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martedì 4 agosto 2015

Leftovers Behind





Left Behind - La profezia
(USA, Canada 2014)
Titolo originale: Left Behind
Regia: Vic Armstrong
Sceneggiatura: Paul Lalonde, John Patus
Ispirato al romanzo: Left Behind di Tim LaHaye e Jerry B. Jenkins
Cast: Nicolas Cage, Chad Michael Murray, Cassi Thomson, Nicky Whelan, Lea Thompson, Martin Klebba, Quinton Aaron, Jordin Sparks, Gary Grubbs, Georgina Rawlings
Genere: aporcalittico
Se ti piace guarda anche: The Leftovers, Sharknado, Flight

Immaginate se, a un certo, le persone sparissero.
Una cosa terribile?
Oddio. Pensate che bello, sarebbe, se certa gente sparisse. Non tutta, eh. Però di qualcuno non si sentirebbe questa grossa mancanza. Immaginate ad esempio se scomparisse nel nulla l'autore di Pensieri Cannibali. Sarebbe un rompipalle della rete in meno. Quella che Umberto Eco ha definito “legione di imbecilli” si ritroverebbe così indebolita. E se poi sparissero pure gli sbruffoni alla Umberto Eco, non sarebbe ancora più bello?

Pensate invece a cosa capiterebbe se sparisse Nicolas Cage. La produzione cinematografica americana diminuirebbe di un buon 50%, il che non sarebbe un male, visto che il 99% o quasi dei film girati negli ultimi anni da Nicolas Cage fa schifo. Le aziende che producono parrucchini poi dichiarerebbero fallimento immediato. Non possono mica vivere solo grazie ad Antonio Conte. Insomma, Nicolas Cage ha una pubblica utilità. Nonostante giri settordicimila film all'anno, a quanto pare adesso Nicolas Cage è però sul lastrico. Non ha più manco una casa e persino a Lampedusa l'hanno cacciato via. Cosa deve fare, allora il povero (per davvero) Nicola Gabbia?

lunedì 21 luglio 2014

NOIAH




"Lo so, ho dei capelli improponibili.
Ma nella Bibbia il balsamo non viene mai menzionato..."
Noah
(USA 2014)
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Darren Aronofsky, Ari Handel
Cast: Russell Crowe, Jennifer Connelly, Emma Watson, Ray Winstone, Anthony Hopkins, Douglas Booth, Logan Lerman, Leo McHugh Carroll, Kevin Durand, Nick Nolte, Mark Margolis, Marton Csokas, Finn Wittrock, Madison Davenport
Genere: bestemmia cinematografica
Se ti piace guarda anche: La passione di Cristo, The Fountain – L’albero della vita

ATTENZIONE FANATICI
Se siete fanatici religiosi, se portate la Bibbia sempre con voi, se andate a messa tutte le domeniche, o se siete Mel Gibson, potreste considerare questo post blasfemo. Proseguite la lettura soltanto a vostro rischio e pericolo, altrimenti fate sempre in tempo a tornare sul sito di Famiglia Cristiana.


In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
Dio poi creò tante altre belle cose, un sacco di animaletti, fino a che creò anche l’uomo, dicendo semplicemente: “Abracadabra, facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. Ma mancava ancora qualcosa. Qualcosa di molto importante. A questo punto, Dio allora disse: “Sia la figa!”. Ed Emma Watson fu.


Per festeggiare la sua creazione più bella, Dio passò la domenica a masturbarsi furiosamente contemplando la sua immagine. Una volta stufatosi di guardarla mentre non faceva nulla, decise di creare un qualcosa per tenerla impegnata e così fece il cinema. Dopo aver creato il cinema e i film dei Lumière in cui non succedeva nulla, Dio decise di creare pure i registi e fu così che diede vita a Darren Aronofsky. Il cineasta americano realizzò una pellicola più bella dell’altra, da Pi greco – Il teorema del delirio a Requiem for a Dream, da The Wrestler a Il cigno nero, fino a che decise di dedicarsi a Noah, un lavoro tratto dalla Bibbia. Un progetto dalle ambizioni divine.

La storia di Noè e della sua arca la conoscete già tutti, vero?
Ehm… io veramente non la conoscevo proprio bene bene. Da bambino ho saltato qualche lezione di catechismo di troppo. Più in là con gli anni ho provato a rimediare alle mie lacune religiose e un giorno mi sono detto: “Leggiamoci un po’ sta Bibbia. Ci sarà una ragione se ha venduto milioni di copie…”
Ho iniziato a leggere qualcosa, ma ben presto ho rinunciato. Ragazzi, ma non l’ha mai detto nessuno?
La Bibbia è ILLEGGIBILE!
È un libro scritto in maniera davvero terrificante. Prendiamo un passaggio dalla Genesi in cui si parla proprio del protagonista di giornata, il simpatico (si fa per dire) Noè.

1. Il Signore disse a Noè: «Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione. 2 D'ogni animale mondo prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio e la sua femmina. 3 Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. 4 Perché tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto». 5 Noè fece quanto il Signore gli aveva comandato.
6 Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioè le acque sulla terra. 7 Noè entrò nell'arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. 8 Degli animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo 9 entrarono a due a due con Noè nell'arca, maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè.
10 Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; 11 nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono. 12 Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti.

A parte il fastidio provocato da tutti i numerini inseriti a ogni frase, ma vi sembra un libro scritto bene? Non c’è manco mezza descrizione o un minimo di introspezione psicologica dei personaggi. Niente. Al confronto della Bibbia, Tre metri sopra al cielo, Twilight e Cinquanta sfumature di grigio sono dei capolavori assoluti.
Tralasciando gli aspetti letterari, c’è qualcuno che può ritenere anche solo lontanamente verosimili i fatti in essa raccontati?
Eppure giusto qualche milione, per non dire qualche miliardo, di persone sulla faccia della Terra crede che quanto narrato nella Bibbia sia davvero successo. Prendiamo il passaggio “Noè aveva seicento anni.
Se quest’uomo ha 600 anni, voglio il numero del suo chirurgo plastico.


Prendiamo un altro passaggio: “Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti.” Ma manco a Masone in Liguria, il posto meteorologicamente più sfigato del mondo, ha mai piovuto così tanto. Eddai.


In pratica La Sacra Bibbia è il più fantasioso romanzo fantasy di sempre. Roba che al confronto Il signore degli anelli può essere considerato puro neorealismo. Il regista Darren Aronofsky, chiamato a sé dalla voce di Dio, o più probabilmente da quella del Dio Denaro, ha così deciso di trattare le vicende bibliche come fossero una materia fantasy, chiamando attori come Emma "Hermione" Watson e Logan "Percy Jackson" Lerman e aggiungendo alcuni elementi fantastici al racconto, giusto per rendere le cose un po’ meno noiose (obiettivo non riuscito per niente), senza però nemmeno esagerare. Come potete leggere in questo articolo di Wired, le differenze tra quanto raccontato nella Bibbia e nel film non sono poi nemmeno troppe.

ATTENZIONE SPOILER
Per chi come me non avesse troppa dimestichezza con la Bibbia, rammento la vicenda di Noah in breve.
Noah è un giovane ragazzo di 600 anni che una notte, dopo una cena pesante a base di cibo piccante, fa dei sogni strani. Sogna che il mondo sta per finire a causa di un acquazzone particolarmente pesante. Nessuno gli crede.



Per prepararsi al diluvio universale, Noah si mette così a costruire una gigantesca arca e per farlo si fa aiutare da un gruppo di muratori giganti, di nazionalità rumena e albanese, ovviamente sottopagati. Noè in maniera molto generosa decide che nell’arca potranno accomodarsi solo lui, sua moglie, i suoi tre figli e quella sgnaccherona gigante della sua figlia adottiva, Emma Watson, per l’occasione ribattezzata la Porca di Noè, visto che dovrà accontentare gli appetiti sessuali di tutti e tre i suoi figli e pure i suoi. Insieme a loro possono venire anche un sacco di animali a coppie, un maschio e una femmina. Niente coppie gay. Noah vende così i biglietti ai vari animali, gonfiando i prezzi a dismisura. Gli altri umani cercano di acquistare qualche biglietto dai bagarini o in rete, ma niente. Non si trovano più. Sono sold out più di un concerto dei Rolling Stones.
A un certo punto, preso dalla follia, Noah Crowe si mette pure a cantare, credendo di essere ancora in Les Misérables.






A parte la sua famiglia, secondo Noah tutto il resto dell’umanità deve pagare per i propri peccati e morire in maniera brutale sotto la pioggia, scatenando le reazioni preoccupate della comunità internazionale.


Gli uomini provano a salvarsi in tutti i modi. C’è chi prega, c’è chi cerca di corrompere Noah, c’è addirittura chi manda Bruce Willis e Ben Affleck nello spazio…


Ma non c’è niente da fare. Viene persino organizzata un’agghiacciante battaglia che sembra uscita dal nuovo capitolo di Transformers girato da Michael Bay e invece no, si tratta davvero di una pellicola diretta da Darren Aronofsky. E se pure Darren Aronofsky si mette a realizzare certe porcate, non c’è più niente da fare. L’umanità è spacciata.

Il film di Aronofsky non è però solo questo. Fondamentalmente è anche la storia del villain più cattivo di tutti i tempi. Non mi riferisco tanto allo stesso Noah che dà il titolo alla pellicola, che pure come abbiamo visto è non poco stronzo. Mi riferisco a Dio. Un Dio vendicativo, misogino e misantropo che vuole sterminare l’intera razza umana, che continua a mettere alla prova l’uomo con una serie di sfide una più perfida dell’altra manco fossero gli Hunger Games. Dopo la mela del peccato nel giardino dell’Eden che gli ha sbattuto lì davanti alla faccia, salvo poi dirgli “No, non puoi mangiarla!”, proprio come una tipa che te la fa solo annusare, Dio questa volta ha superato persino se stesso. Seguendo l'esempio di George R. R. Martin che a ogni stagione di Game of Thrones deve tirare fuori una serie di morti più impressionanti di quelle precedenti, Dio a questo giro ordina a Noah di uccidere la prole della sua figliastra, ma solo nel caso gli nasca una figlia femmina, giusto per ribadire la sua misoginia se qualcuno aveva ancora dei dubbi in proposito.
A Emma Watson però non nasce una figlia. Ne nascono due! E Noah deve ucciderle entrambe. Già è grave uccidere delle persone, poi è ancora più grave uccidere dei bambini, poi è ancora peggio uccidere delle bambine che essendo figlie di Emma Watson crescendo sono destinate a diventare delle fighe stellari.
A questo punto Noah cosa farà? Andrà davvero fino in fondo nei suoi intenti malati e metterà fine all’intera razza umana per sempre, o disubbidirà a Dio?

Questo lo saprete già se avete letto la Genesi. L’alternativa è quella di guardarvi il film di Darren Aronofsky, anche se io vi sconsiglio di farlo. Se avete amato i suoi precedenti lavori come me, qui dentro dell’un tempo grande regista non troverete molte tracce, se non per qualche vago riferimento ai passaggi più deliranti della sua opera più controversa, The Fountain – L’albero della vita. Questo nonostante Aronofsky figuri come sceneggiatore e produttore, oltre che come regista. Questo nonostante la presenza del solito Clint Mansell a firmare le musiche, tronfie e fastidiose. Questo nonostante il cast vanti attori feticcio del regista come la bella Jennifer Connelly e la partecipazione vocale dell’aficionado Mark Margolis, che durante la visione del film avrà probabilmente avuto sulla faccia per tutto il tempo quest’espressione.


Dimenticate il Darren Aronofsky che conoscevate. Nonostante a livello visivo si tratti di un lavoro potente e dotato di un suo certo fascino, e questa è l’unica buona notizia, Noah è un pasticcio di proporzioni bibliche. Una pellicola in grado di far perdere la Fede, la Fede nel Cinema. Se qualcuno riesce ad arrivare alla fine di questa lunga, estenuante, allucinante e noiosa visione senza bestemmiare nemmeno una volta, quel qualcuno merita di essere fatto Santo Subito.
Fino all’ultimo ho sperato fosse solo un brutto scherzo. Il terrificante finale moralista mi ha fatto capire che no, Aronofsky non stava scherzando ed era dannatamente serio. Persino quando ha tirato fuori questi cosi giganti.


Dimenticate allora Darren Aronofsky. Dimenticate il Cinema. Dimenticate pure che questo possa essere un film sul diluvio universale. Noah è solo un diludendo universale.
(voto 3/10)

sabato 16 novembre 2013

L’ARCA DI NO



Ecco il trailer del nuovo film di Darren Aronofsky, Noah, con nel cast Russell Crowe, Jennifer Connelly, Emma Watson, Logan Lerman e Anthony Hopkins e dedicato alla figura di Noè. Quello dell’arca.



Ed ecco le prime reazioni a caldo alla visione del trailer.

Ma perché hanno dato a Emma Watson la parte di mia figlia?
Me la sarei fatta più che volentieri.
Russell Crowe

Ma perché hanno dato a Emma Watson la parte di mia figlia?
Me la sarei fatta più che volentieri.
Jennifer Connelly

Ma perché hanno dato a Emma Watson la parte di mia nipote?
Me la sarei fatta più che volentieri.
E perché mi hanno dato la parte di Matusalemme? Non sono così vecchio, no?
Hey, cos'è questo silenzio?
Anthony Hopkins

Ma perché hanno dato a Emma Watson la parte di mia sorella?
Me la sarei fatta più che volentieri.
Vabbé, pazienza, almeno me l'ero già fatta in Noi siamo infinito.
Logan Lerman

Ma che è ‘sta cagata apocalittica?
Cannibal Kid di Pensieri Cannibali

Ma è Darren Aronofsky o Roland Emmerich?
Onesto e spietato (da Facebook)

Ma Porco Di...!
Noè

mercoledì 16 luglio 2008

Oops!... I Jesus Again

(Ogni riferimento a fatti o a persone realmente esistite è sempre puramente casuale)

Riassunto: Jesus, tipico teenager americano un po’ sfigato, scopre di possedere dei superpoteri, cose tipo resuscitare persone morte. Ma scopre anche di possedere una forte attrazione sessuale (o forse amore?) per Ashley Jane, la strafica cheerleader della scuola, il che complica tutto.
Leggi l'Episodio 1

Episodio 2
-Smoke on the water-


Jesus ritorna alla festa a casa di Judah ma è come se non fosse più il Jesus di prima. È come se tutto il suo mondo fosse cambiato e ogni cosa apparisse sotto una luce diversa. Ha appena fatto una resurrezione, potete biasimarlo?
Alcuni amici del liceo se ne stanno sconsolati a fianco del fusto di birra, lo accarezzano e lo baciano mogi mogi.
“Che vi è successo, raga?” sono Mark, Matthew, Luke e John John, i membri della band invitata a suonare per la festa, i mitici The Evangelists, gruppetto emo-pop che riscuote un discreto successo tra le teenagers urlanti di Nazareth.
“Oh Jesus, se solo sapessi… se solo sapessi…” piangono insieme: “È finita la birra.”
“Hey un momento,” li consola Jesus, “Penso di poter fare qualcosa per voi, amici miei.”
“Vuoi dire che hai della birra?” gli chiedono con ritrovata speranza spostando le loro frange asimettriche da davanti agli occhi. “Dove la tieni nascosta?”
“Ho dell’acqua…” li interrompe subito.
“E noi che cosa ce ne facciamo dell’acqua?” fanno acappella come i Neri per caso.
“Guardate…”
Jesus prende le bottiglie di Evian e le tramuta in birra. Tennent’s super. È un nuovo trucchetto che il suo maestro gli ha insegnato come premio per aver resuscitato con successo la sua prima ragazzina morta.
“Birraaaaaa,” si avventano voraci i 4 Evangelists. “Bella Jesus!” e lo sollevano in trionfo.
“Hey ragazzi, avete per caso visto Ashley Jane?” Jesus interrompe le loro feste, ricordando il vero motivo per cui è tornato a quella festa.
“No, Jesus. Ma stai tranqui che la troverai in giro. Adesso però fatti una birretta insieme a noi. Una birretta per non pensarci?” chiede Mark fiducioso.
“E va beeene. Ma solo una…” concede Jesus.
"Non ci pensare, te la prendo."
Naturalmente una birretta diventano due birrette poi diventano tre quattro cinque birrette fino a che Jesus non viene implorato di tramutare in birra tutta l’acqua presente in casa di Judah. Persino dai rubinetti della cucina comincia a uscire birra. John John va su in bagno a farsi una doccia di birra. “Jesus sei il mio Dio!” lo ringrazia commosso. “Da domani apro un blog e ci scrivo sopra le tue gesta. Lo chiamerò Le cronache di Jesus oppure Jesus e il calice di birra. Anzi no, ma che dico? Ho trovato di meglio: Il vangelo secondo John John. Ecco sì sì, deciso.”
“Hey, anch’io voglio scrivere un blog sulle avventure di Jesus,” fa Mark.
“Pur’io,” fa Matthew ruttando.
“E che, io no?” arriva Luke in ritardo giustificato: era impegnato a rollare un cannone canticchiando keep rollin’ rollin’ rollin’ dei Limp Bizkit.
“Adesso vado…” Jesus fa per andare a cercare AJ ma viene ancora trattenuto dai 4 compari di bisboccia. “Eddai, Jesus. Fatti una canna insieme a noi. Vuoi mica che ci offendiamo?”
Mentre il joint passa lento con religiosa sacralità nel cerchio di mani che si è creato, Matthew si alza in piedi su una sedia e proclama: “Ragazzi, facciamo un patto: entro la fine dell’anno scolastico dobbiamo tutti perdere la verginità. I nostri membri non rimarranno più flaccidi e inutilizzati: noi ci batteremo per ogni uomo che vorrebbe scopare e invece va in bianco. Questo è il nostro giorno, questo è il nostro momento, e in nome di Dio non resteremo inermi a guardare la storia condannarci alla masturbazione! Insieme raggiungeremo l'obiettivo: noi riusciremo a scopare!” A qualcuno sembra di aver già sentito un giuramento del genere da qualche parte, a qualche altro party.
“Roba giusta, questa,” fa Jesus con la testa che gli diventa leggera. Il suo corpo alimentato dalla maria comincia a levarsi leggermente dal suolo. Sta fluttuando nel vuoto.
“Ooooo,” esclamano i 4 moschettieri. “Questa è da riprendere,” fa John John, “Prendo la videocamera.”
“Jesus, vieni,” lo chiama Matthew. “Se fluttui nel soggiorno puoi fluttuare anche in piscina.”
“Sì, fico,” Jesus dà l’ok con il pollicione in su. “Camminare sull’acqua, ho sempre desiderato farlo. Le ragazze impazziranno...”
E a volte i desideri diventano realtà. Il corpo di Jesus veleggia sull’acqua della piscina sul retro della casa di Judah. John John con il suo obiettivo non si perde un attimo della scena: “Questa domani la metto su youtube e pure sul mio blog-vangelo!” All'improvviso i piedi scendono e sfiorano sempre di più l’acqua. “Hey Jesus, stai perdendo quota… prendi questa, ti mette le aaali,” Luke gli passa un nuovo cannone che si era appena rollato e il corpo di Jesus riprende a fluttuare maestoso, illuminato dalla luce dei fari notturni della piscina.
Il tempo si dilata e passano minuti o forse ore o forse giorni ed è un altro weekend un’altra festa un’altra vita. Jesus si ricorda improvvisamente che deve fare qualcosa, a parte fumare e camminare sull’acqua. Deve cercare qualcosa. Qualcuno. “La ragazza sexy!” gli viene in mente. “Devo trovare Judah, l’avevo raccomandato di tenermela d’occhio.”
J sale su nella cameretta di Judah, quella dove hanno passato pomeriggi interi a giocare a GTA IV. Sulla porta il solito avvertimento “PARENTAL ADVISORY EXPLICIT CONTENT”, solo che questa volta ci sono veramente dei contenuti espliciti una volta aperta: Judah sta prendendo da dietro Ashley Jane e le urla “Chi è il tuo dio del sesso, eh? Chi è?”
Judah la smette di urlare quando vede imbambolato sulla soglia della porta Jesus.
"Quando ti ho chiesto di occuparti di lei non era esattamente questo quello che intendevo."
“Non è come può sembrare, amico,” fa infilandosi le mutande.
“Ora so cosa la gente intende con l’espressione bacio di Judah,” sbotta Jesus e poi richiude col pensiero la porta. Corre giù dalle scale in lacrime come una dodicenne e tutto quello che gli esce dalla bocca sono farfugliamenti tipo “Ashley Jaaane brutta puttanaaa” e “Judah porco!” Si copre la testa con il suo hoodie alla Donnie Darko per non farsi vedere piangere.
I 4 Evangelists frattanto sono ancora seduti in cerchio intenti a fumare.
“Jesus, quanta fretta, ma dove corri, dove vai?” domandano ma lui è già troppo lontano, nella tranquillità della sua casetta.
La testa gli gira come un vecchio 33 giri degli Zombies che suo padre Joseph ha messo su in salotto mentre si gira pure lui una canna. Jesus è troppo sconvolto in quel momento per rendersene bene conto e gli chiede solo “Papi, ma perché le donne sono tutte troie?”
Il padre comprensivo gli suggerisce: “Sono tutte troie tranne la mamma e la Madonna…” poi ci pensa. “Beh, nel tuo caso sono la stessa persona quindi… sono tutte troie tranne una. Ma cosa ti è successo figliolo per pensarla già così? Hai appena sedici anni.” Il sesto senso da padre gli ha fatto scattare una lampadina nel cervello, o forse sono state le lacrime sul viso del figlio che hanno disfatto l’eyeliner nero da emo che si era messo per fare colpo su Ashley Jane, facendo somigliare il suo volto a una maschera satanica.
“C’è una ragazza che mi piace, pà, ma a lei proprio non interesso. Cosa devo fare per fare colpo su di lei?”
“Alle ragazze piace il bad boy, figlio mio. Devi fare qualcosa per lasciarla senza parole. Qualcosa che non si aspetterebbe mai da te. Stupirla con effetti speciali. Mmm…” riflette, “Domani andiamo a comprarti la tua prima giacca di pelle,” gli strizza l’occhiolino.
Jesus decide si andare a letto ma gira tutto intorno alla stanza e dentro la testa gli girano pure le parole del padre: “Stupirla con effetti speciali.” Il disco risuona She’s not there in repeat e il padre si gira un’altra canna sul divano. Dalla sua bocca escono enormi cerchi di fumo, come quelli del brucaliffo. Formano delle lettere che a loro volta formano delle parole che a loro volta formano una frase: “Stupirla con effetti speciali.”

CONTINUA??

mercoledì 2 luglio 2008

Jesus 2008

(Ogni riferimento a fatti o a persone realmente esistite è puramente casuale)


Episodio 1
-Teenage Jesus-

“Jesus, sbrigati! La cena è pronta,” è il richiamo della cucina.
“Un attimo, Madonna!” Jesus finisce di masturbarsi velocemente, mentre guarda sulla pagina di Perez Hilton la sua preferita Lindsay Lohan andarsene in giro senza le mutandine addosso. “Cosa non la redimerei io, quella peccatrice,” geme e la mano va sempre più veloce. Finito quello che deve finire si pulisce e va a mangiare il solito polpettone di ostie del giovedì sera. “Dio, quanto odio mangiare le ostie,” si lamenta a denti stretti.
“Quante volte ti ho detto di non nominare il nome di Dio invano?” lo riprende Madonna. La famiglia di Jesus è molto religiosa, certe epressioni non vengono proprio tollerate in casa sua.
Il silenzio calato sulla tavola viene interrotto dallo sbattere della porta d’ingresso: “Uff, è tornato Joseph…” stavolta è Madonna ad essere seccata.
“Tra te e papi le cose non vanno bene, eh?” chiede Jesus preoccupato. È da parecchio tempo che la notte non sente provenire suoni strani dalla loro camera.
“Non sono affari tuoi, ragazzino,” chiude l’argomento sua madre.
Jesus si alza da tavola, va a salutare “Ciao papi!” e si chiude in camera. Si collega a myspace e vede che non gli sono arrivate nuove richieste di amicizia. “Ma cosa devo fare per attirare l’attenzione delle ragazze?” si chiede, “Camminare sull’acqua?” Si gratta i primi peli che cominciano a spuntargli sul mento e realizza “Hey, questa sì che è un’idea. Domani la propongo al mio amico Judah che ha una videocamera digitale così poi mettiamo il filmato su youtube. Non resta che pensare a come far credere alla gente che io riesca a camminare veramente sull’acqua…”
Il giorno dopo Jesus si incammina pensieroso per le vie anonime della sua cittadina con gli Amen che pompano nell’iPod. Alla fermata del bus becca la sua migliore amica Magdalene. “Ciau Jesus, allora stasera facciamo il ripassone di latino?”
“Certo, Maggie. Prima però fai scorta di caffè da Starbucks, ne avremo un gran bisogno, temo.”
Mattina paccosa a scuola, come al solito. Jesus passa tutta l’ora di religione perso a guardare il fondoschiena di Ashley Jane, la capo cheerleader di cui è innamorato fin dai tempi delle elementari. Alla fine della lezione Ashley Jane si gira verso di lui, sì proprio verso di lui e per la seconda volta nella vita gli rivolge la parola (la prima era stata in terza elementare, quando in mensa lei gli disse “Non puoi sederti qui… questo posto è già occupato da Satan.”)
“Hey Jesus,” gli fa sgranando le ciglia di quei suoi begli occhioni blu, “Tu che sei così bravo con le religioni e tutte ‘ste cose strane… non è che potresti darmi delle ripetizioni?”
Jesus sbianca. “Sta veramente parlando con me?” Si guarda intorno: non c'è nessuno. "Deve per forza parlare con me."
Judah gli dà un colpetto allo stomaco. “Eddai, Jesus. Dille di sì, a quella troietta,” gli sussurra.
“Ehm, sì,” cerca di fare il disinvolto ricomponendosi. “Sì, direi che non ci sono problemi, Ashley Jane. Hai chiesto alla persona giusta.” Judah alle spalle di AJ gonfia una guancia con la lingua mimando un pompino ben fatto.
“Perfetto, bello. Allora ci vediamo stasera a casa tua,” e se ne va non prima di essersi abbassata abbastanza da fargli avere una preview del suo sviluppatissimo davanzale.
“Sai cosa dobbiamo fare, adesso?” gli chiede subito dopo Judah, mentre Ashley Jane si allontana sculettando nei suoi jeans attillati.
“Che cosa?” chiede Jesus l’ingenuo. "Ah già, devo ricordarmi di dire a Maggie che il nostro ripassone di latino in programma stasera è proprio saltato."
“Ma non mi riferivo a quello! Dobbiamo comprare dei preservativi, scemo. Vuoi mica mettere al mondo un piccolo Jesus jr.? Già ne abbiamo abbastanza di uno come te…”
“Dei preservativi?” sussulta Jesus il puritano.
“Sì, dei condoms. Hai presente quei cosi in lattice che ti srotoli sull'uccellone? Ecco quelli... e anche dell’alcool. Sì, serve dell’alcool. Altrimenti non te la smolla,” aggiunge Judah sghignazzando.
“Ma devo darle delle ripetizioni, mica farla ubriacare,” ribatte Jesus il finocchio.
“Oh Jesus! Ma da quale razza di vagina è uscito fuori uno come te? Da quella di una vergine?” scuote senza speranze la testa Judah. “Se vuole delle ripetizioni da te significa che quella probabilmente da te vuole anche qualcos’altro. Qualcosa di physical physical,” parte a canticchiare.
Bella frà/tu sei l'unico che mi comprende in questa cazzo di società/andiamo a prendere 'sti preservativi/così non metto al mondo dei bambini nocivi,” parte il rap di Jesus il gangsta. “Un momento" la musica si ferma. "Per gli alcoolici come facciamo? Ci vogliono 21 anni, e noi ne abbiamo solo 16.”
“Hey, Jesus, guardami,” gli intima secco Judah.
Jesus lo guarda negli occhi.
“Io ho una carta d’identità “alternativa”, naturalmente. Tutti ne hanno una. Con questa posso fare ciò che voglio.” Judah gli sventola la carta sotto il naso e si dirige al drugstore a fare la spesa. Jesus invece deve passare a riportare dei libri in biblioteca.
Mentre posa sul bancone “I versetti satanici” e “Il codice da Vinci” (che ha trovato “una lettura illuminante”) l’anziano bibliotecario che prima di allora mai aveva visto aprire bocca gli si rivolge con parole misteriose: “Jesus, ti devo dire una cosa importante,” annuncia con un tono di voce profondo e, diciamolo, parecchio inquietante. “Era decisamente meglio quando non parlava,” pensa J. "E come diavolo fa a conoscere il mio nome?"
“Lo so, signor bibliotecario, sono così dispiaciuto… Ho riportato i libri con colpevole ritardo. Mi punisca, ma non lo dica a mio madre, la prego! Quella se lo viene a sapere mi ammazz...”
“Ma no, Jesus," fa interrompendolo. "Ciò che ti devo dire non ha a che fare con i libri... ma non permetterti mai più di riportarli in ritardo!” lo redarguisce.
"Quello che ti volevo veramente dire è che..." (attimo di pausa per creare tensione) “Tu hai dei poteri straordinari.”
“Wow!” sussulta Jesus. “L’ho sempre saputo!! Che genere di poteri? Come Buffy o come Spider-Man? O forse come la tipa di Heroes?” chiede eccitato.
“Mmm… dovendo scegliere direi più come Buffy,” considera il bibliotecario seriamente pensieroso, poi si ricompone. “Il tuo è un grande dono. Puoi fare delle cose che neanche ti immagini.”
“Ma i vampiri li posso uccidere?” è l’unica preoccupazione di J.
Il bibliotecario scuote la testa seccato. “Jesus, questa cosa è veramente seria. Voglio che stasera ci vediamo, devi iniziare l’addestramento. Il mondo ha bisogno di te. Ci sono migliaia di anime da salvare.”
“Al mondo non frega mai niente di me e stasera mi ha bisogno?” domanda Jesus. “Proprio stasera che anche Ashley Jane la strafiga della scuola ha un gran bisogno di me? Dannazione!”

Ashley Jane suona il campanello di casa, un "Ding dong" di campane minacciose. È arrivata puntuale all’appuntamento, cioè alla “lezione”. “Menomale,” tira un sospiro di sollievo Jesus. I suoi sono andati a vedere l'ultimo film di Mel Gibson al cinema ma rincaseranno presto. Le cose procedono tranquille: Jesus spiega le principali differenze tra le varie dottrine religiose, sciorina esempi, disegna schemini, ma Ashley Jane è veramente de coccio e non comprende nulla.
“Non è che avresti qualche cosa da bere, bello? Mi aiuterebbe a concentrarmi meglio…” domanda mentre per incanto il primo bottone della sua camicetta si slaccia.
“Preferisci un' aranciata o una cochina?”
“Jesus, stupidino” fa lei seria. “Io intendevo qualcosa di possibilmente alcolico…”
“Ah beh sì, Ashley Jane, l'avevo capito. È solo che non ho niente al momento in casa,” e poi esagera: “Mi sa che mi sono scolato tutto lo scorso weekend.”
Jesus il buon samaritano alla fine ha rifiutato gli alcolici gentilmente acquistati per lui con la carta d'identità falsa da Judah, il quale per non farli andare in malora, poveretto, si è dovuto prontamente inventare un party del venerdì di emergenza.
“Ti sei scolato tutto... certo certo, bravo Jesus,” fa lei assecondandolo. “Sono de coccio ma mica ingenua,” vorrebbe dirgli, e invece aggiunge: “È che con qualcosina da bere potrei davvero.. davvero.. intendo davvero.. sciogliermi,” e via anche il secondo bottoncino dalla sua camicetta. Per pura magia.
Jesus sta ufficialmente per (s)venire. Riflette. Pensa seriamente al da farsi. “Alcolici: dove voi essere?” La risposta a questa domanda è naturalmente l’emergency party organizzato dal fido Judah.
“Mmm,” fa a Ashley Jane. “Ci sarebbe questo mio amico che stasera dà una festa. È proprio qui vicino, ti va di farci un salto? Poi riprendiamo le ripetizioni…”
“Le riprendiamo eccome,” gli fa lei strizzando l’occhiolino. “Adesso però andiamo alla festa. Uuuuuuuuuh,” ulula galvanize alla luna.

Fuori dalla casa di Judah è pieno di auto parcheggiate sul vialetto, gente che fa sesso senza vergogna sul prato e qualche tizio ubriaco che fa la scimmia sopra gli alberi del giardino. Jesus slalomeggia tra lattine di birra vuote e rulli di carta igienica srotolati a terra. Fa il suo ingresso al party insieme ad Ashley Jane con camminata supercool rallentata sulle note di “Personal Jesus” versione Marilyn Manson. Judah lo avvista immediatamente “Eccolo qui, il mio Personal Jesus... PJ” lo chiama. “Hey amico mio, vieni qui."
Jesus gli si avvicina e Judah, già chiaramente ubriaco, lo bacia sulla bocca. “Madò che schifo,” lo scansa Jesus. Il suo sguardo si fa poi improvvisamente preoccupato. Oltre la finestra ha intravisto il bibliotecario che come un gufo se ne sta nascosto nell’oscurità e come una sirena lo sta chiamando a sé. “Scusami, Ashley Jane, mi devo assentare per un momento. Judah, la lascio nelle tue mani, d’accordo?” e dà un bacio sulla bocca (a AJ stavolta, non a Judah). Sente le scintille. “Sono innamorato?” si chiede mentre dovrebbe pensare solo al destino del mondo.
Mentre sta uscendo gli squilla la suoneria “Jesus of Suburbia” dei Green Day sul V9. È Maggie. “Dannazione! Mi ero scordato del ripassone di latino da lei.” Decide di non risponderle. Tra Ashley Jane e l'addestramento non ne ha proprio il tempo.
“Lo sapevo che ti trovavo qui,” lo rimprovera subito il suo nuovo maestro. “Seguimi ora, festaiolo che non sei altro. Ti devo mostrare come usare i tuoi poteri.”
Nel buio della notte si allontanano dalle luci colorate della casa di Judah. “Dove mi stai portando?” gli chiede Jesus che comincia a temere per eventuali avance sessuali del suo inquietante maestro.
“Tra poco lo vedrei…” si limita a rispondergli il bibliotecario.
Dopo tanto camminare (“Che sbattone… ma non possiamo almeno prendere un taxi?” si è lamentato Jesus) giungono infine al Nazareth Cemetery.
“Non ci posso credere… Mi hai portato in un cimitero?”
“Proprio così. È qui che puoi esercitare i tuoi poteri.”
“Evvai. Allora sono veramente come Buffy,” Jesus si mette a saltellare allegro tra le lapidi. “Aspettiamo che un vampiro si alzi dalla sua tomba e poi io gli ficco un paletto nel cuore, ho indovinato?”
“No No No,” scuote la testa il bibliotecario. Comincia a non sopportare più il suo discepolo. “Scordiamoci la bionda ammazzavampiri, ok? Intesi? Non è questo il tuo potere,” tira lunghe boccate d’aria fresca per calmarsi. Comincia anche a dubitare che quello possa essere veramente l’eletto. “Adesso scava,” fa una volta calmo e indica a Jesus una pala.
“Il mio superpotere è usare una pala?” chiede J. Il bibliotecario stavolta non ha nemmeno la pazienza di rispondergli. Si limita a fulminarlo con lo sguardo. Finalmente Jesus comincia a scavare nel suolo. Dopo una mezzora abbondante, con i capelli lunghi tutti sudati, arriva a intravedere la cassa funebre.
“Coraggio, aprila,” lo incita il maestro.
Jesus lo guarda con gli occhioni da cucciolo indifeso.
“So che puoi farcela. Aprila,” insiste.
J apre la cassa e si trova davanti il corpicino non ancora decomposto di una ragazzina. “Non avrà più di 14 anni,” pensa.
“Mettile una mano sul petto,” gli ordina il bibliotecaio.
“Ma cosa vuole farmi fare?” Jesus torna con la mente a pensieri di natura altamente scabrosa.
“Mettile una mano sul petto dalla parte del cuore e tutto ti sarà chiaro,” gli fa soltanto il bibliotecaio barra maestro.
“Ok,” prende coraggio Jesus. “Ma in che razza di situazioni mi vado a ficcare, alle volte? Dannato me…” Lentamente la sua mano si appoggia al petto della ragazzina. Non succede niente. “Allora?” chiede.
“Concentrati, Jesus. Non vorresti vederla viva?”
“Sì, certo. Vorrei che fosse viv…” e improvvisamente un accecante fascio di luce bianca li circonda. È un attimo, dopodichè il buio ritorna prepotente.
La ragazzina dà un colpo di tosse.
“Ommioddio!” esclama Jesus. “Ma è viva. Evvivaaa!”
La ragazzina si alza in piedi, guarda il maestro, poi guarda Jesus, gli sorride e se ne va, come se niente fosse. Jesus rimane sorpreso, poi comincia a saltellare tra la terra ammucchiata fuori dal sepolcro. “L’ho resuscitataaa, l’ho resuscitataaaa,” canticchia al settimo cielo.
“Ecco," gli fa il maestro gongolando. "Questa è bene, ma è non che una sola delle tante cose che puoi fare con i tuoi poteri…”

(CONTINUA...)
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