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giovedì 13 dicembre 2018

Un piccolo favore: ecco quali film NON vedere questa settimana






Un pezzo di storia del web cinematografico è oggi ospite di questa rubrica sulle uscite del weekend. Insieme alla leggenda dell'Internet Cannibal Kid alias il modesto sottoscritto, e alla peggiore sciagura capitata al mondo dei computer dal Millennium Bug, ovvero il mio rivale Mr. James Ford, la guest star settimanale è Obsidian M del blog The Obsidian Mirror, in attività fin dal 2011. Un sito vecchio quasi quanto Pensieri Cannibali, ma neanche lontanamente anziano quanto l'anziano Ford. A lui la parola.


Obsidian: Concedetemi due parole introduttive per ringraziare i miei ospiti di questo inaspettato invito a partecipare alla loro esclusiva rubrica di anticipazioni cinematografiche. Grazie mille! Ecco fatto. Erano giusto due parole. Me la sarei potuta cavare anche con una ma, ve ne sarete accorti, sono uno a cui piace complicare le cose. Da qualche parte qui attorno dovrebbe esserci anche un link al mio blog per cui non serve dire altro e vengo subito al tema di oggi: “Sette validi motivi per non andare al cinema”.


Un piccolo favore
"Devo fidarmi a berlo?"
"Hai paura che ti abbia avvelenato il cocktail?"
"No, ho paura che sia un White Russian."

giovedì 12 luglio 2018

Chiudi gli occhi... di fronte ai film di questa settimana





Oggi c'è un'ospite prelibata, qui su Pensieri Cannibali. Frase che pronunciata da un cannibale potrebbe risultare ambigua, ma vabbé, anzi ma Mbappé...
L'ospite in questione è Elisa Pavan, co-autrice insieme a Francesca Pavan (che credo sia sua sorella) del gustoso blog cinematografico & culinario Cooking Movies, spero di averlo pronunciato bene. Did I say it right?
Andiamo ad assaporare i suoi delicati commenti, insieme a quelli gustosi miei e a quelli disgustosi del mio blogger e nemico – ma soprattutto nemico – Mr. James Ford.


Intro di Elisa: Mamma mia, che emozione, essere ospiti dei miei amici bloggerz di cinemah, il cinico dal cuore nerd Cannibal Kid e il rocker dal cuore radical tenero Mr Ford! Diamo subito uno sguardo a cosa ci attende al cinema questo weekend (premesso che al 12 di luglio se invece che in sala andate al mare, avete tutta la mia approvazione!)

12 Soldiers
"Se Ford cucina al posto di Elisa, faccio una strage.
E anche se si mette a parlare di cinema."

mercoledì 12 ottobre 2016

Café Society e Crisis in Six Scenes: du Allen is megl che uan?





O-o-o-ogni volta che esce un nuovo film di Wooh-Wooh-Woody Allen è sempre la stessa storia. Si-si-si continua a ripetere di qua-qua-qua-quantico... di quanto il regista newyorkese sia troppo pro-pro-iss-pro-profilat-prolifico e che alterna una pellicola brutta a una bella e poi pen-pen-peni-Pensieri Cannibali tira fuori una delle sue stupide recensioni ba-ba-ba-ba-balbettanti che sono una vera e proprio offesa per chi ba-ba-ba-ba-balbetta per davvero come Wooh-Wooh-Woody Allen.

mercoledì 21 settembre 2016

Paradise Blake - Dentro l'ively





Paradise Beach – Dentro l'incubo
(USA 2016)
Titolo originale: The Shallows
Regia: Jaume Collet-Serra
Sceneggiatura: Anthony Jaswinski
Cast: Blake Lively, uno squalo, Óscar Jaenada, Brett Cullen, Sedona Legge
Genere: sharkvival
Se ti piace guarda anche: 127 ore, In the Deep, Piranha 3D

Paradise Beach è un film che propone come protagonista assoluta Blake Lively in bikini per un'ora e mezza. Se vi aspettate però un post su Blake Lively, sul corpo di Blake Lively, su Blake Lively che si spoglia, su Blake Lively che si mette la crema solare, sul costumino sexy di Blake Lively, sul fisico tonico di Blake Lively, sulle chiappe da urlo di Blake Lively, sul seno rigoglioso di Blake Lively, su Blake Lively che rende uno sport eccitante il surf anche a chi del surf non gliene importa una cippa, su Blake Lively che struscia il suo corpicino da favola sulla tavola da surf e sugli scogli, su Blake Lively che esce dall'acqua come Ursula Andress e Halle Berry nei film di James Bond, sul viso di Blake Lively capace di illuminare anche la più drammatica delle giornate, vi sbagliate di grosso.
Questo post non parlerà di tutto ciò.
Questo post vi mostrerà tutto ciò. O almeno una parte di tutto ciò. Per il resto guardatevi il film, visto che lei è l'unica ragione razionalmente concepibile per farlo.

 

giovedì 25 agosto 2016

Il cinema glaciale





L'estate sta finendo e un Ford se ne va...

Sì, magari. Purtroppo Mr Ford a quanto pare è stato confermato come co-conduttore di questa rubrica sulle uscite settimanali anche per la stagione 2016/2017.
Insieme a me quest'anno avrei voluto Higuain, ma la Juve all'ultimo me l'ha soffiato per una manciata di spiccioli, quindi tocca accontentarsi del più economico Ford.

L'era glaciale: In rotta di collisione
"Non ce la farò mai a prenderla, così come Ford non ce la farà mai a scrivere una recensione decente."

mercoledì 23 dicembre 2015

Sondaggi 2015: perché voi valete





Qui su Pensieri Cannibali l'opinione di voi lettori è importante, molto importante. Talmente importante che avete una sola unica striminzita occasione all'anno per esprimere le vostre preferenze.
Quel momento dell'anno è ora finalmente arrivato, puntuale come il Natale, prima del Natale, e quindi potete votare i vostri film, telefilm e artisti/gruppi musicali preferiti, insieme al personaggio simbolo e al peggio del 2015.
A voi la scelta, nei 5 sondaggi che trovate sulla colonna destra del blog.

Potete votare per una delle opzioni selezionate, in cui si è cercato di fare un mix tra cose più nazional-popolari e altre più di nicchia, e tra cose apprezzate da questo blog e altro meno, oppure indicare una vostra preferenza. Ricordo che c'è la possibilità della scelta multipla e si può esprimere il proprio voto 1 volta al giorno. C'è tempo fino al 4 gennaio 2016, dopodiché il 5 ci sarà lo spoglio (dei voti, purtroppo non di Blake Lively) e il 6 verranno pubblicati i risultati.

giovedì 17 settembre 2015

Self/less: bella la vita da Ryan Reynolds, o no?





Self/less
(USA 2015)
Regia: Tarsem Singh
Sceneggiatura: David Pastor, Àlex Pastor
Cast: Ryan Reynolds, Ben Kingsley, Natalie Martinez, Matthew Goode, Michelle Dockery, Victor Garber, Derek Luke
Genere: buddhanata
Se ti piace guarda anche: Adaline - L'eterna giovinezza, Lucy, Quel pazzo venerdì - Freaky Friday

DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN
Yaaawn, ho ancora sonno!
DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN
E smettila, maledetta sveglia!
DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN
Ho capito, mi alzo, mi alzo. Solo che mi sento strano, questa mattina. Davvero strano. Mi sento meglio del solito. Mi sento come se fossi più fico del solito. Ho fatto anche dei gran bei sogni, 'sta notte. In uno c'era Scarlett Johansson. In un altro c'era Blake Lively. In un altro ancora c'erano tutt'e due. Solo che non sembravano sogni. Sembravano più dei ricordi. Va beh, andiamo a pisciare, va...
Poi mi lavo le mani, mi lavo la faccia, mi guardo allo specchio...
Hey, fermi un attimo: chi è quel tipo nello specchio?

mercoledì 27 maggio 2015

ADALINE - L'ETERNA FIGHEZZA





Adaline - L'eterna giovinezza
(USA 2015)
Titolo originale: The Age of Adaline
Regia: Lee Toland Krieger
Sceneggiatura: J. Mills Goodloe, Salvador Paskowitz
Cast: Blake Lively, Michiel Huisman, Harrison Ford, Ellen Burstyn, Kathy Baker, Lynda Boyd, Hugh Ross, Amanda Crew, Richard Harmon
Genere: classico
Se ti piace guarda anche: Il curioso caso di Benjamin Button, Vi presento Joe Black, Hindsight, Forever, Spring

Ci pensate a essere immortali?
Se - non si sa bene perché - leggete questo blog con attenzione ci avete già pensato sì, visto che vi avevo posto la stessa domanda giusto una manciata di giorni fa in occasione del film Spring.
E allora adesso rilancio con un: ci pensate a non invecchiare mai?
Se avete l'aspetto di Blake Lively, dev'essere una cosa grandiosa.
Se invece siete come Giuliano Ferrara, non lo so... Credo che rimanere per tutta l'eternità con quell'aspetto mostruoso possa essere considerato accanimento terapeutico.

martedì 11 dicembre 2012

COTTA ADOLESCENZIALE 2012 - N. 11 BLAKE LIVELY

Blake Lively
Genere: biondazza
Provenienza: Tarzana, California, USA
Età: 25
Il passato: 4 amiche e un paio di jeans 1 e 2, Ammesso, The Town, Lanterna verde
Il suo 2012: Le belve, Gossip Girl, la pubblicità Gucci firmata Nicolas Winding Refn
Il futuro: Hick
Potrebbero piacerti anche: Ludivine Sagnier, Mischa Barton, Sarah Roemer, Scarlett Johansson
Perché è in classifica: ma l’avete vista?
(nel 2010 era al 4° posto)

A un posto chiamato Tarzana non daresti due lire. Anche perché non ci sono più. Poi vedi lei, Blake Lively, e pensi che, insomma, se lei arriva da lì, non dev’essere poi tanto malaccio, questa Tarzana. Quando scopri inoltre che altro non è che un quartiere di Los Angeles, allora ti domandi: “Perché non mi ci trasferisco subito?”.
Per chi segue la trash soap sempre più trash Gossip Girl, Blake non ha nemmeno bisogno di presentazioni: è la tanto amata ma più che altro tanto odiata Seriiiiiina van der Woodsen, nota perché cambia pochi partner sessuali in ogni episodio e inoltre perché è una tipa alla mano, che non se la tira troppo…
Se Gossip Girl è ormai una serie sempre più allo sbando, la consolazione è che sta per finire. Il 17 dicembre andrà in onda negli USA l’ultimissimo episodio e poi bom, basta, gli attori finalmente saranno liberati da questa maledizione e potranno dedicarsi a impegni più interessanti.
La Blake botta di Lively, nonostante gli impegni con Gossip, non è comunque rimasta con le mani in mano e ha trovato il tempo di sposarsi con Ryan Reynolds, uno che arrivava dal divorzio da Scarlett Johansson, per la serie: mi piacciono solo quelle cesse!
E poi la lovely Lively si è data al cinema d’autore, con una particina convincente e zoccoleggiante (probabilmente convincente perché zoccoleggiante) in The Town, e come protagonista femminile de Le belve griffato Oliver Stone. Se poi deve fare spot tv, ovviamente super glamour, almeno si fa dirigere da un certo Nicolas Winding Refn. Mica Neri Parenti. Magari, diciamo anche sicuramente, come attrice deve ancora dimostrare tutto il suo valore, ma lo stile certo non le manca. E non solo quello...




venerdì 9 novembre 2012

La belva e le bestie

Le belve
(USA 2012)
Titolo originale: Savages
Regia: Oliver Stone
Sceneggiatura: Shane Salerno, Don Winslow, Oliver Stone
Tratto dal libro: Le belve di Don Winslow
Cast: Blake Lively, Taylor Kitsch, Aaron Johnson, John Travolta, Benicio Del Toro, Salma Hayek, Demián Bichir, Sandra Echeverría, Emile Hirsch, Shea Whigham, Mia Maestro
Genere: pulp
Se ti piace guarda anche: Domino, Alpha Dog, Traffic, Natural Born Killers, Weeds

Solo perché vi racconto questa storia,
non vuol dire che alla fine io sia viva.

Una scena del tutto a caso dal film Le belve, che vede protagonisti
Aaron Johnson e Blake Lively le chiappe di Blake Lively.
La voce off di Blake Lively a inizio visione sembra scaraventarci in una puntata di Gossip Girl particolarmente tossica e sessualmente esplicita, giusto un pelo più influenzata da Viale del tramonto e American Beauty anziché da Dallas e The O.C.. Invece no. Invece non è Gossip Girl. Invece questa è la nuova pellicola di Oliver Stone. Oliver Stone, eccheccazzarola.
Ma torniamo al punto in cui tutto è iniziato, come la suadente voce della suadente Gossip Girl ci invita a fare. E allora partiamo dal titolo: Le belve. Un titolo molto tarantiniano che fa il verso a Le iene, per un film dalle tinte tarantiniane. Quello originale invece era Savages, parola che svolge un ruolo centrale all’interno della pellicola e che purtroppo non poteva essere tradotta qui da noi, poiché esiste già il film Selvaggi. Pellicola di Carlo Vanzina del 1995 parecchio sottovalutata ma che in realtà è la vera fonte d’ispirazione principale della serie Lost.
Pensateci su: non raccontano alla fine della fiera la stessa identica storia? E gli scontri tra Ezio Greggio e Antonello Fassari non ricordano un po’ quelli tra Jack e Sawyer? E il finale in cui finiscono nel Triangolo delle Bermuda non fa altrettanto sci-fi?

"Yes we canne! Perché se non fumi guardando questo film, godi solo a metà."
Dopo aver svelato questo mistero su Lost, torniamo ai selvaggi del film Savages. Selvaggi che hanno le fattezze glamour di una versione californiana dei The Dreamers di Bernardo Bertolucci.
Troviamo la bionda Blake Lively presa a sandwitch in un ménage à trois con i cannabis kids Taylor Kitsch (la serie Friday Night Lights, piuttosto che i dimenticabili Battleship e John Carter) e Aaron Johnson (Kick-Ass, ma anche il video dei R.E.M. “Überlin”). Il film potrebbe andare avanti con loro due che si scambiano nel letto con la gossip girl e credo nessuno avrebbe da lamentarsi troppo, però la sceneggiatura tratta da un romanzo di Don Winslow prevede ulteriori sviluppi. Un intreccio criminale parecchio incasinato e non troppo originale, che sfocia nel classico rapimento della sgnaccherona Blake Lively e in una serie di situazione che più che da un romanzo sembrano prese in prestito dalle missioni del videogame Grand Theft Auto.

"Se non fumi, godi solo a metà! Capito, chiappette d'oro?"
Oliver Stone negli ultimi tempi sembra un po’ riciclare se stesso: con W. su George W. Bush tornava sui sentieri politici di JFK, con Wall Street - Il denaro non dorme mai tornava sulla scena del delitto del primo Wall Street alla luce della crisi economica attuale e ora con Le belve torna agli anni ’90 pulp di U Turn - Inversione di marcia e Assassini nati. Tutti hanno paragonato i Savages ai Natural Born Killers, però, a guardarli più da vicino, sono creature molto differenti. Entrambi i film sono violenti, è vero, ma Assassini nati era una vera e propria riflessione sulla violenza. Qui c’è una violenza più action, più fumettistica, più divertente, se la violenza può essere considerata divertente. E se siete fan del pulp sapete che sì, può esserlo eccome.
Le belve è puro entertainment, prendere o lasciare. Un divertissement a tratti godurioso e piacevole, seppure tirato un po’ troppo per le lunghe. Al termine delle 2 ore e passa di visione di questo noir poco noir e molto solare, si rimane disorientati e storditi da una storia che non sembra sapere dove andare a parare, sensazione confermata pure dal doppio finale che ci spara.

"Qualcuno sa dirmi che fine hanno fatto i miei capelli?"
Il reparto attoriale è di gran prestigio e mescola giovani speranze (i tre glamour dreamers sopra citati) insieme a vecchie (ma non troppo) glorie, come i molto pulp John Travolta, Salma Hayek e Benicio Del Toro. Eppure nessuno convince in pieno. Blake Lively è più bona che brava a recitare, ma non è comunque una cagna totale, Aaron Johnson sarebbe bravo ma qui non si applica, e Taylor Kitsch continua a non convincere su grande schermo come faceva invece in tv in Friday Night Lights. Quanto a John Travolta, è solo l’ombra del Vincent Vega che era in Pulp Fiction, Benicio Del Toro sembra la brutta copia del suo personaggio in Traffic e Salma Hayek è invecchiata muy bien ma pure per lei vale la regola: più bona che brava. Per i cronici della cronaca, va annotata anche la presenza del sempre valido Emile Hirsch, ma gli è stato affidato un ruoletto davvero troppo minuscolo, quindi per lui scatta il senza voto come ai calciatori che entrano a 5 minuti dalla fine della partita.

"Se mi togliete la benda, vi dimostrerò che oltre a delle belle ciappette
ho anche molto da dire... Hey, ma perché state tutti ridendo?"
Le belve vanta poi una colonna sonora ultra cool che frulla di tutto e di più insieme, dai Massive Attack ai Talking Heads in versione bossanova, e sfoggia una regia di Oliver Stone in grado di gasare solo a tratti, specialmente all’inizio, poi anche lui si rilassa nell’atmosfera da cannabis di Ben & Chon e si appittisce in riprese piuttosto standard. Alla fine comunque ci si diverte e il ritmo è alticcio per quasi tutta la durata, sebbene la sceneggiatura sia priva di quei dialoghi ironici, geniali e ricchi di riferimenti alla pop culture che fanno la differenza tra uno script ordinario e un capolavoro tarantiniano.
Una pellicola pulp dal contenuto pressoché inesistente, ma di splendida superficie. Non una Stone miliare nella carriera di Oliver, però comunque un film che ha il suo perché. Anche se non credo di aver ancora capito quale.
(voto 7+/10)


giovedì 25 ottobre 2012

Le belve di Satana

"Ma dimmi te se dovevo farmi convincere da Ford a mascherarmi come un wrestler..."
Settimana d’autore, questa qua.
Questo weekend tornano infatti sugli schermi italiani Oliver Stone, Bernardo Bertolucci e Michael Haneke.
E sti capperi!
Per dei film d’autore, ci vanno naturalmente anche dei commenti d’autore, quelli garantiti dal vostro fido Cannibal Kid.
Ad abbassare il livello qualitativo cinematografico ci pensano però un’altra serie di uscite che si preannunciano meno prelibate, così come i miei autorevoli commenti sono bilanciati da quelli sballati e oserei direi perfino spregevoli usciti dalla mente sempre più malata di Mr. James Ampliford.
Ma ora basta: spazio ai film!

"Sono talmente ansioso di conoscere l'opinione cannibale
sul nostro film, che non ho nemmeno voglia di fare all'amore con te, Blake."
Le belve di Oliver Stone
Il consiglio di Cannibal: le belve di Stone ci piacciono, quella belva di Ford no!
Oliver Stone non è sempre garanzia di capolavoro, però è sempre garanzia di pellicola quanto meno interessante. E qui sembra tornare sui sentieri maligni di Natural Born Killers, il suo film che personalmente preferisco. Super cool poi il cast in cui tra i tanti svettano la gossip girl Blake Lively e il kick ass Aaron Johnson.
In più, è tratto da un romanzo di Don Winslow che mi pare non avesse convinto molto il mio blogger rivale Ford. Il che non può che giocare a favore della pellicola!
Il consiglio di Ford: poco fumo e tanta erba!
Partiamo dal principio: io adoro Don Winslow, ed alcuni dei suoi romanzi sono tra i miei preferiti in assoluto nell'ambito del crime novel. Purtroppo, Le belve è stato il suo lavoro che meno ho amato: troppo spocchioso e palaniukiano, autocelebrativo e finto giovane. Ed ecco che non faccio neppure in tempo a bottigliarlo che Stone ci piazza un film con uno dei fordiani nascenti - Taylor Kitsch, il Riggins di Friday Night Lights - che potrebbe diventare la proposta tamarra del mese.
Non nutro grandissima fiducia, e sento già i finti saputelli del Cinema che lo bolleranno come un cult imperdibile, ma di sicuro in settimana non si troverà di meglio. A meno che non corriate a rivedervi Killer Joe.

"Sono talmente preso dalle lettura del libro di Cannibal,
che non ho nemmeno voglia di fare all'amore con te, bella figona sconosciuta."
Io e te di Bernardo Bertolucci
Il consiglio di Cannibal: io e te, Ford. Non saremo mai amici.
Una pellicola teen firmata da un regista ultrasettantenne? Bernardo Bertolucci fa il ggiovane con questo Io e te, film che ha già scatenato entusiasmi e qualche critica. A quasi dieci anni dal suo ultimo piuttosto riuscito, seppure non un cult assoluto, The Dreamers, Bertolucci mi ispira fiducia. In fondo, è pure lui un po’ come Oliver Stone, capace di fare pellicole più o meno riuscite, ma che se non altro difficilmente lasciano indifferenti.
Io e te, Ford?
Non esiste nessun “io e te”. Esiste modestamente un Dio, cioè io, e poi, a parte, esiste un te, che se ne sta per i cavolacci suoi.
Il consiglio di Ford: io e te, Cannibale, non possiamo essere uniti in amicizia neppure da Bertolucci!
Il ritorno in sala di uno dei grandi Maestri del nostro Cinema dovrebbe da solo valere il biglietto ed il consiglio a scatola chiusa. Purtroppo, però, con il tempo ho imparato a diffidare di Bertolucci quasi quanto io diffidi dei consigli cinefili del Cannibale, considerata la delusione e le bottigliate scatenate da alcuni suoi lavori universalmente riconosciuti come filmoni - Io ballo da sola o Piccolo Buddha, tanto per citarne un paio -. Considerato che sono ancora in arretrato con Garrone, Virzì, Ciprì e Bellocchio, questo passa in quarta fila. Per essere buoni.

"Smettila di volermi rubare l'Ampliford. Fattene uno tuo, Ford!"
Amour di Michael Haneke
Il consiglio di Cannibal: amour. Per Ford? Ma no, per Haneke!
Michael Haneke, regista bastardissimo quanto geniale, alle prese con un film d’amore?
Ne potrebbe venire vuori qualcosa di davvero particolare e inaspettato, un po’ come Cannibal alle prese con un action, o Mr. Ford alle prese con un bel film.
Dopo quel capolavoro de Il nastro bianco, le aspettative per la Palma d’Oro di Cannes 2012 sono alte, altissime, anche se, certo, la storia d’amore tra due vecchini sa più di fordianata che di roba per fine young cannibals.
E comunque arriverà nelle solite 2 sale in croce in tutta Italia e quindi ci toccherà aspettare l’arrivo in rete… pardon, l’uscita in DVD.
Il consiglio di Ford: un amour di film, finalmente!
Haneke. Ovvero Funny games, Il tempo dei lupi, Niente da nascondere, Il nastro bianco. Questo è il suo nuovo film. Ha vinto la Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes. Se ve lo perdete, giuro che appena mi capitate sotto mano vi pesto più di quanto pesterei Suocera Kid. E voi tutti sapete bene quanto lo pesterei.

"Mi è piaciuta un sacco l'ultima visione consigliata da Ford,
però adesso vado a sboccare!"
The Possession di Ole Bornedal
Il consiglio di Cannibal: ne conosco già uno, di tipo vittima di una Possession, e mi basta
Filmettino horror della settimana, che in periodo halloweenesco potrebbe suscitare anche una certa curiosità, ma che con grande probabilità si rivelerà la solita schifezzina buona giusta per i palati meno raffinati e più fordiani.
Se voglio passare un Halloween davvero terrorizzante poi, non c’è film che valga quanto un giro dalle parti di WhiteRussian.
Buah ah ah!
Il consiglio di Ford: tenete il Cannibale chiuso nella scatola!
Horror di matrice demoniaca che mi attrae quasi meno di quell'abominio di L'altra faccia del diavolo, e che può essere finirò per guardare giusto per avere l'ennesimo possibile candidato per la classifica del peggio dell'anno che si avvicina a grandi passi con il Nachele. Una robetta, comunque, che farà cagare sotto il mio antagonista dal cuore deboluccio ma che, probabilmente, nel sottoscritto susciterà soltanto grasse risate.

"Al cinema con Ford??? Devo anche rispondere?"
Alla ricerca di Nemo di Andrew Stanton
Il consiglio di Ford: basta, basta, basta con le riedizioni in 3D. Cazzo.
Come tutti voi ben sapete, adoro la Pixar e la quasi totalità della sua produzione. Nemo è uno dei titoli di maggior successo degli ormai mitici e suddetti Studios, e pur non essendo tra i miei più amati è sempre
riuscito a conquistarmi. Ma davvero, non voglio più vedere un film già visto in sala giusto per
spremere ancora un pò i poveri cristi costretti a portare i bambini a rimbambirsi con il 3D.
Davvero. Che queste operazioni siano messe fuorilegge.
Il consiglio di Cannibal: alla ricerca del cervello di Ford
Io queste riedizioni in 3D eviterei persino di commentarle, ma bimboFord ci tiene proprio e quindi mettiamo pure queste tra le uscite della settimane…
Alla ricerca di Nemo è tra i film più carini della ruffianissima Pixar, ma certo non è un capolavoro. Rifare uscire una pellicola così recente solo per scucire qualche soldo col treddì è poi un’operazione che ormai non riesce a fregare nemmeno i più ingenui come Ford. Capito, Pixar?

"Ambra, non è che devi offenderti tutte le volte che ti dico che come
attrice fai pena. E' così, punto e basta. Guarda Ford: ormai sa di essere
un blogger ridicolo e non se la prende nemmeno più quando glielo ricordo..."
Viva l’Italia di Massimiliano Bruno
Il consiglio di Cannibal: abbasso l’Italia
Ci sono quelli che si vantano di essere nazionalisti e io invece no.
Io sono antinazionalista e antifordista. Soprattutto antifordista.
Ford invece non so se sia antinazionalista, ma di sicuro so che è anticinema.
Dopo un (presumibilmente) classico horrorino poco horrorifico come The Possession, ecco che Viva l’Italia potrebbe rivelarsi la classica italiana molto horrorifica. La classica commediola poco divertente con per di più pretese di satira socio-politica sul nostro paese. La presenza di Ambra Angiolini nel cast fa pensare al peggio, però il regista Massimiliano Bruno con la sua opera prima Nessuno mi può giudicare aveva fatto un film non bello, assolutamente no, ma (quasi) decente. Chissà se riuscirà a ripetere l’impresa, perché fare un film italiano decente ormai è una vera impresa. Quasi come trovare una soluzione alla crisi.
Economica?
No, del blog WhiteRussian. Sono settimane che non azzecca più un post decente…
Il consiglio di Ford: viva l'Italia, se per una settimana evita di proporci schifezze nostrane in sala.
Sarebbe stato davvero molto strano incappare in un weekend privo della consueta uscita inutile made in Terra dei cachi. Questa, in particolare, pare talmente tanto inutile da farmi rivalutare il valore del mio avversario, il non plus ultra dell'inutilità Cucciolo eroico. Comicità spicciola, Placido scatenato, politica o presunta tale, e Rocco Papaleo. Basta parte seconda. Mettiamo fuorilegge anche lui.

giovedì 31 maggio 2012

Season finales, Revenge e Gossip Girl

Continuano i finali seriali su Pensieri Cannabis Cannibali, questa volta dedicati a due serie trash, volevo dire "d'intrattenimento leggero".
Prima, però, il consueto recap:

The Vampire Diaries

Attenzione: sono presenti alcuni piccoli SPOILER!

Revenge
(stagione 1)

Intrighi, tradimenti, omicidi, attentati e vendette tra ricchi. A metà strada tra Dallas e The O.C., Revenge ha trovato una sua via personale. Un po’ drama, un po’ soap, un po’ conte di Montecristo, un po’ spy, un po' Kill Bill, è uno sceneggiatone realizzato con grande cura, tra colpi di scena assurdi eppure credibili all’interno di un contesto palesemente finto. I primi episodi lasciavano intravedere uno sviluppo monotono, con la protagonista (un’Emily Van Camp con quel suo volto innocente perfetta come angelo della vendetta) che a ogni puntata prendeva di mira un tizio che ha contribuito a incastrare e a uccidere il padre. E invece poi, per fortuna, la storia si è sviluppata in orizzontale in maniera sempre più complessa e stratificata, fino al grande crescendo degli ultimi episodi.
"Mmm, con sesso sadomaso non credevo intendessi questo..."
Un processo per omicidio, un triangolo sentimentale che si è trasformato in un quadrilatero e che sta diventando un pentagono, scambi di identità a manetta… Nell’episodio conclusivo si è messa dentro pure un pochetto d’action. Cosa pretendere di più da una serie soap-thriller di puro intrattenimento, interpretata per di più con grande perfidia da quell’inno al botox che è Madeleine Stowe?
Sulle note di “Seven Devils” di Florence + the Machine, l’epica fatta canzone, si è sviluppato un gran finale in cui è successo di tutto e di più. Uno di quei finali che ti tengono sulle corde fino all’inizio della prossima season.
Revenge: più che una serie di oggi, la gustosa vendetta degli sceneggiati anni ’80.
(voto alla stagione: 7+
voto al season finale: 7,5)

"Sento puzza di morto! Ah no, è solo Gossip Girl che sta arrivando..."

"Ti rendi conto che ci tocca un'altra stagione di 'sta roba?"
"GRRRRR"
"E comunque: ma come cazzo ti sei vestita???
"Doppio GRRRRR"
Gossip Girl
(stagione 5)

Gossip Girl ormai è sempre più allo sbando. La quinta stagione si è trascinata avanti come uno zombie. E purtroppo non stiamo parlando di The Walking Dead.
Chuck Bass una volta era un idolo, adesso si è trasformato in un burattino alla mercè di Blair, del padre o persino di Dan Humphrey. Un Dan Humphrey che è apparso prima come il nuovo Salinger e poi come uno scrittore già sul viale del tramonto. Il tutto nel giro di un paio di episodi, mica dell'intera season.
Nate in versione megadirettore galattico di una testata online è meno credibile di Berlusconi come Presidente della Repubblica. Serena rimane sempre una scintillante figa ma il suo personaggio è utile agli sviluppi della trama tanto quanto un granello di sabbia nel deserto. Blair resta sempre la migliore, però pure lei sta perdendo smalto, la storia del matrimonio regale alla William & Kate è stata sfiancante più dei servizi di Studio Aperto a loro dedicati e ormai si sta troppo dan-humphreyizzando. Il ché non è bene.
Personaggi come Ivy e Lola sono talmente sbiaditi che potrebbero anche scomparire da un episodio all’altro che nessuno chiamerebbe Chi l’ha visto per denunciarne la sparizione.
Il peggio però arriva con la Diana Payne interpretata da Elizabeth Hurley, l’ex di Hugh Grant per intenderci. Se gli altri attori si vede che sono solo svogliati a causa di sceneggiature ormai oltre i limiti del ridicolo, per lei invece non c’è davvero speranza: è cagna e basta!
La prossima stagione, di soli 13 episodi, sarà l’ultima. Fuck yeah, abitanti dell'Upper East Side!
XOXO, Gossip Kid.
(voto alla stagione: 4-
voto al season finale: 4,5)

"Ancora una stagione? Qualcuno mi uccida, per favore!"

lunedì 10 gennaio 2011

I miei film dell'anno 2010 - n. 8 The Town

The Town
(USA)
Regia: Ben Affleck
Cast: Ben Affleck, Rebecca Hall, Jeremy Renner, Jon Hamm, Blake Lively, Titus Welliver, Pete Postlethwaite, Slaine, Chris Cooper
Genere: rapina
Se ti piace guarda anche: Killing Zoe, Inside Man, Heist – Il colpo, Le iene


Trama semiseria
Ben Affleck si rende finalmente conto di non essere poi tutto questo grande attore e allora si dà alla regia e alle rapine. E, cazzo in questi campi se ha talento! In più si fa dare una mano da un cast di amici attori e delinquenti in stato di grazia (Jeremy Renner, il mad man Jon Hamm, la gossip girl Blake Lively, Rebecca Hall, il compianto Pete Postlethwaite), si maschera da suora inquietante, svaligia qualche banca e alla fine ottiene anche un risultato del tutto inatteso: la sua migliore performance recitativa finora.

Pregi: non solo un film sulle rapine, ma un film su una città, Boston, e sui conflittuali personaggi che ci vivono dentro. Davvero ispirati tutti gli attori che danno loro vita.
Difetti: quando stava con Jennifer Lopez ha fatto insieme a lei dei film orrendi e ce li poteva risparmiare, adesso che è sposato con Jennifer Garner perché Ben non l’ha chiamata nella sua pellicola? Ah già, perché ha creato per il suo personaggio un paio di scene di sesso con le attrici di The Town...

Personaggio cult: l’amico del protagonista interpretato da Jeremy Renner, il più bastardo ed estremo della gang di rapinatori
Scene cult: Ben con su la maschera da suora che incrocia lo sguardo di un bambino e gli adrenalinici inseguimenti in mezzo alle vie di Boston
Canzone cult:Whatcha Say” di Jason Derulo con l’entrata in scena di Blake Lively in stile gossip girl tossica

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domenica 2 gennaio 2011

Cotta adolescenziale 2010 - La classifica

Per la rivistona Gente la donna dell'anno è Federica Panicucci, che quando si limitava a fare radio e qualche programmino su Italia 1 si poteva anche sopportare, ma adesso che fa uno Mattino Cinque (una delle trasmissioni più insulse dell'insulsa programmazione tv) davvero no. Loro scelgono la Panicucci, io Carey Mulligan. Questione di punti di vista leggermente divergenti.

Comunque queste sono le 20 donne dello showbiz mondiale per cui ho perso la testa nel 2010: attrici perlopiù, qualche cantante, qualche bellona, qualche bellezza più diciamo "indie", qualche tipa 60s, qualche gossip girl, qualche potteriana cresciuta bene, qualche bionda, qualche mora e parecchie rosse.

20. Jessica Alba
19. Taylor Cole e Sarah Roemer
18. Mila Kunis
17. Rihanna
16. Scarlett Johansson
15. Rooney Mara
14. Emma Watson
13. Mary Elizabeth Winstead
12. Christina Hendricks
11. Minka Kelly

10. Megan Fox
  9. Zooey Deschanel
  8. Kaya Scodelario
  7. Gemma Arterton
  6. Katy Perry
  5. Emma Stone
  4. Blake Lively
  3. Anna Kendrick
  2. Amber Heard
  1. Carey Mulligan

mercoledì 15 dicembre 2010

Cotta adolescenziale 2010 - n. 4 Blake Lively

Blake Lively
Genere: fashionista
Provenienza: L.A., Usa
Età: 23
Nel 2010 vista in: Gossip Girl, The Town, New York I love you, The private lives of Pippa Lee
La vedremo in: Gossip Girl, Green Lantern (in versione mora)
Perché è in classifica: è il non plus ultra della figosità
Sul suo stile: Mischa Barton, Jennifer Aniston, Ke$ha, Sarah Roemer

Uno dei motivi per cui guardare la serie “Gossip Girl” è diventata una consuetudine obbligatoria è la dipendenza tossica che crea: i diabolici intrecci tra i giovani dell’elite di New York sono infatti uno dei migliori “guilty pleasure” che la tv di oggi propone. L’altro motivo sono le gossip girls presenti: l’irresistibilmente snob Leighton Meester e ancor di più lei, Blake Lively. Ci sono tipi di bellezza che stufano, lei invece dopo 4 stagioni fa ancora venire un colpo ogni volta che appare. E adesso dopo aver conquistato l’Upper East Side anche il resto del mondo sta cadendo ai suoi piedi, prima la Boston dello splendido “The Town”, quindi la Francia, visto che Chanel l’ha scelta come nuova testimonial, e infine il supereroe “Green Lantern” interpretato da Ryan Reynolds che, notizia dell’ultim’ora, si è lasciato con Scarlett Johansson. Ci sarà sotto il suo zampino?
Se la sua imbarazzante bellezza è la prima cosa che balza agli occhi, c’è da dire che Blake Lively è anche una delle migliori giovani attrici in circolazione. Per chi avesse dubbi in proposito c’è la clip qui sotto in cui tiene testa a un gigante come Jon Hamm. Bellezza & talento, insomma, e allora perché in Italia dobbiamo accontentarci di avere un’Arcuri che non è né bella né ha talento, se non per l’horror involontario?


giovedì 9 dicembre 2010

Shock in my town

The Town
(USA 2010)
Regia: Ben Affleck
Cast: Ben Affleck, Rebecca Hall, Jeremy Renner, Jon Hamm, Blake Lively, Titus Welliver, Pete Postlethwaite, Slaine, Chris Cooper
Genere: rapina
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Killing Zoe, Inside Man, Heist – Il colpo, Le iene

E chi diavolo l’avrebbe mai detto che Ben Affleck era così bravo dietro la macchina da presa? Sì, ok, ormai lo sapevamo già tutti (o quasi) perché Affleck aveva esordito positivamente con “Gone Baby Gone”, che però come molte opere prime difettava un pochino di personalità, inseguendo troppo l’esempio clinteastwoodiano di “Mystic River”.
In “The Town” invece Ben Affleck va Ben oltre, non imita più nessuno e si afferma come il regista più cool in town: Boston diventa la SUA Boston. La pellicola fa respirare a pieni polmoni l’aria inquinata della città con più rapine degli Stati Uniti, si immerge nei suoi vincoli, ci fa sentire l’odore, anzi la puzza, dei suoi poco raccomandabili protagonisti.

Il film appartiene al genere “heist movie”, la pellicola di rapina, e si inserisce nel filone con rispetto ma anche concentrandosi sui personaggi con una profondità inedita tra i film appartenenti a questa categoria. Le scene delle rapine sono brevi ma intense, come si suol dire, e rese memorabili dai particolari costumi scelti dalla gang dei rapinatori. Se in “Point Break” Patrick Swayze e compagnia facevano strage di banche travestiti da presidenti degli Stati Uniti, Ben Affleck e combriccola usano invece maschere da Skeleton, da suora, da hockey come Jason Voorhees di “Venerdì 13” e un travestimento a sorpresa per il colpo finale.

Io di solito odio le scene di inseguimento, perlomeno quando sono inserite dagli sceneggiatori solo per riempire qualche minuto di film, ma le scene di inseguimento qui presenti sono tra le più fighe mai viste. Sembra di stare dentro il videogame “Grand Theft Auto” girato meglio e già solo per questo Ben Affleck assurge a mio idolo personale. Ma poi non è solo per questo, perché il film tiene incollati per 2 ore senza cadere mai nella noia, grazie a dialoghi brillanti e ispirati, una storia d’amore affatto scontata e sdolcinata e una notevole attenzione rivolta ai personaggi, interpretati da un cast della Madonna scelto ben bene da Ben. Come dice il suo personaggio in un momento del film: “Guardo un sacco di tv, tutti i CSI: Miami, New York, Las Vegas”, solo che il vero Affleck sembra aver visto altre serie. “Mad Men”, innanzitutto, dove preleva il grande Jon Hamm e gli dà un ruolo da agente dell’FBI che dimostra come sia un attore favoloso anche quando non veste i panni di Don Draper.

Ben Affleck prende però anche Blake Lively, la trasforma da Gossip girl a toxic girl e, mica scemo l’uomo che si è sposato Jennifer Garner, regala al suo personaggio una scena di sesso insieme a lei. Pure la Lively va ben oltre la sua Serena Van Der Woodsen dell’Upper East Side televisivo con un ruolo da giovane mamma fattona e si rivela una delle migliori attrici della nuova leva. C’è poi anche Titus Welliver, il man in black di “Lost” (ma è un pupillo di Affleck già presente in “Gone Baby Gone”).
Non solo dalla tv è però arrivata l’ispirazione per il cast: dal film premio Oscar “The Hurt Locker” proviene infatti Jeremy Renner, con un personaggio sopra le righe che lo esalta alla stra-grande, mentre Rebecca Hall era brava in “Vicky Cristina Barcelona” ma qui si supera e pure lo stesso Ben Affleck nella parte della ligera di periferia che svaligia le banche si è ritagliato la parte migliore della sua intera carriera.

Film scritto, diretto e interpretato con uno stile classico ma allo stesso tempo assolutamente contemporaneo, vedi i riferimenti telefilmici, la hit hip-hop “Whatcha Say” di Jason Derulo in colonna sonora, o le rocambolesce riprese degli inseguimenti. Il merito? (Quasi) tutto di Ben Affleck, regista protagonista e co-sceneggiatore in grado di regalarci una pellicola bella come una giornata di sole. E non una di quelle giornate di sole del personaggio interpretato da Rebecca Hall (chi ha visto il film sa di cosa parlo, tutti gli altri vadano a vederselo immediatamente!).
(voto 9)

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