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mercoledì 19 dicembre 2012

LE MEGLIO SERIE TV 2012, N. 40-31


Dopo aver svelato il Man of the Year e la Cotta adolescenziale 2012, il qui presente Pensieri Cannibali si getta e vi getta pure voi cari lettori dentro la listona delle 40 migliori serie tv dell’annata che sta finendo.
Per i non appassionati telefilmici, 40 serie possono sembrare tante, tantissime. Per un malato seriale come me invece, una top 40 ha implicato scelte difficili, con una serie di esclusioni davvero illustri. Alcune di loro finiranno poi nel post dedicato alle peggio serie dell’anno. Ma intanto facciamo partire il countdown delle meglio serie, con le posizioni dalla 40 alla 31 e nel frattempo potete anche andare a recuperare la classifica cannibale telefilmica del 2011.

"Sono il Conte Dracula... Minchia!"
40. The Vampire Diaries
(stagioni 3 e 4)

Cos’è
L’anti-Twilight, un po’ meno bimbominkioso di Twilight, ma comunque pur sempre un tantino bimbominkioso. E il suo bello è anche e soprattutto questo.

Pregi
- La coppia Delena (traduzione per i non bimbiminkia: Damon + Elena) finalmente c’ha dato dentro. Era ora! Lei gliel’ha fatta annusare più a lungo di Donna con David in Beverly Hills 90210. Brian Austin Green si sarebbe comunque rifatto più tardi e con gli interessi con Megan Fox…
- Per quanto la serie possa essere peggiorata, non si riesce comunque a fare a meno di vederla.

"Le didascalie cannibali sono quasi più divertenti di quel simpaticone di Stefan..."
Difetti
- I triangoli sentimentali cominciano a stufare e i vampiri ancora di più.
- Sceneggiature sempre più ripetitive.
- Damon ormai si è ammosciato parecchio rispetto ai primi tempi. Quando tornerà a fare davvero il bad boy e la smetterà di fare il romanticone peggio di Stefan?
- Elena pure da vampirella riesce a essere sempre tutta pucci pucci buoni sentimenti. E lasciatela incattivire un po’ anche lei.

Personaggio cult
Klaus (Joseph Morgan)


"Mmm... forse è ora di smetterla di mangiare tutti i cupcake che mi
mandano le ragazze di 2 Broke Girls."
39. The Mindy Project
(stagione 1)

Cos’è
Spassosa comedy con protagonista una specie di Bridget Jones in versione indian/tamil.

Pregi
- La protagonista Mindy Kaling è una idola assoluta.
- È una visione disimpegnata, ma non idiota.

Difetti
- Per il momento, la serie è incentrata principalmente sulla protagonista. Chissà se a poco a poco anche gli altri personaggi (su tutti il Danny Castellano interpretato dal prezzemolino Chris Messina) riusciranno a imporsi, come successo ad esempio in New Girl.

Personaggio cult
Mindy Lahiri (Mindy Kaling)

"Ma dai! Solo 38esimi? Com'è possibile?"
38. New Girl
(stagioni 1 e 2)

Cos’è
La sitcom incentrata su Zooey Deschanel finita ora più che altro nelle mani dei suoi coinquilini.

Pregi
- Schmidt ormai diventato mito assoluto della serie.
- Una sitcom che fa ridere, ma che riesce anche a riflettere piuttosto bene l’incertezza e la confusione mentale dei 30enni (meglio se indie) di oggi.
- Una caratterizzazione nei personaggi maggiore rispetto a molte altre sitcom in giro.

Difetti
- L’idola indie Zooey Deschanel nel corso degli episodi ha perso un po’ di frizzantezza e follia rispetto a ‘na vorta.
- Alcuni episodi riempitivo in cui si ride pochino.

Personaggio cult
Schmidt (Max Greenfield)

"Appena 37esimi? M'è passato l'appetito..."
37. Don’t Trust the B---- in Apartment 23
(stagioni 1 e 2)
RECENSIONE

Cos’è
Una sitcom su una tizia di provincia che si trasferisce a NYC e va a convivere con una… stronza.

Pregi
- Esilarante come poche altre serie in circolazione.
- Krysten Ritter è una b---- coi fiocchi.

Difetti
- Un difetto tipico di molte sitcom: le trame non sono chissà quanto elaborate e i personaggi difficilmente subiscono grosse evoluzioni.

Personaggio cult
James Van Der Beek (anche noto come Dawson Leery) nella parte di James Van Der Beek

"Questa classifica è totalmente sballata.
Me ne torno su YouPorn, che è meglio!"
36. Parenthood
(stagione 4)

Cos’è
La serie sui Braverman, la famiglia più famigliare del piccolo schermo.

Pregi
- Ci si affeziona ai suoi personaggi con una facilità impressionante, fino a che diventano quasi dei membri aggiunti della tua famiglia.
- Preparate i fazzoletti, perché nella 4a stagione c’è da piangere, a causa della malattia che riguarda uno dei personaggi principali. Il tema viene affrontato in maniera toccante, ma per fortuna non troppo stereotipata.
- La storia tra Mae Whitman e Matt Lauria, new-entry da Friday Night Lights.
- Lauren Graham resta sempre una MILF per amica.

Difetti
- È una serie che si guarda sempre con grande piacere, però non è una di quelle serie che ti fa fremere nell’attesa dell’episodio successivo.
- Alcune sottotrame piuttosto inutili e trascurabili (ad es. la vicina rompiballe che fa causa allo studio di registrazione).
- I personaggi dei nonni Braverman sono davvero fondamentali? Metterli in ospizio no, eh?

Personaggio cult
Max Braverman (Max Burkholder), il ragazzino con la sindrome di Asperger che si candida come rappresentante d’istituto soltanto per ripristinare nella scuola la macchinetta delle caramelle.

Un'immagine del tutto random dalla stagione 2 di Shameless.
35. Shameless US
(stagione 2)

Cos’è
La serie sui Gallagher, la famiglia meno famigliare del piccolo schermo.

Pregi
- Una famiglia politically incorrect come raramente capita di vedere nelle serie USA (non a caso è il remake di una longeva serie britannica).
- I momenti comedy e drama sono alternati ottimamente.
- Sono riusciti a diventare i Gallagher più litigiosi e casinisti del mondo, superando persino i fratelli Gallagher dei tempi migliori (o peggiori?).
- Emmy Rossum. Nuda. Spesso e volentieri.

Difetti
- Nonostante la seconda stagione sia stata per molti versi anche migliore della prima, non sono ancora del tutto “dipendente” da questa serie.
- Alcune situazioni sembrano troppo British e fuori luogo, inserite in un contesto americano.

Personaggio cult
Frank Gallagher (William H. Macy), il padre che nessuno vorrebbe avere, ma che è così divertente da vedere. All'infuori della propria casa.

"No, non ho ancora avuto modo di farmi una doccia, sta mattina. Problemi?"
34. Damages
(stagione 5, nonché stagione finale)

Cos’è
Serie ambientata nel mondo degli avvocati, ma più thriller che legal.

Pregi
- Ryan Phillippe nella parte di un simil Julian Assange.
- I confronti tra Rose Byrne e Glenn Close sono sempre di una tensione impressionante e tutto per merito delle loro straordinarie interpretazioni.
- Un finale di serie ambiguo che lascia spazio aperto a più interpretazioni.

Difetti
- Stagione conclusiva un po’ sottotono rispetto alle precedenti.
- Un series finale talmente aperto che non ho ancora capito se mi è piaciuto o no.

Personaggio cult
Channing McClaren (Ryan Phillippe)

"Dici che così sono troppo vestita? Sta già crollando il numero di spettatori?"
33. The Client List
(stagione 1)

Cose’è
La serie con Jennifer Love Hewitt in versione massaggiatrice zoccola.

Pregi
- Jennifer Love Hewitt in versione massaggiatrice zoccola.

Difetti
- Purtroppo sono presenti anche scene, per lo più inutili, in cui Jennifer Love Hewitt non fa la massaggiatrice zoccola.

Personaggio cult
Riley Parks (Jennifer Love Hewitt) quando fa la massaggiatrice zoccola.

"Il blog Pensieri Cannibali? Quello sì che è un vero scandal!"
32. Scandal
(stagioni 1 e 2)

Cos’è
Serie che avevo scandalosamente ignorato fino a poco fa, è un guilty pleasure estremamente godurioso.

Pregi
- Shonda Rhimes si è ricordata di essere un’autrice di serie parecchio accattivante. Dimenticate le ultime stagioni di Grey’s Anatomy e tutto Private Practice, qui le sceneggiature funzionano parecchio bene.
- Dialoghi velocissimi e incalzanti, come in giro al momento sanno scrivere solo Aaron Sorkin (The Newsroom) e Amy Sherman-Palladino (Bunheads).

Difetti
- Dialoghi persino troppo veloci? Ogni tanto si fa fatica a seguirli...
- È pur sempre una serie firmata da Shonda Rhimes, quindi trame soappose ed esagerazioni varie sono all’ordine del giorno. Ma il bello (per ora) è anche quello.
- I personaggi di contorno non sembrano (per ora) eccezionali.

Personaggio cult
La protagonista Olivia Pope, interpretata da una ottima Kerry Washington (che vedremo anche in Django Unchained di Quentin Tarantino).

"Fate tornare Nathan o giuro che vi faccio fuori, Misfints!"
31. Misfits
(stagione 4)

Cos’è
Una serie su un gruppo di disadattati cazzari con superpoteri, un tempo Misfits, ormai diventati Misfints.

Pregi
- Rudy sempre più idolo incontrastato della serie.
- Pian piano, i nuovi personaggi rivelano di non essere poi tanto male.
- Per quanto i livelli stellari delle prime due stagioni siano ormai irraggiungibili (nel 2010 svettavano addirittura al primo posto di questa classifica), i Misfits si lasciano ancora seguire con discreto piacere e regalano ancora qualche risata.

Difetti
- A forza di cambiare/eliminare attori e personaggi, dei mitici Misfits originali non ne è rimasto più manco uno e se i nuovi non sono malaccio, gli originals restano insuperabili. Nathan (forever missed) su tutti.
- La vicenda del barista cui hanno ciulato il pene. Una cazzata, è proprio il caso di dirlo.
- L’originalità e la fantasia delle sceneggiature dei primi tempi sono ormai un lontano ricordo.
- Anche la colonna sonora è ben lontana dalla figosità delle prime seasons.

Personaggio cult
Rudy Wade (Joseph Gilgun)

martedì 13 dicembre 2011

Rose Byrne: Cotta adolescenziale 2011 n. 5

Rose Byrne
Genere: attrice multitasking
Provenienza: Balmain, Sydney, Australia
Età: 32
Il passato: La dea del ’67, Troy, Appuntamento a Wicker Park, Marie Antoinette, 28 settimane dopo, Adam, Segnali dal futuro…
Il suo 2011: Damages, Le amiche della sposa, Insidious, X-Men: L’inizio, In viaggio con una rock star
Il futuro: The Place Beyond the Pines
Perché è in classifica: perché sa fare tutto (a questo punto penso anche cucinare...)
Potrebbero piacerti anche: Shannyn Sossamon, Shannon Woodward, Mary-Louise Parker, Rachel Weisz, Anna Friel

Per non essere da meno rispetto a colleghi uomini come Bryan Cranston e Michael Fassbender impegnati su più e più fronti, l’attrice che si è più data da fare (e non intendo in termini sessuali bensì recitativi) quest’anno è stata Rose Byrne (vabbè, forse insieme all’altra prezzemolina, la Natalie Portman).
Non paga di mandare avanti una serie tv come protagonista, in co-abitazione con la perfida Glenn Close, la sempre ottima Damages giunta quest’anno alla quarta e penultima stagione, la Rosa australiana ha fatto in pratica qualunque genere di pellicola e senza incorrere nemmeno in grossi capitomboli o cadute di stile.
Stile che è anche la parola che meglio la descrive, visto che possiede sempre una notevole grazia e raffinatezza in tutto ciò che fa. Con Insidious ha superato l’insidiosa sfida di fare la tipa terrorizzata senza risultare ridicola, con X-Men: L’inizio è passata indenne nel mercato tritatutto del blockbusterone supereroistico con una valida interpretazione in una pellicola superiore alla media del genere, in Le amiche della sposa è riuscita a svettare in un cast in stra-forma interpretando una tipa super snob e rigida come se avesse una scopa infilata in culo e quindi in In viaggio con una rock star ha dimostrato sorprendenti qualità da sexy popstar, grazie alla cantante (un filo parodistica) Jackie Q.


Insomma, cari registi sceneggiatori e producer cinematografici televisivi e pure musicali, alla faccia di molte più blasonate colleghe (qualcuno ha per caso nominato Angelina Jolie?), se non l’avete capito Rose Byrne sa fare tutto e lo sa fare alla grande e con stile. E poi, vogliamo dirlo?, non è una bellona e non è una Bellucci. È bella e basta.

No, non Bella Swan… Ciuccia, Kristen Stewart: in questa classifica non ce stai!




giovedì 13 ottobre 2011

Cosa c’è dietro la curva? La maDamages. Butta via tutto, butta via tutto!

Damages
(serie tv, stagione 4)
Rete americana: DirecTV
Reti italiane: AXN, Canale 5
Creata da: Todd A. Kessler, Glenn Kessler, Daniel Zelman
Cast: Rose Byrne, Glenn Close, John Goodman, Dylan Baker, Chris Messina, Griffin Dunne, Judd Hirsch, Julie White Fisher Stevens, Bailey Chase
Genere: legal-political
Se ti piace guarda anche: Homeland, 24, The Good Wife, Suits, Fairly Legal, Crime d'amour

Dopo la prima esaltante stagione, avevo un po’ perso di vista e sottovalutato Damages. Con l’arrivo della season number 4 (e la produzione della 5 è già stata confermata) mi è però ritornato l’entusiasmo per questa ottima serie, che a prima vista potrebbe sembrare solo l’ennesimo telefilm ambientato in uno studio legale e invece no, sbagliato! niente di più lontano. Sìvabbeneok le protagoniste sono due avvocatesse e al centro delle varie stagioni vi è sempre un caso legale, però questo è solo un dettaglio. La vicenda legale porta infatti con sé un sacco di ramificazioni e nella stagione 4 si va a toccare l’argomento ancora caldo (visto che da lì, americani ed europei, non ce ne andiamo più) dell’Afghanistan.

L’avvocatessa Rose Byrne (l’ho già detto che è una delle attrici in maggiore mostruosa forma degli ultimi tempi?) decide infatti di intentare causa contro il più potente esercito privato degli Stati Uniti per la morte molto sospetta di alcuni suoi soldati-mercenari. Tra i sopravvissuti alla missione c’è il testimone chiave della vicenda, che guarda caso è anche un ex cumpà del liceo della Byrne. Peccato che una causa del genere possa essere molto rischiosa, visto che di mezzo ci sta pure la CIA, e così il suo studio legale decide di non supportarla. Cosa fare a questo punto? La nostra (o almeno mia) avvocatessa preferita (suca Ally McBeal, suca!) a questo punto si rivolge alla sua nemicamica preferita, la machiavellica Glenn Close, una sorta di gemella ancora più incattivita della Sue Sylvester di Glee. Tra le due donne/avvocatesse i legami si fanno ancora più stretti che in passato, sarà che in fin dei conti non sono poi così diverse?

Più che una serie legal, Damages è quindi una serie political. I casi giudiziari infatti inizieranno paradossalmente soltanto al termine della stagione, mentre l’attenzione degli episodi è rivolta piuttosto a ciò che avviene prima di un processo, come la ricerca e la protezione dei testimoni, che in questo caso in particolare si rivelerà tutt’altro che semplice. La stagione come detto ruota attorno alla spinosa questione di un corpo di forze speciali inviato in Afghanistan, dei mercenari specialisti che operano nel mercato della guerra capitanato da un John Goodman americano vecchio stampo duro e puro (si fa per dire) davvero convincente nella sua bastardaggine che ridacchiando dice: “Per me ci sarà sempre lavoro, perché la guerra non finirà mai.”

La serie offre l’ottima occasione di riflettere sull’impegno militare tanto degli Usa quanto nostro a ormai 10 anni e passa di distanza dall’11 settembre 2001, un tema assolutamente non inflazionato e che anzi negli ultimi tempi sembrava finito nel dimenticatoio e che invece Damages riporta alla ribalta con una serie di spunti parecchio interessanti. Ma la cosa più notevole della serie è che oltre alla componente legal e a quella political si aggiunge una costruzione notevole delle vite personali dei personaggi, da una Patty Hewes (Glenn Close) che a questo giro sarà costretta ad andare da uno strizzacervelli (sebbene non si rivelerà una paziente molto paziente…) a una Ellen Parsons (Rose Byrne) che si troverà a dover scegliere se diventare come l’amicanemica Patty o a prendere una strada sua, personale. E poi ancora le altre figure nuove della season come l’agente sotto copertura Jerry Boorman (Dylan Baker) che rivelerà molti lati sfaccettati della sua complessa personalità o il soldato mercenario Chris Sanchez (Chris Messina), il testimone chiave nella causa contro il potente Howard Erickson (John Goodman), una sorta di incrocio tra George W. Bush e Silvio Berlusconi…
Oh. My. Freaking. God.

A differenza di altri legal drama il caso legale tiene l’intera stagione, e non i singoli episodi, e la costruzione dell’intreccio narrativo è talmente elaborata da ricordare 24 per la ricchezza di situazioni e personaggi, mentre il mix di piani temporali che era stato uno dei punti di forza in precedenza qui viene un pochino meno. Oh, un difetto doveva pur averlo, ma se a ciò aggiungiamo una regia di ottimo livello e una recitazione della Madocina in particolare delle due protagoniste Byrne/Close, che altro vi devo dire se non: anche e soprattutto se non amate le serie con gli avvocati, guardatela. Dai, cazzo!
(voto 7,5/10)

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