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lunedì 17 giugno 2013

SKRILLEX IN VIAGGIO


Killer in viaggio
(UK 2012)
Titolo originale: Sightseers
Regia: Ben Wheatley
Sceneggiatura: Alice Lowe e Steve Oram, con materiale aggiuntivo di Amy Jump
Cast: Alice Lowe, Steve Oram, Jonathan Aris, Monica Dolan, Eileen Davies
Genere: assassino
Se ti piace guarda anche: God Bless America, Natural Born Killers, Gangster Story

Killer in viaggio è un film originale. Cosa che non significa sia anche un bel film. Però un film originale al giorno d’oggi è merce rara assai, quindi è da vedere. Di film belli in giro ce ne sono. Oddio, non tantissimissimissimi, però ce ne sono. Di film originali ne circolano invece talmente pochi, che appena ne arriva uno è bene fiondarcisi sopra.

"Ma come sei permaloso! Scherzavo quando dicevo che tu in confronto
a Uggie di The Artist sei un cane a recitare."
Cosa c’è di originale, in questo Sightseers?
Tutto.
Il regista è Ben Wheatley, quello di Kill List, un film che mi era davvero stato sulle balle. Può un film stare sulla balle? Certo che sì. Non mi erano stati sulle balle gli attori. Anzi. Neil Maskell poi si è rivelato idolesco nella serie tv Utopia con il suo tormentone: “Where is Jessica Hyde?” e la bionda MyAnna Buring si è vista in cose interessanti come Blackout e White Heat. Mi era stata leggermente sulle balle la regia, che però se non altro proponeva uno stile e un montaggio piuttosto singolari, ma mi era stata più che altro sulle balle la pellicola nel suo complesso, con quella sua voglia di apparire estrema e trasgressiva e violenta a tutti i costi.
C’erano dunque le premesse perché mi stesse sulle balle anche questo nuovo lavoro di Ben Wheatley. In fondo non è che sia poi così distante. Anche Sightseers racconta una storia estrema e trasgressiva e violenta, con forse persino più omicidi di quelli presenti sulla Kill List. Eppure il film questa volta funziona. Funziona alla grande.

Il merito?
Non lo so. Lo stile registico è simile a quello di Kill List. È sempre presente un montaggio rapido e schizzato, con lampi visionari e scatti di violenza improvvisi. I protagonisti anche in questo caso sono degli schizofrenici assassini e non è semplice empatizzare con loro. A fare la differenza credo allora sia la presenza di humour. Sightseers fa morire. Fa morire dal ridere, sebbene in una maniera disturbata e disturbante. Mi sono davvero divertito un sacco a vederlo. Kill List era troppo musone. Era un film a suo modo originale pure quello, però si prendeva troppo sul serio.

"Com'è che il museo della birra era pieno e a quello dei tram non c'è nessuno?"
Sightseers, o se preferite (ma perché dovreste?) chiamarlo con il titolo italiano Killer in viaggio, riesce nell’impresa di coniugare divertimento e violenza pulp. A questo punto verrà subito in mente il nome di Quentin Tarantino, un maestro, il Maestro in questo campo, e invece no. Sightseers come detto è un film terribilmente originale, con una vena umoristica propria, molto British, molto ma molto cinica, cattiva, spietata.
La storia è presto detta: assistiamo al viaggio on the road, alla tranquilla (più o meno) settimana di vacanza di due personaggi singolari. Lei, Tina lascia a casa da sola la madre vecchina per spassarsela con lui, Chris, il suo boyfriend che conosce appena, in una gita che li vedrà scorrazzare per le campagne inglesi tra una visita a un museo dei tram e una a un museo delle matite. Proprio così, è gente che se la spassare alla grande. Per ravvivare la vacanza, visto che l’adrenalina provocata da un museo dei tram non è sufficiente, cominciano anche a fare qualcos’altro. Tipo uccidere…

Non sto a spoilerarvi altro perché, come detto, questo film lo dovete vedere. Non è che vi consiglio di  vederlo. Vi ordino di vederlo! Perché, come detto pure questo, a un raro film originale non si può rinunciare. Di film in grado di intrattenere e inquietare in questo modo non ce ne sono in circolazione molti. Se Michael Haneke girasse una commedia, invece di noiosi drammoni da Oscar, potrebbe uscirne qualcosa del genere. E poi i due stralunati psicopatici protagonisti, cui in un primo tempo si guarda con sospetto, nel corso del film diventano due idoli. Tina e Chris sono i Bonnie & Clyde della nerd generation o, se preferite, i Mickey & Mallory della campagna inglese. Tra l’altro i due fenomenali protagonisti Alice Lowe e Steve Oram sono anche gli autori della sceneggiatura e quindi il titolo di idoli totali spetta loro in pieno.

Da segnalare inoltre l’uso dannatamente efficace della colonna sonora. Si parte con “Tainted Love” versione Soft Cell. Per carità, può sembrare un brano già parecchio (ab)usato, però qui è perfetto per accompagnare l’inizio della fuga romantica dei due depravati protagonisti e, col senno di poi, si rivela la canzone ideale per descrivere la loro storia: un amore corrotto, infetto, malato. Altrettanto perfette risultano “Season of the Witch” per i momenti più fuori e visionari del film e il pezzo di chiusura “The Power of Love” dei Frankie Goes to Hollywood, ad accompagnare un finale beffardo e tutt’altro che scontato. Perché in questo film, non c’è niente di scontato. Killer in viaggio è un film originale. Cosa che non sempre significa sia anche un bel film. E invece Killer in viaggio è anche un film di una poetica e violenta bellezza.
(voto 7,5/10)



venerdì 9 marzo 2012

Kill List: chillist a fa', certi film?

Kill List
(UK 2011)
Regia: Ben Wheatley
Cast: Neil Maskell, Harry Simpson, MyAnna Buring, Michael Smiley, Esme Folley
Genere: violence
Se ti piace guarda anche: Red White and Blue, The Woman, The Wicker Man

Tu chi uccideresti?
Il tuo capo?
No, perché ne uscirebbe lo spunto per qualche film terribile come Come ammazzare il capo e vivere felici o C’è chi dice no.
Il capitano della Costa Concordia?
Oh, andiamo. In fondo è un eroe anche lui. Ha salvato delle vite umane. Ha salvato una ragazza moldava dalla vita di strada. A dirla tutta: ne ha tolte un sacco, di ragazze moldave dalla strada!
Chi altri vorreste uccidere?
Quell’omino con la faccia finta che ha rovinato l’Italia?
Quell’omino eroe della libertà, un benefattore che pure lui ne ha salvate un sacco, di ragazze moldave e non solo moldave, per svuotare le strade e riempire i nostri tubi catodici?
Certo che siete davvero meschini. Che persone grame che siete.
Io non ucciderei nessuno. Magari, dopo aver visto qualche film atroce, mi viene voglia di fare del male fisico agli autori, però poi mi passa. Come il Ben Wheatley regista di questo Kill List. Perché diavolo ha girato una pellicola del genere?

Già l’inizio non fa ben sperare. Per nulla. Solita coppia con figlioletto più o meno alla crisi del settimo anno o di qualunque altro anno di matrimonio siano arrivati, lei discreta gnocca svedese, lui disoccupato a causa della recessione economica e in apparente crisi di mezza età, figlio mediamente rompicazzo. Tutto nella norma, insomma.
La regia con i suoi continui stacchi in nero fa girare un po’ le palle, come non mi capitava dai tempi di quell’altra porcheria di Red White and Blue. A me piacciono i film violenti, però questi mi sembrano siano solo inutilmente violenti per coprire ovvie ed enormi lacune in fase di sceneggiatura.
Io poi considero gli inglesi i migliori attori del mondo, ma qui il livello recitativo è di parecchio sotto la media nazionale britannica. Cosa che significa che comunque siamo sopra alla media italiana, per fare un esempio a caso, anche se con tutte le urla presenti a tratti sembra quasi di essere dentro a un film di Muccino.

Ben presto e per fortuna le cose si animano. Ma solo un po’. Quando un amico viene a far loro visita, cominciamo a capire che sotto sotto questa banale normale famiglia nasconde qualcosa di più inquietante, e il lavoro di cui si parla non è in crisi per una questione di liberalizzazioni del governo Monti. È quel genere di lavoro che non subisce crisi mai.
Sotto sotto c’è infatti una professione sinistra e particolare, ma da un film che si chiama KILL LIST già ce lo potevamo immaginare che non si parlasse di collezionisti di figurine Calciatori Panini. Se esistono ancora…
Il resto dello svolgimento prosegue nei territori classici del “killer movie”, con un grado di coinvolgimento vicino a quello di The American con Giorgione Clooney. Il tutto per giungere al finale.
ATTENZIONE SPOILER
Il finale è una cazzata senza senso (lo spoiler è questo!). Io di solito adoro le robe senza senso. Ma così è fare le cose proprio del tutto a caso. O, per dirla meglio: alla cazzo di cane. Va bene citare The Wicker Man, però la domanda da porsi è: perché? Peeerché?
Ancora una volta, in appena una manciata di minuti, il mondo dei videoclip  riesce a essere più efficace del cinema. Si veda in proposito la superiorità dell'omaggio a Méliès di "Tonight Tonight" degli Smashing Pumpkins rispetto all'Hugo Cabret di Scorsese. E si veda questo video malato degli Slipknot, molto più spaventoso del ridicolo sabba stile Ozzy ai tempi di The Osbournes e non dei Black Sabbath presente in Kill List...


Avevo sentito parlare di questo film come di una visione che non lascia indifferenti. E invece a me ha lasciato parecchio indifferente. Sarà che lo scopo del film mi sembra proprio questo: trattare la violenza in una maniera così normale, quotidiana e ordinaria da annullare qualunque emozione.
La pellicola avrebbe potuto giocarsi le sue carte migliori con l’utilizzo dell’ironia, ma purtroppo né è molto avara. Come film “serio” invece non funziona. Proprio no. Regia scarsina, recitazione di livello medio-basso, almeno per gli standard british, sceneggiatura che a definirla confusionaria sono molto ma molto gentile.
Kill List è difficile da inquadrare: è grottesco? Bah. Horror? Per niente. Gangster? 'nzomma. Thriller? Un pochino. Stronzata? Centro pieno.
Per concludere, io di questi film finto cattivi né carne né pesce non so che farmene.
O forse sì: li inserirei volentieri sulla mia Kill List.
(voto 4,5/10)

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