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giovedì 8 novembre 2012

Largo ad Argo

Settimana affollatissima di uscite cinematografiche, alcune molto interessanti, altre molto meno.
Tutte comunque commentate in maniera arguta dal vostro Barackid Obama e in maniera del tutto casuale e psicopatica dal vostro (certo non mio) Mr. Mitt Fordney.
Visto che di pellicole ce ne sono davvero un sacco, questa settimana, evitiamo ulteriori insulti gratuiti nei confronti del povero Ford, che oramai è come sparare sulla Croce Rossa, e passiamo subito a vederle…

"Ford, chiamami. Per te sono disposto persino a lasciare Jennifer Garner..."

"A cosa brindiamo?"
"Al 1979 e a un mondo in cui Ford non è ancora venuto al mondo!"
Argo di Ben Affleck
Il consiglio di Ford: molto meglio un Argo, di un Cucciolo Eroico, se volete un vero amico a quattro zampe!
Ben Affleck torna dietro la macchina da presa dopo la prova più che discreta di The town - convincente ma non fino in fondo -: questa volta potrebbe essere quella buona per l'ex bisteccone di confermare una maturità decisamente maggiore come regista rispetto a quella - decisamente scarsa - come attore. Senza la sorpresa di Red lights, l'avrei dichiarato film della settimana a mani basse. Azione, thrilling, un cast ricchissimo ed un sottotesto che pare una critica feroce al mondo dorato hollywoodiano paiono essere gli ingredienti perfetti per un titolo che promette di essere una delle ultime grandi sorprese della stagione - e di un novembre, sappiatelo, molto povero di proposte decenti -.
Il consiglio di Cannibal: un film arguto? Ben bene, Ben!
Nonostante come attore non sia (quasi) mai stato granché convincente, Ben Affleck si è reinventato come regista e a sorpresa è pure un signor regista. Dopo il valido Gone Baby Gone e il grandioso The Town, adesso Ben si può confermare tra i directors americani più in forma del momento. Per farlo ha a disposizione una storia vera accaduta nel 1979. La nascita di Ford? No, lui in realtà è nato sì nell’anno ’79, ma del 1800. Il film più promettente della settimana, anche se l’accoglienza entusiasta ricevuta dalla critica USA può lasciare qualche dubbio, visto che non sempre ci prendono, come Ford. In questo caso però potrebbe avere ragione. La critica americana, intendo, non Ford. Le volte che ha avuto ragione lui si contano sulle dita di una mano. Una mano monca.

"Addio Ford, non farai mai parte della gang dei Cannibali!"
Vicini del terzo tipo di Akiva Schaffer
Il consiglio di Ford: meglio un vicino del terzo tipo che un Cannibale del primo ed unico!
Secondo film smontato già dal trailer della settimana. Partito a livello di aspettative come la tipica stronzatona Apatow-style di quelle che al Saloon funzionano sempre, mi ha dato l'impressione di essere semplicemente una pallida imitazione delle commedie sguaiate e volgari che di solito cerco quando voglio passare una bella serata con i miei neuroni in libera uscita. Piuttosto torno a recuperare il mio caro amico Kevin Smith.
Il consiglio di Cannibal: mi sa che anche a Lodi si possono avere vicini del terzo, e pure del quarto tipo
Classica commedia dal forte odore di cacchiata, per non dire di peggio. Eppure mi sa che una visione finirò per concedergliela, perché c’è un cast di comici all-stars composto da Ben Stiller + Vince Vaughn + Jonah Hill + il promettente Richard Ayoade, attore della British comedy The IT Crowd ma pure regista dell’ottimo Submarine. Non sarà Attack the Block, ma speriamo che due risate ce le faccia fare.
Altrimenti tutti su WhiteRussian che lì da ridere ce n’è sempre, alle spalle delle seriosissime recensioni del Ford.

"Allora è questa la sensazione di cui tutti parlano e che si prova
al termine di una visione consigliata da Ford. La pace dei sensi? No, la morte."
Red Lights di Rodrigo Cortés
Il consiglio di Ford: luce verdissima!
La sorpresa della settimana. Approcciato con le bottiglie già pronte per schiantarsi ancora una volta in pieno grugno del regista del pessimo Buried, Red lights si è rivelato non soltanto un ottimo film in grado di risollevare perfino le sorti del bollitissimo De Niro, ma anche un mix sorprendente del primo Shyamalan e del Nolan di The prestige. Thriller davvero di lusso, o blockbuster d'autore, se preferite. Aspetto già le consuete lamentele in proposito del mio decisamente poco autorevole collega, che potrei paragonare all'ennesimo ciarlatano spacciatosi per sensitivo in preda ai problemi di ego.
Recensione fordiana a prestissimo!
Il consiglio di Cannibal: luci verdi
Il precedente film di Rodrigo Cortés, Buried, aveva messo d’accordo me e Ford nel bollarlo come una boiata. E questo ci trova - in maniera sorprendente quanto la carriera di Ben Affleck regista - di nuovo concordi. Questa volta in positivo.
Red Lights è un thriller più che valido, che merita di essere visto per un onesto intrattenimento ad alta tensione e che presenta pure qualche bella riflessione sul paranormale. La sceneggiatura ha qualche passaggio debole, Robert De Niro è il meno in forma del cast in cui svettano Cillian Murphy ed Elizabeth Olsen, ma nel complesso è un film da luci verdi.
Quelle rosse lasciamole tutte a Ford, che è meglio rimanga fermo al semaforo: se quel neo-patentato se ne va in giro in auto, rischia solo di combinare dei guai!
Recensione cannibale coming soon (nel senso che arriva a breve, non che dovete leggerla sul sito comingsoon.it)

"Penelope, lo vedi quello scherzo della natura là in fondo? Quello è Ford."
"E io che pensavo esagerassi. In realtà dal vivo è ancora peggio..."
Venuto al mondo di Sergio Castellitto
Il consiglio di Ford: mandato a quel Casale - la storia del Cucciolo Eroico -.
Proprio l'altro giorno, quasi per caso, mi è capitato di vedere il trailer di questo film in tv. Avete presente quei momenti in cui non vorreste crederci, e invece è vero!? L'allarme retorica di grana grossa è stato azionato neanche fosse partito War horse di Spielberg, e nonostante Castellitto non mi dispiaccia - per quanto mi paia essere uno che se la mena parecchio - credo che non consiglierei questo film neppure al mio peggior nemico. Che è il Cannibale, ovviamente.
Il consiglio di Cannibal: benvenuto o malvenuto al mondo?
Se per Ford provo solo odio, con Sergio Castellitto ho un rapporto conflittuale. Di recente mi ero recuperato La bellezza del somaro e Non ti muovere e mi erano anche piaciucchiati, eppure c’è sempre qualcosa in lui che non mi convince del tutto. Non so bene cosa.
Il fatto che questo suo nuovo film sia tratto da un romanzo della moglie Margaret Mazzantini, come già Non ti muovere, mi fa storcere il naso. Sarà anche un romanzo valido, però non è che l’ha girato giusto per far felice lei? Comunque, la pellicola vanta un cast internazionale con l’amichetta di Castellitto Penelope Cruz ed Emile Hirsch, che dopo Killer Joe e Le belve quest’anno appare un po’ dappertutto.
Come gli altri film di Castellitto, finirò prima o poi anche per vederlo, però al momento mi spaventa parecchio, quasi quanto la venuta al mondo di un nuovo piccolo Ford…

"Fatti sotto, Ford.
Ho un costume da wrestler ancor più ridicolo del tuo!"
Ballata dell’odio e dell’amore di Alex De la Iglesia
Il consiglio di Ford: un triste destino, quello del Cannibale.
Questo film di Alex De La Iglesia è giunto sul mio hard disk solo di recente grazie al mio fratellino Dembo, spinto dalle opinioni decisamente buone raccolte in rete nell'ultimo anno. Non l'ho ancora visto, ma tutto sommato uno scombinato come De La Iglesia una possibilità se la merita: in fondo, se ogni settimana ne
regalo una - se non di più - a Suocera Kid, perchè non concederne al regista di piccole perle come Perdita durango!?
Il consiglio di Cannibal: per Ford solo odio, per il film più odio che amore
Film che è già da un secolo che deve uscire in Italia, è stato sempre rimandato e alla fine pare che ora sia la volta buona. Io l’ho già visto e recensito un po’ di tempo fa (http://pensiericannibali.blogspot.it/2012/06/quella-trombetta-sai-gia-dove-te-la.html). Mi ha lasciato parecchio perplesso, perché la prima parte è buona, fantasiosa e intrigante al punto giusto, poi nella seconda il film si trasforma in un’autentica farsa. Considerata la passione per le baracconate circensi e per i travestimenti di Ford, questo secondo me è un film per lui. Una visione la merita comunque, però a me ha saputo più di occasione mancata che di grande pellicola. Sempre meglio comunque questa Balada triste de trompeta (il titolo originale del film) di quella fordianata estiva della Balada (questa sì davvero triste) di Gusttavo Lima.

"No, bambina. La canzone dei Ford Direction non te la canto..."
Hotel Transylvania di Genndy Tartakovsky
Il consiglio di Ford: risparmio i soldi e dormo a casa, non si sa mai che possa fare brutti incontri.
Questa che si avvia alla conclusione non è stata certo una delle stagioni più memorabili per il Cinema d'animazione, giunto ad una fase di stanca pesante dopo una serie di ottime annate. Sinceramente, nonostante l'arrivo del fordino e la riscoperta dei titoli per ragazzi degli ultimi tempi, sono attratto da questo titolo più o meno quanto dalle recensioni entusiastiche del Cannibale. Lo lascio dunque volentieri a lui, non si sa mai che decida una volta per tutte di scavarsi la fossa da solo! Ahahahahahahaha!
Il consiglio di Cannibal: meglio la Transylvania di un certo Transforder
Ennesima pellicola d’animazione che si preannuncia una bambinata fordiana in piena regola. La componente dark sembra però portarlo in una direzione tra la Famiglia Addams e Tim Burton e potrebbe essere una specie di Dark Shadows in versione animata…
Bah, magari si rivelerà carino, ma per il momento lascio la visione a Mister James Bieber che - checché ne dica - per questi cartoon è sempre e comunque in prima fila con tanto di popcorn e caramelle gommose.

"Ti va di schiacciare un pisolino?"
"No, ho già dormito tutto il giorno. Sono stata al cinema con Ford..."
La collina dei papaveri di Goro Miyazaki
Il consiglio di Cannibal: da guardare mentre Ford va a raccogliere i papaveri
Dal figlio (raccomandato?) del Maestro Miyazaki, una pellicola in pieno stile Studio Ghibli, quindi garanzia di una buona qualità. L’incognita è se si rivelerà all’altezza delle migliori ghiblinate oppure se sarà un Ghibli minore. Speriamo bene.
La scelta dei distributori italiani di proiettarlo nei cinema per un solo giorno comunque è incomprensibile così come la scelta dei film da recensire del Ministro Fordero sul suo blog…
Il consiglio di Ford: il Cannibale deve essersi fumato qualche papavero di troppo, per non conoscere il Goro - e non guru - Miyazaki! Secondo film firmato dal figlio raccomandatissimo del Maestro per eccellenza dell'animazione Hayao Miyazaki, assolutamente non all'altezza del padre. Infatti la sua prima fatica, I racconti di Terramare, è stato l'unico film del celebre Ghibli a non avermi per nulla conquistato, riuscendo addirittura a farmi addormentare secco dopo aver constatato un certo quale odio represso di Goro per il padre,  nettamente più talentuoso di lui. Più o meno la stessa cosa che accade al Cannibale quando guarda all'opera del vecchio Ford! Ahahahahahaha!

"Dobbiamo liberarli al più presto. Poveretti, sono stati già costretti
a vedere un film russo, al secondo potrebbero cominciare le morti..."
Code Name: Geronimo di John Stockwell
Il consiglio di Ford: caccia all'uomo? No, caccia al Cucciolo!
Quando, subito dopo quello di Venuto al mondo, ho visto il trailer di questa roba, sono rimasto strabiliato. Per un istante ho avuto il dubbio che fosse un incubo, o di aver lasciato impressa l'immagine del
Cannibale troppo a lungo sul fondo - ma molto sul fondo - dei miei occhi. E invece questo film esiste davvero. Qualcuno l'ha prodotto, ci ha messo dei soldi, ci ha creduto. Qualcuno l'ha distribuito. E non solo alla sede della CIA, o nel ranch di Bush. Anche qui da noi. E soprattutto, qualcuno l'ha anche girato. L'orrore, recitava Marlon Brando. L'orrore.
Il consiglio di Cannibal: Code Name: Cannibal
Mentre io mi sto ancora ingegnando per trovare un modo di levarmi Ford dalle pall… dalle scatole una volta per tutte, ecco che arriva il film sull’eliminazione di Bin Laden. Il film, più che l’azione adrenalinica della serie 24, sembra la solita stro**atona action di quelle che piacciono a Ford. Per interesse diciamo storico nella vicenda, una visione gliela si può dare, però a livello cinematografico mi sa che lascerà a desiderare quanto le modeste pellicole osannate ogni settimana come capolavoroni su WhiteRussian.

"Che film divertente! Non a caso me l'ha consigliato Cannibal."
Paris-Manhattan di Sophie Lellouche
Il consiglio di Ford: decisamente meglio Lodi Casale.
Robetta dal sapore di radical chic di quelle che mi irritano solo al pensiero, questa sorta di incrocio tra Amelie ed una dichiarazione d'amore per Woody Allen è lontana dalle possibilità di una visione quasi quanto Codename: Geronimo o Katniss Kid al centro di un ring. L'unica cosa in comune è che qualsiasi soluzione, tra queste, risulta davvero inguardabile.
Il consiglio di Cannibal: decisamente meglio di Lodi-Casale!
Il cinema francese quest’anno mi ha dato più soddisfazioni che delusioni, però questa commediola di una tizia ossessionata da Woody Allen mi sa che potrebbe rivelarsi una di quelle stron**atone di quelle troppo finto radical-chic persino per il sottoscritto. Potrebbe però sempre tornare utile nel caso volessi infliggere una visione punitiva al mio blogger-nemico…

Un'altra nave piena di lettori in fuga dal blog WhiteRussian.
La nave dolce di Daniele Vicari
Il consiglio di Ford: forse un giro al largo lo vale.
Inizialmente ammetto di aver storto decisamente il naso di fronte all'ennesima rivisitazione della questione legata alla migrazione verso l'Italia per il timore del consueto polpettone studioapertiano - specie considerato che la parola fine sul genere fu posta dal magnifico Lamerica di Gianni Amelio anni fa -, ma la presenza dietro la macchina da presa di Daniele Vicari - autore del potentissimo Diaz, che a breve sarà recensito dalle mie parti - mi ha fatto ricredere. Potremmo infatti trovarci di fronte ad uno di quei film in grado di stupire, o quantomeno far riflettere: una possibilità è assicurata.
Il consiglio di Cannibal: nave dolce… visione amara
In una settimana ricchissima delle più variegate uscite, volevate che mancassero non una ma addirittura due film italiani? E no, miei cari (e con cari intendo tutti i lettori alla lettura, eccetto Ford). La nave dolce si presenta come il classico docu-film da Festival di cui faccio volentieri a meno. Anche perché nel cast c’è pure l’idolo segreto di Ford: Kledi Kadiu.

"Pollice su per Pensieri Cannibali, il mio blog di 5tr0nzat3 preferito!"
Un milione di giorni di Emanuele Giliberti
Il consiglio di Ford: un minuto con il Cannibale pare già troppo, figuriamoci un milione di giorni!
Ed ecco il primo dei film veramente ridicoli in uscita questa settimana. Certo, ormai siamo abituati alle inutili proposte made in Italy buone solo per togliere sale alle cose che veramente valgono, eppure c'è
sempre tempo di rimanere stupefatti di fronte alle prodezze che la nostra distribuzione riesce a regalare.
Come se non bastasse, parliamo di un film di più di due ore. Pensateci bene.
Il consiglio di Cannibal: una rottura già i due minuti di trailer, figuriamoci un milione di giorni…
Una pellicola con Nino Frassica… devo dire altro?
Questa settimana abbiamo fatto gli straordinari, io in maniera straordinaria e quello scansafatiche di Ford in maniera meno straordinaria, con tutte le mille uscite che ci sono. Questo Un milione di giorni risparmiatecelo, per favore.

domenica 24 giugno 2012

Quella trombetta sai già dove te la puoi infilare

Papa Ratzinger?
Ballata dell’odio e dell’amore
(Spagna, Francia 2010)
Titolo originale: Balada triste de trompeta
Regia: Álex de la Iglesia
Cast: Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang, Sancho Gracia, Manuel Tallafé
Genere: clownesco
Se ti piace guarda anche: La strada, It, Psychoville

(uscita italiana rimandata a data da destinarsi…)

Trama semiseria
Javier segue le orme del padre, vittima della guerra civile spagnola. Si arruola nell’esercito? No, diventa un clown. Ma non un clown di quelli che fanno ridere, bensì un clown triste. Dopo essersi innamorato di una equilibrista, già impegnata con un altro clown (oh, che vi devo dire? Evidentemente i clown vanno forte tra le donzelle), le cose per lui precipitano in una spirale discendente di follia e violenza. Tanto che finisce per diventare più spaventoso del clown di Ronald McDonald’s!

Melanie Thurman o Uma Laurent?
Recensione cannibale
Solo una ballata triste, quando sarebbe potuta essere una splendida ballata struggente. Con l’ultimo film, Álex de la Iglesia è ritornato nella sua Spagna dopo la parentesi british di Oxford Murders e questa Balada, prevista prima o poi in uscita anche in Italia con il titolo di Ballata dell’odio e dell’amore ma per ora sempre rimandata, al Festival di Venezia 2010 è stata una delle pellicole più apprezzate e si è portata a casa anche un Orso d’Argento per la miglior regia. Un premio che non stupisce, visto che è piuttosto facile intravedere gli elementi che con tutta probabilità avranno convinto l’allora presidente di giuria Quentin Tarantino, come una scena di combattimento in apertura spettacolare in stile pulp, un’interpretazione della Storia personale che ha qualche vaga anologia con Bastardi senza gloria, la protagonista femminile Carolina Bang che sembra un incrocio tra Melanie Laurent e Uma Thurman (pur non valendo nessuna delle due, non è niente male), e pure un gusto kitsch accentuato a tratti piacevole, ma a tratti indigesto.

Manuel Agnelli?
Il premio ci sta anche, visto che la regia dello spagnolo è decisamente ispirata, perlomeno nella prima parte. Il film infatti per quasi un’ora ammalia con le sue atmosfere oniriche tra il Fellini circense e qualche accenno persino horror. La vicenda del clown che si innamora di una contorsionista già impegnata con l’altro perfido e violento clown (l’attore che lo interpreta ricorda parecchio Manuel Agnelli degli Afterhours!) è un triangolo amoroso classico (quasi alla Twilight o alla Dawson’s Creek, oserei dire), ma sa affascinare e conquistare.
Poi nella seconda parte il film degenera, andando in direzioni assurde e folli, troppo assurde e troppo folli persino per i miei gusti. E ho detto tutto! Nei minuti finali le componenti kitsch che fino ad allora avevano incuriosito e strappato qualche sorriso si fanno eccessive sconfinando nel trash e la storia sbanda dal grottesco poetico fin verso l’involontariamente ridicolo, con un conflitto finale che ricorda certi blockbusteroni hollywoodiani. Appare quindi piuttosto inspiegabile questa metamorfosi, ma d’altra parte non è la prima e certo non sarà l’ultima pellicola che dopo una buona partenza getta tutto alle ortiche.

La Balada è un film che è un po’ come il suo clown protagonista: non fa ridere, non fa piangere, mette giusto un po’ di tristezza e pure un po’ di inquietudine. Perché a me, cresciuto tra It e Ronald McDonald’s, i clown terrorizzano sempre e comunque. Insomma, un’occasione mancata di fare una grande pellicola dove c’è un po’ di tutto, ma finisce per lasciare con (quasi) niente.
(voto 6/10)

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