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lunedì 17 giugno 2019

Bona Vox





La vita delle popstar è molto dura. Che cazzo ridete? Dico sul serio. Non ci sono più le rockstar de 'na vorta e a fare le loro veci, e le loro voci, ci pensano adesso gli artisti di musica trap, sul versante di sesso, droga e casini con la giustizia, e appunto le stelle della musica pop. Sul versante della depressione, cantanti come Demi Lovato, Justin Bieber e Selena Gomez con i loro problemi hanno preso il posto di Kurt Cobain e di diversi altri rappresentanti del periodo d'oro del grunge anni '90. Anche se mi auguro che la loro storia abbia un finale differente.

A mostrarci che l'esistenza delle popstar non è tutta rose e fiori, o sole cuore e amore e selfie su Instagram, e che non è facile stare sempre, spesso fin dalla più tenera età, sotto i riflettori, negli ultimi tempi ci hanno pensato il film Vox Lux e il terzo episodio dell'ultima (criticatissima) stagione di Black Mirror.


Vox Lux
Regia: Brady Corbet
Cast: Natalie Portman, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Jude Law, Christopher Abbott

venerdì 19 gennaio 2018

Grey Mirror, la stagione sbiadita di Black Mirror





Ho trovato una nuova app. In base ai film e alle serie tv che mi piacciono, ma anche alle persone che frequento, alle cose che cerco su Google, ai miei sogni, e a ogni cosa che dico o che faccio, mi consiglia delle cose che potrei gradire. È da un po' che la uso, che la tengo accesa tutti i giorni 24 ore su 24, e finalmente ecco che mi ha consigliato qualcosa da vedere. Una serie tv. La quarta stagione di Black Mirror.

Ok, grazie al cazzo. Avevo già adorato le prime 3 season, non c'era bisogno di una app che mi spia 24h su 24 per dirmi che dovevo vedere la nuova stagione, che avrei guardato comunque. Dannate nuove tecnologie. Pensi che ti semplifichino la vita, che servano a qualcosa, e invece non fanno altro che deluderti...


Black Mirror
(Stagione 4)

mercoledì 21 dicembre 2016

Le meglio serie tv 2016 – La top 20 di Pensieri Cannibali





Il 2016 non è che sia proprio stato un anno felice, e diciamolo. Tra lutti, disgrazie, attentati, catastrofi naturali e non, c'è stato poco per cui restare allegri. Anche tra le uscite cinematografiche e musicali di gioie non è che ne siano arrivate poi così tante.
C'è però un campo che nel corso di quest'annata si è davvero superato: quello delle serie tv. Qui sotto trovate i 20 titoli che ho apprezzato di più, ma ce ne sono (almeno) altrettanti che meriterebbero una menzione e una visione.

Scopriamo allora quali sono i 20 prescelti per questo 2016, tutti accompagnati dalle speciali (si fa per dire) immagini promozionali realizzate per l'occasione da Pensieri Cannibali, ma prima una veloce occhiata alle serie tv vincitrici delle passate annate.

2008 Skins
2009 Mad Men
2010 Misfits
2011 Homeland
2012 Homeland

Le meglio serie tv 2016 secondo Pensieri Cannibali

mercoledì 2 novembre 2016

Black Mirror - Specchio riflesso senza ritorno






Black Mirror
(stagione 3)

Black Mirror lo sapete ormai tutti cos'è, giusto?
Per quei due o tre che vivono nel mondo delle fate e di Mediaset e ancora non lo sanno, per farla breve si tratta di una specie di Ai confini della realtà ai tempi di Twitter.
Ancora non avete capito?

È una serie diciamo di fantascienza, ma non di quella fantascienza assurda e irrealizzabile. È una sci-fi che ci mostra il mondo non com'è, ma come potrebbe diventare tra un anno, o magari tra 10 minuti.
Non vi è ancora chiaro?


giovedì 19 dicembre 2013

LE MEGLIO SERIE TV 2013, DALLA 20 ALLA 11




Dopo le posizioni dalla 40 alla 31 e quelle dalla 30 alla 21, stiamo per scoprire le serie tv migliori dell’anno secondo Pensieri Cannibali, ma non ancora. In attesa della top 10, oggi è il turno di quelle quasi migliori, con i telefilms dalla 20 alla 11. A dimostrazione di una qualità altissima, quest’anno persino superiore a quella delle pellicole cinematografiche, sono tutte serie che avrebbero meritato tranquillamente un posto tra le prime 10.

20. The Killing
La serie impossibile da uccidere
(stagione 3)

Trama semiseria
The Killing ha più vite di un gatto ed è più difficile da ammazzare di uno zombie. E meno male.
Cancellata già al termine della seconda stagione, era poi stata resuscitata per miracolo, ma alla fine della terza è stata di nuovo eliminata dai palinsesti. Anzi no, dietrofront: il prossimo anno tornerà con una mini-stagione conclusiva. Conclusiva, aspettiamo a dirlo.
Per intanto nella terza stagione, lasciata alle spalle la drammatica sparizione di Rosie Larsen, la mitica accoppiata Linden & Holder investiga su un nuovo caso che riguarda delle baby prostitute. A sorpresa, la serie resta ambientata a Seattle e non a Roma.

Pregi
- È la serie crime americana migliore in circolazione. Parola di uno a cui le serie crime di solito fanno venire voglia di spararsi.
- Ai due detective Linden & Holder ci si affeziona ancora di più.
- Peter Sarsgaard nei panni di un tizio nel braccio della morte offre un’interpretazione mostruosa. Come hanno fatto a non accorgersene quelli dei Golden Globe?
- La vicenda politica, elemento un pochino traballante nelle prime due stagioni, qui è del tutto assente.
- C’è un episodio diretto da Jonathan Demme che... Madonna che episodio!
- C’è un nuovo gruppetto di giovani attori molto promettenti, tra cui svetta Bex Taylor-Klaus nei panni dell’aggueritissima teen lesbica Bullet.

Difetti
Si tratta di un thriller realizzato alla grande, ma che fondamentalmente non rappresenta nulla di così nuovo od originale nel genere.

Personaggio cult
Bullet (Bex Taylor-Klaus)

19. Girls
Girls still want to have fun
(stagione 2)

Trama semiseria
Lena Dunham, le sue amichette girls e i suoi amichetti boys continuano a condurre una grama esistenza hipster in quel di New York City, andando in giro a ciulare per party super cool ed esclusivi. In pratica, un drammatico spaccato di quanto sia dura la vita ai tempi della crisi.

Pregi
- Lena Dunham come sceneggiatrice continua a maturare e in questa seconda stagione ci ha regalato dei notevolissimi saggi brevi di narrativa contemporanea, sotto forma telefilmica.
- Il fantastico episodio “One Man’s Trash” con guest-star Patrick Wilson.
- Il finale di stagione non smielato, solo romantico il giusto.
- Una grande colonna sonora super varia che spazia dagli Oasis alle Icona Pop passando per Fiona Apple.
- Il personaggio di Marnie (Allison Williams) in questa seconda stagione esplode e ci regala alcune scene memorabili, come quando a una festa reinterpreta “Stronger” di Kanye West.



Difetti
Le Girls non è che siano il massimo della simpatia, a volte. Però il bello della serie è anche quello, presentarci dei personaggi con tutte le loro debolezze e scazzi, per quanto possano renderli persino odiosi.

Personaggio cult
Adam Sackler (Adam Driver)


18. Utopia
La comprensione della trama della serie? Questa sì che è un’utopia
(stagione 1)

Trama semiseria
La vicenda ruota tutta intorno a una misteriosa domanda: "Where is Jessica Hyde?"
Quello che la gente in realtà si chiede è: "Who the fuck is Jessica Hyde?"

Pregi
- Pilot fighissimo.
- La storia è un irresistibile mix tra trame fumettistiche e cospirazioni governative, il tutto realizzato con un sempre gradito, almeno da questa parti, tocco British.
- Stile registico fresco, montaggio veloce, fotografia notevole. Tecnicamente una delle serie più belle da vedere quest’anno e roba da far invidia anche alla maggior parte dei film in circolazione.
- Un manipolo di personaggi parecchio misteriosi e affascinanti come lo spietato killer Arby (Neil Maskell) e l’enigmatica Jessica Hyde (Fiona O’Shaughnessy).

Difetti
- Dopo una partenza ricca di spunti strepitosi, qua e là la serie si complica troppo e incespica un po’ negli sviluppi. Niente di troppo preoccupante, ma l’impressione è che la serie il prossimo anno con la seconda stagione potrebbe anche dare di più.
- A livello emotivo il coinvolgimento nei confronti dei personaggi non è altissimo.

Frase cult
Where is Jessica Hyde?

17. Banshee
Una cittadina piena di amish e di… figa
(stagione 1)

Trama semiseria
Hood (Antony Starr) è un tizio cazzuto che appena uscito di prigione va a vivere in una cittadina di nome Banshee piena di amish. Perché con tutti i posti al mondo va ad abitare proprio lì? A forza di stare in prigione è diventato scemo?
No. Perché Banshee, oltre che piena di amish, è anche piena di figa.

Pregi
- Non so se la cosa vi può interessare o meno, ma se vi interessa è una delle serie con più figa in circolazione. Ivana Milicevic e Lili Simmons sono strepitose e spesso svestite. Se la cosa invece non vi interessa, sappiate che anche il protagonista Antony Starr è un gran figo.
- Kai Proctor (l’attore danese Ulrich Thomsen) è un villain con i controcazzi.
- Dopo una partenza non eccezionale da mediocre serie action, Banshee cresce episodio dopo episodio trasformandosi in un dramma shakespeariano di impressionante intensità.

Difetti
L’episodio pilota non è eccezionale con la sua voglia di stupire a tutti i costi e potrebbe disorientare qualche spettatore. Per fortuna già dalla seconda puntata le cose migliorano.

Personaggio cult
Job (Hoon Lee), l’aiutante trans e hacker del protagonista Hood

16. Homeland
Edward Snowden pazza e in gonnella contro tutti
(stagione 3)

Trama semiseria
Al termine della seconda stagione la sede della CIA era stata fatta saltare per aria e quindi ora gli agenti superstiti decidono di costruirla in un altro posto. Un posto a caso: le Hawaii. Inizia così Homeland – Hawaii Edition con la prosperosa Pamela Anderson al posto di Claire Danes e l’aitante The Rock anziché Damian Lewis.

Pregi
- È stata la stagione più imprevedibile e sorprendente della serie e la quarta potrebbe prendere direzioni ancora più inaspettate.
- Le grandi scene e i momenti di tensione non sono mancati.
- Lo splendido episodio s03e03 “Tower of David”.
- Il finale di stagione shock.

Difetti
- È stata la stagione più confusa e incerta su quale direzione far prendere alla serie, troppo poco terroristica nella prima parte e troppo terrostica nella seconda.
- Nonostante alcuni momenti altissimi, nel complesso è stata una stagione inferiore alle due precedenti, che avevano conquistato il primo posto nella classifica delle meglio serie tv di Pensieri Cannibali sia nel 2011 che nel 2012.
- Troppo poco Nicholas Brody (Damian Lewis).
- Alcuni salti temporali in avanti sono sembrati un po’ affrettati.
- Il personaggio di Jessica Brody (Morena Baccarin) è stato buttato via quasi del tutto, mentre quello di Dana (Morgan Saylor) ha avuto un grosso spazio all'inizio per poi essere anch’esso gettato. Per non parlare di Fara (Nazanin Boniadi), l’assistente musulmana di Saul (Mandy Patinkin) che sembrava dover giocare un ruolo fondamentale e invece niente, così come anche Peter Quinn (Rupert Friend).

Personaggio cult
Nicholas Brody (Damian Lewis)


15. American Horror Story: Coven
Tremate tremate, se le streghe voi trombate
(stagione 3)

Trama semiseria
Taissa Farmiga scopre di non essere del tutto normale quando il suo boyfriend muore trombandosela. Viene così spedita in una scuola speciale... Hogwarts?
No, la versione cool di Hogwarts, un covo capitanato da Sarah Paulson e dalla strega Suprema Jessica Lange. Altroché Albus Silente...

Pregi
- Le prime puntate sono le più divertenti e (relativamente) leggere della serie in assoluto.
- Taissa Farmiga + Emma Roberts formano proprio un bel Coven di streghetten fighetten.
- Notevole il personaggio notevolmente da stronza di una notevole Kathy Bates.
- Evan Peters a fare lo zombie se la cava bene. Ma non so se per la sua carriera futura questa sia una buona notizia.
- Lily Rabe in versione simil Stevie Nicks dei Fleetwood Mac: fantastica!
- Jessica Lange ormai è una garanzia.

Difetti
- Manca l’effetto sorpresa della prima stagione e lo spessore “storico” della seconda.
- Come già capitato alle due precedenti stagioni, dopo una partenza a mille si incontra qualche episodio un po’ sottotono.
- Denis O’Hare in versione schiavetto della Suprema è abbastanza ridicolo e sembra il maggiordomo di Scary Movie 2. Se è una cosa voluta, passa subito tra i pregi della stagione.
- Sarah Paulson accecata e sottotono rispetto all'Asylum.
- La stagione finirà solo a gennaio e quindi fare un punto completo ora è difficile. Peggio per voi, autori di AHS, non sapete che le classifiche cannibali di fine anno sono stilate appunto a fine anno?

Personaggio cult
Madison Montgomery (Emma Roberts)

14. Black Mirror
Nel futuro saremo governati da un grillo, pardon da un orsetto blu
(stagione 2)

Trama semiseria
Tre mini-film che ci proiettano in un distopico futuro prossimo.
Nel primo, alla protagonista muore il fidanzato e così si dà al porno su internet. Fino a che un giorno non incontrerà la sua anima gemella, un certo Don Jon.
Nel secondo, una tipa si sveglia priva di memoria e alla fine si scopre che Don Jon la sera prima le aveva versato del Roipnol nel drink.
Nel terzo mini-film, Don Jon viene eletto a capo del governo e il mondo diventa un porno, volevo dire un posto fantastico.

Pregi
- Pur priva dell’effetto sorpresa della prima stagione, Black Mirror continua a stupire e ad essere geniale.
- Il primo episodio Be Right Back è quello più emozionante finora della serie.
- Il terzo episodio The Waldo Moment è una delle più efficaci riflessioni socio-politiche mai viste. Tra l’altro con non pochi riflessi visibili nell’attualità italiana…

Difetti
- Il secondo episodio “White Bear” è leggermente sottotono rispetto agli altri due, per via della tematica ormai abusata dei reality-show.
- Solo 3 episodi, uffi.

Personaggio cult
Waldo

13. Mad Men
Sono pazzi questi uomini
(stagione 6)

Trama semiseria
Don Draper si stufa di fare il pubblicitario e si unisce ai movimenti studenteschi sessantottini. E così scopa ancora più di prima.

Pregi
- Linda Cardellini nei panni dell’amante stagionale di Don Draper (Jon Hamm).
- January Jones è tornata in splendida forma e non la truccano più come una cicciobomba cannoniera. Guarda caso Don non esiterà un attimo a ritrombarsela.
- Belle le parentesi “teen” dedicate a Sally Draper (Kiernan Shipka).
- Roger Sterling (John Slattery) in questa stagione è ancora più un idolo totale.
- Il bellissimo finale di stagione sulle note di “Both Sides Now” di Judy Collins, il cui testo si sposa alla perfezione con le immagini.

Difetti
La qualità di Mad Men è sempre talmente alta che ormai non fa più notizia e non riesce a stupire come un tempo.

Canzone cult
Judy Collins “Both Sides Now”

12. Vikings
Game of Thrones senza le parti noiose
(stagione 1)

Trama semiseria
I Vichinghi sono un popolo semplice: mangiano, bevono, scopano, prendono funghetti allucinogeni, si ammazzano, cose così. Fino a che all’illuminato Ragnar Lodbrok (Travis Fimmel) non viene voglia di andare in cerca di nuove terre e nuove civiltà. È così che i Vichinghi arrivano in uno strano paese a forma di stivale, dove accendono uno strambo elettrodomestico quadrato che trasmette delle immagini con sotto il logo




e si chiedono: “E questa sarebbe civiltà?”.


Pregi
- È una serie storico-fantasy che riecheggia le atmosfere di Game of Thrones. Solo concentrandosi su pochi, azzeccatissimi protagonisti ed evitando miliardi di personaggi secondari inutili.
- Il protagonista principale Travis Fimmel non è solo bello bello in modo assurdo ma si rivela anche un ottimo attore.
- Katheryn Winnick nei panni della vichinga guerriera spadroneggia.
- Gabriel Byrne è un gran cattivone.
- Attraverso il personaggio del monaco Athelstan (George Blagden) viene introdotto un interessante discorso religioso e di confronto tra culture diverse. E in più il monaco è protagonista di una fenomenale scena sotto effetto di funghetti allucinogeni.
- Grandissima sigla sulle note di “If I Had a Heart” di Fever Ray.

Difetti
Nonostante la serie sia prodotta da History Channel, l’aderenza storica per i puristi non sarà perfetta, ma pur sempre meglio della versione della Storia di The CW, no?

Personaggio cult
Floki (Gustaf Skarsgård)


11. Rectify
Il braccio della morte non è poi così male rispetto a fuori
(stagione 1)

Trama semiseria
Daniel Holden (Aden Young) viene fatto uscire di galera dopo 19 anni nel braccio della morte, in attesa di essere nuovamente processato. Una volta uscito, il mondo è cambiato rispetto a come lo ricordava: c’è la crisi, la disoccupazione, i Forconi… Al che lui fa: “Ma vaffanculo, io me ne torno dentro!”.

Pregi
- Aden Young stellare nei panni del protagonista.
- Un cast di supporto altrettanto strepitoso: Abigail Spencer, Adelaide Clemens, Luke Kirby, Clayne Crawford. Tutti fenomenali e tutti volti che in futuro potremmo rivedere spesso in tv e al cinema.
- Dialoghi di enorme profondità.
- La serie gioca bene con l’ambiguità del protagonista senza sbilanciarsi troppo: colpevole o innocente? Santo o peccatore? Sfigato vittima di un gomblotto o folle assassino?

Difetti
- L’episodio pilota non è fenomenale e ci va un po’ di pazienza per innamorarsi di questo gioiellino di serie.
- Rectify sembra non avere rivelato il suo potenziale completo e con la seconda stagione, già confermata, potrebbe fare ancora meglio.

Attrice cult
Abigail Spencer


mercoledì 27 marzo 2013

BLACK GRILLO

Black Mirror
(mini-serie UK, stagione 2)
Rete britannica: Channel 4
Rete italiana: Sky Cinema 1
Creato da: Charlie Brooker
Genere: distopico
Se ti piace guarda anche: Antiviral, Dead Set, In The Flesh

Accendete i black mirror, gli schermi neri delle vostre televisioni o dei vostri computer e guardatevi Black Mirror. Non ve ne pentirete. O forse sì, perché dalla visione ne uscirete più inquietati rispetto al futuro e pure al presente di quanto non potevate già essere prima, però d’altra parte questa è una mini-serie imprescindibile. Tanto per tirare fuori uno dei miei paragoni (forse?) esagerati, posso dire che Black Mirror è il 1984 degli Anni Zero. Una visione distopica del presente, o del futuro immediato, che fa riflettere su come la tecnologia sta cambiando il mondo e in che direzione lo sta portando. Anche se poi, ovvio, le colpe non sono della tecnologia, ma dell’uso che l’uomo ne fa.

Già la stagione 1 della serie inglese creata dal geniale Charlie Brooker aveva fatto parecchio discutere, anche qui in Italia. Era arrivata come un fulmine a ciel sereno e, se possiamo trovare un difetto alla season 2, è che ovviamente manca lo stesso effetto sorpresa. Manca l’effetto, ma certo non le sorprese.
Ai tempi della prima stagione, ovvero l’anno scorso, a scatenare le attenzioni mediatiche era sta soprattutto l’acida accusa di moralismo rivolta da Aldo Grasso sul Corriere nei confronti della serie made in UK. Tralasciando il fatto che un italiano che accusa gli inglesi di moralismo è credibile quanto un inglese che attacca la cucina italiana, Grasso è un critico di solito rispettabile e tutto, però in questo caso l’impressione è che abbia preso una cantonata, e pure di quelle clamorose.
La stagione 2 di Black Mirror sta comunque suscitando un clamore ancora maggiore, per via in particolare del terzo episodio, The Waldo Moment, che presenta delle analogie alquanto inquietanti con la situazione politica italiana attuale. Ma c’arriveremo. Vediamo i 3 episodi di questa nuova folgorante season di Black Mirror più nel dettaglio, uno ad uno.
Per quelli che se la sono persa, ricordo che le puntate sono mini-film indipendenti l’una dalle altre e sono quindi visibili anche singolarmente. In più sono disponibili pure in italiano, grazie a Sky Cinema 1.
Da qui in poi, leggete a vostro rischio e pericolo: ATTENZIONE SPOILER!

"Ah, per cominciare bene la giornata, non c'è niente di meglio
che essere in disaccordo con Pensieri Cannibali."
Be Right Back
Regia: Owen Harris
Sceneggiatura: Charlie Brooker
Cast: Hayley Atwell, Domhnall Gleeson

L’episodio romantico-inquietante.
Oggi esiste una app per tutto. Beh, non proprio per tutto. Ne manca una, inventata da questo primo episodio della seconda stagione di Black Mirror: la app dei morti.
Per affrontare la perdita del moroso deceduto, Martha (Hayley Atwell vista in Captain America e Sogni e delitti) utilizza prima in maniera riluttante, poi sempre più convinta un innovativo software che simula il comportamento del caro estinto. Come essere possibile cio?
In pratica, questa app prende tutte le informazioni che noi abbiamo lasciato in vita in rete (e-mail, video, post, status su Facebook, cinguettii su Twitter, etc.), li elabora e li risputa fuori, simulando ad esempio una risposta a un messaggio così come la daremmo noi. In pratica, un generatore automatico di vita.
Facciamo un altro esempio macabro: se io dovessi venire a mancare, questo software potrebbe prendere tutti i post passati pubblicati su Pensieri Cannibali, rielaborarli e poi sputare fuori recensioni di nuovi film, dischi o serie tv così come le avrei scritte io.
Ma una app può davvero sostituire una persona?
La risposta (o forse no) ce la dà questo folgorante episodio, il più emotivo e toccante della stagione, in grado di riflettere sul delicato tema della vita dopo la morte. Una tematica più che mai in voga nelle serie tv odierne, da The Walking Dead a Les Revenants fino alla new-entry britannica In the Flash, ma che Black Mirror sa affrontare con il suo solito piglio angosciante e originale. David Cronenberg potrebbe prenderne spunto per un suo prossimo film.
(voto 8/10)

"Mi sa che non mi conviene votare la fiducia al Governo.
C'è Grillo Waldo che mi insegue..."
White Bear
Regia: Carl Tibbetts
Sceneggiatura: Charlie Brooker
Cast: Lenora Crichlow, Michael Smiley, Tuppence Middleton, Ian Bonar

L’episodio socio-inquietante.
La prima parte della puntata è all’insegna del survival-horror più classico. Una ragazza (Lenora Crichlow di Being Human UK), si sveglia priva di memoria ed è braccata da un gruppo di cacciatori, mentre tutto intorno il pubblico la osserva, la fotografa e la filma senza aiutarla. Perché succedere questo?
La risposta è ancora più crudele e inquietante di quanto possiamo immaginare e l’evoluzione della vicenda, dopo un inizio piuttosto tradizionale e che sa di déjà vu, assume nella parte finale i contorni geniali tipici di Black Mirror. Da semplice estremizzazione dei reality-show come poteva sembrare, diventa una riflessione feroce sul senso di giustizia e punizione. Tra Arancia meccanica e il cinema di Haneke più bastardo, un occhio per occhio, dente per dente a uso e consumo della società moderna.
(voto 7,5/10)

"Sei morto, sei vecchio, sei come i politici!"
"Ma vaffanwaldo, va!"
The Grillo Moment
The Waldo Moment
Regia: Bryn Higgins
Sceneggiatura: Charlie Brooker
Cast: Waldo, Daniel Rigby, Chloe Pirrie, Jason Flemyng, Tobias Menzies, Christina Chong

L’episodio politico-inquietante.
Ci sono opere che sfuggono al controllo dei loro creatori. Opere partite con determinate intenzioni che poi gettate in pasto al pubblico possono assumere contorni e significati che all’inizio probabilmente non erano nemmeno intenzionali. The Waldo Moment rientra in questo gruppo di opere, soprattutto alla luce dell’attuale situazione politica italiana. Ma di cosa parlare codesto tanto discusso episodio?
Waldo è un cartone animato, un orso blu, un comico che prende di mira in maniera feroce e volgare chiunque. Un generatore automatico di vaffa. A un certo punto se la prende con un politico e la cosa ha talmente successo e trova un così ampio consenso popolare da spingere i produttori del suo show televisivo a candidare Waldo in politica. Attraverso la rete, nascerà un vero e proprio movimento 5 stelle di antipolitica. Vi ricorda qualcosa?
La realtà diventa finzione che diventa realtà che diventa finzione che diventa realtà che diventa finzione che diventa realtà che diventa finzione diventa finzione che diventa realtà che diventa finzione diventa finzione che diventa realtà che diventa finzione diventa finzione che diventa realtà che diventa finzione fino a che è come guardare la società italiana riflessa in uno specchio nero.
Se l’episodio sembra ispirato, ma non credo lo sia, all’ascesa politica in Italia di Beppe Grillo, lo stesso Grillo negli ultimi giorni ha dichiarato che quello del Movimento 5 Stelle è un modello da esportazione internazionale. Esattamente ciò che succede nell’episodio. La finzione che diventa realtà. Che Grillo abbia avuto quest’idea dopo aver visto The Waldo Moment?
Invece delle continue lamentele nei confronti del sistema mediatico e d’informazione italiano, che sì fa schifo soprattutto quello televisivo ma non è certo una novità, e invece di continuare a fare l’Antonio Conte vittima dei gomblotti della situazione, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Grillo di questo episodio. Uno come lui sempre attento a tutto ciò che lo circonda, credo l’abbia visto. Credo glielo abbiano segnalato, ora che è passato anche su Sky Cinema.
Al di là di cosa ne possa pensare lui, io penso che questo episodio, questo mini-film The Waldo Moment dovrebbe essere proiettato, magari insieme all’altrettanto interessante pellicola tedesca L’onda, in tutte le scuole. E dovrebbe passare non solo su Sky Cinema, ma in prima serata su Rai Uno. Perché riesce a riflettere, senza nemmeno volerlo intenzionalmente, un’immagine dell’Italia di oggi che nessun documentario, nessun Porta a porta, nessun salottino televisivo riesce intenzionalmente a dare.
E ci piace ciò che vediamo riflesso dentro questo Black Mirror?
(voto 8,5/10)



venerdì 22 marzo 2013

ANTIVIRAL, L’ALTERNATIVA A NORTON E AVAST

Antiviral
(Canada 2012)
Regia: Brandon Cronenberg
Sceneggiatura: Brandon Cronenberg
Cast: Caleb Landry Jones, Sarah Gadon, Douglas Smith, Wendy Crewson, Malcolm McDowell
Genere: distopico
Se ti piace guarda anche: Black Mirror, S1m0ne, Videodrome, eXistenZ

Chiunque sia famoso merita di essere famoso.
La celebrità non è un risultato. Niente affatto.
È più come una collaborazione a cui noi scegliamo di partecipare.
Le celebrità non sono persone.
Sono allucinazioni di gruppo.


Antiviral sembra un episodio esteso di Black Mirror. Non che la serie tv britannica abbia inventato i futuri distopici, il nome di George Orwell vi dice qualcosa?, però ormai è diventato il nuovo modello di riferimento. Così come Game of Thrones è il nome cui guardare oggi quando si parla di fantasy, lo stesso vale per Black Mirror con la fantacienza distopica.
L’altro paragone che viene subito in mente è ancora più impegnativo: David Cronenberg.

Se anche provassimo a ignorare il suo cognome importante, dopo aver visto questo film definiremmo l'autore di Antiviral come l’erede di Cronenberg. Se non fosse che l’erede di Cronenberg lo è davvero e in tutti i sensi. Il regista e sceneggiatore di Antiviral è infatti Brandon Cronenberg, il figlio poco più che 30enne e ovviamente raccomandato di David Cronenberg.
C’è poco da fare, con un cognome del genere e se per di più fai un film del genere, i confronti con tuo padre te li vai a cercare, figlio mio. Anzi, figlio di Cronenberg.
Antiviral è quindi una combinazione tra questi due illustri precedenti: una classica storia cronenberghiana che sembra una puntata lunga di Black Mirror. O una puntata lunga di Black Mirror che sembra una classica storia cronenberghiana.

"Il virus della diarrea della Regina Elisabetta l'abbiamo finito,
ma se volete c'è ancora quello delle nausee mattutine di Kate Middleton..."
Nel film, ambientato in un futuro imprecisato, o in un presente alternativo, le celebrità, i VIPs hanno un seguito così esagerato che ogni aspetto della loro vita viene messo in commercio. Fino a qui, niente di diverso a quanto siamo abituati a vedere tutti i giorni sui magazine scandalistici o su Studio Aperto. Nel film, però, e a questo nella realtà non siamo ancora arrivati, per ora, persino le malattie che colpiscono i divi diventano un business. C’è addirittura chi è disposto, per sentirsi più vicino al suo idolo, a farsi iniettare un suo virus.
Non riesco proprio a capire come si possa arrivare a livelli esagerati di fanatismo del genere. Insomma, io ho posters, t-shirts, cappellini di Jennifer Lawrence, ho persino acquistato tutti gli action figure disponibili di Katniss di Hunger Games, mi sono fatto tatuare sul fondoschiena la scritta Katniss Kid, ho piazzato delle telecamere di fronte a casa sua, ma davvero non capisco come si possa pensare di farsi iniettare un virus solo perché è lo stesso del proprio idolo.

Jennifer Lawrence si è beccata un virus???
Quando, dove, come, perché?
LO VOGLIO ANCH’IO!!!

"Il virus di Jennifer Lawrence: il mio tesssssoro!"
È proprio a questo che serve la Lucas Clinic, la clinica in cui lavora il protagonista della pellicola, Syd March, interpretato dall’androgino Caleb Landry Jones. Syd March non è immune al fascino di una delle VIP più popolari del suo mondo distopico. No, non Jennifer Lawrence ma tale Hannah Geist, interpretata da Sarah Gadon, nuova musa anche del Cronenberg Senior, già vista in A Dangerous Method e in Cosmopolis. E Syd March inoltre non è immune nemmeno al virus della sua diva preferita, che si becca volontariamente …

Quanto succede dopo non ve lo sto a svelare che vi ho raccontato già troppo e poi mi accusate di avervi attaccato uno spoiler. Da qui in poi, comunque, è uno sprofondare da parte del protagonista nella malattia, sia mentale che fisica. Com’è buona tradizione in molte storie di papà Cronenberg, da La mosca in poi. Ma è anche un viaggio nel lato oscuro che riecheggia quelli di Videodrome ed eXistenZ. Solo che Brandon Cronenberg, per quanto talentuoso e promettente, molto promettente, non è David Cronenberg. È un giovane autore alla ricerca di una sua identità che per adesso non sembra ancora aver trovato del tutto.
A livello di scrittura, le tematiche e il modo di raccontare sono molto vicini a quelli del padre. A livello visivo e cinematografico, il Cronenberg jr. si avvicina poi alla geometrica freddezza dell’ultimo Cosmopolis. Antiviral è immerso in una fotografia glaciale che si rispecchia anche nei personaggi. È qui che il film non convince del tutto. Il viaggio che siamo chiamati a compiere insieme al protagonista è intrigante, ma non del tutto avvolgente. Sappiamo troppo poco di questo personaggio, è troppo apatico e ci mantiene sempre a distanza, cosa che rende difficile entrare davvero nella storia e provare un reale coinvolgimento emotivo. Discorso analogo per la VIP protagonista femminile, un altro personaggio costruito in maniera troppo superficiale. Vabbè che la pellicola riflette proprio sulla superficialità della popolarità, però si sarebbe potuto cercare di grattare un pochino di più, sotto la superficie di questo mondo distopico non troppo distante dal nostro.
Il discorso sull’ossessione nei confronti delle celebrità è anch’esso affascinante, però poco sviluppato, soprattutto in una seconda parte che non riesce a mettere a frutto le buone intenzioni messe in evidenza nella prima. Cosa tipica di molte pellicole in generale, cosa ancor più tipica delle pellicole sci-fi, e cosa ancora ma ancora di più tipica delle opere prime.

Brandon Cronenberg si dimostra allora l’erede ideale di David Cronenberg. Non solo perché alla sua morte si intascherà il bel gruzzoletto messo da parte dal padre con i suoi spesso geniali film, ma anche perché a livello cinematografico tiene alto il nome di famiglia e fa intravedere un futuro brillante. Basta solo che stacchi le mani dalla sottana di mammà papà.
(voto 7-/10)


venerdì 28 dicembre 2012

CANNIBAL TELEFILM AWARDS 2012

Aaron Paul, Jennifer Morrison e Damian Lewis tra i VIPs che sfilano sul red carpet dei premi cannibali.





Abbiamo visto il countdown delle 40 migliori serie tv dell’anno secondo il parere del blog Pensieri Cannibali, ma non è finita qui. Oggi è infatti giornata di premiazioni, con una serie di awards ai telefilm e ai loro protagonisti in svariate categorie.
Alla faccia della crisi, Pensieri Cannibali non bada a spese e consegna premi a profusione. Prima di vedere chi se li è aggiudicati, cominciamo con il recap delle top 40 serie del 2012.
7. Girls

12. Boss
13. Revenge
16. Louie

21. Skins
24. Veep
28. Arrow
30. Smash

31. Misfits
32. Scandal
34. Damages

Continua la parata di volti telefilmici sul red carpet dei Cannibal Telefilm Awards 2012 con Emily VanCamp, Jon Hamm e Lena Dunham.

E ora, via ai premi!

BEST MAN (MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA)
1. Benedict Cumberbatch (Sherlock)
2. Bryan Cranston (Breaking Bad)
3. Jon Hamm (Mad Men)
4. Damian Lewis (Homeland)
5. Don Cheadle (House of Lies)

A sorpresa Benedict Cumberbatch, il folle e geniale Sherlock di… Sherlock ha superato il vincitore dell’anno scorso, Bryan Cranston. Deluso Jon Hamm, superato da due men più mad di lui, che nell’immagine mostra tutto il suo disappunto. Menzione anche per i non meno pazzi Damian Lewis, bugiardello di Homeland, e Don Cheadle, furbacchione di House of Lies.


BEST WOMAN (MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA)
1. Chloe Sevigny (Hit & Miss)
2. Claire Danes (Homeland)
3. Julia Louis-Dreyfus (Veep)
4. Jessica Lange (American Horror Story Asylum)
5. Mindy Kaling (The Mindy Project)

Anche qui una novità: Chloe Sevigny in versione trans della serie British Hit & Miss supera la trionfatrice dell’anno scorso, Claire Danes di Homeland, che però si mantiene in una buona seconda posizione. Quindi ci sono la fenomenale e divertentissima Julia Louis-Dreyfus, vicepresidentessa di Veep, la suora Jessica Lange e la simpatica rivelazione comedy Mindy Kaling di The Mindy Project.


SCENE STEALER MAN (MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA)
1. John Slattery (Mad Men)
2. Aaron Paul (Breaking Bad)
3. Max Greenfield (New Girl)
4. Michael Shannon (Boardwalk Empire)
5. Jack Huston (Boardwalk Empire)

Tra i non protagonisti, c’è la zampata di John Slattery, il Bianco di Mad Men che ha avuto un’annata davvero magica. Seguono l’aficionado Aaron “Yo!” Paul (vincitore lo scorso anno), la sorpresa comedy Max Greenfield che ha rubato lo show alla New Girl Zooey Deschanel, e due grandi del grande cast di Boardwalk Empire: il sempre schizzato Michael Shannon e Jack Huston, impegnato nel non facile compito di recitare con solo metà della faccia, mentre l’altra metà è coperta da una maschera.


SCENE STEALER WOMAN (MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA)
1. Lily Rabe (American Horror Story Asylum)
2. Jessica Paré (Mad Men)
3. Gretchen Mol (Boardwalk Empire)
4. Sofia Vergara (Modern Family)
5. Ellen Barkin (The New Normal)

La luciferina suora Lily Rabe frega tutte le altre, anche una perplessa (vedi foto) Jessica Paré di Mad Men, che credeva già di avere la vittoria in tasca. Notevolissima poi Gretchen Mol in Boardwalk Empire, che nella terza stagione ha offerto il suo meglio in tutti i sensi, esilarante la latina Sofia Vergara, e plauso anche per Ellen Barkin, repubblicana conservatrice bigotta Nana di The New Normal.


PREMIO AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA (MIGLIOR GUEST-STAR)
1. David Lynch (Louie)
2. Chloe Sevigny (American Horror Story Asylum, Louie)
3. Parker Posey (Louie, New Girl)
4. Alexis Bledel (Mad Men)
5. Kate Hudson (Glee)

Tra le guest-star, è un dominio per Louie, la serie comedy che nella terza stagione ha potuto vantare le partecipazioni straordinarie e parecchio singolari del regista David Lynch, dell’idola dell’annata televisiva Chloe Sevigny (anche ninfomane di American Horror Story Asylum) e la it girl anni ‘90 Parker Posey (comparsa pure in New Girl). Poi hanno sorpreso l’ex Rory di Una mamma per amica, Alexis Bledel, con un ruolo breve ma intenso in Mad Men, e una scatenata e cattivissima Kate Hudson, tra le poche cose degne di nota dell’ultima non eccezionale stagione di Glee.


NEW KID ON THE BLOCK (ATTORE RIVELAZIONE)
1. Stephen Amell (Arrow)
2. Andrew Rannells (The New Normal, Girls)
3. Colin O’Donoghue (Once Upon a Time)
4. John Gallagher Jr. (The Newsroom)
5. Adam Driver (Girls)

Come attore “rookie”, il muscoloso Stephen Amell mena tutti e si aggiudica il titolo di rivelazione telefilmica maschile dell’anno, battendo anche l’ottimo Andrew Rannells, doppiamente gay sia in The New Normal, dove è protagonista, che in Girls, dove è solo un comprimario. Tra i volti da tenere d’occhio per il futuro anche il capitan Uncino di Once Upon a Time, l’irlandese Colin O’Donoghue (almeno, con un nome così, credo proprio sia irlandese), il pivellino ma non troppo John Gallagher Jr. di The Newsroom e l’eccentrico Adam Driver di Girls.


NEW B---- IN TOWN (ATTRICE RIVELAZIONE)
1. Meg Steedle (Boardwalk Empire)
2. Karla Crome (Hit & Miss, Misfits)
3. Lizzie Brocheré (American Horror Story Asylum, The Hour)
4. Sutton Foster (Bunheads)
5. Clare Bowen (Nashville)

Volti femminili da tenere d’occhio per il futuro forniti dall'ultima annata telefilmica: su tutte, la folgorante Meg Steedle, ultima amante in ordine di tempo di Nucky Thompson in Boardwalk Empire. Dalla vecchia England, ocio poi alla giovane Karla Crome, avvistata prima in Hit & Miss e quindi prontamente messa a fare i lavori socialmente utili in Misfits, mentre dalla Francia arriva Lizzie Brocheré che però si è segnalata nell’americanissimo American Horror Story Asylum e nell’inglesissimo The Hour. Infine, dall’Australia ecco la bionda Clare Bowen, trasferitasi ormai in pianta stabile a Nashville.


PEZZO DI FIGO (SEX SYMBOL UOMO)
1. Jon Hamm (Mad Men)
2. Stephen Amell (Arrow)
3. Ian Somerhalder (The Vampire Diaries)
4. Ryan Phillippe (Damages)
5. Taylor Kinney (Chicago Fire)

Come dice Jason Statham: “Non si batte il classico.” Tra i sex symbol maschili, per me allora Jon Hamm/Don Draper di Mad Men continua a non avere eguali. Rimangono quindi dietro le rivelazioni dell’anno, ovvero i muscoli di Stephen Amell di Arrow. Scendono le quotazioni del vampiro Ian Somerhalder, vincitore dell’anno scorso, comunque in top 5 insieme a to’ chi si rivede Ryan Phillippe e al boyfriend di Lady Gaga, Taylor Kinney, tra i protagonisti della poco incendiaria new serie Chicago Fire.


PEZZO DI FIGA (SEX SYMBOL DONNA)
1. Jennifer Love Hewitt (The Client List)
2. Emily VanCamp (Revenge)
3. Gretchen Mol (Boardwalk Empire)
4. Kathleen Robertson (Boss)
5. Olivia Munn (The Newsroom, New Girl)

Jennifer Love Hewitt in versione porno massaggiatrice significa una cosa sola: per le altre, quest’anno non ce n’è. Nel resto della list (non client) ci sono poi la finta ragazza innocente della porta accanto Emily VanCamp, la MILF e maitresse Gretchen Mol di Boardwalk Empire, la sexy consulente politica Kathleen Robertson di Boss (campionessa lo scorso anno in questa categoria) e Olivia Munn, che ha portato la sua gradita presenza sia sul set di The Newsroom che su quello di New Girl.


PEZZO DI MERDA (MIGLIOR CATTIVO)
1. Joffrey/Jack Gleeson (Game of Thrones)
2. Sister Mary/Lily Rabe (American Horror Story Asylum)
3. Shane Walsh/Jon Bernthal (The Walking Dead)
4. Gyp Rosetti/Bobby Cannavale (Boardwalk Empire)
5. Mona Vanderwall/Janel Parrish (Pretty Little Liars)

E il migliore, o forse sarebbe meglio dire peggiore stronzo dell’anno è…
Joffrey di Game of Thrones, un vero e proprio cattivo che finora non ha ancora mostrato lati simpatici. Così dev’essere un vero villain!
Bene, o meglio male, anche la apparentemente innocua e in realtà mica tanto suora Mary di American Horror Story Asylum, lo Shane imbastardito della seconda stagione di The Walking Dead e la misteriosa A finalmente svelata (oppure no?) di Pretty Little Liars.


HOT SERIE (SERIE PIU’ SEXY)
1. House of Lies
2. The Client List
3. Girls
4. Mad Men
5. True Blood

La serie più sexy e sporcacciona dell’anno è la novità House of Lies, grazie agli exploit sessuali di quel marpione del protagonista Marty Kaan (Don Cheadle) ma pure dei suoi schiavetti, ehm assistenti. Al secondo posto The Client List, serie fin troppo patinata ma resa esplosiva dalla bomba sexy Jennifer Love Hewitt. Quindi c’è il sex and the indie delle Girls, quello più glamour e vintage dei Mad Men e delle loro mad women, e infine True Blood, ormai sempre più versione porno di Twilight.


WTF AWARD (SCENA PIU' ASSURDA)
1. Il Premier inglese si deve fare un maiale (Black Mirror)
2. Chloe Sevigny nuda (Hit & Miss)
3. Adam piscia addosso ad Hannah nella doccia (Girls)
4. La fata anziana chiede a Sookie di Ke$ha (True Blood)
5. Dichiarazione d’amore di Debra a Dexter (Dexter)

Premio WTF (What The f**k?), ovvero la scena più shockante e inaspettata, quella che ti fa appunto domandare “Ma che ca**o sta succedendo?”.
Primo posto per ciò che succede nel primo episodio di Black Mirror, in cui il Primo Ministro inglese viene chiamato a un compito alquanto al di fuori delle sue mansioni abituali: per riscattare la principessa, si deve fare un maiale in diretta tv…
Altri momenti fuori dall’ordinario sono poi la Chloe Sevigny nuda di Hit & Miss che presenta una sorpresa in mezzo alle gambe, quindi Adam di Girls che piscia romanticamente addosso ad Hannah mentre fa la doccia. Scene di trash al limite dell’inverosimile sono poi la fata anziana che domanda a Sookie della cantante Ke$ha in True Blood (ma peeerché???), e la dichiarazione d’amore di Debra al fratellastro Dexter. Roba che non si vede manco in Beautiful…


ALL YOU NEED IS LOVE AWARD (MIGLIOR SCENA ROMANTICA/SEXY)
1. Cuoricino sul finestrino di Alexis Bledel (Mad Men, s05e08)
2. Richard Harrow bacia Julia (Boardwalk Empire)
3. Jemima Kirke & Allison Williams bacio (Girls, s01e08)
4. Jon Snow e tipa coi capelli rossi (Game of Thrones)
5. Delena sex (The Vampire Diaries)

Tra le scene romanticose dell’annata telefilmica, su tutte ha la meglio il cuoricino disegnato da Alexis Bledel sul finestrino appannato, a rappresentare il suo amore destinato a svanire con Pete Campbell (Vincent Kartheiser). Bei momenti romantici poi nella terza stagione di Boardwalk Empire per il “mezzo volto” Richard Harrow. Scena lesbo dell’anno: Jemima Kirke + Allison Williams; non ai livelli de Il cigno nero, ma ci si può accontentare. Non male pure le scaramucce amorose nelle montagne tra Jon Snow e la rossa de cavei di Game of Thrones e il tanto atteso scenone di sesso tra Damon ed Elena in The Vampire Diaries, comunque alquanto soft, in patinatissimo stile The CW.


SHIPPO AWARD (MIGLIOR COPPIA TELEFILMICA)
1. Erica Dasher + Nick Roux (Jane by Design)
2. Sarah Alexander + Robert Sheehan (Me and Mrs Jones)
3. Lena Dunham + Adam Driver (Girls)
4. Vincent Kartheiser + Alexis Bledel (Mad Men)
5. Andrew Rannells + Justin Bartha (The New Normal)

Recentemente ho scoperto che shippare in gergo telefilmico dei fan forum non significa scippare, bensì fare il tifo per una coppia telefilmica. E allora scatta lo Shippo Award, dedicato alle mie coppie preferite del piccolo schermo. Nelle prime due posizioni, due coppie irrisolte di cui non conosceremo mai il futuro, visto che le serie di cui sono protagoniste sono state cancellate: Jane e il suo amico Billy di Jane by Design e la MILF Mrs Jones con il giuovine Billy, interpretato dall’ex Misfits Robert Sheehan. Improbabili ma azzeccati insieme, Hannah e Adam di Girls sono invece la coppia indie del 2012. E poi ci sono il galeotto e triste rapporto tra Vincent Kartheiser e Alexis Bledel nella quinta stagione di Mad Men e l’affiatata coppia gay Andrew Rannells & Justin Bartha di The New Normal.


ATTENZIONE SPOILER
THE WALKING DEAD AWARD (MIGLIOR MORTO)
1. Katie Findlay (The Killing)
2. Jessica Sula (Skins)
3. Sasha Pieterse (Pretty Little Liars)
4. Khal Drogo (Game of Thrones)
5. Figlio o moglie del protagonista? (Awake)

Ai Cannibal Telefilm Awards c’è spazio per tutti. Non solo per i vivi, ma pure per i personaggi morti, comparsi sotto diverse forme (visioni, fantasmi, flashback…) nelle varie serie. Prime tre posizioni per tre belle fanciulle purtroppo defunte: le nuove Laure Palmer Katie Findlay di The Killing e Sasha Pieterse di Pretty Little Liars, più Jessica Sula di Skins, scomparsa in un tragico incidente. Menzione d’onore poi per la toccante apparizione di Khal Drogo (ebbene sì, anche un’apparizione del brutale Khal Drogo può essere toccante) e per il mistero di Awake: a essere morto è il figlio o la moglie del protagonista? Oppure tutti e due?


ATTENZIONE SPOILER
DEATH AWARD (MIGLIOR MORTE)
1. Lori/Sarah Wayne Callies (The Walking Dead)
2. Finta morte Dr. House/Hugh Laurie (Dr. House)
3. Karen McCluskey/Kathryn Joosten (Desperate Housewives)
4. Mike/Jonathan Banks (Breaking Bad)
5. Lexie/Chyler Leigh (Grey’s Anatomy)

Dopo il premio al miglior morto, si rimane su argomenti allegri, qui su Pensieri Cannibali: il premio alla miglior scena di morte in una serie tv!
Primo posto per quella davvero drammatica di Lori in The Walking Dead, seguita dalla messinscena beffarda del solito impagabile Dr. House nel gran finale di serie. Quindi la morte della Signora McCluskey, il momento più emozionante del deludente finale delle Desperate Housewives; tra l’altro l’interprete Kathryn Joosten è venuta a mancare giusto a poche settimane di distanza dalla scomparsa del suo personaggio di fiction. In top 5 anche la morte crudele ma poetica di Mike in Breaking Bad e quella più che drammatica di Lexie nel drammone Grey’s Anatomy.


PREMIO SPECIALE PINOCCHIO
Nicholas Brody (Homeland)

Personaggio con la media maggiore di balle raccontate per episodio: Nicholas Brody (Damian Lewis) di Homeland, che ha superato persino due personaggi intervistati da Barbara d'Urso in una recente puntata di Domenica Live su Canale 5.
Forse…


PERSONAGGIO IDOLESCO DELL'ANNO
1. Schmidt/Max Greenfield (New Girl)
2. Selina Meyer/Julia Louis-Dreyfus (Veep)
3. Dalia Royce/Carly Chaikin (Suburgatory)
4. James Van Der Beek/James Van Der Beek (Apartment 23)
5. Phil Dunphy/Ty Burrell (Modern Family)

Personaggio più spassoso, divertente, grandioso, in una parola sola “idolesco” dell’anno: vince lo Schmidt di New Girl, dietro ad altri campioni della risata come la vicepresidentessa sprovveduta di Veep, la decerebrata Dalia di Suburgatory, James “Dawson” Van Der Beek nella parte di se stesso e quindi il sempre comico Phil di Modern Family.


LET THE MUSIC PLAY AWARD (MIGLIOR COLONNA SONORA)
1. Skins
2. Girls
3. Mad Men
4. Nashville
5. Smash

È l’ora della musica. Quali sono state le migliori soundtrack telefilmiche dell’anno?
Si conferma anche quest’anno Skins, sempre er mejo per quanto riguarda le selezioni musicali, con tutto il meglio della nuova scena britannica (ma non solo nuova e non solo britannica), dal metal alla dubstep. Super cool anche la colonna sonora di Girls, mentre Mad Men ha usato poche canzoni, dai Beatles ai Kinks, ma in maniera magistrale. Per gli amanti del country, degna di nota la colonna sonora di Nashville, mentre gli amanti dei musical possono trovare pane per le loro orecchie con Smash.


SING A SONG NOW NOW AWARD (MIGLIOR CANZONE)
1. Jessica Paré “Zou bisou bisou” (Mad Men)
2. Florence + the Machine “Seven Devils” (Revenge)
3. Robyn “Dancing on my own” (Girls)
4. Soeur Sourire “Dominique” (American Horror Story Asylum)
5. Imagine Dragons “It’s Time” (Glee, Gossip Girl)

Momento musicale cult dell’anno: Jessica Paré che canta “Zou bisou bisou” in Mad Men.
Solo le briciole per gli altri, in cui si segnalano comunque “Seven Devils” di Florence + the Machine, epico accompagnamento dello spettacolare finale della prima stagione di Revenge, “Dancing On My Own” ballata in Girls da Hannah on her own, il tormentone suonato costantemente dalle suore nel manicomio di American Horror Story Asylum, l’inquietante “Dominique”, e infine menzione per “It’s Time”, cantata in Glee e proposta inoltre nell’epiosodio finale di Gossip Girl.


MIGLIOR (nuova) SIGLA
1. Bunheads
2. Political Animals
3. Me and Mrs Jones
4. Copper
5. Veep

Tra le sigle, senza considerare quelle delle serie già in corso da lunga data, le novità più interessanti sono arrivate dal carillon di Bunheads, dal rock di “Future Starts Slow” dei The Kills suonati come tema d’apertura in Political Animals, dal pop spensierato di “Busy” di Olly Murs per Me and Mrs Jones, dal rock irlandesizzante di Copper e dalla simpatica sigla di Veep.


TOP SCENE (MIGLIOR SCENA)
1. Monologo iniziale Jeff Daniels (The Newsroom)
2. Jessica Paré “Zou bisou bisou” (Mad Men)
3. Filmato Rosie Larsen (The Killing)
4. Rapina al treno (Breaking Bad)
5. BOOM (Homeland)

Miglior scena telefilmica dell’anno?
Per me è il grandioso monologo d’apertura del pilot di The Newsroom sull’America di ieri, oggi e domani snocciolato da Jeff Daniels e scritto da quel fenomeno delle sceneggiature di Aaron Sorkin.
Grande poi la già menzionata scenona musicale di Jessica Paré in Mad Men, da fazzoletti il toccantissimo video girato dalla povera Rosie Larsen di The Killing, di una tensione spaventosa la magistrale scenona della rapina al treno in Breaking Bad e poi l’esplosione shock nell’ultimo episodio di Homeland.


WORDS AWARD (MIGLIOR FRASE/DIALOGO/MONOLOGO)
1. “Credo che potrei essere la voce della mia generazione, o almeno una voce di una generazione.” Lena Dunham (Girls)
2. Monologo iniziale di Jeff Daniels (The Newsroom)
3. “Per caso il Presidente ha telefonato?” “No.” Selina Meyer/Julia Louis-Dreyfus alla segretaria (Veep)
4. “Se le cose non cambiassero, non ci sarebbe mai stata nessuna farfalla.” Chloe Sevigny (Hit & Miss)
5. “Di che libro parlate?”
“Cinquanta sfumature di grigio.”
“Bene. Mi spiace interrompere la fine della letteratura come la conosciamo, ma qualcuno ha visto Fanny?” (Bunheads)

Una frase indimenticabile dell’annata telefilmica ce l’ha regalata Lena Dunham, la protagonista di Girls. Più che una sola frase, un manifesto generazionale. Da ricordare poi il già citato monologo di Jeff Daniels in The Newsroom, la battuta tormentone di Veep, la poetica frase di Chloe Sevigny in Hit & Miss che riflette con il figlio sulla sua condizione di trans, e quindi una delle tante battutone esilaranti di Bunheads, tra le quali ho scelto la frecciatina a Cinquanta sfumature di grigio.


EPISODES AWARD (MIGLIOR EPISODIO)
1. Black Mirror, s01e02, 15 Million Merits
2. Black Mirror, s01e01, The National Anthem
3. Mad Men, s05e06, Far Away Places
4. Game of Thrones, s02e09, Blackwater
5. South Park, s16e12, A Nightmare on Face Time

Nei singoli episodi, ad avere la meglio con una clamorosa doppietta è la britannica Black Mirror, con 2 episodi su 3 davvero fenomenali. Io ho particolarmente amato soprattutto il secondo, quello sui talent show, ma anche il primo è una bella botta. Da segnalare poi la genialata annuale provided by Mad Men, con l’episodio “Far Away Places”, la super puntata di Game of Thrones scritta da George R.R. Martin e girata da Neil Marshall e quindi un fenomenale episodio di South Park dedicato ad Halloween, ai The Avengers e al fallimento di Blockbuster, il tutto in versione Shining.


PREMIO PILOTATO (MIGLIOR PILOT)
1. The Newsroom
2. Nashville
3. Scandal
4. Perception
5. Awake

Le puntate pilota spesso sono fondamentali per il destino di una serie, ma non sempre a un grande pilota corrisponde una grande serie. The Newsroom comunque è partito molto bene e si è confermato come un’ottima serie, bene anche Nashville e Scandal, mentre Perception e Awake dopo pilot molto promettenti sono calati un pochino (Perception), oppure di brutto (Awake).


THE END AWARD (MIGLIOR FINALE DI STAGIONE/DI SERIE)
1. Dr. House (finale ottava e ultima stagione)
2. Homeland (finale seconda stagione)
3. Once Upon a Time (finale prima stagione)
4. Breaking Bad (finale quinta stagione)
5. Revenge (finale prima stagione)

Qui doveroso omaggio al Dr. House, che ha chiuso i battenti dopo 8 stagioni (che ho seguito solo a tratti) con un finale assolutamente degno e al 100% oppan House style. Chiusura col botto poi per la stagione 2 di Homeland, finale magico per la stagione 1 di Once Upon a Time, grande cliffhanger sul cesso per la stagione 5 di Breaking Bad e colpi di scena a raffica nella conclusione della stagione 1 di Revenge.


DIRECTOR'S CUT (MIGLIORI REGIE)
1. American Horror Story Asylum
2. Breaking Bad
3. Homeland
4. Black Mirror
5. Boss

Il premio alle regie va ad American Horror Story Asylum. Se le sceneggiature procedono a fasi alterne, a livello visivo è qualcosa di completamente godurioso. Di livello di gran lunga superiore alla gran parte dei film nelle sale pure le regie sempre strepitose di Breaking Bad, Homeland e Boss, oltre alla novità made in UK Black Mirror, con i suoi 3 ottimi mini-films.


BEST SCRIPTS (MIGLIORI SCENEGGIATURE)
1. Homeland
2. The Newsroom
3. Mad Men
4. Breaking Bad
5. Bunheads

Migliori script dell’anno, quelli sempre sorprendenti e imprevedibili di Homeland. Dietro si classificano le parole parole parole gettate fuori da Aaron Sorkin per The Newsroom e l’altra grande maestra dei dialoghi, Amy Sherman-Palladino di Bunheads, più i livelli sempre grandiosi delle sceneggiature di Mad Men e Breaking Bad, arrivati alle rispettive quinte stagioni con ancora molto da dire.


FASHION AWARD
1. Mad Men
2. American Horror Story Asylum
3. The Hour
4. Todd and the Book of Pure Evil
5. Girls

Ora mi metto pure a fare il trendsetter, giusto per fare un po’ di concorrenza alle agguerrite fashion bloggers. I più stilosi sono… i mad men (e le mad woman) di Mad Man e le suore di American Horror Story Asylum, tutti con un impeccabile look ’60, mentre i giornalisti di The Hour vanno ancora più indietro nel tempo, con un impeccabile look fine ‘50. A tutto metal invece lo stile della divertente serie comedy horror canadese Todd and the Book of Pure Evil e a tutto indie le alternative Girls.


PREMIO LOL (SERIE PIU’ DIVERTENTE)
1. 2 Broke Girls
2. Modern Family
3. Louie
4. Don’t Trust the B---- in Apartment 23
5. New Girl

Le risate, ancor più di altre cose, sono un fatto estremamente serio e tremendamente soggettivo. C’è chi trova divertenti Zelig o Colorado o Striscia la notizia, io mi piego dalle risate soprattutto per le 2 Broke Girls, ma anche per Modern Family, Louie, Apartment 23 e New Girl. Non tutte saranno le migliori serie comedy in circolazione, però sono di certo quelle che al momento mi fanno più pisciare sotto dal ridere.


PREMIO FANTASILANDIA (MIGLIOR SERIE FANTASY/SCI-FI)
1. Once Upon a Time
2. Game of Thrones
3. Black Mirror
4. Arrow
5. Continuum

Le serie fantasy sono quelle probabilmente con il seguito di fan più agguerriti sul web, quindi questo è un territorio assai minato. La mia preferita in assoluto è Once Upon a Time, che supera, ebbene sì, persino Game of Thrones. Ottima poi la fantascienza inquietante di Black Mirror e meritano una menzioncina pure il supereroico Arrow e la sci-fi futuristica di Continuum.


BIMBOMINKIA AWARD (MIGLIOR SERIE TEEN)
1. Jane by Design
2. Pretty Little Liars
3. The Secret Circle
4. Diario di una nerd superstar (Awkward)
5. Some Girls

Ecco il premio più atteso dal pubblico più giovane di Pensieri Cannibali, l’ambito bimbominkia award!
Quest’anno, l’award di miglior serie teen dell’anno va a… Jane by Design, serie purtroppo cancellata ma in grado di battere persino le bimbeminkia per eccellenza di Pretty Little Liars e pure le streghette di The Secret Circle. Chiudono la top 5 direttamente da Mtv Diario di una nerd superstar (Awkward) e direttamente da BBC Some Girls, che non ho però ancora capito del tutto se mi piace o meno.


CARTOON AWARD (MIGLIOR SERIE ANIMATA)
South Park

Non ho seguito molte serie animate, quest’anno. My bad, my bad. La mia preferita resta comunque la sempre geniale ed esilarante South Park.


PREMIO PIZZA PIZZA MARESCIA' (ITALIAN TV AWARD)
Il tredicesimo apostolo

Non ho seguito nemmeno molte produzioni italiane, quest’anno, ma non credo di essermi perso cose clamorose. Mi è però a sorpresa piaciuta la puntata pilota de Il tredicesimo apostolo, una via italiana al mystery realizzata in maniera non dico eccezionale, ma se non altro decente.


THE LONG GOODBYE (SERIE CHE MI MANCHERANNO DI PIU’)
1. The Fades
2. Boss
3. Jane by Design
4. The Secret Circle
5. Damages

Quali sono le serie cancellate che mi mancheranno di più?
Il fantasy britannico The Fades, ottima serie dal potenziale enorme che però è stata cassata senza possibilità di avere una stagione 2. Peccato pure per Jane by Design e The Secret Circle, serie teen in grado di creare una forte dipendenza pure queste annientate dopo appena una singola sola unica season. Mi mancheranno pure Damages, arrivata comunque a degna chiusura dopo ben 5 stagioni di livello medio-alto, e ancor di più Boss, che ha vissuto appena 2 annate, entrambe strepitose.


E, con questo velo di tristezza, si chiudono i Cannibal Telefilm Awards 2012.
Ma con le serie tv non è ancora finita, perché presto arriveranno pure i premi malefici per le serie peggiori dell’annata…

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