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martedì 24 giugno 2014

LA BELLA E PALETTA




La bella e la bestia
(Francia, Germania 2014)
Titolo originale: La belle et la bête
Regia: Christophe Gans
Sceneggiatura: Christophe Gans, Sandra Vo-Anh
Cast: Léa Seydoux, Vincent Cassel, André Dussollier, Eduardo Noriega, Myriam Charleins, Audrey Lamy, Sara Giraudeau
Genere: fiaba tradizionale
Se ti piace guarda anche: La bella e la bestia (Disney), Beastly, Il cacciatore di giganti

C’era una volta, tanto tempo fa, ma nemmeno troppo tempo fa, in mezzo alla pampa argentina un campionissimo di calcio. Lionel Messi era il suo nome. Nel corso della sua straordinaria carriera aveva vinto di tutto e di più: Palloni d’Oro a ripetizione, Champions League, campionati spagnoli. Il Mondiale no. Quello ancora gli sfuggiva. Da molti era considerato uno dei giocatori migliori di tutti i tempi. Questo fino al giorno in cui, preso da un momento di esaltazione, nel corso di una conferenza stampa Messi ha dichiarato: “Sono più forte di Maradona!”.
A Napoli non l’hanno presa proprio benissimo…
Genny Savastano di Gomorra – La serie ha così deciso di punire il megalomane Messi e l’ha trasformato in una bestia. Anzi, peggio ancora, l’ha trasformato in Paletta.

Oltre ad aver assunto un aspetto mostruoso, Lionel Messi è così diventato incredibilmente una pippa a giocare a calcio ed è stato rinnegato dai suoi stessi tifosi. Allontanato dagli stadi e persino dagli oratori di tutto il mondo, il povero (in senso figurato) Messi si è rifugiato in un castello acquistato grazie ai soldi presi con le pubblicità Adidas.
Dopo anni di solitudine, Messi un giorno per caso ha incontrato Bella, la lesbo porcona di La vita di Adele, e se n’è subito innamorato perdutamente. Non proprio ricambiato.




Nel suo lungo corteggiamento, Messi/Paletta/La bestia ha continuamente fatto vedere a Bella l’ultima partita della sua carriera, Italia – Inghilterra dei Mondiali di Brasile 2014, in cui ha giocato con la nazionale azzurra dopo essere stato naturalizzato italiano. Stranamente, in questo modo non è riuscito a conquistarla.
Fino a che un giorno, guardando un documentario su Rai Sport con Max Giusti, Bella ha scoperto tutta la storia dello sventurato Lionel Messi e ha provato un'enorme compassione nei suoi confronti. Soprattutto, si è resa conto che era un campionissimo strapieno di soldi.


Avendo saputo che Messi era riuscito a conquistare la Bella lesbo porcona di La vita di Adele nonostante il suo aspetto terrificante, preso da uno slancio di bontà Genny Savastano ha deciso di trasformarlo di nuovo. Non dandogli l’aspetto che aveva prima, bensì quello della Bestia, che comunque rappresentava un miglioramento notevole nei confronti delle sembianze da Paletta. Felice di questo cambiamento estetico e ancor di più del suo conto in banca, Bella decise di sposare Messi e vissero per sempre felici e contenti.
E soprattutto ricchi.


The End



Recensione cannibale
La bella e la bestia è un ritorno al Medioevo. Nel corso del nuovo millennio abbiamo assistito a un vero e proprio Rinascimento per quanto riguarda il modo di raccontare fiabe, favole e storie varie. Dall’approccio ironico e post-moderno di Shrek in poi, passando per le reinvenzioni dei personaggi fiabeschi della serie tv Once Upon a Time, fino alla resa della Disney, che ha realizzato il moderno e femminista Frozen e la versione malvagia de La bella addormentata nel bosco con Maleficent, il mondo delle fiabe è ormai cambiato. Non è più lo stesso. Persino le poco riuscite riletture in chiave kitsch di Tarsem (Biancaneve) e Tim Burton (Alice in Wonderland) provavano un approccio differente alla materia.
Il francese La bella e la bestia invece no. È un film conservatore, anzi restauratore. Qualcuno potrà dire che è una mossa coraggiosa raccontare una fiaba classica in maniera classica al giorno d’oggi, quando ormai più nessuno lo fa. In realtà, di coraggioso nella pellicola firmata da Christophe Gans non v’è davvero nulla. Si limita a raccontare una storia che tutti, anche i meno appassionati al genere come me, conoscevamo già benissimo, senza innovazioni e anche senza personalità. La bella e la bestia appare un lavoro del tutto inutile, anonimo. La scelta per i ruoli principali di Vincent Cassel e Léa Seydoux, attori spesso protagonisti di film coraggiosi ed estremi, mi ha fatto sperare fino all’ultimo di assistere a una versione in qualche modo, anche solo piccolo, originale. Invece niente. Non c’è spazio per il benché minimo tocco di modernità, o per un approfondimento psicologico dei personaggi, o per un pizzico di umorismo in grado di alleggerire la già nota vicenda. Unico momento divertente, ma involontariamente, quando Bella scappa di casa gridando: “Non dimenticatemi!” alla Renato Zero.
Si salvano allora giusto le affascinanti scenografie e i costumi, mentre pure gli effetti speciali appaiono di serie B, Vincent Cassel con il suo fascino animalesco e la bella Léa Seydoux erano perfetti sulla carta per questi personaggi ma in realtà non convincono per niente, la lunga parte finale tra combattimenti e inseguimenti diventa estenuante e insomma persino come prodotto d’intrattenimento la pellicola fallisce il suo obiettivo.
Non c’è niente di peggio che raccontare una storia di fantasia in maniera del tutto priva di fantasia. La bella e la bestia versione 2014 riesce a farlo, portando a termine la sua missione poco bella e molto bestiale.
(voto 4/10)
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