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giovedì 9 maggio 2013

LA CASA DEL CINEMA

Settimana ricca di uscite cinematografiche internazionali.
C'è davvero roba in arrivo da tutto il mondo: Giappone, Messico, Cile, Sardegna e persino Lodi...
Ah no, quella è solo la provenienza del mio acerrimo acido blogger rivale Mr. James Ford, impegnato come al solito con i suoi commenti a cercare di oscurare la luminosità dei miei. Invano.
Tante uscite, molte trascurabili, qualcuna promettente, una garanzia : il giapponese Confessions, davvero da non perdere!
E poi, grazie alla Festa del Cinema, questa settimana l'ingresso in sala costa solo €3 euri...

"AAAAAH! Il Fordino assomiglia tutto a suo padre!"
La casa di Fede Alvarez
Il consiglio di Ford: scegliete La casa, e non Casale!
Anche in questo caso viene distribuita una pellicola già da qualche settimana passata dalle parti del Saloon, riuscita non soltanto a stupire in positivo, ma a rendere onore ad uno dei cult assoluti dell'horror di tutti i tempi, l'omonimo e mitico lavoro di Sam Raimi che rese gli anni ottanta un decennio migliore per molti appassionati del genere.
Fede Alvarez, pur cercando soluzioni differenti da quelle di partenza e puntando più sull'impianto classico della proposta d'orrore che sull'ironia nerissima dell'originale, riesce a trovare il giusto equilibrio e stupire anche chi, come il sottoscritto, era partito con tutti i pregiudizi possibili.
Certo, con il Cannibale non sarà possibile, perchè solo a pensarci se la farà sotto e deciderà di passare oltre snobbando questo titolo fingendosi superiore. Voi, però, non dategli retta e concedete pure una possibilità: non ne resterete delusi.
Recensione fordiana appena successiva a quella de L'uomo dai pugni di ferro.
Il consiglio di Cannibal: la caga
Un altro horror? Un altro remake? Un altro remake horror?
Che palle! Giusto Ford, fan solo delle cose del tutto prive di originalità, può rimanerne estasiato…
Già dal trailer mi sembra una roba che, più che far cagare sotto dalla paura, fa cagare e basta. Se volete una casa inquietante, poi, casa Ford di certo potrà fare di più al caso vostro!

"Al mio segnale, scatenate l'inferno contro Ford e Batista!"
L’uomo con i pugni di ferro di RZA
Il consiglio di Ford: il Ford con i pugni di ferro diretti sul grugno del Cannibale.
Finalmente, dopo mesi di attesa - considerate che in casa Ford è passato a fine gennaio - esce anche qui nella Terra dei cachi il primo lavoro da regista del mitico musicista, produttore ed attore RZA, volto simbolo dei Wu Tang Clan nonchè autore di colonne sonore pazzesche come quella di Ghost dog.
Una pellicola che è a metà strada tra la tamarrata selvaggia - tant'è che nel cast spicca l'ex wrestler noto a tutti gli appassionati come Batista - ed il grindhouse stiloso di Tarantino, cui si deve molto dell'operato del buon Samurai Apocalypse dietro la macchina da presa: non perfetto, questo è sicuro, ma divertente, fracassone ed assolutamente godurioso alla vista, dalle influenze jappo al sangue a fiumi. E ho come l'impressione che finirà per mettere d'accordo perfino i due nemici più acerrimi della blogosfera.
Recensione fordiana a brevissimo!
Il consiglio di Cannibal: l’uomo con i pugni di Ford, un uomo quindi debolissimo
Non mi piacciono gli action movies, ma mi è piaciuto questo!
Un film figoso, stiloso, divertente, con cui il rapper RZA esordisce al cinema in maniera convincente e molto tarantinata. Tutto l’opposto dei superatissimi filmucoli action anni ‘80 consigliati da Ford, in pratica…
Recensione cannibale (di certo migliore di quella fordiana) coming soon.

Confessions di Tetsuya Nakashima
Il consiglio di Ford: lo confesso, questo film è uno dei re delle bottigliate del Saloon.
Questa uscita è proprio da ridere.
Giunto alla distribuzione in sala con un tempismo perfetto - giusto giusto quei tre anni di ritardo -, il lavoro di Nakashima era stato protagonista di un tam tam di meraviglia che ai tempi aveva percorso quasi tutta la blogosfera per fermarsi al Saloon, quando finì per essere bottigliato selvaggiamente dal sottoscritto - whiterussiancinema.blogspot.it/2011/03/confessions-kokuhaku.html -: ricordo che demolire la spocchia di questo film pretenzioso, inutilmente autoreferenziale e lontano anni luce dalle vere proposte autoriali e di valore giunte da Oriente.
Ovviamente al mio rivale piacque da impazzire, ma del resto non c'è da stupirsi: basta un pò di presunta tecnica, un'accozzaglia di sequenze tutta forma e niente sostanza, temi apparentemente scottanti, ed eccovi servita la ricetta perfetta per Pusillanime Kid.
Il consiglio di Cannibal: confesso che è una figata!
Confessions è davvero imperdibile. Un film grandioso, sorprendente, girato alla grandissima, che arrivo con un ritardo di appena 3 anni. Considerando che di solito le pellicole orientali, come quelle di Miyazaki, vengono distribuite da noi con anche oltre 2 decenni di attesa, non ci si può lamentare.
Non date retta a Ford che una visione tanto originale, estrema e splendida non la può reggere, preferendo remake e porcherie commerciali hollywoodiane, e guardatevi Confessions. Qui c’è la mia recensione di ormai 2 anni fa, ma ancora più fresca di tutti i post a breve conservazione che potete trovare su WhiteRussian.

No - I giorni dell’arcobaleno di Pablo Larrain
Il consiglio di Ford: io dico No al Cannibale.
Questa dev'essere la settimana dei ripescaggi: candidato al premio Oscar come miglior film straniero e passato da queste parti lo scorso inverno, il lavoro di Larrain - regista del da me odiatissimo Tony Manero - è un intenso ritratto di una delle battaglie civili più importanti della Storia recente, quella che vide il Cile libero dire no al dittatore Pinochet grazie ad un referendum popolare la cui campagna pubblicitaria è raccontata con gusto vintage e giusto equilibrio tra retorica e partecipazione dal riscattatosi Pablo e da Gael Garcia Bernal, volto pulito per un "eroe" profondamente umano come il suo protagonista.
Il consiglio di Cannibal: dite no a Ford e spunterà l’arcobaleno
Bel film cileno, nominato agli Oscar 2013 come miglior pellicola straniera.
Nella mia recensione, pubblicata alla vigilia delle ultime elezioni italiane, sostenevo che il voto è importante, è sempre importante. Bene, mi sbagliavo.

Dopo la sentenza di condanna di Ford a 4 anni per vilipendio nei confronti
del Cinema, il Fordino è stato affidato a un branco di cani.
Post Tenebras Lux di Carlos Reygadas
Il consiglio di Ford: post Cannibal, Ford.
Ammetto di non aver mai visto nulla firmato da Reygadas, neppure nei miei anni da cinefilo incallito ed indirizzato solo ed esclusivamente alle proposte d'autore: questo suo ultimo lavoro, però, mi fa sentire almeno come i precedenti, e ricorda al sottoscritto come sarebbe potuto diventare se avesse proseguito lungo quel sentiero.
Dunque lascerò il radicalchicchismo ai radical chic come Cannibal Goi e girerò alla larga, in attesa di scoprire se a lui sarà piaciuto, oppure no. Ovviamente, in caso positivo, eviterò con ancora più cura di vederlo.
Il consiglio di Cannibal: che la luce cannibale illumini le tenebre fordiane
Tipico film da film festival, questo Post Tenebras Lux si potrebbe rivelare una pellicola d’autore interessante, quanto una roba pretenziosa di quelle finto autoriali che piacciono tanto al mio blogger rivale. Un film che non mi ispira tantissimo, ma comunque da non rifiutare a priori.
Così come WhiteRussian. Non si deve rifiutarlo a priori. Bisogna visitarlo, leggerlo, conoscerlo a fondo per disprezzarlo con tutte le proprie forze uahahah!

"Ancora in scooter, ma non ce l'hai la macchina?"
"No, sono più bimbominkia del Cannibale..."
20 anni di meno di David Moreau
Il consiglio di Ford: 20 anni di meno, quelli che vorrebbe avere il Cannibale!
Commedia francese a sfondo romantico pubblicizzatissima dai distributori - che hanno capito che i nostri cugini non solo sono decisamente più avanti di noi, ma tirano anche al botteghino - che, nonostante i successi transalpini anche recenti - Ozon su tutti - non mi convince affatto.
Ho come l'impressione, infatti, che si tratti del solito prodotto spacciato per valido che, in realtà, si rivela essere la classica sòla del weekend: poi, certo, ci sarà di peggio - come un qualsiasi ultimo Malick -, ma dopo mesi come quelli che abbiamo lasciato alle spalle vorrei smettere di farmi del male quando mi guardo un film.
Il consiglio di Cannibal: io dimostro (almeno) 20 anni di meno di Ford
Io ormai tendo a prendere come oro colato ogni cosa che arrivi dalla Francia o quasi. C’è da dire che sulle commedie non ci azzeccano sempre, però ora come ora punto di gran lunga più sulle loro comedy che non sulle nostre. Questo 20 anni di meno non si rivelerà un capolavoro, eppure mi sembra abbia del potenziale per una visione simpatica e disimpegnata. L’antipatico e troppo impegnato Ford ovviamente non sarà d’accordo, ma che ce frega?

"Non dare retta al Cannibale, tu sei un grande attore.
Quasi meglio di Stallone..."
Mi rifaccio vivo di Sergio Rubini
Il consiglio di Ford: mi faccio vivo con il Cannibale, a suon di calci rotanti.
Sono stupefatto. Una settimana intera senza neppure un titolo trash made in Terra dei cachi. Pare incredibile almeno quanto Peppa Kid che recensisce bene un qualsiasi film con Stallone, Schwarzenegger o Van Damme.
Comunque, Sergio Rubini non mi è mai dispiaciuto, ed il suo lavoro da regista non è completamente da buttare: dunque, pur se certo non come prima scelta - ma neppure come seconda o terza - direi che un tentativo potrei farlo, tutto sommato.
In fondo, se mi sorbisco ogni settimana le fregnacce di Peppa Kid, potrò anche sopportare un'ora e quaranta di Rubini, no!?
Il consiglio di Cannibal: mi fingo morto, piuttosto che vederlo
Ecco, se sopra ho mostrato la mia fiducia nella commedia francese, lo stesso non posso fare nei confronti di quella italiana. Sergio Rubini e Neri Marcorè non mi sono mai piaciuti granché, più che altro mi stanno indifferenti, ma le presenze del pessimo Emilio Solfrizzi e della nevrotica prezzemolina Margherita Buy mi inquietano parecchio. Io con questo film non mi faccio vivo, e nemmeno con Ford.

"Ford crede davvero che io sia un'attrice fenomenale? Ahah, questa è bella!"
Fire with Fire di David Barrett
Il consiglio di Ford: diamo fuoco a tutte le copie in circolazione di Confessions, così lo risparmiamo al pubblico!
Filmetto di genere assolutamente inutile nonostante un cast decisamente ben accetto in casa Ford - Bruce Willis, Vincent D'Onofrio, Rosario Dawson - che non pare buono neppure per la classica serata da neurone spento sempre utile nel corso delle normali settimane lavorative.
Ho come l'impressione che Katniss Kid ci ricamerà sopra a partire dalle mie opinioni sulla sempre appariscente Rosario, ma questa volta gli andrà malissimo, considerato che ho intenzione di ignorare bellamente questo titolo.
Il consiglio di Cannibal: Fire on Ford
Americanata action di serie Z, più che di serie B, con l’attrice migliore del mondo secondo Ford: Rosario Dawson.
Vabbè…
C’è anche Bruce Willis, nella sua ennesima apparizione per rimpinguare il suo conto in banca.
Nonostante se ne vergogni, questa in realtà è l’uscita della settimana, forse dell’anno per Ford, mentre gli amanti del buon cinema possono astenersi senza troppi rimpianti.

"Lasciatemelo portare in salvo: ha appena visto Le streghe di Salem."
"Ah ok, poverino. Passate pure."
Anime nella nebbia di Sergei Loznitsa
Il consiglio di Ford: basta nebbia, vogliamo l'estate! E basta Cannibale, vogliamo il Cinema!
Già prevedo lo sproloquio del mio rivale che come al solito bollerà questa proposta come il classico film fordiano lento, autoriale e noioso, così come prevedo la sua sconfitta nella prossima Blog War - ma questa, ormai, è una consuetudine -.
Onestamente, sulla carta ammetto che questo Anime nella nebbia potrebbe non dispiacermi, ma andando verso la bella stagione preferirei evitare di affossarmi con titoli decisamente più adatti al clima - interiore ed esteriore - dell'inverno.
Dunque direi che, a meno di non trovarmelo davanti agli occhi, rimanderò a tempi più adatti.
Il consiglio di Cannibal: Ford, animal nella nebbia di Lodi
Urca, questo è uno di quei mattonazzi russi che solo Ford si può gustare tutto felice con tanto di popcorn, bevande rigorosamente analcoliche e rutto libero. Di quelli che a me invece mettono di buon umore quanto la nebbia.
Passo, grazie.

"Non si dorme mai bene come guardando un film consigliato da Ford."
Sta per piovere di Heider Rashid
Il consiglio di Ford: caro Cucciolo, per la grandinata di colpi che ti pioveranno addosso a breve non ti basterà l'ombrellino degli One direction!
Produzione italiano/algerina che mi puzza di finto alternativismo da cineforum radical chic da ex centro sociale riadattato in localino alla moda, sicuramente potrebbe essere meglio della schifezza media che ci viene propinata ultimamente ma che non ho la benchè minima intenzione di affrontare.
Cannes è alle porte, qualche recupero mi attende, non ho certo bisogno di finire intrappolato in visioni che potrebbero rischiare di mettere alla prova la mia pazienza più di quelle che normalmente consiglia il mio spocchioso rivale.
Il consiglio di Cannibal: che vi devo dire? Prendete un ombrello!
Altro mattonazzo pseudo impegnato della settimana, questa volta una coproduzione Italia - Iraq.
Un film che a me puzza non di pioggia fresca, ma di moralizzazione pesante e noiosa.
Passo pure questo all’intrepido Ford.

"Ford, smettila, non ci vengo a fare un giro sulla tua auto rosa.
Perché guidi malissimo, e poi perché è inguardabile!"
The Parade - La sfilata di Srdjan Dragojevic
Il consiglio di Ford: facciamo una bella parata per le strade di Casale, ed invadiamo casa Goi.
Curiosa questa settimana, ricca di proposte autoriali di nicchia ed insolitamente povera di schifezze italiote distribuite in due sale. Non che al lavoro di Dragojevic andrà meglio, in termini di distribuzione, eppure qualcosa mi dice che questo potrebbe essere uno di quei titoli in grado di guadagnarsi i punti per diventare un piccolo cultino, almeno dalle mie parti.
Oltretutto, sono anni che ormai non vedo un film decente a tematica gay, dunque spero che questo possa colmare il vuoto.
Alla peggio, restano sempre le care e vecchie bottigliate.
Il consiglio di Cannibal: mi piacerebbe di più vedere Ford fare una sfilata…
Film serbo che tratta il tema dell’omofobia. Sembra avere anche buone intenzioni, ma a livello cinematografico fin dal trailer sembra ‘na mezza porcheruola. Magari non una porcheria totale, il che sarebbe già un buon risultato.
Quanto a me, devo ammettere di avere una paura che già potete immaginare: la fordfobia.

"Aiuto! Siamo state abbandonate dentro un film di Terrence Malick."
Bellas Mariposas di Salvatore Mereu
Il consiglio di Ford: bruttos Cannibales.
Per adeguarsi al leit motiv del weekend, i guru della distribuzione portano in sala una proposta italiana che potrebbe risultare una piacevole sorpresa così come la solita robetta finto alternativa e che all'ultimo Festival di Venezia andò piuttosto bene e raccolse così tanti consensi da sparire immediatamente dai radar delle sale: fortunatamente il recupero è stato effettuato in tempi più brevi rispetto a Confessions, e sapete che vi dico? Non mi pare neanche così male, tanto che penso di recuperarlo al più presto.
Il consiglio di Cannibal: ma che è ‘sta roba, ajo?
Questa è una pellicola di cui non parlerò male perché se no gli amici sardi si offendono.
Mi limiterò a ignorarla come faccio di solito con Ford e le sue opinioni sempre più sconcertanti.

"WhiteRussian? E' il mio sito preferito!
Mi tiene aggiornata su tutte le ultime tendenze di noi ggiovani..."
Prima la trama, poi il fondo di Fulvio Wetzl, Laura Bagnoli
Il consiglio di Ford: prima la noia, poi la morte (si spera).
Documentario molto radical e molto chic - quasi più del mio antagonista - sulla vita e l'opera della pittrice milanese Renata Pfeiffer, che sinceramente mi attrae quanto una maratona di martellamento delle parti basse accompagnata da un piatto della da tanto odiata dal sottoscritto pasta al pesto.
Un titolo decisamente in linea con quelli che hanno portato ben oltre il limite la resistenza del sottoscritto e di Peppa Kid negli ultimi due mesi.
Il consiglio di Cannibal: prima Pensieri Cannibali, poi il fondo (WhiteRussian)
Quando i titoli per questa rubrica li seleziono io, ho ormai imparato a scremare almeno questi documentari che escono al massimo 1 giorno in 1 sala in tutta Italia… Ford invece è ancora giovane (si fa per dire) e inesperto e, quando li sceglie lui come questa settimana, sono cazzi.
Inutile aggiungere che non lo vedrò mai, nemmeno dovesse essere l’ultimo film rimasto sulla Terra.

lunedì 9 gennaio 2012

I MEGLIO FILM CANNIBALI 2011: LA TOP 10


E così siamo arrivati in cima, fino ai dieci film che ho amato di più nel corso di questo 2011. Un momento tanto atteso.
ATTESO? MA DOOOOVE? MA QUANDO? MA PERCHE’? DA CHIIIII? MA CHITTECONOSCE?

Okay, chiedo gentilmente alle mie guardie del corpo personali di accompagnare fuori i soliti contestatori riottosi: “Usate le buone maniere, mi raccomando, ma se qualcuno oppone resistenza vi autorizzo a utilizzare i taser. Se no che ve li pago a fare?”
Se l’anno scorso aveva trionfato in maniera molto contestata Amabili resti di Peter Jackson, per quanto riguarda il titolo di film Cannibale d’Oro di quest’annata credo ci saranno più consensi e comunque la scelta non credo sorprenderà poi molto chi segue questo blog abitualmente.
Va anche detto che in un’annata normale, i primi 4 film della classifica avrebbero meritato tutti il primo posto, ma in questo 2011 molto godurioso da un punto di vista cinematografico, la scelta è stata dura ma alla fine non poteva essere che quella…
Quale?
Non fate subito i frettolosi e prima gustatevi anche gli altri 9 film, che meritano ampiamente.
Guardate che se saltate subito alla numero 1 le mie guardie del corpo potrebbero dover essere costrette a usare i taser. E non è piacevole.
Siete mai stati colpiti da una scarica di taser?
No? Nemmeno io. Però immagino non sia una bella sensazione. Io intanto vi ho avvisato, poi fate come volete.
In ogni caso ormai i giochi sono fatti. Vi piaccia o meno, dopo le posizioni dalla 40 alla 31, dalla 30 alla 21 e dalla 20 alla 11, questa è la top 10 cannibale dei film del 2011.

Carey: "Secondo me alla numero 1 c'è The Tree of Life."
Andrew: "Per me avrà la meglio Drive."
Keira: "Io dico che vince Che bella giornata con Checco Zalone, hihi!"
10. Non lasciarmi
Regia: Mark Romanek
Genere: (anti) fantascienza
Parla di: tre ragazzi… clonati.
Pregi: è una pellicola in grado di conquistare il cuore più che il cervello, interpretata in maniera intensa da tre attori in splendida forma, con vertice in una Carey Mulligan che ti viene voglia di coccolarla ancor più del solito. E poi che bello vedere un film di fantascienza (in teoria…) senza un effetto speciale. Senza 3D. Senza robottoni di ‘sto cazzo. Che figata!
Difetti: la regia di Romanek rimane molto sul classico e poteva osare di più.
Scena cult: la versione bimba di Carey Mulligan che ascolta la canzone “Never let me go”
Leggi la mia RECENSIONE





"Solo noni, cannibal-wolf-motherfucker? Sei sicuro?"
9. Attack the Block
Regia: Joe Cornish
Genere: invasione aliena in da ghetto
Parla di: gli alieni arrivano sulla Terra, ma fanno la stronzata di piompare nei ghetti di Londra. E così per loro saranno cazzi amari…
Pregi: è il film made in England (e non solo) più cool degli ultimi anni, capace di rappresentare la vita nelle periferie di Londra con umorismo e, nonostante il pretesto fantascientifico, con un grado di realismo più veritiero di molte pellicole neo-realiste. La colonna sonora firmata dai Basement Jaxx smaramba ke bomba e questo è un cult istantaneo sia per le nuove generazioni, che per quelle cresciute negli 80s che qui trovano dei degni eredi. Sì, più che in Super 8, perché questi qua sono quasi dei nuovi Guerrieri della notte...
Difetti: la sceneggiatura non riserva grossi colpi di scena nella seconda parte e il copione segue piuttosto fedelmente quello di altre analoghe pellicole apocalittiche. Solo che qui ci sono i gorilla-wolf-motherfuckers!
Canzone cult: KRS-One “Sound of da police”
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"Punto tutti i soldi di voi stupidi risparmiatori sulle azioni de
Il discorso del re! Farò male??"
8. Margin Call
Regia: J.C. Chandor
Genere: crisi economica ma non cinematografica
Parla di: due giovani yuppie alle prese con una notte che condurrà la loro azienda a mandare a puttane l’economia di… tutto il pianeta, all’incirca.
Pregi: se c’è un film in grado di spiegare il perché della crisi economica in maniera umanamente comprensibile è questo, non il pur valido ma troppo tecnico e poco cinematografico documentario Inside Job. Al di là del fatto che sia una pellicola di stretta attualità, Margin Call è un grandioso viaggio nella notte, l’ultima notte dell’impero di Wall Street prima che salti tutto. A spese loro? No, a spese nostre…
Difetti: la parte economica potrebbe scoraggiare qualcuno dalla visione, ma tranquilli perché qui non si parla di spread e tutto è spiegato come se il film si dovesse far capire “da un bambino o da un golden retriever”.
Personaggio cult: il bastardissimo John Tuld (Jeremy Irons)
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"Se non convinci Cannibal a far vincere il film dei Pokemon, ti tolgo l'iPhone!"
7. Confessions
Regia: Tetsuya Nakashima
Genere: bambini bastardi
Parla di: una classe di una scuola media giapponese in cui è avvenuto un fatto di estrema crudeltà…
Pregi: la prima mezz’ora del film è LA costruzione della tensione per eccellenza. Una delle scene più intense e coinvolgenti di tutta l’annata. La pellicola riesce quindi a procedere alla grande grazie alla regia da autentico fuoriclasse del virtuoso Nakashima, uno che sa di essere bravo e non ha paura di mostrarlo.Forse pure troppo! Visivamente è poesia pura, a livello di contenuti è una mazzata assoluta allo stomaco. Strepitosa pure la colonna sonora che mixa Radiohead con The XX, Johann Sebastian Bach e “That’s the way (I like it)”!
Difetti: dopo una prima mezz’ora così pazzesca, il resto è inevitabilmente un gradino sotto. Ma giusto un gradino piccolo piccolo.
Scena cult: la prima fenomenale mezz’ora
Leggi la mia RECENSIONE

"Pronti a bombardare, nel caso Cannibal premi uno dei suoi film radical-chic?"
6. La donna che canta
Regia: Denis Villeneuve
Genere: matematico
Parla di: un ragazzo e una ragazza che alla morte della madre si ritrovano a ripercorrere la sua travagliata, parecchio travagliata, storia personale.
Pregi: la sceneggiatura del film funziona come una formula matematica. Detta così potrebbe suonare come una pellicola fredda, invece è tutt’altro. Una storia che riesce a parlarci di una famiglia, della scoperta della vera vita della madre da parte di due figli, ma anche dell’eterna guerra del Libano. Il tutto senza retoriche, cosa mica da poco. Ottimo il cast, con la madre Lubna Azabal e la figlia interpretata da Mélissa Désormeaux-Poulin (che a me ricorda PJ Harvey) in grado di bucare lo schermo.
Difetti: C’è qualche problema con le date e l’età dei personaggi che non tornano molto, come ha evidenziato Oh Dae-Soo nel suo post sul film.
Scena cult: la prima scena sulle note di “You and whose army?” dei Radiohead
Recensione prossimamente…

"Il Giornale dà per certa la vittoria di qualche film russo filo-comunista..."
5. Les amours imaginaires
Regia: Xavier Dolan
Genere: sentimentale non banale
Parla di: in generale di amore, più immaginario che reale, e in particolare di un triangolo sentimentale tra due ragazzi e una ragazza.
Pregi: pura magia, incanto, amore per l’amore e amore la settima arte. Un film che è una gioia per gli occhi, con il talento del giovane regista sceneggiatore e attore Xavier Dolan espresso alla grande, e per le orecchie, grazie a una colonna sonora che diventa parte integrante del racconto cinematografico e mixa con disinvoltura l’elettronica dei The Knife con la “nostra” Dalida: la sua “Bang Bang” è infatti il meraviglioso tema portante del film.
Difetti: l’autore Dolan ha appena 22 anni e quindi qualche ingenuità la presenta ancora, soprattutto attraverso una sceneggiatura un po’ troppo leggera. Ma ispirazione e occhio non sembrano mancargli.
Canzone cult: Dalida “Bang Bang”
Leggi la mia RECENSIONE

"Non abbiamo vinto! La prossima volta mi sa che dovrò mostrare
qualcosa più delle tette..."
4. Melancholia
Regia: Lars Von Trier
Genere: apocalypse wow
Parla di: Justine che si sposa. Justine che manda a puttane il suo matrimonio. Justine che assiste alla fine del mondo. Justine che mostra le tette con disinvoltura. Cannibal Kid che ringrazia.
Pregi: una prima scena che è Arte sublime, una manifestazione di grandezza da parte di Lars Von Trier che in 10 minuti sulle note di Wagner mette K.O. tutto il resto del cinema apocalittico venuto prima. E forse anche quello che verrà dopo. Una Kirsten Dunst fenomenale nella sua discesa nei meandri della depressione, fisicamente (in tutti i sensi) impressionante. Una visione che riesce a coinvolgere/sconvolgere anche a distanza di diverso tempo. Una pellicola forte, enorme come un pianeta, che dopo la prima poetica scena non fa nulla per essere gradevole e che rappresenta in pieno il (poco rassicurante) punto di vista vontrieriano sul mondo.
Difetti: le due parti in cui il film è nettamente diviso sono speculari e viaggiano per diversi aspetti in parallelo come due pianeti che si sfiorano, eppure non tutti i collegamenti tra i due mondi funzionano alla perfezione.
Scena cult: la scena iniziale
Leggi la mia RECENSIONE

"E mo' adesso con 'sti aumenti della benzina come faccio
a guidare 24 ore su 24?"
3. Drive
Regia: Nicolas Winding Refn
Genere: autistico
Parla di: un tipo che nella vita fa tante cose, tipo… guidare e… guidare. Ogni tanto prende anche l’ascensore e gli capita di avere qualche raptus d’ira, ma più che altro… guida.
Pregi: regia spettacolosa dalla prima scena costruita con magistrale tensione all’ormai epocale scenona ambientata nell’ascensore in cui succede di tutto e di più. Ryan Gosling con la parte del silenzioso Driver entra nella storia del Cinema e la colonna sonora stellare fa il resto, con “A Real Hero” che diventa la seconda protagonista della pellicola nonché una delle mie canzoni preferite di sempre.
Difetti: una sceneggiatura che mostra qualche debolezza nella parte più “criminale”.
Scena cult: ascensore
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"Dai con 'sto bacino, che almeno a Ballando con le stelle Natalie la battiamo!"
2. The Tree of Life
Regia: Terrence Malick
Genere: cosmico
Parla di: come va a finire il mondo ce l’ha mostrato Lars Von Trier, come inizia ce lo racconta invece Terrence Malick, tra dinosauri, musica classica e una coppia che perde un figlio…
Pregi: il sublime su supporto audio-visivo. La più bella accoppiata di immagini, musica e parole concepibile da mente umana. E infatti credo sia più frutto di un disegno divino. Terrence Malick, sei tu Dio? The Tree of Life è la visione più travolgente, ammesso si sia disposti a farsi travolgere, dai tempi di 2001: Odissea nello spazio, per un film che ridefinisce la narrazione cinematografica. E rispetto a 2001 ha anche una cosa in più: il cuore.
Difetti: se dopo una lunga dura giornata di lavoro vi volete mettere sul divano per rilassarvi “Aaaah” e vedere un film tranquillo, senza pensieri, che vi faccia scollegare il cervello, beh… evitate The Tree of Life.
Scena cult: Jessica Chastain volante
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Nonostante anche Melancholia, Drive e The Tree of Life siano dei capolavori e cult assoluti, il premio Cannibale d’oro quest’anno va a…

"Miii, non ci posso credere! Ho vinto! Anzi, abbiamo vinto:
io e tutte le mie varie personalità!"
1. Il cigno nero
Regia: Darren Aronofsky
Genere: e gira tutto intorno alla stanza mentre si danza
Parla di: una ballerina classica alle prese con Il lago dei cigni e con qualche leggerissimo segno di squilibro mentale…
Pregi: è dall’inizio del 2011 che la meno con questo film, devo ancora aggiungere altro? Un viaggio incredibile dentro la mente umana, attraverso lo sdoppiamento, lo striplicamento, lo squadriplicamento ecc ecc della personalità. Una discesa negli Inferi dalla perfezione alla perdizione, dalla creazione alla distruzione (tema ricorrente dell’annata, vedasi The Tree of Life e Melancholia), per un crescendo di tensione capace di catturarmi dal primo istante fino al finale. Un balletto coreografato e condotto alla grande da mastro Aronofsky. E poi che razza di performance pazzesca ha tirato su la Natalie Portman? E quella trasformazione? E le scene lesbo con Mila Kunis? Cosa cazzo si può chiedere di più a un film solo? Cosa?
Mila: "Ma non vogliamo coinvolgere Cannibal nei festeggiamenti?"
Natalie: "Non so... vediamo come vanno gli Oscar Cannibali domani..."
Difetti: non ne ha, è semplicemente PERFETTO.
Scena cult: Natalie diventa il cigno nero
Leggi la mia RECENSIONE


E con questo è tutto?
Non ancora, ragazze e ragazzi e meno giovani (ciao, Ford!). Non ancora. Domani sono infatti in arrivo anche gli OSCAR CANNIBALI dedicati ad attori, interpretazioni, sex-symbols, generi cinematografici e altre stronzate premiazioni varie. E poi giovedì ci sarà pure la nomina dei peggiori, che credevano già di farla franca… e invece no.
That’s NOT all, folks!


mercoledì 2 marzo 2011

Minkia ke bimbi

Confessions
(Giappone 2010)
Titolo originale: Kokuhaku
Regia: Tetsuya Nakashima
Cast: Takako Matsu, Masaki Okada, Yoshino Kimura, Yukito Nishii, Kaoru Fujiwara, Ai Hashimoto
Tratto dal romanzo di: Kanae Minato
Genere: V per vendetta
Se ti piace guarda anche: Old Boy, Rashōmon, Lady Vendetta, Battle Royale

Trama semiseria
In una classe delle scuole medie, un’insegnante racconta un tragico fatto di cronaca che vede coinvolti in prima persona alcuni di loro. In Giappone però la legge non può punire i ragazzini di 13 anni, neppure se colpevoli di omicidio. In Italia qualcuno sa dirmi se funziona allo stesso modo o se ad essere impuniti sono solo i presidenti del Consiglio?

Recensione cannibale
Confessions è un film terribile. No, aspettate: non intendevo in quel senso. È un film terribile nel senso di profondamente sconvolgente e inquietante, per quanto non si tratti di un horror. Di fronte ci troviamo infatti una pellicola con dentro una cattiveria esagerata e davvero bastarda, in cui trovare figure positive o role models è un’impresa impossibile. Se avete trovato difficoltà ad enfatizzare con i personaggi di The Social Network, qua avrete quindi vita ancora più dura.
Confessions era il film giapponese candidato quest’anno all’Oscar di miglior film straniero: incluso nella rosa dei 9 papabili, non è però riuscito a entrare in cinquina. Vista l’inclusione di un altro film spietato come il greco Dogtooth (Kynodontas), a quei bonaccioni dell’Academy dev’essere sembrato troppo inserire due pellicole, anzi due “cose” così perfide ed estreme, quindi purtroppo il giapponese è rimasto fuori.

I primi 30 minuti di Confessions sono da antologia del Cinema. In una classe delle scuole medie, un’insegnante parla ai suoi alunni distratti, tutti troppo presi da telefonini, videogame, iPod e aggeggi elettronici vari, tutti presi a parlare e a ridere tra loro. Un branco di bimbiminkia giapponesi casinisti, per rendere l’idea. Un rumore di fondo costante in grado di scoraggiare anche il professore meglio disposto. La giovane insegnante comincia però a raccontar loro una storia molto particolare e inquietante che riguarda in prima persona sia lei che i suoi studenti. Poco a poco il casino di fondo si abbassa e l’attenzione cresce, con una serie di rivelazioni, di confessions, davvero sconvolgenti in un crescendo mostruoso di tensione costruito in una maniera favolosa.

30 minuti eccelsi, ma comunque anche il resto del film non è da meno e riesce a mantenere l’interesse in maniera efficace, moltiplicando nelle parti successive i punti di vista della stessa storia, a mezza strada tra Rashōmon di Akira Kurosawa e la serie tv Lost. E la storia che sta al centro di tutto è una vicenda forte e davvero dura di bambini nichilisti e malvagi (roba che Samara di The Ring al confronto è una Santa) molto lontani dal Giappone stilizzato di Pokemon e Holly & Benji, nonostante qualche momento di comicità manga ogni tanto affiori persino qui.
Visivamente è tra le cose più belle e potenti osservate negli ultimi tempi, per merito di un montaggio iper-veloce, l’uso di ralenty, inserti visionari e qualche momento splatter. Dei film precedenti del regista Testuya Nakashima avevo già visto il divertente ma sconclusionato Kamikaze Girls, un luna park per gli occhi non supportato da una trama troppo coinvolgente; questa volta alle prese con una sceneggiatura di alto livello posso dire che è sicuramente tra gli uomini di maggior talento al mondo con una macchina da presa in mano (mica come il neo premio Oscar Tom Hooper). In più la colonna sonora veleggia ispirata, ispiratissima tra musiche giapponesi e occidentali delle più varie con XX, Boris, “That’s the way (I like it)” e Johann Sebastian Bach, fino a raggiungere il vertice assoluto con “Last Flowers” dei Radiohead.

Se volete vedere un gioiellino orientale lontano anni luce dai prodotti in serie hollywoodiani, ma soprattutto se siete pronti per una storia davvero perfida questa è la mia confessione: Confessions (Kokuhaku) è uno dei film più bastardi che io abbia mai visto. E come resistere a un po’ di sana cattiveria del genere, soprattutto quando è girata così da Dio?
Anzi, vi dirò di più: avete presente Amore 14? 3MSC? Bene, questo non è il film anti-Moccia. Questo è il film ammazza-Moccia.
(voto 9)

Canzone cult: Radiohead “Last Flowers”
Scena cult: i primi 30 minuti, una vera lezione di Cinema

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