Visualizzazione post con etichetta cate blanchett. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cate blanchett. Mostra tutti i post

domenica 20 maggio 2018

Yes We Cannes 2018: premi, film più promettenti e porchet rouge





E anche quest'anno non sono stato a Cannes. Non ho visto un solo film in Concorso, o fuori Concorso, così come della sezione Un Certain Regard, né tanto meno della Semaine de la Critique. Non sono stato all'amfAR Gala, né mi sono avvicinato a meno di 300 km al Palais des Festivals et des Congrès. Tutti “piccoli” dettagli che comunque non mi impediscono certo di parlare del Festival. Addirittura di farne un resoconto più o meno completo.

Per prima cosa partiamo con i vincitori. Tanto basta fare un copia/incolla da altri siti più competenti di questo e les jeux sont faits.

Festival di Cannes 2018, i vincitori


giovedì 26 ottobre 2017

Terapia di coppia per blogger






Negli ultimi tempi il rapporto tra me e Mr. James Ford è entrato in crisi. Non perché abbiamo cominciato a litigare, ma perché abbiamo cominciato a trovarci sempre più spesso d'accordo. E per due blogger nemici come noi, la cosa non va bene. Proprio per niente.
Per rianimare la situazione, abbiamo così deciso di inserire all'interno della nostra rubrica di presentazione delle uscite cinematografiche settimanali un terzo elemento, un ospite a ogni puntata differente. A chi è toccata la fortuna, o forse è meglio dire la sventura, questa volta?
La prescelta è Lisa Costa, autrice di In Central Perk, un blog molto intimo e allo stesso tempo accogliente. Un posto in cui ci si ritrova per parlare soprattutto di cinema, ma non solo. Come se la caverà la (almeno apparentemente) dolce e innocente Lisa alle prese con due mostri della blogosfera come noi?
Scopriamolo subito...

Thor: Ragnarok
"Ford che si batte contro due blogger radical-chic?
Questa settimana ne vedremo davvero delle belle!"

lunedì 26 giugno 2017

Song to Song, Film to Film, Noia to Noia





Song to Song
Regia: Terrence Malick
Cast: Rooney Mara, Ryan Gosling, Michael Fassbender, Natalie Portman, Lykke Li, Bérénice Marlohe, Cate Blanchett, Holly Hunter, Callie Hernandez, Tom Sturridge, Val Kilmer, Patti Smith, Iggy Pop, John Lydon, Florence Welch, Flea, Anthony Kiedis, Chad Smith, Black Lips, Spank Rock


In quel periodo della mia vita mi piaceva il cinema estremo
mi piaceva... non so se mi piaceva, però lo guardavo
guardavo un sacco di film di Terrence Malick e sembravano tutti uguali
sembravano... lo erano, mi sa tanto

lunedì 14 novembre 2016

Knight of Cups - Fante di Chiappe... pardon, Fante di Coppe






Knight of Cups
(USA 2015)
Regia: Terrence Malick
Sceneggiatura: Terrence Malick
Cast: Christian Bale, Cate Blanchett, Natalie Portman, Brian Dennehy, Wes Bentley, Freida Pinto, Teresa Palmer, Imogen Poots, Isabel Lucas, Cherry Jones, Antonio Banderas, Jason Clarke, Joel Kinnaman, Nick Offerman, Clifton Collins Jr., Dane DeHaan, Shea Whigham, Joe Lo Truglio, Joe Manganiello
Genere: umano
Se ti piace guarda anche: The Tree of Life, To the Wonder


Terrence Malick forse non è Dio.
Forse, eh.

Forse è solo un'anima in pena, come Christan Bale nel suo ultimo film, Knight of Cups. Un fante di coppe alla deriva che non sa dove andare. Quale direzione prendere. Uno che, nell'indecisione, continua a prendere sempre la stessa direzione. A ripetersi tutte le volte. Così come Christian Bale passa da una donna magnifica all'altra, Terrence Malick passa da una pellicola magnifica all'altra.
Esteticamente magnifica, però oltre le gambe c'è di più?

lunedì 21 marzo 2016

Truth - Lo scoop esclusivo di Pensieri Cannibali





Buongiorno cari telespettatori e care telespettatrici,
benvenuti a una nuova puntata di “60 Seconds”, la rubrica di investigazione giornalistica di Pensieri Cannibali che si segue in appena 60 secondi, o poco più.
Quest'oggi vi sveleremo uno scoop in esclusiva che riguarda il noto blogger Mr. James W. Ford, l'autore del sito di cinema, wrestling, consigli paterni e stile di vita repubblicano WhiteRussian.


giovedì 17 marzo 2016

Le mille e una pellicola della settimana





Questo weekend c'è davvero qualunque roba, nei cinema italiani.
Il film d'animazione... c'è.
Il film candidato agli Oscar... c'è.
Il film religioso... c'è.
La trashata italiana... c'è, ed è pure doppia.
Il film bulgaro... c'è persino il film bulgaro.
I commenti del mio blogger-nemesi Ford che accompagnano i miei... ci sono anche quelli. Purtroppo.

Kung Fu Panda 3
"Ma mannaggia! Ormai ho quasi più figli di Ford..."

mercoledì 2 marzo 2016

Carol e la discriminazione verso i film d'amore





Carol
(UK, USA 2015)
Regia: Todd Haynes
Sceneggiatura: Phyllis Nagy
Ispirato al romanzo: The Price of Salt (Il prezzo del sale) di Patricia Highsmith
Cast: Rooney Mara, Cate Blanchett, Sarah Paulson, Kyle Chandler, John Magaro, Jake Lacy, Carrie Brownstein
Genere: melò retrò
Se ti piace guarda anche: Lontano dal paradiso, In the Mood for Love, Mad Men, La vita di Adele

Carol è un film d'amore. Il suo “problema” è quello. Andando a guardare da vicino, non è poi nemmeno solo un film d'amore, ma è una pellicola che affronta anche il tema dell'accettare se stessi, dell'andare contro le regole comunemente riconosciute dalla società e le facili etichettature, del trovare il coraggio di prendere la propria strada. Letteralmente salire sull'auto e prendere la propria strada, con una fuga dal resto del mondo che può sembrare l'equivalente romantico di quanto fatto dal solitario protagonista di Into the Wild - Nelle terre selvagge.

mercoledì 15 aprile 2015

CAGNERENTOLA





Cenerentola
(USA, UK 2015)
Titolo originale: Cinderella
Regia: Kenneth Branagh
Sceneggiatura: Chris Weitz
Cast: Lily James, Cate Blanchett, Richard Madden, Holliday Grainger, Sophie McShera, Helena Bonham Carter, Stellan Skarsgård, Ben Chaplin, Hayley Atwell, Nonso Anozie
Genere: melenso, anzi zucchesco
Se ti piace guarda anche: Maleficent, Into the Woods, Once Upon a Time

C'era una volta un blogger che adorava le fiabe.
Non so come si chiamasse, ma di certo di nome non faceva Cannibal Kid. Questo perché Cannibal Kid ha sempre odiato le fiabe. Sempre sempre in realtà no. C'è stato un periodo in cui, se non si può dire che le abbia del tutto amate, le ha se non altro tollerate. Quel periodo risale a non troppi anni or sono, quando prodotti come i primi 2 Shrek o le prime stagioni della serie tv Once Upon a Time avevano portato all'interno del genere una ventata d'aria fresca. Per non dire un vero e proprio tornado, capace di prendere racconti e personaggi della tradizione popolare universalmente noti e proporli in una veste nuova, dotata di una forte ironia e di un'impronta moderna/postmoderna.
Il successo di Once Upon a Time ha però - ahinoi - portato più disgrazie che gioie all'interno del Regno della Fantasia. La serie stessa si è trasformata in una soap-fantasy con sempre meno fantasy e sempre più soap. Dopo aver visto le pure pucciosissime versioni in carne e ossa di Elsa e Anna di Frozen, persino il coraggioso Cannibal Kid ha dovuto cedere e non è più riuscito a proseguire nella visione di Once Upon a Time. Al cinema è stato poi un vero e proprio disastro, con un rifiorire di fiabe per il grande schermo rilette con sempre minore originalità e con risultati via via sempre più disastrosi. Dalla Biancaneve kitsch versione Tarsem a quella pseudo action con Kristen Stewart, fino ad arrivare alla buonista Angelina Maleficent Jolie e all'agghiacciante e inascoltabile musical Into the Woods.

martedì 25 novembre 2014

BASTA CON LA VIOLENZA SULLE DONNE, PICCHIATE SOLO GLI UOMINI!





Benvenuti a un appuntamento speciale con L'indignato speciale, la rubrica mia, del solo e illustre Andrea Pompirana, oggi in via eccezionale ospite sulle pagine virtuali di Pensieri Cannibali. Oggi che tra l'altro non è una giornata qualunque. È la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Avete capito bene. L'eliminazione totale della violenza contro le donne. Persino quando propongono di vedere una fiction con Gabriel Garko anziché la finale dei Mondiali di Calcio.
È arrivata l'ora di dire basta alla violenza contro le donne. Non se ne può davvero più.
Vi sentite cattivi?
Ho il rimedio che fa per voi.
Contro la violenza contro le donne, sostieni anche tu la campagna “Viva la violenza contro gli uomini”.

Hai avuto una brutta giornata?
Picchia anche tu un uomo, è divertente!





E allora, cos'altro aspetti?
Grida “Stop!” alla violenza sulle donne e sostieni anche tu la campagna per la violenza contro gli uomini!

di Andrea Pompirana per PensieriCannibali.com


Ringrazio sentitamente Andrea per questo suo incredibile contributo. Passiamo ora al secondo appuntamento dedicato alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la recensione cannibale del film The Gift - Il dono, che fa parte della “No More Excuses Week”, una settimana di post speciali dedicati a film che trattano il tema della violenza sulle donne cui Pensieri Cannibali partecipa insieme a tanti altri fantastici blog.
Ecco il programma completo dell'iniziativa ideata da Alessandra del sito Director's Cult.



The Gift - Il dono
(USA 2000)
Regia: Sam Raimi
Sceneggiatura: Billy Bob Thornton, Tom Epperson
Cast: Cate Blanchett, Keanu Reeves, Giovanni Ribisi, Katie Holmes, Hilary Swank, Greg Kinnear, Gary Cole, Kim Dickens, J.K. Simmons, Rosemary Harris, Michael Jeter, John Beasley
Genere: violento
Se ti piace guarda anche: Medium, Ghost Whisperer, Il sesto senso, Amabili resti

Più che un film sulla violenza contro le donne, The Gift - Il dono è l'apoteosi dei film sulla violenza contro le donne. La pellicola diretta da Sam Raimi ci offre una panoramica piuttosto esaustiva sui vari tipi di crimini contro il gentil sesso.
Che poi definirlo gentil sesso non è pur'esso un crimine?
Meglio non addentrarsi in una discussione di questo tipo. Ritiro allora subito il termine gentil sesso. L'ho usato solo per non ripetere la parola donne 50 volte. Che altro termine posso usare? Le figh... no dai, le femmine. Le femmine può andare bene?

Innanzitutto, The Gift ci propone l'esempio più classico di violenza contro le femmine: le botte da parte del marito.
Un consiglio alle donne: non sposatevi! Una buona parte dei casi di violenza avviene proprio per mano (letteralmente) dei mariti, quindi non sposatevi!
Nella pellicola, Hilary Swank si prende un sacco di botte dal marito Keanu Reeves. Il motivo?
Keanu, persi i suoi superpoteri da Eletto e mollatosi con Trinity, è fuggito in un paesino della provincia americana e s'è sposato con la Swank. Infelice della sua vita ordinaria, lontano dalle meraviglie dello splendido (o ricordo male?) mondo di Matrix, si mette a menare la povera moglie. Non contento di ciò, passa pure a prendersela con la protagonista principale della pellicola, una sensitiva interpretata da Cate Blanchett. E qui mette in atto un'altra pratica parecchio comune nei casi di violenza contro le donne: lo stalking.

"Non ci capisco una mazza di tarocchi...
Mi sa che è meglio se mi do' al poker."

Pensate sia finita qui?
No, Keanu Reeves in questo film è davvero perfido e se la cava tra l'altro bene a fare del male, quindi è un peccato che nelle pellicole gli diano spesso ruoli positivi o da eroe (causa Sindrome da Post Matrix). La sua vera vocazione è fare il villain. Il suo passo successivo è infatti addirittura quello di accusare la sensitiva Cate Blanchett di essere una figlia di Satana. Un esempio moderno di quella che in tempi antichi era stata una delle forme più bastarde e stupide di violenza contro le donne in assoluto: la caccia alle streghe. Uno può pensare che siano solo storie da film dell'orrore, o da modeste serie tv come Salem, ma in realtà la caccia alle streghe c'è stata per davvero, ed è pure durata svariati secoli. O almeno così dice Wikipedia e quindi la prendo per Verità Assoluta.


ATTENZIONE SPOILER
Quando nella cittadina di The Gift una fanciulla sparisce nel nulla, i sospetti si concentrano quindi tutti su di lui, Keanu. Tanto più che il corpo della giovane donna, che tra l'altro è Katie Holmes all'epoca in pieno periodo Dawson's Creek, viene ritrovato proprio nel laghetto di sua proprietà. Keanu Reeves finisce così in galera. Chissà perché? Sembrava un così bravo ragazzo...
Ma sarà davvero lui l'assassino di Katie Holmes, o dietro c'è qualcos'altro? Ad esempio Dawson e Pacey che, a forza di contendersela, hanno finito per farle del male? O forse è stato Tom Cruise, arrivato dal futuro per impedire alla Holmes di sposarlo e di venire a conoscenza di qualche misterioso segreto di Scientology?


Non vi anticipo ciò che succede nel film, ma vi posso dire che la risoluzione della parte thriller è piuttosto scontata. Non tanto per gli appassionati di gialli, quanto per gli spettatori di Studio Aperto. Nella maggior parte dei casi di cronaca, l'assassino è infatti lo stesso della pellicola.
Non intendo l'attore in particolare, ma la categoria che rappresenta in generale.

Oltre a una trama thriller scontata e ben poco coinvolgente, il film The Gift ci fa dono di una serie di personaggi piuttosto stereotipati e ritratti con una certa superficialità. Il pur notevole cast non può fare molto per migliorare la situazione. Così come il Sam Raimi era pre-Spider-Man non riesce a rendere le cose più interessanti, inserendo qua e là qualche momento visionario e paranormale ben poco convincente. Nonostante non abbia manco una quindicina d'anni, The Gift appare oggi un thrillerino superato, che sembra una puntata brutta di Medium o Ghost Whisperer. Se a ciò aggiungiamo dei ritmi parecchio dilatati e sonnacchiosi, il film è consigliato giusto a chi soffre di insonnia. Visto in quello stato a metà strada tra sonno e veglia, The Gift può assumere un suo certo fascino. Altrimenti lasciate perdere e dedicatevi al nuovo passatempo consigliato qui sopra dal saggio Andrea Pompirana: la violenza contro gli uomini!
(voto 5/10)

mercoledì 7 maggio 2014

MONUMENTS MEN, UN MONUMENTO ALLA NOIA




Monuments Men
(USA, Germania 2014)
Titolo originale: The Monuments Men
Regia: George Clooney
Sceneggiatura: George Clooney, Grant Heslov
Ispirato al libro: Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia di Robert M. Edsel e Bret Witter
Cast: George Clooney, Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Hugh Bonneville, Bob Balaban, Cate Blanchett, Dimitri Leonidas, Alexandre Desplat
Genere: military comedy
Se ti piace guarda anche: Storia di una ladra di libri, La vita è bella, Bastardi senza gloria

A dispetto del titolo ingannevole, Monuments Men non è la storia di un gruppo di uomini che di professione fanno le statue, come questo qua…



Monuments Men racconta invece le vicende di un gruppo di uomini valorosi che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, anziché salvare vite umane decisero di voler salvare le opere d’arte. Quel birbante di Hitler aveva infatti rubato un sacco di cimeli artistici e li aveva fatti nascondere in attesa di piazzarli nel suo museo personale. Nel caso in cui lui venisse ucciso, il Fuhrer aveva dato l’ordine di distruggerli tutti. L’ammericano George Clooney arruola così una squadra di esperti d’arte, soprannominati Monuments Men, per andare nella vecchia Europa a recuperare quante più opere possibili.


Chi chiama a far parte del suo team?
Embè, naturalmente la prima scelta è lui, il massimo esperto d’arte mondiale: Vittorio Sgarbi, che però rifiuta con i suoi soliti modi cortesi.


Dovendo rinunciare a malincuore a Sgarbi, George Clooney convoca allora il suo amichetto Matt Damon, più un gruppo variegato formato da Bill Murray, che dovrebbe essere il simpa di turno ma invece è meno simpa del solito, da John Goodman, che una buona forchetta ci sta sempre bene soprattutto in Europa, da Jean Dujardin, perché è un po’ il Clooney francese, da Hugh Bonneville, poiché a quanto pare George è un fan di quella lagna di Downton Abbey, e da Bob Balaban visto che, a parte Wes Anderson, non se lo fila mai nessuno.
Il Dream Team di attori esperti d’arte americani, dopo un rigido addestramento militare stile Full Metal Jacket (insomma, più o meno…), sbarca in Normandia. Dalla scena del loro arrivo in Europa, possiamo capire che i toni del film sono molto differenti ad esempio da un Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg. Il modo in cui i magnifici sette affrontano la missione è giusto un filino più sciallato rispetto a quello di Tom Hanks e compagni, che tra l’altro in quell’occasione dovevano salvare il culetto al prezzemolino Matt Damon.

"Bella raga, era dai tempi delle gite al liceo che non mi divertivo così.
Dovremmo andare in guerra più spesso!"

La pellicola di George Clooney fondamentalmente è una commedia. La rappresentazione che qui viene data del secondo conflitto mondiale piuttosto che Salvate il Soldato Damon Ryan ricorda i toni fiabeschi dello Spielberg di un altro film e di un’altra guerra: la World War I del terribile War Horse. Siamo un po’ anche dalle parti del recente Storia di una ladra di libri o, se vogliamo, addirittura de La vita è bella del Benigni. Monuments Men è una pellicola bellica all’acqua di rose, senza sangue, senza violenza, senza l’atmosfera sporca e pericolosa di una guerra. Si tratta sicuramente di una scelta voluta da parte del Clooney, però allo stesso tempo è una scelta discutibile. Non è che il bel George, ora che ha deciso di mettere la testa a posto e sposarsi con l’avvocatessa Amal Alamuddin, si è addolcito troppo?


Dopo un film che dava una rappresentazione spietata della politica come Le idi di marzo, nel suo nuovo lavoro da regista Clooney ha optato per una gran bella storia vera, di quelle positive. Monuments Men è un film classico, d’altri tempi, e da questo punto di vista riesce anche a farsi apprezzare. La partenza poi è pure buona, grazie a una presentazione senza troppi fronzoli dei personaggi e grazie a una sceneggiatura ravvivata da qualche ottima battuta vecchio stampo tipo:

“Ora sono astemio.”
“Da quando?”
“Dalle 9 di stamattina.”

Più passano i minuti, però, e più il film non riesce a crescere di ritmo. Si può anzi dire che questo è un film dai ritmi sonnacchiosi per gran parte della sua durata. Le missioni dei vari Monuments Men che vanno in giro per l’Europa a recuperare opere si sviluppano in maniera banale, con qualche momento drammatico che non riesce a risultare particolarmente emozionante e con qualche gag più o meno comica che non fa troppo ridere, ma che se non altro consente di destarsi dal dormiveglia in cui si era inevitabilmente finiti.
La classicità a cui ambisce Clooney finisce così per trasformarsi in prevedibilità. Tutto procede senza grossi scossoni, con l’attore/regista che ritaglia qualche momento importante per ogni personaggio, ovviamente anche per se stesso, senza però che nessuno spicchi in maniera particolare. Nonostante i grandi nomi del cast, tutti appaiono parecchio spenti e anonimi, i super divi Clooney e Damon in testa, ma anche l’unica femmena della pellicola, Cate Blanchett. Il problema principale di questo film è che è pure troppo impeccabile nella messa in scena, con nessuno degli attori che compare mai con un capello fuori posto e con le ambientazioni che appaiono finte, ricostruite in studio. L’insieme rimane freddo, senz’anima. Come la copia di un’opera d’arte.

"Oh, finalmente Amazon m'ha mandato la copia di Call of Duty che avevo ordinato.
Tutta questa guerra reale cominciava a stufarmi..."

A mancare sono quindi le emozioni, così come le sorprese. Monuments Men è in pratica l’esatto opposto di Bastardi senza gloria. C’è persino una scena con un tedesco delle SS che viene “braccato” dagli americani per aver nascosto dei quadri in casa sua che sembra una versione a parti invertite degli interrogatori del colonnello Hans Landa nella pellicola di Quentin Tarantino. Laddove quest’ultimo si divertiva a riscrivere la Storia alla sua maniera, Clooney si limita a raccontare la vicenda in maniera professionale quanto piatta, come un professorino liceale. Il suo film ci regala anche un paio di bei momenti, ma nel complesso è parecchio moscio e dimenticabile. Una nota di demerito la merita poi la scena finale, così smielata che farebbe venire un attacco di diabete a Winnie the Pooh.
George, così non si fa, nemmeno Spielberg avrebbe osato tanto.
(voto 5,5/10)

lunedì 3 marzo 2014

I VINCITORI E IL RED PORCHET DEGLI OSCAR 2014, MICA PIZZA E FICHI




ATTENZIONE SPOILER
Per chi ancora non lo sapesse, ovvero giusto chi finora è stato in orbita nello spazio insieme a Sandra Bullock, a Los Angeles questa è stata la grande nottata de La grande bellezza, che si è portata a casa la piccola statuetta per la miglior pellicola straniera, di 12 anni schiavo, che ha vinto 3 Oscar tra cui il più importante, quello per il miglior film, e di Gravity, che ha rubato si è intascato ben 7 premi.
Non si può certo dire sia stata una serata all'insegna delle sorpresone. Ieri con il mio pendolino ereditato da Maurizio Mosca vi avevo già predetto quasi tutti i premi: ben 15 su 21, e soprattutto tutti gli awards più importanti li ho azzeccati in pieno. D'ora in poi, quindi, se avete bisogno di un consiglio per una decisione sul vostro futuro, sapete a chi rivolgervi. Faccio inoltre oroscopi e profili astrali personalizzati e come pagamento mi accontento di una pizza.
Pizza che è stata anche la grande protagonista dei momenti (a dire il vero pochi) divertenti della serata nottata condotta dalla simpatica Ellen DeGeneres.


Da buon samaritano, Brad Pitt pensa prima alle persone di colore...

...e quindi agli anziani.

Infine sbrana magna la pizza anche lui che a casa sua Cadaverina Jolie lo tiene a stecchetto.

L'altro momento simpatico della nottata è stato quello del selfie a più alta concentrazione di celebrità scattato da Bradley Cooper, un momento chiaramente ispirato a quanto fatto da Francesco Sarcina all'ultimo Festival di Sanremo.


Vista così sembra essere stata una cerimonia di premiazione scoppiettante, in realtà è stata troppo lunga ed è andato tutto in maniera troppo liscia e prevedibile. Per non diventare troppo lunghi e noiosi anche qui su Pensieri Cannibali, finiamola con le introduzioni e passiamo a commentare tutti i premi.

Miglior film
(cliccate sul nome della pellicola per recuperare la mia recensione)


I preferiti di Pensieri Cannibali: Her e The Wolf of Wall Street
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: 12 anni schiavo
L'Oscar è andato a: 12 anni schiavo

A un certo punto della serata, con Gravity a fare da asso pigliatutto che si portava a casa 7 statuette una più ingiusta dell'altra, sembrava che potesse andargli anche il premio principale. Per fortuna alla fine ha vinto 12 anni schiavo. Per quanto non al livello dei capolavori Her e The Wolf of Wall Street, un film davvero notevole che la statuetta non l'ha certo rubata.


Miglior attore protagonista
Bruce Dern for Nebraska
Chiwetel Ejiofor for 12 anni schiavo
Christian Bale for American Hustle - L'apparenza inganna
Leonardo DiCaprio for The Wolf of Wall Street
Matthew McConaughey for Dallas Buyers Club

Il preferito di Pensieri Cannibali: Leonardo DiCaprio
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Matthew McConaughey
L'Oscar è andato a: Matthew McConaughey

Niente da fare. La maledizione si è abbattuta pure quest'anno sul povero (si fa per dire) Leo DiCaprio. S'è dovuto scontrare con il nemicoamico Matthew McConaughey, al momento l'attore più mostruosamente in forma del mondo, e ha dovuto abbandonare i suoi sogni di gloria ancora una volta. Sarà per la prossima, come no?



Miglior attrice protagonista
Amy Adams for American Hustle - L'apparenza inganna (2013)
Cate Blanchett for Blue Jasmine (2013)
Sandra Bullock for Gravity (2013)
Judi Dench for Philomena (2013)
Meryl Streep for I segreti di Osage County (2013)

La preferita di Pensieri Cannibali: Amy Adams
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Cate Blanchett
L'Oscar è andato a: Cate Blanchett

Tutto è andato come previsto. Che noia, che barba. Come direbbe la Jasmine di Cate Blanchett, con chi devo andare a letto perché succeda qualcosa?


Miglior attore non protagonista
Barkhad Abdi for Captain Phillips - Attacco in mare aperto
Bradley Cooper for American Hustle - L'apparenza inganna
Jonah Hill for The Wolf of Wall Street
Michael Fassbender for 12 anni schiavo
Jared Leto for Dallas Buyers Club

Il preferito di Pensieri Cannibali: Jared Leto
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Jared Leto
L'Oscar è andato a: Jared Leto

Giusto così!
Il suo è stato poi il discorso di ringraziamento ideale. Ha avuto parole per la mamma, per chi ha lavorato a Dallas Buyers Club, per i malati di AIDS, persino per il popolo ucraino. Perfetto.


Miglior attrice non protagonista
Sally Hawkins for Blue Jasmine
Julia Roberts for I segreti di Osage County
Lupita Nyong'o for 12 anni schiavo
Jennifer Lawrence for American Hustle - L'apparenza inganna
June Squibb for Nebraska

La preferita di Pensieri Cannibali: Julia Roberts
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Lupita Nyong’o
L'Oscar è andato a: Lupita Nyong'o

L'Oscar l'avrebbe meritato la spettacolosa Julia Roberts de I segreti di Osage County, e non mi sarebbe certo dispiaciuta nemmeno una vittoria bis di Jennifer Lawrence. Però come si fa a non farsi contagiare dall'entusiasmo e dalla gioia dell'esordiente totale Lupita Nyong'o?


Miglior regista
Alfonso Cuarón for Gravity
Steve McQueen for 12 anni schiavo
David O. Russell for American Hustle - L'apparenza inganna
Martin Scorsese for The Wolf of Wall Street
Alexander Payne for Nebraska

Il preferito di Pensieri Cannibali: Martin Scorsese
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Alfonso Cuarón
L'Oscar è andato a: Alfonso Cuarón

Che sconforto.

"Beccati questa, Cannibalaccio maledetto!"

Miglior sceneggiatura originale
American Hustle - L'apparenza inganna: Eric Singer, David O. Russell
Blue Jasmine: Woody Allen
Her: Spike Jonze
Nebraska: Bob Nelson
Dallas Buyers Club: Craig Borten, Melisa Wallack

Il preferito di Pensieri Cannibali: Her
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Her
L'Oscar è andato a: Her

Per quanto mi riguarda, la soddisfazione più grande. Spike Jonze, il "mio" Spike Jonze, che si porta a casa un'Oscar per la fantastica, geniale, toccante sceneggiatura di Lei - Her. Non tutti i premi sono andati come avrei voluto, e ci mancherebbe ancora che la mia opinione e quella dell'Academy coincidano in tutto e per tutto, ma una serata che ha visto premiare Spike Jonze per me è stata una buona serata. Senza dubbio.


Miglior sceneggiatura non originale
Before Midnight: Richard Linklater
Captain Phillips - Attacco in mare aperto: Billy Ray
12 anni schiavo: John Ridley
The Wolf of Wall Street: Terence Winter
Philomena: Steven Coogan

Il preferito di Pensieri Cannibali: The Wolf of Wall Street
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Philomena
L'Oscar è andato a: 12 anni schiavo

Ogni premio a 12 anni schiavo è un buon premio, quindi non mi lamento. Anche se lo script di The Wolf...

Miglior film animato
I Croods
Cattivissimo me 2
Ernest & Celestine
Frozen - Il regno di ghiaccio
Si alza il vento

Il preferito di Pensieri Cannibali: Si alza il vento
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Frozen
L'Oscar è andato a: Frozen

Massì, dai. Frozen è una disneyata spudorata, però l'Oscar per il miglior film animato ci può stare. Ma l'ultimo di Miyazaki Si alza il vento devo ancora vederlo...

Miglior film straniero
Alabama Monroe - Una storia d'amore (The Broken Circle Breakdown): Felix Van Groeningen (Belgium)
L'image manquante: Rithy Panh (Cambodia)
Il sospetto: Thomas Vinterberg (Denmark)
La grande bellezza (2013): Paolo Sorrentino (Italy)
Omar: Hany Abu-Assad (Palestine)

Il preferito di Pensieri Cannibali: Alabama Monroe - Una storia d'amore (The Broken Circle Breakdown)
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La grande bellezza
L'Oscar è andato a: La grande bellezza

Contento sono contento. La grande bellezza è un gran bel film, una pellicola importante, e l'Oscar se l'è meritato, e diciamolo. Personalmente avrei dato al fenomenale Paolo Sorrentino il premio di miglior regista dell'anno, altroché Culón, mentre tra i film stranieri il mio cuoricino esterofilo ha preferito lo splendido belga Alabama Monroe - Una storia d'amore (The Broken Circle Breakdown) e il francese La vita di Adele, quest'ultimo escluso dalla competizione per via del rigido regolamento dell'Academy. La vita di Adele è stato un po' il Riccardo Sinigallia degli Oscar, in pratica.
Comunque una bella vittoria per Sorrentino più che per il cinema italiano che, all'infuori di lui, ci regala ben poche altre soddisfazioni. E se poi tra le sue fonti di ispirazione oltre a Fellini, Talking Heads e Scorsese cita anche Diego Armando Maradona, saranno cazzacci sua...


E ora, tutti a saltare sul carro dei vincitori, mi raccomando!




Miglior fotografia
Gravity: Emmanuel Lubezki
A proposito di Davis: Bruno Delbonnel
Nebraska: Phedon Papamichael
Prisoners: Roger Deakins
The Grandmaster: Philippe Le Sourd

Il preferito di Pensieri Cannibali: Prisoners
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

In tutto lo spazio conosciuto e non stanno gridando al Gomblotto per questo premio a Gravity.

Miglior montaggio
12 anni schiavo: Joe Walker
American Hustle - L'apparenza inganna: Alan Baumgarten, Jay Cassidy, Crispin Struthers
Gravity: Alfonso Cuarón, Mark Sanger
Captain Phillips - Attacco in mare aperto: Christopher Rouse
Dallas Buyers Club: Martin Pensa, John Mac McMurphy

Il preferito di Pensieri Cannibali: 12 anni schiavo
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Captain Phillips
L'Oscar è andato a: Gravity

Non so, vogliamo dare a Gravity anche una fetta di culo?

Miglior scenografia
12 anni schiavo: Adam Stockhausen, Alice Baker
American Hustle - L'apparenza inganna: Judy Becker, Heather Loeffler
Gravity
Il grande Gatsby: Catherine Martin, Beverley Dunn
Her: K.K. Barrett, Gene Serdena

Il preferito di Pensieri Cannibali: Il grande Gatsby
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: 12 anni schiavo
L'Oscar è andato a: Il grande Gatsby

Il grande Gatsby ha vinto qualche cosa?
Oh, finalmente una notizia inaspettata. Piacevolmente inaspettata.

Migliori costumi
American Hustle - L'apparenza inganna: Michael Wilkinson
Il grande Gatsby: Catherine Martin
12 anni schiavo: Patricia Norris
The Grandmaster: William Chang
The Invisible Woman: Michael O'Connor

Il preferito di Pensieri Cannibali: Il grande Gatsby
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: American Hustle
L'Oscar è andato a: Il grande Gatsby

Grande doppietta per Gatsby, il film più sottovalutato dell'anno. Due nomination, due premi: evvai, proprio non me lo attendevo!

Miglior trucco e parrucco
Dallas Buyers Club: Adruitha Lee, Robin Mathews
Jackass - Nonno cattivo: Steve Prouty
The Lone Ranger: Joel Harlow, Gloria Pasqua Casny

Il preferito di Pensieri Cannibali: Dallas Buyers Club
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Dallas Buyers Club
L'Oscar è andato a: Dallas Buyers Club

Qui non c'è stato alcun dubbio. Anche perché c'era qualcuno che voleva dare un Oscar a Jackass o The Lone Ranger? Really?

Miglior colonna sonora
Storia di una ladra di libri: John Williams
Gravity: Steven Price
Her: William Butler and Owen Pallett
Saving Mr. Banks: Thomas Newman
Philomena: Alexandre Desplat

Il preferito di Pensieri Cannibali: Her
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

L'Oscar più scandaloso della serata e uno dei più incomprensibili nella Storia dell'Academy di sempre. Credo che nemmeno il più grande fan di Gravity si ricordi mezza nota dell'inascoltabile colonna sonora del film, composta più da rumori disumani che da suoni. Gli Arcade Fire di Lei - Her sono stati letteralmente scippati, ma a questo punto persino la compilation di Sanremo 2014 suona più piacevole delle musiche del film di Alfonso Ladrón.

Miglior canzone scritta per un film
Cattivissimo me 2: Pharrell Williams ("Happy")
Frozen - Il regno di ghiaccio: Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez ("Let It Go")
Mandela: Long Walk to Freedom: Bono, Adam Clayton, The Edge, Larry Mullen Jr., Brian Burton ("Ordinary Love")
Alone Yet Not Alone: Bruce Broughton ("Alone Yet Not Alone")
Her: Karen O ("The Moon Song")

Il preferito di Pensieri Cannibali: Karen O “The Moon Song”
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: U2 “Ordinary Love”
L'Oscar è andato a: "Let It Go" da Frozen

Tra miglior colonna sonora e miglior canzone l'Academy ha dimostrato che, se di cinema ne capisce pochino, di musica proprio zero. Superando la "The Moon Song" da brividi di Her e la scoppiettante "Happy" di Pharrell Williams, le cui esibizioni live hanno rappresentato i due momenti più belli dello show, ha trionfato il pezzo sanremese/da Zecchino d'Oro di turno, la lagnosa "Let It Go" del per il resto apprezzabile Frozen.
Let it goooo, let it goooooo meglio di questo gioiellino?
A qualcuno si sono congelate le orecchie...



Miglior sonoro
Gravity
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Captain Phillips - Attacco in mare aperto
A proposito di Davis
Lone Survivor

Il preferito di Pensieri Cannibali: A proposito di Davis
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

Ma ancora Gravity?

Miglior montaggio sonoro
All Is Lost: Tutto è perduto: Steve Boeddeker, Richard Hymns
Captain Phillips - Attacco in mare aperto: Oliver Tarney
Gravity: Glenn Freemantle
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug: Brent Burge
Lone Survivor: Wylie Stateman

Il preferito di Pensieri Cannibali: nessuno
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

La vergogna continua.

Migliori effetti speciali
Gravity: Timothy Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug: Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton, Eric Reynolds
Iron Man 3: Christopher Townsend, Guy Williams, Erik Nash, Daniel Sudick
The Lone Ranger: Tim Alexander, Gary Brozenich, Edson Williams, John Frazier
Into Darkness - Star Trek: Roger Guyett, Pat Tubach, Ben Grossmann, Burt Dalton

Il preferito di Pensieri Cannibali: nessuno
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

L'unico Oscar che ci poteva stare veramente a Gravity. Tutte le altre 6 statuette che si è portato a casa sono uno scandalo.

Miglior documentario
The Act of Killing (2012): Joshua Oppenheimer, Signe Byrge Sørensen
Cutie and the Boxer (2013): Zachary Heinzerling, Lydia Dean Pilcher
Dirty Wars (2013): Rick Rowley, Jeremy Scahill
Al Midan (2013): Jehane Noujaim, Karim Amer
20 Feet from Stardom (2013): Morgan Neville

Il preferito di Pensieri Cannibali: non ne ho visto nessuno
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: The Act of Killing
L'Oscar è andato a: 20 Feet From Stardom

La grande sorpresa della serata la si è vista qui, in una categoria che non era comunque certo tra quelle di maggior interesse o tra le più attese, tanto per dire quanto la cerimonia abbia riservato dei colpi di scena formidabili. All'acclamato The Act of Killing alla fine è stato preferito 20 Feet From Stardom. Per il secondo anno consecutivo, una pellicola a tematica musicale trionfa tra i documentari e, se il livello è anche solo lontanamente vicino a quello di Sugar Man, la statuetta ci può stare. Durante la premiazione, una delle cantanti presenti nel film si è messa a fare una non richiesta esibizione di doti vocali. Piacevole quasi quanto Kekko dei Modà o Francesco Renga, ma se non altro mi è servita come sveglia, visto che mi stavo appisolando.


Miglior cortometraggio documentario
Cavedigger (2013): Jeffrey Karoff
Facing Fear (2013): Jason Cohen
Karama Has No Walls (2012): Sara Ishaq
The Lady In Number 6 (2013): Malcolm Clarke, Carl Freed
Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall (2013): Edgar Barens

L'Oscar è andato a: The Lady in Number 6

Miglior cortometraggio animato
Feral (2012): Daniel Sousa, Dan Golden
Tutti in scena! (2013): Lauren MacMullan, Dorothy McKim
Mr Hublot (2013): Laurent Witz, Alexandre Espigares
Possessions (2012): Shuhei Morita
Room on the Broom (2012) (TV): Max Lang, Jan Lachauer

L'Oscar è andato a: Mr Hublot

Miglior cortometraggio
Aquel no era yo (2012): Esteban Crespo
Avant que de tout perdre (2013): Xavier Legrand
Helium (2013/II): Anders Walter
Do I Have to Take Care of Everything? (2012): Selma Vilhunen
The Voorman Problem (2013): Mark Gill

L'Oscar è andato a: Helium

Finita la carrellata di premi più o meno azzeccati, passiamo alla parte più avvincente della serata e del post: il red porchet. Quest'anno con tanto di voti!
Il voto non è riferito all'abito, quanto al look e alla figosità nel complesso  dell'attore/attrice/regista/sceneggiatore/pseudo-celebrità di turno.

Red Porchet cannibale - Speciale Oscar 2014

Amy Adams
Se non è da Oscar tutto questo ben di Dio, io non so cosa lo sia.
L'abito per la cronaca è di Gucci, ma non ero a quello che mi riferivo.
(voto 9/10)



Cristin Milioti
Ah, è quella di The Wolf of Wall Street e How I met your mammels.
Ma siamo sicuri non si tratti di Anne Hathaway?
(voto 6-/10)


Anne Hathaway
Ah no, eccola qua Anne Hathaway.
Ma siamo sicuri non si tratti di Cristin Milioti?
(voto 5,5/10)


Margot Robbie
The Gnocca of Wall Street.
Non che col capello nero e un look da darkona sia esattamente da buttare, però molto meglio come biondazza.
(voto 7-/10)


Viola Davis
Ma che uomo affascinante!
Ah, è una donna?
Oops...
(voto 2/10)


Liza Minnelli
Aiutoooooooo!
(voto 1/10)


Kelly Osbourne
Odio ripetermi, però per lei è sempre NO, NO e ancora NO!
Più spaventosa della Minelli.
E l'ombrello poi a che le serve? Per ripararsi da pomodori e ortaggi vari che la gente voleva tirarle?
(voto 0/10)


Lady Gaga
La Germanotta con il suo look glaciale rende omaggio (non so se volontario o meno) alla protagonista del film Frozen, però ormai non se la fila più nessuno, poveretta. Sul red carpet, per dire, erano più fotografate Liza Minnelli e Kelly Osbourne...
(voto 4/10)


Olga Kurylenko
To the wonder woman.
(voto 8/10)


Olivia Wilde
Incinta di 7 mesi, i suoi capezzoli in evidenza sono già pronti all'allattamento.
Futura MILF dell'anno per i prossimi 30 anni, almeno.
(voto 8/10)


Kerry Washington
Altra autorevole prossima MILF, per lei la gravidanza è davvero in dirittura d'arrivo. Peccato che non le si siano rotte le acque durante la diretta televisiva, sarebbe stato un bel colpo per il sonnacchioso spettacolo.
(voto 7/10)


Julia Roberts
Più passano gli anni, e più diventa bella.
MILF of the century ad honorem.
(voto 8+/10)


Sandra Bullock
Altra MILF di ottimo livello.
Peccato solo che ci reciti.
(voto 6,5/10)


Anna Kendrick
Look da scolaretta in vacanza in cerca di divertimento. Poteva forse osare un po' di più, però ci piace!
(voto 7,5/10)


Lupita Nyong'o
Che stile la ragazza, che stile!
Gli manca solo un paio di tette.
(voto 7,5/10)


Karen O
Karen O degli Yeah Yeah Yeahs mi è sempre piaciuta più come cantante che come femmena. Ieri sera però era davvero bella da mozzare il fiato e fare "OOOOO" per lo stupore come i bambini di Povia.
(voto 8,5/10)


Elsa Pataky e Chris Hemsworth
Ammazza che panza!
Thor questa volta c'è proprio andato giù pesante, con il suo martello.
(voto 6+/10)


Channing Tatum e Jenna Dewan Tatum
I più fighi al ballo del liceo.
(voto 7/10)


Jared Leto
Arrivato con il fratello e la mamma.
Ha ha, s'è fatto portare dalla mammina, ha ha!
Non c'è niente da ridere? Quest'anno era la tendenza del momento (si vedano anche Jonah Hill e Michael Fassbender) arrivare accompagnati da mammà? E allora pure per questa scelta Leto fa tendenza.
Stiloso inoltre con il papillon rosso e lo stesso taglio di capelli che ha reso celebre in tutto il mondo Gesù.
(voto 7+/10)



Pharrell Williams
Mr. Cool in persona quest'anno ha puntato più sulla praticità che sull'apparire stiloso. Se non altro era già pronto per la partitella a basket con gli amici a fine cerimonia.
(voto 5/10)


Michael Fassbender
Barbetta rossa curata, papillon, smoking d'ordinanza.
Impeccabile. E troppo figo.
(voto 8/10)


Leonardo DiCaprio
Tra gli uomini, è sempre il più elegante.
Anche se comincio a sospettare che indossi ogni volta lo stesso completo. D'altra parte gli porta fortuna...
(voto 9/10)


Jennifer Lawrence
Arriva Jennifer Lawrence e buonanotte a tutte le altre.
Quasi tutte le altre...
(voto 9,5/10)


"Cooome? Non ho ancora fatto una jenniferlawrencata? Rimedio subito..."


Anche quest'anno, Jennifer Lawrence si esibita nella sua più celebre mossa: la caduta rovinosa. Qualcuno potrà ipotizzare che lo faccia apposta, o che non sia capace a camminare. Secondo me è solo che a questi eventi si presenta piena di alcool come una nave. Così si fa!

Emma Watson
La grande bellezza.
(voto 10/10)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com