Dopo i dischi rock, quelli pop, quelli indie, quelli hip-hop e R&B, oggi è il turno di tutto un po’: musica alternativa, nell’accezione più ampia del termine, elettronica, un po' di classic rock e persino un pizzico di jazz…
Neneh Cherry & the Thing “The Cherry Thing”
Neneh Cherry dai, la conoscete tutti. È quella che cantava “Seven Seconds” con Youssou N’Dour e insomma quella canzone l’avrete sicuramente sentita perché c’era un periodo in cui era dappertutto e ancora oggi è una sorta di classico o giù di lì. Neneh Cherry a parte quel pezzo ha fatto un sacco di altre cose, spesso sottovalutate, e ora ha tirato fuori una bella cherry bomb al gusto di jazz. A me non piace particolarmente il genere jazz, di norma mi annoia, ok? Epperò questo disco me gusta. Cosa che può significare sia un album adatto anche a chi non piace il jazz, o più semplicemente è un album adatto a me.
Oscuro, ipnotico, notturno. Dolce e aspro allo stesso tempo, come una ciliegina.
(voto 7,5/10)
Rimanendo in tema di dischi oscuri, ipnotici e notturni, ecco uno sconosciuto. Arrivato da chissà dove, Daughn Gibson ha tirato fuori un album d’esordio che è tutto e il contrario di tutto. Classico eppure moderno. Un crooner per l’anno 2012. Perché l’anno 2012 ha ancora bisogno di crooners. Una sorta di Leonard Cohen che incontra Gil-Scott Heron e ci fa all’amore insieme ma, non so perché, a me finisce per ricordare Blur, Gorillaz e Gnarls Barkley per i suoni e il cantante dei Simple Minds e pure Ian Curtis dei Joy Division per la voce.
Raccontato così, questo disco non ha senso. Invece ce l’ha.
Non so dove va la musica del futuro, ma passa anche per di qua. Un esordio da non perdere.
(voto 8/10)
Altro esordio indecifrabile quanto super fascinoso.
Tra funk, disco dance, atmosfere da night club, un disco da party per gente a cui non piacciono i party.
(voto 7+/10)
Rilassatevi. Fatevi cullare dalle dolci note dei Purity Ring. Chiudete gli occhi ed entrate in un’altra dimensione. Quale dimensione? La loro dimensione. Quella dei Purity Ring. Una dimensione da relax. Non pensate però alla musica new-age. Non è questo il caso. Piuttosto a una musica elettronica post chill-out. E che vuol dire?
Non lo so, scusate se vi ho messo in testa pensieri contorti. Cancellate tutto e rilassatevi. Fatevi cullare dalle dolci note dei Purity Ring e non pensate a nient’altro.
(voto 7,5/10)
Grace Potter non è la sorellina di Harry Potter. Non che io sappia. Eppure è anche lei in grado di fare magie. E che magie. E che disco.
Con i suoi Nocturnals, Grace Potter fa una musica tendente al classic rock, al suono da vecchia America, a una musica che insomma in teoria non dovrebbe piacermi più di tanto. Però qui siamo al top dei top nel genere. All’apoteosi del blues rock con un piacevole gusto per le melodie, delle ballate epiche da titoli di coda dei film, del country che incontra la city.
Grace Potter, che magie! Altroché Harry.
(voto 7,5/10)
I BEAK> (scritto così) sono un supergruppo formato da Geoff Barrow dei Portishead (sempre siano lodati) con Billy Fuller dei Fuzz Against Junk e Matt Williams dei Team Brick. Quello che hanno tirato fuori è un disco alieno, tra voci filtrate, ritmi che ti martellano in testa, atmosfere vagamente jazzate e da colonna sonora della fine del mondo. O da film di David Lynch. O delle due cose insieme.
Un suono deviato per persone malate. Io – guarda caso – lo adoro.
(voto 7+/10)
Ho sempre pensato che i Dead Can Dance si fossero scelti uno dei nomi più belli nella storia delle band. La loro musica però non l’ho mai ascoltata più di tanto, sarà che sono 16 anni che non fanno più un disco nuovo. E io mi sono messo ad ascoltare musica proprio 16 anni fa (è già passato così tanto tempo?). Lasciando perdere confronti con il loro passato, questo nuovo “Anastasis” è diabolicamente affascinante. Avvolge con le sue atmosfere etno e liriche che non sembrano provenire da un altro paese o da un altro continente. Sembrano provenire da un altro pianeta. Un pianeta dove anche i morti sanno ballare.
(voto 6,5/10)
Amici di Pensieri Cannibali, vi presento i miei nuovi amichetti, i Friends.
Jennifer Aniston, Courteney Cox, Matthew Perry, Matt LeBlanc, Lisa Kudrow e quell’altro dal cognome impronunciabile… sì, lui David Schwimmer?
No, degli altri Friends. Friends, la band, 3 ragazze e 2 ragazzi anche loro di New York, che fanno un piacevole e funkeggiante indie pop di presa immediata. C’è il sound, c’è la giusta attitudine, ci sono le canzoni, che aspettate a farveli amici?
(voto 6,5/10)
Bene, vediamo un po’: c’è Florence a spasso con la sua Machine, c’è Marina adornata di Diamonds e ora è arrivata Niki con la sua Dove, ovvero la sua colomba. O, se proprio preferite, Niki con la sua saponetta Dove.
Ah già, il disco: beh, il disco è un frizzante electro pop, profumato, dolce e delicato proprio come… una saponetta Dove.
(voto 7+/10)