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martedì 15 novembre 2011

La donna animala

The Woman
(USA 2011)
Regia: Lucky McKee
Cast: Sean Bridgers, Pollyanna McIntosh, Angela Bettis, Lauren Ashley Carter, Zach Rand, Carlee Baker
Genere: degenerato
Se ti piace guarda anche: May, The Lost, Eden Lake

The Woman non è un bel film. È troppo sgradevole, disturbante, urtante, urticante per essere considerato “Aaah, che bello!”. Però è un film interessante. Curioso, folle, malato e assolutamente interessante.
Va bene la crisi economica, ma almeno trovarsi un vestito da H&M, no?
La trama è da puro e delirante horror puro: una giovane donna vive in mezzo ai boschi come un animale. Come un’animale. Vive dentro una grotta, fa il bagno in uno stagno, si procura il cibo a mani nude, non ha mai letto un numero di Vanity Fair e non possiede nemmeno un paio di Louboutin per le serate speciali: insomma, una zoticona selvaggia!
L’apparentemente normale padre di famiglia di una apparentemente normale famiglia che sembra apparentemente uscita da una puntata di Desperate Housewives o del nuovo Suburgatory, in realtà non è così normale.
Cosa fa? chiederete voi.
Va a caccia, risponderò io.
Embè, che c’è di tanto anormale? richiederete voi sempre più curiosi.
C’è che ‘sto padre di famiglia apparentemente normale caccia la signorina/animale di cui parlavamo sopra, la cattura e la imprigiona nel suo scantinato. Dopo di ché convoca la sua famiglia, formata da mogliettina, un figlio pre-adolescente pure lui mica tanto a posto e da una figlia teen con un segreto e presenta loro la sua nuova “amichetta”, dicendo che da lì in poi tutti loro si sarebbero dovuti occupare di lei insieme a lui: darle da mangiare, pulirla, vestirla, educarla. Come se fosse il nuovo animale domestico, insomma, o una studentessa alla pari.
Perché lo scopo dell’uomo/malato di mente, è proprio quello di educarla. Come se lei fosse un animale. E come se lui fosse uno dei genitori di Kynodontas. Ecco, il film è una riflessione sull’educazione analoga al geniale film greco. Non raggiunge gli stessi livelli, diciamolo apertamente, però ha dalla sua alcuni spunti niente male.

Da un punto di vista cinematografico si tratta di un B-movie in piena regola, però ha alcune raffinatezze registiche non da poco, fa un ottimo uso di una colonna sonora rock’n’roll andante e soprattutto provoca una grande inquietudine.
Il regista è Lucky McKee, lo stesso di May, altro piccolo film indipendente profondamente degenerato e disturbante e che quindi si candida a diventare un Maestro in questo particolare genere. Non so se sia una cosa per lui così positiva o se dovrebbe farsi vedere da uno strizzacervelli di quelli bravi, però almeno, rispetto a tanti autori anonimi, possiede un suo (malato) tocco personale.
Perfetto a suo modo il cast di attori poco conosciuti, da un quietamente inquietante Sean Bridgers a un’animalesca Pollyanna McIntosh, più la Angela Bettis già angosciante protagonista di May fino ai due teen Lauren Ashley Carter e il piccolo sosia di Kakà, Zach Rand.

The Woman è un horror che non fa così paura, provoca più che altro un forte senso di sgomento e raccapriccio. Nonostante qualche scena strappi un sorriso per la sua componente grottesca, alla fine provoca più che altro un senso di straniamento. E la parte finale è veramente una mazzata: il film degenera nello splatter totale, con alcune scene realmente molto pesanti.
Kakà è diventato papà?
Tratto da un romanzo dell’autore horror cult Jack Ketchum, il film è quindi parecchio consigliato agli stomaci forti e a chi vuole vedersi qualcosa di bello tosto, potente a livello di gore e violenza e, ancor più, follia, mentre è assolutamente da evitare per gli stomaci leggeri.
Se vogliamo fare un’analogia culinaria, può essere in pratica la visione perfetta nel caso desideriate qualcosa di molto speziato o piccante, tipo un piatto col tabasco. Nel caso abbiate voglia di un’insalatina leggera, sceglietevi invece un altro film… Non l’ultimo di Tom Hanks, quello potrebbe farvi vomitare, ma per esempio: quand’è che Katherine Heigl ne fa uno nuovo?
(voto 7/10)

domenica 22 maggio 2011

Meglio pippare coca, pippare anime o farsi le pippe con Pippa Middleton?

Una foto che non c'entra niente col film...
Respire
(USA 2011)
Regia: David A. Cross
Cast: Tracy Teague, Mathew J. Wright, Vince Eustace, Jessica Keeler, Ellie Torrez
Genere: storiella horror
Se ti piace guarda anche: Con gli occhi dell’assassino, Masters of Horror, Blob - Il fluido che uccide

Trama semiseria
Gli Antichi Romani ritenevano che l’anima di una persona se ne andasse insieme all’ultimo respiro. Al giorno d’oggi, o almeno in questo film, l’ultimo respiro viene invece racchiuso in una fialetta e venduto per curare le persone. È il capitalismo, baby. Una tizia cui il medico ha dato al massimo 6 mesi di vita si ritrova così alla caccia di questa cura miracolosa ma molto rara e costosa: basta farsi una sniffata dalla fialetta per poter vivere per sempre. L’immortale Berlusconi avrà fatto lo stesso o, cosa più probabile, ha semplicemente stretto un patto con il Diavolo?

Recensione cannibale
Temevo che questo Respire si potesse rivelare una porcata incredibile. Non so bene perché, ma l’ho guardato lo stesso e alla fine mi ha sorpreso (quasi) positivamente. Non che ci troviamo di fronte a una visione notevole, anzi, però tratta una di quelle vicende inquietanti che sembrano uscite da una puntata di Buffy o di Masters of Horror, o se vogliamo anche da un racconto breve di Stephen King, una di quelle che non ti cambiano la vita ma si fanno comunque seguire con piacere dall’inizio alla fine. Possiamo tirare un sospiro di sollievo allora e respirare, come suggerisce il titolo di questo B-movie: il rischio cazzatona è scongiurato.

Una foto che c'entra col film,
ma che forse era meglio se non mettevo...
Tutto bene, allora? Nah, va detto infatti che la regia non è di alto livello, diciamo semmai che punta a tirare avanti come meglio può dall'alto dei suoi limitati mezzi, così come la recitazione. Un peccato che la protagonista Tracy Teague (chiii? esatto: chi???) sia piuttosto anonima, visto che il suo personaggio è più ricco e sfaccettato di quanto succede di solito ai personaggi femminili degli horror, ovvero: fighette destinate al macello.
In questo Respire viene invece fatta la curiosa scelta di mettere come protagonista una donna che fin dall’inizio scopriamo avere a disposizione appena pochi mesi di vita; come si muoverà un personaggio già destinato alla morte in un contesto horror? Non avendo niente da perdere, ci potrà riservare qualche sorpresa. E infatti lo farà. Abbastanza, almeno, ma non aspettatevi niente di sconvolgente.

A favore del film, a rendere la vicenda più coinvolgente, c’è anche qualche vaga riflessione del tipo: “Cosa saresti disposto a fare se scoprissi di avere solo 6 mesi di vita?” Ma questo (per fortuna) non è Non è mai troppo tardi (The Bucket List) con Jack Nicholson e Morgan Freeman, quanto piuttosto una storiella horror di quelle da ascoltare prima di addormentarsi. Non una terrorizzante che poi ci fa tenere la luce accesa, solo una di quelle che contribuiranno a rendere un po’ più inquieti i nostri Sweet dreams.
(voto 6)

sabato 12 marzo 2011

Piranha, fi*a e sangue: cosa chiedere di più a un film solo?

Piranha 3D
(USA 2010)
Regia: Alexandre Aja
Cast: Steven R. McQueen, Elisabeth Shue, Jerry O’Connell, Kelly Brook, Jessica Szohr, Riley Steele, Adam Scott, Christopher Lloyd, Ving Rhames, Richard Dreyfuss, Eli Roth, Dina Meyer, Gianna Michaels, Paul Scheer, Ricardo Chavira, Brooklyn Proulx
Genere: Z-movie
Se ti piace guarda anche: Donkey Punch, Lo squalo, Tremors, Anaconda, Mega Piranha, Piranha (1978) di Joe Dante
Attualmente nelle sale italiane

Attenzione: se questo post vi sembrerà disgustosamente volgare, la colpa non è (tutta) mia. Ho solo cercato di rendere al meglio l’atmosfera del film. Che vi assicuro è ancora più estrema, splatter e maschilista.

Trama semiseria
Trama? Quale trama? Vi ho già detto nel titolo che in questo film ci sono dei piranha, c’è della figa e c'è del sangue, il resto potete anche immaginarvelo da soli.

Recensione cannibale
Piranha è l’ignoranza al potere. E al termine ignoranza per una volta do un’accezione positiva. Come ragazza “zoccola”: può essere usato in senso negativo, quando è una tipa che la smolla per soldi a un qualche vecchiazzo di Hardcore; ma può anche assumere una connotazione del tutto positiva se e quando la smolla a te gratis. Insomma, una stessa parola può assumere significati del tutto opposti, “volgarità” è un altro esempio. C’è chi dice: “I Cinepanettoni fanno schifo perché sono volgari.” Secondo me fanno schifo, ma non per quello, visto che la volgarità è anzi un’arma che volendo può essere usata con grande intelligenza. Fanno schifo semmai perché non hanno dentro un’idea originale che sia una e le uniche battute che ci sono sono le stesse da ormai 30 anni; magari facevano ridere la prima volta, magari facevano sorridere la seconda, ma adesso basta.
Una parola comunque che non può invece essere fraintesa è “piranha”.

Cose che ci sono nel film Piranha:
Ci sono dei piranha, ma non dei piranha normali, bensì una razza scomparsa da circa 2 milioni di anni (ebbene sì!) e tornati al giorno d’oggi per rovinare lo Spring Break a un gruppo di ragazzi giunti nella tranquilla cittadina sul lago in cui è ambientato il film.

Claudio Bisio quando vestiva i panni di uno dei pochi (unici?) personaggi divertenti, ovvero Micio di Mai Dire Gol, diceva che per fare un film pulp, mooolto pulp, servivano sangue, merda e sesso. Qui ci sono sangue, piranha e sesso. Direi che ci siamo.


Jerry O'Connell ai tempi di Stand By Me...
Ci sono ovvi richiami al capostipite del genere, ovvero Lo squalo, fin dalla primissima scena con Richard Dreyfuss.

C'è il giovane protagonista Steven R. McQueen, il tipo di The Vampire Diaries (Jeremy Gilbert, il fratello di Elena), che per l’occasione indossa una maglia dei Pixies e ha la cameretta tappezzata da poster di Radiohead, Nirvana, Lou Reed, Ramones che fa tanto ragazzo indie, ma anche con una conoscenza musicale storica. È anche un po’ il Dawson della situazione: assoldato dal regista porno interpretato da Jerry O’Connell per dare una mano alla sua troupe, riesce infatti a fare il rompiballe e non si gode la situazione.

C’è appunto Jerry O’Connell (un tempo bimbo ciccio bombo di Stand by me) in versione autore di film porno cocainomane.

C’è la tipa più inutile nella storia di Gossip Girl, ovvero Jessica Szohr.

...Jerry O'Connell adesso
C’è una pseudo storia d’amore tra il tipo di The Vampire Diaries e la tizia di Gossip Girl giusto per aggiungere un vago gusto di romanticismo a un film per il resto tutto sbilanciato verso un umorismo e un maschilismo da caserma.

C’è Kelly Brook, ovvero una delle più grandi fighe nella storia del Regno Unito.

C’è la pornostar bionda Riley Steele che fa un motoscafo tra le tette di Kelly Brook.

Scena cult: c’è un epico e poetico scenone con le due suddette “attrici” che danzano in acqua totalmente nude sulle sognanti note di “Lakme - Flower Duet” di Léo Delibes, mentre il commento dei tipi che le filmano è:
“Guardale, sono come pesci con le poppe.”
“Se i pesci fossero tutti così, mi farei solo pesci. Solo pesci.”


C’è Christopher Lloyd, il mitico Doc Brown di Ritorno al futuro, in un ruolo tra l'altro non molto dissimile.

Nel cast ci sono anche Ricardo Chavira (il marito di Gabrielle Solis in Desperate Housewives), Adam Scott (dalla serie tv Party Down), la bambinetta Brooklyn Proulx (anche nel pessimo Shelter di cui parlavo appena ieri), lo sfigato Paul Scheer del fenomenale programma comico di Mtv Human Giant, gli amici di Tarantino esperti in b-movies Ving Rhames (Marcellus Wallace in Pulp Fiction) ed Eli Roth (il regista di Hostel).

A dirigere tutta questa follia con stile videoclipparo c'è il regista francese di Alta tensione Alexandre Aja, ormai specializzato in remake horror, tra Le colline hanno gli occhi, Riflessi di paura e questo.

C’è una scena con dei piranha che si mangiano un cazzo (letteralmente, intendo). Di quale personaggio sia, lascio a voi l'insano piacere di scoprirlo.

C’è una tettificazione: ovvero una decapitazione di tette rifatte.

C’è un autentico bagno di sangue con i tipi danzanti dello Spring Break che finiscono sbranati da un’orda di piranha inferociti.

C'è una colonna sonora molto maranza.

C’è un finale grandioso.

C’è uno dei film più divertentemente trash degli ultimi anni.
(voto 7)

Battuta cult
“Il segreto della vita: birra, sole e fighette depilate che si toccano sott’acqua.”

lunedì 3 gennaio 2011

I miei film dell'anno 2010 - n. 31 Machete

Machete
(USA)
Regia: Robert Rodriguez
Cast: Danny Trejo, Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Robert De Niro, Steven Seagal, Lindsay Lohan, Don Johnson, Jeff Fahey, Cheech Marin, Mayra Leal, Electra Avellan
Genere: tex-mex
Se ti piace guarda anche: Planet Terror, Grindhouse – A prova di morte, Dal tramonto all’alba, Sin City, The Expendables, Kill Bill, C’era una volta in Messico

Trama semiseria
All’ex agente federale Machete viene sterminata la famiglia. A distanza di qualche anno, il senatur Robert De Niro prova a chiudere le frontiere texane per evitare l’ingresso dei messicani terùn e architetta così un finto attentato alla Belpietro/Bossi/Berlusconi coinvolgendo lo stesso Machete. Ma si rivelerà una trappola...

Pregi: divertentissimo, un B movie di serie A ricco di trovate, la sceneggiatura con i suoi riferimenti politici è tutt’altro che banale e poi ci sono Jessica Alba e Lindsay Lohan praticamente nude!
Difetti: c’è anche Steven Seagal, uno dei peggiori attori di tutti i tempi, ma alla fine riesce pure lui a fare la sua porca figura

Personaggio cult: Machete, parla poco ma quando lo fa tira fuori battute da action d’altri tempi
Battuta cult: Machete non manda SMS. Machete improvvisa

Leggi la mia RECENSIONE

mercoledì 6 ottobre 2010

ìViva! Machete

Machete
(USA 2010)
Regia: Robert Rodriguez, Ethan Maniquis
Cast: Danny Trejo, Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Robert De Niro, Steven Seagal, Lindsay Lohan, Don Johnson, Jeff Fahey, Cheech Marin, Mayra Leal, Electra Avellan
Links: imdb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Planet Terror, Grindhouse – A prova di morte, Sin City, The Expendables, Kill Bill, Dal tramonto all’alba, C’era una volta in Messico

Dopo la recensione in super anteprima direttamente da Venezia di DNA Cinema ecco la mia rece direttamente dai potenti mezzi della rete e comunque in anteprima visto che una data di uscita italiana non è ancora stata fissata per questo film. Di che film sto parlando? Ma di Machete, il nuovo B-cult-figata-movie di Robert Rodriguez, l’amigo e compare di Quentin Tarantino.

Motivi per vedere questo film: Jessica Alba compare praticamente nuda (anche se in realtà è un effetto creato in post-produzione). E già qui potrei chiudere, visto che, di qualunque orientamento sessuale voi siate, questo mi sembra un motivo di per sé già più che sufficiente per vedere un qualunque film.
Altro motivo: c’è pure Lindsay Lohan nuda (lei per davvero) e impegnata in un ménage à trois con il protagonista e un’altra tizia (sua madre nel film).
Ulteriore motivo: Machete non è un B-movie. Machete è IL B-movie. Ed è davvero divertentissimo.
Se è una figata di film ciò che bramate, rivolgetevi dunque alla premiata ditta Rodriguez/Tarantino, please, e alla loro spettacolare casa di produzione Troublemaker. Nella mitica doppietta Grindhouse – A prova di morte/Planet Terror (negli Usa usciti insieme, in Europa separati) erano presenti alcuni trailer di pellicole fittizie: tra questi vi era quello di Machete. E il trailer è diventato un film vero e proprio. Per realizzarlo, questa volta Rodriguez si è fatto aiutare alla regia del suo montatore di fiducia Ethan Maniquis e ha convocato un cast di superstar.

Robert De Niro è qui presente in versione George W., un governatore del Texas razzista in cui secondo me ci ha messo dentro pure qualcosina di Bossi. Per favorire la sua politica basata sulle espulsioni dei messicani dal suolo statunitense, De Niro architetta un finto attentato a suo danno. E di finti attentati negli ultimi giorni in Italia se ne parla parecchio (qualcuno ha fatto il nome di Berlusconi e Belpietro??).
Ma l’altro villain della storia è Steven Seagal. Ecco, devo dire che questo è il primo film che vedo in cui c’è Steven Seagal, per me uno dei peggiori attori di tutti i tempi, di tutti i luoghi e di tutti i laghi. Sebbene come al solito non sia minimamente espressivo (anzi, diciamo zero), lo vedo qui per la prima volta nella vita (sua e mia) in un ruolo convincente.

Di serie A poi il reparto femminile, con le già citate Jessica Alba (oltre ad essere una gran gnocca è pure convincente come attrice) e Lindsay Lohan, che recita nella parte della ninfomane strafattona. Recita? Diciamo solo che è se stessa.
Quindi c’è anche Michelle Rodriguez alias una specie di Che Guevara in reggiseno, che a un certo punto sfoggia (non vi dico il perché) una benda all’occhio che rimanda non casualmente alla Daryl Hannah di Kill Bill.
Dal cast di Lost insieme alla chica Rodriguez arriva anche Jeff Fahey, che nella mitica serie era il pilota del secondo aereo atterrato sull’isola. E poi, a completare il cast, c’è anche “l’esordiente” (come recita il trailer) Don Johnson.

Ma il grande protagonista del film è Danny Trejo, un attore caratterista (visto ad esempio in C’era una volta in Messico e nella serie Spy Kids sempre di Rodriguez) cui finalmente è stato dato l’onore di apparire prima di tutti (persino prima di De Niro) sui titoli di testa. È lui Machete (il perché venga chiamato così lo lascio alla vostra fervida immaginazione), un ex agente federale cui è stata brutalmente (decapitata!) uccisa la moglie e che si trova invischiato nel finto attentato al governatore De Niro. La trama incentrata sulla vendetta di Machete tra riferimenti politici e questione immigrazione non è nemmeno così scontata e dà una pista (non di coca, Lindsay!) alla maggior parte degli action movies.
A tutto ciò aggiungetevi una buona dose di scene splatterone, umorismo tarantiniano (le poche battute del silenzioso Machete sono memorabili), una colonna sonora molto mexico firmata da Chingon (la rock spaghetti western band formata capitanata dallo stesso Robert Rodriguez) e una serie di finezze stilistiche che lo rendono non un B-movie, ma IL B-Movie.
(voto 7/8)

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