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lunedì 13 aprile 2020

Ha fatto anche cose buone, la quarantena




Un giorno forse diremo che ha fatto anche cose buone. Non parlo del COVID-19 di per sé. O della paura di dover uscire e potersi prendere un virus per cui non esiste un vaccino. Mi riferisco alla quarantena. Allo stare in casuccia al sicuro, protetti dal pericoloso mondo là fuori. C'è chi sta vivendo questo periodo in maniera molto produttiva e creativa. Non mi riferisco a me. Io sto facendo ancora meno del solito. Sto persino guardando meno film e scrivendo meno recensioni e cavolate rispetto al consueto. Per fortuna però c'è anche chi sta tirando fuori qualcosa di positivo da qualcosa di così negativo. Ecco ad esempio alcune miniserie che stanno allietando la mia Monferrato Quarantine e che vi consiglio di seguire. La visione richiede appena pochi minuti e poi, tanto, dov'è che c'avete da andare?


Rebibbia Quarantine

domenica 15 marzo 2020

Quaranteen: 40 film e serie TV adolescenziali da vedere in quarantena





Alcuni canali televisivi stanno cambiando le loro normali programmazioni per proporre contenuti dedicati ai bambini. O alle visioni adatte a tutta la famiglia. C'è però una categoria a cui in pochi stanno pensando e che, almeno negli scorsi giorni, era quella che sembrava più “a rischio fuga” di casa: gli adolescenti. In loro soccorso arriva adesso Pensieri Cannibali.

In questo periodo difficile ognuno cerca di contribuire a modo suo. Condividendo ciò che sa fare. Io forse non sono bravo in molte cose, probabilmente in nessuna, ma c'è un tema in cui mi posso considerare un vero esperto: le robe teen. A forza di guardare film e serie tv adolescenziali sono diventato vecchio. Ora è allora il momento di condividere il mio sapere con tutti voi. Giovani e meno giovani. Ecco un lungo elenco di pellicole e telefilm adolescenziali da recuperare in quarantena.


sabato 14 marzo 2020

Cose da fare a casa




Non sapete come passare le vostre giornate e serate in casa?
No problem. Basta rivolgersi a un esperto, come me. Io sono il Burioni dello stare in casa. Sono un fan dello stare in casa prima che diventasse cool, prima di Netflix, prima che fosse imposto per decreto ministeriale. Sono in pratica un precursore dello stare in casa. E chi se lo sarebbe immaginato che noi "casalinghi" saremmo diventati i possibili salvatori dell'umanità?

Se volete diventare anche voi supereroi del presente e contribuire a sconfiggere la diffusione del Coronavirus, ecco alcune cose che potete fare in casa:


- Guardare uno, dieci, cento, mille film. Possibilmente bei film, e possibilmente consigliati dal qui presente Pensieri Cannibali. Tanto per fare il disinteressato nome di un blog a caso.

"Che film guardiamo?"
"Guardiamone uno consigliato da Pensieri Cannibali."
"Vuoi essere subito diseredata?"

venerdì 13 marzo 2020

I film da vedere in quarantena





Quarantena. Zona rossa. Pandemia. Giuseppe Conte nuovo sex symbol nazionale. Parole che fino a poche settimane fa associavamo solo a scenari fantascientifici. Adesso sono diventate la nostra nuova quotidianità. Come siamo passati dall'avere come maggiore preoccupazione Bugo che lascia il palco di Sanremo dopo lo scherzetto di Morgan a questo?

Non sta a me dirlo. Quello che Pensieri Cannibali può tentare di fare in questo periodo, che per usare un eufemismo possiamo definire “complicato”, è fare ciò che ha sempre fatto: un po' di sano intrattenimento. Cercare di allietare almeno un pochino e per una manciata di minuti chi passa per di qua, dando nel frattempo anche qualche consiglio cinematografico.

Quali sono i film da vedere durante una quarantena? Una domanda che non è più ipotetica, come possono essere i dischi e i libri da portare su un'immaginaria isola deserta, ma che si è fatta dannatamente reale. Cercherò quindi di dare una mia personale risposta, senza la pretesa di fare l'espertone di turno visto che già ce ne sono tanti in giro specie un sacco di virologi improvvisati, sperando di potervi fornire qualche spunto. In modo da poter stare il più possibile a casa – mi raccomando! – senza annoiarsi troppo. #iorestoacasa a guardare film.


Mars Attacks!

Il primo consiglio che mi permetto di dare è quello di informarsi in maniera responsabile. Quindi attraverso siti affidabili, non come Pensieri Cannibali, ahahah.
Attenti a fake news, bufale social e dicerie popolari, ma informatevi. Una volta fatto ciò, ogni tanto è però meglio anche staccare dal flusso di notizie e farlo del tutto. A meno che non compaia Conte in un'edizione straordinaria del TG. Quindi il mio secondo consiglio è quello di evitare pellicole su virus, contagi, epidemie e in generale qualunque lavoro di genere catastrofico o disaster movie. Se proprio volete restare a tutti i costi immersi in questo clima apocalittico che è il nostro presente, vi suggerisco di guardare qualche film che tratta il tema con umorismo e ironia. Come Mars Attacks!, dove la minaccia alla Terra come si può evincere dal titolo arriva dai marziani e non da un virus, e che riesce a regalare un messaggio di speranza. Senza spoilerare troppo, anche perché il film è del 1996 quindi il reato di spoilerizzazione dovrebbe essere caduto in prescrizione, dico solo che per ogni problema c'è una soluzione, e in questo caso è davvero sorprendente. Un po' come lo stare a casa a guardare film può rivelarsi cruciale per la salvezza dell'umanità.


sabato 7 marzo 2020

Le recensioni ai tempi del Coronavirus





Incontro gente per strada (a dire il vero non molta) che, rigorosamente ad almeno un metro di distanza, mi chiede sconvolta: “Ma non hai ancora fatto un post con 'ai tempi del Coronovirus' nel titolo?”. Del tipo: “La vita ai tempi del Coronavirus”, “L'amore ai tempi del Coronavirus”, “Il cinema ai tempi del Coronavirus”, o “Gli altri poveri virus indifesi che nessuno più si caga ai tempi del Coronavirus”. Non l'avevo ancora fatto perché ormai l'avevano già fatto tutti. Siti, blog, riviste, telegiornali, giornali. Libero mi pare sia uscito con un titolo tipo: “Come scaricare la colpa agli immigrati ai tempi del Coronavirus”, o qualcosa del genere.

Non l'avevo ancora fatto. Finora. Anche perché non avevo ancora avuto un'idea decente. Ora credo di aver trovato il titolo giusto per questo blog, che occupandosi principalmente di recensioni era piuttosto scontato, ce l'avevo lì sotto gli occhi, solo che non riuscivo a vederlo: “Le recensioni ai tempi del Coronovirus”.


Contagion
Regia: Steven Soderbergh
Cast: Marion Cotillard, Matt Damon, Jude Law, Laurence Fishburne, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet, Bryan Cranston

Questo film col cavolo che lo vedo, in questo preciso momento storico. Col cavolo no, abbracciato a un'Amuchina però magari sì.

In realtà, andando a spulciare tra le mie vecchie recensioni, mi sono ricordato che Contagion l'avevo già visto poco dopo la sua uscita. Eravamo a cavallo tra il 2011 e il 2012. Altri tempi. Allora i film venivano ancora distribuiti regolarmente nei cinema e la gente si sedeva vicina per vederli. C'era persino chi limonava al cinema. Adesso credo ci sia la galera per chi prova a fare una cosa del genere. L'altro giorno comunque ho visto per strada due ragazzini che si baciavano. Così, come se niente fosse. Pazzi! Incoscienti! Qualcuno dirà che l'amore è più forte della paura del contagio. Io direi al massimo che l'ormone è più forte della paura del contagio. C'è chi sostiene che, con l'arrivo della bella stagione, il virus sparirà o se non altro ridurrà la sua portata. Io non ne sarei così sicuro. Con la bella stagione l'ormone impazzisce ancora di più e diminuire i contatti fisici potrebbe essere ancora più difficile.

Tornando a Contagion, il film, non solo lo avevo già visto, ma lo avevo pure già stroncato. Come voto gli avevo affibbiato un 5 su 10. La recensione completa ho paura ad andare a rileggerla. Temo di aver scritto delle cose tipo: “È un film del tutto irrealistico” o “Figuriamoci se nel mondo potrà mai capitare una cosa simile”. Quindi preferisco non rileggerla. Che poi negli ultimi tempi ho paura un po' di tutto. Lo ammetto. Non faccio parte di quel gruppo di (presunti) temerari che dice: “Virus, non ti temo”. Che è simile a quanto facevano alcuni dopo l'11 settembre 2001, quelli che dicevano: “Terroristi, non vi temo”. In entrambe le occasioni, nella maggior parte dei casi, si trattava di una bugia. Avere paura è normale. È umano. La differenza è che in quel caso almeno si rivolgevano a degli esseri umani. Adesso invece si rivolgono a un virus. Non sono un virologo, ma credo che i virus non ti possano dare ascolto. Credo. Se ho detto una cosa sbagliata, Burioni è il benvenuto a darmi una secca smentita. Sebbene ho il sospetto che in questo periodo abbia questioni più importanti di cui occuparsi che non replicare alle cacchiate di Pensieri Cannibali.

In conclusione di questa recensione, o meglio non-recensione ai tempi del Coronavirus, ribadisco: se c'è un film che al momento non (ri)vedrei proprio è questo. Nonostante la presenza di Marion Cotillard.

"Cannibal Kid si rifiuta di rivedere un film in cui ci sono io?
La situazione allora è davvero preoccupante."


L'esercito delle 12 scimmie
Regia: Terry Gilliam
Cast: Bruce Willis, Brad Pitt, Madeleine Stowe, Christopher Plummer, Christopher Meloni, LisaGay Hamilton, David Morse


Anni prima di Contagion, nel 1995, c'era stato un altro film che parlava di un pericoloso virus che metteva in ginocchio l'umanità: L'esercito delle 12 scimmie. A sua volta la pellicola di Terry Gilliam era ispirata a un cortometraggio francese del 1962. Probabilmente prima ancora ci sono stati altri film, così come libri, che hanno affrontato il tema. In giro negli ultimi giorni trovate su molti siti guide al riguardo. Non credo sia così importante stabilire quale sia il “paziente zero” cinematografico sull'argomento. Magari anche in questo caso si scopre che è un tedesco. Per quanto mi riguarda, L'esercito delle 12 scimmie è il film più bello sul tema, almeno tra quelli che ho visto. Se tra un'edizione del TG e l'altra volete “distrarvi” con la visione di una pellicola che parla di contagio, questo è quindi il titolo che vi consiglio. Io invece passo. Ora non ce la faccio a rivederlo. Questo nonostante sia uno dei miei film preferiti, uno di quelli a cui sono legato di più in assoluto. E pensare che la prima volta che l'ho visto non è che mi fosse piaciuto un granché, anche perché non c'avevo capito un granché. Avevo 13 anni, ero andato al cinema a vederlo e per gran parte della visione avevo fatto lo scemo insieme agli amichetti, anziché prestare attenzione. Se potessi tornare indietro nel tempo come fa il protagonista della pellicola, mi prenderei a schiaffi da solo.

Ho poi rivisto il film qualche anno più tardi in VHS, quando ero un po' più maturo (ma non tanto) e un po' meno scemo (ma giusto pochissimo meno) e l'ho amato. Una visione che oscilla tra sogno e incubo, che mette dentro una vicenda apocalittica, viaggi nel tempo e gruppi ecologisti. A qualcuno potrà sembrare un pasticcio, a me è sembrato un capolavoro. Con un Bruce Willis che è riuscito a farmi commuovere e con un Brad Pitt che mi ha convinto come non mai. Per me l'Oscar l'avrebbe meritato più per questo film, per cui ottenne la sua prima nomination, che non per C'era una volta a... Hollywood. Non fraintendetemi. Sono contento che l'abbia vinto per un lavoro diretto da Quentin Tarantino, però la sua performance più incredibile per me rimane questa. Senza dimenticare poi pure Tyler Durden di Fight Club, ma questa è un'altra apocalittica storia.


In conclusione di quest'altra pseudo recensione ai tempi del Coronavirus, il mio consiglio è quello di evitare in questi strani giorni la visione di pellicole sul contagio. Se però proprio volete vederne una, L'esercito delle 12 scimmie secondo me è la migliore.




lunedì 24 febbraio 2020

Speriamo che il Coronavirus sia come il Gangnam Style






Già a me fanno cagare i film apocalittici, figuriamoci viverci dentro. Eppure è quello che sta succedendo adesso nel Nord Italia. Nelle scorse settimane guardavamo alle immagini provenienti dalla Cina, da Wuhan in particolare, e pensavamo: “A noi non capiterà mai una cosa del genere, figuriamoci”. Poi in un bel weekend – bel si fa per dire – tutto è cambiato. Il Coronavirus è esploso in Italia. Tipo Diodato. Fino a poco tempo fa un sacco di gente pensava che il suo nome fosse soltanto una nuova bestemmia e invece dopo la vittoria a Sanremo la sua canzone la si sente ovunque. Lombardia, Veneto, anche nel Piemonte dove sto io. In tutta l'Italia settentrionale è psicosi. Da Coronavirus, più che da Diodato. I supermercati vengono presi d'assalto manco fosse il Black Friday, e non per accaparrarsi i pezzi della nuova collezione dei Rollinz Esselunga, o qualcosa del genere. A causa del Coronavirus nel nostro Paese, nei nostri paesi, stiamo assistendo a scenari e a situazioni da The Walking Dead. Da spin-off brutto di The Walking Dead senza nemmeno gli zombie. Almeno, per il momento gli zombie non ci sono, anche se su alcune persone non ci metterei la mano sul fuoco.

Dio, se ci sei, se da lassù mi stai ascoltando, ti chiedo una cosa: non è che potresti cambiare lo sceneggiatore di questo 2020? Anno bisesto, anno funesto, ed è pure palindromo, quindi proprio l'ambientazione temporale perfetta per una storia da disaster movie di questo tipo. Adesso però anche basta, grazie. Hai fatto scrivere i primi mesi dell'anno a Roland Emmerich e a Michael Bay messi insieme, potevi evitare, ma ormai è fatta. Ora licenziali. Per i prossimi mesi, se posso permettermi, ti consiglio di ingaggiare una Nora Ephron, che dovrebbe essere lì da qualche parte al tuo fianco, se non altro se una giustizia divina almeno lassù esiste per davvero. Una svolta da romcom credo che in questo momento sarebbe molto gradita da tutti, persino dagli spiriti meno sentimentali di questo mondo. Se la Ephron magari ha pretese economiche troppo alte o non riuscite a trovare un accordo per questioni teologiche o altri motivi, guarda, va bene anche un Carlo Vanzina. Il tanto bistrattato Carlo Vanzina. Pure i cinefili più incalliti, quelli che frequentano solo i cine club d'essai, gradirebbero a questo punto farsi una sana, spensierata e volgare risata. Sono concesse pure le scoregge di Boldi. Anche perché adesso stanno chiudendo pure i cinema, figuriamoci i cine club, quindi ormai va bene qualunque cosa. Dio, se mi stai ancora ascoltando, invece di ascoltare il tuo parente Diodato e scusa per la battuta che non fa manco ridere, ti prego, dai una svolta a questo 2020. Una svolta positiva, perché se come nuovo sceneggiatore chiami M. Night Shyamalan, il colpo di scena è garantito sì, ma le cose potrebbero precipitare ulteriormente.

Cosa succede adesso? Difficile dirlo. Io non sono un virologo. Non sono un medico. Non sono uno scienziato. Tutto il contrario. Nelle materie scientifiche avevo il 4 fisso, quando ancora andava bene. E sì che ho fatto il Liceo Scientifico. “Perché hai fatto lo Scientifico anziché il Classico?” mi chiederete forse a questo punto e io vi risponderò che è tutta la vita che me lo chiedo anch'io. Più probabilmente comunque non vi starete interrogando sul mio percorso scolastico. Avrete ben altri pensieri per la testa e io, come al solito, sto divagando.

Torniamo al punto in cui dicevo che non sono un virologo e non ho alcuna competenza scientifica e sono un asino totale. Ok, quest'ultima cosa forse non l'avevo ancora detta. La mia unica conoscenza in questo campo è la diffusione virale sul web, di video e di meme e di post e di quant'altro. La sola cosa vagamente scientifica che posso dire in proposito è allora che mi auguro che il Coronavirus sia come il Gangnam Style. Ha avuto una diffusione rapida, improvvisa, per volti versi anche parecchio inspiegabile, c'è stato un periodo in cui sembrava essere dappertutto e poi a un certo punto è sparito nel nulla. Speriamo che il COVID-2019 sia come PSY, un fenomeno virale proveniente da Oriente che ha raggiunto numeri impressionanti, ci ha tormentato e spaventato per un certo periodo e che poi rapidamente si è trasformato in un brutto ricordo lontano.





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