Chloe – Tra seduzione e inganno
(USA, 2009)
Titolo originale: Chloe
Regia: Atom Egoyan
Cast: Julianne Moore, Amanda Seyfried, Liam Neeson, Max Thieriot, Nina Dobrev
Ci sono film brutti e altri semplicemente inutili. Ci sono anche quei film che possono vantarsi di rientrare in entrambe le categorie yuppidu! ed è il caso proprio di Chloe. La trama è roba da invidiare quella di un porno di infima qualità: una donna, insospettita dal comportamento piacione del marito nei confronti di qualunque essere di sesso femminile, ingaggia una escort per sedurlo. La rivincita delle Veronica Lario? Una profonda discesa negli inferi di una coppia benestante apparentemente perfetta alla Eyes Wide Shut? Ma và, niente del genere, si entra solamente in un’ossessione che però non scaturisce mai nella tensione thriller di un’Attrazione fatale in versione lesbo e persino le scene di “intimità” tra le due protagoniste non provocano molto più di uno sbadiglio.
La biondina Amanda Seyfried (già in Mamma mia, Mean Girls, Jennifer’s Body, Dear John) è carina, ha due belle tettine, è una buona promessa ma non ha la carica sessuale perversa di una Sharon Stone in Basic Instinct (l’1, il 2 non lo considero nemmeno) e questa non è la parte migliore per lei. E anche la rossa Julianne Moore è ben “lontana dal Paradiso”, tanto per citare una delle sue migliori interpetazioni; quanto a Liam Neeson, io quest’uomo non l’ho mai sopportato, ma qui dà veramente prova di avere una sola espressione: quella del pesce lesso. Persino il polpo Paul ha una maggiore mobilità facciale (la foto a lato ne è un lampante esempio...)
Per rimanere in tema acquatico, la trama non sapendo più che pesci pigliare ci mette dentro pure il figlio della coppia, a formare un quadrangolo amoroso che prometterebbe grandi, gargantuesche tensioni sessuali, in un thriller enigmatico ed eccitante. Invece fa addormentare. Il finale (che non vi svelo, sebbene ci sia ben poco da svelare) vorrebbe essere chissà quale grande rivelazione. Invece sembra semplicemente una gran cazzatona.
Rimango esterrefatto dal fatto che un regista (relativamente) di buon livello come Atom Egoyan, un tempo autore de Il dolce domani e Il viaggio di Felicia, con un cast (relativamente) di buon livello, possa sprecare soldi e tempo per fare una roba del genere. Ciò che dà fastidio è che la pellicola è pure girata con una certa raffinatezza e cura. Peccato sia un contenitore esteriormente gradevole, totalmente vuoto dentro.
Chloe, tra seduzione (poca) e inganno (molto).
(voto 3,5)
Se proprio volete, trovate il film QUI