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domenica 23 dicembre 2012

LE MEGLIO SERIE TV 2012, 20-11


Quali sono state le serie tv dell’anno, almeno secondo il modesto parere del blog Pensieri Cannibali?
Calmi, calmini. Lo scopriremo domani.
Oggi vi segnalo una serie di serie di serie di serie di serie di serie
Oops, scusate mi sono incantato…
Dopo le posizioni dalla 40 alla 31 e quelle dalla 30 alla 21, oggi vi segnalo 10 ottime serie che si sono fermate giusto a un passo dall’Olimpo della top 10. 10 serie che meritano la massima considerazione e che vi consiglio di recuperare, nel caso ve le siate perse.

"Come si è fatto tardi, qualcuno sa che Hour è?"
20. The Hour
(stagione 2)

Cos’è
La serie che ci racconta come a fine anni ’50 nasceva la (fittizia) trasmissione di informazione settimanale della BBC, The Hour appunto.

Pregi
- Livelli di recitazione grandiosi, con il marchio di garanzia BBC.
- Qualche bella atmosfera da noir anni ’50.
- La femme fatale Hannah Tointon è un volto particolare che probabilmente rivedremo ancora.
- A tratti sembra di assistere a un Mad Men in versione britannica.
- Tra Studi Aperti, Porte a Porte e Sallusti spacciati per eroi, è sempre bello vedere qualcuno che prende la professione del giornalista tanto seriamente. Anche se siamo negli anni ’50 ed è solo una serie tv.

Difetti
- Dopo una partenza a razzo, la seconda stagione ha rallentato un po’, salvo poi regalare un ottimo episodio finale.
- Il personaggio della neo mogliettina francese di Freddie, interpretata da Lizzie Brocheré (avvistata anche in American Horror Story Asylum) è stato buttato via troppo in fretta.
- L’intreccio bordello/uomini potenti non è certo niente di nuovo e, al confronto dei bunga bunga cui siamo abituati, è fin troppo edulcorato.
- La seconda stagione è appena terminata e ora c’è da sperare in un rinnovo ancora non certo per la terza, anche perché il finale fa rimanere parecchio in sospeso...

Personaggio cult
Hector Madden (Dominic West), il mezzobusto in crisi d’identità e in crisi professionale, indeciso tra giornalismo e spettacolo.

"Questa è la faccia più entusiasta che riesco a fare
quando guardo un film o una serie tv proiettati da Pensieri Cannibali."
19. The Killing
(stagione 2)

Cos’è
Sembra Twin Peaks, invece è ispirato alla serie danese Forbrydelsen, e invece finisce per essere uno dei polizieschi più originali e intriganti oggi in circolazione.
Anche se, tra un NCIS stagione 20 e un CSI stagione 40, non è che ci vada molto...

Pregi
- A differenza delle altre serie crime che presentano episodi slegati, continua a seguire in maniera approfondita un caso solo: “Chi ha ucciso Rosie Larsen?”.
- Il video girato da Rosie Larsen prima di morire è una delle cose più poetiche e toccanti viste quest’anno (non solo in tv).
- Linden & Holder sono la coppia di detective telefilmici forse migliore dai tempi di Mulder & Scully di X-Files.
"Se mi eleggete, prometto che toglierò l'IMU sulle sedie a rotelle!"
- I due protagonisti, Mireille Enos e Joel Kinnaman, sono davvero bravi e non a caso sono parecchio corteggiati dal grande schermo.

Difetti
- La seconda stagione ha avuto una chiusa perfetta. Ora che, a quanto pare, sembra si farà anche una terza stagione, che caso escogiteranno per continuare sui livelli delle prime 2 seasons?
E, soprattutto, adesso che il mistero principale è stato risolto, varrà ancora la pena seguirla?
- Pur essendo una ottima serie, sembra ancora mancargli il colpo da K.O. totale in grado di trasformarla in un vero cult televisivo assoluto.

Personaggio cult
Stephen Holder (Joel Kinnaman), il detective yo che formerebbe un duo formidabile con Jesse Pinkman di Breaking Bad.

"Mi sa che qualcuno potrebbe trovare l'ultima didascalia di Cannibal un po' offensiva..."

"Vieni che ti insegno a fare a botte contro gli altri bambini odiosi della tv.
Primo fra tutti: Carl di The Walking Dead!
18. Hit & Miss
(stagione 1)

Cos’è
La storia di Mia, killer a pagamento che era un uomo ma ora sta diventando donna. Con le splendide fattezze di Chloe Sevigny.

Pregi
- Serie British senza peli sulla lingua, sessualmente molto esplicita, coraggiosa e con un/una protagonista davvero inedito/a nel panorama televisivo.
- Non una serie esente da pecche, ma se non altro finalmente qualcosa di un minimo originale e inconsueto.
- Chloe Sevigny è un trans fenomenale: riesce a essere femminile e mascolina allo stesso tempo, facendoti dubitare costantemente dei tuoi gusti sessuali.
- Tra le attrici di contorno alla prova monumentale della Sevigny, si segnala Karla Crome, entrata poi a far parte del cast della quarta stagione di Misfits.
- Ottima colonna sonora, tra PJ Harvey, Feist, Joy Division e qualche altra bella perla britannica.

Difetti
- Ritmi lenti e a tratti un po’ sonnacchiosi.
- La parte criminale non è che sia portata avanti in maniera molto convinta, ed è un peccato.
- Non si sa ancora se ci sarà una seconda stagione. Ma è difficile.

Personaggio cult
Mia (Chloe Sevigny)

"Ragazze, non fatemi incazzare che se no Natalie Portman
nel Cigno nero vi sembrerà una tipa sana di mente!"
17. Bunheads
(stagione 1)

Cos’è
Le disavventure di una ballerina di Las Vegas che si ritrova a insegnare danza in una cittadina chiamata Paradise.

Pregi
- Dialoghi tra i più divertenti e frizzanti del panorama tv odierno.
- Una piacevole atmosfera da Una mamma per amica, guarda caso, to' che coincidenza, la creatrice è la stessa Amy Sherman-Palladino.
- La protagonista, la mai vista prima Sutton Foster, è un’autentica forza della natura.
- I numeri musicali di balletto sono rari, grazie a Dio, ma quando ci sono non sono nemmeno così male. Un paio sono anzi parecchio affascinanti.

Difetti
- Storie non proprio elaborate e vicende che passano in secondo piano rispetto alla forza dei dialoghi.
- I personaggi maschili sono debolucci assai.

Personaggio cult
Michelle Simms (Sutton Foster).

"Hai un minuto di tempo per farmi ridere, Cannibal,
dopodiché ti faccio fare la fine di Laura Palmer..."
16. Louie
(stagione 3)

Cos’è
La serie parzialmente autobiografica scritta, diretta, montata e interpretata dal comico Louis C.K..

Pregi
- Ogni episodio non si mancare almeno una (ma spesso più di una) trovata, battuta, scena davvero geniale.
- La terza stagione presenta una galleria di guest-star fenomenali, su tutte la clamorosa apparizione di David Lynch, ma anche una serie di ritratti femminili tra i più variegati e disturbati, con le interpretazioni eccellenti di Parker Posey, Melissa Leo e Chloe Sevigny.
- Si ride, ma ci sono anche momenti di poesia o riflessione non da poco.
- Alcuni episodi notevoli, come quello della vacanza di Louie in quel di Miami, che ci viene mostrata nel suo lato meno stereotipato.
- Louie è la riflessione più seria (ma non troppo) che si possa immaginare sulla vita di un comico.

Difetti
- Ci vuole un pochino di pazienza per essere catturati dalla comicità di Louie, ma dategli una chance che ne vale la pena.
- Essendo un one-man show, i personaggi secondari sono un po’ sacrificati.
- La terza stagione si è rivelata lievemente inferiore alla seconda.

Personaggio cult
Louie (Louis C.K.), chi se no?

"Cannibale, come te lo devo ripetere? La smetti di provare a mangiarmi?"
15. Boardwalk Empire
(stagione 3)

Cos’è
Serie ambientata nell’epoca del Proibizionismo ad Atlantic City, city controllata dall’immanicatissimo Nucky “Silvio” Thompson.

Pregi
- C’ho messo un po’, un bel po’, ma alla fine credo di aver capito Boardwalk Empire e il fascino che riesce ad emanare. Non è tanto una serie da seguire settimanalmente e non è nemmeno un film a puntate. È piuttosto come un film, solo accidentalmente spezzato in episodi. Come telefilm quindi secondo me non funziona un granché, ma come filmone non è niente male.
- Cast superlativo. Il protagonista Steve Buscemi è via via sempre più convincente nei panni dello sfaccettato Nucky Thompson, ma a impressionare sono soprattutto gli altri: Gretchen Mol, Kelly Macdonald, Shea Whigham, Michael Shannon e Stephen Graham su tutti.
- La storia d’amore di Richard, l’uomo che ha perso metà faccia.
- Meg Steedle, l’amante stagionale di Nucky Thompson, è una di cui sentiremo ancora parlare.
- Gyp Rosetti (Bobby Cannavale) è un cattivo italo-americano coi fiocchi.
- Alcune scene davvero notevoli e pazzesche, alcune persino raggelanti.
"Attento ad andare a cena con un Cannibale, Michael Shannon,
che rischi di fare la mia fine!"
- Dopo una partenza in sordina, le ultime puntate hanno chiuso la stagione davvero col botto.

Difetti
- Nella terza stagione l’assenza di Michael Pitt pesa come un macigno, soprattutto nei primi episodi.
- L’uso part-time di Michael Shannon e Stephen Graham, considerati anche i loro impegni cinematografici, riduce l’importanza dei loro personaggi all’interno della serie.
- I ritmi eccessivamente blandi, il numero eccessivo di personaggi, di cui alcuni piuttosto inutili, portano a troppi momenti di noia all’interno degli episodi.
- Sceneggiature spesso troppo intricate e non sempre ai livelli ottimi di interpretazioni e regia.

Personaggio cult
Richard Harrow (Jack Huston), l’uomo con metà faccia.

"Ah ragazzì, ma come te sei vestito?
Me sa che guardà Glee a te' te fa male. Li mortacci de Ryan Murphy!"
14. House of Lies
(stagione 1)

Cos’è
Marty Kaan e i suoi assistenti, un gruppo di consulenti che aiutano le aziende a risolvere i loro casini. In pratica una serie su un gruppo di yuppie di nuova generazione ai tempi della crisi economica.

Pregi
- Sexy, estrema, sboccata, politically-per-niente-correct. Una serie che non si pone limiti, vicina per spirito a Nip/Tuck, Californication e Dirt. Non a caso il creatore Matthew Carnahan è proprio l’autore di quest’ultima.
- Don Cheadle offre una Signora interpretazione nella parte del protagonista Marty Kaan, uno dei motherf**er più sicuri e pieni di sé che il piccolo schermo ricordi. Quasi ai livelli del Dr. Christian Troy di Nip/Tuck.
- Il figlioletto sessualmente confuso di Marty non è il solito ragazzino odioso, ma è anzi un personaggio davvero singolare.

Difetti
- I personaggi sono quasi tutti così spudoratamente negativi, che è difficile empatizzare e simpatizzare del tutto con qualcuno di loro.
- Il personaggio di Kristen Bell, l’ex Veronica Mars, in particolare è quello che finora mi ha convinto meno.

Personaggi cult
Doug (Jack Lawson) e Clyde (Ben Schwartz), in eterna e cameratesca competizione tra loro, per qualsiasi cosa.

"Fuori dalla top 10??? Nooo, com'è potuto succedere?"
13. Revenge
(stagioni 1 e 2)

Cos’è
La R per Revenge dell’apparentemente innocua biondina Emily Thorne nei confronti della famiglia dei Grayson e degli altri responsabili dell’incarceramento e morte del padre.

Pregi
- Il soap trash ai massimi livelli. In senso positivo, intendo.
- Tra mille intrighi, flashback, e persino flashback all’interno dei flashback, per ora non ci si annoia di certo.
"Su con il morale, gente. Cannibal dice che, se gli allungate un centone,
è pronto a farvi entrare in extremis tra i primi 10."
- Il finale della prima stagione, accompagnato dalle note di “Seven Devils” di Florence + the Machine, è stato uno dei cliffangher più sorprendenti dell’anno.
- Madeleine Stowe a forza di plastiche sembra sempre sul punto di decomporsi, eppure nei panni della macchiavellica Victroia Victoria Grayson offre una delle interpretazioni migliori della sua carriera.
- In tempi di crisi economica, è ancora più godurioso vedere la vendetta contro un gruppo di miliardari.
- Emily VanCamp. Brava. Bona. Purtroppo non nuda (è pur sempre una serie di ABC, non di un canale via cavo).
- Jennifer Jason Leigh è la mamma di Emily. Non potevano fare una scelta di casting migliore.

Difetti
- Il soap trash ai massimi livelli. In senso negativo, intendo.
- Qualche personaggio minore di cui non ho ancora capito bene l’utilità, come Declan Porter (Connor Paolo, proveniente guarda caso da Gossip Girl…).

Personaggio cult
Nolan Ross (Gabriel Mann), il BFF bisex di Emily.

"Prima sostieni Monti, poi no, poi forse sì... Deciditi, per Dio!"
"Beh, io almeno soffro di demenza da corpi di Lewy, mi è consentito
cambiare continuamente idea. Quell'altro che scusa ha?"
12. Boss
(stagione 2)

Cos’è
La serie su Tom Kane, sindaco di Chicago repubblicano e immanicatissimo, ma che soffre pure di una grave malattia neurologica, la demenza da corpi di Lewy, che gli fa avere svariate allucinazioni…

Pregi
- E' la serie con il maggior numero di allucinazioni per episodio dai tempi di Twin Peaks (anche se qui, va detto, sono molto meno inquietanti), con apice assoluto nella strepitosa puntata del ricovero di Tom Kane.
- Il mondo della politica è pieno di schifo, e questo già lo sapevamo. Eppure Boss è un efficacissimo promemoria. O forse è più indicato dire un efficacissimo pugno allo stomaco.
- Il protagonista Tom Kane, un personaggio parecchio complesso magistralmente interpretato da Kelsey Grammer.
- C’è il rapper T.I. in un ruolo minore, e se la cava pure come attore, yo.
- Diversi giovani (o più o meno giovani) attori da tenere d’occhio: Jonathan Groff (già visto in Glee), Hannah Ware, Rotimi, Jeff Hephner e quella gnocca di Kathleen Robertson.

Difetti
- Personaggi tutti, chi più chi meno, sul negativo andante, quindi il coinvolgimento emotivo nei confronti della serie può risultare tiepido.
- Boss non avrà una terza stagione ma forse - e dico forse - potrebbe essere girato un film per dargli degna chiusura.

Personaggio cult
Ben Zajac (Jeff Hephner), il candidato Governatore sessuomane.

"Non ti si chiudono più i pantaloni, tesoro."
"Quelle 2 broke chicas dovrebbero smetterla di mandarmi i loro deliziosi cupcake!"
11. Modern Family
(stagione 4)

Cos’è
La famiglia allargata più esilarante della tv.

Pregi
- È troppo divertente.
- Ci sono talmente tanti personaggi spassosi, che ognuno può trovare il suo preferito.
- L’accento latino di Sofia Vergara e le sue espressioni quando si incazza (cioè sempre) sono impagabili.
- Sarah Hyland e Ariel Winter crescono molto bene.

Difetti
- Tutti gli Emmy, i Golden Globe e i vari premi che continua a ricevere la possono far apparire odiosa e sopravvaluta, invece bisogna ammettere che gli awards se li merita (quasi) tutti.
- Qualche episodio un po’ sottotono ogni tanto capita.
- Le confessioni faccia a faccia con un intervistatore immaginario, in perfetto stile mockumentary, sono spesso i momenti più deboli della serie.
- Ci mette un po’ a creare dipendenza. Io, ad esempio, mi sono preso bene solo di recente.

Personaggi cult
Phil Dunphy (Ty Burrell), quello che, al solo guardarlo, mi fa più ridere in assoluto. E poi Gloria Delgado-Pritchett (Sofia Vergara): fenomena.

domenica 29 luglio 2012

Una ballerina per amica

Bunheads
(serie tv, stagione 1, episodi 1-5)
Rete americana: ABC Family
Rete italiana: non ancora arrivata
Creatori: Amy Sherman-Palladino, Lamar Damon
Cast: Sutton Foster, Kelly Bishop, Julia Goldani Telles, Kaitlyn Jenkins, Emma Dumont, Bailey Buntain, Stacet Oristano, Gregg Henry, Alan Ruck
Genere: (s)ballato
Se ti piace guarda anche: Una mamma per amica, Parenthood, Jane by Design

Bunheads è una nuova serie tv che racconta di una ballerina di Las Vegas che un giorno decide di accettare la proposta di matrimonio di un suo fan/groupie e andare a vivere in un paesino del ca**o in mezzo al nulla.
Raccontato così, questo Bunheads non sembra davvero niente di che e difatti le mie aspettative nei suoi confronti erano un sacco basse. Ero già pronto a bollarlo come una boiata gettata in pasto al pubblico americano nei mesi estivi così, tanto per… e invece no. Sbagliavo. Avevo sottovalutato la potenza della scrittura di Amy Sherman-Palladino. Un nome, questo, che se non seguivate Una mamma per amica molto probabilmente non vi dirà nulla.
Non ho mica detto Barack Obama, o Lady Gaga, o Mario Balotelli.
Ho detto Amy Sherman-Palladino: se non l’avete mai sentita nominare, è piuttosto normale. Non è che parlino di lei tutti i TG e le riviste di gossip del mondo. Se però bazzicate il mondo telefilmico, è un nome che ha un suo peso, essendo la co-creatrice insieme al marito Daniel Palladino della sopracitata Una mamma per amica. Una serie a suo modo storica e fenomenale per alcuni aspetti: in primis per gli scambi di dialoghi alla velocità della luce tra la mamma single e casinara Lorelai (Lauren Graham, adesso in Parenthood) e la sua figlia secchiona Rory (Alexis Bledel, ottima e sexy guest-star nell’ultima stagione di Mad Men). Battute infarcite di mille mila riferimenti alla pop culture sparati a raffica che alla lunga facevano venire persino il mal di testa, ma che presi nelle dosi giuste risultavano esilaranti e irresistibili. L’altra caratteristica che rendeva una serie intitolata Una mamma per amica una visione piacevole, lontana dalle solite robette famigliari come il suo titolo e il suo primo passaggio italiano nel pomeriggio di Canale 5 (oh, mio Dio!) lasciavano presupporre, erano i personaggi secondari, un’umanità stramba che sembrava uscita più da un film di Tim Burton che da una qualche tipica commediola americana.

Per tutti gli orfanelli della mamma per amica, la Sherman-Palladino ha tirato fuori una nuova serie che riprende proprio i punti di forza del suo vecchio successo e ce li ripropone in questa nuova creatura in una salsa differente. Differente, ma non troppo. Bunheads è infatti la sorellina (quasi) perfetta gemella di Una mamma per amica. La protagonista è una Lorelai 2.0 con la stessa fun-tastica parlantina e fisicamente molto somigliante, sebbene l’interprete Sutton Foster risulti parecchio meno affascinante della MILF Lauren Graham. I suoi accesi dibattiti questa volta prendono più che altro di mira la novella suocera, con cui si trova suo malgrado a convivere. E a interpretarla troviamo sempre Kelly Bishop, già Emily Gilmore, con quella sua faccia da scorbuticona ma in fondo in fondo dal buon cuore.
Le due donne, che più diverse non potrebbero apparire, tanto è disinvolta e pasticciona una, quanto è rigida e seriosa l'altra, hanno però una passione in comune: quella per la danza. Pur essendo finita a ballare sui palchi poco prestigiosi di Las Vegas come una velina fallita qualunque, la protagonista qualche anno addietro era una promezza della danza classica, mentre la sua nuova improvvisata suocera è un'insegnante di ballo e professa proprio dietro casa.
Da qui inizieranno una serie di vicissitudini che vedranno coinvolte le due con le ragazzette del corpo di ballo. Come la “sorella maggiore” Rory Gilmore, pure loro sono parecchio mature rispetto alla loro età e parlano più come delle desperate 40enni che come delle teenager bimbominkia qualunque pazze per Justin Bieber e i One Direction. Non molto realistico, magari, però meglio così per noi spettatori. Tra l’altro, occhio all’esordiente Julia Goldani Telles, la nuova Alexis Ble-ble-bledel (scusate, ma il suo cognome non so perché mi fa ba-babbalbe-bettare).

I punti di forza della serie, anche in questo caso, oltre a tutta una serie di personaggi parecchio stralunati, sono quindi sempre quelli: i dialoghi di Amy Sherman-Palladino, una vera campionessa nella specialità. Per lei, che prima di diventare autrice tv è stata una ballerina a un passo da Broadway, questa serie rappresenta la possibilità di unire le sue due passioni (telefilm + ballo) in una cosa sola e ciò si percepisce molto bene, visto il sapore Sherman-Palladinoso al 101%.
Bunheads danza leggiadra sulle vie di una comedy dai dialoghi scoppiettanti, senza dimenticare un lato malinconico che gli regala un ulteriore spessore e conquista dopo pochi minuti. Non pensavo mi sarebbe piaciuta tanto, questa Una mamma per amica in leggera versione Black Swan, ma mai sottovalutare la potenza sherman-palladinosa!
(voto 7+/10)

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