizioni dalla 40 alla 31, dalla 30 alla 21 e dalla 20 alla 11, questa è la top 10 cannibale dei film del 2011.

Carey: "Secondo me alla numero 1 c'è The Tree of Life."
Andrew: "Per me avrà la meglio Drive."
Keira: "Io dico che vince Che bella giornata con Checco Zalone, hihi!"
10. Non lasciarmi
Regia: Mark Romanek
Genere: (anti) fantascienza
Parla di: tre ragazzi… clonati.
Pregi: è una pellicola in grado di conquistare il cuore più che il cervello, interpretata in maniera intensa da tre attori in splendida forma, con vertice in una Carey Mulligan che ti viene voglia di coccolarla ancor più del solito. E poi che bello vedere un film di fantascienza (in teoria…) senza un effetto speciale. Senza 3D. Senza robottoni di ‘sto cazzo. Che figata!
Difetti: la regia di Romanek rimane molto sul classico e poteva osare di più.
Scena cult: la versione bimba di Carey Mulligan che ascolta la canzone “Never let me go”
Leggi la mia RECENSIONE





"Solo noni, cannibal-wolf-motherfucker? Sei sicuro?"
9. Attack the Block
Regia: Joe Cornish
Genere: invasione aliena in da ghetto
Parla di: gli alieni arrivano sulla Terra, ma fanno la stronzata di piompare nei ghetti di Londra. E così per loro saranno cazzi amari…
Pregi: è il film made in England (e non solo) più cool degli ultimi anni, capace di rappresentare la vita nelle periferie di Londra con umorismo e, nonostante il pretesto fantascientifico, con un grado di realismo più veritiero di molte pellicole neo-realiste. La colonna sonora firmata dai Basement Jaxx smaramba ke bomba e questo è un cult istantaneo sia per le nuove generazioni, che per quelle cresciute negli 80s che qui trovano dei degni eredi. Sì, più che in Super 8, perché questi qua sono quasi dei nuovi Guerrieri della notte...
Difetti: la sceneggiatura non riserva grossi colpi di scena nella seconda parte e il copione segue piuttosto fedelmente quello di altre analoghe pellicole apocalittiche. Solo che qui ci sono i gorilla-wolf-motherfuckers!
Canzone cult: KRS-One “Sound of da police”
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"Punto tutti i soldi di voi stupidi risparmiatori sulle azioni de
Il discorso del re! Farò male??"
8. Margin Call
Regia: J.C. Chandor
Genere: crisi economica ma non cinematografica
Parla di: due giovani yuppie alle prese con una notte che condurrà la loro azienda a mandare a puttane l’economia di… tutto il pianeta, all’incirca.
Pregi: se c’è un film in grado di spiegare il perché della crisi economica in maniera umanamente comprensibile è questo, non il pur valido ma troppo tecnico e poco cinematografico documentario Inside Job. Al di là del fatto che sia una pellicola di stretta attualità, Margin Call è un grandioso viaggio nella notte, l’ultima notte dell’impero di Wall Street prima che salti tutto. A spese loro? No, a spese nostre…
Difetti: la parte economica potrebbe scoraggiare qualcuno dalla visione, ma tranquilli perché qui non si parla di spread e tutto è spiegato come se il film si dovesse far capire “da un bambino o da un golden retriever”.
Personaggio cult: il bastardissimo John Tuld (Jeremy Irons)
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"Se non convinci Cannibal a far vincere il film dei Pokemon, ti tolgo l'iPhone!"
7. Confessions
Regia: Tetsuya Nakashima
Genere: bambini bastardi
Parla di: una classe di una scuola media giapponese in cui è avvenuto un fatto di estrema crudeltà…
Pregi: la prima mezz’ora del film è LA costruzione della tensione per eccellenza. Una delle scene più intense e coinvolgenti di tutta l’annata. La pellicola riesce quindi a procedere alla grande grazie alla regia da autentico fuoriclasse del virtuoso Nakashima, uno che sa di essere bravo e non ha paura di mostrarlo.Forse pure troppo! Visivamente è poesia pura, a livello di contenuti è una mazzata assoluta allo stomaco. Strepitosa pure la colonna sonora che mixa Radiohead con The XX, Johann Sebastian Bach e “That’s the way (I like it)”!
Difetti: dopo una prima mezz’ora così pazzesca, il resto è inevitabilmente un gradino sotto. Ma giusto un gradino piccolo piccolo.
Scena cult: la prima fenomenale mezz’ora
Leggi la mia RECENSIONE

"Pronti a bombardare, nel caso Cannibal premi uno dei suoi film radical-chic?"
6. La donna che canta
Regia: Denis Villeneuve
Genere: matematico
Parla di: un ragazzo e una ragazza che alla morte della madre si ritrovano a ripercorrere la sua travagliata, parecchio travagliata, storia personale.
Pregi: la sceneggiatura del film funziona come una formula matematica. Detta così potrebbe suonare come una pellicola fredda, invece è tutt’altro. Una storia che riesce a parlarci di una famiglia, della scoperta della vera vita della madre da parte di due figli, ma anche dell’eterna guerra del Libano. Il tutto senza retoriche, cosa mica da poco. Ottimo il cast, con la madre Lubna Azabal e la figlia interpretata da Mélissa Désormeaux-Poulin (che a me ricorda PJ Harvey) in grado di bucare lo schermo.
Difetti: C’è qualche problema con le date e l’età dei personaggi che non tornano molto, come ha evidenziato Oh Dae-Soo nel suo post sul film.
Scena cult: la prima scena sulle note di “You and whose army?” dei Radiohead
Recensione prossimamente…

"Il Giornale dà per certa la vittoria di qualche film russo filo-comunista..."
5. Les amours imaginaires
Regia: Xavier Dolan
Genere: sentimentale non banale
Parla di: in generale di amore, più immaginario che reale, e in particolare di un triangolo sentimentale tra due ragazzi e una ragazza.
Pregi: pura magia, incanto, amore per l’amore e amore la settima arte. Un film che è una gioia per gli occhi, con il talento del giovane regista sceneggiatore e attore Xavier Dolan espresso alla grande, e per le orecchie, grazie a una colonna sonora che diventa parte integrante del racconto cinematografico e mixa con disinvoltura l’elettronica dei The Knife con la “nostra” Dalida: la sua “Bang Bang” è infatti il meraviglioso tema portante del film.
Difetti: l’autore Dolan ha appena 22 anni e quindi qualche ingenuità la presenta ancora, soprattutto attraverso una sceneggiatura un po’ troppo leggera. Ma ispirazione e occhio non sembrano mancargli.
Canzone cult: Dalida “Bang Bang”
Leggi la mia RECENSIONE

"Non abbiamo vinto! La prossima volta mi sa che dovrò mostrare
qualcosa più delle tette..."
4. Melancholia
Regia: Lars Von Trier
Genere: apocalypse wow
Parla di: Justine che si sposa. Justine che manda a puttane il suo matrimonio. Justine che assiste alla fine del mondo. Justine che mostra le tette con disinvoltura. Cannibal Kid che ringrazia.
Pregi: una prima scena che è Arte sublime, una manifestazione di grandezza da parte di Lars Von Trier che in 10 minuti sulle note di Wagner mette K.O. tutto il resto del cinema apocalittico venuto prima. E forse anche quello che verrà dopo. Una Kirsten Dunst fenomenale nella sua discesa nei meandri della depressione, fisicamente (in tutti i sensi) impressionante. Una visione che riesce a coinvolgere/sconvolgere anche a distanza di diverso tempo. Una pellicola forte, enorme come un pianeta, che dopo la prima poetica scena non fa nulla per essere gradevole e che rappresenta in pieno il (poco rassicurante) punto di vista vontrieriano sul mondo.
Difetti: le due parti in cui il film è nettamente diviso sono speculari e viaggiano per diversi aspetti in parallelo come due pianeti che si sfiorano, eppure non tutti i collegamenti tra i due mondi funzionano alla perfezione.
Scena cult: la scena iniziale
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"E mo' adesso con 'sti aumenti della benzina come faccio
a guidare 24 ore su 24?"
3. Drive
Regia: Nicolas Winding Refn
Genere: autistico
Parla di: un tipo che nella vita fa tante cose, tipo… guidare e… guidare. Ogni tanto prende anche l’ascensore e gli capita di avere qualche raptus d’ira, ma più che altro… guida.
Pregi: regia spettacolosa dalla prima scena costruita con magistrale tensione all’ormai epocale scenona ambientata nell’ascensore in cui succede di tutto e di più. Ryan Gosling con la parte del silenzioso Driver entra nella storia del Cinema e la colonna sonora stellare fa il resto, con “A Real Hero” che diventa la seconda protagonista della pellicola nonché una delle mie canzoni preferite di sempre.
Difetti: una sceneggiatura che mostra qualche debolezza nella parte più “criminale”.
Scena cult: ascensore
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"Dai con 'sto bacino, che almeno a Ballando con le stelle Natalie la battiamo!"
2. The Tree of Life
Regia: Terrence Malick
Genere: cosmico
Parla di: come va a finire il mondo ce l’ha mostrato Lars Von Trier, come inizia ce lo racconta invece Terrence Malick, tra dinosauri, musica classica e una coppia che perde un figlio…
Pregi: il sublime su supporto audio-visivo. La più bella accoppiata di immagini, musica e parole concepibile da mente umana. E infatti credo sia più frutto di un disegno divino. Terrence Malick, sei tu Dio? The Tree of Life è la visione più travolgente, ammesso si sia disposti a farsi travolgere, dai tempi di 2001: Odissea nello spazio, per un film che ridefinisce la narrazione cinematografica. E rispetto a 2001 ha anche una cosa in più: il cuore.
Difetti: se dopo una lunga dura giornata di lavoro vi volete mettere sul divano per rilassarvi “Aaaah” e vedere un film tranquillo, senza pensieri, che vi faccia scollegare il cervello, beh… evitate The Tree of Life.
Scena cult: Jessica Chastain volante
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Nonostante anche Melancholia, Drive e The Tree of Life siano dei capolavori e cult assoluti, il premio Cannibale d’oro quest’anno va a…

"Miii, non ci posso credere! Ho vinto! Anzi, abbiamo vinto:
io e tutte le mie varie personalità!"
1. Il cigno nero
Regia: Darren Aronofsky
Genere: e gira tutto intorno alla stanza mentre si danza
Parla di: una ballerina classica alle prese con Il lago dei cigni e con qualche leggerissimo segno di squilibro mentale…
Pregi: è dall’inizio del 2011 che la meno con questo film, devo ancora aggiungere altro? Un viaggio incredibile dentro la mente umana, attraverso lo sdoppiamento, lo striplicamento, lo squadriplicamento ecc ecc della personalità. Una discesa negli Inferi dalla perfezione alla perdizione, dalla creazione alla distruzione (tema ricorrente dell’annata, vedasi The Tree of Life e Melancholia), per un crescendo di tensione capace di catturarmi dal primo istante fino al finale. Un balletto coreografato e condotto alla grande da mastro Aronofsky. E poi che razza di performance pazzesca ha tirato su la Natalie Portman? E quella trasformazione? E le scene lesbo con Mila Kunis? Cosa cazzo si può chiedere di più a un film solo? Cosa?
Mila: "Ma non vogliamo coinvolgere Cannibal nei festeggiamenti?"
Natalie: "Non so... vediamo come vanno gli Oscar Cannibali domani..."
Difetti: non ne ha, è semplicemente PERFETTO.
Scena cult: Natalie diventa il cigno nero
Leggi la mia RECENSIONE


E con questo è tutto?
Non ancora, ragazze e ragazzi e meno giovani (ciao, Ford!). Non ancora. Domani sono infatti in arrivo anche gli OSCAR CANNIBALI dedicati ad attori, interpretazioni, sex-symbols, generi cinematografici e altre stronzate premiazioni varie. E poi giovedì ci sarà pure la nomina dei peggiori, che credevano già di farla franca… e invece no.
That’s NOT all, folks!


lunedì 19 settembre 2011

Attaccati a ste casse!

Attack the block
(UK 2011)
Regia: Joe Cornish
Cast: John Boyega, Jodie Whittaker, Alexis Esmail, Luke Treadaway, Nick Frost, Leeon Jones, Jumayn Hunter, Danielle Vitalis, Paige Meade, Simon Howard, Sammy Williams
Genere: alieni nel ghetto
Se ti piace guarda anche: Misfits, Skins, Super 8, Eden Lake, I guerrieri della notte

L’attesa era alle stelle, per questo Attack the block. Almeno la mia personale. Uscito qualche mese fa in UK, era diventato subito un piccolo caso, il trailer prometteva alla grande e il mio compagno di banco del liceo, che ora vive in England, me ne aveva parlato entusiasta come se fosse the next big thing. E lui ha gusti cinematografici molto simili ai miei. Dunque pessimi gusti cinematografici ahahah!
So, what? Le attese sono state ripagate?


Lo spunto di partenza è di quelli in grado di suscitare curiosità, ma anche qualche perplessità: un gruppo di ragazzini dei quartieri sud di Londra, quelli più malfamati, quelli da british ghetto che fa brutto che se alzi lo sguardo al tipo sbagliato ti spakka il culo, si trova a dover fronteggiare un attacco alieno. Roba da gridare: figata, figata!
I dubbi vengono però visto che già in passato ci siamo trovati a pellicole che trasformano una buona idea di partenza in un prodotto di routine. È stato ad esempio il caso di Le horde, film francese che partiva dall’idea di ambientare una storia di zombie in una banlieue parigina, roba che anche lì uno gridava al “Figata, figata!” e poi si trovava di fronte a un tipico survival horror senza infamia e soprattutto senza lode che sprecava l’occasione di parlare del disagio sociale anti-Sarkozy. E alla fine uno si chiedeva: ma allora perché ambientare uno zombie-movie in una banlieue, quando sarebbe potuto essere stato girato in qualunque altro contesto?

Pur senza andarsi a impelagare troppo in questioni socio-politiche, Attack the block evita per fortuna questo rischio. Il film è ambientato nel ghetto, nel block, e parla proprio della vita dei news kids on the block con il linguaggio del block. Shit yeah, man. Per farlo in maniera più spettacolare, efficace e - se vogliamo - pure metaforica, utilizza una storia fantascientifica, sebbene l’approccio alla fine risulti più comico che sci-fi, in maniera analoga a quanto Shaun of the Dead (L’alba dei morti dementi) faceva con l’horror. E infatti non a caso il regista di quel film Edgar Wright figura qui tra i producers, mentre uno dei due protagonisti (Nick Frost, quello più cicciottello, per farvi capire) ha qui il ruolo di un “coltivatore d’erba”. In pratica Attack the block è la versione riuscita di Paul, l’altro fantascientifico comico con Frost e il compare Simon Pegg (quello biondo di Shaun of the Dead, per farvi capire) uscito qualche mese fa, ma che convinceva e divertiva ben poco.

Comunque rewind e ritorniamo back to the start.
La storia inizia con una ragazza che viene rapinata da una baby-gang di ragazzi yo yo (finti) gangsta, ma la rapina viene interrotta da un coso non ben identificato che piove giù dal cielo. Si tratta di una creatura simile a una scimmia che viene prontamente ammazzata di botte dai ragazzini della banda criminale: “Welcome to London, motherfucka!”.
Dopo questo misterioso accaduto, su Londra cominciano a piovere altri extraterrestri, questa volta più pelosi e inquietanti, dei cosi definiti dei “Gorilla-lupi-alieni-figli di puttana” e tra loro e i nostri (anti)eroi criminali scoppia una lotta interspecie per il dominio del ghetto, qualcosa che assomiglia a una versione aliena de I guerrieri della notte aggiornata ai tempi delle rivolte giovanili inglesi. Riuscite a immaginare qualcosa di più fico di tutto ciò?
Ovviamente no e a dare una spruzzata ulteriore di coolness ci pensa una regia ottima e sicura dei propri mezzi (nonostante sia un film low-budget, per lo meno se paragonata alle produzioni hollywoodiane) dell’esordiente Joe Cornish, uno che - scommettiamo? - potrebbe rivelarsi un nuovo Edgar Wright o giù di lì o magari anche meglio. Ottima pure la fotografia, per un film tra i visivamente più goduriosi degli ultimi tempi. E la goduria si duplica aggiungendovi una spettacolosa soundtrack fornita dai Basement Jaxx, che confermano la tendenza di come le migliori colonne sonore oggi le facciano artisti provenienti dalla scena elettronica, vedi e soprattutto senti i Daft Punk per Tron Legacy, i Chemical Brothers per Hanna e il partner sonoro di Darren Aronofsky Clint Mansell, che negli anni ’90 era nella electro-rock band Pop Will Eat Itself e oggi firma le musiche di tutti i suoi film, da π al Cigno nero.
Insieme al “wooop wooop, that’s the sound of da police” di Krs-One...


...i Basement Jaxx riescono a fornire l’atmosfera giusta tra electro e hip-hop per quello che può essere definito il primo vero film della "dubstep generation" della Storia, in grado di regalarci una fotografia nuda e cruda delle periferie londinesi, aggiungendo al tutto dosi massicce di ironia e pure una vicenda fantascientifica. Anche se in fondo, alieni o meno, la vita nel ghetto è sempre una battaglia. Come dice uno dei protagonisti: “Andare in giro, aspettare di essere assalito in ogni momento? A me sembra solo un giorno come un altro in questo quartiere.”

Attack the block è dunque un cult totale, ma non riesce per un soffio a raggiungere il titolo di capolavoro assoluto; per quello sarebbe stata necessaria una sceneggiatura più stratificata e con magari qualche svolta imprevista. Un maggiore approfondimento sarebbe poi potuto essere fornito ai personaggi, tra cui spicca il leader della baby-gang Moses. Nome biblico da salvatore dell’umanità (compito a cui infatti sarà chiamato ad assolvere), sguardo da gangsta-rapper tipo 50 Cent più espressivo, agilità da ninja, è lui il personaggione del film, mentre le maggiori risate sono fornite dal suo compare bianco Pest, uno dal look a metà strada tra un Bombfunk Mc’s e un Tokio Hotel. Anche se, va detto, manca un re dell’umorismo assoluto come il Nathan di Misfits, una serie che ha un approccio alla comicità quanto alla sci-fi molto vicino a questo film.
Se i Misfits rimangono quindi un gradino sopra, confermando come il mondo della serialità tv abbia ormai messo la freccia di sorpasso sul cinema, una pellicola che viaggia in parallelo a questa è Super 8 di Super J.J. Abrams: opposti per approccio, per sense of humor, per la britannicità vs. l’americanità, per la maggiore crudezza e cattiveria di questo Attack contro la maggior ingenuità spielberghiana dell’altro, entrambi presentano comunque delle bande di ragazzini, dei Goonies moderni, in grado di gettarci dentro avventure pazzesche e far tornare ragazzini pure noi eterni kids. Due film radicalmente differenti, eppure io ho amato entrambi allo stesso modo.

A parte Nick Frost, il cast di Attack the block è composto interamente da attori sconosciuti (e già Nick Frost non è che sia poi così noto…) o del tutto esordienti, ma che sono sicuro rivedremo spesso in giro per produzioni british varie (e magari non solo british), in maniera analoga a quanto successo al cast di This is England; un altro film che riusciva a fotografare ottimamente la gioventù inglese, in quel caso però guardando indietro agli anni ’80 thatcheriani. Ma se parlare del passato può risultare un po’ più facile, visto che si può avere uno sguardo complessivo dell’insieme da lontano, fare un ritratto della società attuale è una sfida più ardua ed è superata brillantemente da questo Attack the block, attraverso riferimenti alla pop-culture odierna (dal cartone Naruto al videogame Fifa), ma anche a un livello più profondo. Moses a un certo punto tenta pure un approccio politico, dicendo che il Governo inglese per eliminare le persone di colore prima ha mandato le droghe, poi le pistole, e quindi gli alieni. Una teoria cospirazionista che suscita le risate immediate degli altri kids, ma che rende bene l’idea del disagio sociale attuale che ha poi generato il panic in the streets of London dello scorso agosto.
Non un film perfetto, ma come le migliori opere prime è in grado di regalare un punto di vista nuovo, diverso, fresco. E, soprattutto, è quanto di più fico potrete vedere quest’anno!
(voto 8+/10)

Chissà se, e quando, Attack the block uscirà mai in Italia. Poco male, anche perché questo è uno di quei film da assaporare rigorosamente in lingua originale con il suo linguaggio del block, quindi non vi resta che cercarlo in rete nei “soliti” posti.

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