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giovedì 26 febbraio 2015

CANNIBAL MUSIC - I DISCHI DI FEBBRAIO 2015





L'appuntamento con la rubrica dedicata alla musica del mese prosegue. Nonostante i miei problemi di memoria e di mente in generale, non me ne sono scordato ancora e quindi ecco che, dopo i dischetti ascoltati a gennaio, andiamo a scoprire alcuni degli album passati dalle parti di Pensieri Cannibali nelle ultime settimane.

Verdena “Endkadenz Vol. 1”

I Verdena hanno fatto un altro disco tipicamente verdeniano. Prendete la cosa sia in senso positivo che in senso negativo.
Positivo perché i tre bergamaschi restano sempre la realtà più forte (o forse dovrei dire l'unica?) della scena rock italiana attuale. Questo nuovo impronunciabile Endkadenz Vol. 1 ci conferma una rock band capace di una cura nel suono che non ha pari dalle nostre parti e conosce poca concorrenza pure a livello internazionale, se non altro tra i gruppi chitarristici. In più, nonostante manchi il pezzo bomba alla “Luna” o alla “Valvonauta”, ci sono alcuni highlights notevoli come l'esaltante “Un po' esageri” e la ballatona visionaria “Diluvio”.
Negativo perché, nonostante la maturità nel sound e nella capacità di scrittura raggiunta, questo disco non aggiunge niente di nuovo o di fondamentalmente differente rispetto a quanto già fatto dai tre in passato. Chi li odierà continuerà a odiarli. Chi li amerà continuerà ad amarli. In attesa di sentire anche il Vol. 2 in uscita nei prossimi mesi, questo Endkadenz Vol. 1 non cambia di una virgola ciò che già si sapeva della band. Piaccia o meno, i Verdena sono sempre gli stessi.
(voto 7-/10)

martedì 23 dicembre 2014

LE CANZONI CHE HANNO SEGNATO IL 2014 DI PENSIERI CANNIBALI, N. 20-11





Avete presente le canzoni di Natale?
Belle, vero? Creano un'atmosfera magica. Jingle bells, jingle all the way. Che gioia.
Ecco, io le odio. Per rimediare, in mezzo a tutto questo clima festivo, ho tirato fuori la Top 20 delle canzoni che più mi hanno accompagnato nel corso degli ultimi 12 mesi. C'è dentro roba un po' di tutti i tipi e di tutti i generi. Tranne di genere natalizio.
Dopo i 20 album del 2014, ecco i 20 brani dell'anno di Pensieri Cannibali, a partire dalle posizioni dalla 20 alla 11.


domenica 13 gennaio 2013

MUSICA ITALIANA, ER MEJO DER 2012


Io e la musica italiana non andiamo molto d’accordo. Un po’ come io e il cinema italiano. Un po’ come io e qualunque cosa italiana.
Tralasciando questo minuscolo, piccolissimo, insignificante dettaglio, vi propongo i 10 artisti/band provenienti dalle varie parti dello Stivale che più ho apprezzato nel corso del 2012.
Via alla Top 10 anzi, visto che siamo in ambito italiano, via alla Cima 10!

10. Lo Stato Sociale
Sono così indie che quasi quasi non mettevo Lo Stato Sociale tra le band italiane dell’anno perché ormai sono troppo commerciali.



9. Vadoinmessico
Vadoinmessico?
Mah, se tutte le band nostrane fossero così Restoinitalia.



8. Edda
Eddai, Edda è un grande e i suoi testi sobrissimi sono fantastici.



7. Cosmetic
Niente cosmetici, per i Cosmetic. La loro musica è bella così: senza trucchi, acqua e sapone.




6. Maria Antonietta
All’inizio non mi piaceva molto, la sua voce da ghigliottina. Poi, come capitato in passato ad esempio con Carmen Consoli, mi ci sono abituato e adesso sono pronto a incoronarla come regina delle cantantesse italiane 2012.



5. Iori’s Eyes
Basta un solo fugace sguardo, per rimanere ammaliati dagli occhi di Iori.



4. Two Fingerz
La loro non è musica hip-hop e non è house music. La loro è mouse music.



3. Drink To Me
Sicuri sicuri siano un gruppo italiano?
(e questo credo sia il complimento più bello che io possa fare a un gruppo italiano)



2. Tre allegri ragazzi morti
Il gruppo più vivo della scena musicale italiana zombie? I Tre allegri ragazzi morti.



1. Colapesce
“Un meraviglioso declino” di Colapesce è il disco italiano più bello che ho pescato quest’anno. Senza neanche aver bisogno di una canna.


martedì 4 dicembre 2012

MAN OF THE YEAR 2012 - N. 17 COLAPESCE

Colapesce
Vero nome: Lorenzo Urciullo
Genere: leggendario
Provenienza: Siracusa, Sicilia, Italia
Età: ?
Il passato: negli Albanopower
Il suo 2012: l’album d’esordio “Un meraviglioso declino”
Il futuro: diventare il leader della scena indie italiana?
Ti potrebbero piacere anche: Dente, Le luci della centrale elettrica, Brunori Sas, Perturbazione
Perché è in classifica: perché ha inciso il disco italiano dell’anno (non che ci andasse molto…)

Colapesce è un cantautore che prende il suo nome d’arte dalla notissima (?) leggenda siciliana.
Quale leggenda siciliana?
La leggenda di Colapesce, appunto, che potete andare a riscoprirvi su questo sito.
Qui però non parliamo di leggende, o forse sì. Colapesce potrebbe diventare una leggenda per quanto riguarda lo stitico panorama musicale italiano? Per adesso è ancora un pochino presto per dirlo, però i presupposti ci sono tutti.
Lorenzo Urciullo (adesso capite perché ha scelto di non usare il suo vero nome…), già cantante e leader degli Albanopower, dopo aver esordito in proprio con un sorprendente EP nel 2010, quest’anno ha pubblicato il suo album d’esordio ufficiale, "Un meraviglioso declino", un disco che a dispetto del titolo è un meraviglioso inizio per la sua ascesa. Nonché un primo passo nella direzione per trasformarsi in leggenda.







domenica 10 giugno 2012

Euro 2012 cannibale: Spagna VS Italia, Irlanda VS Croazia

Recupera la giornata 1 (Polonia – Grecia, Russia – Repubblica Ceca)
Recupera la giornata 2 (Olanda – Danimarca, Germania – Portogallo)

Gruppo C
Spagna – Italia
Ore 18:00

Eccoci arrivati finalmente al tanto atteso (insomma...) esordio degli Azzurri. Di nuovo al centro di polemiche su scommesse e scandali giudiziari vari, proprio come alla vigilia di Spagna 1982 e di Germania 2006. Scommettiamo che anche questa volta l’Italia trarrà la propria forza da questo clima incandescente?
Meglio di no, se non vogliamo finire pure noi indagati!
I pronostici cannibali comunque proseguono, non a scopo di lucro - meglio precisare -, basandosi come ormai consuetudine su fattori che con lo sport non hanno tantissimo a che vedere. In occasione di Spagna – Italia, in qualche modo si parla però anche di calcio, visto che scendono in campo le compagne dei calciatori.
Raffaella Fica Fico, showgirl (???) e fidanzata o ormai più probabilmente ex di Super Mario Balotelli rappresenta la bellezza italiana

"Cannibal, ma che cazzo di foto mi hai scelto?"

contro la giornalista e promessa sposa del portiere spagnolo Casillas, Sara Carbonero, a rappresentare le muchachas spagnole. Chi avrà la meglio?

"E io intanto me magno la pasta italiana!"

Il gol è della Spagna. Sorry Fica Fico, ma la Carbonero esta mas guapa.

L’Italia risponde con la musica. Non che siamo fortissimi su questo campo, di solito, però certo che anche gli spagnoli non se la cavano benissimo, al punto che si ascoltano persino la “nostra” (certo non mia) Laura Pausini…
Andiamo allora a spulciare nella scena indie.
L’Italia si gioca la carta Colapesce, autore di uno dei migliori album degli ultimi tempi cantati nella lingua di Dante, e purtroppo pure di Moccia.


La Spagna risponde con La Oreja de Van Gogh, gruppetto pop piacevole e molto estivo.


In questo caso, non c’è davvero storia. L’Italia s'è desta, segna e pareggia i conti!
Dai che vinciamo, dai che vinciamo…

Passiamo ora al cinema. L’Italia prova a giocare duro, con una pellicola tosta come A.C.A.B. (All Cops Are Bastards) di Stefano Sollima. Peccato non sia una pellicola poi così tosta e bastarda e il suo tiro poco potente finisce comodo tra le braccia di Casillas.
La Spagna si gioca invece una carta sulla carta più coraggiosa, con un thriller intimo, raffinato e d’atmosfera e… sorprende la difesa italiana, del tutto impreparata a una mossa del genere. Aparecidos, intrigante film di Paco Cabezas, fa centro e realizza il gol del 2 – 1 che mette fine alla partita. Dov'è la vittoria?
(spero che in campo le cose vadano meglio per la nostra nazionale, ma ci credo poco…)

Risultato cannibale: Spagna – Italia 2 – 1
L’Italia c’ha messo il cuore, ma non è andata oltre il goal del cantante Colapesce. Per la Spagna campione d’Europa e del mondo in carica decisivi Sara Carbonero e Paco Cabezas.

"Cannibal, se non punti su di noi ti faccio un culo così!"
Gruppo C
Repubblica d’Irlanda – Croazia
Ore 20:45

Dopo la tensione per la partita dell’Italia, ci si può rilassare bevendo un po’ di Guinness e seguendo l’Irlanda guidata da Trapattoni contro la Croazia.
L’Irlanda ci prova con il cinema, schierando uno dei suoi registi più rappresentativi, Jim Sheridan, autore di classici della cinematografia locale come Il mio piede sinistro e Nel nome del padre. Il suo ultimo film, il mediocre thriller Dream House con Daniel Craig, è però un tiro che si perde abbondantemente a lato della porta croata. Trapattoni si agita come una bestia in panchina e comincia a fischiare e a fare i suoi riti scaramantici.
Occasione sprecata per l’Irlanda, ma la Croazia non ne approfitta, giocandosi la carte del recente film Il sentiero, che non ho ancora visto e quindi la conclusione non arriva manco in porta.
Partita finora spenta, la Croazia prova a "rifarsi" (letteralmente) puntando sulla bellezza di Nina Moric.


Qualche tempo fa avrebbe magari funzionato, ma oggi la showgirl (???) croata è troppo siliconata e rifatta e le sue labbra esplodono proprio mentre cerca di inzuccare la palla in rete.
Trapattoni per rappresentare la bellezza irlandese punta invece sulla più sobria neo-diciottenne (e quindi legale) Saoirse Ronan, memorabile protagonista di Amabili resti, Hanna ed Espiazione e presto in arrivo con l’annunciato blockbusterone L’ospite - The Host, film tratto da un romanzo della famigerata autrice di Twilight Stephenie Meyer con regia di Andrew Niccol, uno passato da Gattaca a In Time. In attesa di scoprire se la pellicola, di cui è appena arrivato il trailer italiano, si rivelerà una figata o una boiata, la giovane attrice segna e porta in vantaggio l’Irlanda!

"Oooh, con quelle labbra la Moric dà merda pure alla Parietti!"


La Croazia prova a rispondere con la cantante pop più famosa della sua storia, tale Severina Vuckovic.
Il tiro finisce penosamente fuori dallo stadio, tra le risate e gli sberleffi del pubblico irlandese mattacchione e naturalmente già ubriaco.


I tifoni irlandesi fanno ormai festa, pregustandosi il loro numero musicale in arrivo. Dalla panchina si alza Bono degli U2 sicuro di sé, ma il coach Trapattoni lo fa tornare subito seduto, preferendo mettere in campo i più cazzuti Ash. Nonostante siano ancora dei giovinastri, hanno appena compiuto già 20 anni di attività, da poco festeggiati con un best of e questa è una delle loro hit, “Burn Baby Burn”, con cui infuocano la rete avversaria. 2 – 0 per l’Irlanda e triplice fischio dell’arbitro.


Risultato cannibale: Repubblica d’Irlanda – Croazia 2 – 0
Facile vittoria per gli irlandesi contro una spenta e svogliata Croazia, con reti di Saoirse Ronan ed Ash.

giovedì 16 febbraio 2012

Sanremo 2012: Gianni Morandi e il collare dei segreti

Strane pratiche sessuali in atto sul palco dell'Ariston...
La prima serata di Sanremo 2012 si è rivelata penosa sotto tutti gli aspetti: musicale, culturale, televisivo. L'unica nota positiva è stata l'assenza di Albano. Dopo "Amanda è libera", aveva proposto il pezzo "Schettino è libero", ma è stato considerato un testo troppo eccessivo e punk rock per il Festival.
Ieri poi ho commesso il grave errore di non arrivare preparato a Sanremo.
Perché non ho studiato le biografie degli artisti in gara?
Ma và, quali biografie? Chi più, chi meno, è tutta gente che si vede giusto una volta all’anno, come Babbo Natale, quindi le loro biografie si somigliano tutte.
E poi, ma quali “artisti”?
Sono arrivato preparato nel senso che prima di sorbirmi le 12 ore di diretta festivaliera mi sono sparato dosi massicce di cantanti che sanno effettivamente cantare come Adele, Emeli Sandé ed Etta James. Che voce c’aveva, Etta James? E che disco era At Last!, il suo album del 1960 che suona più moderno di tutte le cose udite ieri sera?
E poi anche un po' di musica italiana decente. Ovvero Colapesce.


Oltre che con la musica, sono arrivato preparato anche a livello di droghe. L’avevo annunciato ieri e oggi mantengo la promessa.
Quale droga prendere?
Cocaina?
Nah, fa andare troppo su di giri e poi non riesco a stare fermo a vedermi sta lagna.
La Maria?
Ma no, quella la lascio alla de Filippi e ai suoi amichetti.
Metanfetamine?
Assolutamente no. Quelle non c’azzeccano con la musica. Per quelle ci vorrebbe un pezzo più tipo gli Sleigh Bells


Niente coca, niente MDMA, anche perché I Baustelle non sono nei paraggi, e allora vado di… Ero.
La cara, vecchia ero. Da bravo ragazzo dello zoo di Sanremo. Non va più di moda da un 20 anni circa, ma non credo sia un grosso problema, considerando che il Festival sembra essersi fermato musicalmente a fine anni ’60, primi ’70 al massimo. A Sanremo è infatti come se la musica elettronica e l’hip-hop non ci fossero mai stati. Come se manco la disco music e la rivoluzione punk fossero mai successi.
Capisco il fatto che si tratti di una rassegna di musica leggera, anche se martedì più che una kermesse sonora è sembrato un episodio di Casa Celentano, però la musica pop internazionale di oggi non può prescindere dalle influenze della musica hip-hop ed electro. Persino Justin Bieber, che non è che sia ‘sto sveglione, sta preparando un disco prodotto da Diplo e annuncia di voler far pezzi dubstep. Persino Madonna che non è tanto più giovane del Morandi collabora con M.I.A. e Nicki Minaj.
Ma a Sanremo niente. È come se fossimo fermi agli anni ’20, ma senza lo stile di The Artist.
E allora io vado di ero. Così sono pronto ad affrontare un’altra serata sanremese.
Che si alzi il sipario e che qualcuno me la inietti in vena SUBITO.

Sanremo 2012: Seconda serata
Le cose partono già meglio rispetto ieri. Anche perché, onestamente, peggio non si poteva davvero fare. Mi rifiuto di credere si potesse fare peggio.
I Soliti Idioti nell’anteprima fanno subito spanzare - non rompete a me piacciono! - con una gag in cui il Nongio Mandelli chiede:
“Ma ci saranno gruppi metal a Sanremo? Ci saranno i Verdena?”
E già solo per aver nominato i Verdena in una prima serata di Raiuno, si merita una standing ovation, altroché Celentano.
Poi, per carità, i Soliti Idioti Nongio e Biggio possono piacere o meno, far ridere o meno, però perlomeno appartengono a questo decennio, a questo secolo, a questa epoca, al contrario di mummie imputridite come Morandi e Celentano che hanno fatto il loro tempo, l’hanno fatto male, e adesso che li levino dalle p… No, oggi cercherò di evitare le parolacce. È una sfida contro me stesso. Niente parolacce.

L’inizio vero e proprio della serata dall’Ariston è all’insegna dell’I Have a Dream di Martin Luther King. E se vi andate a rivedere il mio post di ieri, nella didascalia sul comico Louis C.K., io avevo anticipato il mio I Have a Dream personale. Coreografo di Sanremo, ti ho anticipato di brutto.
La musica del balletto è quella figata di “Intro” dei The XX. Questa info segnatevela che sui blog meno preparati non la troverete.
Martedì serata all’insegna dei vecchi idioti, oggi serata all’insegna dei Soliti Idioti e finalmente si ride!
Sciono sciubito da voi con questa blog-cronaca senza parolacce e si parte subito con la cantante numero 1 dell'edizione:

Nina Zilli
Bella scosciata, look con treccina, un po’ in stile Frida versione Salma Hayek.
Canzone carina, credo sarà tra le poche di questo Festival che le radio avranno il coraggio di inserire nelle loro playlist. E che io avrò il coraggio di ascoltare ancora.
(voto 7)

Stasera funziona persino il televoto! Ma che succede? Miracolo a Sanremo? I primi 10 minuti di Festival ed è tutto incredibilmente piacevole: The XX, I Soliti Idioti, Nina Zilli… io non mi lamento.
Poi arriva Rocco Papaleo. Vabbè, non fa ridere, ma almeno non è urtante come quel rincogl… niente parolacce, Cannibal, ricorda! Volevo dire quel rimbambito di Celentano. Rimbambito non è una parolaccia.

Arisa
La mia seconda preferita. Che stanno facendo, a Sanremo? Hanno tirato fuori il meglio subito. Sarà merito dell’ero? Temo seriamente per ciò che succederà dopo, quando mi spareranno in faccia il peggio a raffica e soprattutto quando l’effetto della droga arriverà all'inevitabile fase down.
Ma intanto godiamoci questa partenza positiva con Calimero Arisa.
Oggi cala La notte e il pezzo mi sembra più lagnoso… Se le canzoni migliori di ieri stanno calando, chissà cosa succederà con quelle che già mi avevano fatto schifo?
(voto 6+)

Gigi D’Alessio e Loredana Berté
In rete c’è chi come Silvano di 31canzoni ha fatto notare un’inquietante somiglianza tra la Berté e Gene Simmons dei Kiss, mentre GG D’Alessio mi pare vestito come un bimbominkia di 13 anni anche se per età dovrebbe somigliare più al Tony Pisapia del film di Sorrentino L’uomo in più. E invece no, sembra un bimbominkia. Sarà l'influenza della Tatangelo?
La Bertè secondo me sotto a quegli occhiali da sole nasconde uno sguardo da Medusa, tipo che se la guardi muori.
A fine esibizione se li toglie e spero fulmini in diretta tv GG D’Alessio.
Purtroppo non succede niente.
Questa sono delusioni. Queste sono cose che fanno male.
(voto 0,5)

Gianni, tranquillo. Adesso a te ci pensa la nave scuola Costa Canalis.
Arrivano Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez. La prima arriva con dei cuscini in mano e si inginocchia davanti al membro di Gianni Morandi.
Sfacciata Eli, che mi combini? Non so se quando ti hanno chiamato per fare un lavoretto al Festival di Sanremo intendevano quel genere di lavoretti… però credo che Morandi non se ne lamenterà troppo. Anche perché la Canalis a presentare non è capace, a recitare tanto meno, a cantare lasciamo stare, a ballare per carità, almeno quello lo saprà fare bene, no?

Pierdavide Carone e Lucio Dalla
Questa canzone racconta la storia di una putt… niente parolacce.
Di una escort, questa canzone parla di una escort che si chiama Nanì perché Ruby sarebbe stato troppo spudorato. Musicalmente siamo però a livelli di lagna assoluta. Roba che neanche l’ero riesce a far sembrare più interessante.
(voto 2)

Ma questa sera si esibiscono anche i giovani.
Adriano, non sto parlando di te.

Zac Efron VS. Sabrina Misseri
Alessandro Casillo
È un tizio con capello alla Justin Bieberon di 15 anni. Una masnà (bambino in piemontese, per tutti i terr… meridionali in ascolto ahahah).
Il suo stile di canto è quello del canto da boyband backstreet boys school yeaaah che sento già le ragazzine urlanti ai suoi piedi in tempesta ormonale lanciargli addosso orsetti e mutandine profumate.
Più che il Bieberon assomiglia a Zac Efron. Il capello emo con la frangia nel resto del mondo non va più da un paio d’anni circa, ma come al solito in Italia le mode arrivano con un fuso orario tutto particolare.
La sua canzone fa abbastanza pena, però non me la sento di infierire troppo, anche perché credo ci siano leggi in difesa dei minorenni contro i feroci blogger cattivi.
(voto 5)

Giordana Angi
Questa tizia mi ricorda qualcuna, ma non so chi… Ha 18 anni, quindi se faccio apprezzamenti sessuali pesanti sul suo conto non credo di incorrere in gravi problemi legali, però evito visto che con ‘sto poncho anti-stupro che indossa non mi ispira manco per un cazz… ehm, manco per un pene. Pene non è una parolaccia.
Il suo modo di cantare mi dà profondamente fastidio. Non so chi sia il suo insegnante di canto, di sicuro non uno bravo, ma se fossi io le direi: “Così no. Così non si canta. Così si fanno solo scappare le persone.”
Dopo Alessandra Amoroso, nuove voci urticanti crescono.
Ma perché in Inghilterra c’hanno Adele e noi c’abbiamo Giordana Angi?
Comunque ah! Ho capito chi mi ricorda: Sabrina Misseri.
Ok, allora la smetto di parlare male di lei, che non si sa mai…
(voto 3)

Gianni Morandi per fare il giovane dice: “Ma che palle”. Ma quanto è ggggggggiovane?
Comunque i due sbarbati di cui parlavo sopra si sfidano al televoto come in Amici di Maria de Filippi. Cioè, adesso Sanremo imita Amici? Stanno messi davvero alla frutta, stanno messi.
Comunque passa lo Zac Efron de ‘noantri, superando giustamente la fastidiosa Sabrina Misseri non (si spera) killer.
Però adesso basta con tutta ‘sta meglio gioventù. Sono già passati 10 secondi da quando non fanno vedere qualcuno tirato fuori da un mausoleo. E allora arrivano i…

Matia Bazar
Il batterista mi sembra un po’ troppo scatenato, non vorrei mai gli venisse un ictus… E il chitarrista, o colui che fa finta di suonare la chitarra, quanti anni ha? 190 mila milioni?
La cantante non è più vestita da Regina Cattiva di Biancaneve, però ha comunque un che di maligno addosso che mi inquieta.
La canzone non è nemmeno tra le più schifose che si siano sentite nella storia della musica. E questo è uno dei più bei complimenti che mi sentirete proferire codesta sera.
(voto 5)

Giudizio tecnico a latere: Belen è davvero una gran bella porcellona!
Fine giudizio tecnico.

Eugenio Finardi
Elisabetta Canalis lo annuncia come: Ugenio Finardi.
Lui Ugenio, tu Canalis sei un Genio!
Adesso capisco cosa ci vedeva Giorgione Clooney in lei.
La canzone di Ugenio comunque è davvero una vergogna spaventosa.
Il testo dice: “Tu sembri ridere di me”. Embè, Ugenio, anche tu te le vai a cercare cantando in questo modo penoso.
(voto 0)

Francesco Mandelli e Biggio alias I Soliti Idioti atterrano al Festival di Sanremo.
Fanno ridere, senza strafare, senza mettersi a fare comizi politici, senza andare avanti per 50 minuti… Sono contento così!
Per ora il top di questo Festival, Giorgia Suina a parte.

E dopo il Nongio, spazio ancora ai giovani.
CGIL, CISL e UIL per una volta sono uniti a protestare contro questo Festival: basta con tutta questa gioventù!
Nuova sfida Maria de Filippi style…

Io ho sempre voglia
Il nome di questa band è Io ho sempre voglia. Uh, che sfacciati. Che porcelloni. Che nome scandaloso. Chi vogliono essere, i Sex Pistols italiani?
Invece no: il cantante è il meno appealing della compagine, nonostante una bombetta Arancia Meccanica, basettoni Supergrass e un piercing al naso alla… Ke$ha, però il maestro d’orchestra che si sono scelti è uguale a Billy Corgan e il batterista somiglia a Zack de la Rocha dei Rage Against the Machine! ‘Sti qua adesso mi sa che buttano giù l’Ariston con il sacro fuoco del rock'n'roooooll.
E invece propongono un pop-rockettino all’acqua di rose che sembrano una versione aggiornata dei Nomadi. Con quell’idolo di batterista che si ritrovano potrebbero rockeggiare molto di più, però la canzoncina è caruccia. Tra le cose migliori sentite in questo Festival. Il che è tutto dire…
(voto 6,5)

Celeste Gaia
Celeste è una biondina carina di 21 anni che sembra un po’ Avril Lavigne e un po’ Alice nel paese delle meraviglie. In più mentre canta fa delle facce strane. Mi piace, lei. E la canzone? Un po’ tanto una minchia… un po’ stupidotta, anzi parecchio stupidotta, roba da diventare un potenziale tormentone trash. Però dai, io la promuovo in maniera molto maschilista soltanto per il look da zoccoletta del paese.
(voto 6)

E c'è chi pensa che la Berté con GG D'Alessio siano una coppia strana...
Chi dei due passa il turno? I RATM dei poveri o la bella del paese?
Che emozione! Oooooooh…
Tra i due alla fine passa il gruppo dal nome sessualmente esplicito, i Sex Pistols italiani... *__*
Giusto così, anche perché Sanremo di certo non è il paese delle meraviglie e quindi la Celeste/Alice si può svegliare e tornarsene a casa.

Cambio d’abito delle due prime donne, o meglio le sostitute della russa che se la russa in comodino.
Ah, Ivana Mrazova è cieca? Vabbè, ma solo perché lei è cieca non significa che noi non possiamo vederla.
Dite che è ceca, nel senso della Repubblica Ceca?
Sorry.
La Canalis comunque si è messa addosso uno straccetto da battona d’alto bordo, mentre Belen ha il fegato di presentarsi sul palco con un abito fosforescente che si vede pure da Marte.
Ma l’ho già detto che la Canalis è passata dallo stare con George Clooney, l’uomo più posato e classico del mondo, il perfetto uomo GQ, il Don Draper della situazione, a quel pazzo scatenato di Steve-O? Il Jackass Steve-O. Quest'uomo qua, che però a stare insieme alla Canalis si troverà a dover affrontare la sfida più impegnativa di tutta la sua intera vita…


Emma Marrone
A proposito di vestiti, Emma è vestita con un tailleur molto donna in carriera anni ’80. Peccato si fasci le tettone anziché esibirle generosamente come quella zoccola di Belen.
La canzone mi piace più di ieri. Anche se piacermi è un termine mooooolto generoso. E dettato dall'ero.
Era la favorita della vigilia, adesso sentendola meglio è proprio il classico pezzo sanremese, in pratica tiene la vittoria in tasca. Anzi, la tiene in mezzo alle sue tettone.
(voto 6+, ma se facesse vedere un po’ più di carne il voto potrebbe anche levitare)

Ivana Mrazova, che chiamano Ivanka Mmmmzova, alla fine ci sarà o non ci sarà?
Il mistero, creato ad hoc per creare un personaggio intorno a una tizia che nessuno sa chi sia, è destinato a proseguire. La ragazza, poveretta, dopo 6 ore ce la fa ad arrivare. Senza collare al collo e senza stampelle.
Giudizio tecnico: è una topolona gigante, ma sembra una ritardata mentale. Il sorriso non è un granché, così come il suo italiano, che è comunque meglio di quello di Morandi. E con 'sto collo lungo da giraffona, te credo le è venuto il torcicollo. Si sarà sforzata troppo per cercare di mangiare le foglie sugli alberi.
Ma comunque per ste due tette attaccate a un fisico statuario era davvero necessaria menarla per una serata e mezzo di attesa? Bah.
Io preferivo l’ironia volontaria di Belen e quella molto involontaria della Elisatetta.
E dopo la Ivanka Kuntz comunque arrivano i…

Marlene Kuntz
Dopo Canzone di oggi, Canzone di domani, La canzone che scrivo per te e La canzone di sto Kuntz, si mantengono coerenti almeno nel titolo con Canzone per un figlio. Canzone che non è al livello del passato,  nemmeno da lontano, però almeno stasera sembrano meno sanremesi e sembrano anche avere un po’ di grinta in più. Verranno eliminati di sicuro.
Che figata sarebbe stata però avere i Marlene Kuntz di una quindicina d’anni fa sul palco dell’Ariston?
Giletti in prima fila sarebbe stato spazzato via dalle distorsioni di chitarra!
(voto 6,5)

Arriva la pubblicità della Sisal:
Lasciatemi cagare, con la carta igienica in mano.
Lasciatemi cagare. piano piano.
Lasciatemi cagare, perché ne sono fiero.
Lasciatemi cagare, sono l’italiano vero.
Ma non doveva esserci anche Toto Cotugno, in 'sto Festival?
Vabbè, non lo rimpiango certo. Anzi, meglio non nominarlo nemmeno che poi magari compare da qualche parte.

Irene Fornaciari
Oggi si presenta con un look meno agghiacciante di ieri, diciamo che stasera la paesana ha tirato fuori l’abito della festa.
Sembra una strega. Preferisco non dire altre cattiverie sul suo conto, altrimenti Amelia Fornaciari mi lancia qualche maledizione strana.
(voto 3menda)

Samuele Bersani
Canzone da cabaret, da musicarello d’altri tempi.
Un poppettino leggero e (quasi) gradevole, però Bersani potrebbe anche ambire a di più. Chessò, diventare segretario del PD.
Ma perché le battute su Bersani vengono sempre fuori penose?
Rimpiango sempre di più Berlusconi…
Ehm, ma anche no.
(voto 6)

Altro siparietto dei Soliti Idioti, questa volta con i personaggi di Maria Luce e Giampietro.
Non divertenti quanto Father & Son, però la loro canzone “È normale” è più figa e sicuramente più rock della gran parte dei pezzi sentiti finora.
La frase più bella di questo Festival la dice il Mandelli: “Oddio che schifo, c’è Gianni Morandi”.
Standing ovation.

Altri due giovani in gara l’uno contro l’altro, in questo giuoco al massacro chiamato Sanremo.
Erica Mou
Lei si era già fatta notare con il pezzo Giungla. È carina, sembra un po’ Katharine McPhee, la protagonista della nuova serie Smash. L’avete vista? Non che sia un capolavoro, però andate a vedervela invece di perdere tempo con questo schifo di Festival di Sanremo.
Non male la sua canzone acustica, anche se mi aspettavo una cosa musicalmente un tantino più coraggiosa.
(voto 6,5)

Bidiel
La loro canzone si chiama “Sono un errore”. Che altro vi devo dire? L’errore l’hanno fatto loro a presentarsi a Sanremo, visto che fanno un pop-rock frizzante decisamente meglio di molte altre proposte sentite dai “big” del Festival.
(voto 6,5)

Un peccato che non possano passere il turno entrambi, visto che sono i due migliori tra i giovani, però cercherò di farmene una ragione e continuare a vivere comunque.
Passa il turno Erica Mou e, secondo me, andrà a vincere la categoria GGGGGgiovani tutta.
Ma torniamo ai big (?)...
Chiara Civello
A detta dei “conduttori” Morandi e Papaleo questa tipa è famosa ovunque. Sarà, ma se andate a chiedere in qualunque paese del mondo:
“Do you know Chiara Civello?” secondo me vi puntano una pistola in faccia. Come minimo.
Comunque ha il suo perché, sta tipa sconosciuta ovunque.
(voto 6)

Elisatetta, hai perso qualcosa?
Ma veniamo alle cose importanti di questo Festival: Belen non indossa le mutandine!!!
Altra standing ovation.

Noemi
Rocco Papaleo la annuncia come “voce rock”.
Io mi sarò fatto di ero, ma lui secondo me si è strafatto di crack.
E l’unica cosa che posso dire a questa discepola di Vasco è fuck.
Questa parolaccia concedetemela perché è in inglese e poi era solo per fare la rima.
(voto 4)

Altra sfida tra nongiovani:
Marco Guazzone
Oddio, questo sembra il solito fenomeno che si mette al piano e canta come se mai nessuno avesse cantato prima di lui. Gli manca giusto una cosa: il talento. Una cosa che a Sanremo manco sanno cos’è.
Comunque tra i giovani, anche i meno interessanti, non si toccano i livelli infimi raggiunti da molti “big”.
(voto 5,5)

Giulia Anania
Canzone moscia da Sanremo moscio.
La stanchezza si fa sentire, non mi viene in mente niente di più cattivo da dire.
L’ero sta andando in fase down.
(voto 5)

E tra i due nongiovani l’ultimo a passare il turno è: Marco Guazzone.
A questo punto, chissenefrega. Io c'ho sonno e senza parolacce non ce la faccio più, porco boia!

Dolcenera
La Canalis la annuncia come una sua amica. È una cosa migliore dell'essere un’amica di Maria de Filippi, però secondo me Dolcenera non è a conoscenza di questo fatto.
Comunque Dolcenera con ‘sto look da manga porno giapponese ci sta dentro.
La sua canzone mi convince di più, a questo secondo ascolto. Ma probabilmente è solo l’effetto del look porno dark cyberpunk manga.
(voto 7-)

I Soliti Idioti ritornano in scena con gli omosessuali. Personaggi messi in scena rigorosamente dopo la mezzanotte perché a Sanremo e a Gianni Dorelli la parola omosessuaaaaaale sta scomoda.
Non esilaranti come nei loro sketch migliori, però per questo Sanremo sono già fin troppo.
Chiusura con bacio in bocca di Biggio a Gianni Dorelli. Un bacio molto omosessuaaaaaale.

Meno omosessuaaaaale il balletto di Ivana Mrazova, con “Come together” dei Beatles, un pezzo nuovo mai proposto prima da nessuno in nessuna parte del mondo. Lei però non è il massimo della sensualità.  Rimpiango Dita Von Teese. Comunque com’è che ieri questa qua c’aveva il collare e mo’ adesso è qui che sgambetta come se nulla fosse mai successo? Cosa si nasconde dietro al mistero del collare della Mrazova? Una overdose? Un’orgia con Morandi, Celentano e Rocco non Siffredi ma Papaleo finita male? Un coca party con Elisabetta e Belen di cui però la giovincella non è riuscita a reggere i ritmi?
Non lo sapremo mai…

La canzone finale dei Soliti Idioti è piuttosto evitabile, però lungi da me dire qualcosa di male sul Nongio che per me è come un fratello e a vederlo sul palco dell’Ariston, per quanto il Festival sia una porcheria, ao’ so’ soddisfazioni.

A un’ora tardissima, arriva il cantante, dj e artista di musica elettronica francese Martin Solveig. Non sarà David Guetta, che si vede costava troppo, ma comunque ci sta dentro ed è molto meglio, per dire, di quel dj clown di Bob Sinclar. E poi è pure tra i producer del nuovo disco di Madonna, vuoi mettere?
Ci si potrebbe attendere un dj tamarro e scatenato, invece Solveig è un personaggino composto, con il capello leccato che dedicata la sua hit “Hello” alla mammina.
Un gruppo di squinzie presenti all’Ariston si dimena, mentre il resto del pubblico di babbioni si chiede che razza di musica del demonio sia codesta.
Conclusione con un numero per nulla divertente di Rocco Papaleo, questa sera in ombra e inutile ancor più di ieri. Martin Solveig lascia l’Ariston incredulo di un simile livello kitsch… Evidentemente non sapeva a cosa andava incontro accettando di partecipare a Sanremo.

E infine, quando è ormai giunta l’una di notte, dopo una serata andata avanti 4 ore e mezzo, più di qualunque mattonazzo di film russo amato da Mr. James Ford, ecco i tanto attesi (?) verdetti.
4 eliminati:
Marlene Kuntz (alieni a Sanremo prevedibilmente eliminati)
Pierdavide Carone con Lucio Dalla (via, via, andate via!)
Irene Fornaciari (godo!)
Gigi D’Alessio con Loredana Berté (super godo!)
Ma non è che eliminano anche Rocco Papaleo?
Attenzione però perché stasera ne ripescheranno due e, prevedibilmente, si tratterà delle due coppie da incubo Lucio Dalla + tizio che ruba le autoradio e di Gene Simmons Berté con bimbominkia D'Alessio.
I Marlene Kuntz ripescati? Siamo pur sempre a Sanremo, non succederà mai!

Seconda serata del Festival decisamente più piacevole, o perlomeno più guardabile, rispetto alla prima.
Di sicuro gli ascolti caleranno, ma almeno non ci siamo dovuti sorbire un altro sermone di Celent-ano.
O magari la serata non è stata più piacevole, sono solo stati gli effetti benefici dell’ero.
E sono pure riuscito a non dire una sola singola parolaccia in tutto il post su questo cazzo di Sanremo di merda.
Oops…

mercoledì 1 febbraio 2012

Negozio di dischi: Mark Lanegan Band, Big Pink, Colapesce, Nada Surf…

"Ao', sti dischi non se possò sentì..."
Alla faccia della crisi economica e della crisi del disco, Pensieri Cannibali apre il suo personale negozio di dischi!
E perlomeno apre una nuova rubrica. Non che qualcuno mi abbia chiesto di farla o ce ne fosse effettivamente bisogno, però ho deciso comunque di iniziarla. Così, per fare il punto della situazione dei dischi usciti negli ultimi giorni/settimane. L’appuntamento dovrebbe essere mensile, poi si vedrà, potrebbe anche essere ogni 2 settimane o ogni due mesi o ogni quanto mi pare…
Ma basta cazzate, che saranno comunque presenti eccome ma limitate il più possibile, e spazio alla musica.

Asteroids Galaxy Tour “Out of Frequency”
Genere: pop ah yeah
Frizzanti, leggeri, allegri. Piovuti giù insieme a un asteroide, questi spaziali Asteroids Galaxy Tour sono l’ascolto perfetto per un aperitivo chic con i vostri amici fighetti. Se cercate sostanza, oh levatevi pure dalle palle. Possibili hit: Heart Attack e Mafia.
(voto 6+/10)


"Un saluto carissimo a tutti i lettori dei Pensieri Cannibali!"
Big Pink “Future This”
Genere: post trip-hop
Uno dei dischi che ho sentito e risentito con più piacere in questo inizio 2012. Una manciata di ottime canzoni, suoni che non sfigurerebbero nell’episodio di qualche serie british cool alla Misfits barra Skins. I Big Pink sono tornati più pop e “commerciali” rispetto all’esordio se proprio vogliamo fare i pignoli, ma questi nuovi pezzi hanno il potere di rimanere impressi in testa.
(voto 7+/10)


"Ché c'è l'avete du spicci?"
Chairlift “Something”
Genere: pop
Primo capolavoro pop dell’anno, firmato dai Chairlift. All’esordio si erano segnalati con la ottima quasi hit Bruises, ora hanno tirato fuori un disco con una serie di pezzi fe-no-me-na-li, roba da Paradiso della musica come Take it out on me, o da farmi andare in delirio come l’apertura di Sidewalk Safari. Ascoltateli, amateli, scopateli.
(voto 8/10)


"Come se non avessi già scelto un nome ridicolo..."
Colapesce “Un meraviglioso declino”
Il disco italiano del mese è quello di Colapesce aka Lorenzo Urciullo degli Albanopower. L’EP d’esordio qualche tempo fa era stata una rivelazione davvero piacevole, adesso all’esordio su lunga distanza manca giusto l’effetto sorpresa, ma non certo la qualità sonora. Il cantautorato italiano per chi non ama il solito cantautorato italiano ha trovato un nuovo protagonista, uno che inizia subito in declino. Meraviglioso, però.
(voto 7/10)


"Mi piace bello grosso. E allora?"
Esperanza Spalding “Radio Music Society”
Genere: new-jazz
Jazz raffinato dalla tizia che all’esordio aveva fatto gridare al miracolo e conquistato il Grammy (per quel che può valere) di miglior nuova artista. Al secondo album che è sempre il più difficile nella carriera di un’artista si conferma e fa un altro centro. Per gli appassionati del genere, ma non solo.
(voto 6,5/10)


"Sì, abbiamo un buon gusto nel vestire. Ce lo dicono tutti!"
First Aid Kit “The Lion’s Roar”
Genere: folk
Anvedi ‘ste sbarbine svedesi. Quanti anni hanno? Una 21 e l’altra 18, eppure sono già all’opera seconda e hanno raggiunto una maturità che in tanti (sì, io compreso) ancora si sognano. Il loro folk country da gelido inverno possiede un grande fascino, in grado di conquistare subito no ma con qualche giro d’ascolto di rodaggio sì. Se date loro fiducia, vi ripagheranno. E vi faranno sentire pure parecchio immaturi, ‘ste sbarbine.
(voto 7-/10)


"Troppa grande musica in un post solo:
che confusione!"
Grimes “Visions”
Genere: alternative electro
Esordio per una delle più promettenti promesse del promettente firmamento musicale. Lo prometto. Grimes si va a inserire in quel filone di artiste stralunate, un po’ pop un po’ electro un po' vocina bambinesca e un po’ altra roba stile Bjork/Bat for Lashes/Zola Jesus, che tanto adoro. A conquistare me ha avuto quindi gioco facile, ma comunque la tipa sa il fatto suo abbastanza da poter sedurre anche i più diffidenti. Uhm, forse.
(voto 7+/10)


"Maccazzo di nome ci siam scelti?"
Maccabees “Given to the Wild”
Genere: pop-rock
Al terzo disco, I Maccabees si allontanano dal brit-pop dei primi tempi e si prendono molto sul serio (forse troppo?), con un disco dalle sonorità più american rock, più Pearl Jam. O come dei Coldplay che sanno quello che fanno. Manca ancora quella canzone che rimanga scolpita nella memoria e un po' di varietà sonora in più, però sembra abbiano imbroccato il sentiero giusto. Per la serie: continuate così.
(voto 6,5/10)


"Volevo un titolo allegro: ero indeciso tra questo e Blues Death"
Mark Lanegan Band “Blues Funeral”
Genere: mark lanegan blues explosion
Cosa non è questo disco. Grandioso. Un disco rock di quelli come non ne sentivo da un bel po’ di fottutissimo tempo. Cosa non ha tirato fuori il Mark Lanegan a questo giro? Dopo le collaborazioni con Queens of the Stone Age, Isobel Campbell e Soulsavers, la sua anima per fortuna non è stata messa in salvo ma è ancora più tormentata che mai. L’ex Screaming Trees si è rimesso in proprio, ha rispolverato la sigla Mark Lanegan Band e c’ha consegnato questo disco che viaggia tra l’ipnosi dopata di Bleeding Muddy Water, i ritmi quasi dance di Ode to sad disco, senza farsi mancare anche un indolente atmosfera da funerale blues soprattutto nella seconda parte. Spettacolo.
(voto 8+/10)


"Nevica ancora? E allora mi sa nada surf... uahaha"
Nada Surf “The Stars Are Indifferent to Astronomy”
Genere: indie 90s
Deludente ritorno per i Nada Surf. Mi spiace che l’unica bocciatura (solo perché dischi probabilmente pessimi come quelli dei Litfiba al momento me li sono risparmiati) di questo mese vada a loro, che pure mi sono sempre stati simpatici. Però questo disco scivola senza mai catturare l’attenzione, con un suono rimasto intrappolato nei 90s ma privo delle canzoni incisive che tiravano fuori fino a qualche tempo fa. Un passo indietro, spero solo momentaneo. Per ora meglio lasciare giù la tavola e nada surf. Tanto con ‘sto tempo, 'ndo vai?
(voto 5/10)


"Un altro caro saluto ai lettori cannibali!"
Pulled Apart by Horses “Tough Love”
Genere: hard
Ed eccoli qui di nuovo, i miei hard-rockers preferiti degli ultimi tempi. I Pulled Apart by Horses mi avevano già tirato una bella scossa di adrenalina con l’esordio e adesso oops they did it again. Esaltazione pura. Questi spaccano e i vostri vicini di casa sono avvisati.
(voto 6,5/10)


P.S. La mamma di chi ha inventato le pubblicità all'inizio dei video su YouTube è una gran pu.....
P.P.S. Sul blog La fabrica dei sogni, Arwen Lynch ha intervistato il sottoscritto Cannibal Kid. Se vi può interessare...

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