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sabato 17 maggio 2014

GUIDA GALATTICA ALLA MUSICA HIP-HOP




Terza puntata delle guide galattiche ai generi musicali realizzate da Pensieri Cannibali. Dopo i primi due capitoli dedicati a Britpop e Grunge, oggi la sfida si fa ancora più impegnativa. Il genere di cui ci occupiamo oggi è l’hip-hop, ed è un campo talmente sterminato che è difficile sintetizzare il tutto in sole 10 canzoni. Ma qui a Pensieri Cannibali non ci facciamo spaventare dalle missioni difficili/impossibili. Altroché Tom Cruise!

Cos’è l’hip-hop?
Non si tratta solo di un genere di musicale, ma di una corrente culturale, di uno stile di vita. Se vogliamo trovare le basi del genere, andando indietro nel tempo si può far risalire le radici del rap ai discorsi di Muhammad Alì, così come ai pezzi spoken-word di artisti come Gil Scott-Heron, senza dimenticare la parte musicale che, grazie a gente come Grandmaster Flash, Afrika Bambaataa e Kool Herc, ha elevato il mestiere del dj a vera e propria figura artistica. Con buona pace di chi continua a non reputare i dj dei musicisti.
Un aspetto che adoro particolarmente di questo genere è la capacità di prendere elementi da altri generi, campionare qualsiasi stile di musica, dalla disco al rock senza disdegnare il pop, e farlo proprio, donandogli una nuova vita come nel cinema fa ad esempio Quentin Tarantino, per me un regista dallo stile profondamente hip-hopparo. Lui non ruba dagli altri film. Lui cita e rielabora. Lo stesso fa la buona musica rap.

In questa sede non ho preteso di racchiudere tutto ciò che è hip-hop, bensì mi sono limitato a fare una Top 10 dei miei brani appartenenti al genere preferiti. Visto che dieci pezzi sono troppo pochi, ne ho messi un bel po’ di più dentro la mia hip-hop playlist Spotify che potete beccarvi a fondo post, in cui trovate roba old-school come Sugarhill Gang, Run-DMC e De La Soul, accanto a hit anni ’90 di Blackstreet, Montell Jordan e House of Pain, insieme a pezzi del nuovo millennio di T.I., Lil Wayne e 50 Cent, più tanto altro ancora.
E il rap italiano? Di quello ci sarà modo di parlarne presto. Ma intanto subito, qui e ora, trovate la mia decina top hip-hop of all times.
E sì, yo riuscirò ad arrivare in fondo a questo post senza usare la parola yo…
D’oh!


Top 10 – Le canzoni hip-hop preferite di Pensieri Cannibali

10. Grandmaster Flash “The Message”



9. Wu-Tang Clan “C.R.E.A.M.”



8. Missy Elliott “Get Ur Freak On”



7. Public Enemy “Fight the Power”



6. Beastie Boys “So What Cha Want”



5. Notorious B.I.G. “Hypnotize”



4. Eminem ft. Dido “Stan”



3. Kanye West “Stronger”



2. Busta Rhymes “Woo Hah!! (Got You All In Check)”



1. 2Pac feat. Dr. Dre “California Love”





La playlist hip-hop di Pensieri Cannibali su Spotify.

domenica 16 marzo 2014

DIETRO UNA GRANDE LEI C’È SEMPRE UN GRANDE LUI - SPECIALE SPIKE JONZE




Questa settimana è finalmente approdato anche nei cinema italiani Lei.
Chi è Lei?
È la nuova pellicola di Spike Jonze.
Chi è Spike Jonze?
E va beh, ma allora non sapete proprio un cacchio di niente!
Spike Jonze è Lui. È il geniale autore di alcuni dei videoclip più incredibili nella storia di Mtv, oltre che l’autore di una manciata di ottimi film. Per celebrare l’uscita del suo ultimo pargolo, visto che la recensione l’avevo già pubblicata in vista degli Oscar 2014 in cui Lei, o meglio lui Spike Jonze, si è portato a casa la statuetta per la miglior sceneggiatura originale, ecco a voi una Top 10 che ripercorre la carriera del regista, attraverso alcuni dei suoi lavori più memorabili.


10. Arcade Fire “The Suburbs”
La vita nei sobborghi raccontata dagli Arcade Fire è vista da Spike Jonze come una piccola guerra civile. Nemmeno così piccola.

)

9. Nel paese delle creature selvagge
Nel paese delle creature selvagge è forse il film più incompiuto, più abbozzato di Spike Jonze. Nonostante questo, resta pur sempre un gioiellino prezioso. Una pellicola infantile ma non bambineska. Una storia semplicissima e allo stesso tempo di enorme profondità.


8. Beastie Boys “Sabotage”
Per accompagnare il devastante pezzo dei Beastie Boys, Spike Jonze gira i (finti) titoli di testa più fighi nella storia delle serie televisive anni ’70.



7. Il ladro di orchidee
Charlie Kaufman scatenato in fase di sceneggiatura ha messo dentro quest’opera tutto se stesso. Il ladro di orchidee è forse più un film suo che non di Spike Jonze ma, quale sia la percentuale di merito divisa tra i due, non cambia il fatto che questo è un film davvero notevole. Unica pecca: il protagonista Nicolas Cage, presente addirittura in un ruolo doppio, per quanto sia qua a una delle sue migliori interpretazioni, resta pur sempre Nicolas Cage.

"Vorrei scrivere una lettera di protesta a Pensieri Cannibali,
però come diavolo si fa a usare questa macchina infernale?"

6. Bjork “It’s Oh So Quiet”
Come avrete forse intuito da alcune mie recensioni, come questa o questa, non amo particolarmente i musical, soprattutto quelli tradizionali. Ma questo video di Bjork riesce a condensare in 4 minuti tutte le potenzialità del genere. E un certo Lars von Trier per il suo Dancer in the Dark ne avrebbe poi preso non poca ispirazione, pur rileggendo il tutto con il suo solito pessimismo cosmico…

)

5. Essere John Malkovich
Dopo tanti meravigliosi videoclip, Spike Jonze fa l’inevitabile salto nel grande schermo, con un’opera prima che contiene al suo interno talmente tante idee pazzesche, che questo è anche il suo limite principale. Troppa carne al fuoco per una pellicola sola, ma ad avercene di film tanto originali.


4. Weezer “Buddy Holly”
I Weezer suonano da Arnold’s, il locale di Happy Days. Tutto è così finto da sembrare vero.
Capolavoro assoluto del post-moderno, in cui presente e passato, e passato nel passato, si mescolano in una clip sola, finendo per risultare qualcosa di troppo avanti persino per il mondo di oggi.

)

3. I’m Here
Una poesia lunga 30 minuti. Un mediometraggio meraviglioso che racconta l’amore tra due robot. Un antipasto per la nascita di Lei, ma che antipasto, signori e signore, robot e robottesse.


2. Daft Punk “Da Funk”
Uno dei miei video musicali preferito di tutti i tempi.
Il suo unico difetto è che dura solo 5 minuti, quando io avrei voluto un intero lungometraggio tutto dedicato a Charles, il mitico cane antropomorfo.

)

1. Lei – Her
Tutta la genialità che Spike Jonze ha espresso tra videoclip, cortometraggi, mediometraggi e qua e là all’interno dei suoi lungometraggi, trova finalmente la più piena espressione in un film, in un capolavoro dei nostri giorni, nella storia d’amore più bella che oggi si possa raccontare. Se Dio ha originato Eva da una costola di Adamo, Spike Jonze ha originato Lei dalle costole di tutte le sue idee precedenti, dando vita alla sua creatura più meravigliosa.

"Agli Oscar non mi avete invitato, ma il selfie me lo faccio lo stesso!"

sabato 5 maggio 2012

Forever boy

Bestia, che brutta notizia.
Addio Adam, per sempre (beastie) boy



Adam "MCA" Yauch
(1964-2012)

giovedì 19 maggio 2011

BLOG WARS: IL RITORNO DEGLI 80s (PARTE II)

Persino la soldatessa Pat Benatar si deve arrendere
di fronte alla superiorità dell'esercito musicale cannibale
Ieri abbiamo visto e sentito i dischi della mia personale stupendissima lista del meglio targato anni 80.
Adesso ci tocca lasciare spazio democraticamente (certo che la democrazia a volte ha un prezzo davvero caro) anche alle scelte del mio rivale blogger Mr. James Ford, che mentre ha scritto la sua introduzione credo fosse strafatto. E non solo di White Russian...
Cannibal Kid

Giurati, Concittadini, Amici, prestatemi orecchio.
Sono qui perché in questo mondo ormai dimentico della luce del sole, esistono ancora individui in grado di credere nel caos e nella distruzione, persone che hanno reso i magnifici, impareggiabili, forse ingenui ma ugualmente entusiasmanti anni '80 una dimora di depressi e sconfitti, delusi di tutto quello che gli eroi dei seventies erano in grado di fare, e loro no.
Fortunatamente, per un Cannibale che inneggia alla caduta, c'è un Ford che, come un miltoniano Lucifero, dal profondo di quell'oscurità tanto voluta e cercata dal suo "divino" avversario, spiegherà una volta ancora le sue ali per portare il fuoco della passione alle porte di un Paradiso che pare ben più che perduto, a ben guardare la ben poco scintillante lista dell'avvocato Kid.
E se l'ordine costituito dal caos non vi piacerà, sappiate che l'appetito fordiano sarà sempre pronto a darvi una nuova possibilità di redenzione.
Ed ecco, per tornare tutti ad una nuova e più vitale dimensione, il lato b di questa esplosione eighties.
Che parlino i dischi. In fondo, per Voi sarà un piacere ascoltare.
MrFord

1. Guns n' Roses "Appetite for destruction" (1987)
Mr. James Ford Oltre ad essere una sorta di manifesto del rock e della fordianità, questo album STRATOSFERICO per potenza ed impatto è una sorta di greatest hits, considerato che nella tracklist possiamo trovare cose come Welcome to the jungle, It's so easy, Nightrain, Paradise City e Sweet child o'mine. Scusate se è poco.
Roba come questa è stata, è e sarà sempre troppo per i palati finti e debolucci come quello del Cannibale.
Sarebbe come pensare che un vegano magrolino e denutrito possa apprezzare una bella bistecca alla griglia in salsa chili neanche fosse lo Stone Cold della situazione.
Cannibal Kid Oh, questo è lo scontro che volevo. Finalmente hai finito con le tue menate alla Weather Report-Guccini volendo (senza successo) fare lo chic e viene fuori tutto il vero antagonismo tra il mio mondo e il tuo. Basta cazzate, questa è la sfida: cannibalismo puro VS. fordismo puro.
Smiths dalla mia parte, Guns'n'Roses dalla tua. Molto ma molto simbolico, direi che due band più diverse non si poteva proporle (oddio, forse giusto se mettevi i Metallica...).
Cose che non mi piacciono dei Guns: l'attitudine tamarra, la voce di Axl Rose che fa tanto il macho ma canta con quel miagolio acuto come se gli avessero appena asportato le palle, e soprattutto se c'è una cosa che non sopporto in musica (a parte la evve moscia di Guccini, ma quella nemmeno la considero musica), sono gli interminabili assoli di chitarra: cazzo menefrega di vedere Slash che si fa una sega di 12 minuti con la chitarra, in uno sfoggio di virtuosismo da nessuno richiesto. Kurt Cobain, chitarrista sicuramente meno bravo a un mero livello tecnico, con il solo riff di Smells like teen spirit ha mandato affanculo le ore e ore di pippe virtuosistiche di Slash & company, spedendoli per sempre nel dimenticatoio del trash metal anni '80. Che poi Axl c'ha messo 20 anni per tirare fuori un disco nuovo e se n'è uscito con Chinese Democracy, una robetta che il mio falegname con 30mila delle vecchie lire la fa meglio. Come diceva Kurt riprendendo il tuo amato Neil Young: meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
E comunque dai a me del distruttore e poi hai appetito per la distruzione? L’appetite che ho io è invece per la carne umana e la tua me la sparo giù in un morso manco fosse un happy meal!
JF Il mio appetito, caro Cannibale, è troppo grande per tutti i tuoi happy meal da teen senza speranze. E io mi mangio loro, te e anche il tuo amico Kurt, sempre che non si bruci sulla griglia prima. E finalmente abbiamo uno degli scontri più epici del cannibalfordiano pensiero.

Dov'è il divertimento promesso, Ford?
Anche Battiato si sta annoiando...
2. Franco Battiato "La voce del padrone" (1981)
JF Uno dei dischi più importanti della musica leggera italiana, perfetto connubio di pop, elettronica e sperimentazione, con una strizzata d'occhio alla hit da grande pubblico - chi non ha mai cantato almeno una volta Cucurucucu o Centro di gravità permanente? -.
So già che il nostro Joker dei poveri cercherà di ritorcermi contro l'accusativo radical chic, trovando un titolo come questo nella mia lista al posto dei preventivati - almeno da lui - dischi da metallari capelloni super eighties. Ma non ce la farà. Come sempre, del resto.
CK Oltre a darmi del distruttore, com'è noto mi dai spesso (sempre) anche del radical-chic, e poi vai a scegliere il radical-chic per eccellenza? Evviva la coerenza, Ford!
Comunque ci sta Battiato e questo è uno dei dischi simbolo degli anni Ottanta italiani. A me comunque personalmente non entusiasma molto a livello vocale e poi non mi piace circondarmi troppo di radicals, voglio essere io il più chic!

Si divertono proprio tutti, Mr. Ford!
3. Tom Waits "Rain dogs" (1985)
JF Un vero gioiello di poesia di strada, alcool, donne e delta fumosi in grado di portare dritti alla perdizione, ma sempre con un sorriso ironico e beffardo stampato sul volto.
Il mardi gras del rock, tutto il sornione diavolo che ghermisce le anime di chi sente ribollire la passione per la vita e per la musica.
Ian Curtis non ce l'ha fatta per un pelo. Ahahah.
CK Ecco il tuo tanto amato genere circense di nuovo alla ribalta con il Tom Aspetta che adesso sono troppo ubriaco per cantare! Qui non ci vedo niente di strano: le tue scelte musicali infatti sono davvero da clown. E io odio i clown!
Le tue (ennesime) parole sprecate su Ian Curtis si commentano da sole, anche perché nella sua breve vita ha lasciato un segno che il tuo Axl Rose manco campasse 3.000 anni...
JF Avrei voluto rispondere per le rime ai tuoi clown, ai tuoi Curtis e al non bisogno di Axl Rose di lasciare un segno che ha già tracciato indelebile nella Storia del rock, ma la tua agghiacciante battuta su Tom Aspetta è talmente terribile da non permettermi di infierire ulteriormente.

Ma che c'entriamo noi con la classifica di 'sto Mr. Ford?
4. Pixies "Surfer rosa" (1988)
JF I veri innovatori della scena rock, responsabili della fine del sogno degli eighties e traghettatori dei cuori dei fan fin dentro all'oscurità dei nineties già pronti a chiedere dazio dopo un decennio vissuto, per la maggior parte, ottenebrati dal successo e dall'idea che tutto potesse davvero finire bene.
Mostri sacri per un disco sacro, che ogni vero appassionato di musica dovrebbe possedere, ascoltare e diffondere. Una specie di culto.
I Pixies sono come il tramonto sull'oceano che fu dei Beach boys: impossibile non saltare sulla tavola e sperare nell'onda perfetta che ci porti a fondo.
CK Ma appena pochi giorni fa non dicevi che suonavano ormai sorpassati? Cos’è, un ironico tentativo di un cowboy di spacciarsi per indie? Stai solo attento alle frecce…
JF Io le frecce le uso come spiedini per le grigliate, Cannibale. Non ricordo - a meno che non avessi ecceduto nell'alzare il gomito - di aver mai affermato che i Pixies fossero superati. Che fai, modifichi le informazioni a tuo vantaggio come chi sappiamo noi!?
CK In un commento mi dicevi che secondo te i dischi di Nirvana e Pixies sono invecchiati male, cosa che detta da uno che ascolta ancora i Guns con la bandana in testa fa davvero ridere... Ma magari ricordo male e ti riferivi solo ai Nirvana, cosa che è comunque una bestialità da dire!
JF Effettivamente l'ho detto, e continuo a pensare che i dischi di Pixies e Nirvana siano invecchiati male. Questo però non toglie che abbiano prodotto album fondamentali per i loro rispettivi decenni. Ma se io sono la Bestia, tu saresti la bella? O per caso Bella?
CK Tu sei la bestia, I am the best!


5. Beastie Boys "Licensed to ill" (1985)
JF In risposta al rap cannibalistico di ieri e per celebrare uno dei più grandi gruppi hip hop - ma non solo - di sempre, ecco qui la celeberrima "(You gotta fight) for your Ford (to party)". Dj, hit it!

Quando rilassato dormirai nel tuo letto,
ecco che il buon Ozzy dirà Cannibaletto,
qui di ragazzine non ne vogliamo,
lacrime di Jack Daniels noi beviamo.

Se con noi vuoi cavalcare,
devi esser pronto a bottigliaaaaaaaaareeeeeee.

Ti ho visto andare in giro dandoti un tono,
dicendo sono il caos certo non sono un buono,
predichi innovazione ma tu vuoi una moda,
confondi il silicone con una tetta soda.

Se con noi vuoi cavalcare,
devi esser pronto a bottigliaaaaaaaareeeeee.

Con noi di complimenti sei sempre parco,
che cazzo te la meni Mr. Donnie Darko,
tanto lo sappiamo, vuoi venir con noi,
i sempre Incredibili Ford boys!

Se con noi vuoi cavalcare,
devi essere pronto a bottigliaaaaaaaareeeee.

CK
Bello, bello, c'è anche il ritornello
ma mentre tu te la canti come un fringuello
qui io pianto su un bordello
e ti pianto giù il Ford Castello
faccio più ferite di un coltello
guarda zitto mentre ti sbudello
il tamarro va' a farlo al Grande Fratello
che ora io i tuoi dischi te li sfracello

Riguardo ai Beastie, splendido disco di rap-rock, anche se diciamo che è un po' l'unico album hip-hop che i rockettari sfoggiano per fare quelli di (finte) larghe vedute, per poi sentirsi solo Fight for your right e i pezzi con le chitarre elettriche e skippare il resto. Ma sono sicuro non sia il tuo caso…

JF
Pianti così tanto, vuoi fare una foresta!?
Ma non l'hai capito, da te non c'è la festa!
Solo un gruppo di depressi, il medico lo attesta,
Ian e Kurt e Sid, malati nella testa!
Ma sulla Harley giunge, con la lancia in resta,
il gringo solitario che non conosce siesta.
Con le sue pistole scatena la tempesta,
attento, Cannibale, ti farà abbassar la cresta!

Forse dovremmo darci al rap, che dici!?


6. Tracy Chapman "Tracy Chapman" (1988)
JF Uno degli esordi più devastanti del rock, un disco delicato, intimista, tra i capisaldi del mio personale percorso "strappo", ovvero come farsi stritolare dalla malinconia aspettando la sbronza triste e cercare una pausa dal vecchio Neil Young, Maestro del genere.
Un album che sa di autunno, di vento freddo pronto a raccogliere le ultime foglie dai rami, ma anche di un focolare che ci aspetta a casa, ovunque quel "casa" sia.
E Talkin' about a revolution e Fast car sono pezzi ormai immortali.
CK Quando stavo già per invocare le quote rosa, ecco che finalmente mi tiri fuori un nome femminile in mezzo ai tuoi finti-macho. Peccato che, tra tutte le spettacolari cantanti degli 80s, mi hai tirato fuori il nome più noioso, cosa che di fatto non fa una grinza con il barboso fordismo. Il disco però non è affatto brutto, anzi, per addormentarsi è un’alternativa perfetta ai Weather Report!


7. Michael Jackson "Thriller" (1982)
JF Sono stato combattuto fino all'ultimo sul fatto di inserire Jacko nella decina: personalmente, l'ho sempre trovato artisticamente incredibile, nonchè una vera icona e una macchina da soldi come, forse, solo i Beatles e Madonna sono stati, prima che le boyband scuotessero il panorama mondiale a partire dagli anni novanta.
Penso che Bad sia il mio titolo preferito nella discografia del camaleontico moonwalker, ma se c'era un album che meritava di rappresentarlo in questo omaggio era senz'altro Thriller, uno dei dischi dalla produzione più impressionante della storia della musica.
Inoltre, nessuno, ma proprio nessuno, può resistere a pezzi come Beat it o Billie Jean.
CK Disco fondamentale. Io non l'ho inserito perché pur piacendomi non l'ho mai amato del tutto e non ho mai sentito la musica del buon Jacko al 100% mia. Comunque evito facili battuttacce sul suo conto per rispetto, non tanto perché è morto ma perché è stato un grande artista e i grandi se lo meritano sempre.
D'altra parte solo un mostro come te può prendere di mira talenti come Ian Curtis o Kurt Cobain e quindi si merita che i morti-viventi lo vengano a stanare di notte come nel video di "Thriller".
Awww


8. U2 "The Joshua tree" (1987)
JF Parlando di produzioni monumentali, non può mancare l'opera più incredibile dei poco simpatici ma assolutamente unici Bono&Friends, costruita in cabina di regia da Brian Eno - mica uno qualsiasi - ed esemplare per pulizia di suono, impatto e forza espressiva. La Storia della Musica - degli anni ottanta e non solo - passa tutta attraverso il viaggio interiore degli U2 guidati dallo sciamanico Eno: amore, morte, misticismo, natura e umanità shakerate dai riff di Edge e dalla voce di Bono, quando ancora il suo delirio di onnipotenza era ad un livello tutto sommato accettabile.
CK A differenza di Thriller, questo per me invece non è poi un disco così fondamentale degli 80s. Spettacolare "With or without you", ballad grandiosa dagli splendidi riverberi, così come "I still haven't found". Il resto non mi piace granché, con qualche urlo di Bono e qualche eccesso epico da rockone da stadio di troppo. E a proposito: i Queen e il Vasco ce li hai risparmiati? Non me l'aspettavo. Li hai nascosti per non fare figuracce, un po' come quelli che votano Berlusconi ma non lo dicono?
Comunque lo so che with or without this record vorresti tirare un sacco, ma proprio un sacco di bottigliate a quel Bono. Forse persino più che a me!
JF In questo caso mi tocca concordare. A Bono rifilerei volentieri più bottigliate che a te. Ma questo non va ad intaccare la grandezza di un disco straordinario.

Ma questo è un cantante o uno di una soap?
9. Rick Springfield "Working class dog" (1981)
JF Un disco inserito a sorpresa per l'autore di uno dei singoli del decennio: Jessie's girl, pezzo dirompente già sentito in Boogie nights e Glee, emblema del rock energico, sbruffone e romantico che nel corso di questo decennio è stato la fortuna di tanti gruppi che continuo ad amare nostalgicamente ancora oggi.
Inoltre, ad aggiungere il fatto che Jessie's girl è stato la colonna sonora di momenti memorabili della mia crescita, c'è il fatto che il buon Springfield sia australiano - punto a favore a priori, in casa Ford - e che questo disco fin troppo poco conosciuto in Italia sia, in realtà, uno degli esordi migliori del cantautorato rock del periodo. Da recuperare senza dubbio, magari insieme al disco successivo, pietre miliari dell'innocenza - ma neanche troppo - eighties prima del declino depresso dei nineties.
CK Io sono un fan del genere teen e lo ammetto. Tu che giochi tanto a fare il duro poi invece c'avevi appeso in cameretta il poster di Rick Springfield e sospiravi (sospiri ancora?) al solo sentire il suo nome, vero? "Jessie's girl" è una gran bella canzone e piace anche a me, proprio in quanto teen. Il resto del disco invece, un po' come molti tra quelli degli one-hit wonder, è decisamente inutile e modesto.
E l’unica cosa deprimente dei 90s saranno le tue scelte musicali… quindi è meglio se vai già adesso preventivamente a ciuccarti il calzino insieme al tuo Springfield!
JF Springfield è un pò la mia mascotte, e in quanto tale è praticamente sacro.
Questo senza contare che Jessie's girl è uno dei cinque singoli del decennio e il disco è un perfetto esempio dell'ingenuità dell'epoca. Criticarlo sarebbe un pò come stroncare I Goonies. E tu sei un Goonie, non è vero!?
CK I Goonies è un film bello dall'inizio alla fine. Sto qua ha fatto una sola misera canzone decente, mentre il resto del disco fa pena.
JF Sempre più miscredente, a trattare così uno dei simboli degli anni ottanta. L'ho sempre detto, che sei più figlio dei nineties!


10. Bruce Springsteen "Born in the U. S. A." (1984)
JF Qui c'è il Boss.
Born in the U. S. A., I'm on fire.
Roba grossa.
Dritto filato nella decina, all'interno della quale non avrebbero sfigurato anche The river e Nebraska.
E non c'è Cannibale anglofono con i lacrimoni che tenga.
This is rock!
CK Mi stavo chiedendo quando cazzo ti saresti deciso a mettere il Boss. Così è una sfida ad armi pari. Non metterlo sarebbe sì una decisione sorprendente, però non ti rappresenterebbe davvero in pieno; un po’ come se io non mettessi quei piagnoni dei miei Smiths… Comunque solo al decimo posto il simbolo della tamarragine rock per eccellenza Born in the U.S.A. dietro persino a Bono e a Rick Springfield? Così non deludi me, ma il Bruce. Vergognati, Jimmy Ford, ti ha già cancellato dal suo fans club!
Contro Springsteen non ho niente. Non è magari il mio ascolto ideale, però a piccole dosi mi piace anche, sebbene per fare il Mr. Ford rompiballe della situazione devo dire che non hai scelto il suo disco migliore.
Certo che ti immagino proprio mentre ti esalti a cantare a squarciagola: "I was born in the U.S.A., I was born in the U.S.A." ma comunque no, sorry Fordy, you were born in Milan...
JF Milan, Louisiana, Cannibale. O Alabama, se preferisci. Per non dire Texas.
La frontiera è mia.
E a proposito, la mia non è una lista modello classifica. I dischi sono in ordine sparso.

Pronti per la più epica delle battaglie cui avrete mai la (s)fortuna di assistere?
Arriva la settimana prossima, con la super sfida degli anni 90.
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