Visualizzazione post con etichetta brooklyn decker. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta brooklyn decker. Mostra tutti i post

mercoledì 12 dicembre 2012

COTTA ADOLESCENZIALE 2012 - N. 9 BROOKLYN DECKER

Brooklyn Decker
Genere: superfiga supermodella
Provenienza: Kettering, Ohio, USA
Età: 25
Il passato: modella per Sports Illustrated, Victoria’s Secret e altre cose arrapanti eleganti, quindi dopo alcune apparizioni tv ha esordito al cinema nella commedia Mia moglie per finta
Il suo 2012: i film Battleship e Che cosa aspettarsi quando si aspetta
Il futuro: guest-star nelle serie comedy New Girl e The League
Potrebbero piacerti anche: Rosie Huntington-Whiteley, Kate Upton, Charlize Theron, Taylor Swift, Natasha Henstridge
Perché è in classifica: perché c’è da star male soltanto a vederla

Brooklyn Decker è presente nella top 10 delle cotte adolescenziali dell’anno perché è una grande attrice.


Ehm sì, certo, come no?
Brooklyn Decker si è fatta notare, eccome se s’è fatta notare, come modella, è stata eletta donna più sexy del mondo nel 2010 dal magazine Esquire e ora è passata in pianta stabile al cinema.
Vederla in Battleship fa un po’ lo stesso effetto dell'apparizione di Megan Fox in Transformers.
Quale effetto?
Quello di trovarsi di fronte a un talento puro per la recitazione.


Ma tutte ora devono passare, queste palle di fieno?
Nella commedia materna Che cosa aspettarsi quando si aspetta, comunque, Brooklyn Decker è riuscita a confermare questa impressione: la ragazza ha un grandissimo talento per la recitazione.
Per questo è finita dritta in top 10.


Ehm sì, certo, come no?



giovedì 27 settembre 2012

Che cosa non aspettarsi quando si aspetta

"Una nuova recensione cannibale? Eccellente!"
Che cosa aspettarsi quando si aspetta
(USA 2012)
Titolo originale: What to Expect When You’re Expecting
Regia: Kirk Jones
Cast: Cameron Diaz, Matthew Morrison, Jennifer Lopez, Rodrigo Santoro, Elizabeth Banks, Ben Falcone, Anna Kendrick, Chace Crawford, Brooklyn Decker, Dennis Quaid, Chris Rock, Joe Manganiello, Amir Talai, Rob Huebel, Thomas Lennon, Megan Mullally, Rebel Wilson, Wendi McLendon-Covey
Genere: genit(ori)ale
Se ti piace guarda anche: Capodanno a New York, Appuntamento con l’amore, un cinepanettone a caso

Che cosa aspettarsi da un film come Cosa aspettarsi quando si aspetta?
Ci si può aspettare che succeda qualcosa di minimamente interessante o divertente e si può stare lì ad aspettare e mettersi a sedere comodi e tranquilli che tanto non arriverà niente né nell’uno né nell’altro senso.
Che cosa aspettarsi allora, più realisticamente?
Ci si può aspettare un cinepanettone preparato all’americana.
Pensate un po’ che gli americani negli ultimi tempi stanno messi talmente male a livello di idee che sono venuti a pescare pure nella commedia all’italiana. Quella degli anni ’60? No, quella di oggi dei Manuale d’amore e dei cinepanettoni, appunto.
Manco noi li cuciniamo più, ormai, ‘sti cacchio di cinepanettoni di cui abbiamo fatto indigestione dopo una cura ingrassante durata quasi trent’anni. Nelle prossime festività invernali per una volta non avremo più il solito Natale a… sto ca**o, bensì Colpi di fulmine, il nuovo imperdibile capolavoro di Neri Parenti con Christian De Sica. Che si preannuncia non molto distante da questa roba yankee qua…

"Evvai, sono riuscita a scattare la mia prima foto!"
Il modello del film a episodi, con delle storielle (pseudo) romantiche che si intrecciano tra loro è ormai diventato un marchio di fabbrica anche a Hollywood: hanno fatto il cine-Bacio Perugina sul S. Valentino, Appuntamento con l’amore, che purtroppo mi sono perso, quindi il cine-spumante sul Capodanno, il terrificante Capodanno a New York, che purtroppo mi sono visto, e ora ecco a voi il cine-Pampers sul tema della gravidanza.
Unico pregio del film? È un po’, ho detto solo un po’, meglio di Capodanno a New York. Per il resto, è la stessa storia, con un gruppo di attori celebri, meglio se avviati sul viale del tramonto, accoppiati a qualche altra stella emergente. Premettendo che è meglio non aspettarsi niente di che da nessuno, andiamo a vedere chi se la cava più e chi meno bene, con la top 5 delle coppie presentate dal film:

5. Brooklyn Decker e Dennis Quaid
La bella e la bestia. Lei gnocchissima, lui ormai candidato ufficialmente al titolo di rivale numero 1 di Nicolas Cage, perché dove c’è un film di merda, ormai è gara tra loro due a chi se lo aggiudica. Questa volta ha vinto Quaid, sorry Cage, sarai più fortunato la prossima volta.

"Hey, Dennis, hai avuto una paresi facciale?"
"In realtà ti sto sbirciando le tette con la vista periferica.
La paresi invece ce l'ho avuta già una decina di film fa..."

4. Cameron Diaz e Matthew Morrison
Cameron Diaz come donna in dolce attesa non è davvero credibile. Non c’è proprio tagliata. Mai vista una Cameron così fuori parte, porco Diaz. E Matthew Morrison senza Sue Sylvester che lo prende per il culo per i suoi capelli è piuttosto inutile. La storia dei loro due personaggi che si innamorano sul set della versione americana di Ballando con le stelle fa molto Belen Rodriguez/Stefano De Martino e sinceramente ne avevamo già abbastanza di loro due.

"Chissà se gli usciranno i capelli già ingellati come i tuoi, Matthew?"

"Ahahah, guarda che dice Pensieri Cannibali sul tuo ruolo in Lost."
"Ma chetteridi? Non hai visto quel che dice su di te?"
3. Jennifer Lopez e Rodrigo Garcia
A sorpresa, sorpresona per quanto mi riguarda, J. Lo non è nemmeno la cosa più terribile in un film. Solo quando nei paraggi c’è Dennis Quaid può capitare qualcosa del genere!
E Rodrigo Garcia chi è? Ai patiti di Lost il suo volto risulterà familiare. Pensateci bene. Chi era?

Due ore dopo…
Sì, era Paulo, personaggio introdotto nella terza stagione insieme alla fidanzata Nikki. Se non ve li ricordate, è più che normale, visto che sono stati i due personaggi peggiori nell’intera storia della serie e, visto che nessuno se li filava, sono stati fatti fuori malamente tanto per cancellare in fretta e furia la pagina più nera (altroché uomo in nero) di Lost.

"Se c'è una cosa che non reggo proprio, sono i bambini!"
"Ehm, sono incinta..."
"I marmocchi? Io li adoro, quei piccoli demoni!"
2. Anna Kendrick e Chace Crawford
Ecco la coppia teen della pellicola, quella cui è riservata la storia più non dico profonda, non dico triste, ma almeno un filo meno happy e idiota rispetto alle altre che hanno la profondità di una piscina per bambini, tanto per rimanere in tema di gravidanze, poppanti e affini. Lei, Anna Kendrick, da sola alza di qualche chilometro il livello recitativo qui presente. Lui, il gossip boy Chace Crawford, fa il suo solito ruolo da “so’ figo ma so’ anche sensibile, però più che altro so’ figo” e, grazie anche alla presenza della Kendrick, riesce a portare a casa la pagnotta.


1. Elizabeth Banks e Ben Falcone
Elizabeth Banks non sempre mi fa impazzire, e nemmeno qua lo fa. Però in questo film è se non altro quella che si impegna di più, la più in parte con il pancione e insieme a lei, dai che ci esce la rima… c’è Ben Falcone.
M’è uscita la rima!
"Caro, fammi sentire scalciare il bambino."
"Ma non sono incinto, ho solo messo su qualche chilo..."
Ben Falcone nome da picciotto e volto simpatico da tipo che sai già di aver visto in qualche sitcom o in qualche commedia in qualche ruolo minore e non ti ricordi bene dove ma non importa. Fatto sta che, contro i VIPs e i giovincelli, surprise surprise si aggiudicano loro questo Gioco delle coppie, Cannibal edition. Contro ogni pronostico.

E allora, cosa aspettarsi dal film Cosa aspettarsi quando si aspetta?
Qualche rivelazione sulla gravidanza, sulla maternità, sulla paternità?
Nah, meglio non aspettarsi un bel niente, se non un cinepanettone cucinato all’americana, senza Cipollino ma con in più tanti pancioni.
Cosa aspettarsi invece dalla recensione cannibale di Cosa aspettarsi quando si aspetta?
Vi ho fatto pure il Gioco delle coppie, che altro volete di più?
(voto 3/10)

giovedì 7 giugno 2012

Batt*na navale

Battleship
(USA 2012)
Regia: Peter Berg
Cast: Taylor Kitsch, Brooklyn Decker, Alexander Skarsgård, Rihanna, Jesse Plemons, Tadanobu Asano, Liam Neeson, Hamish Linklater, Adam Godley, Louis Lombardi, Stephen Bishop
Genere: fanta-naval-bellico
Se ti piace guarda anche: Armageddon, Transformers, 2012, Top Gun, Independence Day, Pearl Harbor


"Ho bisogno di rinforzi! A Rihanna uno solo non basta..."
E così hanno fatto un film tratto da Battaglia navale.
Cosa? Un adattamento cinematografico di Battaglia navale???
Battaglia navale, quella roba a cui giocavamo tutti, almeno noi figli degeneri degli anni ’80, ma penso ci giocassero anche prima. Non so se oggi ci giochino ancora. Adesso non ho intenzione di dire: “Ah, bei tempi, quelli in cui c’erano giochi come battaglia navale”, perché era un gioco abbastanza di merda, diciamolo. Molto meglio le diavolerie tecnologiche di oggi.
Il prossimo passo comunque quale sarà? Una pellicola su rubamazzetto? Sullo scopone scientifico l’hanno già fatto, con Alberto Sordi, ma a quando un remake americano? Qualche anno fa avevo sentito persino di un progetto cinematografico dal Monopoli cui starebbe lavorando Ridley Scott. Ma spero di averlo solo immaginato.
E l’impiccato?
Da quel gioco, sì che ne uscirebbe un bel film horror. Cazzo, quasi quasi la scrivo io una sceneggiatura basata sull’impiccato. Ne potrebbe uscire fuori una discreta porcheria commerciale. Hollywood, arrivo!

"Buonasera... sempre pronto a sacrificarmi per la patria!"
Parlare di “adattamento cinematografico” qui è peraltro esagerato. Questo Battleship non è cinema. Non può essere considerato cinema. È un giocattolone. Come tutti i giocattoli, il suo unico scopo è quello di intrattenere e, possibilmente, divertire. Obiettivo riuscito solo in parte. La prima parte, la prima mezz’ora, da questo punto di vista è ottima. Vabbè, decente più che ottima. Ha una buona dose di umorismo e introduce per bene i personaggi, seppure siano ovviamente molto stereotipati: il protagonista cazzaro che non sa cosa combinare nella vita opposto al fratello militare rigido e precisino. Per metterlo in riga dopo l’ennesima bravata, il soldatino lo fa arruolare in marina insieme a lui e, nel giro di appena pochi mesi, misteriosamente diventerà uno dei sottoufficiali più importanti del corpo della marina americano. Misteri del cinema (e forse anche della marina) americani, visto che in Italia per raggiungere un simile livello di potere devi avere almeno 60 anni. Di esperienza, non di età.

"Rihanna, vuoi che partecipi anch'io alla tua personale battaglia anale navale?
Oltre alla storia dell’arruolamento, il protagonista Taylor Kitsch, già visto nel memorabile telefilm Friday Night Lights e nel dimenticabile film John Carter, si innamora. Ma non di una tipa qualunque. Di una delle più grandi fighe mai viste su grande schermo (e non solo) dai tempi di Megan Fox in Transformers, ovvero Brooklyn Decker. Per gli amici, anche Poppe di Brooklyn. Giusto per fare un po’ di vera cul-tura, vi informo che è una modella divenuta famosa grazie alle sue “apparizioni” (è proprio il caso di usare questa parola) su Sports Illustrated, mentre nel cinema aveva esordito con l’orrido Mia moglie per finta. Se già lì il suo body si ergeva a unica cosa decente del film, in Battleship buca davvero lo schermo. Come attrice non sarà fenomenale, però è fin da ora una seria candidata all’Oscar di Miglior Corpo cinematografico dell’anno.
Ma se lei è la Dea del film, la Battona navale cui è dedicato il titolo del post è un’altra.


Rihanna, chi se non lei?
Rihanna è talmente una battona navale, che non ce la fa a non fare la zoccola nemmeno in presenza di quello stoccafisso di Chris Martin dei Coldplay.


Rihannal che qui è al vero e proprio esordio cinematografico. A lei a sorpresa è stato dato il ruolo non della ninfomane, che avrebbe interpretato benissimo, bensì di personaggio simpatico del film. Non sorprende quindi se la pellicola, dopo una prima parte in grado di strappare più di un sorriso, quando affida a lei i momenti divertenti non è che faccia proprio morire dal ridere. Sentirla dire: “Mahalo, stro**o!” prima di uccidere un alieno, infatti più che ridere fa piangere.


"Recitare? What is recitare???"
Non so voi, ma io comunque con una Rihanna che mi protegge il culo da una minaccia aliena, mi sento un po’ più sicuro. Per aiutare le popolazioni terremotate, ad esempio, un po’ di Rihanna non farebbe male. Un qualche modo per tornare utile, credo si riesca a trovarglielo.

Tornando dalla battona navale alla battaglia navale, è qui che arrivano le note dolenti del film. Se la parte introduttiva della pellicola funziona bene, tra gag più o meno comiche e qualche risvolto romantico alla Michael Bay di Armageddon, dopo la prima mezzoretta arrivano gli alieni e il film diventa una guerra intergalattica fracassona e noiosa. In perfetto stile Michael Bay di Transformers.
Comunque la si veda, il riferimento cinematografico (?) massimo del film è Michael Bay.
Ci sarebbe anche un filo di Top Gun, soprattutto all’inizio, peccato che la parte dedicata all’addestramento del protagonista, che sarebbe potuta essere la più interessante e divertente, sia saltata a piè pari e si ritrovi  il ragazzo già bell’e che pronto a guerreggiar in mezzo al mar.
(non prima di aver tirato durante una partita di calcio un rigore alle stelle che manco il Baresi di USA '94!)


"Siamo i Daft Punk. Siam venuti sulla Terra per liberarvi dalla musica di Rihanna."
Peccato, perché il regista Peter Berg è l’autore di Friday Night Lights, serie davvero interessante e originale, mentre qui non osa niente e sembra essersi limitato giusto a svolgere il compitino per fare una pellicola spettacolare e commerciale il giusto. Obiettivo agganciato sulla griglia della battaglia navale solo in parte, visto che negli USA si sta rivelando un floppone notevole mentre nel resto del mondo è ancora andato benino.
Da Friday Night Lights, oltre al protagonista Taylor Kitsch qui con un taglio di capelli corto da bravo aspirante novello Tom Cruise, Peter Berg si è portato appresso anche il rosso Jesse Plemons, vero spirito umoristico del film (altroché Rihanna), nonché idolo incontrastato della pellicola. Nel cast figurano poi Alexander Skarsgård, tanto per far bilanciare il rapporto fighi-fighe all’interno del film in maniera equilibrata, e Liam Neeson che di solito non sopporto ma che qui nella parte del marine scorbutico e odioso calza a pennello.
"Ma fo**etevi, Daft Punk alieni!"

La cosa che riesce a tenere un po’ vivo l’interesse nei confronti del film, oltre alla Brooklyn Decker che se ne va a spasso in un’ambientazione hawaiiana ma più che altro lostiana, è la commistione di generi.
Fondamentalmente, è una pellicola bellica, visto che le estenuanti scene di guerra occupano un numero esagerato di minuti. Però è anche una storia catastrofica, di cui in questi giorni tra l’altro faremmo pure volentieri a meno. Ed ha anche un minimo di componente fantascientifica, visto che la minaccia arriva dallo spazio, da dei misteriosi alieni la cui psicologia non è manco minimamente spiegata. Sono arrivati qui con dei caschi alla Daft Punk, vogliono distruggerci e gli umani, o meglio gli americani (con un piccolo aiuto cinese, perché oggi la Cina è diventata un mercato cinematograficamente importante) salvano il mondo.

ATTENZIONE SPOILER
Per la precisione è Rihanna che sparando un missile ci salva tutti.
E che Rihanna con un pistolone per le mani ci sapesse fare, credo nessuno avesse il minimo dubbio.


Non fosse stato ispirato a Battaglia navale e non ci fossero un’ora e mezza di noiose battaglie navali di troppo, sarebbe anche stato un discreto intrattenimento action. Così com’è uscito, invece, è un giocattolone di quelli che ti divertono per qualche minuto, ma che dopo poco hai già dimenticato in fondo all’armadio, seppellito da nuovi e più esaltanti games. Fino a che non ti decidi a buttarlo via.
Sorry, Battleshit: colpito e affondato.
(voto 5,5/10)

giovedì 9 giugno 2011

Un film per finta

Mia moglie per finta
(USA 2011)
Regia: Dennis Dugan
Cast: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Brooklyn Decker, Nick Swardson, Nicole Kidman, Dave Matthews, Bailee Madison, Griffin Gluck, Kevin Nealon, Minka Kelly, Heidi Montag
Genere: american panettone
Se ti piace guarda anche: Lo spaccacuori, Non mi scaricare, L’isola delle coppie

Trama semiseria
Adam Sandler è un chirurgo plastico, uno scapolone che dopo una delusione amorosa decide di fingersi sposato: una tecnica che a quanto pare gli permette di farsi un sacco di strafighe senza che queste pretandano poi di impegnarsi in una storia seria. Un’idea geniale, non foss’altro che era già venuta prima di lui al protagonista di Fiore di cactus (film del 1969 di cui questo è una sorta di remake andato a male) e persino a Luca Bizzarri in Immaturi: per la serie idee più che riciclate. Comunque quando Sandler incontrerà la donna della sua vita questa tecnica gli costerà caro e allora lui deciderà di fingersi… divorziato. State pensando che ci troveremo di fronte a un sacco di simpatici equivoci e gag esilaranti? Proprio così, almeno se il vostro ideale di divertimento sono i film dei Vanzina.

Recensione cannibale
Che gli americani stiano provando a rubarci la ricetta segreta del cinepanettone? Mia moglie per finta non è infatti davvero un film: no, è tutta una finta, proprio come i cinepanettoni confezionati da Neri Parenti e dalla sua combriccola di amiconi. La differenza con l’originale sapore (o meglio: saporaccio) italiano è che questo anziché a Natale viene preparato anche in altre stagioni, e che i protagonisti Adam Sandler e Jennifer Aniston a me me piascionno parecchio. Peccato si riducano spesso -non è certo la prima volta che capita- a fare dei filmacci così. Per il resto gli ingredienti sono pressapoco gli stessi degli hit movies (hit non nel senso di successi, ma di colpi bassi) con Christian De Sica: abbiamo infatti una serie di gag piuttosto slegate tra loro, tutte ben poco divertenti e tutte più o meno costruite sulla solita sequela di equivoci finto simpatici, una serie di gran fighe (ma di questo non ci lamentiamo troppo), capitanate dalla modella per Sports Illustrated e Victoria’s Secret (e si vede) Brooklyn Decker, ma pure la Aniston fa sempre la sua porca figura e in c’è pure più un’apparizione sempre benvoluta di Minka Kelly.

Nella vicenda compare pure, purtroppo per lei, Nicole Kidman. Di film pessimi in carriera ce ne ha già parecchi, però bene o male le sue interpretazioni risultavano sempre più o meno decenti; quindi in un film pieno zeppo di rifatti chirurgicamente (infatti c’è persino un cameo di Heidi Montag di Mtv The Hills!!), la sua comparsata non si capisce se è autoironica (visto il suo ovvio amore per il Botox) o se sia un tragico passo nel baratro del trash per un’attrice fino a poco tempo fa grandissima e che speriamo di non aver perso…
Nel cast c’è poi anche il cantante Dave Matthews (della Dave Matthew Band, of course) che se già come cantante non è il massimo della vita, come attore era meglio che si risparmiava proprio, e c’è inoltre la bambinetta Bailee Madison che con le sue smorfie e le sue faccette a me sta simpaticissima, ma che voi allo stesso tempo potreste benissimo trovare odiosissima. Una piccola baby-star destinata a seguire le tracce (bianco coca) di Lindsay Lohan? Chissà…

Verdetto finale di questo film per finta: un cinepanettone americano bell’e che pronto. Un poco meno indigesto di quello italiano, nonostante siamo lontani dalle festività natalizie, ma ma certo che i piatti prelibati sono altri. E poi a noi italiani potevano anche copiarci qualcosa di meglio, chessò… il Governo.
Mmm no, a questo punto meglio in cinepanettone…
(voto 4)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com