Visualizzazione post con etichetta david bowie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta david bowie. Mostra tutti i post

lunedì 8 agosto 2022

Stardust - Polvere di Bowie





Stardust

Si può fare un film su David Bowie senza la musica di David Bowie?

⭐ #1 Se c’è un’artista che ha dimostrato che niente è impossibile, beh, quello è proprio Bowie.

sabato 7 gennaio 2017

Risultati sondaggi 2016: il trionfo di David Bowie, ma non solo...





Le urne si sono chiuse e il popolo di Pensieri Cannibali si è pronunciato.
Nel corso di una lunga e insonne notte, ho effettuato lo spoglio non di una fanciulla bensì dei numerosi voti che sono pervenuti, ed ecco qui sotto tutti i risultati dei sondaggi sul meglio e sul peggio del 2016.

giovedì 5 gennaio 2017

Cannibal Music Awards 2016 – Il meglio e il peggio dell'anno






Pronti per l'ultima classifica del 2016 di Pensieri Cannibali?
Direi di sì, visto che ormai siamo nel 2017 inoltrato.
Tirate allora fuori dall'armadio l'abito del giorno da festa ancora una volta e partecipate ai Cannibal Music Awards 2016, i premi di Pensieri Cannibali dedicati al meglio e anche al peggio della musica degli scorsi 12 mesi.

Prima dei vari e variegati awards assegnati, diamo uno sguardo agli album e alle canzoni preferite da questo blog durante il 2016.



1. Radiohead “A Moon Shaped Pool”
2. Beyoncé “Lemonade”
3. Last Shadow Puppets “Everything You've Come to Expect”
4. Iggy Pop “Post Pop Depression”
5. David Bowie “Blackstar”
6. Nick Cave & the Bad Seeds “Skeleton Tree”
7. Michael Kiwanuka “Love & Hate”
8. The 1975 “I Like It When You Sleep For You Are So Beautiful”
9. Cosmo “L'ultima festa”
10. Motta “La fine dei vent'anni”

11. Savages “Adore Life”
12. Bat For Lashes “The Bride”
13. Afterhours “Folfiri o folfox”
14. A Tribe Called Quest “We Got It From Here... Thank You 4 Your Service”
15. ANOHNI “Hopelessness”
16. Daughter “Not to Disappear”
17. Thegiornalisti “Completamente sold out”
19. Lady Gaga “Joanne”
19. Ex-Otago “Marassi”
20. Sia “This Is Acting”



1. LP “Lost on You”
2. Nada “Senza un perché”
3. The Weeknd feat. Daft Punk “Starboy”
4. Dua Lipa “Be the One”
5. White Lies “Take It Out On Me”
6. The xx “On Hold”
7. Angel Olsen “Shut Up Kiss Me”
8. Biffy Clyro “Re-Arrange”
9. Ghali “Ninna nanna”
10. Robbie Williams “Party Like a Russian”


E adesso via ai premi!


Cannibal Music Awards 2016

martedì 20 dicembre 2016

I migliori album del 2016 – La Top 20 di Pensieri Cannibali





Volete sentire un pippone di bilancio del 2016 musicale fatto da me, oppure passiamo direttamente a sentire un po' di musica dell'anno che sta volgendo al termine?

Facciamo la seconda, che facciamo prima, ed è una cosa più piacevole sia per voi che per me.
Prima posso solo dire che è stato un anno pieno di tristezza in campo musicale, questo deprimente 2016. Tanti morti, pochi gruppi nuovi interessanti, nessuna novità davvero rivoluzionaria all'orizzonte. Insomma, un anno un po' delle palle, giusto per fare un bilancio che comunque non dovevo fare, quindi basta e andiamo a scoprire le 20 gioie a livello di dischi arrivate negli ultimi 12 mesi.

Prima ancora un'altra cosa: il riassuntone degli album preferiti da Pensieri Cannibali gli scorsi anni.

2008 - Vampire Weekend "Vampire Weekend"
2009 - The Horrors "Primary Colours"
2010 - Kanye West "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"
2011 - Zola Jesus "Conatus"
2012 - Fiona Apple "The Idler Wheel"
2013 - Daft Punk "Random Access Memories"
2014 - Damon Albarn "Everyday Robots"
2015 - Grimes "Art Angels"


I migliori album del 2016 scelti da Pensieri Cannibali

venerdì 16 dicembre 2016

Men of the Year 2016 – La top 10 di Pensieri Cannibali







C'è una cosa che tutto il mondo si stava chiedendo in questi giorni.
Dopo essere stato eletto Presidente degli Stati Uniti e scelto come Person of the Year dal prestigioso Time magazine, Donald Trump sarebbe comparso anche nella classifica dei Men of the Year 2016 di Pensieri Cannibali?
La risposta al quesito che stava tenendo milioni, forse miliardi di persone con il fiato sospeso è...

Assolutamente no, fanculo Trump!

Nell'elenco degli uomini dell'anno di Pensieri Cannibali comunque i nomi discussi e discutibili non mancano. Scoprite chi è riuscito a finire nella lista, subito dopo aver ricordato i vincitori delle annate passate.

2015 Jon Hamm


Men of the Year 2016 - La Top 10 di Pensieri Cannibali


mercoledì 10 febbraio 2016

C.R.A.Z.Y. - P.A.Z.Z.A.





C.R.A.Z.Y.
(Canada 2005)
Regia: Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura: François Boulay, Jean-Marc Vallée
Cast: Marc-André Grondin, Michel Côté, Pierre-Luc Brillant, Maxime Tremblay, Alex Gravel, Natasha Thompson, Danielle Proulx, Mariloup Wolfe
Genere: F.I.G.O.
Se ti piace guarda anche: Quasi famosi - Almost Famous, Velvet Goldmine, Quadrophenia, Le premier jour du reste de ta vie

È passato un mese dalla scomparsa di David Bowie ed è una ferita aperta che ancora fa fatica a rimarginarsi. Per ricordare il grande cantante inglese, il solito gruppetto di blogger quest'oggi ha così voluto dedicare uno speciale David Bowie Day per parlare dei suoi film come attore, e non solo.
Ecco l'elenco dei blog che partecipano all'iniziativa.

sabato 30 gennaio 2016

David Bowie e gli altri - I dischi di gennaio 2016





Anno nuovo, rubrica vecchia.
L'appuntamento con i dischi del mese riprende qui su Pensieri Cannibali come lo scorso anno, ma lo fa con uno spirito rinnovato...

Nah, chi prendo in giro?
È sempre la solita roba, con un paio di aggiunte: quest'anno c'è anche uno spazio per il peggio musicale mensile e in fondo trovate pure una playlist Spotify con i miei pezzi preferiti del mese. Inoltre in questo gennaio 2016 c'è spazio per una manciata di dischi particolarmente interessanti.

Tra le mini-recensioni proposte c'è pure quella dell'ultimo di David Bowie. Per non farmi condizionare dalle emozioni post mortem, vi propongo la recensione così come l'avevo scritta prima della sua scomparsa, visto che il disco aveva cominciato a circolare da Capodanno, così non starò a tediarvi con riflessioni sul fatto che possa o meno essere stato concepito come il suo disco-testamento.

David Bowie “Blackstar”

mercoledì 20 gennaio 2016

Sopravvissuto a una chat con Matt Damon





Nel corso di una missione su Marte, l'astronauta e botanico Matt Damon ebbe un terribile incidente e venne abbandonato sul pianeta dai suoi compagni, che fuggirono codardamente auto convincendosi che era morto. Qualche tempo più tardi Matt Damon, sopravvissuto per miracolo all'incidente, riuscì a ripristinare le comunicazioni con la NASA e pure con i suoi ex colleghi. Questa è la conversazione che hanno avuto in chat in versione integrale. Non quella censurata che poi hanno inserito nella pellicola tratta dalla vicenda.

mercoledì 13 gennaio 2016

David Bowie, the man who changed the world





Se penso a un cantante che ha influenzato il mondo e la pop culture contemporanea, il primo nome che mi viene in mente è quello di David Bowie. Non lo dico perché è venuto a mancare e la tendenza generale è quella di denigrare il più possibile le persone quando sono in vita e poi celebrarle a dismisura quando sono decedute. È una convinzione che ho da parecchio tempo e che negli ultimi anni si è rafforzata sempre più.
Bowie è famosissimo, ma probabilmente non è l'artista musicale più noto del mondo. Beatles, Rolling Stone, Elvis Presley, Michael Jackson e Madonna a livello di pura popolarità, di “fame”, sono più conosciuti. Eppure credo che, a livello di impatto culturale, il Duca Bianco abbia esercitato un peso maggiore di chiunque.


giovedì 31 dicembre 2015

Anticipation 2016





Le previsioni del tempo vi hanno rotto le scatole?
Ecco allora che Pensieri Cannibali rincara la dose, proponendovi le previsioni dal mondo dello spettacolo del futuro. Il futuro prossimo, immediato, che è già qui. Alcune pellicole molto attese sono infatti già “leakkate” in rete e quindi non c'è più manco da aspettarle.
Chiudendo un occhio su questo aspetto, ecco i film, le serie tv, e i gruppi/artisti musicali più attesi al varco nel corso del 2016 da Pensieri Cannibali.

domenica 12 ottobre 2014

AMERICAN HORROR STORY: BOWIE SHOW





American Horror Story: Freak Show
(serie tv, stagione 4, episodio 1)
Con la nuova, quarta stagione, American Horror Story ha finalmente gettato la maschera e mostrato la sua vera natura. Più che una serie tv qualunque, è un Freak Show. L'aspetto più importante della creatura di Ryan Murphy non è tanto la narrazione, quanto mettere in scena uno spettacolo di attrazione, un circo capace di far esclamare: “OOOH!” al pubblico. Il primo episodio ne è stato un esempio lampante. Quanto capiterà nel corso del resto della stagione non è ben chiaro, però si è trattato di uno show che ha messo vari singoli momenti e svariati personaggi bene in mostra. Vediamo quali.


venerdì 5 settembre 2014

LE MIE CANZONI PREFERITE - 50/41





La classifica delle 100 canzoni di sempre preferite da Pensieri Cannibali prosegue ed entra oggi nel vivo, con le posizioni dalla 50 alla 41.
Per chi se le fosse perse, ecco il riassunto delle puntate precedenti:

"Evvai che stasera si balla!"


martedì 24 dicembre 2013

MUSICA CANNIBALE 2013 – TOP 10 ALBUM



Ci siamo! Dopo aver ascoltato gli album dalla posizione 40 alla 31, quelli dalla 30 alla 21 e pure quelli dalla 20 alla 11, oggi è finalmente l'ora della top 10. I 10 dischi più lovvati nel corso del 2013 da Pensieri Cannibali.
Ma prima un breve palmarès dei migliori dischi cannibali degli anni passati, ovvero...

"Back to Black" di Amy Winehouse nel 2007
"Vampire Weekend" dei Vampire Weekend nel 2008
"Primary Colours" dei The Horrors nel 2009
"My Beautiful Dark Twisted Fantasy" di Kanye West nel 2010
"Conatus" di Zola Jesus nel 2011
"The Idler Wheel" di Fiona Apple nel 2012

Chi sarà il numero 1 del 2013?

10. David Bowie "The Next Day"

Genere: evergreen
Pezzo top: "The Stars (Are Out Tonight)"
Da ascoltare: perché non tutti i "vecchi" sono da rottamare.
Ma, Bowie a parte, non ne restano poi così tanti da salvare LOL XD



9. Arcade Fire "Reflektor"

Genere: divino
Pezzi top: "Afterlife", "Reflektor"
Da ascoltare: prima di morire. Ta dan!
E anche dopo. Ta ta ta daaan!



8. Janelle Monáe "The Electric Lady"

Genere: jackie brown
Pezzi top: "We Were Rock & Roll", "What an Experience"
Da ascoltare: perché è il più bel disco anni '70 non uscito negli anni '70



7. Disclosure "Settle"

Genere: UK club
Pezzi top: "When a Fire Starts to Burn", "Help Me Lose My Mind"
Da ascoltare: perché se no siete troppo degli sfigati, gne gne gne gnegne!


6. Charli XCX "True Romance"

Genere: puttanpop
Pezzi top: "You (Ha Ha Ha)", "What I Like"
Da ascoltare: per sentire oggi quale sarà il suono in radio e nei locali tra un paio d'anni.



5. James Blake "Overgrown"

Genere: new soul
Pezzo top: "Voyeur"
Da ascoltare: perché è troppo cool, senza manco sforzarsi di esserlo.



4. Sky Ferreira "Night Time, My Time"

Genere: alternative pop
Pezzi top: "Nobody Asked Me (If I Was Okay)", "You're Not The One"
Da ascoltare: perché oggi come oggi è la più grande popstar del mondo, se solo il mondo fosse pronto per lei.



3. King Krule "6 Feet Beneath the Moon"

Genere: spoken-jazz, new-blues, slow-punk... chiaro quale sia il suo genere, no?
Pezzo top: "Easy Easy"
Da ascoltare: perché la sua musica sfugge a qualsiasi genere o definizione ed è qualcosa di personale e nuovo. E perché è lui la vera grande sorpresa musicale di questo 2013, insieme a Rodriguez, che però i suoi dischi li ha incisi negli anni '70 e quindi è un fuoriclasse fuoriclassifica.

Dicono di lui su
tetter
Burger King @forzapanino
Al prossimo che si accatta il disco di #KingKrule in regalo un menù Burger Diet da 5000 calorie omaggio. Succede solo da #BurgerKing



2. Kanye West "Yeezus"

Pitchforkoni: fotomontaggio geniale realizzato dal sito PopTopoi.

Genere: post-rap
Pezzi top: "Black Skinhead", "I Am a God", "New Slaves"
Da ascoltare: perché Yeezus è il nuovo Vangelo o, più modestamente, il nuovo hip-hop.


1. Daft Punk "Random Access Memories"

Genere: alieno
Pezzi top: "Giorgio by Moroder", "Give Life Back to Music", "Get Lucky"
Da ascoltare: e far ascoltare in tutto l'Universo.



sabato 14 dicembre 2013

MAN OF THE YEAR 2013 – N. 4 DAVID BOWIE



David Bowie
(Inghilterra 1947)
Genere: nonvecchio
Il suo 2013: ha pubblicato il suo primo album da 10 anni a questa parte, "The Next Day". Un disco a sorpresa clamorosamente fresco, ispirato, vitale, che ci riconsegna un Bowie con ancora parecchie cose da dire.
Se ti piace lui, ti potrebbero piacere anche: Iggy Pop, Lou Reed, Talking Heads, Suede
È in classifica: perché rappresenta bene la rivincita della terza età.
Il suo discorso di ringraziamento: "Sono troppo vecchio per queste stronzate."

Dicono di lui su
cinguettator
David Bowie @davidbowie
Come minkia si usa, 'sto Twitter? #ecosaminkiasonostihashtageperkéstoscrivendocomeunbimbominkia?






sabato 14 settembre 2013

MERCURY PRIZE 2013 – LE NOMINATION




Cos’è il Mercury Prize?
E che ne so io?

Ah no, lo so. Scusate, ogni tanto ho dei vuoti di memoria. Sarà la vecchiaia che avanza o, più probabilmente, l’alcool che avanza.
Il Mercury Prize è un prestigioso, forse il più prestigioso, riconoscimento musicale britannico. È il premio che viene assegnato ogni anno al miglior album realizzato da un artista/band della Gran Bretagna e dell’Irlanda.
L’anno scorso l’hanno vinto gli ottimi esordienti assoluti Alt-J, mentre in passato se lo sono portati a casa altri artisti meritevoli come PJ Harvey (l’unica che ha fatto doppietta), Arctic Monkeys, Primal Scream, Suede, Portishead, Pulp, The xx etc. insieme a gente premiata non si sa bene per quale motivo come M People o Talvin Singh.
Come gli Oscar e come un po’ tutti i premi in generale, si tratta ovviamente di un award discutibile. Le nomination di quest’anno però toccano vari generi e artisti parecchio differenti tra loro, riuscendo ad accontentare un po’ tutti. O quasi. I My Bloody Valentine ad esempio si sono incacchiati per l'esclusione.
Ecco allora i 12 dischi nominati per il miglior album made in Britain al Mercury Prize 2013, che verrà consegnato il prossimo 30 ottobre.

Arctic Monkeys - AM
David Bowie - The Next Day
Disclosure - Settle
Foals - Holy Fire
Jake Bugg - Jake Bugg
James Blake - Overgrown
Jon Hopkins - Immunity
Laura Marling - Once I Was An Eagle
Laura Mvula - Sing To The Moon
Rudimental - Home
Savages - Silence Yourself
Villagers - Awayland

I favoriti dei bookmakers sono anche i nomi più celebri, Arctic Monkeys e David Bowie.





Attenzione però anche ai miei due album preferiti tra quelli nominati, ovvero “Settle” dei Disclosure e “Holy Fire” dei Foals, per cui farò il tifo.





Niente male nemmeno quasi tutti gli altri dischi. Ottime in particolare le scelte di James Blake e Laura Marling.





Applausi pure per una manciata di esordienti promettenti, con l’electro dei Rudimental, il soul di Laura Mvula e il post-punk delle selvagge, Savages.







Interessanti anche l’electro di Jon Hopkins e il bravino ma forse un tantino sopravvalutato Jake Bugg.





Evitabili invece i Villagers, appartenenti a quel filone di noia-folk che poco sopporto, ma un nome solo su 12 che non mi gusta direi che va più che bene. Sempre meglio delle nomination di molte altre competizioni. Chi ha nominato gli Oscar o gli Emme Tivì Awards?



giovedì 7 marzo 2013

THE NEXT DAYVID BOWIE

David Bowie “The Next Day”
Genere: velvet goldmine
Provenienza: Londra, Inghilterra, UK
Se ti piace ascolta anche: Pulp, Blur, tutti gli altri 23 dischi di David Bowie

Il nuovo disco di David Bowie è davvero notevole. E lo dice uno che di solito non ama parlare bene dei “vecchietti del rock”. Se c’è anzi uno sport che amo praticare è proprio la caccia al vecchietto del rock.
Vasco ne sa qualcosa.
Mi vergogno al solo aver pronunciato il suo nome in un post dedicato a Bowie. E mi vergogno un po’ anche di aver avvicinato Bowie agli altri vecchietti del rock. Perché Bowie è fuori categoria. Sempre stato, sempre sarà.
Metà umano e metà alieno. Metà uomo e metà donna. Metà pop e metà rock. Adesso pure metà giovane e metà vecchio. Metà vecchio perché oh, gli anni passano per tutti, pure per lui, e una canzone come il primo singolo “Where Are We Now?”, un toccante guardarsi alle spalle di un uomo che fa il punto della situazione sulla sua vita, solo uno splendido 66enne avrebbe potuta scriverla.



Metà giovane perché molti pezzi del suo nuovo disco, il suo primo da 10 anni a questa parte, suonano freschi, come li cantasse un esordiente che deve ancora dimostrare tutto il suo valore al mondo.
Molti sono gli echi dai suoi album del passato. Il citato singolo “Where Are We Now?” è vicino a “Thursday’s Child” contenuto sull’album “Hours” del 1999, ma è ingannevole. Il resto del programma guarda infatti ben più indietro. Ai favolosi 70s del cantante, a quell’Heroes omaggiato fin dalla geniale copertina, ma non solo.

Focus sui pezzi dell’album
L’apertura con “The Next Day” è frizzante. A me ricorda i Blur, ma forse dovrei dire che mi ricorda i Blur che ricordano Bowie che ricorda i Blur che ricordano Bowie e sì, insomma, capito no?
“Dirty Boys” ha un ritmo rallentato molto cool ah yeah e vagamente jazzato. Capito anche questo, no?
Il nuovo singolo “The Stars (Are Out Tonight)”, accompagnato dallo splendido visionario video girato da Floria Sigismondi e interpretato dalla versione femminile di Bowie Tilda Swinton, è ancora più esaltante. Il fatto che il miglior rock ascoltato negli ultimi tempi sia suonato dai “vecchi” David Bowie e My Bloody Valentine credo debba far riflettere sullo stato attuale del rock. Dovrebbe far riflettere soprattutto le rock band (se ce ne sono) di oggi.
“Love is Lost” ci porta in territori solenni. “Valentine’s Day” è puro nudo e crudo 70s Bowie, una goduria velvetgoldmineiosa. “If You Can See Me” è un delirante fantastico trip. “I’d Rather Be High” è un sogno di canzone che non sfigurerebbe affatto di fianco ai pezzi capolavoro del suo glorioso passato, mentre “Boss of Me” è una roba stilosissima e di gran classe.
“Dancing Out in Space” è saltellante, vivace, ipnotica e contagiosa. “How Does the Grass Grow?” prosegue nella stessa direzione, impreziosita da un coro la la la la la irresistibile. “(You Will) Set the World on Fire” è un nuovo inno glam rock che pare uscito dritto dagli anni Settanta. A questo punto il dubbio che alcuni di questi brani siano stati tirati fuori dal cassetto del passato è legittimo ma poco importa, l’importante è che li abbia tirati fuori e ce li abbia regalati in una così splendida veste.
“You Feel So Lonely You Could Die” è la ballatona perfetta da suonare mentre scorrono i titoli di coda di un film davvero bello, anche se la vera chiusa è affidata alla rallentata e melodrammatica (forse troppo) “Heat”, in cui canta “I don’t know who I am”. Noi invece siamo grati di sapere chi sei, David: un grande.
Fine del focus sui pezzi dell’album

Al di là della scomposizione in singole canzoni appena compiuta, “The Next Day” è un lavoro da assaporare tutto insieme, per scoprire uno degli album più variegati e vivi degli ultimi tempi, alla faccia di chi lo dava per moribondo. I soliti criticoni, gruppo di cui per una volta stranamente non faccio parte, diranno che i suoi dischi dei 70s erano di un altro livello e sì, questo non cambierà la vita delle persone come avevano fatto per dirne alcuni Hunky Dory, The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, Aladdin Sane, Diamond Dogs, Low, Heroes, Scary Monsters (and Super Creeps), tutto vero. Però oh, non rompete e ascoltatevi per bene questo album. Il migliore che avrebbe potuto tirare fuori David Bowie a questo punto della sua e della nostra vita.
(voto 8/10)



giovedì 12 maggio 2011

BLOG WARS: LA VENDETTA DEI 70s (PARTE II)

Se ai 60s devo ammettere di non essere legatissimo, ma un pochino comunque sì, con i 70s cominciamo a entrare più nel mio mondo musicale, anche al di là dei soli 10 nomi qui presenti in questa per forza di cose stringata lista: cominciano infatti a mettere le radici l’elettronica e l’hip-hop, mentre punk, new wave e no wave mettono a ferro e fuoco il rockone classico. In più spuntano fuori come funghetti allucinogeni anche i miei primi veri grandi idoli musicali, da Ian Curtis a David Bowie passando per Debbie Harry. Dopo la superflua listina della spesa di Mr. James Ford di ieri, ecco la mia fantasmagorica top 10.
Cannibal Kid






1. Blondie “Parallel Lines” (1978)
Cannibal Kid Dei Blondie ci sarebbero da mettere tutti i loro primi album, ma mi limito a “Parallel Lines” che contiene alcune tra le loro tante canzoni più mitiche (“One way or another”, “Heart of Glass”, “Hanging on the telephone”, “Sunday Girl”), contrassegnate dal loro irresistibile sound pop-punk-dance-wave. Usatissimi dal cinema, hanno influenzato molta della musica che mi piace di più oggi. Un disco leggero e gradevole contro la pesantezza e la noia della tua musica, Mr. Harrison Ford. E Deborah Harry mito assoluto, tiè!
Mr. James Ford Debby Harry, caro dolce, sensibile, piccolo Cannibale, è pane e salame almeno quanto me, e sicuramente riderebbe della maggior parte delle tue scelte musicali e delle lacrimucce versate in cameretta.
Quindi, più che bottigliare una scelta comprensibile, bottiglio te, che non hai ancora capito la potenza del panesalamismo! E se io sono Han Solo, Debby Harry e Leia! Ahahahahah!
CK Che un’icona punk e glamour musicalmente eclettica e orientata verso la new-wave e la dance abbia qualcosa a che fare con il tuo grezzo pane e salame è un’idea tua e, per farti contento, posso anche farti credere sia vero. Io rimango comunque dell'idea che la musica dei Blondie nasca proprio come reazione a quella dei cantautori e dei dinosauri del rock da te proposti...


2. Sex Pistols “Never Mind the Bollocks” (1977)
CK Un gruppo, un disco, due miti, Johnny Rotten e Sid Vicious, simboli assoluti di tutto ciò in cui credo e che adoro di più: distruzione e sberleffo totale nei confronti di tutto e di tutti. Che sia la Regina, il Sistema o Mr. Ford con la sua musicaccia…
God save the Pistols and not you, Ford!
JF Possiedo e ho amato molto questo disco, rimasto in ballottaggio per lo slot "punk" andato poi ai Clash - nettamente superiori -, ma ai tuoi miti dello sberleffo riservo una marea di bottigliate perchè tanto, conoscendoli, potrebbero anche apprezzare.
Detto ciò, meglio i rockettari jurassici sempre in pista che questi scheletrici adolescenti allo sbando!
CK Certo che se non avessi sprecato 50 slot per i tuoi cantautoroni, qualche spazio in più per il punk ti sarebbe rimasto…


CK David Bowie ha inciso un sacco di dischi fondamentali per i 70s, forse ancora più di quanto fatto dai Beatles nei 60s, dalla grandiosa trilogia berlinese al glam di Ziggy Stardust splendidamente rappresentato anche nel film Velvet Goldmine, passando per il soul bianco di “Young Americans”. Non volendo comunque togliere spazio ad altri artisti meritevoli scelgo solo il mio preferito. E la mia scelta personale è - rullo di tamburi ra-pa-pa-pa-pan -…
3. David Bowie “Aladdin Sane” (1973)
Perché? Perché contiene alcune perle pop supreme, ha un sound per-fet-to, coretti fantastici, mischia il glam con il soul e poi perché oggi è questo il mio preferito, domani potrebbe essere un altro… con un Artista come Bowie l’unico problema è giusto l’imbarazzo della scelta. Inoltre questo disco mi dà l’occasione di chiedere un desiderio alla lampada di Aladino: Genio, fa’ che i gusti musicali (e già che ci siamo pure cinematografici) di Mr. Ford diventino un pochino migliori, per favore!
JF Bowie è uscito con Ziggy dalla mia decina per il rotto della cuffia, e solo per il mito De Andrè, ma resta senza dubbio uno degli idoli musicali della mia carriera di ascoltatore. L'ho visto in concerto due volte, e ho letteralmente consumato i suoi dischi come le molteplici incarnazioni che il Duca Bianco ci ha riservato.
Personalmente, se non Ziggy, avrei scelto Hunky dory o Low, ma del resto si sa che non capisci niente neanche quando fai scelte azzeccate! ;)

4. Joy Division “Unknown Pleasures” (1979)
CK Musica deprimente per spiriti depressi, Mr. Incredible, proprio così. Però è qui che spesso si cela la bellezza più grande e profonda, ma questi sono pleasures che a te passato al lato happy ormai mi sa sono unknown. Che poi questo disco non è nemmeno così deprimente, anzi, è quasi ballabile, almeno con il passo epilettico del cantante Ian Curtis. I Joy Division hanno influenzato talmente tante band di oggi (Interpol, Editors, Horrors, White Lies…) che la loro importanza nella Storia della Musica è ormai cosa più che dimostrata e se hai qualcosa in contrario da dire attento che ti spedisco nella Joy Division!
JF Ed eccoci qui, belli pronti per un pò di sana depressione, perchè noi siamo tormentati, e siamo dannati, e siamo segnati da qualcosa dentro che ci opprime.
Ma vaffanculo.
Mi sembra di sentire le cazzate che sparavo a sedici/diciassette anni per rimorchiare.
Poi sono cresciuto.
Vaya con Dios, Curtis! Se ti serve una mano, fai un fischio!
- questa è cattiva, lo ammeto, ma del resto sono un bruto insensibile, no!? - :)
CK Va bene crescere, ma tu sei passato direttamente dalla fase teenager a quella vecchio da ricovero uahahaha!
JF Il vecchio adagio dice "Meglio vecchio, che morto". Curtis, ormai, me lo sono mangiato a cena, alla faccia tua e di tutti gli altri cannibali. Aspetto al varco Cobain, ma questa è un'altra storia. ;)
CK Il nuovo adagio dice: “Meglio morto, che nello stato di decomposizione in cui si trova adesso Ozzy”.


5. Kraftwerk “Trans-Europe Express” (1977)
CK Musica elettronica. Sintetizzatori. Computer. Kraftwerk. Questi crucchi erano già più avanti di te, quando tu non eri nemmeno ancora nato, Ford!
Va bene essere vecchi cowboy e va bene appartenere alla vecchia scuola, però dai cazzo Mr. John Ford! Se non mi diventi un po’ più moderno, mi ci costringi: ho già prenotato una stanza per te al pensionato.
JF Sarò cowboy e John Ford, ma questi me li ascolto pure io volentieri, pure al pensionato. Preferisco The man machine, ma anche questo va bene.
Però, giusto per conservare una certa accesa rivalità, ti dico che è una scelta parecchio scontata, per un radical chic come te.

6. Clash “London Calling” (1979)
CK Rispetto al puro devasto e sberleffo dei Sex Pistols, o al divertente cazzeggio dei Ramones (che non ho inserito in lista ma che comunque adoro), del punk i Clash hanno rappresentato l’anima più politica e impegnata, ma anche più musicalmente contaminata. E io adoro contaminazioni e sperimentazioni sonore. Sai poi cosa vuol dire Clash, Mr. Bean Ford? Scontro, conflitto, contrasto, e io ormai sono pronto alla guerra!
JF Niente da dire. Questo l'ho inserito anche io.
Soltanto una cosa: se sei pronto alla guerra, in pieno stile Clash aspetto il momento giusto per fracassarti una bella chitarra su quella testa piena di Scream e pollici di Megan Fox!

7. Carole King “Tapestry” (1971)
CK Carole King è un tuffo al cuore. Sì, pigliami pure per il culo quanto vuoi, Insensible Ford. Musica per ragazzine chiuse in cameretta a piangere, roba da una mamma per amica o da film con Meg Ryan, ma canzoni anzi poesie pure come “Too Late” i tuoi selvaggi dell’hard-rock se le possono giusto sognare mentre si sniffano strisce di coca sui corpi nudi di modelle e groupies. Oh, cazzo: in effetti non è che pure loro abbiano poi tutti i torti… Comunque, tornando alla grande e fragile Carole, per me è una delle più grandi cantautrici di sempre, faffanculo a chi non la pensa così, faffanculo!
E occhio che se me la maltratti troppo ti faccio muovere la Terra under your feet.
JF Ce l'ho anch'io, e non te lo nascondo. Lo acquistai nel periodo del fervore da "occorre avere tutti, ma proprio tutti i fondamentali".
L'avrò ascoltato si e no tre volte.
Per carità, brava, intensa e chi più ne ha più ne metta, ma che palle.
Sei davvero, davvero, davvero una ragazzina chiusa in cameretta a piangere.
E come ogni teen horror vuole, sarai la prima vittima del Fordmostro.
Che ovviamente ti farà a pezzi a furia di bottigliate.
CK La principale differenza tra i nostri gusti (oltre alla tua cronica mancanza di buon gusto) credo stia nel fatto che tu hai attraversato la fase “occorre avere tutti, ma proprio tutti i fondamentali”, mentre io dei fondamentali me ne sono sempre sbattuto!
JF E infatti sono ormai sotto gli occhi di tutti le tue lacune! ;)

8. Elvis Costello “This year’s model” (1978)
CK Elvis Costello è molto ma molto (troppo?) radical-chic. Nel corso della sua lunga carriera ha composto anche cose non poi così rilevanti, ma all’inizio era davvero un gallo e con i primi album ha traghettato il pop inglese classico dei Beatles verso un nuovo sound. Naturalmente suonando accessibile, ma mai per tutti, da vero radical-chic degno di questo nome. Bello sballo Costello, buttiamo giù il Mr. Ford castello!
JF Costello, per quanto bravo, mi è sempre sembrato proprio un secchione radical chic, con quella sua faccia da topo peggio di Crosta e di Harry Potter messi insieme.
Quando lo vedo vengo assalito da un incredibile voglia di strappargli gli occhiali, calpestarli e poi prenderlo a botte.
E il giorno dopo, tornato con il nastro adesivo tutto bello intorno agli stessi, rifarlo di nuovo.
Mi fa sentire proprio Nelson. Ah-ah.

9. Curtis Mayfield “Super Fly” (1972)
CK Questa musica, ne converrai anche tu senza magari ammetterlo pubblicamente, è molto più goduriosa di tutti i barbuti e soprattutto barbosi Lynyrd come cazzo syscryvono di ‘sta cippa. Io che invece questi dinosauri del rock li voglio demolire tutti uno dopo l’altro, preferisco volare Super Fly sulle note super cool di Curtis. E non m'annoio io no che non m'annoio non m'annoio no che non m'annoio no che non m'annoio io no che non m'annoio
JF Anche qui, Cannibale, dimostri di saper apprezzare un genere ma non i suoi interpreti. Niente da dire sul vecchio Curt, ma se proprio devo pensare a soul e funk i seventies ci hanno regalato magie come Let's get in on di Marvin Gaye o Songs in the key of life di Stevie Wonder, che Super fly se lo fumano come se niente fosse.
Scegli, dunque, ma almeno scegli bene, che più che un Cannibale, mi pare di avere di fronte un vegano!
CK Stevie Wonder, are you serious? Hai già dimenticato la tua stessa citazione di Jack Black nello scorso post? Una scelta più banale e da figlia in coma non la potevi proporre (Isn’t she lovely, dedicata da Stevie Wonder proprio alla figlia, è ancora più paracula di I just called to say I love you)… Io preferisco lo stile e la figosità assolute di un Super Fly.
JF Stevie Wonder del periodo d'oro era infinitamente più stiloso di Mayfield, ma è evidente che Songs in the key of life e Innervisions tu non li hai neppure mai sentiti.
E comunque sopra a entrambi stava Marvin Gaye.

10. ABBA “Arrival” (1976)
CK Vabbè, questi te li servo su un piatto d’argento, puoi scatenarti a dire ciò che vuoi. Ero indeciso con gli altrettanto meritevoli ELO (Electric Light Orchestra), però il nome degli ABBA spero ti abbia fatto sobbalzare dalla sedia, provocandoti una caduta scomposta uahahah.
Perché gli ABBA? Perché nei loro componimenti pop apparentemente scemotti e orecchiabili si nasconde in realtà un lato melanconico pazzesco, “Dancing Queen” è l’essenza stessa del melodramma adolescenziale. Dove starebbe poi il divertimento senza un po’ di bel sano pop? Roba che i jurassici del rock come te difficilmente possono capire… Magici Abba, magici.
Che poi, diciamolo, magari pure te quando non ti vede nessuno ti infili le cuffiette del Walkman (perché tu, uomo d’altri tempi mica hai l’iPod o il lettore mp3, tu hai ancora il Walkman col mangianastri) e canticchi “Thank you for the music”, altrochè Dylan… la differenza è che io almeno lo ammetto.
Comunque ricorda sempre: The winner takes it all. And I am the winner! E con questa dichiaro chiusa la battaglia dei 70s… sì!!!
JF Non ti prendo per il culo giusto perchè gli Abba mi ricordano Priscilla, un film che ho sempre apprezzato, ma questo non ti giustifica dall'aver lasciato fuori grandissimi gruppi e artisti - non solo rock - per fare spazio a questi nordici best sellers da Autogrill.
Una scelta, oserei dire, da casalinga disperata, caro il mio winner takes it all destinato a non prendere altro che una vagonata di bottigliate!
Gli Elo sarebbero stati una scelta molto più coraggiosa, e non avrei mai avuto il coraggio di attaccare Enola gay!
CK Va beh, allora commentiamo dicendo cose a caso: “Enola gay” è un pezzo degli OMD, gli ELO non c’entrano una mazza… Obiettivo riuscito, ti ho mandato in confusione. Questo è un colpo da K.O.: I am the winner! :D
MF Mi hai confuso soltanto perchè sono agghiacciato dai tuoi discutibili ascolti e commenti, quindi non vantarti troppo. Anche perchè questo round l'ho nettamente vinto io. ;)
CK Una persona che preferisce un disco inascoltabile di Guccini (oddio Guccini!) a uno dei mille capolavori di David Bowie non ha proprio capito cosa sono stati, gli anni '70, e non meriterebbe di vincere nemmeno un torneo di freccette al bar! :)
JF Le freccette ho appena iniziato a tirartele dritte negli occhi, e i settanta sono solo l'inizio di quello che accadrà con gli eighties! ;)

Al prossimo incontro/scontro, sul ring degli anni Ottanta-tanta roba.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com