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venerdì 3 novembre 2017

The Meyerowitz Stories and The Goi Stories





The Goi Stories
(New and Selected)


Marco

Marco Goi stava cercando di parcheggiare. Impresa non semplice a New York City, ma nemmeno a Casale Monferrato, cosa credete? Solo perché una citta è piccola, non significa che ci sia meno traffico. Anzi, visto che una città è piccola, c'è ancora meno spazio. Tutti escono alla stessa ora, tutti parcheggiano alla stessa ora e non c'è un buco manco a pagarlo. Cosa che può suonare in maniera un po' ambigua.
Marco era già in ritardo. Come al solito. Succedeva sempre qualcosa che gli impediva di essere una persona puntuale. Quel giorno ad esempio aveva dovuto finire di scrivere la recensione dell'ultimo film visto, The Meyerowitz Stories, per il suo blog Pensieri Cannibali, prima che l'ispirazione del momento fosse svanita.

The Meyerowitz Stories (New and Selected)
Regia: Noah Baumbach
Cast: Adam Sandler, Ben Stiller, Dustin Hoffman, Elizabeth Marvel, Emma Thompson, Grace Van Patten, Judd Hirsch, Rebecca Miller, Sigourney Weaver

mercoledì 15 luglio 2015

Giovani si diventa, hipster pure





Giovani si diventa
(USA 2014)
Titolo originale: While We're Young
Regia: Noah Baumbach
Sceneggiatura: Noah Baumbach
Cast: Ben Stiller, Naomi Watts, Adam Driver, Amanda Seyfried, Adam Horovitz, Maria Dizzia, Peter Yarrow, Brady Corbet, Ryan Serhant
Genere: quaranteen
Se ti piace guarda anche: Questi sono i 40, Lo stravagante mondo di Greenberg, Wish I Was Here, Afternoon Delight

Vi sentite vecchi?
Vi sentite costantemente fuori posto?
Vi sembra che il mondo di oggi non sia più lo stesso in cui siete cresciuti?
Vi sentite come il mio blogger rivale Mr. James Ford in un qualsiasi giorno della sua vita?
Non preoccupatevi. Il regista Noah Baumbach ha la soluzione che fa per voi: dovete cominciare a frequentare dei giovani, ma non dei giovani qualunque, dei giovani hipster.

lunedì 14 aprile 2014

I SOGNI SEGRETI DI BEN STILLER




I sogni segreti di Walter Mitty
(USA 2013)
Titolo originale: The Secret Life of Walter Mitty
Regia: Ben Stiller
Sceneggiatura: Steve Conrad
Ispirato al racconto: The Secret Life of Walter Mitty di James Thurber
Cast: Ben Stiller, Kristen Wiig, Adam Scott, Kathryn Hahn, Shirley MacLaine, Adrian Martinez, Joey Slotnick, Jon Daly, Marcus Antturi, Patton Oswalt, Sean Penn
Genere: just my imagination
Se ti piace guarda anche: Into the Wild, Vero come la finzione, Sogni proibiti



Il sogno
I sogni segreti di Walter Mitty è un capolavoro. È il film che Charlie Kaufman avrebbe voluto scrivere e non c’è ancora riuscito. Il film che Spike Jonze e Michel Gondry avrebbero sempre voluto girare, magari insieme. La perfetta combinazione tra sogno e realtà. Un Inception che va sulla strada come se fosse Into the Wild. Una pellicola che, nelle scene immaginate dal suo protagonista Walter Mitty, si fa beffe dei blockbusteroni di Hollywood, dalle avventure supereroistiche ai melodrammi stile Il curioso caso di Benjamin Button.
L’interprete di Walter Mitty, Ben Stiller, raggiunge nuove impensabili vette di espressività, dimostrandosi finalmente un attore completo, maturo, in grado di sostenere una parte drammatica, capace con uno sguardo di emozionare e tirare fuori dallo spettatore la lacrimuccia, non solo il sorriso come con tutte le sue più grandi hit, da Tutti pazzi per Mary a Ti presento i miei. Oltre che un grande attore, Ben Stiller qui si dimostra fenomenale anche come regista e riesce ad andare persino al di là del suo lavoro migliore, Zoolander.
Poco importa che la storia sia tratta da un romanzo del 1939 e il film sia pure il remake di Sogni proibiti, pellicola del 1947 di Norman Z. McLeod, o che il senso di deja vu nei confronti di un sacco di altre comedy indie più o meno esistenzialiste alla Vero come la finzione accompagni tutta la visione. Persino la colonna sonora è davvero particolare. David Bowie? Cioè, ma non è mai stato usato in nessun altro film prima d’ora! I sogni segreti di Walter Mitty riesce quindi a essere una pellicola del tutto indipendente e originale. Qualcosa di mai visto. Un gioiellino raro. Un incanto. Un sogno a occhi aperti.



La realtà
Hey, Ben?
Ben Stiller?
Sveglia!
Ben?
BEEEEEEEEN?!?
Svegliati, cazzo! Sei in coma?
Certo che quando sei preso dai tuoi sogni, non ti desta più nessuno.
Sei sveglio, adesso?
Ascolta Ben, lo so che con il tuo ultimo film I segreti di Walter Mitty credi di aver realizzato un capalavoro assoluto. La verità, la triste realtà, è però che il tuo può essere al massimo considerato un filmetto carino caruccio, di quelli buoni per passare piacevolmente una serata, ma niente altro. Non c’è niente che non si sia già visto altrove, sviluppato in maniera più efficace. La dimensione sospesa tra sogno e realtà, tra vita di tutti i giorni e avventure incredibili è qualcosa che ha già fatto, in modo parecchio più singolare, un certo signor Charlie Kaufman, ad esempio con le sceneggiature de Il ladro di orchidee o di Se mi lasci ti cancello. Così come la sensazione è di aver visto storie simili anche in Vero come la finzione e Ruby Sparks, condotte però con uno spirito più indie, laddove tu Ben strizzi un po’ troppo l’occhio a quel tipo di commedia commerciale di cui sei uno degli esponenti principali e da cui provi a emanciparti, senza riuscirci del tutto. Mancano qui gli eccessi goliardici di Tutti pazzi per Mary, così come le gag idiote di Ti presento i miei o le bambinate di Una notte al museo, è vero, però non mancano momenti sinceramente imbarazzanti e incomprensibili come la parodia de Il curioso caso di Benjamin Button. Era davvero necessaria? Così come tutta la prima parte, giocata sul contrasto tra la vita monotona da impiegato e le avventure immaginarie nella testa del protagonista sono realizzate in maniera banale, paradossalmente priva proprio di immaginazione. Cosa sogna Walter Mitty? Di essere un supereroe alla Spider-Man… una fantasia per nulla personale, ma solo la fantasia di una mente deturpata dall’industria hollywoodiana e incapace di fare sogni davvero propri.

Più in là, Ben, il tuo film si sviluppa in un’altra direzione. Walter Mitty, impiegato all’archivio dei negativi della nota rivista Life, non riesce a trovare lo scatto che gli ha mandato da sviluppare il fotografo migliore del giornale, un’immagine che dovrà andare sulla copertina dell’ultimissimo numero della pubblicazione, e così si mette a cercarlo. Qui la tua pellicola non prende la strada del giallo-thriller, come si potrebbe immaginare, quanto quella dell’on the road movie. Walter Mitty passa all’improvviso dall’essere un topo d’ufficio al diventare uno spericolato erede di Patrick de Gayardon. Impara così a vivere, a vivere veramente. Ma adesso per vivere veramente bisogna per forza nuotare in mezzo agli squali o andare sull’Himalaya?
Nella tua visione stereotipata della ricerca della felicità, Ben, pare proprio di sì. Tra echi di Into the Wild, non a caso è presente pure Sean Penn, qualche parentesi romantica ma non troppo provocata dall’ammmore del tuo protagonista per la simpatica Kristen Wiig, e persino una partita a pallone come in Mediterraneo, il film non riesce mai a dare l’impressione di avere una personalità sua. Di avere una personalità tua. Affoga in un senso di deja vu perenne.
Pensavi davvero di aver fatto un film originale, Ben?
Sveglia! Ne hanno già girati altri 1000 uguali e pure migliori del tuo.
Ben?
Hey, ce l'ho con te.
BEEEN?
BEEEEEEEN?!?
Sveglia, oh, ma che sei, catatonico?
(voto 6-/10)

domenica 18 novembre 2012

Vaccate del terzo tipo

Vicini del terzo tipo
(USA 2012)
Titolo originale: The Watch
Regia: Akiva Schaffer
Cast: Ben Stiller, Vince Vaughn, Jonah Hill, Richard Ayoade, Rosemarie DeWitt, Erin Moriarty, Nicholas Braun
Genere: sci-fi comedy (in teoria)
Se ti piace guarda anche: Paul, Attack the Block, Evolution

Fare un film bello non è facile. Se lo fosse, il primo pirlone che passa potrebbe sfornarne uno. Potrebbe arrivare un attore dalle limitate capacità espressive come, chessò?, Ben Affleck, e diventare un registone della Madonna…
Ah, è davvero successo? Allora forse è una cosa semplice. Si potrebbe pensare il contrario, invece no. Gente, Ben Affleck è oggi come oggi uno dei migliori registi americani viventi. È la dimostrazione che se ce l’ha fatta lui, ce la può fare chiunque.
Conclusione: fare un film bello è facile. Guardate Argo. Semplice e bello. Semplice è bello.

"Ma che è 'sta palla? Il nuovo joypad della Nintendo Wii?"
E allora correggo quello che dicevo all’inizio: fare un film brutto non è facile. Vicini del terzo tipo ne è una splendida diapositiva.
Mia cara Hollywood, hai a disposizione non uno, non due, non tre, bensì quattro comici per tutti i gusti e per tutte le età, o quasi.
C’hai Ben Stiller, uno che piace a grandi e piccini, capace di cult assoluti della comicità come Zoolander e Tutti pazzi per Mary così come di cacchiate per tutta la famiglia come Mi presenti i tuoi? e Una notte al museo. Uno che già solo con quella faccia fa ridere per forza.
C’hai poi Vince Vaughn, che è quello che diverte per il suo umorismo da bastardo, c’hai pure Jonah Hill che piace ai più ggiovani e quest’anno si è beccato persino una nomination (non sa nemmeno lui come) agli Oscar, e c’hai infine anche Richard Ayoade, che piace agli ancora più gggiovani grazie alla sitcom nerd The IT Crowd, ma che è pure, così come il Ben Affleck, meglio come regista che come attore, si veda il suo pregevole film d’esordio dietro la macchina da presa Submarine.
Dalla tua hai insomma un ottimo cast, almeno per una commedia. Cosa vuoi chiedere di più, un altro comico?
Adesso non esageriamo, accontentati di ‘sti quattro.

"Ah, ecco scoperto cos'è: è il film che è una palla!"
La storia che hai a dispozione per di più è di quelle simpatiche, dal buon potenziale comedy e tra gli sceneggiatori a firmarla c’è pure il buon Seth Rogen. Nel tipico tranquillo quartiere residenziale della provincia americana, un tizio viene brutalmente ucciso e così un gruppo di altri tizi capeggiati da Ben Stiller decide di fondare un club di vigilanza, una specie di versione maschile del club del libro.
O anche una variante delle ronde leghiste, solo che invece di gridare “Daghela al terùn, daghela al terùn!”, gridano “Daghela al ter...zo tipo, daghela al terzo tipo!”. Perché, proprio così, il simpatico quartiere di periferia è infestato dagli alieni.
Pensate a una versione americana di Attack the Block?
Scordatevelo. Purtroppo questo non c’entra niente.
Pensate allora alla classica commedia standard hollywoodiana, con qualche vago spunto sci-fi?
Purtroppo non è nemmeno questo il caso.
Questa è una commedia sotto gli standard. Il suo problema?
Non fa ridere. Si sforza, ma proprio non ce la fa. Avrebbe tutte le carte in regola per risultare un prodotto di intrattenimento medio e invece non azzecca una battuta una. O forse una sì, però non più di una. Non so, non ricordo bene. Anche se il film l’ho visto da poco, da pochissimo, è come se i Men in Black mi avessero sparaflashato e mi avessero subito rimosso questa visione dalla memoria. Ecco, i Men in Black, una commedia vagamente sci-fi che non mi fa impazzire, ma che al confronto di questo sembra un capolavorone della cinematografia mondiale.

"Avevi ragione, abbiamo fatto bene a fare una grigliata anziché
andare al cinema a vedere quei Vicini del terzo tipo..."
La cosa che più lascia l’amaro in bocca, e una commedia non dovrebbe lasciare l'amaro ma un sorriso sulla bocca, è che la regia è firmata da Akiva Schaffer.
Ok, ho detto Akiva Schaffer, non Ben Affleck, però Akiva Schaffer aveva esordito con Hot Rod - Uno svitato in moto, film esilarante e geniale, un piccolo cult del demenziale che faceva morire dal ridere. Proprio una roba che i Vicini del terzo tipo si possono solo sognare di fare.
E allora, c’avevi gli attori comici, c’avevi un regista comico, c’avevi una storia dagli spunti comici eppure non ci fai ridere. Un classico esempio di come la riuscita di una pellicola non è data dalla somma delle singole componenti.
Un classico esempio, inoltre, di come fare un film brutto non è facile, cara la mia Hollywood. Ti sei proprio impegnata.
(voto 4/10)



Vicini del primo tipo

venerdì 30 marzo 2012

Tower Heist: colpo a sorpresa

Tower Heist: Colpo ad alto livello
(USA 2011)
Regia: Brett Ratner
Cast: Ben Stiller, Eddie Murphy, Casey Affleck, Alan Alda, Téa Leoni, Matthew Broderick, Michael Peña, Judd Hirsch, Gabourey Sidibe, Stephen Henderson, Nina Arianda
Genere: rapina
Se ti piace guarda anche: Ocean’s Eleven, Misson Impossible - Protocollo fantasma, The Town, I poliziotti di riserva

Per la serie: persino da un filmetto possono arrivare delle soddisfazioni inaspettate.
Riguardo a Tower Heist infatti m’aspettavo di peggio. Di molto peggio. Mi aspettavo: IL peggio.
Non che sia nemmeno un capolavoro. Sebbene la storia racconti di quello che potrebbe essere il colpo del secolo, questo di certo non sarà il film del secolo. Alla fine trattasi di una visione a mala pena decente, però le mie aspettative erano così basse da potermi considerare piacevolmente sorpreso. Roba che mi aspettavo di affibbiargli al massimo un 3, nel caso mi fossi sentito generoso, e invece è arrivato ad arrampicarsi persino fino a un'insperata sufficienza.
Alla fine è sempre tutta una questione di aspettative…

"Deheheh, era da un po' che non facevo un film decente!"
"Eddie, veramente erano passati quasi 30 anni..."
"D'oh!"
Cosa mi fa gridare al (piccolo) miracolo riguardo a questo Tower Heist?
È la solita storiella di un gruppo di improvvisati ladri che cercano di mettere a segno una mega rapina che neanche Danny Ocean e compari si sognerebbero…
E a proposito del film con Clooney, Pitt, Roberts e tutti quegli altri super divi dai super cognomi, questo Tower Heist è come un Ocean’s Eleven, solo meno glamour e cool e più scemour e cul.
Chiedo scusa per il pessimo gioco di parole.
Se la trama è già saputa e risaputa e strasaputa, il bello arriva allora dall’attualità della tematica. Per quanto con i toni della commedia action, la pellicola affronta di petto la situazione economica di oggi. È un film che sta dalla parte del 99% contro l’1% dei ricconi di Wall Street. È un film comunista, così come alla fine lo era anche il non molto riuscito In Time, ed è curioso notare come negli USA di questi tempi vengano sfornate diverse pellicole anticapitaliste camuffate da blockbusteroni.
Perché pur sempre di questo trattasi: di un prodotto realizzato con mestiere e con tutti i trucchetti classici per ammiccare al grande pubblico. Però Ben Stiller è meno cazzaro e macchietta rispetto alle sue ultime robette per famiglie tipo Mi presenti sto cazzo e Una notte al museo degli orrori, ed è più “eroe” nel senso caparezziano del termine. Quasi un Robin Hood moderno ai tempi della crisi.

Alla squadra, al dream (o meglio nightmare) team che mette insieme per cercare di fare il super colpo a spese del riccone stonzo di turno (uno stronzissimo e quindi bravissimo Alan Alda), si unisce anche Eddie Murphy, con un personaggio da ladruncolo di periferia che strappa più di un sorriso, senza esagerare come al solito con la sua caratteristica risata, quella che nella versione italiana ricorda Homer Simpson per via del doppiatore Tonino Accolla. Deh eh eh.


(mi scuso umilmente con tutti i lettori, però l’unico video decente con Tonino Accolla che ho trovato è stato questo da Amici…)

Gabourey Sidibe: "Beh, perché guardate tutti me se è finito il cibo?"
Poi nel team ci sono il sempre bravo Casey Affleck, l’enorme talento di Gabourey Sidibe, quella di Precious, e un resuscitato Matthew Broderick. Nei panni dell’agente dell’FBI c’è invece un anch’essa resuscitata Téa Leoni. Che fine avevano fatto ambedue? Uno di quei misteri cui non avremo mai una risposta. Probabilmente comunque se ne stavano nelle loro ville di L.A. sorseggiando Martini (Téa del te', ahahah!)  in attesa, magari un po’ svogliata, che il telefono suonasse e il loro agente gli proponesse una nuova parte. Solo che il telefono mai suonava. Fino ad ora.
Vecchie glorie ben rispolverate in questa commedia action che mischia atmosfere anni ’90 a una tematica molto attuale. Un prodotto d’intrattenimento che funziona a dovere e riesce anche a muovere dei sentimenti di empatia nei confronti dei protagonisti, degli “sfigati” fottuti dal sistema che a loro volta cercheranno di fottere.
I momenti davvero esilranti sono davvero pochi, purtroppo, è questo è un discreto difettuccio per una commedia. Però ciò che manca sul piatto comico viene bilanciato dalla controparte socio-economica della pellicola.
Niente di eccezionale, or dunque, ma quando si hanno aspettative così basse è più facile rimanere sorpresi in positivo. Cosa comunque nemmeno così scontata, visto che per parecchi film parto senza speranza e poi la visione mi conferma essere effettivamente delle ciofeche. Tanto di cappello quindi a questa banda di scapestrati ladri, che è riuscita nel colpo del secolo: farmi piacere, o quanto meno piaciucchiare, un film con Eddie Murphy. Deh eh eh
(voto 6/10)

venerdì 25 novembre 2011

Anche se è un film non si vede

Cannibal Kid.
Due nomi ormai molto noti al pubblico bloggaro uniti ancora una volta per presentarvi in stereo le uscite cinematografiche di questo weekend.
Come? Dite che il primo nome sì, è famosissimo ma il secondo mica tanto?
Massì, dai che lo conoscete pure lui. E' quello che consiglia o film action trash e inguardabili o presunte opere d'autore anch'esse inguardabili. Il più delle volte, almeno. Ma comunque basta perdere tempo parlando del migliore (e allo stesso tempo peggiore) attore non protagonista del mio blog e passiamo ai film protagonisti nei cinema italiani in questi giorni.

Anche se sono attori non si vede
Anche se è amore non si vede
Il consiglio di Cannibal: anche se è un film non si vede
Mai sopportati Ficarra e Picone. Già il fatto che provengano da Zelig e Striscia la notizia non depone a loro favore, ma per me sono tra i comici meno comici persino all’interno di questi ben poco esilaranti programmi. I loro film finora me li sono risparmiati alla grande e penso che la tendenza continuerà anche con questo. Sebbene credo che nemmeno a Ford facciano impazzire, per questa volta faccio il bravo e glieli lascio tutti e due, anzi tre: Ficarra, Picone e pure una picconata alla Cossiga!
Il consiglio di Ford: non lo vedo neanche per sogno
Incredibilmente, mi trovo perfettamente d'accordo con Cannibale: ho sempre detestato Zelig, Striscia ed i comici che non fanno ridere. Ficarra e Picone compresi.
Quindi cambio la picconata con una bella bottigliata che rifilo in testa ai due protagonisti di questa immondizia "cinematografica".

Real figa
Real Steel
Il consiglio di Cannibal: lo lascio a Ford
Uh, Ford. Lo so che vai in brodo di giuggiole per Hugh Jackman.
Io sinceramente non ho mai capito né come faccia a fare l’attore, né come faccia a essere considerato un sex-symbol, ma tant’è.
L’unico motivo per cui vedere questa porcata sportivo-fantascientifica mi sembra allora il gradito ritorno di Evangeline Lilly, la Kate di Lost assente da un po’ di tempo dalle scene…
Il consiglio di Ford: un altro round, ancora un altro round
Questo è stato pubblicizzato un pò ovunque come il Rocky dei robot, quindi non posso che tuffarmici senza neppure pensarci, sperando che, al contrario del soltanto discreto Warrior, possa riportarmi alle atmosfere magiche del leggendario Balboa.
E sì, Cannibale. Hugh Jackman è un vero fordiano: è australiano, si allena come un porco per mantenersi il fisico e nonostante alcuni film di merda cui ha prestato il volto mi pare un tipo assolutamente pane e salame.


"Buttiamoci tutti, prima che Ford inizi il suo cineforum!"
Happy Feet 2 in 3D
Il consiglio di Cannibal: nooooooooooooooooooooooooooooo
Salvo eccezioni, odio i sequel e odio il 3D. Se aggiungiamo che da Happy Feet 1 mi sono già tenuto alla larga, le possibilità che veda volontariamente questo film sono ridotte al lumicino quanto quelle del Milan contro il Barcellona, tiè! E no, Ford, anche se mi dai della ballerina per via del mio amore per Black Swan, con i pinguini non ce bello!!
Il consiglio di Ford: unhappy Ford
La penuria in sala mi porta ad essere di nuovo d'accordo con il mio antagonista: detesto il 3D, il primo Happy feet mi annoiò a morte - e mi fece anche discretamente cagare - e non ho la minima intenzione di sopportare anche questo.
E tranquillo, Cannibale: neppure se ti metti il tutù ti faccio ballare con 'sti pinguini!


"Non solo si è dimenticato di darci da mangiare, ma adesso
Ford pretende pure che partecipiamo al suo cineforum :("
Miracolo a Le Havre
Il consiglio di Cannibal: questo potrebbe essere interessante
Ford, ammetto la mia ignoranza e devo confessare di non aver ancora mai visto nessuno film del finlandese Aki Kaurismaki. Presto mi sa che cercherò di rimediare, mi attira in particolare L’uomo senza passato, ma anche questo suo ultimo sembra non essere male…
Il consiglio di Ford: miracolo in sala
Già ha del miracoloso l'ammissione delle sue lacune cinematografiche da parte del mio antagonista, inoltre vedere questo lavoro accolto universalmente come l'ennesimo colpo di genio che un regista incredibile e sorprendente ci ha regalato in sala è un regalo così grande che quasi quasi non ci credo.
Senza se e senza ma, andatelo a vedere.
Altrimenti vi prendo a bottigliate fortissime.
E tu sei il primo, Cannibale: corri a rivederti almeno almeno L'uomo senza passato, scellerato!


"Cos'hanno da criticare sempre 'sti Cannibal e Ford?
Adesso gli facciamo un culo così a entrambi!"
Tower Heist - Colpo ad alto livello
Il consiglio di Cannibal: colpo a basso livello
Ben Stiller saran 10 anni che non azzecca più un film, Eddie Murphy forse quasi 30, ammesso e non concesso ne abbia mai azzeccato uno. Uniti insieme nella solita commedia all’ammericana potrebbero dare risultati ben poco di alto livello… il fatto che il film affronti (in che modo è tutto da vedere) la tematica della crisi finanziaria potrebbe però renderlo un minimo decente. Ho detto potrebbe. Così come Ford “potrebbe” essere una persona che ne capisce di cinema, ma probabilmente non lo è uahahah!
Il consiglio di Ford: colpo basso e basta
Soltanto quello scellerato del mio antagonista potrebbe anche solo pensare che un film fuori tempo massimo potrebbe salvarsi soltanto per un richiamo alla crisi economica.
Per quanto io abbia apprezzato le sue imprese eighties, ormai Eddie Murphy è clamorosamente alla frutta, e pare che anche Ben Stiller, ormai, abbia deciso di darsi alla macedonia.

Inti-Illimani - Dove cantano le nuvole
Il consiglio di Cannibal: dove cantano le nuvole, ma non io
Pur potendo apprezzare anche il loro impegno politico, la musica degli Inti-Illimani per me è qualcosa di inascoltabile, quindi col piffero (come quello presente nelle loro canzoni) che mi becco un intero documentario su di loro. Sucatelo te, Ford!
Il consiglio di Ford: el pueblo unido jamas serà vencido
L'impegno politico di questa band storica è indiscusso, ma effettivamente un documentario intero su quest'icona della musica latino americana e non solo rischia di essere un pò troppo pesantuccio anche per me.
Certo, a fronte delle numerose uscite desolanti, potrebbe quasi piazzarsi al terzo posto nella classifica di gradimento della settimana.
Sempre che non contiate di vedere il Cannibale con indosso la sua tutina da Cigno nero nella versione director's dell'ultimo lavoro di Aronofsky.


venerdì 3 settembre 2010

Un film da due (Un microfono per due)

Un microfono per due
(USA, 2009)
Titolo originale: The Marc Pease Experience
Regia: Todd Louiso
Cast: Jason Schwartzman, Ben Stiller, Anna Kendrick, Jay Paulson
Un film imbarazzante, davvero terribile. Ci sono pellicole che proprio non funzionano, sotto nessun punto di vista, e Un microfono per due è senza dubbio una di queste.
Mi spiace, e non mi capacito, di come i due miei amati pupilli Jason Schwartzman e Anna Kendrick abbiano preso parte a simile porcata. Più comprensibile la presenza di Ben Stiller, che perlomeno con la sua parte da professore di musica esaltato si può divertire un minimo, e poi, diciamolo, accanto a ottimi film come Zoolander e Tutti pazzi per Mary le sue atrocità le ha girate, eccome (vedi Mi presenti i tuoi? o Il rompiscatole).

Con un cast così, era davvero difficile fare un film tanto penoso, vuoto di idee, con una fotografia da far invidia a una fiction di Raiuno. Eppure l’attore Todd Louiso (era l’impiegato pelato nel negozio di musica di Altà fedeltà) al suo secondo film alla regia ha realizzato una commedia liceal-musicale su un gruppo acappella che non supererebbe nemmeno un provino di X-Factor e che fa apparire High School Musical un capolavorone al confronto, oltre a sembrare davvero fuori tempo massimo in un periodo in cui il genere è stato rivoluzionato, e in maniera geniale, dalla serie tv Glee. Perché allora un film simile? E perché un cast di questo calibro così sprecato?

Jason Schwartzman, cuginetto di Sofia Coppola, nipote di Francis Ford, protagonista della divertentissima serie Bored to Death (e nel cast di film come Marie Antoinette, Rushmore, Spun e I ♥ Huckabees) e Ben Stiller hanno delle faccie talmente esilaranti che da sole basterebbero a scompisciarsi, eppure in questo film proprio non si ride. No no no. I numeri musicali sono poi davvero noiosi, inutili, tremendi. Nemmeno la presenza angelica (ma nemmeno troppo) di Anna Kendrick riesce a illuminare una tale tragedia, altroché commedia musicale...
Non sorprende certo allora che una porcata simile sia effettivamente uscita in Italia (con il solito titolo assurdo, forse un richiamo a Una poltrona per due?), a scapito di altri film molto più interessanti che da noi non vengono distribuiti.
Un microfono per 2 e il giudizio non può che essere:
(voto 2)

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