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sabato 5 febbraio 2011

Akeira Kurosawa Knightley balla la Domino dancing

Domino
(USA 2005)
Regia: Tony Scott
Sceneggiatura: Richard Kelly
Cast: Keira Knightley, Mickey Rourke, Edgar Ramirez, Lucy Liu, Mo’nique, Brian Austin Green, Ian Ziering, Delroy Lindo, Christopher Walken, Jacqueline Bisset, Mena Suvari, Macy Gray, Peter Jacobson, Tom Waits
Genere: cacciatori di taglie
Se ti piace guarda anche: Crank, I mercenari, The Losers, Smokin’ Aces, Natural Born Killers

Trama semiseria
La vera storia, magari appena un filo romanzata, di Domino Harvey modella e… cacciatrice di taglie, scomparsa per overdose proprio nell’anno di uscita del film. Sotto interrogatorio con Lucy Liu, Domino ripercorre la strana vicenda che l’ha portata dalle passerelle glamour all’andare in giro alla ricerca di brutti ceffi insieme a Mickey Rourke. Sempre meglio che sfilare insieme a Naomi “miss simpatia” Campbell e a Carlà “mi credo la regina di Francia” Bruni.

Recensione cannibale
Non avevo mai visto Domino. Perché? Non so perché. Per una serie di coincidenze che nemmeno Raz Degan dall’alto della sua saggezza spiccia saprebbe spiegare: al cinema l’avevo mancato, da Blockbuster c’era sempre un film che all’ultimo gli passava davanti, è andato persino in tv ma era troppo tardi oppure lo perdevo per un soffio. Poi è arrivata l’epoca dei film facili con Internet, me lo sono scaricato ma ancora giaceva lì in un angolino dell’hard-disk spaesato come un bimbetto al primo giorno d’asilo. Tutto questo nonostante una sceneggiatura firmata dal mio eroe personale Richard Kelly, il paparino di Donnie Darko. E nonostante questo non avevo mai visto Domino. Perché? Non so perché.

Preso bene da un trip favorevole nei confronti di Keira Knightley dopo la visione di Non lasciarmi, mi sono allora deciso infine a vederlo. Non è che mi abbia cambiato la vita e non sono nemmeno da lontano raggiunti i livelli di spettacolarità di un Crank, però è un film dannatamente fico. E Keira offre un’intepretazione davvero sorprendente. E con la storia della modella coinvolta in traffici assurdi sembra di stare quasi dentro Glamorama di Bret Easton Ellis, ma a livelli per quanto fighi, non così fighi. E ha anche il merito di aver rilanciato la carriera (e la vita) di Mickey Rourke (insieme a Spun e a Sin City) persino prima di The Wrestler. E Richard Kelly c’ha messo il suo zampino infarcendo una storia action non troppo originale con una serie di riferimenti e citazioni pop molto anni Ottanta che danno alla pellicola quel tocco in più. E ci sono Brian Austin Green e Ian Ziering ovvero David Silver e Steve Sanders di Beverly Hills 90210 nella molto ironica parte di loro stessi. E direi che così è già abbastanza.
Certo, la fotografia ipersatura, il montaggio più serrato delle gambe di Taylor Swift e la regia dopata e pompata di Tony Scott ogni tanto rischiano di far venire il mal di mare (una durata inferiore alle 2 ore avrebbe giovato), però danno pure loro un onesto contributo alla figosità del tutto. Perché è di questo che si tratta. Un film più di apparenza che di sostanza in cui si segnala soprattutto una Akeira Kurosawa Knightley più cazzuta di sette samurai messi insieme.
Un film che non vi cambierà la vita, ma vi renderà più fighi.
Forse.
(voto 6,5)

venerdì 10 dicembre 2010

Cotta adolescenziale 2010 - n. 10 Megan Fox

Megan Fox
Genere: Megan Fox, cazzo!
Provenienza: Oak Ridge, Tennessee, USA, nota per essere… la città di Megan Fox
Età: 24
Nel 2010 vista in: Jonah Hex, video “Love the way you lie” di Eminem e Rihanna
Il passato: “Transformers 1 & 2”, “Il corpo di Jennifer”, “Hope & Faith”
La vedremo in: non in Transformers 3
Perché è in classifica: perché una classifica delle più belle senza Megan Fox è come un Natale senza l’albero
Sul suo stile: Odette Yustman, Jessica Lowndes, Taylor Cole

Se non credete che la Fede e la Devozione esistano per davvero, mi basta dirvi che mi sono guardato quella gran cazzata di film di “Jonah Hex” soltanto per la presenza di Megan Fox. E se invece vi chiedete perché diavolo si trovi soltanto alla posizione numero 10 rispondo che innanzitutto è una posizione di assoluto prestigio e poi questo non è stato proprio un grande anno per la carriera della sola e unica Megan (Megan Gale? E chi cazzo è?): a livello personale si è sposata con Brian Austin Green (che tu sia dannato per l'eternità, David Silver!) ma per quanto riguarda il cinema le cose non le sono andate benissimo: “Jonah Hex” si è infatti rivelato giustamente un gran floppone, ma soprattutto ha perso il suo posto nella serie “Transformers”. Nel prossimo episodio ci sarà infatti una certa Rose Huntington-Whiteley, una gran sventolona per carità, però senza di lei sarà tutto più triste. Già vedere dei robottoni combattere non è il massimo, se poi ci togliete pure Megan Fox…
Comunque anche in quest’anno così così le sono bastati i pochi minuti del video di “Love the way you lie” di Eminem & Rihanna e la campagna per Armani per dimostrarci che la sua stella è ancora lontana dallo spegnersi. God bless America? No, God bless Megan Fox.


giovedì 25 novembre 2010

Questione di karma, fratello

Ryan Reynolds in Buried
Buried – Sepolto
(Spagna 2010)
Regia: Rodrigo Cortes
Cast: Ryan Reynolds
Genere: tombale
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Phone Booth, Kill Bill

Sei il marito di Scarlett Johansson? Sei stato eletto uomo più sexy del mondo dalla rivista People? Sì, sei tu? E allora per punizione la polizia del karma ha deciso che ti meriti di startene un bel po’ rinchiuso in una bara. Scusa, ma è giusto per ristabilire un po’ di cazzo di giustizia in questo mondo.

Dev’essere da questo spunto che sono partiti il regista e lo sceneggiatore di “Buried”: prendiamo Ryan Reynolds e diamogli ciò che gli spetta per essere l’uomo più fortunato del mondo. Bene, peccato che oltre a questa soddisfazione, comunque non da poco, il film non è che conceda molto altro.

Ancora Ryan Reynolds in Buried
La trama è davvero minimal: il camionista Ryan Reynolds si trova chiuso in una bara sepolta sotto terra da qualche parte nel deserto dell’Iraq. Tutto ciò che ha disposizione sono una luce, un po’ d’acqua e un cellulare. Perché siamo nel 2010 e i cellulari te li tirano dietro pure nelle bare.
Il film si lascia vedere perché pone alcuni dubbi amletici, come “Chi ha messo Ryan lì dentro?” o “Riuscirà Ryan a uscire dall tomba come la Sposa di Kill Bill?”, “Ryan è finito in una puntata di Scherzi a parte o Punk’d” o ancora “Ryan avrà attivato la Vodafone passport?” In caso contrario, a telefonare dall’Iraq spende una fortuna e se anche si salva quando torna a casa Scarlett mi sa che lo ammazza di botte.

E, a sorpesa: Ryan Reynolds in Buried.
Oh, non ci sono altri attori in sto ca**o di film
Su questo film avevo sentito pareri parecchio contrastanti, tra chi parlava di capolavoro assoluto e chi parlava di cagata altrettanto assoluta. Chi parlava di capolavoro o dev’essersi fatto di metanfetamine e quindi vedere un tizio chiuso in una bara per un’oraemezza dev’essergli apparso come un trip irripetibile, oppure non ha mai visto "Phone Booth - In linea conl'assassino" o "Kill Bill". Dal primo riprende la stessa struttura, solo che quello era ambientato in una cabina telefonica e aveva una sceneggiatura molto più inventiva. Da "Kill Bill Vol. 2" riprende invece la memorabile scena di Uma rinchiusa sotto terra, solo che in quel caso l’immobilità della scena veniva animata da un memorabile flashback. Tarantino aveva preso l’idea tra l’altro dall’episodio “Usignolo” della quarta stagione di “Alias”, in cui Sydney Bristow alias Jennifer Garner si risvegliava dentro una bara e l’ha poi riproposta pure nell’episodio da lui diretto di “CSI”.
Quindi diciamo che questo “Buried” è sì un film estremo, visto che è interamente ambientato dentro una bara, però non rappresenta certo qualcosa di nuovo o mai visto, anche perché poi quella di limitare l’azione in un solo claustrofobico ambiente non è pure questa una novità. Si vedano in proposito “Saw”, “Paranormal Activity”, “Devil”, “Lebanon”, etc. Ma da cosa è partita questa claustro tendenza? Credo che la colpa sia da attribuire al geniale (e parecchio inquietante) “Cube – Il cubo” di Vincenzo Natali, uno di quei film che vanno visti una volta nella vita e poi basta, a meno che non si goda nello stare male. E poi alla crisi economica: cosa c’è di più low-cost del girare in una location sola con un numero limitato di attori?

Ridi ridi, David Silver.
Ma il karma prima o poi verrà a prendere anche te

“Buried” porta tutto questo discorso alle estreme conseguenze: una location piccolissima (la bara) e un unico attore (il fortunello Reynolds). Per il resto può essere considerato magari non una cagata totale, ma solo una mezza-ciofeca, visto che il film si lascia comunque vedere fino alla fine, seppure con una tensione non sempre alle stelle. La sceneggiatura a tratti non sa più che pesci pigliare (ad esempio quando compare persino un serprente), ma a tratti se la cava con qualche riflessione sulla guerra; anche se pure in questo caso uno “Shadow” del nostro Federico Zampaglione presenta spunti decisamente più interessanti e originali.
Buona infine la prova di Reynolds, però chi ha parlato di possibile nomination all’Oscar per lui mi sembra decisamente fuori strada. Primo: un horror claustro del genere non credo sia minimamente preso in considerazione dall’Academy. Secondo: Ryan, sei un figo, sei sposato con Scarlett Johansson, ti seguo dai tempi di “Maial college” e mi stai pure simpatico, però da qui ad arrivare a dire che sei un attore da Oscar ne passa di terra sopra la bara.

Per un eventuale sequel del film propongo come protagonista Brian Austin Green (il David Silver di “Beverly Hills 90210”). Ti sei sposato Megan Fox? E allora adesso per penitenza ti becchi la tua bella permanenza in una bara. Perché come insegna “My Name is Earl” il karma non perdona mai, tiè!
(voto 5)

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