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giovedì 23 aprile 2015

PRIDE, ORGOGLIOSO DI NON ESSERE CINEOMOFOBO





Pride
(UK, Francia 2014)
Regia: Matthew Warchus
Sceneggiatura: Stephen Beresford
Cast: Ben Schnetzer, George MacKay, Joseph Gilgun, Faye Marsay, Andrew Scott, Dominic West, Paddy Considine, Jessica Gunning, Imelda Staunton, Bill Nighy, Kyle Rees, Jessie Cave, Karina Fernandez, Russell Tovey
Genere: battagliero
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Oggi faccio coming out: mi piacciono i gay.
Non è che mi piacciono nel senso che vorrei prendergli il sedere. E non mi piacciono nemmeno tutti. Mi piacciono quelli che hanno il coraggio di battersi per i loro diritti, di mostrare ciò che sono, di gridarlo a gran voce, non importa quali possano essere le conseguenze. E mi piacciono anche le pellicole a tematica gay.
Faccio un altro coming out e dico una cosa che mai avrei immaginato di dire: mi piacciono i minatori. I minatori inglesi anni '80, quelli che hanno scioperato contro la Thatcher. Su di lei non devo certo fare coming out. Ho sempre detto che non mi piace e continuo a ripeterlo anche ora che quella strega è morta.

venerdì 17 gennaio 2014

QUESTIONE DI TEMPO QUESTIONE DI TEMPO QUESTIONE DI TEMPO




Questione di tempo
(UK 2013)
Titolo originale: About Time
Regia: Richard Curtis
Sceneggiatura: Richard Curtis
Cast: Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Lindsay Duncan, Lydia Wilson, Tom Hollander, Will Merrick, Margot Robbie, Vanessa Kirby, Tom Hughes, Joshua McGuire, Richard Cordery
Genere: fantasy romcom
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Questione di tempo è un film che parte da uno spunto fantascientifico, si sviluppa come una commedia romantica e finisce per essere una pellicola esistenziale.
Qual è questo spunto fantascientifico?
Il padre Bill Nighy svela al figlio Domhnall Gleeson al compimento dei suoi 21 anni che lui, come tutti gli uomini della sua famiglia, ha il potere di viaggiare magicamente nel tempo. Non può andare ovunque o in qualunque epoca. Non può ad esempio tornare indietro e impedire a Baresi e Roby Baggio di tirare quei palloni nello spazio durante la finale dei mondiali di USA ’94. Può solo tornare indietro nella sua linea temporale. È come se avesse una gomma con cui cancellare le scene della sua vita che non gli piacciono e rifarle in una maniera differente. A chi non piacerebbe poter aver la possibilità di cambiare qualcosa del proprio passato? Lui può farlo. È come avere un superpotere e, per poterlo usare, gli basta infilarsi in un posto particolarmente buio come un armadio, concentrarsi e pensare al momento in cui tornare.
Un potere del genere potrebbe essere utilizzato in molti modi. Per fare i soldi, ad esempio. Ma Domhnall Gleeson non è quel tipo di persona. Che palle! Lui è un romanticone tenerone orsacchiottone e quindi questo potere lo usa soprattutto per amore. Ed è qui che il film entra in territorio romcom. D’altra parte è un lavoro scritto e diretto da Richard Curtis, l’autore di Love Actually e delle sceneggiature di Quattro matrimoni e un funerale e Notting Hill, e quindi era solo questione di tempo prima che ciò accadesse. Ma Richard Curtis è anche uno dei co-creatori di Mr. Bean e ciò si nota. Con il tempo, ho cominciato a odiare Mr. Bean, va bene però le primissime volte che mi era capitato di vederlo lo trovavo divertente e alcune gag erano effettivamente geniali. Richard Curtis è dotato di un irresistibile humour britannico che qui mette in mostra alla grande ancor più che in passato, con una serie di battute devastanti. Su tutte quella messa in bocca al nerd Joshua McGuire. Dopo aver incontrato la splendida Margot Robbie (già vista nella serie Pan Am e presto accanto a Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street), questa qua…


al suo amico Domhnall Gleeson, Joshua dice: “Dio, è bellissima. È così bella che se fai sesso con lei… muori.”
Ho riso per mezz’ora.
Irresistibile pure il perfido Tom Hollander, che non accoglie in maniera proprio calorosa il povero Gleeson quando questi si presenta alla sua porta.

Dicevo quindi che Richard Curtis è un re delle pellicole sentimentali, ma pure della comicità e nel suo curriculum vanta inoltre un sacco di altre cose come I Love Radio Rock, d’altra parte da buon inglese non poteva non essere appassionato pure di musica, e poi ha co-sceneggiato War Horse
No, ma sul serio?
Non mi piace la piega che sta prendendo questo post.
Voglio rifarlo.


Questione di tempo
(UK 2013)
Titolo originale: About Time
Regia: Richard Curtis
Sceneggiatura: Richard Curtis
Cast: Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Lindsay Duncan, Lydia Wilson, Tom Hollander, Will Merrick, Margot Robbie, Vanessa Kirby, Tom Hughes, Joshua McGuire, Richard Cordery
Genere: fantasy romcom
Se ti piace guarda anche: Ricomincio da capo, Cambia la tua vita con un click, The Family Man

Questione di tempo è un film che parte da uno spunto fantascientifico, si sviluppa come una commedia romantica e finisce per essere una pellicola esistenziale.
Quanto allo spunto fantascientifico, vi basti sapere che il protagonista Domnhall Gleeson può viaggiare nel tempo. Non in qualunque tempo, ma solo nel “time of his life”. Può quindi cambiare taluni eventi della sua vita e decide di farlo principalmente riguardo alle questioni sentimentali. Dopo tutto siamo pur sempre in un film di Richard Curtis, e sapete tutti chi è Richard Curtis, no? Quello che ha fatto tante cose che non sto qui a ricordarvi, perché tanto lo sapete tutti come si usano IMDb e Wikipedia.
Il nostro rosso di capelli protagonista sfrutta così questo suo particolare “superpotere” non per dare i numeri come Donnie Darko o cercare di far accoppiare i suoi genitori come Marty McFly, bensì per conquistare le ragazze. Prima ci prova con la biondazza Margot Robbie, però niente da fare. Potrà anche viaggiare nel tempo, ma non può trasformarsi per magia in Ryan Gosling.
Nonostante lui non sia Ryan Gosling e questo film non sia Le pagine della nostra vita, Domnhall Gleeson riesce a far innamorare di sé Rachel McAdams. Rachel McAdams che in questo film appare poco infighettata, poco truccata, vestita con abiti in teoria non esattamente sexy eppure, nonostante questo o forse proprio per questo, appare ancora più splendida e sexy che mai.
E così lui si innamora di lei, e ciò è ovvio, e lei si innamora di lui, e ciò non ha granché senso ma dopo tutto questo è pur sempre un film fantasy, e dopo una serie di vicissitudini si mettono insieme e poi…

Uffa, sto raccontando troppo del film e a me non piace rivelare troppo di un film in un post.
Voglio rifarlo.


Questione di tempo
(UK 2013)
Titolo originale: About Time
Regia: Richard Curtis
Sceneggiatura: Richard Curtis
Cast: Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Lindsay Duncan, Lydia Wilson, Tom Hollander, Will Merrick, Margot Robbie, Vanessa Kirby, Tom Hughes, Joshua McGuire, Richard Cordery
Genere: fantasy romcom
Se ti piace guarda anche: Ricomincio da capo, Cambia la tua vita con un click, The Family Man

Questione di tempo è un film che parte da uno spunto fantascientifico, si sviluppa come una commedia romantica e finisce per essere una pellicola esistenziale.
Lo spunto fantascientifico è che il protagonista può viaggiare nel tempo, lo sviluppo è da commedia romantica perché è pur sempre un film di Richard Curtis, il re delle romcom britanniche, ed è soprattutto una pellicola esistenziale.
Il potere di viaggiare nel tempo all’inizio è divertente e tutto, ma poi alla fine non è che sia poi così tanto utile. Le cose che devono succedere, succedono in ogni caso e il destino non può essere cambiato più di tanto. Quindi dimenticate la parte fantasy.
Quanto al fatto che sia una commedia romantica, Richard Curtis è un maestro di questo genere, un autore sopraffino in grado di orchestrare alla grande una romcom senza scadere nel patetico, mettendoci accenni drammatici che non diventano melò, aggiungendoci una serie di personaggi secondari ben costruiti ed esilaranti, dirigendo alla grande uno splendido cast, infiocchettando il tutto con una variegata colonna sonora in cui spicca una a sorpresa efficacissima “Il mondo” di Jimmy Fontana, “il più bel disco che ha inciso un italiano che sembra abbia un gatto morto in testa.” Ma dimenticate pure la splendida confezione da perfetta commedia romantica.
Questione di tempo è soprattutto una pellicola esistenziale perché mette in scena la vita. Testimonianza ne è la splendida scena conclusiva. Un finale talmente anti cinematografico da rappresentare un vero colpo di scena. Talmente anti cinematografico da risultare cinematograficamente splendido.
E adesso pensate che rifaccia di nuovo il post?
No, questa volta lo tengo. Non sarà perfetto, non avrà un finale shock, ma così è la vita.
(voto 7,5/10)

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