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lunedì 18 marzo 2013

SINISTER, IL FILM CHE HA FATTO TREMARE BERLUSCONI

Sinister
(USA 2012)
Regia: Scott Derrickson
Sceneggiatura: Scott Derrickson, C. Robert Cargill
Cast: Ethan Hawke, Juliet Rylance, Michael Hall D’Addario, Clare Foley, James Ransone
Genere: sinistrorso
Se ti piace guarda anche: Insidious, Intruders, The Ring, Saw, Twixt

L’incipit di Sinister è di quelli classici: una famiglia si trasferisce in una casa misteriosa. Gente correte, una roba mai vista prima in nessun horror!
Il pater familias è uno scrittore che una decina d’anni prima aveva scritto un best-seller, intitolato mi sembra 3MSC o qualcosa del genere, mentre ultimamente fa fatica a trovare una nuova grande hit. Per riprovare a ritrovare il successo commerciale, segue le tracce di una nuova storia e porta con sé la propria famiglia in quella casa misteriosa di cui sopra, per lavorare al suo nuovo libro. E qui viene alla mente Shining. Che originalità, gente!
Non si tratta però di un romanzo di fiction elaborato come questo


giacché il protagonista di Sinister sta lavorando a un libro che parla di un fatto di cronaca avvenuto realmente, quello di una ragazzina scomparsa misteriosamente puf nel nulla. E qui vengono alla mente cose ancora più spaventose di Shining: gli scrittori di cronaca nera, la tv del dolore, Quarto Grado… Cose del genere. Me la sto già facendo sotto dalla paura.
Pare che invece Berlusconi se la sia fatta addosso al solo leggere il titolo: Sinister, un film sinistro, quindi comunista. Chi è il regista, Nanni Moretti? Fonti non confermate suggeriscono inoltre che Berlusconi ha intenzione di organizzare una manifestazione di protesta per boicottare la pellicola. Gente correte, tutti in piazza!

I titoli possono essere azzeccati o ingannevoli. Se ad esempio un film non troppo distante da questo come Insidious si rivelava un film insidioso, Sinister sarà davvero un film sinistro?
La sequenza d’apertura, con un gruppo di tizi incappucciati impiccati, fa ben sperare. Non che mi piaccia vedere tizi incappucciati impiccati, sia chiaro, è solo che la trovo una cosa veramente sinistra. Qua e là qualche altra componente sinistra emerge ancora. I bambini inquietanti tipo questi


fanno sempre il loro effetto, anche se boh, i tempi di The Ring e The Orphanage sono lontani e quindi basta con i bambini inquietanti nei film orrore. Gente correte, protestate pure contro lo sfruttamento del lavoro minorile nelle pellicole di paura!

"Maronna mia! Era da Avatar che non vedevo qualcosa di così spaventoso."
Che poi di paura non me ne ha fatta per niente, questo Sinister. Colpa del film, forse, o colpa mia che magari non ero nel mood cagasotto on. Mi ha fatto più ridere che paura, cosa non proprio bella per un horror serio, troooppo serioso come questo.
Il Bughuul, Mr. Boogie, il mostrone del film, che cosa mi rappresenta? Con quella faccia da simil-Saw dovrebbe spaventare? Credo di aver superato la fase in cui avevo paura del Babau già da parecchi anni, mi spiace. Da un punto della strizza, Sinister non è quindi una pellicola che funziona o, almeno, con me non ha funzionato. La paura d’altra parte è una componente troppo soggettiva, i meccanismi che l’attivano possono comprendere traumi infantili, fobie personali o altro. Cercando di osservare il film con occhio oggettivo, come metodi di spavento il film gioca a tratti con la costruzione di atmosfere sinistre, e lo fa bene, mentre altre volte ricorre alle tecniche dell’apparizione mostruosa improvvisa, ATTENZIONE SPOILER come nella ridicola ultimissima scena FINE SPOILER.
Far paura così però è troppo facile. Come quando vai alle spalle di una persona e gli urli fortissimo: “BUUU”.
Tutti capaci così. Scendiamo in piazza per protestare contro queste facili tecniche spaventose!

"Non sto facendo lo sguardo da bel tenebroso,
è solo che non ci vedo una mazza. Oh, gli anni passano per tutti..."
Come horror non mi ha insomma convinto, semplicemente perché non mi ha fatto paura, non mi ha messo i brividi. Il metro di giudizio di un film horror è quello, un po’ come per valutare la riuscita di una pellicola comica è essenziale il numero di risate fatto registrare al risatometro.
Come film nel complesso invece Sinister non è del tutto da buttare. La regia pur non facendo gridare al miracolo sa fare il suo dovere, le atmosfere come detto a tratti riescono ad essere se non spaventose almeno sinistre, e la storia dello scrittore che finisce risucchiato dentro la vicenda che dovrebbe raccontare è sempre fascinosa. Anche se poi certo non è ai livelli de Il seme della follia e nemmeno dell’ultimo di Francis Ford Coppola Twixt.
Poco convincente inoltre il cast. Ethan Hawke a me sta simpatico. Non l’ho mai visto recitare in maniera portentosa, però è comunque stato protagonista di miei cult personali come Gattaca e Prima dell’alba e di cult collettivi come Explorers, L’attimo fuggente e Giovani, carini e disoccupati. Un grande, insomma. Qui invece mi è sembrato fuori forma e fuori contesto. La tipa che interpreta sua moglie, tale anonima Juliet Rylance, poi chi è? Un po’ meglio i due figlioletti, Michael Hall D’Addario, già mitico in Una famiglia all’improvviso - People Like Us, e Clare Foley, che sembra la sorellina della tipa rossa di Harry Potter. I loro due personaggi avrebbero però potuto avere maggiore spazio, anche perché se volete fare un film con bambini inquietanti, almeno sfruttateli a dovere, no?
Sinister per una visione senza troppi fronzoli comunque funziona anche, al punto che è già stato commissionato un sequel. Negli USA ha incassato una $ 50ina di milioni e, a fronte di una spesa di appena $3 milioni per realizzarlo, hanno visto che può valere la pena tentare un bis. Anche perché al giorno d’oggi un sequel non lo si nega a nessuno. Gente, scendiamo in piazza e protestiamo: basta sequel!
(voto 5,5/10)



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