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giovedì 12 luglio 2012

Una vacanza a Chernobyl? Certo Bill, vai avanti tu!

Chernobyl Diaries - La mutazione
(USA 2012)
Regia: Bradley Parker
Cast: Jesse McCartney, Jonathan Sadowski, Olivia Dudley, Devin Kelley, Nathan Phillips, Ingrid Bolsø Berdal, Dimitri Diatchenko
Genere: vacanze finite male
Se ti piace guarda anche: Hostel, Rovine, Cabin Fever, And Soon the Darkness, L’ora nera

Chernobyl Diaries è il classico film che quando arrivi alla fine, se ci arrivi, esclami: “Ma che str**zata!”.
Esatto, un capolavoro del cinema di quelli proprio da non perdere, si poteva già immaginarlo preventivamente. Però è estate, un horror un po’ sciocco su un gruppo di ragazzi che se ne vanno in vacanza ci sta e allora ci caschi sempre. Ne hai già visti a decine, di film del genere, ma uno ogni tanto si salva, vuoi per l’originalità dello sviluppo (Rovine), vuoi per un paio di protagoniste fuoriserie (And Soon the Darkness), vuoi per la goduria di veder soffrire dei tizi che se la sono proprio andata a cercare infilandosi in situazioni assurde (Frozen).

Qualcosa mi dice che questa allegra brigata farà una brutta fine...
Chernobyl Diaries appartiene poi a un ulteriore sottogenere del sottogenere vacanze estreme del genere horror: il sotto-sotto genere degli americani idioti che vanno a ficcarsi in qualche guaio nell’Est d’Europa. Tutto ha avuto inizio, credo, con il successo del non eccezionale ma vedibile Hostel, ambientato a Bratislava, in Slovacchia, e il sotto-sotto filone è poi proseguito con l’insuccesso del pessimo L’ora nera. Chernobyl Diaries si pone a metà strada tra i due per riuscita. Una mezza porcheria, anziché una porcheria totale come L’ora nera, ma pur sempre una porcheria.
A salvarlo, parzialmente, c’è l’ambientazione. Unica cosa particolare e affascinante. Affascinante nel senso horror del termine, non affascinante nel senso che è un posto dove porteresti una ragazza per un weekend romantico o i figli come meta alternativa a Disneyland.

Chernobyl è una signora ambientazione per un horror.
Riuscite a immaginare qualcosa di più inquietante?
Un campo di concentramento, forse.
Lo studio di Porta a Porta, ancora più probabilmente.
Comunque diciamo che Chernobyl è una ottima scelta inquietante. Onore del merito di aver avuto un’idea del genere a Oren Peli, autore del soggetto per il film. Oren Peli che è quell’omino che sta dietro a Paranormal Activity, horror cinematograficamente poverissimo ma, per quanto mi riguarda, un’esperienza davvero traumatica. Il problema di Oren Peli è che la sua idea di cinema sembra essere nata a partire da The Blair Witch Project e poi non si è più sviluppata. Il che non è una cosa molto positiva. L’idea di realizzare un horror mockumentary in maniera finto-amatoriale con Paranormal Activity si rivelava efficace, almeno se si stava al gioco, perché sembrava in tutto e per tutto un filmino uscito da YouTube e invece poi accadevano delle cose inquietanti.
Spunto buono per un film, poi basta. Purtroppo invece il non particolarmente peloso Peli, di cui vediamo una diapositiva


Una bambola! Oh mio Dio, che paura!
sembra voler continuare il giochino all’infinito. Prima con la serie da lui ideata The River, guardabile ma davvero modesta e a tratti parecchio ridicola, e ora con questo nuovo filmino.
Chernobyl Diaries non è un mockumentary in senso stretto, però un po’ del mockumentary ce l’ha, fin dall’inizio con l’ex teen idol Jesse McCartney a spasso per l’Europa con la prosperosa fiancée e una meno prosperosa amica. L’allegro trio raggiunge quindi a Kiev il fratello di Jesse McCartney. Che, sorpresa sorpresa, non è Paul McCartney!
La capitale dell’Ucraina, noi italiani ultimamente ce ne siamo resi conto “grazie” alla finale degli Europei, non è una città fortunata, e così il gruppetto finisce nei guai. Se Jesse McCartney è un tipo tutto precisino, il fratello è invece uno spericolato e organizza per la compagnia un viaggetto in una località a sorpresa: Chernobyl!

Come potrete già immaginarvi, la vacanza si trasformerà in un incubo e nel solito massacro di stupidi turisti americani che si avventurano dove non dovrebbero. A non aiutare il prevedibile sviluppo della trama vi sono anche i personaggi: se quelli femminili sono davvero anonimi, sia fisicamente che a livello di personalità, le cose più interessanti dovrebbero arrivare dai due fratelli diversi. Solo che il conflitto tra loro due è appena accennato e avrebbe meritato di essere sviluppato meglio. Tanto per tirar fuori qualcosa di diverso, e di meglio, rispetto al solito horrorino vacanzifero. E invece niente. Così come non arriva nemmeno una dose di piacevole ironia dal personaggio del no-global fattone pure lui in cerca di avventure estreme e radioattive insieme alla tipa.

"Justin Bieber è considerato il mio erede? Che culo!"
La prima mezzoretta del film riesce comunque a essere ancora decente (non ho detto bella, ho detto decente), grazie alla citata interessante ambientazione. Poi, il nulla. O forse il nulla sarebbe stato meglio, visto che invece ci ritroviamo con la solita dose di urla, rumori, orsi (Lost ha fatto scuola), mostri mutanti vedo/non vedo, ma più che altro non vedo, i soliti facili effetti che vorrebbero far sobbalzare lo spettatore dalla poltrona, invece fanno solo venir voglia alla spettatore di scaraventare la poltrona contro lo schermo.
E adesso basta. Questo film mi ha rotto. Vado a scrivere sul mio diario di quanto Jesse McCartney fosse più simpatico ai tempi della serie tv Summerland, quella sì molto estiva, e di come ormai sia stato superato in popolarità, e di gran lunga, da Justin Bieber. E quasi quasi scrivo la sceneggiatura per un film de paura con lui come protagonista: immaginate che bello, un horror con Justin Bieber che viene fatto a pezzi…
(voto 4,5/10)

venerdì 22 giugno 2012

Rock of cinemas

Uno scatto di Mr. Ford quando era giovane. Tanto, ma tanto tempo fa...
Cosa c’è nei cinema questo weekend?
E che vi frega? Tanto lo so che diserterete le sale, nonostante i come sempre preziosi consigli filmici cannibali e quelli un po’ meno preziosi di Mr. James Ford. Fa caldo, si giocano gli Europei e incredibilmente siamo ancora in corsa, non ci sono superfilmoni in uscita, bla bla bla…
Eppure un grande film a sorpresa arriva nelle deserte sale estive, anche se temo sarà distribuito in un numero esiguo di schermi: si tratta di Detachment – Il distacco e, se vi capita, caldo o non caldo, non perdetevelo.
Per il resto, potete anche disertare i cinema e godervi spiaggia, mare, piscina, Europei e bla bla bla…

Rock of ages di Adam Shankman
Il consiglio di Ford: It's only rock and roll... But i like it!
Anni ottanta.
Band al limite del trash come Kiss, Poison, Journey, Def Leppard e compagnia.
Tom Cruise nel ruolo di una rockstar scalmanata.
In una parola: IMPERDIBILE.
Sono già sotto il palco.
Con il Cannibale schiacciato sotto i piedi.
Il consiglio di Cannibal: l’era del trash rock ormai è passata quanto l’era glaciale
Imperdibile sta roba?
Negli USA è un flop colossale, è sbeffeggiato dalla critica e per Tom Cruise questo Ford of Ages potrebbe rappresentare il canto del cigno di una carriera che finora era sopravvissuta a qualunque cosa. Ma la tamarraggine fordiana è sempre la migliore garanzia di fallimento.
Un semi musical sorpassato e giunto fuori tempo massimo che al massimo potrà garantire qualche risata. Di sberleffo.
Pep Fordiola, il trash rock è morto da un pezzo e io ballo sulle sue macerie con la mia musica dubstep!

"Presto! Leggiamo il libro di Cannibal, finché è GRATIS!
Chenobyl diaries - La mutazione di Brad Parker
Il consiglio di Ford: turista cannibale? Ahiahiahiahiahiahiahi!
Ennesima porcata dimenticabile di matrice pseudo horror di quelle omaggiate ed ironicamente citate nel recente ed ottimo Quella casa nel bosco.
Da saltare a piè pari a meno che non si cerchi qualche idea rispetto alle mete vacanziere da consigliare al Cannibale.
Il consiglio di Cannibal: il disastro di Fordobyl
Quasi certamente, anzi certamente al 100%, si rivelerà una porcheria. Però d’estate un horrorino così, che sfrutta pure una delle più grandi tragedie recenti (avvento di Ford escluso), ci può anche stare, in mancanza d’altro. E Tom Cruise agghindato come Mr. Ford il sabato sera non è un altro molto interessante…

"Alzi la mano chi odia Ford..."
Detachment - Il distacco di Tony Kaye
Il consiglio di Ford: il distacco dal Cannibale? Un'utopia meravigliosa.
Film dal respiro vagamente autoriale e dal cast all star - Adrien Brody, Brian Cranston, James Caan per citarne solo alcuni - per il ritorno del regista di uno dei cult anni novanta di casa Ford, American history X.
Inutile dire che le premesse per fare del gran bene - o del gran male, considerati i temi trattati - ci sono tutte, e sarebbe folle perderselo.
Un po' come scegliere di leggere quotidianamente Pensieri Cannibali.
Il consiglio di Cannibal: guardatelo, oppure vi distacco la testa dal collo!
Film visto da pochissimo e film super stramegaconsigliato. Tony Kaye is back e ha tirato fuori una nuova pellicola X davvero notevole. A breve la mia recensione, nel frattempo guardatelo nelle 3 o 4 sale in cui presumibilmente uscirà, oppure per vie alternative.
Non se lo perderà nemmeno Ford, uno che folle lo è di certo visto che lui Pensieri Cannibali se lo legge tutti  i giorni…

"Gli esperti meteo dicono ci sono 40°, ma noi
dopo le freddure di Ford abbiamo deciso di vestirci così..."
Un amore di gioventù di Mia Hansen-Love
Il consiglio di Ford: il primo amore si scorda in fretta, specie se è stato il Cannibale.
Filmetto finto autoriale di quelli che tendo ad evitare per risparmiare al mio fegato incazzature che peserebbero più dell'ennesimo cocktail made by Umberto - e chi l'ha provato, qui dalle mie parti, sa bene di cosa parlo -.
Lo lascio alla piccola Katniss per le sue visioni doposcuola, e lo tengo buono soltanto alla lontana, per un'eventuale stroncatura ricca di bottigliate.
Il consiglio di Cannibal: un amore di film?
Gioventù, una cosa che Ford manco si ricorda più cos’è… Io invece su questo film qualche speranza la riporrei. Dal trailer non sembra un capolavoro, però è una pellicola francese firmata da un’altra giovane regista francese. E, dopo gli exploit di Valerie Donzelli (La guerra è dichiarata) e Maiwenn (Polisse), io voglio essere ottimista anche nei confronti di questo film. Alla faccia della negatività tossica di quel vecchio ubriacone di Ford.

"Meglio controllare che Ford non c'abbia messo del Guttalax..."
Chef di Daniel Cohen
Il consiglio di Ford: state alla larga dalla cucina, soprattutto se cucina il Cucciolo Eroico!
Che Jean Reno si sia clamorosamente svenduto è ormai cosa nota dai tempi in cui De Niro pareva ancora garanzia di qualità, e in questa settimana priva dei classici film italiani da bottigliare ecco in soccorso un titolo che pare rispolverato giusto per cavalcare l'onda del successo televisivo di molti format legati ai fornelli - alcuni dei quali, personalmente, apprezzo anche io -. Ovviamente questo non mi convincerà neppure per scherzo ad approcciare questa roba, che rifilo come una pietanza avariata al mio antagonista sperando che possa contribuire a tenerlo lontano dalla blogosfera e seduto sulla tazza del cesso per almeno un paio di settimane.
Il consiglio di Cannibal: schif
E così scopriamo che Ford oltre che di wrestling è appassionato pure di Antonelle Clerici e Benedette Parodi varie… Ci sarà mai fine al peggio? Ahahaha.
Mentre vi lascio al pensiero inquietante del mio blogger rivale che spadella e balla sulla note di Le tagliatelle di nonna Ford, io evito di commentare ulteriormente i suoi exploit culinari, anche perché per me l'unico Chef rimane quello di South Park. Quanto a Chef il film, con un Jean Reno che a parte Leon non ho mai retto, è una delle rare pellicole francesi da evitare con cura quest’anno.
Ora scappo al cesso. Maledetto Ford, che diavolo mi hai dato da mangiare?

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