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lunedì 15 giugno 2015

KINGSMAN - SECRET BLOGGER





Sono ufficialmente aperte le selezioni per diventare un blogger Kingsman.
Non sapete chi sono i blogger Kingsman?
Te credo. Il loro compito è proprio quello di agire in segreto. La loro missione è quella di salvare il mondo un post dietro l'altro, senza che nessuno lo sappia. Io però adesso vi svelo non solo la loro esistenza, ma anche che sono stato invitato a entrare nel loro esclusivo gruppo, di cui vi anticipo solo che fanno parte Beppe Grillo, Andrea Scanzi e Selvaggia Lucarelli. Prima di poter diventare uno di loro, devo però superare una prova: scrivere una recensione del film Kingsman - Secret Service senza menzionare una sola volta 007, o James Bond, o la spia al servizio di Sua Maestà, o come diavolo volete chiamarlo, da qui in poi.
Ce la farò?

Kingsman - Secret Service
(UK 2014)
Titolo originale: Kingsman: The Secret Service
Regia: Matthew Vaughn
Sceneggiatura: Matthew Vaughn, Jane Goldman
Ispirato alla serie a fumetti: The Secret Service di Mark Millar e Dave Gibbons
Cast: Colin Firth, Taron Egerton, Samuel L. Jackson, Mark Strong, Michael Caine, Sophie Cookson, Sofia Boutella, Edward Holcroft, Jack Davenport, Mark Hamill, Hanna Alström
Genere: spione
Se ti piace guarda anche: La regola del sospetto, Kick-Ass, Men in Black, Matrix, Utopia, Barely Lethal

martedì 9 dicembre 2014

MAGICA MAGICA EMMA





Magic in the Moonlight
(USA 2014)
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Cast: Colin Firth, Emma Stone, Hamish Linklater, Eileen Atkins, Simon McBurney, Marcia Gay Harden, Jacki Weaver, Erica Leerhsen, Ute Lemper
Genere: romcom jazz
Se ti piace guarda anche: Scoop, Midnight in Paris, Basta che funzioni

Vedo il futuro e in questo futuro vedo delle cose incredibili.
Vedo che Woody Allen quest'anno realizzerà un nuovo film. Uuuh, non ci credete?
Invece è proprio così. Per quanto pazzesco possa sembrare, Woody Allen uscirà nelle sale con una nuova pellicola.
Dite che tutti gli anni in questo periodo arriva un nuovo film di Woody Allen?
Sì, può darsi, però sento delle risate.
Siete voi che mi state ridendo alle spalle, oppure siete voi che mi state ridendo in faccia?
In ogni caso, queste risate significano fuor di dubbio alcuno che Woody Allen quest'anno tornerà alla commedia, dopo la parentesi amara di Blue Jasmine.

Sento anche... delle voci francesi. Delle voci tedesche, giusto un pochino, ma soprattutto delle voci in francese.
Le voci in tedesco mi dicono: “Verpiss dich, arschloch!”.
Quelle in francese mi gridano: “Va te faire foutre!”.
Chissà cosa vorranno dire?
Non lo so. Sono un sensitivo, sono un mago, sono un veggente, ma le lingue non le conosco bene. Quello che so è che il nuovo film di Woody Allen sarà ambientato in parte in Germania, a Berlino per la precisione visto che ci sono stato, e soprattutto in Francia, dico sulla Costa Azzurra, visto che sono stato pure lì.

Vedo poi un'altra cosa...
Hey, un momento: sono io. Ciò vuol dire che in questo momento mi sto guardando allo specchio, è vero, ma vuol dire anche che i protagonisti del film saranno dei maghi o dei sensitivi pure loro.


Un momento. Adesso sento pure qualcos'altro. Sento un vento ghiacciato che mi sta facendo venire i brividi sulla pelle...
Qualcuno può chiudere la finestra per favore, che siamo a dicembre?
Questo significa indubitabilmente una cosa. O forse due. La prima è che potrei buscarmi presto un brutto raffreddore. Etcììì. La seconda è che il protagonista del film sarà un attore che non mi sta particolarmente simpatico. Non uno che odio del tutto come Tom Hanks o Colin Hanks o qualcuno a caso della famiglia Hanks. Il vento non era così ghiacciato. Considerando che siamo a dicembre, le temperature non sono ancora nemmeno tanto basse. Sarà quindi un attore che non mi piace troppo, ma che nemmeno detesto del tutto. Qualcuno come...


Colin Firth. Sì, qualcuno come lui. Sento inoltre che questa volta mi piacerà più del solito, visto che il suo personaggio dovrebbe essere particolarmente simile a me. Un tizio molto razionale, nichilista e scettico nei confronti di tutto, capace però di rivoluzionare il suo punto di vista sul mondo al primo sbattere di un paio di belle ciglia.

E a proposito... Ora vedo qualcos'altro. Vedo qualcosa di più gradevole alla vista. Vedo... vedo...
Vedo della figa.
No, non sono finito su YouPorn. Vedo della figa e poi...
AHIA!
Mi sono tagliato un dito ed esce del sangue...
Vedo rosso. Cosa può significare?
Figa + rosso = Emma Stone.
Sì, la protagonista femminile del nuovo film di Woody Allen sarà qualcuna come Emma Stone.

"Certo che te sei meno affidabile del sito Ilmeteo.it.
Non riesci a prevedere la pioggia manco mentre sta già piovendo."

Oddio, al solo pensare a Emma Stone il mio cuore si è messo a battere forte. Cosa vuol dire?
Probabilmente che nel film ci sarà una storia d'amore. Incredibile, ma vero. Sarà un amore di quelli conflittuali. Di quelli tra due persone che all'inizio non si sopportano, però poi tra loro scatta la magia. Qualcosa di mai visto prima. Lo so, è difficile da credere.

Di questo parlerà il nuovo film di Woody Allen. Il resto non ve lo dico. Di recente è passata una legge in Parlamento che vieta a noi sensitivi di spoilerare troppo ai clienti. Sia sulla loro vita sia, come in questo caso, su una pellicola. Non vi voglio quindi rovinare la sorpresa. Non vi voglio, e soprattutto non vi posso rovinare la sorpresa per legge. Quello che vi posso anticipare è che sento che questo suo nuovo lavoro non rientrerà tra i migliori in assoluto di Allen, non raggiungerà la magia del suo altro film francese e anni '20 recente, Midnight in Paris, ma al contempo non rientrerà manco tra i suoi peggiori.
Sento che a livello registico non sarà una visione fenomenale, d'altra parte Woody non è mai stato così un portento a livello registico, e diciamolo, però in compenso prevedo che racconterà una storia carina, regalerà dei dialoghi parecchio brillanti, divertenti e allo stesso tempo di una profondità da non sottovalutare, capaci di far riflettere su ciò in cui crediamo e ciò in cui ci rifiutiamo di credere. Presenterà inoltre due protagonisti niente male che insieme, nonostante le differenze o proprio per merito delle differenze, funzionano. Sono bene assortiti. E vedo anche un bel finale. Un finale che magari non sarà particolarmente sorprendente o shockante, ma che è davvero riuscito. Sento anche che il jazzino delle sue colonne sonore ha un po' rotto le palle, che di film ne gira troppi, che fondamentalmente ricicla se stesso e per questo nuovo film in particolare ho la sensazione che sarà un po' un incrocio tra Scoop e Midnight in Paris. Nonostante tutto questo, sento pure un'altra cosa. Sento che Woody Allen come sceneggiatore resta sempre un mago.
(voto 7/10)

"E adesso che c'è? Hai visto che sta per succedere qualcosa di terribile?"
"No, peggio. Mi sono appena resa conto di essermi vestita in maniera ridicola!"

martedì 13 maggio 2014

FINO A PROVA CONTRARIA CHI ASCOLTA METAL È UN SATANISTA




Fino a prova contraria – Devil’s Knot
(USA 2013)
Titolo originale: Devil’s Knot
Regia: Atom Egoyan
Sceneggiatura: Scott Derrickson, Paul Harris Boardman
Ispirato al libro: Devil’s Knot: The True Story of the West Memphis Three di Mara Leveritt
Cast: Reese Witherspoon, Colin Firth, James Hamrick, Kristopher Higgins, Seth Meriwether, Dane DeHaan, Mireille Enos, Kevin Durand, Elias Koteas, Matt Letscher, Kristoffer Polaha, Michael Gladis, Stephen Moyer, Bruce Greenwood, Martin Henderson, Alessandro Nivola, Collette Wolfe
Genere: legal-thriller
Se ti piace guarda anche: Prisoners, The Killing, Formula per un delitto, Le paludi della morte

Oggi nell’aula del tribunale di Pensieri Cannibali va di scena il processo per direttissima al film Fino a prova contraria – Devil’s Knot. Sentiremo la voce dell’accusa, quella della difesa e poi subito il verdetto della giuria letto dallo spietato giudice Cannibal Kid.
Per prima cosa, la parola all’accusa.


ACCUSA
Fino a prova contraria è un film orribile?
Fino a prova contraria è qualcosa di inguardabile?
Fino a prova contraria è una schifezza assoluta?
La risposta a queste domande è no, miei cari giurati. Noi siamo persone ragionevoli e in quanto persone ragionevoli non intenderemo in questa sede, in questa sacra sede che è il blog Pensieri Cannibali, sostenere qualcosa del genere. Non sarebbe onesto. Non sarebbe giusto. Ed è questo ciò che ci preme sottolineare qui. Stabilire un giudizio giusto. Il nostro obiettivo è allora quello di concentrarci sull’inutilità di una pellicola del genere. Quanti altri thrillerini medi di questo tipo dovremo ancora sopportare nella nostra vita? Quanti?
Fino a prova contraria racconta un fatto di cronaca realmente accaduto nel 1993. Un terribile fatto di cronaca cui è difficile restare indifferenti e che per di più offre vari spunti di riflessione interessanti. Ci sarebbe insomma materiale sufficiente per realizzare una bella puntata di Quarto grado, per quanto una puntata di Quarto grado possa essere bella. Un bel film però è un altro paio di maniche. Come quelle che vado a cambiarmi io, visto che a forza di sudare sto cominciando a pezzare la mia camicia. Scusatemi…

(cinque minuti dopo)

Va bene, ora ci siamo. Scusate ancora per l’interruzione. Cosa stavo dicendo?
Dicevo che Fino a prova contraria presenta una storia avvincente al punto giusto, peccato non sia girata in maniera altrettanto efficace. Il regista è il canadese Atom Egoyan, uno che una volta era bravo a costruire pellicole dall’atmosfera torbida e inquieta come Il viaggio di Felicia con il compianto Bob Hoskins o come Exotica con un’affascinante Mia Kirshner, una delle attrici più fighe e più sottovalutate di sempre… ma sto divagando. Di recente, nonostante False verità con la sua ambientazione da noir anni ’50 avesse il suo perché, Egoyan è finito a girare un thriller porcheruola come Chloe – Tra seduzione e inganno e, nonostante questo Fino a prova contraria non sia a quei pessimi livelli, ci presenta un autore ormai incapace di lasciare una sua forte impronta. Il cast, che possiamo considerare se non di primo comunque di secondo livello, non lo aiuta. Reese Witherspoon, attrice versatile capace di passare con successo da commedie stile La rivincita delle bionde a drammi come Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, qui è spenta come non mai. Colin Firth non parliamone. Sembra ancora più imbalsamato del solito. Stephen Moyer di True Blood fa pena, ma non è una novità. La bravissima Mireille Enos della serie The Killing, quello sì un gran thriller, è invece sprecata in un ruoletto da casalinga disperata, così come uno dei giovani più promettenti del cinema di oggi, Dane DeHaan, quello di Chronicle e del nuovo Spider-Man. Per non parlare dello spreco che è il personaggio del satanista interpretato dal giovane attore rivelazione James Hamrick, che avrebbe meritato maggiore approfondimento. Come ulteriore aggravante, c’è quella di non aver sfruttato a dovere l’ambientazione negli anni ’90 con musica e look adeguati.
La parte meno convincente è però un’altra: la mancanza totale di originalità della pellicola. La vicenda è la solita di quella di un gruppo di ragazzini scomparsi raccontata già in svariati film e serie tv ma, a differenza di uno splendido thriller recente come Prisoners, o di serie come True Detective, Broadchurch e The Killing, qui non c’è tensione. Non c’è mistero. I ritmi sono da sbadiglio. Il film non tiene sulle spine. Ben presto, si scivola in una noiosa e fredda ricostruzione del processo a carico degli accusati. Una pellicola che ci tiene ad attenersi ai fatti di cronaca, e questo è ammirevole, ma ciò va a discapito dello spettacolo cinematografico. Chi si aspettava un thriller al cardiopalma, dovrà accontentarsi di un noioso legal drama.
Fino a prova contraria allora è un film orribile?
Come vi ho detto no, non lo è. Ma è un film necessario, che merita di essere visto a tutti i costi?
Anche la risposta a questa domanda è un secco no.


DIFESA
Il collega avvocato ha svolto il suo lavoro e noi lo rispettiamo, però andiamo, cari signori giurati, volete davvero dare peso a delle accuse tanto circostanziali e campate per aria? So che siete più intelligenti di quanto il mio collega vuole farvi credere.
Fino a prova contraria non è un film originalissimo, questo glielo concedo, ma quanti thriller recenti possono dire di esserlo? Nemmeno i titoli che la stessa accusa ha tirato in ballo. True Detective? Bellissima serie, eh, però racconta la vicenda di un serial killer che fa più anni Novanta di questo film, che pure è ambientato negli anni Novanta. Per Prisoners, giallo molto alla Seven, vale lo stesso discorso. Broadchurch e The Killing, eredi diretti di Twin Peaks come sono, non parliamone. La questione originalità in un thriller mi sembra quindi marginale assai.
Una cosa più importante è il coinvolgimento emotivo e Fino a prova contraria ci scaraventa dentro una storia in cui tutti noi possiamo riconoscere le nostre paure. La tranquilla vita di una cittadina che viene sconvolta dalla misteriosa sparizione di tre ragazzini. Cosa c’è di più spaventoso?
Il film comunque fa più di questo. Ci propone anche una questione molto ma molto interessante, di grande attualità nei 90s ma che ancora oggi è in grado di dividere e far discutere. L’influenza del metal, della musica satanica sulla violenza nella realtà. Una questione su cui la pellicola splendidamente diretta dal grande maestro del thriller Atom Egoyan punta i riflettori, senza schierarsi da una parte piuttosto che dall’altra. Lasciando totale libertà di giudizio allo spettatore. La stessa cosa che potete fare voi, miei cari signori giurati, in questa sede.
A riprova della nostra buona fede e totale imparzialità, chiamiamo al banco dei testimoni due tipi di persona del tutto opposti, che però hanno entrambi trovato la pellicola meritevole. Il nostro primo testimone è il reverendo Camden di Settimo Cielo. Allora, reverendo, cosa ne pensa del film Fino a prova contraria?

Reverendo Camden
È la dimostrazione lampante di come chi ascolta musica metal finisca inevitabilmente per compiere sacrifici umani con vittime dei poveri bambini innocenti. Basta vedere la pellicola, non ci sono dubbi. Il male è tra noi e va estirpato. È tutta colpa di quel Marilyn Manson! Non fatevi ingannare dalle dicerie. Anche se nel 1993 non aveva ancora mai pubblicato un disco, c’era già lui dietro a quei tragici eventi. Lui!

Il film ha quindi avuto l’approvazione da parte delle comunità religiose, ma allo stesso tempo ha esaltato pure il popolo metal. A prova di ciò, la difesa chiama al banco dei testimoni un giovane ragazzo metallaro che, per mantenere il suo anonimato, chiameremo Bestia666. Allora, signor Bestia666, le è piaciuto Fino a prova contraria?

Bestia 666
Sììì, METALLO, sììì. WOOOOOOOOOOOOOH!
METAAAAAAAAALLO!

Grazie signor Bestia666, è stato molto chiaro e convincente.
Come avete potuto vedere, e pure sentire in maniera alquanto rumorosa, questa è una pellicola in grado di conquistare differenti tipi di pubblico. Un thriller che prova a fare luce su uno dei fatti di cronaca più inquietanti nella storia recente degli Stati Uniti, capace ancora oggi di restare un grande punto interrogativo. Un punto interrogativo che rimarrà sopra le vostre teste per lungo tempo, al termine di questa indimenticabile visione.


IL VERDETTO
Dopo essersi riunita, la giuria è giunta a un sofferto ma unanime verdetto.
La giuria accoglie le parole dell’accusa e dichiara il film colpevole di non essere una visione fondamentale, bensì il solito thrillerino mediocre e anonimo, con l’aggravante di finire pure nelle paludi del legal drama. Allo stesso tempo, la giuria concede come attenuante alla pellicola quella di proporre una storia intrigante che, per quanto non raccontata per niente al meglio, merita di essere conosciuta.
Tenendo in considerazione l’opinione della giuria, io giudice supremo Cannibal Kid assegno quindi come voto al film Fino a prova contraria un modesto 5/10 e condanno il regista Atom Egoyan alla visione di tutte le puntate di Twin Peaks, True Detective, Broadchurch e The Killing per imparare come si fa un thriller davvero degno di nota.
Così è deciso – BAM BAM – l’udienza è tolta.

sabato 8 febbraio 2014

LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DA PIRLA




Il celebre quadro di Johannes Vermeer, La ragazza con l'orecchino di perla, sarà esposto a Bologna, al Palazzo Fava, da oggi 8 febbraio fino al 25 maggio. In contemporanea, Pensieri Cannibali apre il suo art-post mostra sul film La ragazza con l'orecchino di perla e soprattutto sulla sua protagonista Scarlett Johansson, visitabile su questa pagina da oggi e per sempre. L'ingresso è gratuito.












La ragazza con l'orecchino di perla
(UK, Lussemburgo 2003)
Titolo originale: Girl with a Pearl Earring
Regia: Peter Webber
Sceneggiatura: Olivia Hetreed
Ispirato al romanzo: La ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier
Cast: Scarlett Johansson, Colin Firth, Tom Wilkinson, Cillian Murphy, Essie Davis, Alakina Mann, Judy Parfitt, Joanna Scanlan
Genere: genesi di un'opera
Se ti piace guarda anche: Pollock, Bright Star, Shakespeare in Love
(voto 6/10)

lunedì 9 aprile 2012

Di bugie vere e di false verità

Eravamo sulla mia Giulietta decapottabile quando lei mi sussurrò in un orecchio.
“Dimmi qualcosa di False verità. Ti preeego, sono curiosa…”
E io le raccontai di come fosse un film d’altri tempi, sia per ambientazione temporale, che per atmosfere e per ritmi. Ripetei anche più volte la parola “Affascinante,” sì, adesso lo ricordo bene. Era proprio quella la parola che dicevo più spesso per cercare di portarmi a letto una fanciulla. Non sempre funzionava, ma con quelle più facilmente impressionabili era un trucchetto che dava i suoi gustosi frutti.
“A-affascinante?” chiedeva lei a-affascinata. E sapevo già di averla in pugno.
“Sì, è una di quelle pellicole che non è che ti raccontino qualcosa di nuovo o di mai visto o di mai sentito prima. È piuttosto uno di quei film che ti sembra di aver già visto parecchie volte, eppure in qualche strano perverso modo riesce a rapirti e a portarti nel suo mondo.”
A-ammaliata, la ragazza non ne aveva ancora abbastanza. Bramava di conoscenza come io bramavo di sfilarle le mutandine. “E chi sono i protagonisti?” chiedeva.

“C’è Kevin Bacon, quello che ballava come un indemoniato in Footloose e che negli ultimi anni fa sempre la parte del cattivone. Non sempre è convincente, ma qui se la cava bene. Ha la parte di una star della tv americana anni ‘50, una specie di Mike Bongiorno o Corrado d’Oltreoceano, che conduce in coppia fissa con il fido partner Colin Firth, sì il premio Oscar de Il discorso del re. Quella vaccata de Il discorso del re, parere puramente personale. Fatto sta che i due rappresentano una specie di coppia alla Ric & Gian, alla Raimondo & Sandra, alla Gigi & Andrea, alla Cannibal Kid & Mr. James Ford, con Kevin Bacon che è quello spericolato e spregiudicato, mentre Colin Firth è l’anima quieta della coppia. O almeno così sembra, perché questa è una storia noir e quindi le apparenze sono ingannevoli e le verità, lo dice il titolo stesso, possono rivelarsi bugie.”
“Noir?” mi interruppe lei. “Quindi mi devo aspettare anche dei brividi?”
Sapevo di aver colto nel segno e di averla ormai decisamente impressionata.
“Beh, non c’è da rimanere terrorizzati, visto che i ritmi sono molto blandi, però qualche brividino sulla tua bella pelle color pesca può arrivare. I due conduttori-star televisivi infatti nascondono un inquietante scheletro nell’armadio: prima di uno show-telethon una ragazza è morta all’interno della loro suite. A una ventina d’anni di distanza, una giornalista interpretata da Alison Lohman (la biondina di Big Fish e Delirious) indaga sul misterioso cold case per un libro che sta scrivendo, scoprendo che dietro ci sono questioni sessuali e personali che coinvolgono direttamente i due insospettabili mattatori televisivi…”

“Non mi hai ancora convinta del tutto a vederlo,” disse lei sorridendo. Pur sapendo che la sua era una falsa verità, aggiunsi: “C’è anche uno splendido tema musicale, uno di quelli in grado di risuonarti a lungo nelle orecchie, c’è spazio per una citazione di Alice nel paese delle meraviglie, con una rappresentazione teatrale sulle note di White Rabbit, più una scena lesbo-erotico-lynchiana con Alison Lohman insieme ad Alice stessa! E so che tu adori Alice…”
“Chi non adora Alice nel paese delle meraviglie?” e sapevo che ormai l’avevo convinta. A guardare il film, e forse pure a sfilarle le mutandine. La Giulietta intanto procedeva veloce verso la mia villa tra le colline. Riguardo a ciò che successe dopo i ricordi precisi sono svaniti insieme al gusto dolce del vino e della sua ancor più dolce pelle color pesca. E poi chi può dire cosa è accaduto per davvero e cosa è stato solo una falsa verità?

False verità
(Canada, UK 2005)
Titolo originale: Where the Truth Lies
Regia: Atom Egoyan
Cast: Kevin Bacon, Colin Firth, Alison Lohman, Rachel Blanchard, Sonja Bennett
Genere: retrò
Se ti piace guarda anche: The Black Dahlia, L.A. Confidential, Strade perdute, Exotica
(voto 7+/10)


martedì 17 gennaio 2012

La talpa, il film preferito dai ghiri

La talpa
(UK, Francia, Germania 2011)
Titolo originale: Tinker Tailor Soldier Spy
Regia: Tomas Alfredson
Cast: Gary Oldman, John Hurt, Mark Strong, Colin Firth, Tom Hardy, Toby Jones, Ciarán Hinds, Benedict Cumberbatch, Kathy Burke, Stephen Graham, Amanda Fairbank-Hynes
Genere: controspionistico
Se ti piace guarda anche: La conversazione, The Hour, qualche film a caso sulla Guerra Fredda

La talpa. Il titolo originale è Tinker Tailor Soldier Spy, che se in inglese suona come il nome di una band indie che cerca di apparire intrigante, tradotto da noi suona più o meno come “Stagnino, sarto, soldato, spia”. Non esattamente il massimo dell’appealing, diciamo… Quelli della distribuzione cinematografica italiana, dei tizi che mi immagino più oscuri e misteriosi delle spie al servizio del MI6, hanno allora optato per il più secco La talpa. Un titolo che riporta tristemente alla mente un atroce programma di Italia 1 condotto da Paola Perego. Davvero una gran bella idea! A questo punto era meglio “Stagnino, sarto, soldato, spia”.
Alla fine però devo riconoscere che a questo non è nemmeno tanto colpa loro: si sono infatti limitati a riutilizzare il titolo italiano del romanzo del 1974 di John le Carré da cui il film è tratto e che già negli anni Settanta aveva ispirato una serie BBC con Alec Guinness.
Certo che se lo intitolavano La talpa 3D potevano anche spacciarlo per un film stile Chipmunks invece di una pseudo pellicola d’autore.

"Che faccio, rispondo? Nah, sia mai che in questo film succeda qualcosa..."
La talpa è un film decisamente incasinato e complesso da seguire. O in alternativa possiamo dire che non fornisce grandi motivi per farti venire voglia di seguirlo. La storia è infatti quella di un agente del MI6 che deve sgamare la “talpa”, sì quella del titolo italiano, ovvero un altro agente che in realtà è stato assoldato dai russi. Una trama poi non molto differente da quella del reality-show La talpa, appunto. Il tutto si svolge nel 1973, in piena Guerra Fredda per un film che più freddo di così si va dritti al Polo Nord, e che non ha nessun legame con l’attualità. Qualcuno proverà a dirvi che invece trattasi di una storia dannatamente attuale, però non credetegli. Sta mentendo e forse è pure lui una spia al servizio dei Russi.

Se mi stuzzicava l’idea di una pellicola lontana dai soliti stereotipi action della spie britanniche, ovvero il da me odiato James Bond zero zero tette, il risultato mi ha quasi atto pentire di non trovarmi di fronte a un film della sua serie. Per darvi idea di quanto la visione della Talpa mi abbia prosciugato. Anche perché a me, machemmefrega di sapere chi era la spia segreta russa all’interno dei servizi britannici nel 1973 tra stagnino, sarto, soldato e spia con tutti i problemi chec’abbiamo in Italia tipo essere stati declassati da Standard & Poor’s, un’agenzia che in economia ha lo stesso livello di credibilità di Gianni Morandi per quanto riguarda la musica? Me lo volete dire chemmefregaamme?

"Al prossimo che mi porta a vedere un film così gli spezzo tutte e 2 le gambe"
Ci sono dei film che, per quanto ben fatti, proprio non ti catturano. Cominci a guardarli, passano i minuti e ti dici: “Oh, adesso succederà qualcosa di intrigante e all’improvviso verrò catapultato dentro alla storia, dentro un mondo di finzione che mi assorbirà fino a distogliermi dal contesto reale e non ne uscirò più fino all’incedere lento dei titoli di coda.” Poi guardi l’orologio: 30 minuti… niente. Un’ora… niente. Un’ora e mezza… niente. L’unica scena non dico eclatante ma perlomeno di un minimo d’interesse è quella conclusiva, sulle note della bella canzone “La mer”. Un pezzo francese cantato da uno spagnolo che con un film britannico diretto da uno svedese non ci azzecca una mazza e forse proprio per questo risulta essere la cosa migliore di tutto il film. Peccato che sia troppo poco troppo tardi. Too little, too late, come dicono gli anglofoni.
Ebbene sì, una canzone cantata da Julio Iglesias (!) è la cosa migliore del film, ancora convinti si tratti di un capolavorone?


"Il paziente inglese, Il discorso del re, questo...
dovrò mica trovare un agente come dire... più brillante?"
Dicevamo comunque dello svedesone dietro la macchina da presa del film: Tomas Alfredson, uno che al suo primo film c’aveva azzeccato subito. Alla grande. Lasciami entrare (Let the Right One In) è stata una delle pellicola, anzi La Pellicola dedicata ai vampiri più intima e sorprendente mai realizzata.
No, fan di Robert Pattinson in ascolto, non è Twilight la pellicola più intima e sorprendente sui vampiri! Quella è solo la più stracciamaroni.
Lasciami entrare è stato un piccolo cult che si è meritato un inutile remake-calco americano e ha catapultato subito Alfredson tra i registi più ricercati del mondo. Nonostante questo Tinker Tailor ecc. sia stato acclamato dalla critica d’oltremanica, d’oltreoceano e ora pure quella italiana, e abbia ricevuto varie nomination ai vari premi stagionali, per me il regista questa volta ha toppato. Altrettanto alla grande.
"Non si intravede qualcosa di interessante manco col binocolo!"
Se già qualcuno aveva accusato Lasciami entrare di essere un film noioso, dai ritmi lenti e sonnacchiosi, aspettate di vedere questo, cari miei! Là almeno c’erano dei bambini vampiri che ogni tanto qualcosa di eclatante la combinavano. Eccome. Qui invece non succede un bel niente. Calma piatta. Zero. Niente. Nada.
Certo, a meno che non siate patiti di soporiferi film di spionaggio in stile anni ’70. In questo caso vi ritroverete nel gruppo di quelli che osannano la pellicola fino a strapparsi i capelli dalla testa. A me invece è sembrata solo uno sterile esercizio di stile. Un ricalco di un cinema di una volta di cui io sinceramente non sentivo la mancanza e anche chi ne sentiva la mancanza potrebbe andarsi a recuperare gli originali invece di strapparsi i capelli per questo. Mi ha ricordato il film La conversazione di Francis Ford Coppola. Un'altra soporifera visione cui mi ero sottoposto a causa di una Blog War contro il mio blogger rivale Mr. James Ford. Ecco, se vi è piaciuto quello, probabilmente vi piacerà pure questo.
"Non dico un action, ma un film un filo
più movimentato non me lo trovi?"
A brevissimi tratti mi ha ricordato anche la serie inglese The Hour, che però per fortuna oltre alla trama spionistica, marginalmente presente, aggiunge altri e ben più interessanti elementi.
La talpa invece parla solo e unicamente di spionaggio. Non uno spionaggio figo e accattivante alla Alias o, chessò?, Austin Powers. Tutt’altro. Ho già nominato un paio di volte l’MI6 e se non avete idea di cosa sia, lasciate perdere l’idea di vedere questo film già in partenza. È infatti una storia che si addentra troppo nei meccanismi dei servizi segreti britannici, senza il minimo appiglio d’interesse per i “babbani” di turno.

Peccato, perché la confezione sarebbe anche ben curata. Se al suo precedente film la regia di Alfredson potevo definirla raffinata e dai gelidi tempi nordici, qui sarà anche curatissima ma è davvero lenta e macchinosa e basta. Punto. Non Fiat Punto. Punto e basta. Ma, a proposito, ‘sto Marchionne con la barba che vuol fare lo Steve Jobs dei poveri? E con Steve Jobs dei poveri intendo pur sempre un mega-multimilionario.
"A vederlo fino alla fine non ce la faccio. Basta: mi butto!"
E mentre Marchionne vorrebbe diventare il nuovo Jobs, il protagonista di questo film è un Gary Oldman in versione Toni Servillo. Molto Toni Servillo. Secondo me è proprio al nostro migliore (o unico decente?) attore che il “vecchio uomo” (Oldman in italiano, sorry) si è ispirato, con il suo vagare con quell’aria tra Il divo e Le conseguenze dell’amore.
Ottimo anche il cast di contorno, in cui si ritagliano spazio dei validi e assortiti Colin Firth, John Hurt, Toby Jones, Benedict “nuovo Sherlock” Cumberbatch, il sottoutilizzato Stephen Graham (This Is England), l’ottimo Mark Strong (Kick-Ass) e l’ancor più ottimo Tom Hardy. Un quasi irriconoscibile Tom Hardy in versione bionda! Però no, tranquilli: non sembra Lady Gaga.
Mmm… forse giusto un pochino.
Svelato il misterone del film: ecco chi è la talpa!
Un cast molto valido che però non basta comunque a risvegliare l’interesse per una storia che, almeno a livello personale, non ne ha suscitato il minimo. Neanche per un istante. Neanche per mezzo istante. Neanche per un fotogramma. Ma magari è solo che sono stato pagato dai russi per fare il doppiogioco e boicottare La talpa, che in realtà è il film più divertente, elettrizzante e appassionante mai visto.

Naah, ma chi voglio prendere in giro? Questo film è una palla colossale. Una visione che fin da ora si candida ad autorevole candidato per l'ambito “Premio Valium” 2012. Mo’ adesso basta con ‘ste talpe. Vado a fare il ghiro che a vedere questo film chissà perché m’è venuto un gran sonno. Yaaaaaawn
(voto 5-/10)

domenica 27 febbraio 2011

Oscar 2011: previsioni, predizioni, maledizioni e preferiti

State cercando informazioni sulla notte degli Oscar? Volete sapere tutto ma proprio tutto quello che ci aspetta questa sera? Sperate che vinca Il discorso del re?
Beh, siete nel posto sbagliato.

Ma no suvvia, stavo solo scherzando: mai prendere troppo sul serio quanto scrivo. Se avete risposto sì all’ultima domanda comunque in quel caso no, non stavo scherzando.
Adesso però mi faccio maledettamente professionale (o quasi), perché gli Oscar sono una cosa importante. Un po’ come Sanremo

Ridi pure Roberto, che intanto Edward ti fa un culo così!
Per questa notte ho molta paura. Non è come al solito per il babau che esce ogni tanto da sotto il mio letto per farmi visita, ma perché prevedo sarà una notte dominata da Il discorso del re. Sarebbe un gran peccato visto che è stata un’annata cinematografica davvero strepitosa che mi ha regalato due dei miei preferiti di sempre (Il cigno nero e The Social Network), più altri due per me quasi capolavori (Inception e Un gelido inverno – Winter’s Bone). E invece temo che molte statuette se le porterà a casa l’impeccabile ma anche mediocre, ordinario e -sì- noioso Il discorso del re, per quello che potrebbe essere un nuovo scandalo degli Oscar. Un po’ come quando Forrest Gump ha prevalso su Pulp Fiction, il pacifico Gandhi ha bombardato E.T. e il nostro Roberto Benigni che, pur con tutto il campanilismo nazionalista che si può avere, con La vita è bella ha superato scandalosamente il grandioso Edward Norton di American History X nella categoria di migliore attore. Eppure è successo anche questo. Comunque meglio mantenere accesa la speranza, visto che l’anno scorso mi aspettavo un dominio del mio odiato Avatar e invece le cose non sono andate a finire così.

Seriamente: un re che balbetta è davvero meglio di tutto questo???
MIGLIOR FILM (tutti i nominati sono ordinati da quello che mi è piaciuto di più a quello di meno)
Il cigno nero
The Social Network
Inception
Winter's Bone
The Fighter
I ragazzi stanno bene
127 ore
Toy Story 3
Il Grinta
Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Scott Pilgrim vs. The World, Non lasciarmi, The Town, Kynodontas, Blue Valentine

IL MIO PREFERITO: Il cigno nero
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re

La corsa alla statuetta è tra il grande favorito delle ultime settimane, lo storico inglese Il discorso del re, e quello che fino a qualche tempo fa sembrava destinato a vincere, ovvero il contemporaneo americano The Social Network. Due film diversissimi per stile, fotografia, musica, epoca e recitazione che però raccontano di due personaggi poi non così diversi. Due outsider, due mica tanto simpatici, due egocentrici, due nerd: uno balbuziente, l’altro quasi autistico, eppure entrambi destinati a diventare uomini molto potenti. Laddove però il film inglese ci vuole far ammiccare con simpatia alle difficoltà del suo protagonista, la pellicola di David Fincher non fa nulla per renderci più friendly il diabolico autore di Facebook: sarà questo elemento ruffiano a far prevalere il primo a scapito del secondo? Io sono convinto che The Social Network verrà ricordato come il film simbolo della nostra epoca, di questi primi anni zero, mentre Il discorso del re è il classico film da premi che passerà presto nel dimenticatoio, un po’ come Il paziente inglese (chi se lo ricorda più?).
L’outsider per la vittoria potrebbe essere Il Grinta, film western dal respiro classico che potrebbe accaparrarsi qualche voto tra i membri dell’Academy, ma è difficile comunque che si inserisca nella lotta a due.
Pochissime possibilità per i due film più amati (e anche odiati), discussi, controversi, i più cult dell’anno: Il cigno nero e Inception. Entrambi maltrattati dall’Academy (come si fa a non nominare Il cigno per costumi o trucco e a Inception niente regia e montaggio??), spero riescano a portarsi a casa almeno qualche premio, sebbene temo possano essere beffati ulteriormente. Intanto Black Swan può consolarsi con il trionfo ieri sera agli Spirit Awards, gli Oscar del cinema indipendente.

Come filo rosso tra i film nominati quest'anno ho notato l'assenza di grandi storie d'amore; sono anzi pellicole incentrate perlopiù su personaggi solitari che nemmeno hanno un vero e proprio rivale: il loro più grande nemico sono se stessi. Da Be-be-be-Bernie del discorso del re alle lotte fisicamente estreme della Nina del cigno nero e dell'Aron Ralston di 127 ore, si tratta di sfide in solitaria. E poi ancora il DiCaprio di Inception rimasto incastrato nella sua mente più che in quella degli altri, le ragazzine sole di Un gelido inverno e Il Grinta, i fratelli pugili di The Boxer che combattono i loro demoni, fino all'uomo con meno amici al mondo: Mark Zuckerberg di The Social Network. Storie di solitudini tipiche del mondo contemporaneo che trovano l'unico rimedio nelle famiglie sui generis di Toy Story e de I ragazzi stanno bene.

MIGLIOR REGISTA
Darren Aronofsky per Il cigno nero
David Fincher per The Social Network
David O. Russell per The Fighter
Joel e Ethan Coen per Il Grinta
Tom Hooper per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Christopher Nolan per Inception (un’assenza vergognosa e inspiegabile), Edgar Wright per Scott Pilgrim vs. The World, Gaspar Noé per Enter The Void

IL MIO PREFERITO: Darren Aronofsky per Il cigno nero
SECONDO ME VINCERA’: David Fincher per The Social Network

Stavolta il favorito è David Fincher, ma vista l'assenza di Christopher Nolan persino dalla cinquina non è da escludere un’altra sorpresa negativa; un premio a Tom Hooper per la sua regia puntuale ma piatta de Il discorso del re sarebbe un insulto alla categoria, soprattutto quando hai tra i nominati fuoriclasse come Fincher e Darren Aronofsky (che comunque non vincerà mai, e di certo non quest’anno con un film così pieno di sesso lesbo, droga e follia). Sarebbe come dare il pallone d’oro a Gattuso anziché a Cristiano Ronaldo o Messi.
Outsiders di lusso per la vittoria i Coen, sempre amati dall’Academy.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Jesse Eisenberg per The Social Network
James Franco per 127 ore
Colin Firth per Il discorso del re
Jeff Bridges per Il grinta
Javier Bardem per Biutiful

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Stephen Dorff per Somewhere, Ryan Gosling per Blue Valentine, Jake Gyllenhaal per Amore & altri rimedi, Leonardo DiCaprio per Shutter Island

IL MIO PREFERITO: Jesse Eisenberg per The Social Network
SECONDO ME VINCERA’: Colin Firth per Il discorso del re

Febbre da Black Swan anche per i 2 conduttori degli Oscar?
Vittoria più che assicurata per Colin Firth con un personaggio autobiografico e balbuziente che sembra scritto apposta per l’Oscar. A me come attore Firth non è mai piaciuto, però in A Single Man l’avevo trovato davvero ottimo, qui solo bravo ma non fenomenale. Comunque il premio è suo, anche perché Bridges e Bardem hanno già vinto nelle scorse edizioni (Jeff l’anno scorso, Javier nel 2008 come non protagonista) mentre Eisenberg e Franco sono ancora troppo teen per i matusa dell’Academy. Eppure il personaggio maschile (cinematografico ma non solo) dell’anno per me è senza dubbio alcuno il Mark Zuckerberg maligno interpretato da Jesse Eisenberg.
Bravo anche James Franco (presentatore della serata insieme ad Anne Hathaway, per una conduzione mai giovane come quest’anno), l’unico tra i 5 (anzi 4, visto che Biutiful non l’ho ancora visto) ad avere una scenona davvero da Oscar, quella in cui da solo intrappolato in mezzo a un canyon improvvisa un talk-show personale. Altroché lo “scandaloso” fuck shit fuck shit di Colin Firth…


MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Christian Bale per The Fighter
John Hawkes per Winter's Bone
Jeremy Renner per The Town
Mark Ruffalo per I ragazzi stanno bene
Geoffrey Rush per Il discorso del re

IL MIO PREFERITO: Christian Bale per The Fighter
SECONDO ME VINCERA’: Geoffrey Rush per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Andrew Garfield e Justin Timberlake per The Social Network, Vincent Cassel per Il cigno nero

Christian Bale over the top in The Fighter. Il premio se lo merita tutto ed è anche dato come favorito. Io però temo che all’ultimo gli venga preferito il più tradizionale (e soporifero) Geoffrey Rush, ma spero naturalmente di sbagliarmi considerando come sia tra i miei attori preferiti di sempre e una doppietta Portman/Bale sarebbe una ficata unica nella storia. Bella e inaspettata la scelta di nominare John Hawkes per Un gelido inverno, anche se non ha pressoché chance di vittoria.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Natalie Portman per Il cigno nero
Jennifer Lawrence per Winter's Bone
Michelle Williams per Blue Valentine
Nicole Kidman per Rabbit Hole
Annette Bening per I ragazzi stanno bene

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Emma Stone per Easy Girl, Carey Mulligan per Non lasciarmi

LA MIA PREFERITA: Natalie Portman per Il cigno nero
SECONDO ME VINCERA’: Natalie Portman per Il cigno nero

Qui non ho naturalmente il minimo dubbio e se non consegnano il premio tra le mani di Natalie Portman (che è pure incinta ed è quindi la cover girl ideale di questi Oscar 2011) sono pronto a scendere in piazza come in Nord Africa o perlomeno a fare uno sciopero della fame insieme a Pannella che tanto sono sicuro mi appoggerebbe. L’Academy potrebbe preferirle Annette Bening? No dai, scendo davvero in piazza.
Splendide e davvero bravissime anche Jennifer Lawrence e Michelle Williams, ma sono capitate nell’anno sbagliato.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Hailee Steinfeld per Il Grinta
Amy Adams per The Fighter
Helena Bonham Carter per Il discorso del re
Melissa Leo per The Fighter
Jacki Weaver per Animal Kingdom

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Mila Kunis e Barbara Hershey per Il cigno nero, Elle Fanning per Somewhere, Marion Cotillard per Inception

LA MIA PREFERITA: Hailee Steinfeld per Il Grinta
SECONDO ME VINCERA’: Hailee Steinfeld per Il Grinta

La 14enne Hailee Steinfield è una vera rivelazione ne Il Grinta e il premio se lo merita tutto (sebbene del film sia la protagonista e non la non-protagonista, ma tant’è). Amy Adams, Helena Bonham Carter e Melissa Leo sono tutte strabrave, ma i loro personaggi sono troppo inconsistenti per meritare davvero un Oscar; l’australiana Jacki Weaver di Animal Kingdom l’ho trovata invece proprio odiosa. Ignobili le assenze di Barbara Hershey e soprattutto di Mila Kunis, entrambe in grado di tener testa (e ditemi se ciò non è cosa degna di un Oscar) alla pazzesca Natalie Portman de Il cigno nero.

SCENEGGIATURA ORIGINALE
Inception, Christopher Nolan
I ragazzi stanno bene, Lisa Cholodenko e Stuart Blumberg
The Fighter, Scott Silver and Paul Tamasy e Eric Johnson
Another Year, Mike Leigh
Il discorso del re, David Seidler

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Kynodontas, Il cigno nero, Easy Girl

IL MIO PREFERITO: Inception, Christopher Nolan
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re, David Seidler

Una storia semplice, gradevole, raccontata in maniera lineare: l’Oscar potrebbe andare a Il discorso del re. Outsiders sono l’indie I ragazzi stanno bene e l’intricato Inception: quest’ultimo uno script forse non impeccabile (alcuni dialoghi sono un po’ didascalici) ma in grado di tenere in piedi una costruzione mooolto complessa su più piani temporali e narrativi, portandola al termine con un finale in crescendo perfettamente congegnato. Nolan verrà beffato pure qui?

SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
The Social Network, Aaron Sorkin
Winter's Bone, Debra Granik e Anne Rosellini
127 ore, Danny Boyle e Simon Beaufoy
Toy Story 3, Michael Arndt, storia di John Lasseter, Andrew Stanton e Lee Unkrich
Il Grinta, Joel Coen & Ethan Coen

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Non lasciarmi, The Town

IL MIO PREFERITO: The Social Network, Aaron Sorkin
SECONDO ME VINCERA’: The Social Network, Aaron Sorkin

Almeno questo premio non dovrebbe portarglielo via nessuno. In The Social Network Aaron Sorkin, esperto sceneggiatore soprattutto tv (West Wing, Sports Night, Studio 60 on the Sunset Strip), ha inserito una serie di dialoghi davvero acuti ed è riuscito a raccontare alla perfezione non solo la storia di Mark Zuckerberg e della creazione di Facebook, ma anche l’apatia di un’intera generazione. Outsiders per la statuetta: ancora i Coen e Un gelido inverno.

MIGLIOR FILM STRANIERO
Dogtooth - Kynodontas, Grecia
Incendies, Canada
In a Better World, Danimarca
Biutiful, Messico
Outside the Law (Hors-la-loi), Algeria

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Io sono l’amore

IL MIO PREFERITO: Dogtooth, Grecia
SECONDO ME VINCERA’: Incendies, Canada

In questa categoria le previsioni sono sempre stravolte, quindi è davvero difficile dire chi si porterà a casa la statuetta. Tra i 5 il greco Dogtooth (Kynodontas) è l’unico che ho guardato finora, però vedere premiato un film destabilizzante, assurdo e geniale come questo sarebbe davvero una soddisfazione enorme. L’Academy farà una scelta così coraggiosa? Non penso.

Dai cazzo, Trent!
COLONNA SONORA
The Social Network, Trent Reznor e Atticus Ross
Inception, Hans Zimmer
127 ore, A.R. Rahman
Dragon Trainer, John Powell
Il discorso del re, Alexandre Desplat

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Tron: Legacy dei Daft Punk (eddai, come si fa a non nominarli? Sono proprio vecchi all’Academy!), Blue Valentine dei Grizzly Bear

Il cigno nero non era nominabile per (lo stupido) regolamento degli Oscar, visto che le musiche di Clint Mansell riprendono parzialmente quelle di Tchaikovsky e quindi non sono al 100% originali.

IL MIO PREFERITO: The Social Network, Trent Reznor e Atticus Ross
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re, Alexandre Desplat

Sarebbe stupendo vedere Trent Reznor portarsi a casa la statuetta dorata, non solo perché adoro i Nine Inch Nails, ma perché la sua colonna sonora minimale, elettronica e inquietante di The Social Network è la migliore del lotto. Splendide e avvolgenti poi anche le musiche composte da Hans Zimmer per Inception, anche se temo che pure qui la parte del leone la farà Il discorso del re, con il lavoro senza sussulti del buon compositore francese Alexandre Desplat, uno che in passato ha realizzato commenti sonori molto migliori di questo (Fantastic Mr. Fox, Il profeta, L’uomo nell’ombra…).

CANZONE
"If I Rise" da 127 ore interpretata da Dido
"Coming Home" da Country Strong interpretata da Gwyneth Paltrow e Garrett Hedlund
"I See the Light" da Rapunzel interpretata da Mandy Moore e Zachary Levi
"We Belong Together" da Toy Story 3 interpretata da Randy Newman

IO AVREI NOMINATO ANCHE: “All Yours” dei Metric da Eclipse, “Sticks and Stones” di Jonsi (cantante dei Sigur Ros) da Dragon Trainer

LA MIA PREFERITA: If I Rise da 127 ore interpretata da Dido
SECONDO ME VINCERA’: We Belong Together da Toy Story 3 interpretata da Randy Newman

Categoria poco esaltante, il premio potrebbe andare un po’ a chiunque dalla Dido di 127 ore all’odioso Randy Newman di Toy Story, da Gwyneth Paltrow con Garreth Hedlund per Country Strong a Mandy Moore e Zachary Levi (sì, proprio quello della serie Chuck) per Rapunzel.

SUONO (EDITING)
Inception, Richard King
Tron: Legacy, Gwendolyn Yates Whittle e Addison Teague
True Grit, Skip Lievsay e Craig Berkey
Toy Story 3, Tom Myers e Michael Silvers
Unstoppable, Mark P. Stoeckinger

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero

IL MIO PREFERITO: Inception
SECONDO ME VINCERA’: Inception

MIXAGGIO SONORO
The Social Network
Inception
Il Grinta
Il discorso del re
Salt

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero

IL MIO PREFERITO: The Social Network
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re

DiCaprio e gli altri dopo aver appreso le nomination agli Oscar
MONTAGGIO
Andrew Weisblum per Il cigno nero
Angus Wall e Kirk Baxter per The Social Network
Jon Harris per 127 ore
Pamela Martin per The Fighter
Tariq Anwar per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Inception (non nominandolo in questa categoria, l’Academy è come se avesse dichiarato pubblicamente: “Scusateci, ma noi non capiamo un cazzo di cinema”), Scott Pilgrim vs. The World

IL MIO PREFERITO: Andrew Weisblum per Il cigno nero
SECONDO ME VINCERA’: Tariq Anwar per Il discorso del re

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Jeff Cronenweth per The Social Network
Matthew Libatique per Il cigno nero
Wally Pfister per Inception
Roger Deakins per Il Grinta
Danny Cohen per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Winter’s Bone, Non lasciarmi, Somewhere

IL MIO PREFERITO: Jeff Cronenweth per The Social Network
SECONDO ME VINCERA’: Danny Cohen per Il discorso del re

Puro splendore la fotografia di The Social Network, comunque fortmente debitrice di quella del sottovalutato Le regole dell’attrazione (2002). Riuscirà in quest'ennesima sfida a battere il re?

Un'eleganza (quasi) alla Mad Men
COSTUMI
Antonella Cannarozzi per Io sono l'amore
Sandy Powell per La Tempesta
Mary Zophres per il Grinta
Colleen Atwood per Alice in Wonderland
Jenny Beavan per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero (non ne capirò un granché di costumi, ma Natalie Portman in tutù vale mille reali inglesi agghindati a festa)

IL MIO PREFERITO: Antonella Cannarozzi per Io sono l'amore
SECONDO ME VINCERA’: Colleen Atwood per Alice in Wonderland

Qui per una volta si va di campanilismo nazionale, anche perché Io sono l’amore è un film di grande eleganza e quindi questo premio se lo merita in pieno.

Possibile idea per il travestimento di Banksy alla notte degli Oscar?
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Exit through the Gift Shop
Gasland
Inside Job
Waste Land
Restrepo

IL MIO PREFERITO: Exit through the Gift Shop
SECONDO ME VINCERA’: Inside Job

Dei 5 è l’unico che ho visto, però l’ottimo Exit through the Gift Shop merita di vincere anche solo per vedere cosa farà il misterioso e geniale Bansky in caso di vittoria: l’Academy sembra avergli infatti impedito di presentarsi sotto mentite spoglie…


MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Dragon Trainer di Chris Sanders e Dean DeBlois
Toy Story 3 di Lee Unkrich
L'illusionista di Sylvain Chomet

IL MIO PREFERITO: Dragon Trainer di Chris Sanders e Dean DeBlois
SECONDO ME VINCERA’: Toy Story 3 di Lee Unkrich

Una nuova statuetta già in saccoccia della Pixar. Io comunque preferisco il più “sfigato” Dragon Trainer.

Il make up del cigno nero è già una tendenza.
Certo, non a tutti sta bene quanto a Natalie...
TRUCCO
The Way Back
La versione di Barney
The Wolfman

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero

IL MIO PREFERITO: The Way Back
SECONDO ME VINCERA’: The Wolfman

Non ho visto La versione di Barney e The Way Back, ma possibile che abbiano dei trucchi così impressionanti da giustificare l’esclusione di quelli fantasmagorici e già entrati nell’immaginario collettivo de Il cigno nero? E la nomination a The Wolfman? Film davvero mediocre, così come anche le trasformazioni in licantropo. Bah.
All’Academy si drogano. E non solo di ecstasy come la protagonista di Black Swan.

ART DIRECTION
Inception
Il Grinta
Harry Potter e i doni della morte – Parte 1
Il discorso del re
Alice in Wonderland

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero, Scott Pilgrim vs. The World

IL MIO PREFERITO: Inception
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re

EFFETTI SPECIALI
Inception
Hereafter
Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Iron Man 2
Alice in Wonderland

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Scott Pilgrim vs. The World, Tron: Legacy

IL MIO PREFERITO: Inception
SECONDO ME VINCERA’: Inception

Ecco intanto a voi i vincitori dei Razzie Awards 2011, gli anti-Oscar, i premi meno ambiti ai peggiori dell'anno, che hanno visto trionfare lo Shyamalan caduto davvero in basso con L'ultimo dominatore dell'aria e le ragazze (ormai ben poco ragazze) di Sex and the City 2. Mi dissocio invece totalmente dal premio a Jessica Alba, in The Killer Inside Me e Machete brava oltre che bona.

Perché l'hai fatto, M. Night? Perché?
Peggiore film
L’ultimo dominatore dell’aria

Peggiore attore
Ashton Kutcher (Killers e Appuntamento con l’amore)

Peggiore attrice
Ex aequo: Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis & Cynthia Nixon (Sex and the City 2)

Peggiore attore non protagonista
Jackson Rathbone (L’ultimo dominatore dell’aria e Twilight Saga: Eclipse)

Peggiore attrice non protagonista
Jessica Alba (The Killer Inside Me, Vi presento i nostri, Machete e Appuntamento con l’amore)

Peggiore uso del 3D
L’ultimo dominatore dell’aria

Peggior coppia sullo schermo/ Peggiore cast
L’intero cast di Sex and the City 2

Peggiore regista
M. Night Shyamalan (L’ultimo dominatore dell’aria)

Peggiore sceneggiatura
Vediamo di non fare cazzate, Academy, altrimenti scatta la Vendetta
L’ultimo dominatore dell’aria (scritta da M. Night Shyamalan)

Peggiore prequel, remake, fregatura o sequel del 2010
Sex and the City 2

A domani per i commenti sui risultati dell'Oscar, tanto comunque vada sarà un successo…
Col cazzo, se Natalie non vince io inizio la Rivoluzione!
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