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domenica 13 ottobre 2013

FACCIAMOLA FINITA, IL FILM APORCALITTICO




Facciamola finita
(USA 2013)
Titolo originale: This Is the End
Regia: Evan Goldberg, Seth Rogen
Sceneggiatura: Seth Rogen, Evan Goldberg
Cast: Seth Rogen, Jay Baruchel, James Franco, Jonah Hill, Craig Robinson, Danny McBride, Michael Cera, Emma Watson, Christopher Mintz-Plasse, David Krumholtz, Aziz Ansari, Mindy Kaling, Paul Rudd, Rihanna, Channing Tatum, Martin Starr, Kevin Hart, Backstreet Boys
Genere: aporcalittico
Se ti piace guarda anche: La fine del mondo, Rapture-Palooza, Fatti, strafatti e strafighe

Negli ultimi giorni ho visto La fine del mondo, After Earth – Dopo la fine del mondo e Facciamola finita (titolo originale This Is the End). Cosa volete che vi dica? È un periodo in cui mi sento particolarmente ottimista e fiducioso per quanto riguarda il futuro dell’umanità.
La cosa più preoccupante è che, al confronto di queste pellicole, una volta che guardo il TG e sento le notizie sul governo (quale governo?) italiano o su Lampedusa, la realtà mi sembra parecchio più preoccupante. E allora torno a guardarmi i miei film apocalittici e mi sento meglio. A parte con After Earth, che quello è proprio 'nammerda.

"Lo so che volete il mio corpo. Lo so."
Facciamola finita è uno dei film di cui ho avuto più difficoltà a parlare. Non perché si tratti di una pellicola così impegnativa. Ma va là. E non è nemmeno una visione fuori dalle mie corde. Tutt’altro. È una di quelle cazzatone che io prediligo e che in condizioni normali poteva offrirmi un sacco di spunti. Il problema è che l’ho visto prima di andare all’Oktoberfest, non ne ho scritto subito e poi, litri e litri e litri di birra dopo, i ricordi si sono fatti un po’ sfumati, ja. E con ricordi un po’ sfumati intendo: “Chi sono io? Qual è il mio nome? Da che pianeta provengo?” L’unica cosa che ricordavo dopo l’Oktoberfest era il nome del Presidente della Repubblica italiana. Quello non cambia da secoli.
Poi però mi sono detto “Facciamola finita e scriviamo un po’ ‘sto post su Faccimola finita!”. Lo so che le cose non vanno forzate e che prima o poi l’ispirazione viene da sola. Solo che, ancora un po’ che aspettavo, le possibilità di avere delle memorie decenti del film svanivano sempre più. Per riuscire a scriverne mi sono così armato di caffè, beveroni schifosi da post-hangover, un po’ di pazienza e ho provato a ripercorrere mentalmente la pellicola, stile Una notte da leoni.
Hey, un momento. Non cominciamo a fare confusione, che poi cerco di ricordarmi com’era Una notte da leoni, prima dei due orribili sequel realizzati e non la finiamo più.
Io invece voglio farla finita. Non con la mia vita. Non allarmatevi, o in alternativa non gioite. Voglio farla finita con questo film.
Partiamo allora dalle cose semplici: la trama. Di cosa parla, Facciamola finita?

Parla di Seth Rogen che va a prendere all’aeroporto il suo amico Jay Baruchel, di ritorno a Los Angeles con l’intenzione di passarsi qualche giorno in tranquillità a giocare ai videogame e a stonarsi di maria.
Maria?
No, per il momento no, grazie. Sono ancora in botta da birra.
Solo che poi Seth Rogen viene invitato a un party esclusivo a casa di James Franco e convince l’amico, che da bravo snob asociale non c’ha voglia di partecipare a una festa, ad andarci. E così i due si ritrovano nella villa di James Franco insieme a Rihanna, Emma Watson, Jonah Hill, Michael Cera, Mindy Kaling, Christopher Mintz-Plasse, Paul Rudd e altra gente. Fino a che, a un certo punto, arriva il finimondo. Non un semplice terremoto, che a L.A. sarebbe all’ordine del giorno. Capita proprio una fine del mondo. Così, di punto in bianco.

"Calma Emma, non lo diciamo più che Harry Potter è una cagata pazzesca."
Lo spunto è geniale, non vi sembra?
No?
In effetti una fine del mondo oggi come oggi non è una cosa così strana, in un film. Però mi sono dimenticato di menzionarvi una cosa. Nella mia sbadataggine da hangover, non vi ho detto che non ho usato i nomi degli attori invece di quelli dei personaggi così, per rendervi più semplice l’identificazione. In questo film, gli attori sono proprio i personaggi. Seth Rogen è Seth Rogen. Jay Baruchel è Jay Baruchel. Emma Watson è Emma Watson, e Dio la benedica. Ognuno interpreta se stesso in quella che però è una versione un po’ finta e un po’ no di se stesso. Difficile capire quanto ci sia di vero e quanto meno. Michael Cera ad esempio pare che nella realtà sia un tipo tranquillissimo che non beve neanche e certo non è nemmeno un party boy, mentre qui fa il cocainomane sessuomane scatenato. I veri Seth Rogen e Jay Baruchel invece non è molto difficile immaginarli realmente dei cazzari fattoni quali appaiono nella pellicola. Craig Robinson, recentemente fermato alle Bahamas per possesso di marijuana, non parliamone. Insomma è un gran casino. Un gran miscuglio tra reality e fiction di cui parlavamo anche a proposito di Bling Ring e che ormai è diventata una consuetudine nel mondo di oggi. Con i vari social network, il confine tra VIP e "umani", tra persone e personaggi s'è fatto sempre più sottile.
È questa l’arma vincente, lo spunto fenomenale del film. La prima mezz’ora funziona così alla grande e appare tra le cose più originali viste di recente in ambito comedy. Se tutto fosse a questo livello, staremmo qui a parlare di un capolavoro e forse me lo ricorderei perfettamente nonostante tutta la birra bevuta nei giorni successivi. Peccato che il resto della pellicola, per quanto presenti qualche altro spunto e ideuzza non male, non sia tutto allo stesso livello. Dalle quasi 2 ore di durata, qualche scenetta non fenomenale sarebbe potuta essere lasciata fuori e in alcuni momenti sembra che a divertirsi siano più gli attori mentre recitano ognuno nei propri panni, più che noi spettatori a vederli.

"Mmm, la tipa nell'header di Pensieri Cannibali mi ricorda qualcuno..."
La follia anarchica che anima questo film, benché a tratti persino troppo stupidotta nella sua goliardica comicità, benché non sempre esilarante, benché non sempre messa a fuoco, rappresenta comunque una boccata d’aria fresca all’interno di un panorama americano composto da commediole prodotte in serie, una uguale all’altra. Facciamola finita è come una pellicola amatoriale, solo girata con mezzi professionali da dei professionisti del settore. Questo è il suo pregio principale, perché si percepisce il divertimento nel realizzarla, così come anche il suo più grande limite, visto che l’originalità della prima parte si esaurisce in una sceneggiatura che si sviluppa in maniera piuttosto prevedibile e per allungare il minutaggio sono stati inseriti un po’ troppi momenti in stile videoclip (da “Gangnam Style” a “Everybody” dei Backstreet Boys), o parodie cinematografiche non proprio di prima mano (“L’esorcismo di Jonah Hill”) che fanno tanto filmino cazzaro realizzato tra amici. Che poi è quello che la pellicola in fondo è.
Quentin Tarantino ha addirittura inserito questo film tra i suoi preferiti finora del 2013. Ecco la sua top 10 completa in ordine alfabetico:
"Ho davvero messo Kick-Ass 2 e The Lone Ranger?"

  • Afternoon Delight (Jill Soloway)
  • Before Midnight (Richard Linklater)
  • Blue Jasmine (Woody Allen)
  • Drinking Buddies (Joe Swanberg)
  • L’Evocazione - The Conjuring (James Wan)
  • Facciamola finita (Seth Rogen, Evan Goldberg)
  • Frances Ha (Noah Baumbach)
  • Gravity (Alfonso Cuarón)
  • Kick-Ass 2 (Jeff Wadlow)
  • The Lone Ranger (Gore Verbinski)


Tarantino magari è il solito esagerato e questo film con tutti i suoi difetti e le sue lungaggini non rientra probabilmente tra i migliori o tra i più memorabili dell’anno. O forse è stata solo la birra, tanta birra, a rendermelo meno memorabile. Nonostante il ricordo sbiadito, resta comunque un esperimento interessante, un esordio alla regia valido e vitale di Seth Rogen, in co-abitazione con il compare Evan Goldberg, che in futuro potrà regalarci cose ancora più fiche.
E adesso?
Adesso basta.
Facciamola davvero finita con ‘sto film e con ‘sto post.
(voto 7-/10)

"Oh, cosa guardate male? Pure a Hollywood c'è crisi e han tagliato gli stipendi..."



martedì 29 novembre 2011

30 minutes to Mars

30 minutes or less
(USA, Germania, Canada 2011)
Regia: Ruben Fleischer
Cast: Jesse Eisenberg, Aziz Ansari, Danny McBride, Nick Swardson, Dilshad Vadsaria, Fred Ward, Bianca Kajlich, Michael Pena, Elizabeth Wright Shapiro
Genere: buddy movie
Se ti piace guarda anche: Benvenuti a Zombieland, Be Kind Rewind, American Trip, Adventureland

30 minutes or less è un buddy movie, anzi un doppio buddy movie.
Hey wait: Buddy movie. Cosa sono?
Allora, vediamo: i buddy movie non sono film con Bud Spencer, grazie a Dio!, ma sono pellicole incentrate sull’amicizia tra due uomini.
Ho detto amicizia, perché pensate subito a una cosa gay?
Eh sì, anch’io devo ringraziare il mio amico Carlo per avermi consigliato questo film (thank you per la dritta!)
In ogni caso, in questo film abbiamo ben due “coppie” maschili. Da una parte Jesse Eisenberg, sì proprio il Mark Zuckerberg più Zuckerberg di Zuckeberg in The Social Network, e Aziz Ansari, spassoso comico di origini indiane visto nella geniale serie di Mtv Human Giant, nella sitcom Parks and Recreation ma anche conduttore degli Mtv Movie Awards 2010. Sono loro la coppia trascinante del film.
Dall’altra parte si difendono comunque bene anche Danny McBride, già buffone di corte in Your Highness e Strafumati, e Nick Swardson, già nel pessimo Mia moglie per finta.
Cosa hanno a che fare queste due coppie di amici?

Jesse Eisenberg, ancora una volta nel suo tipico ruolo da semi-sfigato (tanto per non essere troppo cattivi e dire sfigato totale) lavora come ragazzo che consegna le pizze. Già, il fa il pizza boy. Un lavorone, eh? Lo slogan della pizzeria per cui lavora è “30 minutes or less”, consegna entro 30 minuti: in qualunque parte della città voi vi troviate, se non ce la fanno a portarvela in mezz’ora la pizza è gratis.
Danny McBride è invece un ereditiere, o aspirante tale. Se immaginate una sorta di versione al maschile di Paris Hilton o Kim Kardashian però no, siete fuori strada. Piuttosto è un buzzurro che aspetta la morte del padre marine fissato con la disciplina e interpretato da Fred Ward, visto in una miriade di pellicole tra cui Tremors nella parte sempre o quasi del duro. Visto che il padre non si decide a morire, una spogliarellista gli consiglia di farlo fuori. O meglio, di assumere un sicario da lei stessa ingaggiato e farlo uccidere da lui, perché è così che i milionari (o aspiranti tali) ragionano. Non fanno il lavoro sporco. Lo fanno fare agli altri.
Il sicario però vuole essere pagato 100.000 dollari e dove trovare una cifra simile?
Bisognerebbe rapinare una banca, ma non è questo che i milionari fanno. I milionari lo fanno fare ad altri. Sì, ma a chi?


È qui che Jesse Eisenberg, per sua sfiga, entra nei diabolici piani dell’aspirante ereditiere e del suo fidato/sfigato complice. Il povero Eisenberg, non bastasse che ha un lavoro e una vita piuttosto merdosa, viene quindi sequestrato dai due tizi che gli legano una bomba intorno al corpo e lo costringono a procurargli i 100.000 dollari che vogliono, altrimenti lo fanno saltare per aria. Boom. Come uscirà il nostro Eisenberg da tale intricata situazione?
E perché i due idioti non lo fanno rapinare direttamente 1.000.000 di dollari e vivere bene, anziché 100.000 per ingaggiare un sicario?
Per quanto riguarda la prima domanda: attraverso una serie di situazioni spassose, inseguimenti fichi (e io di solito odio gli inseguimenti, a parte in questo film e in The Town di Ben Affleck) e con l’aiuto del suo amico Aziz Ansari.
Per quanto rigurda la seconda, vi do’ un indizio: la risposta è già contenuta nella domanda stessa.

Mancano poi un paio di fighette? Certo che no e allora il film ci serve sopra un piatto d’argento l’esotica pakistana Dilshad Vadsaria direttamente dalla serie universitaria Greek e quella bonazza di origine slovacca di Bianca Kajlich, che un tempo ci provava con Dawson nella stagione finale di Dawson’s Creek e negli ultimi tempi era invece tra le protagoniste della sitcom Le regole dell’amore - Rules of Engagement (appena chiusa dopo 6 stagioni).

Vi è piaciuto Benvenuti a Zombieland? Allora probabilmente vi piacerà anche questo. Non vi è piaciuto? Allora forse farete meglio a stare al largo. Sebbene questa volta non ci siano zombie in mezzo alle palle, la regia è sempre quella di Ruben Fleischer, uno che con questa doppietta di pellicole è ormai già diventato una garanzia di film divertenti & esaltanti, e i ritmi sono gli stessi: veloci, ricchi di battute e con un occhio cinematografico che non va più lontano dagli anni Ottanta. Oh yes. Anche se per il suo prossimo film Gangster Squad (in uscita nel 2012) andrà indietro fino agli anni '40 e avrà un cast-all star con Ryan Gosling, Emma Stone, Sean Penn e Josh Brolin!
Al cocktail aggiungiamo una colonna sonora gasante per lo più hip-hop che spazia dai Beastie Boys a Ol’Dirty Bastard, shakeriamo il tutto, se fosse estate vi direi di aggiungere anche qualche cubetto di ghiaccio, però adesso che la nebbia vi farà a mala pena vedere dal vostro naso fino al televisore direi che è meglio servirlo liscio. E cosa avrete alla fine?
Nonostante sia ispirato a una drammatica vicenda realmente accaduta a un certo Brian Douglas Wells in Pennsylvania, avrete una delle visioni più leggere e piacevoli dell’intera annata. Se vi sembra poco, siete proprio dei guastafeste. E se il film non vi ha garantito un’ora e 30 minutes (or less) di divertimento, sono pronto a rimborsarvi come la pizzeria della pellicola. Tanto se l’avete visto, l’avete visto aggratis perché una distribuzione italiana non è ancora stata prevista…
(voto 7,5/10)

venerdì 14 ottobre 2011

Game of str*nz

Your Highness
(USA 2011)
Regia: David Gordon Green
Cast: Danny McBride, James Franco, Natalie Portman, Zooey Deschanel, Justin Theroux, Damian Lewis, Toby Jones, Charles Dance
Genere: trash fantasy
Se ti piace guarda anche: Strafumati, La storia fantastica, Shrek, Il signore dei piselli (Il signore degli anelli ridoppiato)

Dopo Il signore degli anelli.
Dopo Game of Thrones (in arrivo in Italia dall'11 novembre su Sky Cinema 1 HD).
Ecco a voi una nuova rivoluzione per il genere fantasy.

Sì, sta cippa!

Your Highness parte da (abbastanza) buone intenzioni, visto che si propone l’obiettivo di parodiare il genere puntando su un umorismo “fumato”, e infatti il regista David Gordon Green è proprio quello della commedia Strafumati, solo che l’effetto comico è qui molto meno riuscito. Si sarà strafumato l’erba sbagliata, questa volta? Forse per la prossima farà allora meglio a cambiare spacciatore. O magari cambiare proprio droga.
Per intanto D.G. Green (lo scrivo così perché fa molto J.R.R. Tolkien o George R.R. Martin) ha sfornato un film che ha il difetto non da poco di fare poco ridere, ma allo stesso tempo riesce nell’impresa pure questa non semplicissima di evitare l’effetto porcata totale. In più occasioni la pellicola rischia di scivolare dal trash spassoso dritto nelle profondità spettrali del trash di peggior livello, eppure alla fine si salva dal disastro completo. Più o meno.

Il protagonista di questo film, che ha già fatto il suo bel flop negli Usa e da noi è ancora inedito, è Danny McBride, quello di Eastbound & Down, una serie comedy trash-tamarra divertente ma molto, troppo americana per arrivare con successo anche dalle nostre parti. Il tipo di umorismo di questo McBride ricorda infatti un po’ quello di Will Ferrell, e quindi se a un primo impatto può far ghignare, a breve stufa. O almeno, a me il Ferrell Will non parente di Farrell Colin diverte ben poco.
Intorno a questo strambo comico si è radunato un cast di quelli impressionanti, una compagnia dell’anello da Oscar che ci si domanda cosa faccia riunita in un filmetto del genere. Il cavaliere interpretato da James Franco si chiama Fabius, come l’omonimo fotomodello interpretato da Fabio De Luigi a Mai dire gol, e come già dimostrato in Strafumati, ma anche in piccole parti in Notte brava a Manhattan e The Green Hornet, ha una propensione naturale per le parti comiche, il Franco James non parente di Franco Nero né di Franco Francisco dittatore spagnolo.


La promessa sposa di Fabius con cui sono previste delle nozze reali alla William & Kate del medievale è Zooey Deschanel, attrice supercult dalle parti di questo blog e ormai in quasi tutto il globo visto che sta spopolando con la nuova sitcom New Girl (per chi fosse preoccupato: per questioni legate alla programmazione sportiva Usa, la serie è al momento in pausa ma tornerà in onda l’1 novembre); la Zooey interpreta il personaggio di una principessa rinchiusa per anni in una torre che quindi non conosce le convenzioni sociali e, pensate, non possiede nemmeno un iPhone; peccato che dopo essere stata introdotta in maniera divertente, passi purtroppo in secondo piano.
Se Zooey è stata piuttosto sprecata, un po’ meglio ma non troppo va con l’altra grande attrice cult dei Pensieri cannibali: Natalie Portman arriva infatti solo dopo quasi un’ora di film, da perfetta eroina salva i cavalieri che faranno l’impresa e in un sol colpo ridà anche linfa a una pellicola che si stava già spegnendo. La veste comica di Natalie è solo parziale, visto che interpreta una guerriera tosta che crede fermamente nella sua missione di vendetta e si prende molto sul serio. Proprio per la capacità di dare credibilità al suo personaggio pur in un contesto così cazzaro ne nascono le situazioni più divertenti.
Però certo che avere Natalie + Zooey e sprecarle così…
Cioè, vogliono dare 121 anni di carcere all’hacker-eroe che ha diffuso le foto di Scarlett Johansson nuda, e un regista che mi spreca così Natalie e Zooey lo facciamo girare a piede libero?
Non c’è davvero giustizia nel mondo.
Come dite? Mentre questo povero hacker rischia di passare 2 vite dietro alle sbarre, pure Amanda, Raffaele, Omar e Michele sono a piede libero?
Azz, aspettate che mo’ metto la sicura alla porta che ho paura. Non si sa mai.



Fatto. Eccomi tornato.
A completare il notevolissimo cast ci sono Damian Lewis, il protagonista della sfortunata ma ottima serie Life oggi nella ancor più ottima nuova serie Homeland, e Justin Theroux, regista e sceneggiatore noto più che altro per le sue parti da attore in Mulholland Drive e Strade perdute di David Lynch (e ho detto David Lynch!) nonché come nuova fiamma di Jennifer Aniston (e ho detto Jennifer Aniston!).

Se la parte avventurosa di questo Your Highness è una mezza vaccata ma non una vaccata totale, la parte più deludente è paradossalmente quella comica. Si ride infatti con il contagoccia e ridere con il contagoccia è un’espressione senza senso visto che al limite si può piangere con il contagoccia. Senza senso un po’ come tutto il film. Per fortuna però qualche momento in cui si ride o almeno si sorride c’è, come la scena con il mago ranocchio maniaco sessuale. Quella davvero esilarante.
Però Portman + Deschanel + Franco = meriterebbero di recitare insieme in un capolavoro, invece hanno scelto di farlo in una semi-porcheria. Certo, non un film all’altezza del suo maestoso cast, ma alla fine comunque le premesse già dal trailer facevano temere una catastrofe e quindi consoliamoci perché tutto sommato poteva andare peggio: non sarà Strafumati, però almeno non è nemmeno Strastufati.
A testimonianza di ciò c’è il fatto che Bossi, durante la visione di questo Your Highness ha fatto soltanto 11 sbadigli. Uno in meno rispetto a quelli di ieri nel corso del discorso alla Camera di Vostra Bassezza Berlusconi. Ma non so quanto questo possa giocare a favore del film…
E a proposito, adesso vado visto che devo andare a votare la fiducia.
A Natalie Portman, naturalmente, che avete capito?
Dopo i suoi ultimi film piuttosto deludenti (Thor, Amici amanti e…, questo) è entrata un pochino in crisi. Volete che la sfiduci?
Ma non ci penso nemmeno.
(voto 5+/10)

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