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lunedì 21 gennaio 2019

Suspiria: la #41yearschallenge 1977 vs 2018





10 Years Challenge fatti più in là!
Qui su Pensieri Cannibali la posta in gioco viene alzata, con la 41 Years Challenge cinematografica. La super sfida è tra il Suspiria del 1977 e il Suspiria del 2018 e, proprio come il film di Luca Guadagnino, sarà in 6 atti più un epilogo.

#10yearschallenge is for boys
#41yearschallenge is for men


Suspiria (1977)
Regia: Dario Argento
Cast: Jessica Harper, Stefania Casini, Flavio Bucci, Miguel Bosé, Barbara Magnolfi, Alida Valli, Eva Axén, Patricia Ingle, Susanna Javicoli, Joan Bennett, Udo Kier

vs

Suspiria (2018)
Regia: Luca Guadagnino
Cast: Dakota Johnson, Tilda Swinton, Tilda Swinton, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloë Grace Moretz, Jessica Harper

martedì 9 agosto 2016

Profondo rosso non fa paura





Profondo rosso
(Italia 1975)
Regia: Dario Argento
Sceneggiatura: Dario Argento, Bernardino Zapponi
Cast: David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Macha Méril, Giuliana Calandra, Clara Calamai, Eros Pagni
Genere: giallo... volevo dire rosso
Se ti piace guarda anche: Suspiria, Psyco, Omicidio a luci rosse


Profondo rosso non fa paura.
Sul serio. Profondo rosso non fa paura. Mi rendo conto che per chi è cresciuto negli anni '70 è un'eresia un po' come dire che Farrah Fawcett non era una bella donna, o che i Sex Pistols e i Clash non erano punk o che Fantozzi non fa ridere, però in questo caso è davvero così. Profondo rosso non mi ha spaventato neanche un po'. A tratti è piuttosto inquietante, questo glielo concedo, ma non mi ha fatto venire i brividi, né mi ha trasformato in una scream queen, facendomi piantare un urlo come quando ad esempio vedo un ragno.

giovedì 22 novembre 2012

E lo chiamano cinema

"Ford è scivolato su una buccia di banana che gli ha messo il Cannibale?"
"Oh, che peccato!"
Si preannuncia una settimana interessante, nei cinema italiani.
Interessante in piccola parte in senso positivo, per l’arrivo di una manciata di pellicole che si preannunciano valide, ma una settimana interessante soprattutto in senso negativo, grazie all’uscita di una serie di film che si candidano a essere il peggio del trash dell’annata cinematografica.
Riusciranno a mantenere fede alle loro pessime intenzioni?
E il co-capitano (anche se sarebbe meglio dire sguattero) di questa rubrica Mr. James Tont riuscirà a sfornare una nuova serie di pessimi commenti?
Scopriamolo qui di seguito, attraverso le uscite cinematografiche della settimana.

Il peggior Natale della mia vita di Alessandro Genovesi
Il consiglio di Cannibal: se proprio volete che sia il peggior Natale della vostra vita
No, veramente no. Questa roba sta al cinema come Ford sta alla critica cinematografica ahahah.
Ho visto il primo, La peggior settimana della mia vita, ed è stata una delle visioni peggiori della mia vita. Qui trovate la mia recensione. Un insieme di gag di livello nemmeno televisivo, incollate insieme alla buona e ovviamente il pubblico italiano c’è cascato alla grande e il film è andato benissimo al botteghino. Tanto che adesso arriva pure un sequel che rischia di farci rimpiangere persino il cinepanettone…
Fate un favore a voi stessi: state lontani da ‘sta roba. E già che ci siete, state lontani pure da WhiteRussian…
Il consiglio di Ford: il peggior Cinema della mia vita.
Questa roba è l'ennesimo schiaffo alla settima arte della produzione italiana, ormai naufragata rispetto al resto del mondo civile, un po’ come il Cucciolo Eroico. Non ho visto il primo film di questa discutibile serie, e non ho alcuna intenzione di vedere questo: al massimo se ne occuperà il mio antagonista, che critica critica il Cinema d'autore e poi queste schifezze se le vede tutte dalla prima all'ultima.

"Ti farò passare per una vampira da Oscar, Kristen Stewart!"
Dracula 3D di Dario Argento
Il consiglio di Cannibal: sarà peggio di Twilight?
Già dai primi trailer circolati in rete, questo Dracula 3D rischia di essere una delle peggio trashate nella storia del cinema, horror e non solo horror. Un orrore, per giunta pure in 3D, al cui confronto la saga di Twilight potrebbe sembrare il Dracula di Coppola e un orrore che rischia di far sprofondare più sotto della terra il nome un tempo prestigioso di Dario Argento.
Un rischio, questo, che il mio blogger rivale Ford non corre certo. La sua reputazione è già talmente bassa che a ogni post, soprattutto quelli realizzati insieme a me, non può che migliorare.
Il consiglio di Ford: bottigliate di frassino.
Dario Argento, un tempo grande e rivoluzionario regista pioniere del genere in Italia e non solo, con l'età deve essersi completamente rincoglionito, dato che ormai continua a propinarci film uno più brutto dell'altro. Destino analogo pare stia subendo il Cannibale, che da blogger scoppiettante qual'era è diventato una vecchia zitella, roba che in confronto io sembro giovane e le Desperate housewives paiono un gruppo di arzille studentesse.



"Vi prego, Cannibal Kid e altro blogger di cui non ricordo il nome,
dopo tutti i fischi ricevuti a Roma, non criticatemi pure voi due!"
E la chiamano estate di Paolo Franchi
Il consiglio di Cannibal: e lo chiamano cinema
Il “film scandalo” dell’ultima recentissima edizione del Festival di Roma. Il film è stato massacrato dalla critica, bersagliato dai fischi, eppure la giuria presieduta da Jeff Nichols (quello di Take Shelter) gli ha consegnato due premi. Potrebbe benissimo essere una porcata, però tutte queste polemiche lasciano intravedere la possibilità di trovarsi magari di fronte a un prodotto diverso dalla solita italianata. Anche se più probabilmente no, sarà semplicemente una italianata porcata e basta…
In ogni caso, sento odore di possibile film radical-chic che potrebbe fare incazzare Ford, quindi ben venga!
Il consiglio di Ford: e le chiamano uscite, queste!
I Festival, si sa, a volte sono regno di marchette e favori di ogni genere che finiscono per piegare anche i Presidenti di Giuria più volenterosi - nessuno ricorda la Palma d'oro a Fahrenheit di Michael Moore assegnata da Tarantino? -: Jeff Nichols, dopo averci incantato con Take shelter, ha portato questa pellicola che pare assolutamente discutibile in palmo di mano. Sinceramente non ho alcuna voglia di sorbirmela, ma potrei sempre ripensarci in caso mi venisse voglia di menare un paio di bottigliate. Come dite!? Per quello c'è già il Cannibale?

End of Watch - Tolleranza zero di David Ayer
Il consiglio di Cannibal: end of Ford
Un film con protagonista l’idolo cannibale Jake Gyllenhaal, qui più in versione Jarhead che Donnie Darko, in una pellicola poliziottesca dalle parti di The Shield, e quindi adatta pure al (pessimo) palato fordiano.
Non sento odore di nuovo possibile cult gyllenhaaliano in arrivo, però potrebbe essere una visione non male. Dopo 3 prime proposte a fortissimo rischio trash, che sembrava quasi di essere dentro una selezione fordiana, finalmente una pellicola che sembra meritare.
Il consiglio di Ford: Cannibale zero. Ford almeno quattro.
David Ayer, sceneggiatore di Training day, qualche anno fa mi sorprese in positivo con il discreto Harsch times, suo esordio dietro la macchina da presa con un ottimo Christian Bale. Sulla carta – e considerato il contenuto -, dunque, questa dovrebbe essere una visione imprescindibile per la settimana fordiana: eppure, dal trailer, sento puzza di bruciato, un pò come quando apro la home page di Pensieri cannibali. Certo, con titoli come quelli che abbiamo appena visto non si dovrebbe fare troppo gli schizzinosi, dunque mi sa tanto che la visione scatterà.

"Facciamo uno scherzo a Ford: facciamogli credere di essere un grande blogger!"
"Ahahah, non è possibile... c'ha creduto per davvero!"

"Ho un Mr. Ford alle mie spalle? Oh mio Dio, e che cos'è?"
Paranormal Activity 4 di Henry Joost, Ariel Schulman
Il consiglio di Cannibal: parafordal activity
Il primo Paranormal Activity a me aveva fatto cagare addosso. Ma io non faccio testo, in fondo me la faccio addosso anche ogni volta che entro nel blog WhiteRussian!
Il secondo era la solita minestra riscaldata e il terzo l’ho quindi evitato, così come farò pure con questo. Perché ogni volta che un film ha successo, soprattutto in ambito horror, devono replicarlo all’infinito? Ah già, per quella cosa chiamata soldi.
Visto il trailer di Dracula 3D, questo comunque si candida a essere facilmente l’horror migliore della settimana, così come Cannibal contro Ford si candida a essere facilmente il blogger migliore di questo post.
Il consiglio di Ford: di paranormale c'è solo la fifa del Cannibale!
Di questa inguardabile serie mangiasoldi per ragazzini brufolosi come il mio antagonista ho visto soltanto il primo capitolo, una robetta che non farebbe paura neppure al fordino che ancora deve nascere. Dunque non mi degno neppure di prendere in considerazione la visione dell'inutile quarto capitolo, che non sarà altro che la fotocopia sciapa di quel già sciapissimo numero uno. Che se lo spari il mio poco illustre compagno di rubrica in uno dei suoi sabati pomeriggio passati al multisala con i compagnucci di scuola.

"Basta, questa è l'ultima volta che andiamo a vedere un film consigliato da Ford!"
Un mostro a Parigi di Bibo Bergeron
Il consiglio di Cannibal: un mostro a Lodi
Oh, finalmente una pellicola d’animazione che sono molto curioso di vedere. Chissà se quest’anno i francesi diranno la loro pure in questo campo. Il film però è da vedere RIGOROSAMENTE in lingua originale, con la splendida voce della splendida Vanessa Paradis, evitando il come al solito disastroso doppiaggio italiano, che questa volta vanta (?) Arisa.
Il mostro mi sa che non si aggira a Parigi, bensì tra gli studi di chi sceglie i doppiatori italiani.
L’altro mostro, beh, quello è a Lodi, ma già lo sapevamo…
Il consiglio di Ford: il mostro sta arrivando, Cannibale. Scappa in cameretta e chiuditi a chiave.
Onestamente, credo che il 2012 non sia stato l'anno migliore per l'animazione. Ne è la conferma questa produzione francese che sa tanto di scopiazzatura in minore della Pixar e che il doppiaggio italiano riesce a rendere anche più insopportabile. Passo anche in questo caso la patata molto poco bollente al piccolo cuccioletto, giusto per farlo stare buono in attesa che un certo mostro possa fargli visita quando meno se lo aspetta...

"Uèèè, uèèè, volevo vendicarmi con Cannibal per la sua rece
di Valhalla Rising, ma me le ha suonate più forte che a Ford. Uèèè, uèèè!"
Il sospetto di Thomas Vinterberg
Il consiglio di Cannibal: il sospetto che possa essere un gran film
Thomas Vinterberg è un po’ il braccio destro del grande Lars Von Trier quindi, sebbene non sia ai suoi livelli, è uno che può sempre regalare cose interessanti e Il sospetto, già apprezzato a Cannes, sospetto che possa essere una di queste cose interessanti.
Di Ford invece avevo il sospetto che di cinema non ne capisse nulla. Sospetto che si è trasformato in realtà dopo circa… 5 minuti, a dir tanto, la prima volta che visitavo il suo blog WhiteRussian.
Il consiglio di Ford: sospetto che possano piovere bottigliate.
Vinterberg, fratellino minore di Lars Von Trier, a differenza del suo più illustre compagno di merende non ha mai avuto, a mio parere, la zampata del fuoriclasse in grado di far uscire cose come Dogville, ed ha continuato a vivere di rendita grazie al successo del decisamente noioso e poco incisivo Festen. Questo film, nonostante la presenza dell'idolo fordiano Mads Mikkelsen, mi sa tanto di sòla, ma in una settimana agghiacciante come questa potrebbe finire per diventare una soluzione non completamente da buttare.

venerdì 20 aprile 2012

Un gran can Can(nes)

È uscito il menu del Festival di Cannes 2012, che si terrà dal 16 al 27 maggio.
Ricco, abbondante, gustoso, godurioso… si preannuncia una bella abbuffata di gran cinema, anche se ripetere l’edizione dell’anno scorso sarà davvero dura. Nel 2011 sono passati in rassegna in pratica tutti i grandi film dell’annata, dalla meritata Palma d’Oro The Tree of Life al premio Oscar The Artist, dal cult Drive all’ottimo Polisse fino ad arrivare al controverso Melancholia, con tanto di Lars Von Trier show e cartellino rosso sventolatogli dall’organizzazione.
Quest’anno il Festival riuscirà a essere all’altezza di un’edizione così pazzesca?
Difficile, però gli spunti interessanti non mancheranno.
A partire dall’apertura con il nuovo di Wes AndersonMoonrise Kingdom, che fin dal trailer promette di essere un gioiellino.


Attesa enorme per il nuovo film del sempre sorprendente Michael Haneke dopo quel capolavoro de Il nastro bianco. Questa volta presenta Amour (Love). Che titolo scontato, penserà qualcuno. Considerando però il gran bastardo che è Haneke, difficilmente si rivelerà una pellicola tutta orsetti e cuoricini…

Visto il grande periodo di forma del cinema francese, attenzione a De rouille et d’os con Marion Cotillard, al nuovo del quasi 90enne Alain Resnais e a Holy Motors con Eva Mendes e Kylie Minogue (!).


Tra gli ammericani, quello su cui punto di più è Jeff Nichols, il regista del fantasmagorico Take Shelter che adesso propone il suo nuovo Mud con Reese Witherspoon, Matthew McCounaghey e il suo attore feticcio Michael Shannon.
Lee Daniels ritorna dopo Precious con The Paperboy: cast molto variegato (Zac Efron, Nicole Kidman, Matthew McCounaghey, John Cusack) e risultato che è una grande incognita.
Il neozelandese “fordiano” Andrew Dominik dopo Chopper e L’assassinio di Jesse James torna con Killing Them Softly, supercast annesso (Brad Pitt + Casey Affleck + Sam Rockwell + Javier Bardem + Mark Ruffalo).
Super mega cast esagerato pure per John Hillcoat, il regista di The Road. Per il suo Lawless, sceneggiato da Nick Cave, ci sono solo: Tom Hardy, Jessica Chastain, Shia LaBeouf, Gary Oldman, Guy Pearce e Mia Wasikowska…
E poi ancora ci sono il danese Thomas Vinterberg (in conferenza stampa farà il Von Trier della situazione?), l’inglese Ken Loach, l’iraniano Abbas Kiarostami, il rumeno Cristian Mungiu, il messicano Carlos Reygadas, ecc. ecc.

E l’Italia? L’Italia? L’Italia?
Di Italia in Concorso non ce ne sarà tantissima, d’altra parte il momento per il nostro cinema è catatonico, però un titolo ci sarà: Reality, il nuovo di Matteo Garrone di rientro dopo Gomorra. La sua riflessione particolare sul grande sogno di partecipare al Grande Fratello si rivelerà interessante oppure adesso, con i reality-show che ormai stanno messi peggio del cinema italiano, arriva fuori tempo massimo?
Fuori concorso tornano pure Bernardo Bertolucci a quasi una decade dall’ultimo The Dreamers con l’adolescenziale Io e te e Dario Argento: il suo Dracula 3D promette di far tremare sì, però questa volta non per la paura…
Comunque vada, e mi sa che con Dracula 3D andrà veramente male, vedi trailer) a tenere alta la bandiera italiana ci penserà almeno il Nanni Moretti presidente di giuria.


E poi, che altro ci sarà?
La coppia di Twilight che scoppia? Kristen Stewart e Robert Pattinson saranno infatti in gara uno contro l’altro: lei in On the Road, l’atteso quanto pericoloso adattamento del libro cult di Jack Kerouac, lui invece è all’esordio con il cinema d’autore in Cosmopolis di David Cronenberg.
David Cronenberg? Figata!
Sì, peccato che l’ultimo atroce A Dangerous Method abbia dimostrato che pure lui può cadere in basso. Molto in basso. Però Cosmopolis, almeno dal trailer, sembra un ritorno a dimensioni eXistenZiali a lui più consone rispetto alle analisi anal-freudiane.
Speriamo bene...



Oltre al concorso principale, attenzione anche alla sezione A Certain Regaird, dove debutterà con Antiviral Brandon Cronenberg, proprio il figlioletto (raccomandato) di David.
Tra i film della rassegna parallela A Certain Regaird, il nome su cui punto tutti i miei franchi (lo so che non ci sono più, però io li punto lo stesso) comunque è Xavier Dolan, giovane fenomeno canadese autore dello splendido Les Amours Imaginaires e che ora presenta Laurence Anyways.


Di seguito, giusto per fare i siti di cinema seri e completi, l’elenco con tutti i film presentati. In attesa di qualche sorpresa e aggiunta dell’ultimo minuto. The Master di Paul Thomas Anderson, per esempio?

Concorso
Moonrise Kingdom (Dir. Wes Anderson)
De Rouille et d’Os (Dir. Jacques Audiard)
Holy Motors (Dir. Leos Carax)
Cosmopolis (Dir. David Cronenberg)
The Paperboy (Dir. Lee Daniels)
Killing Them Softly (Dir. Andrew Dominik)
Reality (Dir. Matteo Garrone)
Amour (Love) (Dir. Michael Haneke)
Lawless (Dir. John Hillcoat)
Da-Reun Na-Ra-e-Suh (In Another Country) (Dir. Hong Sangsoo)
Do-Nui Mat (The Taste of Money) (Dir. Im Sang-soo)
Like Someone in Love (Dir. Abbas Kiarostami)
The Angels’ Share (Dir. Ken Loach)
V Tumane (In the Fog) (Dir. Sergei Loznitsa)
Beyond the Hills (Dir. Cristian Mungiu)
Baad el Mawkeaa (After the Battle) (Dir. Yousry Nasrallah)
Mud (Dir. Jeff Nichols)
Vous n’avez encore rien vu (Dir. Alain Resnais)
Post Tenebras Lux (Dir. Carlos Reygadas)
On the Road (Sur la Route) (Dir. Walter Salles)
Paradies: Liebe (Paradise: Love) (Dir. Ulrich Seidl)
Jagten (The Hunt) (Dir. Thomas Vinterberg)

Un Certain Regard
Miss Lovely (Dir. Ashim Ahluwalia)
La Playa (Dir. Juan Andrés Arango)
Les Chevaux de Dieu (God’s Horses) (Dir. Nabil Ayouch)
Trois Monde (Dir. Catherine Corsini)
Antiviral (Dir. Brandon Cronenberg)
7 Dias en la Habana (Dir. Benicio Del Toro, Pablo Trapero, Julio Medem, Elia Suleiman, Juan Carlos Tabio, Gaspard Noé, and Laurent Cantet)
Le Grand Soir (Dir. Benoit Delépine and Gustave Kervern)
Laurence Anyways (Dir. Xavier Dolan)
Después de Lucia (Dir. Michel Franco)
Aimer à perdre la raison (Dir. Joachim Lafosse)
Student (Dir. Darezhan Omirbayev)
La Pirogue (The Pirogue) (Dir. Moussa Toure)
Elefante Blanco (White Elephant) (Dir. Pablo Trapero)
Confession of a Child of the Century (Dir. Sylvie Verheyde)
Mystery (Dir. You Le)
Beasts of the Southern Wild (Dir. Benh Zeitlin)

Fuori concorso
Thérèse Desqueyroux (Dir. Claude Miller)
Io e Te (Me and You) (Dir. Bernardo Bertolucci)
Madagascar 3: Europe’s Most Wanted (Dir. Eric Darnell and Tom McGrath)
Hemingway & Gellhorn (Dir. Philip Kaufman)

Proiezioni di mezzanotte
Dario Argento’s Dracula (Dir. Dario Argento)
Ai to Makoto (Dir. Takashi Miike)

65th Birthday
Une journée particulière (Dir. Gilles Jacob and Samuel Faure)

Proiezioni speciali
Der Müll im Garten Eden (Polluting Paradise) (Dir. Fatih Akin)
Roman Polanski: A Film Memoir (Dir. Laurent Bouzereau)
The Central Park Five (Dir. Ken Burns, Sarah Burns, and David McMahon)
Les Invisibles (Dir. Sébastien Lifshitz)
Journal de France (Dir. Claudine Nougaret and Raymond Depardon)
A Musica Segundo Tom Jobim (Dir. Nelson Pereira dos Santos)
Villegas (Dir. Gonzalo Tobal)
Mekong Hotel (Dir. Apichatpong Weerasethakul)

martedì 17 aprile 2012

ITALIAN CANNIBALS DO IT BETTER

"Dai Cannibal!
Vedrai che contro Ford sarà una passeggiata!"
L’attesa è finita.
Dopo un lungo periodo di gestazione, la nuova Blog War tra il sottoscritto Cannibal Kid e il solito perfido blogger rivale Mr. James Ford è pronta.
L’argomento della sfida è di quelli in grado di scatenare le discussioni più accese: il cinema italiano.
Che lo si ami o lo si odi, è pur sempre qualcosa di molto sentito e molto vicino e quindi inevitabilmente è materia in grado di scaldare gli animi. Soprattutto di due rivali che comincerebbero a scaldarsi e a diventare competitivi anche con una semplice gara a freccette o a biglie (no Ford, a wrestling no!).
Oggi potrete assistere alla decina cannibale, come vedrete molto variegata e in grado di passare con nonchalance dal cinema d’autore alla commedia casereccia, dai grandi registi del passato alla meglio gioventù di oggi, dal cinema impegnato a quello leggero, senza dimenticare qualche brivido horror.
Ma prima della Blog Guerra (vista l’occasione, chiamiamola per una volta in italiano), che parta l’inno:

Fratelli di Blog War,
il Cannibale s'è desto
dopo che con i film di Ford
gli si è addormentata la testa.
Dov'è la Vittoria?
Sulla Cannibal’s chioma
Mr. Ford schiavo a Roma
Iddio Kid creò.
Stringiamoci a corte
Ford è pronto alla morte
è pronto alla morte
il Cannibal sparò!

"Oh Alessio, chi è il tuo costumista? Mr. Ford?"
"Sì, Luigi. E scommetto che tu quella giacca l'hai presa dall'armadio di Cannibal..."
1. La meglio gioventù (2003) di Marco Tullio Giordana
Cannibal Kid La meglio gioventù cannibale contro la peggio anzianità fordiana. Così può essere riassunta in poche parole la sfida che vi accingete a vedere in questa battagliera due giorni.
La meglio gioventù è un miracolo. Difficile parlarne in altri termini. Una mini-serie televisiva pensata per la prima serata di Raiuno. Trovatasi di fronte a un prodotto di qualità eccelsa, mammà Rai l’ha messa in stand-by, fino a che non è approdata a Cannes suscitando grandi entusiasmi e approdando nelle sale cinematografiche. Soltanto dopo tutte le (meritatissime) lodi, questa fiction che della classica fiction ha davvero poco o nulla è approdata anche su Raiuno. Sempre in ritardo, come Jurassic Ford.
Un’epopea famigliare in grado di rivivere gran parte della storia recente d’Italia. Ma l’attualità e la politica rimangono sullo sfondo e a colpire nel segno sono soprattutto i protagonisti, umanissimi e vivi, interpretati da un cast in stato di grazia.
Una fiction tv in grado di salvare lo spento cinema italiano degli ultimi anni: un miracolo.
"Cacciamo Ford dall'Italia!"
Un altro autentico miracolo sarebbe vedere una lista di Ford senza che una metà buona dei titoli proposti non facciano addormentare. Perché capiti una cosa del genere, mi sa che ci sarebbe da spedirlo a Lourdes!
Mr. James Ford Niente da dire su La meglio gioventù, per un inizio ottimo di una lista cannibalesca che avrà comunque tutto il tempo per riservare delusioni cocenti.
Il miglior prodotto di Giordana, un affresco di famiglia che pare una versione nostrana delle epopee di Bergman, resta una delle opere più importanti che gli anni zero abbiano riservato al nostro Cinema.
Certo, niente a che spartire con i Capolavoroni fordiani, ma essendo oggi il turno del mio antagonista, non ci lamentiamo se una volta ogni tanto piazza un film azzeccato!
CK Se per Capolavoroni fordiani intendi La meglio noia del cinema italiano, allora per una volta ti do ragione!




"Cannibale? Come here!"
"Ford? Stay there!"
2. La dolce vita (1960) e 8½ (1963) di Federico Fellini
CK Come sarebbe dolce la vita e questa lista di film, se solo non ci fossero anche i commenti di Ford a rovinare tutto.
La dolce vita è il Fellini che preferisco in assoluto, forse è il suo film più “comunicativo”, nel senso che per una volta il grande regista non ha messo in scena soltanto le sue manie e fissazioni, ma è riuscito anche a regalare un ritratto stupendo, ricco di fascino, certo non privo di contraddizioni e punti oscuri, di un Paese che era stupendo. E che oggi potrebbe tornare a esserlo, dopo il trentennio di oscurantismo berlusconiano e, massì, pure fordiano ahahah!
8½ all’opposto è probabilmente il film di Fellini più autobiografico, quello in cui tutte le sue fisse prendono forma in una pellicola tra le più registicamente pazzesche mai girate, non solo nella Little Italy.
Un’opera d’arte su cui io e Ford ci troviamo sorprendentemente d’accordo visto che la vedrete comparire come oggetto alieno anche domani in mezzo a una serie di film d’artigianato. Quando va bene. Film soltanto brutti, quando va meno bene.
"Finalmente una buona notizia: Ford cacciato dall'Italia!"
Comunque godetevi la dolce vita, per oggi, che l’indomani vi tocca l’AmarFord!
JF Fellini, miracolo dei miracoli, è uno di quei registi così grandi, ma così grandi da mettere d'accordo anche i due nemici più giurati della blogosfera.
8 e 1/2 è pura fantascienza, tanto grande e visionario risulta essere ancora oggi, e tornerà anche domani ad allietare ulteriormente la mia grandiosa decina, accompagnato da un film che, così come La dolce vita per il radicalchicchismo, rappresenta in pieno il panesalamismo fordiano.
CK Strano ti sia piaciuto 8 e ½, visto che a te i film complessi e in cui tutto non è spiegato per filo e per segno non piacciono. Quante volte l’hai visto per capirci qualcosa, 50.000? ahahah

"Ford, che i nostri sguardi possano eclissarti dalla faccia della Terra!" 
3. L’eclisse (1962) di Michelangelo Antonioni
CK Un film strepitoso in grado di eclissare da solo l’intera listina fordiana di domani.
Michelangelo Antonioni è stato il regista più internazionale del nostro cinema, quasi un extraterrestre o meglio un extraitaliano per la sua capacità di fare qualcosa del tutto diverso dal solito cinema di basso profilo italiota.
Il finale de L’eclisse è tra i più geniali e beffardi nella storia del cinema. Roba che pagherei per vedere la faccia del Ford mentre assiste agli ultimi incredibili minuti della pellicola. Secondo me gli è esplosa la testa!
Monica Vitti e Alain Delon sono splendidi e glamour come probabilmente solo il Mastroianni dei film di Fellini ha saputo essere, all’interno del cinema italiano. A differenza dei sorpassatissimi film di Ford, invecchiati male proprio come lui, questo film sceneggiato tra gli altri anche dal compianto Tonino Guerra, è ancora oggi attualissimo e d’avanguardia pura, con Alain Delonè yuppie ante-litteram, Monica Vitti donna indipendente come poche altre viste nei film italiani e soprattutto quel finale.
Modo migliore per chiudere la sua trilogia dell’incomunicabilità non c’era, con la città che prende il posto dei personaggi e diventa la vera protagonista del film.
Dieci minuti che da soli rappresentano tutta la magia e la potenza espressiva del Cinema ma che tutti i limitati Ford di questo mondo (oddio, spero ce ne sia solo uno!) non arriveranno mai a capire.
JF Senza dubbio, il film peggiore della decina Cannibale.
Un pippone senz'anima e senza capo ne coda di quelli che piacciono tanto al Cucciolo Eroico, che non per nulla apprezza cose insulse come The fountain o The tree of life.
L'unica incomunicabilità di cui parlava Antonioni era quella data dai suoi enormi limiti soltanto parzialmente celati da un'ottima tecnica: il suo tentativo di eguagliare il troppo grande Fellini de La dolce vita è patetico, bolso e terribilmente noioso.
Come un finale che avrebbe fatto pisciare sotto dalle risate Maestri veri del grottesco come Bunuel.
La testa di Ford dopo che ha provato a capire il finale de L'eclisse
CK Per prima cosa: la parola noioso in bocca a uno che domani ci proporrà l’intera stagione del neorealismo mi fa davvero piegare in due dalle risate!
Seconda cosa: Ford, invece di tirare fuori tante parole e riferimenti vari per fare il maestrino di cinema radical-chic, ammetti semplicemente che di questo film non c’hai capito una mazza e così fai più bella figura!
Un film che è anche il simbolo perfetto dell’incomunicabilità che esiste tra me e lui. Ford non capisce i film che piacciono a me (non è che non gli piacciono, non li capisce), io non capisco ad esempio perché dei tizi si debbano travestire come fosse a Carnevale e salire su un ring a far finta di menarsi e ci sia pure qualcuno che consideri tutto ciò uno sport…
Terza cosa: The Tree of Life è troppo complicato e non l’hai capito.
Melancholia è troppo complicato e non l’hai capito.
Donnie Darko è troppo complicato e non l’hai capito.
L’eclisse è troppo complicato e non l’hai capito.
Ford, non è che per caso hai fatto un trapianto di cervello e ti hanno messo quello di Renzo Bossi???
A questo punto anziché L’eclisse, al massimo ti puoi vedere Eclipse e gli altri film di Twilight. Se li capiscono pure i bimbiminkia, (forse) Ford potresti capirci qualcosina persino tu!
JF The tree of life, Melancholia, L'eclisse: la questione non è se li ho capiti o no, ma se sono pipponi a due mani e due piedi dei loro autori o no.
E lo sono.
Donnie Darko, invece, l'ho sempre ritenuto soltanto sopravvalutato. Con le giuste proporzioni è anche un film discreto.
Detto questo, meglio la realtà - pur se drammatica - di una drammatica marmellata di cazzate di pseudo intellettualoidi come Antonioni e soci.
CK In parole povere: non li hai capiti! buahahah

"Un brindisi alla lista cannibale!"
4. C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone
CK C’era una volta un perfido blogger di nome Mr. James Ford. Credeva di sapere tutto lui e si considerava un espertone di cinema. Un giorno arrivò un altro blogger, Cannibal Kid, gli prese il computer, un Commodore 64 residuo degli anni ’80 (un omaggio al suo inventore Jack Tramiel, appena scomparso), e glielo scaravento giù dalla finestra. Da quel giorno il mondo fu libero da tutte le assurde idee cinematografiche, e non solo, di Mr. Ford e tutti vissero per sempre felici e contenti.

Il cinema da favola proposto oggi da Mr. Cannibal Kid prosegue con un autore amato anche dal Mr. James Ford. Anziché i suoi spaghetti western, io scelgo però la sua opera più drammatica ed esistenziale. Un viaggio nella vita di Noodle/Robert De Niro tra passato e presente raccontato in maniera splendida ed emozionante. Pazzesco l’uso della colonna sonora, personaggio aggiunto della pellicola. Ennio Morricone probabilmente al suo top assoluto.
"Quando parla di cinema, Ford mi fa ammazzare dalle risate!"
C’era una volta un perfido blogger di nome Mr. James Ford. Adesso non c’è più. Dopo questa Blog War, spero infatti abbia la decenza di ritirarsi!
JF - Dove sei stato tutti questi anni, Cannibal Kid?
- Sono andato a letto presto.
- E ti credo, dopo tutte le mazzate che ti sei preso da Ford! Ahahahahahah!

Scherzi - !?!? - a parte, secondo autore che stranamente unisce sotto la stessa bandiera sia le forze cannibali che quelle fordiane, per un film sicuramente grandissimo - soprattutto dal punto di vista tecnico - e dal respiro profondamente internazionale, nonostante la mano del nostro Sergione si senta eccome, e profondamente italiana - quando ancora questo era un tratto positivo -.
E meno male, perchè dopo quella schifezza di Antonioni, sarei entrato in coma senza un pò di azione e di emozioni!
CK Azione ed emozioni? Perché, nella tua lista di domani ce ne sono? Non me ne sono proprio accorto… Mi sa che sono andato a letto presto sì: tutta colpa dei tuoi soporiferi “filmoni”! uahahah
JF Non è un problema mio se non riesci a prendere contatto con la realtà! Io, invece, con la materia "alta" delle sviolinatone per radical chic che proponi tu, NON VOGLIO prendere contatto. Ahahahahaha!

"Ma come? Un wrestler che si traveste da Kiss, Ozzy e Platinette,
osa prendere per il culo ME???"
5. This Must Be the Place (2011) di Paolo Sorrentino
CK Paolo Sorrentino è il mio regista italiano preferito, almeno tra quelli oggi in attività. 5 film e 5 centri pieni. Pur apprezzando di più alcuni suoi film e altri meno, per quanto mi riguarda la sua filmografia è sempre rimasta su livelli altissimi e finora non ha mai avuto manco mezzo cedimento. Cosa che non si può dire di molti altri registi, non in Italia ma nel mondo intero. Dopo una galleria di personaggi tutti piuttosto sgradevoli, con This Must Be the Place Sorrentino finalmente ci ha regalato anche un uomo per cui simpatizzare, lo straordinario rocker in pensione Cheyenne intepretato da un grande Sean Penn, nemesi di Mr. Ford forse persino più di me.
Un giorno Ford ci dovrai proprio spiegare che ti ha fatto di male, l’ottimo Penn…
Un personaggio grandioso in grado di darà maggiore umanità e divertimento al già spettacolare cinema di Sorrentino, pure lui come Antonioni parecchio distante dal cinema italiano classico e con This Must Be the Place più internazionale che mai.
Ma il Ford, chiuso nel suo bigottismo da italiano medio, ancora una volta non capisce la grandezza di un film complesso come questo. Cazzi suoi! Ahahah
JF Ed ecco il secondo peggior film della decina del mio antagonista.
Premesso che anche io considero Sorrentino il miglior "giovane regista" del panorama italiano e che ho adorato ogni suo lavoro precedente a questo, ho trovato This must be the place vuoto, freddo e asettico come i classici pipponi che piacciono tanto al mio antagonista.
Grande tecnica - questo è indubbio -, ottima colonna sonora, ma un cuore delle dimensioni di un grano di sale fino. Poggiato per bene su una ferita aperta.
Tutto senza neppure considerare uno dei personaggi più irritanti della storia recente della settima arte, il rocker in pensione Cheyenne: un coglione che si crogiola nel senso di colpa per la morte di due adolescenti suicidi trent'anni prima - saranno amici del club dei musicisti preferiti del Cannibale? - senza però farsi mancare giocate in borsa da decine di migliaia di euro e che va in giro come un clown fuori tempo massimo soffiandosi su un ciuffo che gli appiattirei sulla faccia a suon di bastonate.
Se non fosse stato per il finale - che almeno apre la strada della sua crescita all'alba della mezza età suonata - si sarebbe sicuramente potuto parlare del personaggio più inutile del Cinema italiano.
E non me ne voglia Sean Penn, che in passato mi ha regalato interpretazioni da urlo - vi dice niente Mystic river? -.
"Dai Ford, chiamami. Facciamo la pace e poi trucchiamoci insieme!"
CK Sorrentino ha fatto sempre film freddi, anche e soprattuto il da te tanto amato Il divo. Difficile sostenere il contrario. Qui invece che per una volta c’ha messo il cuore, tu intorpidito dai tuoi film neomelodici manco te ne sei reso conto.
Cheyenne è un clown fuori tempo massimo? Perché un wrestler che si ascolta ancora Bruce Springsteen come te come altro può essere definito? Buaahahah!
Davvero strano quindi Ford che non ti piaccia un rocker in pensione come Cheyenne, visto che ricorda, oltre a Robert Smith e a Michael Jackson, anche un tuo mito musicale come Ozzy Osbourne. Hai per caso paura che ti rubi la pensione?
JF Quindi film come L'uomo in più sono da considerarsi freddi? Perchè a me pare proprio il contrario. Ma del resto, per te è L'eclisse sarà un film pieno di passione, quindi figuriamoci!
Tornando a Cheyenne, invece, direi che uno che arriva ai cinquanta e si trucca come una tredicenne senza fare altro che piagnucolare dalla mattina alla sera non va neanche paragonato a gente come Springsteen o Ozzy, che sarà rintronato ma almeno si gode la vita - o quello che gli è rimasto della stessa -.
"Ford, ti dedico pure una canzone: T'appartengo ed io ci tengo
e se prometto poi mantengo / m'appartieni e se ci tieni, tu prometti e poi mantieni"
Piuttosto che questo spentissimo morto in piedi - che giusto per questo non poteva non piacerti - preferisco i Kiss, che almeno ridono sul loro essere fuori tempo massimo!
CK Ma li vedevi gli Osbournes? Ozzy stava tutto il giorno a frignare sul divano insieme ai suoi cagnolini. Le uniche volte che usciva era con guardie del corpo, assistenti personali e gente che gli puliva pure il buco del culo… Lui sì che è un morto in piedi!
Cheyenne invece prende e va on the road, vendica il padre, scopre se stesso. Di certo è il personaggio più vivo del cinema di Sorrentino, visto che Pisapia diceva che la vita è una strunzata, Titta Di Girolamo si fa seppellire vivo, Geremia era capace solo a sfruttare gli altri e Andreotti, beh… lui sì che non è mai stato una persona, ma uno zombie.
Il personaggio comunque può piacere o non piacere, ma This Must Be the Place resta un film grandissimo. Mentre i Kiss erano, sono e saranno sempre solo ridicoli: Cheyenne a fine pellicola mostra il suo vero volto, loro a 150 anni non hanno ancora finito di fare i clown…
JF Se è vivo Cheyenne che bascula come un vecchio con il deambulatore e soffia sul suo ciuffo da rintronato allora Gene Simmons e soci sono un'esplosione continua di vitalità!

"Tutto, ma non i film neorealisti di domani di Mr. Ford: addio mondo crudele!"
6. Suspiria (1977) di Dario Argento
CK Una volta esisteva anche il cinema di genere in Italia. Una volta esisteva anche un’ottima scena horror in Italia. Una volta, magari, Ford era una persona che apprezzava il bel cinema. Il Ford degli anni ’90, quello nella sua fase radical-chic. Prima di trasformarsi in un noioso pensionato che si esalta soltanto con i film di Murnau. Però solo i suoi primi film, che gli ultimi sono troppo moderni!
Suspiria è un po’ il Black Swan dell’horror italiano, una pellicola sinistra e avvolgente, fortemente malefica. Una meraviglia le musiche dei Goblin che accompagnate a un Darione Argento in formissima fanno rizzare la pelle quasi più della decina di film italiani proposta da Mister Merd Ford che vedrete domani…
JF Una volta esisteva anche il Cinema di genere in Italia. Basterebbe questa frase per scardinare tutte le credenze da finto avanguardista del mio rivale, e chiudere la Blog Guerra.
Ma dato che sono buono e magnanimo con chi è più sfortunato, posso quasi approvare questa scelta del Cannibale, anche se io avrei preferito a Suspiria quel gioiello di Profondo rosso, senza dubbio il meglio della produzione di Dario Argento. Ma mi accontento. In fondo, con il Cucciolo Eroico, mi tocca per forza.
CK Giuro che non comprendo ciò che scrivi, Ford. Non ho capito se mi hai dato ragione o torto…
Per me le tue parole sono criptiche quanto dev’essere stato per te il finale de L’eclisse.
JF E' perchè sto eclissando la tua mente. A breve comincerai a vestirti da wrestler.

"Guarda Totò, quello è l'uccellino di Mr. Ford aahahah!"
"Dove dove, Ninetto? Io non vedo niente!"
7. Uccellacci e uccellini (1966) di Pier Paolo Pasolini
CK Insieme agli uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini, il cinema cannibale vola alto più di tutti i fordini.
Nelle sempre sorprendento liste cannibali, c’è una sorpresa anche per me stesso: un film con Totò!
Io non sono mai stato un fan del comico napoletano, però qui se la cava, così come il suo figlioccio cinematografico Ninetto Davoli. Il grande merito della pellicola non sta però nei due pur bravi protagonisti, quanto in una serie di trovate e invenzioni che definire geniali è poco.
Dai titoli di testa cantati da Domenico Modugno, agli uccelli che parlano manco ci trovassimo dentro uno spot con Alex Del Piero allucinato, Pasolini ci accompagna in un viaggio politico ma soprattutto esistenziale dentro il nostro paese.
Un film ancora oggi davvero troppo avanti per il sorpassatissimo Mr. James F-old.
"L'uccellaccio di Cannibal è lungo così,
mai vista una bestia del genere!"
JF Il mio rivale ha la straordinaria capacità, anche quando fortunatamente opta per registi che sono veri Maestri, di scegliere sempre e comunque i loro lavori peggiori: Uccellacci e uccellini, all'epoca davvero rivoluzionario - stupendi i titoli di testa cantati da Modugno -, oggi appare verboso e noioso come la lezione di un tronfio professorone da università di quelli che devono piacere tanto al Cannibal Radical Chic, che non mi risparmierei dallo strapazzare di bottigliate come Totò e Ninetto Davoli fanno con il corvaccio alla fine del film.
E giusto per rincarare la dose il buon Kid tesse anche le lodi di Totò, qui in una delle sue ultime apparizioni ed assolutamente non all'altezza dei suoi exploit migliori.
CK Intanto già solo quei titoli di testa sono molto ma molto ma mooolto più rivoluzionari di qualunque cosa ci proporrai tu domani: una serie di filmetti che non erano rivoluzionari nemmeno quand’erano usciti, figuriamoci oggi…
E comunque la parola “noioso”, pronunciata da te, tradotta nel mio mondo suona come: “Un mondo di divertimento, yuppie!”.

"Caro Ford, smettila di farti le cannes prima di scrivere i tuoi commenti ahaha"
8. Caro diario (primo episodio, 1993) e Il caimano (2006) di Nanni Moretti
CK Caro diario,
oggi a scuola quel bulletto di Jimmy Ford ha cercato di rubarmi la merendina dallo zaino, ma io lo sapevo e così ho riempito la Fiesta di Guttalax. L’ora succesiva, chissà perché, l’ha passata stranamente tutta al bagno. Pare che la fiesta gliel’abbia fatta io.
Più tardi abbiamo fatto la verifica di Storia del Cinema. Alla domanda libera in cui si poteva parlare del proprio regista italiano preferito, io ho parlato di Sorrentino, lui di Sylvester Stallone.
Io ho preso ottimo, lui s’è beccato un’insufficienza, perché non è un regista italiano. Non tanto perché è solo di origini italiane e non italiano al 100%, ma perché non può essere considerato un regista.
Insomma, caro diario è stata davvero una gran bella giornata!

Del Nanni ho scelto il primo iconico episodio di Caro diario, con lui in giro per Roma in Vespa, un vero e proprio manifesto personale in cui mi riconosco molto, in particolare nella frase/monologo:
“Sà cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sà che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza...”
L’altra frase in cui mi riconosco di più, ma forse mi confondo e non è presente in questo film è: “Io odio Mr. Ford!”.
Interessanti ma meno riusciti invece gli altri due episodi di Caro Diario.

"E Forza Ford, che siamo tantissimi!"
E poi, sempre del Nanni, ho scelto pure Il Caimano, un film che rappresenta bene l’ossessione sua, ma pure mia e, ahinoi, di gran parte degli italiani nei confronti del Berlusca. Ottima l’idea di realizzare una commedia, perché “è sempre il momento di fare una commedia”, mentre il grandioso finale è degno di un horror. Perché, se esiste qualcuno più spaventoso dell’alla fine innocuo Mr. Ford, è proprio il Caimano.
JF Fortunatamente il Cannibale non ha mai acceso, mai acceso, mai acceso la sua televisione per guardare un film decente, perchè altrimenti ora ci troveremmo in quella minoranza di persone che vanno in giro con lui fingendo di fare jogging con la tuta griffata e in cuffia musica elettronica da fighetti soltanto nella speranza di rimorchiare qualche modella anoressica con velleità da cigno.
Invece noi, fieri sulle nostre vespe, potremo investirlo e anche tornare ad accertarci di averlo finito prima di andare a casa a vedere dei veri filmoni.

Ah, è vero, Moretti. Io avrei scelto lo stupendo Bianca.
CK Ford, ti sei sfogato? Sei contento adesso?
Prendo atto che almeno in questo commento non hai usato il termine radical-chic. Stai facendo progressi! Forse non hai più bisogno delle tue medicine come Nanni Moretti nel terzo episodio di Caro Diario…
E comunque perché non l’hai messo, Bianca, invece di quei film orribili con cui ci torturerai domani?
Continuiamo così, facciamoci del male!
JF Se vuoi continuo a farti del male: è sempre un piacere! Ahahahahahah!

"Spariamo a Ford!"
"Volentieri! Però prima vestiamoci, che se no quello si eccita!"
9. Gomorra (2008) di Matteo Garrone
CK Un film che mi è piaciuto parecchio ma che non amo incondizionatamente. In altre circostanze non l’avrei messo tra i miei film italiani preferiti in assoluto, ma il motivo principale per cui l’ho infilato in lista è soprattutto per infastidire il Ford, noto esponente del movimento anti-Saviano.
Così, giusto per servirgli un assist e vedere quali castronerie riuscirà a tirare fuori…
Personalmente rispetto il Saviano ma non sono un suo fan, Gomorra il libro non l’ho mai nemmeno letto, però di Gomorra il film ho apprezzato il suo respiro internazionale, che mi ha ricordato City of God, la sua ottima fotografia, la regia notevole di Garrone. Al di là di un efficace e per nulla ruffiano atto di accusa contro i casalesi (non di Casale Monferrato) e la camorra, quello che ne esce è soprattutto un gran film. Potente e incisivo come raramente è capitato di vedere nel cinema recente (ma non solo) italiano (ma non solo).
Un fatto che pure l’anti-Saviano Fordano difficilmente riuscirà a contestare.
E se per farlo userà la parola radical-chic, credo si coprirà solo di ridicolo, visto che questa pellicola del radical-chic ha proprio zero.
"I Casalesi? In realtà mi stanno simpatici, soprattutto Cannibal Kid.
Quando parla quel radical-chic di Mr. Ford, invece, ho voglia di spararmi in testa!"
JF Per quanto riguarda Gomorra - un film senza dubbio dal respiro internazionale, potente ed incisivo, a tratti visionario -, non userei la parola radical chic, ma paraculo.
Ottimo prodotto, patinato al punto giusto, politico al punto giusto, attori al punto giusto.
Insomma, tutto al punto giusto.
Troppo per essere davvero una visione rivoluzionaria come avrei sperato che fosse.
Inoltre, alla facciazza del Cannibale, non mi soffermerò neppure a parlare di quel piagnucolone vittimista di Saviano, uno che prenderei a bottigliate fino a fargli tornare i capelli e levare dalla testa le future e non troppo celate aspirazioni da santone politico.
CK Io ti servo la testa di Saviano su un piatto d’argento e tu manco ne approfitti. Riconoscenza zero.
Attaccare me non sei capace. Attaccare Saviano nemmeno. Riguardo al film, sei talmente a corto di argomenti che l’unico difetto che gli hai trovato è che è troppo giusto. Allora bom, facciamo dei film sbagliati soltanto per farti contento…
Quali sarebbero poi questi film per te davvero rivoluzionari?
Quelli con l’italiano medio per eccellenza Alberto Sordi???
Matte risate! :D
JF A parte che un film non deve necessariamente essere rivoluzionario per essere grande, non attacco te e Saviano perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa! Ahahahhaahh!

"Cannibale, doppio Cannibale, dozzina Cannibale coi fiocchi!"
10. Sapore di mare (1983) di Carlo Vanzina
CK Chi è il radical-chic, ora, Mr. Ford? Chi?
Un radical-chic avrebbe mai inserito in lista un film dei famigerati Vanzina a fianco di quelli dei Fellini, Pasolini, Antonioni?
Chissà, forse il vero radical-chic tra noi due in realtà sei tu, anche se mai lo ammetterai.
Cosa che fa di te ancora più un radical-chic. Perché cosa c’è di più radical-chic del negare di essere radical-chic?
A proposito del film, invece, Sapore di mare è uno splendido esempio di commedia caciarona e pecoreccia che fa ridere, e parecchio, e riesce a unire generazioni differenti: quelli degli anni ’60 rivissuti in maniera molto azzeccata dal revival della pellicola, quelli degli anni ’80 che si sono goduti la visione nelle sale dell’epoca e anche i più ggiovani come me che il film l’hanno scoperto solo dopo. Esilarante Jerry Calà, splendida Isabella Ferrari, mitico Guido Nicheli, etc. per un cult assoluto. La pellicola perfetta da riscoprire adesso che l’estate si sta avvicinando, per farci due sane risate alla faccia del serioso Ford e della sua deprimente lista di domani che, come vedremo, sarà piena di filmoni pseudo impegnati sulla guerra e di tanto, tantissimo, troppissimo cinema neo-realista. Du palle.
Oggi sapore di mare, domani sapore di male!
"Uè Ford, scendi dal blog!"
JF Per una volta, e dato che gli ho dato contro in continuazione, chiudo la lista cannibale con un plauso al mio antagonista: finalmente un film senza le sue pretese da This must be the eclisse o uccelli parlanti, ma divertente e cazzone come è giusto che ogni tanto sia. Calà, poi, mi pare il classico fordiano pronto a prendere per il culo tutti i culi bianchi cannibali della spiaggia.
E farli fuggire in un luogo in cui troveranno solo corvi assetati di film inutili.
E no, non parlo de Gli uccelli di Hitchcock.
CK Ho voluto inserire almeno un film ad altezza Ford, perché se no ti si eclissava definitivamente la testa.
E se credi che Jerry Calà possa stare dalla tua parte, con tutte le mazzate neorealiste che ci propinerai domani, Ford sei proprio un mona!
JF E io che ho voluto reggerti il gioco per evitare di farti fare la figura del finto radical chic in realtà sguaiatissimo: sei proprio un ingrato, Cucciolo Eroico!
E Jerry Calà dei miei film potrebbe giusto dire: libidine, doppia libidine, doppia libidine coi fiocchi!

sabato 13 agosto 2011

Giallo, rosso e argentone

Director: Dario Argento. Are we sure?
Giallo/Argento
(Italia, USA 2009)
Regia: Dario Argento
Cast: Adrien Brody, Byron Deidra, Emmanuelle Seigner, Elsa Pataky, Valentina Izumi, Taiyo Yamanouchi
Genere: giallo?
Se ti piace guarda anche: un altro Dario Argento qualsiasi, che sarà di certo migliore di questo

Mizzega, un nuovo film di Dario Argento! Nuovo poi relativamente, visto che era già stato lanciato in DVD e da un po’ quei soliti geni della distribuzione cinematografica italiana (ma chiiii sono veramente?) hanno deciso di piazzarlo pure nelle sale. Con un interesse del pubblico pari a zero. Giusto così, anche perché dell’Argento vecchio stampo è sì rimasto qualcosa, ma giusto un’ombra. E nemmeno un’ombra così paurosa e inquietante come sarebbe lecito aspettarsi da quest’uomo. Nella prima parte si intravede il tocco del Maestro, tra atmosfere glamour e una Torino a fare da cornice affascinante a una vicenda che però ben presto si rivelerà poco affascinante. Pochi minuti dopo però si capisce che era solo un’impressione erronea…

"Ma che stamo 'ah fà?"
La storia: un taxista pazzo sequestra una serie di belle donzelle straniere sul suo mezzo, per poi portarle nel suo appartamentino molto carino (ooooooh!), torturarle un po’ per qualche giorno per il suo piacere sessuale e poi ammazzarle. Una persona a modo, normale insomma, se non fosse per un certo particolare: è giallo. Nel senso che ha il volto giallo. Sì, esatto, questo è il modo migliore che Dario Argento ha trovato per giocare con il genere “giallo”. Tristezza. Ma ciò che fa ancora più tristezza è proprio questo serial killer, uno dei pazzi più involontariamente ridicoli mai visti in un thriller e interpretato da tale Byron Deidra. Chi è? Se risolvete l’anagramma avrete la soluzione…
Esatto: Adrien Brody! (Vedo che sulle spiagge vi state allenando con la settimana enigmistica. Bravi, bravi…)
Proprio lui, il premio Oscar Adrien Brody. Poteva cadere più in basso?

Certo, anche il resto del cast non si segnala per tutto l’impegno del mondo. Una sempre magnifica Emmanuelle Seigner vaga qua e là per Torino spersa come una turista appena arrivata a Porta Nuova e sembra cercare costantemente suo marito Roman Polanski che la tiri fuori da questo film per portarla in uno dei suoi bei thrilleroni. Ma lui nel periodo delle riprese era forse ai domiciliari? In ogni caso Polanski non arriva e anche Argento non sarebbe male, quello di una volta si intende, peccato che il suo tocco si veda giusto in qualche ripresa e poi neanche. Comunuque capita che la sorellina modella della Seigner, quella gran patatona di Elsa Pataky, venga rapita dal pazzo giallo di cui (purtroppo) vi ho detto sopra, e allora la Seigner si rivolgerà a un detective solitario e misterioso per ritrovarla. Il detective è interpretato dallo stesso Adrien Brody che stavolta non ha trucchi da mostro di sorta, però fuma una sigaretta via l’altra, superando persino il record mondiale del Don Draper di Mad Men. Unico pregio del film.
Il problema di tutto il resto invece è che non c’è tensione, non c’è mistero, non c’è suspense. E quindi “giallo”, ma dove? A me il primo colore che viene in mente piuttosto è il marrone…
(voto 4)

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