Terminato il torpore natalizio che esalta giusto Bublé, gli artisti musicali cominciano a uscire dal letargo e a scaldare il motore per fare da colonna sonora al nostro 2019. Vediamo chi l'ha fatto con risultati buoni e chi con risultati meno buoni. Almeno secondo il mio giudizio.
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mercoledì 30 gennaio 2019
La musica di gennaio 2019 – Tutto il meglio e pure tutto il peggio
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venerdì 30 settembre 2016
Nick Cave, Britney Spears, Green Day etc. - La musica di settembre 2016
Qualche opinione, o più che altro qualche pensiero sparso, e naturalmente cannibale, sulle uscite discografiche delle ultime settimane.
Questo mese spazio per un po' di tutto, dal depresso Nick Cave alla più spensierata Britney Spears, passando per Green Day e... Moreno?!?
Nick Cave & The Bad Seeds “Skeleton Tree”
"Pensieri Cannibali mi ha davvero infilato nello stesso articolo con Britney, Lady Gaga e Moreno???" |
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giovedì 11 settembre 2014
LE MIE CANZONI PREFERITE - 20/11
Cari amici lettori, siamo arrivati alla fine di questa Top 100. Ecco le mie 10 canzoni preferite...
Ah no, scusate, ho sbagliato. Sto correndo troppo. Ecco le mie canzoni quasi preferite, quelle che sono finite fuori per un soffio, per un nonnulla dalla Top 10 che verrà svelata presto.
Prima di scoprirla dovrete però pazientare ancora un po' e, già che ci siete, potete recuperare anche tutte le posizioni precedenti:
canzoni dalla 30 alla 21
"Ah aah, lo sapevo che Cannibal avrebbe messo Britney!" |
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lunedì 24 marzo 2014
ELENCO DI CANZONCINE CHE FORSE TI FARANNO SENTIRE MEGLIO
Siete tristi? Siete depressi? Vi state per ammazzare?
Eh no dai, non fatelo. Mi spiacerebbe perdere dei lettori, e poi dall’infelicità è possibile uscire. A volte basta che succeda una piccola cosa per sentirsi subito meglio. A volte, molte volte, una musica può fare. Una canzone può salvarti, farti ripigliare, farti ritornare la voglia di vivere.
Prendendo spunto dalla bella idea avuta da Ale [Tredici] del sempre simpaticissimo blog Zucchero sintattico, ho allora deciso di proporre il mio personale Elenco di canzoncine che forse ti faranno sentire meglio. Pezzi non necessariamente allegri, quanto capaci di darmi la carica e di farmi riprendere persino nei momenti di maggiore sconforto.
OneRepublic “Counting Stars”
Everything that drowns me, makes me wanna fly
Britney Spears “Gimme More”
Avete presente quando Britney si faceva di droghe pesanti e si era rasata la sua folta chioma?
Ecco, se è uscita lei da quel buco nero in cui era finita, c’è davvero speranza per tutti.
Harry Nilsson “You’re Breakin' My Heart”
Canzone scoperta grazie alla serie Girls, è perfetta per i problemi di cuore.
You’re breaking my heart, you’re tearin’ it apart, so fuck you!
Ellie Goulding “Anything Could Happen”
Impossible is nothing. Anything could happen. Tutto può succedere.
L’importante è crederci.
Robert Palmer “Simply Irresistible”
Per sentirsi subito semplicemente irresistibili. Anche quando magari non è che sia proprio così…
Nancy Sinatra “It’s Such a Pretty World Today”
Se la mia vita fosse un film della Disney stile Mary Poppins, me ne andrei in giro a canticchiare questo pezzo come un pazzo.
Purtroppo – o forse dovrei dire per fortuna? – la mia vita non è un film della Disney.
Rocco Hunt “Nu juorno buono”
Huè huè guagliò. Non capite cosa vuol dire la canzone “It’s Such a Pretty World Today”?
A tradurvela ci pensa Rocco Hunt, tanto il concetto è praticamente lo stesso.
Sammi Smith “Help Me Make It Through the Night”
Sì, ok, va bene, le canzoni precedenti sono ottime per sopravvivere alle ore del giorno, ma la notte come si fa?
Ecco qua il pezzo che vi farà arrivare vivi al mattino seguente.
Simple Minds “Alive and Kicking”
Una delle cose che più mi danno la carica.
No, non sto parlando di polverine bianche o di altre sostanze, ma di una canzone: “Alive and Kicking” dei Simple Minds.
Florence + the Machine “Shake It Out”
La canzone perfetta per scrollarsi via di dosso tutta la negatività del mondo.
Se volete partecipare anche voi con il vostro "Elenco di canzoncine che forse ti faranno sentire meglio" su blog e social network (io ne ho messe 10 ma potete sceglierne quante volete), ricordatevi di citare l'ideatore di questo giochino/lista Ale [Tredici], mi raccomando.
mercoledì 5 febbraio 2014
DISCHI VERGOGNA
Dopo aver annunciato al mondo i miei Film Vergogna, ed essere stato pubblicamente deriso, oggi bisso con i miei Dischi Vergogna. Di che si tratta?
Sono quei dischi che amo, o più che altro che ho amato in passato, segretamente. Quei dischi commerciali, o fatti da band e artisti discutibili o scandalosi, o tutte queste cose messe insieme. Gli album “guilty pleasure” che ascolto, ma soprattutto che ho ascoltato, e di cui più mi vergogno. E attenzione perché la settimana prossima ci sarà spazio pure per le mie 10 Canzoni Vergogna preferite, giusto per raddoppiare la dose di shame on me!
Ecco la blacklist dei miei dischi vergogna.
10. Duran Duran “Rio”
Partenza soft con un gruppo che la Storia ha ormai ampiamente riabilitato. Eppure, per i puristi della musica alternative anni ’80, i Duran Duran saranno sempre il suono degli yuppie, dei wild boys, dei paninari, per qualcuno anche i precursori delle boy band. Come sia o come non sia, il gruppo del bel Simon le Bon, che all’epoca faceva urlare le teenagers come oggi i One Direction, ha rappresentato il lato più pop e glamour e godereccio della anni ’80. Dopo tutto non di soli Joy Division si può vivere. E poi Rio è un Signor Album.
9. t.A.T.u. “200 km/h in the Wrong Lane”
Una delle operazioni di marketing più geniali nella Storia. Della musica pop e non solo. Prendi due ragazzine russe dal fascino lolitesco (Nabokov d’altra parte di che paese era?), le metti a limonare e poi, se avanza del tempo, le metti anche a cantare qualche canzoncina, come “All the Things She Said” che spaccava e spacca ancora di brutto!
8. Robbie Williams “Life thru a Lens”
Tra le mie vergogne musicali non ci sono boy band, che non ho mai amato particolarmente manco per sbaglio. Preferisco quando un cantante esce dal gruppo, come Justin Timberlake dagli 'N SYNC, o come Robbie Williams che, dopo essere stato il cicciobombo cannoniere dei Take That, si è costruito una carriera di tutto rispetto. Tra i suoi dischi, il mio preferito è l’esordio solista, britpop nella sua veste più commerciale allo stato puro. Sì, è quello con “Angels”.
7. Lady Gaga “The Fame Monster”
L’esordio di Lady Gaga nel mondo del pop con “The Fame”, riuscito poi in versione deluxe più goduriosa come “The Fame Monster”, è stato una bomba, boom! Peccato che al terzo album abbia già fatto un bell’artflop. In attesa di capire se il suo periodo d’oro sia terminato o meno, io canto “po-po-poker face po-po-poker face” come se non ci fosse un domani.
6. Avril Lavigne “Let Go”/“Under the Grip”
La mia cantante bimbominkiosa preferita. Ultimamente la Avril non se pò più sentì, ma per i suoi primi due dischi, “Let Go” bello pop-punk e “Under the Grip” bello darkone, ci metto ancora oggi un sacco di ♥ ♥ ♥ ♥ ♥
Cotta adolescenziale ad honorem 4ever!
5. Articolo 31 “Così com’è”
Questa è stata la prima musicassettina tarocca che ho comprato da un vucumprà. Si sentiva malissimo e così più tardi mi sarei rifatto acquistando addirittura il CD originale. Insomma, c’ho smenato un sacco di soldi per questo disco di J-Ax e DJ Jad, ma alla fine ne è valsa la pena. A livello musicale suona come una versione spaghetti funk dell'hip-hop commerciale americano anni '90 e alcune canzoni non è che fossero proprio il massimo, però i testi erano e rimangono spettacolari, delle vere e proprie lezioni di vita.
4. Cristina D’Avena “Un Fivelandia a caso”
Cristina D’Avena è stata la nave scuola, a livello musicale intendo, per generazioni e generazioni e generazioni di italiani. Una vergogna collettiva e socialmente accettata, però pur sempre una vergogna.
Al di là dell’inevitabile effetto nostalgia, alcuni pezzi comunque restano niente male, come la mia canzone daveniana preferita, “Nanà Supergirl”. Ogni volta che la sento, mi viene da piangere.
3. Britney Spears “In the Zone”
Di Britney Spears dovrei citare l’opera omnia. Il video di “…Baby One More Time” mi ha bloccato la crescita, brani come “Sometimes”, “Lucky” e “I’m a Slave 4 U” per me sono stupendi, con l’album “Blackout” ha praticamente inventato il puttanpop (tra i generi musicali vergognosi il mio preferito!) e insomma io Britney la lovvo totalmente. Tra i suoi dischi il mio preferito è “In the Zone” del 2003, quello in cui hanno cominciato a intravedersi i segnali della follia che l’avrebbero portata a drogarsi pesantemente e a radersi i capelli a zero. Quello in cui ci sono “Toxic” e il sommo Capolavoro pop “Everytime” cantato anche in Spring Breakers. Britney Spears forever, bitches!
2. Gigi D’Agostino “L’amour toujours”
Su le mani. Su ‘ste cazzo di mani!
Il re del suono più tamarro degli anni ’90, e probabilmente dell’intera Storia della Musica, è lui e solo lui.
Arriva da Torino, è Gigi D’Agostino!
1. Spice Girls “Spice”
Nel periodo 1996/1997 i gruppi per cui andavo fuori di testa erano i Radiohead, gli Smashing Pumpkins, i Nirvana, i Blur, i Sonic Youth e… le Spice Girls.
Non mi sono mai piaciute le vie di mezzo. O ascoltavo le chitarre violentate dai Sonic Youth, oppure mi lasciavo andare al suono ultracommerciale delle ragazze speziate.
La mia preferita?
Andavo a periodi, ma in generale direi lei, la più vaccona: Geri Halliwell.
Vi invito a partecipare a questa pubblica gogna con i vostri personali Dischi Vergogna, qui sotto tra i commenti, oppure pubblicando le vostre liste su Facebook o sui vostri blog o dove preferite. Se lo fate, magari segnalate che la vergognosa iniziativa è partita da questo post, please:
http://pensiericannibali.blogspot.it/2014/02/dischi-vergogna.html
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giovedì 17 ottobre 2013
MILEY CYRUS, 'STA VOLTA PARLIAMO DI MUSICA
Miley Cyrus “Bangerz”
Dopo tanto parlare di nudi, tette, culi, cazzi, fighe, twerk, pseudo film e quant’altro, Miley Cyrus ha dato alle stampe il suo nuovo album e…
Sorpresa! Non è nemmeno male.
Certo, “My Darlin’”, la sua personale rilettura di “Stand by Me”, il classico di Ben E. King, è un insulto bell’e buono alla musica, però il resto del programma fa il suo porco dovere. Da una porca come lei d’altra parte dovevamo aspettarcelo.
Tra le cose degne di nota ci sono il primo singolone “We Can’t Stop”, una party song in slow-motion davvero ganza e la toccante ballatona scioglimartelli “Wrecking Ball”, ma non solo.
C'è anche una “F.U.” che suona come Adele fatta di ecstasy che canta sopra una base dubstep ed è una delle cose più notevoli sentite quest’anno in ambito mainstream pop e – diciamolo – fa le scarpe pure a parecchi gruppi indie.
E che dire dei bassi di “Drive”, se non che tirerebbero giù un grattacielo?
Al tutto aggiungiamo una manciata di stilosissime produzioni di Pharrell “Get Lucky” Williams, il duetto con Britney Spears in “SMS (Bangerz)” che finisce per suonare come un incrocio tra le Salt-n-Pepa e A$AP Rocky più che un pezzo di due ex baby star Disney, e v'è persino qualche momento raffinato (ma che davero?) come “Someone Else” e “Rooting for My Baby”.
L’ex Hannah Montana insomma non sa solo muovere le chiappe e limonarsi ogni cosa gli capiti sotto tiro, ma è riuscita a tirar fuori, oltre alle tette, anche un disco mainstream decisamente valido.
Miley Cyrus, la rivincita delle puttan del puttanpop.
(voto 6,5/10)
"Un post in cui non tiro fuori la lingua? Giammai!" |
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lunedì 29 agosto 2011
M(ILF)Tv Awards 2011
Gli Mtv Video Music Awards 2011 sono stati una delusione? Alla fine se la cosa che ha fatto più notizia è stata l’annuncio di maternità di Beyoncé, in dolce attesa del primo pargolo con Jay-Z, si capisce già che la musica non ha svolto tutto ‘sto ruolo di primo piano.
D’altra parte il tanto atteso tributo ad Amy Winehouse, che avrebbe dovuto coinvolgere Adele e altri artisti, ha visto come unico protagonista il solo Bruno Mars. Che far fare un tributo ad Amy a Bruno Mars, per quanto ce l'abbia anche messa tutta, è un po’ come chiamare i Negramaro per un tributo ai Radiohead o i Negrita per i Rolling Stones…
Get More: MTV IT]]>
Jo Calderone aka Lady Gaga aka Jo Calderone |
Comunque c’è anche stato del buono. Tra le perle da segnalare, Lady Gaga che è andata in scena per tutta la serata con il suo alter-ego maschile Jo Calderone, un picciotto italo americano con cui ha anche eseguito il nuovo singolo You and I.
Get More: MTV IT]]>
Dopo averla sentita, Justin Bieber si è reso conto di NON essere un cantante. Ma neanche lontanamente. Né mai lo potrà diventare. Peccato che poi abbiano osato consegnare al Bieberon il premio per il Best Male video, quando al massimo avrebbero potuto dargli il Best Child video. Nel suo discorso, Bieber ha ringraziato Gesù, ma Gesù in quel momento, con tutti i problemi che ci sono nel mondo, era impegnato in ben altro: stava guardando le tette di Kim Kardashian che ha consegnato l’award.
Gesù, smettila di "guardare" Kim, che ti vengono le occhiaie! |
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Dove starà buttando lo sguardo Kanye, verso West? |
Sorpresa della serata: Jonah Hill, il comico cicciobombo di Suxbad, ora è magro!
Altra sorpresa: il geniale rapper Tyler, the Creator, ha vinto come miglior nuovo artista dell’anno!!!
Tra le altre performance, niente male anche Jessie J, che era la performer in da house per tutta la serata, e Jay-Z con Kanye West (e ci mancherebbe ancora).
Premiati nel corso della sera anche Adele, Britney Spears, Foo Fighters, Nicki Minaj, Lady Gaga e Katy Perry, che si è aggiudata 3 premi (uno in collaborazione con Kanye West) tra cui quello di miglior video dell’anno per Firework. Per me adesso non è che fosse proprio il video migliore dell’anno, però lungi da me dire qualcosa di male contro Katy.
Ma la grande protagonista della serata alla fine è stata lei, la futura mamma MILF Beyoncè…
(Potete vedervi lo show online sul sito di Mtv Italia, oppure domani sera in replica sempre su Mtv, dove se no?)
(Potete vedervi lo show online sul sito di Mtv Italia, oppure domani sera in replica sempre su Mtv, dove se no?)
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lunedì 1 agosto 2011
Sapore di male
Estate, anzi per la precisione AGOSTO, tempo quindi di mandare momentaneamente in stand-by gli ascolti “seri” (ammesso e molto non concesso che mai ne faccia) e andare di ignoranza con un sacco di musica pop, non necessariamente di plastica, o forse sì.
Ecco i miei 10 tormentoni cannibali per questa cruel summer 2011
10. Shakira feat. Pitbull “Rabiosa”
Tra le nume-numerose porcate di musica latino americana che infettano l’etere, questa è l’unica che mi piace. Forse però può essere dovuto solo alla presenza di una Shakira con caschetto (parrucca?) nera che va oltre ogni soglia del caliente! Oppure per quel geniale “rattatà” che conferma come il diavolo stia nei dettagli.
Comunque lei mi fa preoccupare: con She Wolf si smascherava donna lupo, adesso c’ha la rabbia… tutto a posto, Shakira?
Party rock anthem, dice già tutto il titolo. Anche se il titolo più azzeccato sarebbe "Party Truzzo Anthem"...
Già un successo in UK, in attesa che anche le radio nostrane si sveglino dal coma di Shimbalaiê ma che cazzo è? e se ne accorgano, questa è la canzone voce-chitarra da falò di quest’estate.
Nuova idola pop dalla cara vecchia England, ‘sta qua farà strada.
Ormai mi rifiuto di credere nell’esistenza dell’estate senza un pezzo di Lady Gaga. Una volta c’era il Festivalbar a segnalarci l’arrivo della bella stagione, adesso ci pensa la Germanotta. Ma più che un pezzo in particolare, è tutto l’album Born This Way la sborrata electropopdance dell’estate 2 0 1 1.
Se una volta esistevano solo i tormentoni tamarri, da qualche tempo in qua per fortuna anche il popolo indie ha puntuale il suo buon tormentone estivo. Merito di Pitchfork, dei blog in rete, o dell’aumentato potere della comunità nerd musicale, chi lo sa? Comunque dopo MGMT, Phoenix e LCD Soundsystem, quest’anno trionfano i Foster the People.
Anche per essere tamarri ci va stile. E Britney è la regina delle tamarre con stile.
Tizi e tizie di Jersey Shore e Tamarreide, siete pregati di prendere appunti, pleaze. Nel caso sapete scrivere…
Dopo la fischiettante Let’s go surfing e un incantato spassoso esordio, i Drums sembrano aver mantenuto intatta la stessa freschezza (miracolo!) e il primo singolo Money dal nuovo album Portamento è troooppo ganzo. Trooooppo giusto!
I Cansei de Ser Sexy sono un gruppo brasileiro ma non fanno musica reggaeton o latina, bensì fanno un electro pop solare sì, ma anche spettacolare. Il primo singolo dal loro nuovo imminente album contiene un featuring di lusso, ovvero Bobby Gillespie dei Primal Scream, ed è il pezzo più estivo che non sentirete in radio.
Ditemi se esiste un pezzo più estivo di questo… ma come diavolo fanno a non trasmetterlo tutte le stazioni FM a reti unificate?
T.G.I.F.: Thank God Is Friday? No: T.G.I.S.: Thank God Is Summer!
Per par condicio voglio segnalare anche i 5 tormentoni dell’estate 2011 che - detto proprio francamente - più mi stanno fracassando i maroni.
IL PEGGIO (per il mio modessssssstissimo ma incontestabile parere...)
5. Michael Franti feat. Jovanotti “The Sound of Sunshine”
Sì, vabbene, è la classica canzone sunshine tutta sorridente sole cuore amore e proprio per questo ha già rotto.
4. Don Omar feat. Lucenzo “Danza Kuduro”
Canzone di rara idiozia, è il tormentone ufficiale dell’estate italiana. Nel resto del mondo, chissà perché, non se l’è invece filata nessuno… Scemi loro?
3. Giorgia
Non c’ho nemmeno voglia di sprecare 2 secondi su Google per cercare il titolo della canzone. Comunque Giorgia è tornata, ma se non lo faceva io di sicuro non mi lamentavo, e vuole fare la moderna con un suono electro pop che però nelle sue mani suona già vecchio. Consoliamoci: per il momento, almeno Laura Pausini non è ancora uscita dalla sua cripta…
2. Bob Sinclar feat. Raffaella Carrà “Far l’amore”
Che cazzata di canzone!
1. Jennifer Lopez “On the floor”
Per la serie: La lambada non ci aveva già rovinato abbastanza l’infanzia, adesso J.Lo deve riportarla in auge rovinandoci anche l’età adulta. Ma vattelo a pigliare in quel grosso cu….
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sabato 2 luglio 2011
Il gioco dell'estate
(Post già pubblicato sul blog collettivo Ladri di bellezza, però nel caso siate stati distratti e ve lo siate persi, ecco qui che per vostra sfortuna ve lo ripropongo!)
Partecipa anche tu al gioco più cool dell'estate: racconta sul tuo blog come e perché hai iniziato ad ascoltare musica!
Ecco la mia autobiografia in musica che prosegue idealmente quelle di Minerva Jones, Lucien e Indie Rocker e magari quelle di altra gente, ma non è che adesso posso stare a citare tutto il mondo...
Questa è la mia storia con la musica ed è una storia che parte da lontano. Non così lontano. Non da Elvis o dai Beatles. Non sono così vecchio, cazzo. La mia storia parte da Cristina D’Avena. Perché la storia del mio rapporto con la musica è piena di momenti imbarazzanti e non so se ciò sia dovuto al periodo storico in cui sono nato e cresciuto (quello a cavallo tra gli 80s e i 90s che qualcuno potrà considerare terribile), o se ciò è dovuto ai miei discutibili gusti (cosa probabile) o al fatto che qualcun altro raccontando la sua storia personale preferisce citare solo tutti i gruppi giusti, omettendo volutamente i dischi della vergogna (bravi furbastri!). Io che ormai la dignità l’ho persa da molto tempo ho però preferito riportare tutto, senza censure.
La copertina me la ricordavo un filino diversa... |
Il primo step come anticipato è stato con le sigle dei cartoni animati di Cristina D’Avena, come penso in molti altri della mia generazione (ma anche di quelle precedenti e pure successive, visto che Cristina D’Avena è ETERNA) e la prima musicassetta che i miei genitori mi hanno appioppato è stata un qualche volume di Fivelandia. Siete nati con l’iPod e non sapete cosa diavolo sia una musicassetta? Come fare a spiegarvelo? È quell’oggetto strano con un nastro avvolto intorno che si sfilacciava sempre e quando la suonavi sul registratore sentivi il rumore fastidioso del nastro che girava e la qualità era davvero rudimentale e sì, insomma, è quell’oggetto che sembra un VHS, solo più piccolo. Ah già che non saprete nemmeno cos’è, un VHS. Vabbè, googlatevi allora la parola “musicassetta” e capirete senza farmi perdere ulteriore tempo.
Il primo impatto con la musica non fanciullesca è però avvenuto solo successivamente, nel periodo 1995/96, quando facevo terza media. Fino ad allora non mi ero mai interessato molto a band e artisti, ma è in quel periodo che per me tutto è iniziato. Ho cominciato ad appassionarmi alla musica con Radio Deejay e con Mtv. Sì, è vero, e non me ne vergogno affatto. Allora Mtv era ancora Mtv Europe e andava in onda se non ricordo male su Tele+ 3 e poi venne la prima Mtv Italia con Andrea Pezzi ed era una figata pure quella e c’erano anche Videomusic poi diventata TMC2 poi diventata Viva poi diventata qualcosa d’altro. Non me ne vergogno perché sono contento di essere cresciuto dando attenzione a tutti i generi musicali, dall’alternative rock al brit-pop, dal pop commerciale all’hip-hop fino alla musica elettronica, un aspetto magari scemo magari folle che ho comunque mantenuto nel corso degli anni e che mi ha portato a considerare Daft Punk o Chemical Brothers molto più rock di AC/DC o Deep Purple (sbadiglio in automatico al solo menzionarli). Per dire.
La prima musicassetta (e sì, c’erano ancora quelle e costavano meno dei CD) che ho comprato volontariamente è stata “(What’s the Story) Morning Glory” degli Oasis. Allora stavo proprio in fissa con il brit-pop e con il post-grunge. La fase grunge vera e propria invece me la sono persa. Quando ho iniziato ad ascoltare musica Kurt Cobain era morto da poco e per me è sempre stata una presenza mitologica, un mistero ancora inspiegato. Kurt era l’esatto opposto dei tanti idioti in giro oggi. Lui aveva talento, genio vero, ma non poteva reggere tutto il successo che questo gli aveva portato nella sua vita. Adesso vogliono tutti diventare famosi senza essere capaci di fare niente. È l’esaltazione della medietà, della reality-fama, di una ricerca che io non ho mai compreso. Forse è per questo che la fuga di Kurt da tutto questo, per quanto tragica ed estrema, mi è sempre sembrata affascinante e poi non così priva di senso. La ricerca del successo a tutti i costi, quella sì mi sembra assurda.
Sono cresciuto con quest’ombra, questo fantasma di un periodo che non sono riuscito a vivere “live” per pochissimo. La mia adolescenza si è quindi inserita fondamentalmente dentro il periodo post-grunge da male di vivere capitanato dagli Smashing Pumpkins, cui è seguito l’arrivo, come un vero Avvento, di quel botto di “Ok Computer” dei Radiohead. Però ascoltavo davvero di tutto, il rap di 2Pac e Fugees e Coolio con “Gangsta’s Paradise” (il mio pezzo preferito da ragazzino), ma anche la dance tamarra di Gigi D’Agostino e del Deejay Time con Albertino e il trash pop di Spice Girls, Robbie Williams e Britney Spears. Lo so, ho ormai perso anche l’ultima ombra di dignità rimastami attaccata addosso.
La tappa successiva nella mia crescita musicale è stata segnata da Napster. Se ho acquistato il mio primo (ok) computer non è stato perché mi interessavo di informatica, o di videogame, o di porno (beh, magari quello un pochino), ma proprio per partecipare a quella rivoluzione musicale. Napster è stato il nostro ’68, il nostro modo di mandare affanculo il sistema, le casi discografiche, persino quell’Mtv con cui siamo cresciuti, e sceglierci da soli la musica che volevamo sentire, senza filtri o senza che qualcuno dall’alto ce lo imponesse.
Napster ha sicuramente cambiato la mia vita, non so se in meglio o in peggio, e anche i miei gusti musicali. Da lì in poi nell’ultimo decennio mi sono spostato sempre di più verso l’elettronica, l’hip-hop e verso quei gruppi indie e sconosciuti che prima era un’impresa procurarsi nel negozietto di dischi locali (visto che spesso in Italia non venivano nemmeno distribuiti) e tutta la musica del mondo è diventata finalmente a portata di click. Una vera goduria soprattutto per chi come me si annoia a sentire sempre lo stesso artista e lo stesso gruppo e lo stesso disco e lo stesso genere e le stesse canzoni mandate a memoria e vuole invece ascoltare cosa?
TUTTO
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lunedì 14 marzo 2011
Britney baby no more time
Si può restare delusi da un nuovo album di Britney Spears? Quando si è abbastanza fuori da aspettarsi qualcosa da un suo disco, la risposta è sì. Ed è il mio caso. Britney con le sue mise da collegiale teen sul finire degli anni Novanta ha infatti inevitabilmente segnato la mia pubertà deviata, così come le sue melodie sceme hanno inevitabilmente segnato la mia passione per certo deviato pop commerciale di merda.
Britney è stata inoltre autrice (ooops, le sue canzoni non le scrive lei)… Britney è stata inoltre interprete di classe (ooops, della parola classe non ha mai saputo nemmeno fare lo spelling)… Britney è stata inoltre… ah già è statai la cantante di alcune canzoncine perfette nella loro diabolica immediatezza come “…Baby one more time”, “Sometimes”, “Everytime” e un po’ tutti i pezzi con “time” nel titolo, più una serie di brani pop-porno come “I’m a slave 4 you”, “Toxic” e “Gimme more” venduti nella puritana America a un pubblico di adolescenti spacciandoli per pezzi innocui. Che poi tanto innocui non erano: volete farmi credere che negli USA non ci sia una qualche correlazione tra le vendite dei dischi di Britney Spears e l’aumento esponenziale di gravidanze negli ultimi dieci anni tra minorenni?
Ma la Britta, e qui fate le vostre facce tristi perché siamo giunti alla parte drammatica della storia, ha anche attraversato una fase molto dura nella sua carriera e nella sua vita. A un certo punto è infatti uscita del tutto di testa (oppure è finalmente rinsavita?) e si è resa conto di non essere una persona vera, ma soltanto il prodotto di un gruppo di discografici e di esperti di marketing. Britney allora si è ribellata, si è data alla droghe pesanti, è ingrassata, stava forse per uscirsene con un disco metal, si è rasata i capelli a zero ed è diventata un mostro!
La vita delle star infatti non è sempre perfetta e felice come può apparire e come cantava in “Lucky”, struggente parabola di una star in crisi.
She's so lucky, she's a star
But she cry, cry, cries in her lonely heart, thinking
If there's nothing missing in my life
Then why do these tears come at night?
Britney, perché quelle lacrime di notte? Perché?
L’amore per i figli ha però fatto tornare la diva sulla retta via. O forse non è stato l’amore per i figli, ma i discografici che le hanno intimato: “Britney, o ti metti a posto o sono botte!” e allora lei è tornata sulle scene mondiali, prima con un look meno sexy di Mickey Rourke in The Wrestler sul set del video di “Gimme more”, poi poco a poco è ridiventata quella di un tempo cantando “woma-womanizer-woma-womanizer oh womanizer oh you you you are, I (I) know just (just) what you are-are-are”. Detta così può sembrare una che sta avendo un attacco epilettico, per il mondo del pop invece era rinata.
Quello che vi starete chiedendo è: perché tutta questa Britney cronistoria? Un po’ per ricordarvi come sia stata una grande artista (più o meno), un po’ per mettere alla prova la vostra pazienza, ma soprattutto per dire che di aspettative nel nuovo lavoro di Britney ne nutrivo se non parecchie, perlomeno qualcuna. E lei a questo punto cosa mi combina?
Britney Spears “Femme Fatale”
Genere: electro pop porno
Provenienza: Disneyland, USA
Se ti piace ascolta anche: Ke$ha, Rihanna, David Guetta, Black Eyed Peas
Il titolo sembra già una vaccata: Britney è sempre stata carina per non dire gnoccolona (beh, tranne nel periodo droghe pesanti), però femme fatale no, dai. E infatti più che alla femme fatale la nostra (la mia?) eroina gioca a scimmiottare i suoni che più vanno forte oggi, come in una “Till the world ends” scritta da Ke$ha e $i $ente, in pratica è una copia di “We R Who We R” con l’aggiunta di un irritante coro da stadio nel ritornello che non depone certo a suo favore.
Il primo singolo “Hold it against me” picchia come neanche le hit anni Novanta di Gigi D’Agostino suonate allo Studio Zeta, ma nel ritornello scopre una piacevole (e paraculissima) melodia. Purtroppo una delle poche dell’intero disco. Altre robe alla Bob Sinclar come “I wanna go” dimostrano come i suoni della tamarrolandia italo-disco fossero all’epoca davvero avanti (o sono questi suoni oggi che “suono” indietro?). Le cose vanno meglio quando i ritmi si fanno più lenti e ipno come in “Inside Out” e "Criminal" o nelle derive dubstep di “Seal it with a kiss”, però il suo solito pezzo killer manca.
Non male la cura nei suoni della iperproduzione, però questa volta la Britta si è limitata a seguire la corrente, invece di illuminare la via alle altre popstar sgallettate come fatto con “Blackout”, disco del 2007 piuttosto sottovalutato che però ha il merito (o il demerito?) di aver aperto il cancello a molto electro pop porno in voga oggi.
Questo disco sta insomma alla musica un po’ quanto un film di Michael Bay sta al cinema. Solo che qui non siamo dalle parti del primo divertente Transformers ma più da quello dello scadente e plasticoso Transformers 2 – La vendetta della Britney caduta.
(voto 5-)
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venerdì 24 dicembre 2010
Le meglio serie tv 2010 - n. 10 Glee
(stagioni 1 e 2)
Rete americana: Fox
Reti italiane: Italia 1 (dal 10 gennaio), Fox
Creata da: Ryan Murphy
Cast: Matthew Morrison, Lea Michele, Cory Monteith, Jane Lynch, Chris Colfer, Dianna Agron, Jayma Mays, Amber Riley, Mark Salling, Kevin McHale, Heather Morris, Naya Rivera, Jenna Ushkowitz, Harry Shum Jr., Chord Overstreet, Ashley Fink, Darren Criss
Genere: anti high school musical
Perché è in classifica: perché la pop culture di ieri e di oggi passa tutta per di qua
Se ti piace guarda anche: The Rocky Horror Picture Show, Across the Universe, Mamma mia, Moulin Rouge, Grease, Billy Elliot
Se entrare in un gruppo rock ti fa diventare fico, entrare nella band musicale della scuola non è proprio la stessa cosa. Un gruppo di ragazzi tra i più variegati, da quarterback e cheerleader fino a sfigati e disadattati, entrano a far parte del Glee (il club musicale del liceo) guidati dal professor Schuester. Da lì in poi saranno considerati tutti indistintamente dei loser e in più subiranno l’ostruzionismo dell’allenatrice della squadra delle cheerleaders, la terribile ed esilarante Sue Sylvester.
Pregi: irresistibilmente contagioso ed è talmente ricco di personaggi interessanti che parecchi si meriterebbero delle serie spinoff per conto loro
Difetti: nella seconda stagione c’è un certo calo in vari episodi e alcune canzoni non se possò sentì: “Don’t cry for me Argentina”, Barbra Streisand e i classici di Broadway sono una mazzata.
Personaggi cult: se Sue Sylvester rimane un mito, nella seconda stagione Brittany (Heather Morris) diventa la mia preferita in assoluto. Ogni volta che apre bocca (non molto spesso, a dirla tutta) dice una cosa maledettamente geniale e/o esilarante.
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sabato 17 maggio 2008
Ci sono cose che ti segnano
Ci sono cose che ti segnano, cose che lasciano una traccia indelebile e sul momento magari non te ne rendi neanche bene conto, ma col senno di poi... Ci sono cose che ti hanno fatto diventare la persona che sei oggi, per fortuna o purtroppo. Ci sono cose che dicono chi sei e faranno sempre parte di te. Questa non è una blog-catena o meme che dir si voglia, ma chi ha voglia di scrivere le cose che l'hanno segnato di più è ovviamente libero di farlo. E queste sono le cose hanno segnato me, non so per quale ragione mi sono venute in mente ma avevo voglia di scriverle.
Twin Peaks: il male supremo, un volto (quello di Bob) che mi si è scolpito nella testa, vi ha abitato per parecchio tempo, uccidendo la mia infanzia. Chiudevo gli occhi e vedevo la sua faccia. A volte la vedevo anche senza chiudere gli occhi. Ero terrorizzato. Un trauma. E poi le visioni, i cavalli che ballano, i sogni popolati da nani che parlano al contrario, tutto questo non ha fatto molto bene a me e alla mia mente.. Grazie mille David Lynch, mi hai rovinato la vita!
Battere la testa da piccolo: nel modo più stupido possibile, una pompa d'acqua che erutta, io perdo il controllo, finisco a terra, testa spaccata, quanti punti? 3.. 5.. 7? chi si ricorda? La cicatrice ora si vede a malapena, ma mi ricorda quanto posso essere stupido alle volte.
Beverly Hills, 90210 e Dawson's Creek: chissà cosa ci fa figli dell'impero culturale occidentale si chiedono i Baustelle e la risposta sono chiaramente i telefilm americani. I maledetti telefilm americani mi hanno segnato più di ogni altra cosa, soprattutto quelli adolescenziali. Sono cresciuto insieme a Dawson Pacey Dylan Brenda Kelly etc. quindi non posso che essere cresciuto con una visione distorta del mondo.
Shining: il primo impatto col cinema di Stanley Kubrick, a 11 o 12 anni. Il bambino che parla con la mano, le gemelle, vieni a giocare con noi per sempre e sempre e sempre. L'Overlook Hotel che viene inondato dal sangue. Non proprio una pellicola per bimbi. Vedere film dell'orrore con mia sorella è una cosa che adoravo e sicuramente mi ha segnato in profondità.
La cassettina di "What's The Story, Morning Glory?" degli Oasis: il nastro che girava a fatica nel mio walkman, la scoperta della musica, a 13 anni, che è poi rimasta il mio chiodo fisso per i successivi 13 anni.
Pulp Fiction: la prima volta che l'ho visto, a 14 anni, ho capito che c'era una quadratura del cerchio, what goes around comes around, tutto torna prima o poi. La perfetta visione del mondo. E chi me l'ha data, Dio? No. Buddha? Nemmeno. Quentin Tarantino? Oh, yes!
Video di "Baby One More Time" di Britney Spears: questo video mi ha bloccato la crescita e ha segnato indiscutibilmente la mia sessualità.
Vacanza studio a Brighton: la prima volta lontano da casa, a 17 anni, la cultura inglese vista da vicino, la famiglia che mi ospitava, i negozi di dischi, ululare "Song 2" alla luna, le ragazze svedesi.. sono cose che ti segnano.
Donnie Darko e il video "Da Funk" dei Daft Punk: persone con la testa da animali o con le maschere sul volto. Non so proprio perchè ma mi hanno sempre ossessionato. Sarà sempre tutta colpa di David Lynch?
Twin Peaks: il male supremo, un volto (quello di Bob) che mi si è scolpito nella testa, vi ha abitato per parecchio tempo, uccidendo la mia infanzia. Chiudevo gli occhi e vedevo la sua faccia. A volte la vedevo anche senza chiudere gli occhi. Ero terrorizzato. Un trauma. E poi le visioni, i cavalli che ballano, i sogni popolati da nani che parlano al contrario, tutto questo non ha fatto molto bene a me e alla mia mente.. Grazie mille David Lynch, mi hai rovinato la vita!
Battere la testa da piccolo: nel modo più stupido possibile, una pompa d'acqua che erutta, io perdo il controllo, finisco a terra, testa spaccata, quanti punti? 3.. 5.. 7? chi si ricorda? La cicatrice ora si vede a malapena, ma mi ricorda quanto posso essere stupido alle volte.
Beverly Hills, 90210 e Dawson's Creek: chissà cosa ci fa figli dell'impero culturale occidentale si chiedono i Baustelle e la risposta sono chiaramente i telefilm americani. I maledetti telefilm americani mi hanno segnato più di ogni altra cosa, soprattutto quelli adolescenziali. Sono cresciuto insieme a Dawson Pacey Dylan Brenda Kelly etc. quindi non posso che essere cresciuto con una visione distorta del mondo.
Shining: il primo impatto col cinema di Stanley Kubrick, a 11 o 12 anni. Il bambino che parla con la mano, le gemelle, vieni a giocare con noi per sempre e sempre e sempre. L'Overlook Hotel che viene inondato dal sangue. Non proprio una pellicola per bimbi. Vedere film dell'orrore con mia sorella è una cosa che adoravo e sicuramente mi ha segnato in profondità.
La cassettina di "What's The Story, Morning Glory?" degli Oasis: il nastro che girava a fatica nel mio walkman, la scoperta della musica, a 13 anni, che è poi rimasta il mio chiodo fisso per i successivi 13 anni.
Pulp Fiction: la prima volta che l'ho visto, a 14 anni, ho capito che c'era una quadratura del cerchio, what goes around comes around, tutto torna prima o poi. La perfetta visione del mondo. E chi me l'ha data, Dio? No. Buddha? Nemmeno. Quentin Tarantino? Oh, yes!
Video di "Baby One More Time" di Britney Spears: questo video mi ha bloccato la crescita e ha segnato indiscutibilmente la mia sessualità.
Vacanza studio a Brighton: la prima volta lontano da casa, a 17 anni, la cultura inglese vista da vicino, la famiglia che mi ospitava, i negozi di dischi, ululare "Song 2" alla luna, le ragazze svedesi.. sono cose che ti segnano.
Donnie Darko e il video "Da Funk" dei Daft Punk: persone con la testa da animali o con le maschere sul volto. Non so proprio perchè ma mi hanno sempre ossessionato. Sarà sempre tutta colpa di David Lynch?
Peter Pan e Alice nel paese delle meraviglie: chi non è stato segnato da qualche fiaba, meglio se animata da Walt Disney? C'è chi aspetta di risvegliarsi col bacio del principe azzurro, chi non può fare a meno di mentire in continuazione come Pinocchio, chi a mezzanotte abbandona ballo e scarpetta, chi ha le orecchie come Dumbo, chi ruba ai ricchi per dare ai poveri, chi crede veramente che la bella possa stare con la bestia, chi si guarda e chiede specchio specchio delle mie brame, io prendo la seconda stella a destra e vado giù nella tana del bianconiglio. Essere giovane per sempre e vivere in un mondo di folle fantasia mischiata a spruzzi di realtà, ecco quello che voglio.
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