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sabato 7 maggio 2022

Figa, in città è arrivato il Batman





The Batman

Figa, in città è arrivato il Batman. Quale città?
Boh, non riesco a capire se siamo a Milano o a Gotham City, in fondo si assomigliano, entrambe avvolte nella scighera come sono. In tutto il mondo lo chiamano solo Batman. Qua a Milano invece lo chiamiamo il Batman. Anche se, più che il solito Batman pieno di danè playboy e cummenda, figlio di un baùscia, sembra un incrocio tra il Kurt Cobain e lo Sherlock Holmes.

lunedì 2 gennaio 2017

I peggio film 2016








Ora tocca anche ai peggiori. Peggiori, ma non solo. C'è spazio per tutta una serie di premi pure a pellicole sopravvalutate, noiose e/o deludenti, in modo da far indispettire tutti.
Tra questi Razzie Awards in versione Pensieri Cannibali è probabile che troverete film che voi invece avete amato e pure parecchio nel corso degli ultimi 12 mesi (in alcune categorie sono nominati anche titoli che persino io ho amato) e quindi mi odierete per averli inseriti, ma fa parte del gioco. E ora, che il gioco al massacro possa cominciare!


Flop 10 – I peggio film 2016 secondo Pensieri Cannibali

lunedì 11 luglio 2016

Cannibal v Batman & Superman





Oggi qui su Pensieri Cannibali potrete assistere al confronto tra tre grandi supereroi...
Va beh, se proprio vogliamo dirla tutta, tra due grandi supereroi, più Superman.

Batman

Vero nome: Bruce Wayne
Soprannomi: Il cavaliere oscuro, Il giustiziere
Luogo di nascita: Gotham City
Prima apparizione: Nel 1939 nel numero 27 della rivista Detective Comics
Ultimo interprete: Ben Affleck
Il suo nemico numero 1: Joker
Il suo grande amore: Robin
Superpotere: nessuno. Che sfigato!
Punto debole: non riesce a vivere con meno di 8 mila euro al mese. Come Emilio Fede.
Segni particolari: è un miliardario





giovedì 24 marzo 2016

Batkid v Superford: Dawn of Justice





Natale con i tuoi, Pasqua...
al cinema!
Questa settimana escono un sacco, ma proprio un sacco, di film e alcuni potrebbero anche essere delle piacevoli rivelazioni. Più che dentro l'uovo, le sorprese questa Pasqua sembrano quindi poter arrivare dentro le sale cinematografiche.
Per sapere su quali pellicole puntare e su quali no, il metodo ormai collaudato di questa rubrica è: seguire i consigli cannibali ed evitare quelli fordiani.

Batman v Superman: Dawn of Justice
"Hey, ma perché combattiamo tra di noi,
quando sarebbe molto più divertente unire le forze per menare Ford?"

giovedì 30 gennaio 2014

CHRISTIAN BALE DAYLE



Oggi è il Christian Bale Day!
L’attore gallese spegne 40 candeline e per l’occasione io e il solito gruppetto di blogger cinefili organizzati abbiamo deciso di festeggiarlo con una festa a sorpresa. Eh sì, perché questo mese abbiamo già indetto una giornata tutta per un personaggio, Martin Scorsese, però ci dispiaceva per il povero Bale e allora abbiamo deciso di bissare pure con un giorno a lui interamente dedicato che se no mi si metteva a frignare e se poi quello sbrocca, diventa pericoloso.
Ecco qui tutti i blog che partecipano all’eventone:

Director's cult
Non c'è paragone
Ho voglia di cinema
White Russian
Life functions terminated
Montecristo



Bella lì, anzi Bale là lì, perché così posso approfittare dell'occasione per parlare un po’ di uno dei miei attori preferiti in the world. Che poi mi chiedevo: “Ma quand’è che ho cominciato a considerare il Bale uno dei miei attori, se non addirittura il mio attore favorito in assoluto, Leo DiCaprio che con The Wolf of Wall Street ha messo la freccia di sorpasso permettendo?”
Il primo film che l’ha fatto salire alla ribalta mondiale, conferendogli lo status di baby celebrity, è stato L’impero del sole. Quel vecchio figlio di una buona donna di Steven Spielberg per una volta c’ha visto lungo. Christian Bale già allora era un piccolo portento recitativo. Eppure non è stato lì che il Bale è entrato nelle mie grazie.
Vediamo un po’ cosa ha fatto d’altro: proseguendo nel suo Curriculum Vitae su IMDb, ci sono titoli che ancora mancano alle mie visioni come Piccole donne e Ritratto di signora, quindi niente. Più su che c’è?
Velvet Goldmine. Bingo! È lì che ho cominciato a considerarlo davvero un grande. In mezzo a un Jonathan Rhys Meyers in versione David Bowie e a un Ewan McGregor alter-ego di Iggy Pop, zitto zitto sbucava lui, il vero grande protagonista di quella splendida pellicola glam. Eppure non è stato nemmeno quello.

"Hey tu coso, hai messo su ciccia!"
A trasformare Christian Bale in un mio idolo totale è stato American Psycho. Il film di Mary Harron non raggiunge gli stecchi picchi di genialità e cattiveria del romanzo di Bret Easton Ellis da cui è tratto, ma c’è un aspetto della pellicola che funziona al 100%. Christian Bale è un Patrick Bateman perfetto. È riuscito nell’impresa quasi impossibile di rendere un personaggio che sembrava poter vivere soltanto su carta in carne e ossa. Bale/Bateman è inquietantissimo e comico allo stesso tempo. È un pazzo serial killer e contemporaneamente un buffone. Le due facce contrastanti di un personaggio simile nelle mani di quasi qualunque altro attore al mondo, pure di quelli bravi, avrebbero prodotto un risultato disastroso. Con Bale invece si raggiunge il sublime, in quella che per quanto mi riguarda è una delle interpretazioni più pazzesche e mostruose nell’intera storia del cinema mondiale.

"Sono il te del futuro, pirla! O sono il te del passato?"
Da lì in poi, Christian Bale ha giocato il resto della sua carriera sui contrasti: da una parte il bellone superficialone muscoloso e dall’altra il freak, il mostro, lo psicopatico pelle e ossa. Il gallese ha dimostrato di essere l’attore più trasformista di Hollywood e dintorni, passando dall’anoressia insonne de L’uomo senza sonno al fisicato Bruce Wayne/Batman, che con il suo Bateman oltre al cognome ha molti punti di contatto. Visto che a quanto pare il suo sport preferito pare essere quello di perdere e poi rimettere su peso nel giro di pochi mesi, anche più di recente ci ha regalato nuove trasformazioni fisiche impressionanti, con il magrone da Oscar di The Fighter alternato agli impegni con i capitoli successivi della saga nolaniana dell’uomo pipistrello, per poi diventare un pelatone con la panzetta da alcolizzato nel recente American Hustle, che gli è valso una nuova nomina per la statuetta dorata.

Negli ultimi mesi, il Bale è stato protagonista anche di un’altra pellicola, passata decisamente più inosservata rispetto ad American Hustle e da noi manco ancora uscita: Out of the Furnace. Perché un film che vanta nel cast Christian Bale, ma anche Casey Affleck, Zoe Saldana, Forest Whitaker, Willem Dafoe e persino Woody Harrelson è passata tanto sotto silenzio e, per una volta, non a torto?
Andiamo a capirne il motivo.

Out of the Furnace
(USA, UK 2013)
Regia: Scott Cooper
Sceneggiatura: Brad Ingelsby, Scott Cooper
Cast: Christian Bale, Casey Affleck, Zoe Saldana, Woody Harrelson, Forest Whitaker, Willem Dafoe, Bobby Wolfe, Boyd Holbrook
Genere: provincia americana
Se ti piace guarda anche: Shotgun Stories, Cogan – Killing Them Softly, Ain’t Them Bodies Saints

Out of the Furnace è un film brutto?
No.
Out of the Furnace è un film inutile?
Sì.
Out of the Furnace è un film noioso?
Dio, sììììììì!

"Hey, ma tu sei quella di Avatar?"
"Proprio io, finalmente te ne sei accorto."
"Ok, in tal caso non stiamo più insieme!"
Ci sono soprattutto due tipi di pellicole che mi fanno incazzare: quelle che un sacco di gente considera dei capolavoroni assoluti ma non si capisce bene il perché, come Avatar o Gravity o Braveheart, e poi le pellicole inutili. Quelle che le vedi e ti chiedi “E allora? Ce n’era davvero bisogno?”. E ti chiedi anche cosa abbiano trovato attori tutt'altro che disoccupati come Bale, Whitaker e Harrelson in una sceneggiatura del genere. Out of the Furnace è un film che racconta una di quelle storie piccole, di vita della profonda provincia americana, di quelle già mostrate in maniera più efficace in un sacco di altre pellicole analoghe. Un thriller drama del tutto anonimo, sia per scrittura che per regia che per personaggi, che sfocia nel più tradizionale dei revenge movie, senza neppure lo stile dei revenge movie orientali e restando solo nell’ambito delle storie di giustizia privata che tanto piacciono all’americano medio. E allora lo vedi e ti chiedi: “C’era davvero bisogno di un altro revenge movie?”

"Il Cannibale ultimamente mi si è ritorto contro, devo rimetterlo in riga!"
Posso capire i film brutti. Ma questi film non pessimi quanto mediocri mi fanno incazzare ancora di più. Dopo il valido Crazy Heart, che però registicamente non è che si segnalasse in maniera particolare, Scott Cooper gira un’altra storia da America country, solo che stavolta non ha una storia interessante da raccontare. La vicenda è incentrata su due fratelli: Bale è quello più responsabile, lavora in fabbrica ma un giorno fa un incidente in auto e finisce in galera; Casey Affleck è invece quello più "fuori", un reduce dall’Iraq che non riesce a trovare un posto nella merdosa cittadina in cui vive e così per passare il tempo e racimolare dei soldi entra in una specie di fight club. Tra salti temporali repentini e affrettati, il film procede senza mai catturare l'attenzione o provocare un'emozione e tu resti lì in attesa che finalmente spicchi il volo. Sai che questo Out of the Furnace possiede il potenziale per uscire dalla mediocrità in cui è immerso, la stessa mediocrità in cui vivono i suoi personaggi. Lo sai perché se Bale e gli altri hanno deciso di girarlo c’avranno visto qualcosa, una luce in grado di illuminare una visione di livello tanto medio. Aspetti, aspetti, aspetti un altro poco, fino a che il film finisce, il decollo non c’è mai stato e tu resti lì a chiederti: “E allora?”

Nell’anonima mediocrità in cui è avvolta questa pellicola, che per atmosfere è vicina a certo cinema dei Coen o di Jeff Nichols o di Andrew Dominik senza possedere una personalità sua, finisce pure il nostro eroe di giornata. Bale qui se la cava, perché Bale se la cava sempre, ma nemmeno lui riesce a regalare alcun lampo, anche solo uno, anche solamente mezzo, a un film che fa incazzare. Perché una sola cosa è peggio dei film brutti o di quelli sopravvalutati. I film medi. E un film medio con il re degli estremismi come Christian Bale non lo posso davvero accettare.
(voto 5-/10)

Il giudizio di Pusheen the cat sul film



martedì 3 settembre 2013

L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI BALE





Il Real Madrid ha acquistato dal Tottenham il gallese Gareth Bale per 99 milioni di euro. È l’acquisto più caro nella storia del calcio.


Per partecipare al sequel de L’uomo d’acciaio nei panni di Batman, pare che a Christian Bale siano stati offerti $50 milioni. L’attore gallese ha però rifiutato la parte, ora passata nelle mani di Ben Affleck, probabilmente più economico.

Domattina passo all’anagrafe a cambiare il mio nome da Cannibal Kid a Cannibal Bale. E magari cambio pure la nazionalità, da italiano a gallese. Dite che così qualcuno mi offre un lavoro che sia pagato? Non pretendo tanto, solo di essere pagato per un lavoro, come andava di moda fare una volta. Chiedo troppo?

giovedì 6 settembre 2012

Il cavaliere abbronzato - Il ritorno (dalle ferie)

Era scomparso dai radar e dalle attenzioni mediatiche. Nessuno sapeva che fine avesse fatto. Eppure stava preparando il suo ritorno in grande stile. Per salvare la situazione. Per salvare il popolo. In maniera del tutto disinteressata. Da eroe.
Sto parlando del miliardario che tutti amavano e poi si sono messi a odiare. Sto parlando del Cavaliere. Sto parlando di…



No, non di Silvio Berlusconi. Nonostante anche lui sembra sia pronto al ritorno con una nuova (?) forza (??) politica (???): Grande Italia.
Anche se un nome più adatto sarebbe Little Italy...


Comunque non mi riferivo a lui. Sto parlando del Cavaliere oscuro. Di Batman. Di Bruce Wayne. Di Christian Bale che combatte contro Bane per il Bene del mondo. Capito, Bane? Volevo dire: capito bene?

Il cavaliere oscuro - Il ritorno
(USA, UK 2012)
Titolo originale: The Dark Knight Rises
Regia: Christopher Nolan
Cast: Christian Bale, Tom Hardy, Anne Hathaway, Marion Cotillard, Joseph Gordon-Levitt, Morgan Freeman, Gary Oldman, Michael Caine, Matthew Modine, Josh Stewart, Brett Cullen, Juno Temple, Liam Neeson, Cillian Murphy, Rob Brown, Burn Gorman, Daniel Sunjata, William Devane
Genere: Bene vs. Bane
Se ti piace guarda anche: Batman Begins, Il cavaliere oscuro, Inception

Ne hanno già parlato tutti, di questo Il cavaliere oscuro - Il ritorno. Adesso ne parlo io. Anche se forse farei meglio a non farlo, perché mi sa che non dirò niente di nuovo e in questo la mia opinione sarà un po’ come questo film: inutile.
Non è una pellicola brutta. Christopher Nolan non può sfornare una pellicola brutta. Il punto fondamentale però è: cosa dice questo film di più o di diverso rispetto a Batman Begins o a Il cavaliere oscuro?
Niente.
Cosa dice di furbo questo post?
Niente.
Christopher Nolan e io quindi siamo sulla stessa lunghezza d’onda.

"Beh, che avete da guardare? È solo la mia nuova utilitaria..."
Per questo, visto che siamo culo e camicia, mi sento di parlarti direttamente, Christopher, e di darti del tu. Ormai siamo in super confidenza, siamo super amiconi. Ma non super amiconi bromantici tipo Batman & Robin. E lo so che tu ormai hai chiuso la tua trilogia dedicata al pipistrelloni, però il prossimo episodio, chiunque lo giri, sarà probabilmente incentrato proprio su loro due e tu, anche se non ti occuperai più della regia, fai in modo almeno che non ne esca una porcheria totale come il Batman & Robin di Joel Schumacher. Okay? Piuttosto fallo girare a Michael Schumacher, ma a Joel no.
Già che siamo in confidenza, Christopher, ti posso dare un consiglio? Non sei obbligato a seguirlo e so già che lo snobberai bellamente. Lo so perché io e te siamo sulla stessa lunghezza d’onda e quindi posso leggere nella tua mente. Con questo non intendo entrare nei tuoi sogni tipo Inception. Solo, so già quello che pensi e so già che non lo seguirai. Il consiglio comunque è: e facce ride, Cristo, Christopher! Per il tuo prossimo film evita grandi drammi e atmosfere super epiche e fai una bella commedia. Leggera leggera. Una commedia firmata da Christopher Nolan. Sai che figata ne uscirebbe fuori? O magari no. Probabilmente sarebbe un floppone di quelli epici, ma pure in questo caso avresti fatto lo stesso un film epico. Che ne dici?
Christopher, ora ti lascio. Ho anche io un pubblico, sebbene molto ma mooolto ma mooooolto più ridotto del tuo, e devo parlare pure con loro.

Gentili lettori cannibali. Eccomi qui. Di nuovo. Lo so che Il cavaliere oscuro - Il ritorno vi è piaciuto. Vi avrà fatto esclamare: “Wooow!” e “Yeaaah!” e “Sììì!” e “Aaah!” e "Oh my Goood!".
Forse. O forse queste cose ve le avrà fatte esclamare qualche video visto su YouPorn.
Non lo so. Non mi interessa indagare oltre. In ogni caso, capisco che questo film sia tecnicamente impeccabile, contenga i suoi bei scenoni, qualche battutina (sebbene poche) al punto giusto, qualche colpo di scena quando ci va, un finale di quelli perfettamente orchestrati per lasciare tutti soddisfatti. Ed è proprio questo ciò che non è piaciuto a me.
Dov’è l’anarchia? Quella del Joker, intendo. Quella che ha reso speciale il precedente cavaliere oscuro. Dov’è?
Qui è tutto perfetto, perfettino, precisino, quanto allo stesso tempo asettico e privo di emozioni vere. Un prodotto impacchettato in maniera notevole, a cui mancano giusto il cuore e le idee.
O meglio, un’idea c’è: prendere i primi due capitoli della saga nolaniana, frullarli insieme e servire in tavola il piatto caldo ma non troppo. Quando il ricordo del precedente cavaliere oscuro aleggia ancora, però non è più così presente nella mente e nella panza degli spettatori.

Batman Begins iniziava un nuovo capitolo nel racconto dei supereroi al cinema, presentava qualche spunto interessante e un’atmosfera ancora più dark rispetto al pipistrello di Tim Burton, eppure restava un work in progress non ancora del tutto compiuto. Ed è lì che arrivava svolazzando Il cavaliere oscuro, un sequel a sorpresa superiore al primo episodio, grazie all’interpretazione larger than life di Heath Ledger. Il suo Joker spazzava via tutto e tutti, lasciando con un dubbio: il personaggio di Batman magari non è che sia così interessante? Non è che la cosa migliore nei film sul pipistrellone sono i cattivi?
Un po’ come avviene nella serie Dexter. Il nostro serial killer di fiducia è un ottimo personaggio, però la riuscita delle varie stagioni dipende sempre dal cattivo che gli viene affiancato.

Per Batman funziona in maniera analoga. Come sostituire allora il pazzesco Joker di Heath Ledger?
Non si può.
Ci hanno provato, ma non si può.
Bane è un cattivo che funzione bene, soprattutto nella prima parte, eppure non può reggere minimamente il paragone con il suo predecessore. Ne sembra solo una versione meno riuscita. Meno folle. Anche lui propone una riflessione politica, solo senza lo sberleffo anarchico del Joker. E, soprattutto, nel finale il personaggio viene del tutto abbandonato e con lui le sue intenzioni politiche.
Il Joker/Heath Ledger era un po’ come i Sex Pistols, Bane/Tom Hardy è un po’ come i Green Day. Non esattamente la stessa cosa…
La performance di Hardy comunque è davvero difficile da giudicare, visto che ha sempre il volto coperto da una maschera che lo fa sembrare un incrocio tra Hannibal Lecter e Darth Vader intrappolato nel corpo di Vin Diesel.
Per il pubblico italiano poi è veramente ingiudicabile. Come altri hanno già sottolineato, il doppiaggio di Filippo Timi è qualcosa di vergognoso. Non oso immaginare cosa farebbe James Holmes se lo sentisse…
Noi italiani abbiamo dovuto aspettare un mese e passa per vederci finalmente questo ritorno del cavaliere oscuro e aspettare, per cosa? Per sentire una roba del genere?
Filippo Timi era il mio attore italiano preferito. Prima. Dopo questo doppiaggio, è scivolato a fondo classifica, in mezzo a Beppe Fiorello e Claudio Amendola. Tanto per dire quanto l’abbia gradito.
E poi ho sentito Tom Hardy nel trailer e non parla così. Neanche lontanamente. Perché Filippo ci hai fatto questo? Peeeeerché? (quest’ultimo peeeeerché? leggilo pure con il tuo tono grottesco da Bane)

Se un cattivone (doppiato a cavallo tra il tragico e il ridicolo) non basta, allora meglio aggiungerne un altro. Facciamo un’altra: Catwoman, poco cat e molto woman, impersonata da Anne Hathaway. All’inizio ho pensato: brava. Poi ho pensato: bravina. Verso la fine ho pensato: bah, così così.
Il personaggio parte Bane, volevo dire bene, poi si perde per strada, finendo in un buonismo che non si addice a una presunta super cattivona. Pur tra alti e bassi, la Hathaway comunque se l’è cavata, dai, e con quella tutina da Catwoman è parecchio sexy e a me piace più della micetta Pfeiffer.
Preferisco invece dimenticare del tutto l’esistenza del tragico Catwoman con Halle Berry. Anche perché non credo di essere riuscito ad arrivare alla fine del film. Vivo.

"Chi l'avrebbe detto che quella Hathaway fosse così sexy?"
Nel cast all-star, oltre a Il cavaliere oscuro – Il ritorno, c’è spazio anche per Gli amichetti attempati del cavaliere oscuro – Il ritorno. Sono infatti di nuovo della partita gli habitué Michael Caine e Morgan Freeman, più gigioni ancora del loro solito, e poi c’è Gary Oldman: ATTENZIONE SPOILER possibile che c’abbia messo 3 film 3 per capire che Batman è Bruce Wayne? Quest’uomo ha dei seri problemi. Con gente come lui, la polizia sta davvero messa Bane bene!
In più c’è l’aggiunta di qualche new-entry come Matthew Modine, l’attore che ai tempi di Full Metal Jacket sembrava dovesse spaccare il mondo e poi è finito in esilio come Bruce Wayne all’inizio di questa pellicola, e due volti nolaniani. Dritti da Inception sono sbarcati Joseph-Gordon Levitt, che con quel suo sguardo a tratti riesce a rievocare lo spettro di Heath Ledger, e Marion Cotillard, che con il suo charme franscese prova a dare maggiore spessore alla solita brunetta che fa da interesse sentimentale di Batman, dopo le piuttosto inconsistenti Katie Holmes e Maggie Gyllenhaal viste e dimenticate nei due episodi precedenti.
In ruoli minori segnalo poi due star in ascesa: la bionda Juno Temple (Kaboom, Mr. Nobody, I tre moschettieri) e Josh Stewart, attore noto soprattutto a chi seguiva la serie Dirt. Ma attenzione poi anche a Burn Gorman, uno dei volti più inquietanti del panorama attuale (James Holmes escluso), già intravisto nella serie UK The Hour.

"Ma come, Robin? Non ti piacevo solo io?"
Ho dimenticato qualcuno?
Ma certo. Il protagonista: Christian Bale. Io adoro Christian Bale. Al termine di questa trilogia, gli va riconosciuto il titolo di miglior Batman della storia. Surclassando il discreto Michael Keaton, l'inadeguato Val Kilmer e il totalmente fuori parte George Clooney. Ciò nonostante, io continuo a preferirlo come Bateman (il protagonista di American Psycho, nda).
Il cast quindi è mostruoso, peccato recitino tutti senza passione. Senz’anima. Per fortuna degli attori, aggiungo, considerando come l’interpretazione del Joker pare abbia risucchiato l’anima da Heath Ledger. Per sfortuna del risultato finale della pellicola. Nessuna interpretazione può infatti essere considerata al livello di quella giustamente da Oscar del ledgendario Ledger.



"Sì, ha il suo perché. Ma presto avrà pure il fascino della gatta morta eheh..."
I problemi non si limitano alla mancanza di anima e convinzione. Ci sono problemi pure di sceneggiatura. La storia è prevedibile, ricicla senza fantasia quanto capitato nei due precedenti capitoli e più o meno quanto capita in qualunque altro film sui supereroi visto di recente.
La prima parte è giocata sull’esilio da eremita di Bruce Wayne, nel classico momento di sconforto dell’eroe, abbandonato e dimenticato da tutti, e allo stesso tempo sulla presentazione, questa piuttosto riuscita, dei nuovi cattivoni o presunti tali, Bane e Catwoman, che poi caleranno nel corso della pellicola.
Nella seconda parte, ATTENZIONE SPOILER, si gioca la carta del terrorismo, della visione politica. Niente che non fosse stato fatto, molto meglio, dal Joker nel film predecessore. Per quanto riguarda Bruce Wayne, lui invece è sempre alla ricerca di se stesso, questa volta dentro una prigione in cui Bane l’ha sbattuto e da cui solo una persona al mondo è riuscita a evadere.
Ce la farà anche il nostro supereroe?
Sapete già la risposta.

"Mi manda Monti. Visto che non è riuscito a convincervi dell'affidabilità
dell'economia italiana con le buone, ora ci provo io a modo mio..."
Nella parte finale beh, succede quello che succede sempre al termine di una pellicola epica e ancor più al termine del capitolo finale di una saga epica: lo scontro conclusivo, la grande battaglia, il faccia a faccia.
Batman VS Bane?
Il loro scontro è veloce è buttato via in maniera clamorosa. Quasi quanto Harry Potter VS Voldemort.
Il film allora a questo punto si gioca il suo grande colpo di scena.
ATTENZIONE SPOILER AGAIN! Marion Cotillard è la vera cattivona di turno. Rivelazione inaspettata, okay, peccato che non sia molto giustificata. Cioè, fermi tutti: questa qua odiava il padre, Liam Neeson, e poi all’improvviso, visto che Batman l’ha ucciso (e ha fatto bene, perché Liam Neeson è davvero insopportabile), decide di seguire le orme paterne e fare fuori 12 milioni di persone, ovvero l’intera popolazione di Gotham City… ma perché?
Va bene voler piazzare il colpo di scena a tutti i costi, e in mezzo a una sceneggiatura per il resto scontatissima è più che il benvenuto, però proprio così dovevate farlo? A caso?
Per altro, le falle di una sceneggiatura tutto fuorché impeccabile sono un evento davvero inaspettato, per essere una pellicola nolaniana. Un vero colpo di scena. Dov’è la complessità, la stratificazione e la ricchezza di significati di tutte le sue altre pellicole, dagli esordi intricatissimi con Following e Memento ai più recenti e forse ancor più intricatissimi The Prestige e Inception?

"La tua recensione non mi piace. Beccati questa, Cannibal Kid!"
Laddove Il cavaliere oscuro era una pellicola indipendente, un capitolo a se stante, godibile anche all’infuori di Batman Begins, questo Il cavaliere oscuro - Il ritorno è, fin dal titolo, un film derivativo. Una chiusura di trilogia realizzata in maniera degna, quanto non necessaria, se non per motivi economici. E su cui aleggia per tutta la durata, per tutte le sue quasi 3 davvero eccessive ore, un fantasma. Quello col ghigno beffardo del Joker Ledger.
Qualcuno ha definito Il cavaliere oscuro - Il ritorno un film bello senz’anima. Ma si potrebbe discutere sul fatto che sia un film bello. Di certo è una visione avvolgente, a tratti coinvolgente, a tratti un pochetto noiosa. Di memorabile negli occhi e nel cuore però resta e resterà davvero poco.
Si può parlare di delusione, non fosse che era ampiamente preventivabile. Raramente i sequel si rivelano all’altezza dell’originale, Il cavaliere oscuro riusciva a superare Batman Begins ed era la classica eccezione che conferma la regola. Però non capita quasi mai che i terzi capitoli siano al livello dei precedenti (la trilogia de Il signore degli anelli è stata girata in pratica tutta in una volta, quindi non conta). Questo terzo episodio del pipistrellone non fa eccezione. Nonostante offra diversi spunti di interesse, il risultato è piuttosto confuso e pasticciato e il discorso politico, dopo le buone premesse, è gettato via nella parte finale.
Il cavaliere oscuro - Il ritorno è uno spettacolone epico orchestrato con mestiere, ma senza convinzione. Oppure può darsi che questo film visto in lingua originale sia magnifico ed è possibile che sia il doppiaggio di Filippo Timi a rovinare tutto. Per la serie: il cinema italiano riesce a fare danni persino sul cinema straniero.

E ora, in conclusione di questo post lungo quasi quanto il tuo film, ritorno a rivolgermi direttamente a te, Christopher Nolan: bastman filmoni epici sui supereroi e regalaci una bella commedia.
Why so serious?
E facce ride!
(voto 6,5/10)

lunedì 27 agosto 2012

Troppo brutti





"Ci hanno arrestati perché siamo troppo belli?"
"No, mi sa perché siamo troppo scemi..."
Ed eccoci qui. Di nuovo. Dopo la pausa estiva. Con la prima attesissima, anche se non si sa bene da chi, Blog War della stagione 2012/2013.
Il Cannibale non di Baltimora bensì di Casale Monferrato contro lo scemo non del villaggio bensì di Lodi.
Il solo, unico e originale Cannibal Kid contro il Fordaco generico.
Cannibal Klein contro Forducci.
Cannibal the Hannibal contro Ford the Anal Animal.
Il Cucciolo Eroico contro il Vecchietto Fifone.
La storia infinita, la sfida infinita di Bastian Kid contro il nulla fordiano che avanza.
Il John Holmes della blogosfera, per grandezza di ego e non solo, contro il James Holmes della blogosfera, perché quando entra lui in una sala, sappiamo già di doverci aspettare un attentato contro il cinema.

Per cominciare la nuova campagna bellica, i due eterni rivali di blog hanno pensato bene di aprire in bellezza, ovvero in bruttezza. Da bravi bambini hanno fatto per bene i compiti delle vacanze e hanno preparato due liste degne di tutto il vostro disprezzo con i peggiori film nella storia del cinema. I peggiori, o comunque i più odiosi, più fastidiosi, più da bottigliate come direbbe il Ford.
O delle autentiche forderie, come direbbe anzi come dice il Cannibal.
Che si aprano le stalle, con il peggio oggi selezionato solo per voi da me medesimo in persona.
Ecco la flop 10 cannibale.
Cannibal Kid

L'attesa è dunque finita: e non sto parlando del già attesissimo terzo capitolo della saga degli Expendables, ma della faida che ormai è un pò il metronomo delle forze presenti nella blogosfera, o almeno questo è quello che i suoi protagonisti sognano che sia.
Il cuore fordiano contro il deretano cannibale.
Cannibeatles contro Rolling Fords.
I Rogues cannibali contro i Guerrieri di Ford.
Il grande Fordino contro i magheggi loschi della Cannibalentus.
Macaulay Kid contro Ford Wayne.
Potremmo andare avanti ore, ma allora aver scelto e sopportato le reciproche liste non avrebbe più senso. Dunque, che la lotta abbia inizio: è ora di fare la guerra.

"Ci hanno chiamati in vari modi, ma i Cannibal Kid e James Ford
della reality tv è una cosa proprio inaccettabile!"
"Inaccecome? Uè Costa, che hai fatto? Hai ingoiato un diziocoso...
come si chiama il libro magico delle parole?"
1. Troppo belli (2005) di Ugo Fabrizio Giordani
Cannibal Kid Un film troppo brutto per essere vero e troppo brutto pure per perderselo. Il cinema cannibale anche quando regala il peggio del peggio riesce a far sempre divertire e questo Troppo belli vi assicuro che qualche risata troppo bella ve la regalerà.
Il punto di forza (si fa per dire) della pellicola (si fa per dire) sono i due attori (si fa per dire) protagonisti: Costantino Vitagliano e Daniele Interrante. I più giovani nemmeno si ricorderanno di loro, visto che erano famosissimi (si fa per dire) una manciata di anni fa ma adesso sono spariti del tutto dai radar, soprattutto il secondo.
Costantino e Daniele in questo film sono davvero fenomenali e riescono in un’impresa mica da poco: riuscire a non essere credibili nemmeno nella parte di loro stessi. Questo è infatti un po’ l’8 Mile de’ noantri, solo che anziché essere un film su Eminem e sul rap è una roba su due incapaci che vogliono diventare modelli barra attori barra celebrità senza saper far nulla, specchio riflesso senza ritorno dell’Italietta degli anni Zero. Zero neuroni. Oppure, a essere visionari e pure strafatti, potremmo vederlo come una sorta di film neo neorealista interpretato da attori di strada non professionisti. E si vede.
Ciliegina sulla torta, una colonna sonora appositamente composta da…
Angelo Badalamenti?
Di più!
Ennio Morricone?
Di più ancora: Gigi D’Alessio…
Cosa aspettate ancora a vederlo?
E scommetto che a Ford, da buon patito di film con protagonisti a perenne torso nudo, non è dispiaciuto nemmeno. Anzi, se l’è pure tenuto nella sua cartella personale di film “hot” insieme a Demolition Man, quello in cui Stallone mostrava come mammà l’ha fatto uahahah!
James Ford Un film davvero troppo brutto per essere vero, un pò come il Cannibale, che fin dal mio arrivo nella blogosfera è stato una spina nel fianco di considerevole entità.
Effettivamente, però, nonostante le innumerevoli sue pessime qualità, alla fine risulta essere un film anche troppo innocuo per essere davvero preso a bottigliate come ci si aspetterebbe.
I due troppo protagonisti e troppo inutili, spariti in fretta e furia e troppo giustamente dagli schermi italioti, sono ridotti così male da risultare troppo innocui.
Insomma, un film troppo brutto, è vero, ma che non potrà mai avere una chance a fronte della terrificante selezione fordiana.
CK Detto in altre parole: ti è piaciuto. Vedi due bicipiti gonfiati e degli addominali a tartaruga, Ford, e non capisci proprio più niente!
JF Preferisco continuare a dedicarmi al wrestling, e lasciare a te i tronisti!
CK Sinceramente, non so quale delle due cose sia peggio…

"Evvai ho appena scoperto Pensieri Cannibali e mi sembra
quasi scritto meglio dei libri di Moccia!"
2. Amore 14 (2009) di Federico Moccia
CK Se potessi scegliere come acerrimo nemico personale un rivale “VIP”, anziché lo sconosciuto Ford, vorrei avere Federico Moccia.
Io odio Moccia.
Non ho mai letto un suo libro, ma lo odio. Mi basta sentirlo parlare per farmi venire l’orticaria.
E poi mi è bastata la visione dei film tratti dai suoi capolavori letterari. Ma se Scusa se ti chiamo amore e Scusa ma ti voglio sposare purtroppo me li sono persi, 3MSC e Ho voglia di te almeno erano pessimi, ma ancora mediamente pessimi, e segnalavano un attore comunque abbastanza valido come Scamarcio. In questo Amore 14 invece non c’è niente da salvare: è qualcosa di agghiacciante e basta.
Non a caso, rappresenta pure l’esordio alla regia del Moccia con sceneggiatura del Moccia tratta da un libro del Moccia. Un Moccia che si diverte come un bambino con una serie di trovate da scuola elementare, per uno di quegli scherzi cinematografici che se non altro ti fanno sentire meglio con te stesso: se lui è uno scrittore, sceneggiatore e pure regista di successo, al mondo non ci sono davvero limiti per nessuno!
A questo punto nemmeno per te, Ford.
Se volete approfondire su questa perla del cinema italiano, vi rammento la mia recensione.

"Uffi oggi Cannibal non può accompagnarmi a fare shopping. Ford però non
lo chiamo, altrimenti mi fa vestire da wrestler e divento lo zimbello della scuola."
JF Incredibile a dirsi, ma neppure troppo. Anche io odio Moccia.
L'ho sempre trovato squallido e anche un pò viscido, e di certo, al contrario del mio rivale, non mi sono mai lontanamente sognato di vedere un suo film o leggere un suo libro.
Amore 14 è una schifezza agghiacciante, uno di quei film che paiono scritti, girati e realizzati da una ragazzina delle medie, che è probabilmente quello che Moccia sogna di essere. O peggio.
Eppure, così come per Troppo belli, siamo di fronte ad una pellicola che impallidisce di fronte alla ben più terribile e temibile lista composta dal sottoscritto, costruita su titoli che puntano davvero in basso, non come questa robetta da Katniss Kid al tempo delle mele.
CK Moccia comunque adesso sta pensando di allargare il suo target anche al pubblico della tua età: il suo prossimo capolavorone dovrebbe intitolarsi infatti Amore 90! uahahah

"Non bastava avere una figlia zoccola, doveva pure leggere WhiteRussian...
Dio, che ti ho fatto di male?"
3. Melissa P. (2005) di Luca Guadagnino
CK E dopo il Moccia, un altro caso letterario trasformatosi in incubo, pardon in celluloide. Evitando di commentare il capolavoro della Melissa Panarello che come scrittrice non so come sia ma fisicamente è una bella gnugna, mi limito a un commento veloce sul film: ridicolo. Ecco cos’è.
La voce fuori campo della protagonista (un’attrice parecchio cagna, tra l’altro), così come quella dell’Amore 14 qui sopra, è quanto di più odioso si possa immaginare, mentre la regia di Luca Guadagnino (che poi si farà perdonare con il soprendentemente valido Io sono l’amore) non è nemmeno così atroce. Non è colpa sua, è soltanto l’insieme delle situazioni ad apparire comico in una tragica e involontaria maniera.
Una pellicola scandalo (sì, ma solo qualitativamente), una pellicola erotica (ma dove?), una pellicola adolescenziale (ma in cui si possono ritrovare giusto le adolescenti zoccole)... Tutto questo e molto altro ancora è Melissa P., e se vi chiedete per cosa stia quella P puntata ve lo dico io: non sta per Panarello, non sta per Prostituta, ma sta per Porcheria.
A te la parola, Mr. James F. (F. sta per Fetuso ahahah)
JF E da una robetta insignificante per primi adolescenti, passiamo ad una robetta insignificante finto trasgressiva per primi adolescenti.
Forse il film peggiore della decina scelta dal Cannibale, e l'unico - o quasi - in grado di battersi con i titoloni che il mio acerrimo nemico si è dovuto sorbire - e per una volta, mi pare quasi di provare una certa pietà per lui -.
Nocivo, volgare, diretto male e recitato anche peggio, è il degno erede di uno dei più scandalosi casi editoriali della Terra dei cachi - e no, non sto parlando di L'ultima estate di Joan e altri racconti, che trovate recensito proprio qui, e di uno dei personaggi da bottigliate più irritanti della televisione: no, non Cannibal K. - che sta per kilt, viste le gonnelline che sfoggia quando fa shopping con la sua inseparabile amica Katniss -, ma Melissa P.

"Nooooo, Avatar 2 mi rifiuto di girarlo! Piuttosto vado a fare
lo schiavetto sessuale di Mr. Ford."
4. Avatar (2009) di James Cameron
CK Che merdaccia, Avatar!
Salutato come un capolavoro rivoluzionario da qualche tizio ubriacato dall’effetto degli occhialini 3D come Ford, Avatar è diventato il più grande incasso cinematografico di tutti i tempi.
Questa merdaccia, il più grande incasso di sempre?
Giusto su un pianeta stupido come la Terra poteva succedere una roba del genere, manco su Pandora…
Su Fordlandia una ciofeca tanto colossale ovviamente non poteva che scatenare grandi entusiasmi, visto che il mio blogger rivale in questi giocattoloni tutti effetti speciali e zero idee davvero nuove ci sguazza. Ma tranquilli, perché l’esercito cannibale è pronto a radere al suolo sia Fordlandia che Pandora con tutti ‘sti ca**o di Puffi giganti!
Un merito comunque questa schifezza ce l’ha, ha ispirato una delle mie recensioni di maggiore successo:
JF Ovviamente solo uno squilibrato privo di senso della meraviglia come il mio antagonista poteva inserire nella sua decina dedicata al peggio del peggio un film FANTASTICO come Avatar, tripudio della filosofia che guidò registi come Spielberg in decenni strepitosi come gli eighties e che è stata una delle scintille alla base del Cinema.
Già ai tempi contestai parecchio la posizione del Cannibale in merito, ma ancora non lo conoscevo bene, e dunque non avevo ancora abbandonato la speranza: la stessa che avrà dovuto mollare lui scoprendo quelli che sono DAVVERO film brutti.
A proposito, se volete leggere una vera recensione del film di James Cameron, la trovate qui.
CK La meraviglia la provo quando mi trovo di fronte a delle idee originali, a delle belle sceneggiature, a dei dialoghi che vanno più in profondità di un ridicolo: “Ti vedo”. Quella che tu chiami meraviglia e che io invece definisco merdaviglia sono solo dei lucertoloni blu che si muovono in un mondo che sembra uscito dall’introduzione di un qualche videogame di ultima generazione. Ma il Cinema vero è tutt’altra cosa.
JF Dev'essere la stessa meraviglia dietro alle idee originali e alle belle sceneggiature come quelle di Detachment o The tree of life, che ringrazia il cielo non troveremo nella mia lista, anche se solo per il rotto della cuffia!
CK La sceneggiatura di Detachment è effettivamente notevole e l’originalità e il senso di meraviglia che emana un film come The Tree of Life credo sia fuori discussione. Almeno quando si vede il Cinema con i propri occhi e non con gli occhialini 3D…
JF La meraviglia la farei volentieri emanare a fiotti dalle teste di Kaye e Malick dopo averli presi a bottigliate rotanti!

"Certo che sei più testardo di un Ford, te!"
5. Baarìa (2009) di Giuseppe Tornatore
CK Oddio, sto male al solo ripensarci, alla visione di questo film.
Mi vengono dei capogiri come ogni volta che sto per leggere una nuova recensione su WhiteRussian.
Un’accozzaglia di scenette con personaggi vari che vorrebbe costituire un affresco alla Amarcord e finiscono per somigliare a una raccolta, pure mal riuscita, di barzellette e sketch atroci e slegati tra loro. Pure questo salutato da qualcuno come un capolavoro, tanto per dire com’è messa la scena cinematografica italiana…
Baarìa, pussa via!
JF Ennesima conferma della scarsa capacità del Cucciolo Eroico di individuare titoli che siano davvero brutti almeno quanto quella già nota a tutto il mondo di individuarne di belli. Baaria fece discretamente cagare anche a me - del resto, non ho mai amato Tornatore ed il suo tronfio modo di girare -, e trovai assurdo uno spreco di soldi e di elogi per una pellicola davvero senza infamia e senza lode, ma da qui a prenderla come il peggio che il Cinema italiano abbia prodotto negli ultimi anni, ce ne corre.
Tutto sommato, sono rimasto molto più deluso, considerate le aspettative, da This must be the place.
CK Baarìa è un vero orrore e il paragone con lo splendido This Must Be the Place è un secondo orrore. Oddio, mi sento sempre più male!
JF Dunque il mio lavoro sta finalmente dando i suoi frutti! Ahahahahah!

"I soldi per comprare un libro delle favole non li ho. Ti devi accontentare di
quello di Cannibal, che è gratis, tanto fa addormentare comunque."
6. La ricerca della felicità (2006) di Gabriele Muccino
CK I primi film del Muccino mi sono pure piaciuti: freschissimo l’esordio Ecco fatto, parecchio riuscito Come te nessuno mai, interessante e intenso il melò L’ultimo bacio, seppure persino un po’ troppo intenso e melò, non del tutto riuscito ma a suo modo coraggioso nel cercare di fotografare l’Italia degli ultimi anni Ricordati di me. Poi, la caduta verticale. Muccino viene contattato da Hollywood, addirittura da Will Smith, e si monta la testa. Quel che ne è uscito fuori è un vergognoso inno al capitalismo come chiave per la felicità, una cartolina dell’American Dream più falso (nonostante sia tratto da una storia vera) che di lì a poco avrebbe portato il paese e mezzo mondo nel baratro della crisi economica. Il tutto mascherato da favola buonista di quelle che più stucchevoli non si può.
Una pellicola in cui tutto risulta artefatto, dalla recitazione di Will Smith e del raccomandatissimo figlio alla ricostruzione degli anni ’80 peggiore mai vista (e io adoro i film ambientati negli 80s).
Se la ricerca della felicità porta a una roba del genere, io sono più felice quando faccio visita al blog WhiteRussian. Fate voi…
JF Film che non avevo mai visto e che ho dovuto recuperare proprio in occasione di questa Blog War: onestamente, trovo Muccino uno dei registi italiani più dannosi al momento in circolazione, finito peraltro prematuramente con il discreto Come te nessuno mai e mai più ripresosi, da L'ultimo bacio in avanti.
Un film che è una sorta di festival della retorica, che però resta interessante per la lezione che il piccolo Jaden da al gasatissimo Will Smith in quanto a talento nella recitazione.
Per il resto, gran bottigliate, anche se decisamente di tono più bonario di quelle che la selezione fordiana ha il potere di scatenare in qualunque tipo di spettatore.
CK Vabbè, ma anche Elisatetta Canalis potrebbe dare lezioni di recitazione a Willy Smith. Forse…

"Aiuto, gli alieni sono molto più mostruosi di quelli visti nei film veri!"
"Ma no, quello è solo Mr. Ford nudo..."
7. Spice Girls - Il film (1997) di Bob Spiers
CK Quando sono venute fuori le Spice Girls, nel 1996, avevo 14 anni e sono diventato subito un loro fans. Cioè, volete mettere come potesse suonare un pezzaccio come Wannabe alle orecchie di un quattordicenne negli anni Novanta?
Dinamite pura.
Ora, sfottetemi pure!
Tu, Ford, no. Rispetto a ciò che ascolti te, le Spice Girls sono ancora un lusso ahahah!
L’infatuazione per le 5 Bitch Spice Girls è stata però di quelle brevi, da perfetto fenomeno pop usa e getta. Al punto che soltanto una manciata di mesi dopo, ai tempi dell’uscita del loro secondo disco accompagnato addirittura da questa atroce pellicola, il mio entusiasmo nei loro confronti era già scemato.
Più che una pellicola, questo Spice Girls - Il film è un’operazione di marketing, e pure fatta male. Malissimo. L’avevo trovato ai limiti dell’inguardabile già allora, oggi fa l’effetto (quasi) di un film con Van Damme.
Comunque, potrebbe esserci di molto peggio in giro: Mr. James Ford - Il film, ad esempio.
JF Ai tempi in cui impazzarono le Spice girls ricordo che guardavo con sdegno le ragazzine impazzite per le inutili ragazze inglesi così come i pochi presunti maschietti che si fecero travolgere dal fenomeno. Fortunatamente per il Cannibale, allora ancora non ci conoscevamo, altrimenti sarei stato ben volentieri promotore di una campagna di calci rotanti alla Van Damme tutti sparati dritti sul suo grugno.
Comunque, un film davvero imbarazzante, ma che risulta innocuo proprio per la sua inutilità. Una specie di Troppo belli con gente che, almeno, famosa lo è stata davvero.
CK Ai tempi in cui impazzavano le Spice Girls tu avevi già 125 anni, è normale che non ti piacessero. Oltre al fatto che la tua solita fissa per i maschioni a torso nudo ti facesse preferire i Take That ahahah!

"Hey, perché mi si sta allungando il naso?
Ho solo detto che WhiteRussian è un gran bel sito!"
8. Pinocchio (2002) di Roberto Benigni
CK La vita è bella non è che mi avesse esaltato più di tanto. Però Benigni veniva dagli Oscar conquistati, dall’acclamazione internazionale e per questa ambiziosa nuova versione del Pinocchio c’erano una produzione e un budget di quelli mai visti in Italia. Benigni sembrava poi il personaggio perfetto per rileggere la storia di Collodi. Le mie aspettative nei confronti del film erano quindi discretamente alte.
Pinocchio si è rivelato invece un naufragio, un tuffo dritto nella pancia della balena, con apparizioni tragiche (i Fichi d’India, Cristo santo!) e momenti oltre il ridicolo (“Rivivisci, fatina, rivivisci.”).
Certi abbinamenti che sulla carta sembrano perfetti come Tim Burton + Alice in Wonderland o come Benigni + Pinocchio, si possono rivelare dei disastri to-ta-li. Perciò Ford, se hai intenzione di scrivere un romanzo sul wrestling, attento: potresti persino fare peggio di loro…
JF Senza dubbio una schifezza immonda ed il punto di non ritorno per la carriera di Benigni. Azzeccato anche il paragone con Burton e la sua pessima Alice, così come quel "Cristo santo!" rispetto ai Fichi d'India, che ho sempre detestato.
Eppure, sarà per Kim Rossi Stuart - unico a salvarsi -, sarà che ho in mente cose decisamente più atroci girate da registi decisamente più atroci, ma ancora non sono sconvolto come mi sarei aspettato da una decina che si rispetti.
Del resto, così come io cercherò di evitare un romanzo sul wrestling, il Cannibale dovrebbe ripensare alla sua idea di scrivere di Cinema! Ahahahahahahah!
CK Rivivisci, Ford, rivivisci.
Anzi, no, stiamo bene anche senza di te uahahah!

"Batman, smettila di impugnare quel coso.
Così sembra che mi stai facendo una sega..."
9. Batman & Robin (1997) di Joel Schumacher
CK Tra i film sui supereroi, il personaggio di Batman è stato quello meglio sfruttato, grazie a Tim Burton prima e ancor di più grazie a Christopher Nolan poi. Ma il cavaliere oscuro ci ha regalato anche una perla kitsch di livello infimo. Nonostante il cast composto da ottimi attori (Uma Thurman e George Clooney qui entrambi ridicoli) e meno ottimi (uno Schwarzy persino al di sotto dei suoi livelli, Chris O’Donnell e Alicia Silverstone già in caduta libera e destinati a precipitare nel dimenticatoio), Joel Schumacher riesce a dare il peggio di sé, e sì che di film pessimi nella sua carriera ne ha girati tanti.
A questo punto, molto meglio i Batman & Robin della blogosfera: Cannibal Kid e Mr. James Ford. Decidete voi chi sia Batman e chi Robin, ma almeno per quanto riguarda loro non parlate di rapporto bromantico, per favore.
JF Joel Schumacher di schifezze ne ha fatte quasi quanto il Cannibale, tanto da riuscire a massacrare non una, ma ben due volte un personaggio stupefacente come quello di Batman. Tra l'altro, questo film è effettivamente così brutto da mettere d'accordo me ed il piccolo Robin Kid anche rispetto a Schwarzy, qui davvero ai suoi minimi storici.

"Ho accettato di girare il sequel di Basic Instinct solo perché se no
minacciavano di dare la mia parte a Ford."
10. Basic Instinct 2 (2006) di Michael Caton-Jones
CK Basic Instinct 1 è un film che in qualche modo ha segnato per sempre chi, come me, è cresciuto negli anni ’90. Ha rappresentato un po’ lo sdoganamento del porno nell’ambito del cinema mainstream, sebbene visto oggi appaia decisamente più ridimensionato. Ma quando sei un ragazzino, scene come l’accavallamento di gambe di Sharon Stone e i suoi amplessi omicidi ti segnano.
Il secondo episodio è arrivato fuori tempo massimo, con una Sharon Stone ormai ridicola nei panni della scrittrice ninfomane portata sempre più all’estremo e diventata la parodia di se stessa. Il film vanta una tensione thriller inesistente e una carica erotica pari alla visione di Mr. James Ford che si fa la doccia canticchiando sotto l’acqua qualche pezzo dei pure loro fuori tempo massimo Backstreet Boys.
Io odio i sequel. Salvo poche eccezioni, spesso si rivelano un modo per riciclare le idee dell’originale riproponendole stancamente. Qui però si va oltre, portando il tutto su un piano di comicità involontaria che è un po’ il filo conduttore di tutte e 10 le atroci pellicole da me selezionate apposta per voi fedeli lettori cannibali e meno fedeli lettori fordiani.
L’unica cosa che manca per rendere peggiore un film come Basic Instinct 2, a questo punto, è giusto l’accavallamento di gambe di Mr. Ford…
JF Con Melissa P, il peggior titolo della selezione del mio rivale.
Terribile dall'inizio alla fine, tanto da spingermi in più di un'occasione quasi ad abbandonarne la visione - e non era accaduto neanche per Troppo belli, fate voi -, ma che ho orgogliosamente portato a termine felice di dimostrare che anche il peggio che il Cannibale potrà riservarmi non sarà mai e poi mai in grado di tenere testa a quello che io sarò pronto a riservare a lui!
CK E così, alla fin fine, sono riuscito a sfiancare quel mollaccione del Ford, che domani ci proporrà la sua decina dei peggio film. E per essere brutti saranno brutti, ma non più di una qualunque altra sua lista buahahaaah!

giovedì 21 luglio 2011

Hanno ucciso Batman in bagno chi sia stato non si sa

Può esistere uno scontro più epico di quello tra me e il mio acerrimo blogger rivale Mr. James Ford? Non credo, ma se proprio dovesse esserci, eccolo qui.
The Amazing Spider-Man, il nuovo reboot dell’Uomo Ragno firmato dal promettentissimo Marc Webb, regista rivelazione assoluto con la stupenda commedia (500) giorni insieme...


... contro il Batman di Christopher Nolan, con l’ultimo capitolo della sua trilogia The Dark Knight Rises (se poi la serie continuerà, non sarà più diretta da Nolan).
Voi da che parte vi schierate?


OkNotizie
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