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lunedì 11 settembre 2017

Twin Peaks è come le donne: non lo capisco, però mi piace





Dentro questo post su Twin Peaks ci trovate traumi infantili, citazioni di Selena Gomez, Valerio Scanu e Vasco Rossi, riflessioni esistenziali su passato presente e futuro, classifiche delle canzoni del Bang Bang Bar e su personaggi top/flop della stagione, la spiegazione del vero significato del finale che David Lynch non avrà mai il coraggio di ammettere, e molto altro ancora...
Mi scuso in anticipo per la lunghezza del pezzo. Parlare di Twin Peaks è difficile, ma una volta aperto il vaso di Pandora di BOB non sono più riuscito a chiuderlo.
Chi lo legge tutto come premio si merita quindi un bel biglietto di sola andata per la Loggia Nera.


Io e Twin Peaks, una storia d'amore e d'odio
Directed by: David Lynch
Starring: Kyle MacLachlan, Marco Goi alias Cannibal Kid, Laura Palmer, Sarah Palmer, BOB, David Lynch, Laura Dern, Naomi Watts, Audrey Horne, Amanda Seyfried, Michael Cera, Monica Bellucci e tanti altri

lunedì 6 ottobre 2014

TWIN PEAKS RITORNA E NO, NON È UN SOGNO E NO, NON È UN INCUBO





Avete presente il detto “Mai 'na gioia”?
Ecco, è un modo di dire valido tutti i giorni, tranne oggi. Perché oggi una gioia da segnalare c'è ed è di quelle clamorose. A regalarcela sono David Lynch e Mark Frost, gli autori di Twin Peaks in persona. Dopo tante indiscrezioni e smentite, i due hanno confermato che stanno lavorando a una nuova stagione della serie tv più cult nella storia dei cult.
Laura Palmer l'aveva detto: ci rivedremo tra 25 anni. E così sarà.
Twin Peaks avrà una terza stagione che andrà in onda negli USA sul canale via cavo Showtime a inizio 2016. Saranno 9 episodi ambientati nel presente, 25 anni dopo gli eventi con cui il finale della seconda stagione ci aveva lasciati. Non sarà un remake, non sarà un reboot, bensì un proseguimento.
La notizia mi ha provocato una serie di reazioni contrastanti che vanno dall'euforia totale come manco dopo la vittoria dei Mondiali alla paura perché la nuova stagione potrebbe non essere all'altezza delle due precedenti. Ma il bello di Twin Peaks è sempre stato anche questo: provocare inquietudine e incertezza. Inquietudine e incertezza che ci accompagneranno per tutti i prossimi mesi.


Aspettate un momento. Siamo sicuri sicuri che non sia una bufala?
Ho controllato la data per sicurezza e vi posso confermare in esclusiva solo per Pensieri Cannibali che oggi non è il Primo Aprile. È il 6 ottobre.
È tutto vero. L'insperato sta per succedere.
Datemi una macchina del tempo che mi trasporti nel 2016. Adesso!

mercoledì 1 gennaio 2014

MUSICA CANNIBALE 2013 – TOP CANZONI, DALLA 20 ALLA 11



Ripresi dal Capodanno?
Sì?
No?
Non riuscite ancora a capirlo?
Qualunque sia la risposta, ecco un po' di musica di tutti i generi e di tutti i tipi per cominciare bene l'anno nuovo ascoltando una manciata dei pezzi migliori (almeno secondo codesto blog) dell'anno appena passato.
Oggi la decina (anzi 11, visto che un gruppo ha fatto doppietta) di canzoni che ce la stavano per fare a entrare in Top 10 e poi invece no, sono rimaste crudelmente fuori. Tra l'altro sono presenti anche band, come Nine Inch Nails e Strokes, di cui non ho amato particolarmente il loro ultimo album nel complesso, però almeno un pezzo valido quest'anno sono comunque riusciti a tirarlo fuori.

20. Nine Inch Nails "Came Back Haunted"
La canzone più infestata del 2013.

(attenzione al video della canzone diretto da David Lynch che può causare attacchi epilettici, e non è uno scherzo)



19. Strokes “One Way Trigger”
La canzone più cazzona e 80s del 2013.



18. Bastille “Of the Night”
La canzone più non si esce vivi dagli Anni '90 del 2013.



17. Churchill “Change”
La canzone più Barack Obama del 2013.



16. Martin Garrix “Animals”
La canzone più animalesca del 2013.



15. Owl Eyes “Nightswim”
La canzone più da film Drive del 2013.



14. Paramore “Still Into You”
La canzone più cariiiiina dell'ann♥.



13. Phosphorescent  ”Song for Zula” e “Ride On / Right On”
Le canzoni più du gust is megl che uan del 2013.





12. Yeah Yeah Yeahs “Sacrilege”
La canzone più blasfema del 2013.



11. David Lynch & Lykke Li “I’m Waiting Here”
La canzone più da Twin Peaks del 2013.



giovedì 8 agosto 2013

LA MUSICA PER LE VACANZE




Dimmi che musica ascolti e ti dirò dove andare in vacanza.
O, in alternativa, dimmi dove vai in vacanza e ti dirò quale disco ascoltare.
In entrambi i casi, ecco una serie di brevi recensioni musicali, trasformate in consigli utili sulla colonna sonora più appropriata per una serie di luoghi di villeggiatura in cui passare l’estate.

Sigur Ros “Kveikur”
Genere: post-rock
Vacanza ideale: in Islanda. O comunque in un luogo freddo e poco estivo.
Il disco: I Sigur Ros sono come le Sigar Ette. Creano dipendenza. Però non fanno male, proprio come le Sigar Ette elettroniche. O, almeno, allo stato di conoscenze scientifiche attuali, non risulta facciano male. Poi tra 20 anni o anche meno si scoprirà il contrario, ma per il momento possiamo stare tranquilli.
E i Modà?
Loro fanno male. È stato appurato da una commissione di medici internazionali. Possono provocare attacchi epilettici, febbre alta e in caso di esposizione eccessiva alle urla di Kekko persino sordità e autocombustione.
Dopo il loro deludente e soporifero ultimo album, i Sigur Ros tentano una nuova strada. Si rifanno più Sigur Rock come ai tempi dell’esordio Von, e con il brano d’apertura “Brenninsteinn” esaltano come non mai. Più in là il disco procede in maniera meno avventurosa e i pezzi successivi impressionano di meno. Album riuscito a metà, in pratica, ma se non altro la band islandese regala una dimostrazione di vitalità. Anche se la cosa più notevole che hanno fatto i Sigur Rock ultimamente è uno spettacolare mixtape che potete ascoltare QUI, pieno di musica dubstep e hip-hop e che potrebbe delineare nuove imprevedibili svolte nel loro futuro sound…
(voto 7-/10)



Queens of the Stone Age “…Like Clockwork”
Genere: rock
Vacanza ideale: USA coast to coast
Il disco: Johs Homme e compagni negli ultimi tempi si erano rilassati un po’ troppo. Va bene fare le loro Desert Sessions, va bene i progetti paralleli, va bene suonare e ubriacarsi con gli amici VIPs, però i loro dischi più recenti erano sembrati degli esercizi di stile e poco altro. Con il nuovo “…Like Clockwork” hanno tirato fuori finalmente magari non una bomba a orologeria come il titolo farebbe immaginare, ma un bel dischetto rock con alcuni momenti ispirati. Come il (quasi) inno da spiaggia, o qualcosa del genere: “My God Is the Sun”.
Applausi alle regine, anche da parte della royal bisnonna Elisabetta.
(voto 7-/10)



"Ma come cazzo mi sono vestita?"
Selena Gomez “Stars Dance”
Genere: puttanpop
Vacanza ideale: A Disneyland. Prime pippe, primi ditalini, primi limoni, primi pompini, il tutto nella surreale cornice del parco di Mickey Mouse e company per una perfetta vacanza bimbominkiosa.
Il disco: Selena Gomez è cresciuta. Non intendo che gli sono cresciute le tette, non solo quelle almeno. È cresciuta a livello artistico. Dimenticati i disneyani Maghi di Waverly, Spring Breakers ha rappresentato la svolta nel cinema indie e anche come popstar è pronta a passare alla fase due della sua carriera, quella in cui sputtaneggiare alla grande. Un po’ come Britney Spears ai tempi di “I’m a Slave 4 U”, quando ha smesso di fare la (finta) verginella.
Il nuovo disco della Selena è una collezione di canzoncine puttanpop che guardano come modello di riferimento a Rihanna. Sembrava giusto ieri che Rihanna iniziava a cantare (e forse era davvero ieri) e oggi è già un riferimento per le nuove gggenerazioni. “Stars Dance” non è niente di epocale, ma il tutto è ben prodotto e confezionato, pezzi come "Undercover" sono come Madonna avrebbe voluto suonare con il suo ultimo disco se solo non avesse 50 anni per gamba, e i singoli funzionano ottimamente: “Come & Get It” è contagiosa e “Slow Down” è una discreta bomba di dubstep pop. Il resto viaggia su territori dance sempre molto rihannosi e per fortuna non ci sono ballad smielate o zuccheri aggiunti, solo succo di puttanpop al 100%.
(voto 6/10)



David Lynch “The Big Dream”
Genere: onirico
Vacanza ideale: A Twin Peaks. La ricorderete per sempre come la vacanza più inquietante della vostra vita. Se tornate vivi.
Il disco: Sempre attento al mondo musicale, il regista visionario per eccellenza David Lynch bissa come solo artist. Dopo il promettente esordio “Crazy Clown Time”, con “The Big Dream” ha tirato fuori un disco più compatto e ancora più straniante, eppure manca qualcosa.
David Lynch è un grandissimo regista, questo lo sappiamo tutti, è un ottimo musicista e autore, questo l’abbiamo imparato più di recente, però come cantante… Bah, insomma. Non è tutto ‘sto fenomeno. Il disco si fa ascoltare, soprattutto dopo la mezzanotte, nelle ore zero dark thirty, ma le sue interpretazioni vocali alla lunga risultano mononote e pure monotone. L’intento del titolo, portare nel mondo dei sogni, immersi in un “big dream”, è riuscito. Sarebbe però potuto uscire un disco davvero memorabile se il Lynch avesse affidato le sue canzoni, alcune davvero niente male, a qualche cantante vero, come Lykke Li che canta in “I’m Waiting Here”, il brano migliore del suo repertorio recente. Da grande regista quale è dovrebbe sapere farsi da parte e mettere davanti alla macchina da presa, pardon davanti al microfono, qualcun altro…
(voto 6+/10)



Massaggio per i Portugal. The Man. Con sorpresa finale?
Portugal. The Man “Evil Friends”
Genere: pop’n’roll
Vacanza ideale: in Portogallo, man.
Il disco: La prima volta che ho ascoltato questo disco, non mi ha detto un granché e l’ho rimesso lì in un angolino. Poi un giorno per caso ho riprovato a dargli fiducia e ho fatto bene. I Portugal. The Man, nonostante il nome astruso di cui credo non capirò mai il significato, anche perché loro sono americani dell’Oregon, hanno tirato fuori un disco davvero accattivante. Un po’ pop, un po’ indie, un po’ rock, il tutto con la produzione stilosa di Danger Mouse, che cioè, Danger Mouse è una garanzia, e soprattutto una serie di canzoni ispirate. Un bel disco per una band dal brutto nome.
Ma, dico, come si fa a chiamarsi “Portogallo. L’uomo”?
E, soprattutto, perché???
(voto 7+/10)



Kisses “Kids in LA”
Genere: 80s pop
Vacanza ideale: a L.A.
Il disco: I Kisses per questo loro secondo album si sono ispirati a Bret Easton Ellis, in particolare al suo libro d’esordio Meno di zero, e hanno tirato fuori un disco che suona come la sua colonna sonora ideale. 80s, new romantic, decadente, menefreghista, con scintillanti melodie pop e allo stesso tempo un velo di malinconia. ‘Na vera chicca chic.
(voto 7/10)



Cosmo “Disordine”
Genere: italindie
Vacanza ideale: in Italia.
Il disco: Cosmo è il disco d’esordio da solista di Marco Bianchi, il cantante dei Drink to Me, gruppo torinese che l’anno scorso ci ha regalato uno degli album più interessanti e godurosiamente non-italiani del panorama musicale italiano. Da solo, il Cosmo fa ancora meglio. Abbraccia la lingua di Dante e di Dente e, con una serie di testi originali e mai banali, ci consegna una bella raccolta di pop imbastardito dall’elettronica, che suona come una risposta nostrana al sound electro-indie-pop americano e britannico. Una roba anche in questo caso che ben poco ha a che fare con il resto della musica italiana e che potrebbe rappresentare una strada nuova per la scena (quale scena?) dello Stivale.
Sì, oook, però in termini pratici come suona?
Immaginate gli Animal Collective che fanno cover di Lucio Battisti e non ci sarete andati troppo lontani. Vi piace l’idea?
(voto 7/10)



Gabrielle Aplin “English Rain”
Genere: voce e ghitarra
Vacanza ideale: In Inghilterra, in un posto piovoso, ovvero ovunque in Inghilterra.
Il disco: Gabrielle Aplin è la giovane fenomena della musica acustica britannica. Dopo essersi fatta notare su YouTube, proprio come Justin Bieber ma con tonnellate di talento in più, e dopo aver realizzato una toccante cover della classic ballad “The Power of Love” dei Frankie Goes to Hollywood, la 20enne ha pubblicato il suo album d’esordio e com’è? È proprio come la “English Rain” del titolo. Malinconico quanto estremamente e inspiegabilmente affascinante.
(voto 6,5/10)



CSS “Planta”
Genere: tropical pop
Vacanza ideale: in Brasiu.
Il disco: Cercate una vi(t)a d’uscita alle latinoamericanate estive tradizionali? Pretendete un’alternativa a balade, pezzi reggaeton e altri latin-horror assortiti? Non ne potete già più della nuova lagna “Zapata se queda” di Lila Downs?
Piantatela con le preghiere, perché vi ho trovato la soluzione. I CSS (Cansei de Ser Sexy), gruppo brasileiro lontano dalle sonorità salsa, merengue, bachata eccetera eccetera eccetera, propongono un indie-pop venato di electro danzereccio, allegro, gioioso eppure non stupido. Con il loro quarto album hanno ormai perso l’effetto sorpresa dei primi lavori, però rimangono sempre un ascolto rinfrescante e perfettamente estivo.
Calienti, ma non bolliti.
(voto 6/10)



giovedì 17 gennaio 2013

VIDEOS OF THE YEAR - 2012 EDITION


Il 2013 sta già quasi giungendo al termine, ma le classifiche cannibali di ricapitolazione del 2012 non sono ancora terminate. Quasi, ma non ancora.
Oggi vediamo allora la top 10 dei video più interessanti dell’anno (in realtà ce ne sono 12 e non 10, ma vabbé, non ce l'ho fatta a contenermi). Videoclip musicali, ma anche altra roba varia in cui mi è capitato di imbattermi su YouPorn YouTube.
No, “Gangnam Style” di PSY non l’ho messo. È il video più visto dell’anno e della storia di YouTube, all’inizio l’avevo anche trovato divertente e sicuramente resterà tra i video simbolo dell’annata, però ormai ha veramente fracassato le pall… volevo dire che ha moderatamente stufato.
Ecco la top 10 12, parecchio cinematografica tra l'altro, dei video cannibali 2012.

10. Killers “Here With Me”
Dimenticate gli spenti Alice in Wonderland e Dark Shadows, in cui si era trasformato in un’ombra di se stesso. Tim Burton è tornato in splendida forma con Frankenweenie e con questo poetico video dei Killers con protagonisti Craig Roberts (quello di Submarine) e la sua affezionata attrice feticcio Winona Ryder. Tim Burton è di nuovo here with us.



9. T-ara “Day by day”
Dalla Corea del Sud ho selezionato per voi non PSY, bensì la girl band delle T-ara. I loro più che video sono film. E neanche mini-film, proprio dei filmoni. Prendetevi 10 minuti di tempo e godetevi questa delirante figatonza a metà strada un video di Lady Gaga, un film di Tarantino e un anime futuristico.



Se si viete presi bene, qui c’è pure la parte 2 del video.

8. Io odio il Pulcino Pio
Anch’io odio il Pulcino Pio. Così come amo questo video.



7. Romain Gavras videos
Jay-Z & Kanye West feat. Frank Ocean “No Church in the Wild”
Il talento visivo del regista greco-francese Romain Gavras. I versi di Jay-Z e Kanye West. La voce di Frank Ocean. Non poteva che uscirne qualcosa di grandioso.



M.I.A. “Bad Girls”
Il talento visivo di Romain Gavras again. I versi e la voce di M.I.A.. Le penne in auto di M.I.A.
Grandioso pure questo.



6. Sigur Rós videos
Sigur Rós “Fjögur píanó”
Video allucinato in tipico slow motion sigurrossiano con un inedito Shia LaBeouf alle prese con avventure ancora più deliranti di quando ha a che fare con dei robottoni parlanti. Immaginate voi che cosa si è calato questa volta.



Sigur Rós “Leaning Towards Solace ft. Dauoalogn, Varuo”
E il capitolo dei poetici slow motion sigurrossiano non è finito qua. C’è gloria anche per John Hawkes ed Elle Fanning.



5. David Lynch “Crazy Clown Time”
Il Maestro, il Mito, il Genio David Lynch qui in versione cantante, musicista e regista.
Com’è il video di Crazy Clown Time?
Pura follia lynchiana, che domande?



4. Ghost Tits
Divertente, anzi esilarante trailer per un film immaginario (anche se spero prima o poi venga realizzato veramente) con protagonista Olivia Munn. E le sue tette.



3. Grizzly Bear “Yet Again”
La vicenda di una ballerina schizzata. E no, non è Black Swan 2. Anche se potrebbe esserlo…



2. Florence + the Machine “Lover to Lover”
Florence Welch fa le prove generali per esordire davanti alla macchina da presa per uno dei prossimi film di Terrence Malick (sì, potrebbe succedere veramente!), in questo video molto Malick style diretto dal promettente Vincent Haycock. Vista la intensa performance attoriale di Florence, sembra che Jessica Chastain possa aver trovato una degna rivale…



1. The Shoes “Time To Dance”
Jake Gyllenhaal in versione psycho per questo video del duo elettronico francese The Shoes offre una delle interpretazioni recitative più pazzesche dell’annata.
Un semplice video?
Chiamiamolo pure mini-film.
Ma adesso basta chiacchiere. It’s time to dance!


lunedì 17 settembre 2012

Lana Del Lynch

Lana in vendita a soli € 79,90
Una semplice pubblicità, l’ultima di H&M?
No, deppiù: un omaggio enorme al cinema di David Lynch.
Lana Del Rey ripropone Blue Velvet come Isabella Rossellini in Velluto blu, cantandola in un ambiente che ricorda lo studio di Mulholland Drive e la casa di Rabbits. C’è un telefono non agganciato come in molte sue pellicole, da Strade perdute a Inland Empire, c’è la scena dell’ipnosi come in Twin Peaks, c’è l’immancabile nano…
Più che un semplice spot, un viaggio all’interno delle ossessioni del regista.
Sicuri sia uno spot per H&M e non il teaser trailer del prossimo film di Lynch?


sabato 23 giugno 2012

Boxing Helena: braccia (e gambe) rubate all'agricoltura

Pezzo pubblicato pure sul blog L'orablu nello spazio L'ora cult. Anche se questa settimana parliamo di un film decisamente più scult che cult...

Boxing Helena
(USA 1993)
Regia: Jennifer Chambers Lynch
Cast: Julian Sands, Sherylin Fenn, Bill Paxton, Kurtwood Smith, Art Garfunkel, Nicolette Scorsese, Meg Register
Genere: scult
Se ti piace guarda anche: il film del Lynch vero, David

Sono in vena di scult. Lo so che la rubrica si chiama L’ora cult, però non è nemmeno colpa mia. Beh, forse un po’ sì. Mi sono volutamente andato a recuperare uno dei titoli più scult della cinematografia anni Novanta, al punto che l’autorevole critico Morandini lo mette tra le peggiori pellicole di tutti i tempi, e quindi che mi aspettavo?

Avevo un ricordo vago, addirittura vaghissimo di Boxing Helena. L’avevo visto da piccolo, quando ero un tween, e invece di ascoltarmi Justin Bieber o gli One Direction visto che forse manco erano ancora nati cominciavo ad appassionarmi di cinema. Già allora mi era sembrato un’enorme delusione. Ne avevo sentito parlare come di un “film scandalo”, come “la pellicola della figlia di David Lynch”, come “una cosa talmente forte che persino Kim Basinger reduce da 9 e settimane e ½ si è rifiutata di girarlo e ha fatto causa alla produzione”.
Da simili aspettative mi attendevo una visione sconvolgente, disturbante, qualcosa magari di brutto ma se non altro di indimenticabile. E invece me ne sono del tutto dimenticato. Boxing Helena? Boh, perso nei mendri della mia mente. Avevo resettato ogni suo ricordo al punto che adesso, ad anni di distanza, ho ritentato e l’ho recuperato come se lo vedessi per la prima volta. Sperando di essermi sbagliato da giovane tween che non capiva nulla di cinema. Allora magari ero troppo piccolo per comprendere la portata epocale di un film del genere. Poco importava che negli ultimi anni i commenti in suo proposito fossero passati da “film scandalo” a “film ciofeca”, e si fosse passati da parlare della “pellicola della figlia di David Lynch” ad affermare: “la dimostrazione di come i figli raccomandati dei geni non dovrebbero cercare di imitare i genitori”. E qualcuno non tiri di mezzo Sofia Coppola, una che si è costruita una poetica tutta sua, lontana dall’ingombrante peso del nome Francis Ford, oppure Ami Canaan Mann, la figlia di Michael Mann, fresca autrice dell’esordio Le paludi della morte – Texas Killing Fields, pellicola non perfetta ma comunque dotata di un suo fascino.


"Era David Lynch: ha detto che i gufi non sono quello che sembrano.
Ma che droghe devo prendere per riuscire a capirlo?"
Oppure, ancora, si è andati da commenti come “una cosa talmente forte che Kim Basinger si è rifiutato di girarlo e ha fatto causa alla produzione” a commenti del tipo “una cosa talmente schifosa che Kim Basinger ha fatto bene a non girarlo”. Sebbene la sua carriera successiva, L.A. Confidential a parte, sia proseguita comunque in direzione viale del tramonto.

La parte che era stata offerta a Kim Basinger, e prima ancora a Madonna, è così stata scaricata da diva a diva fino ad arrivare a Sherilyn Fenn, la Audrey di Twin Peaks. Stupenda Sherilyn Fenn, memorabile nella serie di David Lynch, però l’erotismo proposto da questa pellicola è talmente patinato che finisce per assomigliare a una puntata del Playboy Late Night Show. Una roba talmente asettica che la sua carica erotica si sprigionava sicuramente di più quando danzava leggiadra sulle note di Angelo Badalamenti nei picchi gemelli. Benché lì fosse vestitissima.


Qual è il problema di un film che vorrebbe essere uno sguardo negli abissi della perversione umana, della mania di controllo, della possessione sessuale più degenerata? Il problema numero uno è che questa pellicola si prende talmente sul serio da finire per essere involontariamente comica.
L’altro problema è che su tutto il film d’esordio di Lynch Jennifer si stende l’ombra del padre. Detta così può sembrare una cosa inquietante, invece il film è davvero poco disturbante e finisce quasi per essere una parodia, di Lynch David.

Julian Sands o Julian Assange?
La storia è quella di un tizio (intepretato da un risibile Julian Sands, di recente rivisto in Millennium - Uomini che odiano le donne e clamorosamente somigliante a Julian Assange!), un dottore apparentemente normale e rispettabile, pure felicemente fidanzato, ma che in realtà è uno stalker a livelli colossali. La sua ossessione per Sherilyn Fenn è totale, persino ridicola. Se volete sapere cos’è un uomo zerbino, un servo della gleba, guardate questo film e ne avrete un’idea precisa.
ATTENZIONE SPOILER
Un giorno poi Sherilyn viene investita da un auto proprio di fronte a casa sua e il dottore maniaco decide di curarla e di tenerla con sé. Con curarla, intendo che le amputa le gambe e pure le braccia. Con tenerla con sé, intendo che la reclude in casa senza che nessuno sappia dove si trova. Sherilyn finisce così come un uccellino in gabbia, scontatissima metafora abusata dalla stessa Lynch, intrappolata senza via di fuga nella dimora di questo malato di mente.
Così come noi rimaniamo intrappolati nella visione di un film brutto brutto, ma nemmeno a livelli così abissali al punto da infilarlo dentro le peggiori pellicole di sempre come fatto dal Morandini. È più un brutto brutto tipo un incidente stradale da cui tuo malgrado non riesci a distogliere lo sguardo. Un incidente in cui l’unico soccoritore che arriva è un pazzo psicopatico che amputa le gambe alla vittima.
Super scultissimo degli anni ’90, quindi. Ma se lo guardate come fosse un film comico, vi regalerà parecchie soddisfazioni.
(voto 4+/10)

martedì 3 aprile 2012

Occhio di Lynch

In tanti cercano di imitarlo,
ma come lui non c’è nessuno.



"Crazy Clown Time"
video scritto diretto interpretato e musicato da David Lynch
7 minuti concentrati di pura deviata totale lynchosità

martedì 31 gennaio 2012

LE VITE DEGLI ALTRI

"Che angoscia questo Justin Bieber! Come fa Ford ad ascoltarlo sempre?"
Le vite degli altri per parlare di me. Un gruppo di film biografici e di personaggi che uniti gli uni agli altri regalano una fotografia, anzi un video, piuttosto completo dei miei (non) valori e delle mie (non) convinzioni.
Dalle lotte per la libertà di stampa, espressione e parola a quelle contro il razzismo, dalla genialità di creare qualcosa in grado di cambiare il mondo a qualcosa in grado di cambiare solo noi stessi, da uno sguardo oltre le apparenze fino alla volontà di lottare contro tutte le avversità. Musicisti, poeti, politici, regine, comici, editori fino alle persone normali ma dalle vite straordinarie.
Questi sono i miei film biografici. Questo sono io. Uno nessuno e centomila.

Off topic: suca, Ford! (oh, pretendevi mica che facessi una intro senza insultarti un minimo?)
Cannibal Kid

Fortunatamente nessuno e centomila cannibali ancora non sono stati creati in laboratorio, ma soltanto l'unico antagonista vero e proprio con cui periodicamente mi tocca tornare ad incrociare i guantoni nel corso di queste famigerate Blog Wars.
Malgrado la nobiltà d'intenti, però, l'unica lotta che resta al Cannibale è proprio quella contro il sottoscritto, una sferzata di energia in un'esistenza altrimenti fatta di sogni erotici mai realizzati con le sue attrici feticcio, conigli sovrappeso, gente che sbatte una palpebra, viaggi cosmici iniziati e finiti chiuso in una stanzetta lugubre con tanta bella musica da spararsi in faccia in sottofondo.
Cannibale, ringrazia che ci sono io a trasformare Le vite degli altri "in qualcosa per te".

Dopo la Ford's list di ieri, ecco la decina (anzi, undicina) cannibale...

"Con Ford in circolazione, le precauzioni non sono mai troppe..."
1. Larry Flynt - Oltre lo scandalo (1996) di Milos Forman
Cannibal Kid Un film sul porno? Certo. E quindi quale modo migliore per aprire una lista?
Ma non solo. Questa è infatti una storia sulla libertà di espressione e di stampa e sul combattere contro le regole e i bigottismi vari. Un po’ come le mie battaglie contro il pensiero conservatore di Mr. Ford.
Larry Flynt, l’ideatore ed editore di Hustler, la versione estrema e più trasgressiva del porno soft Playboy, è un personaggio magnifico e sfaccettato, interpretato da un Woody Harrelson superbo che solo quelli dell’Academy Awards sanno perché non gli hanno dato l’Oscar. Anzi: facile da capire. Perché il suo personaggio è tutto l’opposto di quelli paraculi e in grado di scatenare il facile pietismo come Forrest Gump o Il discorso del re. Grandiosi pure Ed Norton e Courtney Love, in una interpretazione quasi-biografica in cui ha inserito molta della sua vita.
E la scena finale del film è probabilmente il momento cinematografico che mi commuove di più in assoluto.
"Sto leggendo una rece di Ford: certo che ne scrive di stronzate!"
“Non ha nessun rimpianto, Larry?”
“Solo uno…”
Basta, non voglio pensarci che se no mi metto a piangere e quel bruto di Ford poi mi prende per il culo.
Mr. James Ford Gran personaggio questo Larry Flynt, che mi pare più essere un tamarro alla fordiana che non un fighetto cannibale, ma a caval donato non si guarda in bocca!
Buon film, con un gigantesco Harrelson ed un Forman che mantiene la sua fama di capace autore di biopic - anche se ha fatto di meglio, la mia lista insegna - in grado di commuovere anche quell'arido pusillanime del Cannibale.
Per questa volta, potrei perfino non prenderlo per il culo.
Kid Noto che ormai sei diventato così tanto una mia accanita groupie che non cogli l’occasione per attaccarmi nemmeno quando te la servo così, su un piatto d’argento. Però no, cara la mia Penny Lane, non puoi venire in tour con la banda cannibale. E non è perché sei troppo giovane, ma perché sei troppo vecchio!
Ford Non colgo l'occasione perchè non è ho bisogno. Non occorre infierire, per potersi affermare.

Justin: "Ma lascia perdere quelle Blog Wars con Ford che non ti fanno
guadagnare un dollaro e mettiti in affari con me"
2. The Social Network (2010) di David Fincher
Kid Uno dei film che meglio raccontano il mondo di oggi, attraverso un personaggio tutto fuorché simpatico come Mark Zuckerberg e attraverso la creazione, molto controversa, di Facebook, il social network che in un modo o nell’altro influenza le nostre vite. Persino le vite di quelli che Facebook non ce l’hanno.
Ford, davvero non hai un profilo Facebook??? Sssssssfigato ahahahah!
Ma così come Larry Flynt non è tanto e non è solo una pellicola sul porno, The Social Network non è unicamente un film sui nuovi social media, ma è una sorta di thriller psicologico in grado di parlare di amicizia e solitudine, attraverso i dialoghi vertiginosi della sceneggiatura di Aaron Sorkin (almeno questa per fortuna premiata agli Oscar) e la regia notevole di David Fincher, senza dimenticare le super musiche (pure queste sorprendentemente da Oscar) di Trent “Nine Inch Nails” Reznor.
E alla fine, proprio per il suo essere così esplicitamente antipatico, a me uno come Zuckerberg mi sta un pochino simpatico. Ford - te lo ricordo nel caso ti facessi illusioni in proposito - tu invece mi stai sempre sulle palle ahahaha!
"Guarda che ha scritto Ford sul suo blog! Secondo te che droghe prende?"
Ford Questo film, che ho sempre personalmente trovato grandioso, racconta effetivamente molto bene la nostra epoca anche per un dinosauro anti-tecnologico e non utente di FB come il sottoscritto. Sta anche decisamente meglio nella lista cannibalesca che nella mia, dato che Zuckerberg è un personaggio antipatico e sociopatico proprio come il mio antagonista.
Ottima scelta, per una volta azzeccata, del Cannibale, ma giusto per mantenere vivo il fuoco della nostra rivalità dico che, come il poco sopportabile Mark, non è altro che un nerd frustratone che vive rinchiuso nel suo piccolo mondo, mentre il sottoscritto macina centinaia di vogate nello stile dei suoi avversari gemelli: pensa un pò, Kid, quanto sarebbe divertente avere a che fare con due Ford!
Kid Due Ford? Ho i brividi al solo pensiero, però almeno ci sarebbe la possibilità che uno dei 2 ne possa capire qualcosa di cinema…

Hey, perché sta passando una palla di fieno che rotola?
Dite che una simile possibilità non esiste proprio?

"Avanti il prossimo! Monsieur James Ford, tocca a lei...
3. Marie Antoinette (2006) di Sofia Coppola
Kid Chi meglio della specialista Sofia Coppola, la mia adorata super radical-chic Sofia Coppola, per raccontare la storia della regina teenager per eccellenza? Chi mi conosce lo sa: io non sono un grande patito dei film in costume. Questo però è il mio preferito. Un po’ perché ha davvero ben poco a che fare con i film in costume tradizionali. Attraverso una moderna colonna sonora new-wave ed elettronica (con Aphex Twin, Air, Siouxsie, Cure, Bow Wow Wow, New Order, Strokes…), qualche accorgimento super fashion (le Converse tra le scarpe!!!) e un tocco intimista che preferisce concentrarsi su Maria Antonietta la ragazzina piuttosto che su Maria Antonietta la regina, questo è un film in costume davvero unico. Strepitoso a livello visivo e sonoro, ma anche in grado di scavare nei suoi personaggi come solo la Coppola jr. e pochi altri sanno fare. Anche se parte del merito per la riuscita va pure a una fantastica Kirsten Dunst, la mia adorata e super radical-chic pure lei Kirsten Dunst.
Un film totalmente anti-tradizionale tanto per ribadire la mia lontananza dal mondo tradizionalista del Ford (che pure mi pare l’abbia - a sorpresa - apprezzato abbastanza).
"La lista di Ford di ieri è stata più letale della ghigliottina!"
Ford E infatti il sempre sorprendente Ford apprezza discretamente questa versione che ho sempre considerato un pò techno del periodo della Rivoluzione Francese.
Anzi, direi che, fino all'ottimo Somewhere, questo è stato il film che ho apprezzato maggiormente della da me detestata Sofia Coppola, emblema di tutti i radical chic come il mio avversario.
Un buon ritratto per un personaggio che non mi è mai piaciuto, io che sono un dantoniano in tutto e per tutto.
E al mio Robespierre personale, il Cannibale, io dico questo: se la nostra rivoluzione porterà la mia testa alla ghigliottina, non sperare che non ci trascini anche la tua! Ahahhahaha!
Kid Una versione techno della Rivoluzione Francese? Questa la poteva tirare fuori giusto un dinosauro come Ford! E comunque: tagliategli la testa!

"Quel cagnolino ce l'ha più grosso di Robert Pattinson?
C'avrei scommesso ahahah!"
4. Into the Wild (2007) di Sean Penn
Kid Into the Wild. Lo dice già il titolo stesso. L’addentrarsi nel selvaggio. Qui si respira davvero l’aria di avventura esistenziale. Nulla a che vedere con i film d’avventura di Indiana Jones.
Into the Wild è un’esperienza più che una semplice pellicola, un qualcosa che si vive sulla propria pelle insieme al protagonista Christopher McCandless aka Alexander Supertramp, uno strepitoso Emile Hirsch.
Perfetto l’accompagnamento di Eddie Vedder che qui raggiunge per me il suo vertice artistico personale, grandiosa la regia di Sean Penn in grado di essere sperimentale e di fare un cinema “indie”, senza però perdere di vista la narrazione di una vita tanto singolare ed estrema.
Anche qui, come nei film precedenti, dietro alla biografia di un personaggio si nasconde molto di più e in questo caso oltre alla ricerca di se stessi e della propria strada vi è una vera e propria fuga dal mondo capitalista e da ciò che la società ha già stabilito per noi.
L’apprezzamento di un film di questo tipo dipende in maniera particolare dal riconoscersi o meno in questa fuga del protagonista. Nel primo caso, questa visione vi segnerà per sempre, nel secondo caso siete proprio degli insensibili Ford senza speranza buahahah!
"Ford, sei proprio un cattivone. Le prossime vacanze me le faccio da solo!"
Ford Nulla a che vedere con Indiana Jones, assolutamente vero. Purtroppo.
Questa è la storia di un giovane radical chic depresso che, non contento di avere soldi che gli escono da ogni orifizio, in preda ad una crisi adolescenziale giunta un pò in ritardo, decide di andare a confrontarsi con la Natura che, fortunatamente, finisce per spazzarlo via come la piccola nullità che è.
Un film che sarà pure ben girato e con un'ottima colonna sonora, ma è uno schiaffo in faccia a tutti quelli che, con gli stessi soldi del piccolo lord Supertramp avrebbero costruito una vita intera, ringraziando pure, e invece sono tutti finiti a morire lavorando in fabbrica mentre lui si divertiva a fare l'asceta.
Sai che ti dico, Supertramp? Dammi le tue carte di credito, che vado a farmi un weekend into the wild e poi torno a casa e finisco di pagare il mutuo.
Kid A parte che McCandless era sì benestante ma non un riccone, comunque, se tutti la pensassero come il vecchio decrepito conservatore Ford, vivremmo nell’immobilismo sociale più totale, dove i ricchi devono vivere da ricchi e i poveri vivere da poveri senza possibilità di cambiare mai e con tutti che devono stare al loro dannato posto. E purtroppo la realtà è pressapoco così, visto che in troppi la pensano come il Ford paranoico che vede radical-chic aggirarsi ovunque, persino in un ragazzo che invece ha rinunciato a tutti gli agi della vita da radical-chic. Cosa che ad esempio io - per inciso - non farei mai.
Perché questa alla fine è la storia di una persona che ha scelto di vivere così ma non ha mai preteso di diventare da esempio per qualcun altro. È la storia di una persona e Sean Penn l’ha narrata alla grande, senza esaltarlo e senza costruire la figura di un eroe. Questo fa il grande cinema. Per tutto il resto c’è Mel Gibson.
Ford Non so quale sia il tuo concetto di benestante, ma non ho mai conosciuto nessuno cui i genitori hanno sganciato cinquantamila testoni per la laurea. Il signor McCandless rinunciando ai suoi dindini non ha aiutato qualcuno che non li aveva, sia chiaro.
E la sua rinuncia non equivale certo a riscattare una società immobilista.
Questo "grande Cinema" è soltanto un espediente da adolescenti di evitare le responsabilità della vita vera. Che non è stare a fare i finti figli dei fiori in cima ad una montagna. Soprattutto quando non se ne è capaci.
Apprezzo molto di più il fatto che tu non lo faresti mai, piuttosto che esaltare una scelta completamente discutibile.

"Io magari sarò anche il peggior regista,
ma Ford di sicuro è il peggior blogger di tutti i tempi!"
5. Ed Wood (1994) di Tim Burton
Kid Questo film è una dichiarazione d’amore per il cinema, cosa che Ford manco sa cos’è!
Eh sì che il protagonista è Ed Wood, ovvero quello che è stato definito il “peggior regista di tutti i tempi” e quindi in teoria dovrebbe incontrare il suo pessimo gusto. Però questo è il miglior film possibile che poteva essere realizzato sul peggiore regista di sempre. Un omaggio sentito e profondo al cinema di una volta, proprio come il recente The Artist, realizzato da un Burton ispiratissimo e con l’aiuto di un ottimo cast, da Johnny Depp al redivivo Martin Landau, da Bill Murray e Patricia Arquette fino a persino una Sarah Jessica Parker (possibile “peggior attrice di tutti i tempi”) che per una volta - udite udite - non fa pena!
All’elenco a questo punto manca solo Ford Lugosi.
Ah perché, non è morto?
Ford Una riflessione sul Cinema che è una vera e propria dichiarazione d'amore, ed uno dei film di Burton che personalmente amo di più, perchè sincero e non troppo "burtoniano", figlio di un'epoca in cui il buon Tim era ancora un regista interessante.
Direi che il fatto che il "peggior regista di sempre" sia rappresentativo della lista Cannibale è l'ennesima conferma del confronto tra me e lui: un pò come Welles e, per l'appunto, Wood.
E forza Lugosi!
Kid Tim Burton è ancora un regista interessante, al contrario di vari registi da te esaltati che non fanno un film decente da secoli. Il suo unico vero passo falso è stato l’ultimo Alice in Wonderland, dove le colpe del fallimento sono da attribuire più alla solita Disney che non a lui, che si è limitato a incassare il lauto assegno della tua tanto adorata casa di Topolino. Ma tu che disprezzi il protagonista di Into the Wild per aver sputato in faccia al capitalismo, quello sì un vero atto rivoluzionario caro (?) il mio dantoniano, in fondo dovresti adorare questa svolta commerciale del Burton, no?
Ford Di quali registi stiamo parlando? Di Clint? Ti ricordo che mi hai rimproverato di non aver inserito Invictus nel meglio dello scorso anno! Burton, invece, è bollito da anni, e l'ultimo suo film di valore è stato Big Fish.
Ad ogni modo, il protagonista di Into the wild, più che sputare in faccia al capitalismo, aveva qualche problema con suo padre. Un frignone e basta.
Kid Vedo che hai subito la coda di paglia. Per quanto riguarda Clint, basta quello scarto di Shyamalan di Hereafter per farlo considerare cotto, bollito e mangiato uah ah ah ah aaah! Anche un Mann è dai tempi di Collateral che non fa un grande film, mentre Tim Burton di recente ha girato La sposa cadavere e Sweeney Todd che non sono affatto male.
Vogliamo parlare poi dei Coen? Ah no, quei due un bel film manco sanno cos’è!

"Ford, te l'avevo detto che quel Cannibal era pericoloso. Non mi dai mai retta..."
6. Lo scafandro e la farfalla (2007) di Julian Schnabel
Kid Esperienza estrema sia a livello umano che cinematografico.
Il film è la storia del giornalista francese Jean-Dominique Bauby, un uomo del tutto sano che un giorno viene colto da un ictus e rimane vittima della sindome locked-in. Cosa che significa: essere coscienti ma rimanere intrappolati nel proprio corpo, potendo comunicare soltanto attraverso il battito delle ciglia. È così che Bauby ha “scritto” il romanzo autobiografico da cui questo film è tratto e che Julian Schnabel ha deciso di realizzare con una soggettiva cinematograficamente impressionante quanto umanamente claustrofobica, in grado di sbatterci in maniera totale dentro alla vita del protagonista. Impossibile restare indifferenti. Certo, a meno che non ci si chiami Mr. Ford e si abbia ben poco a che fare sia con l’umanità che con il cinema… ahahahah
Ford Un film ed un esperimento interessanti, se non fosse per due cose: qualche anno prima - nel 1939 il romanzo, nel 1971 il film - Dalton Trumbo, meraviglioso oppositore del maccartismo e sceneggiatore con due palle d'acciaio aveva fatto clamorosamente di meglio con il meraviglioso E Johnny prese il fucile, una splendida storia contro la corsa agli armamenti e la guerra che vedeva protagonista un soldato che, dopo aver calpestato una bomba, tornava a casa senza braccia e gambe, completamente privo di ogni senso eccetto il tatto, isolato dal mondo. I ricordi ed un'infermiera in grado di scorprire la sua capacità di sentire lo aiuteranno a continuare a vivere. E questa è la prima, mica da poco.
La seconda è che il film alterna momenti davvero interessanti - il rapporto del protagonista con il mondo, soprattutto con l'altro sesso - ad altri da palle sbriciolate come rispetto ai voli pindarici con i ghiacciai che si sgretolano e lo scafandro che da titolo al romanzo e al film. In conclusione, una pellicola riuscita solo a metà: un pò come il Cannibale!
Kid ZZZZZZZZZZZZ Oddio, il Ford che cerca di fare come suo solito il professorone di cinema.
Svegliatemi quando ha finito.
ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ

"Vieni vieni, Ford. Accomodati pure in casa mia!"
7. Malcolm X (1992) di Spike Lee
Kid Film potentissimo su una figura molto complessa quanto affascinante come Malcolm X. Il film di Spike Lee non censura niente e ci pone di fronte a tutti gli aspetti del personaggio interpretato da un grande Denzel Washington (altroché il principe di Bel-Air propostoci da Ford!), quelli positivi quanto quelli negativi. Ne esce fuori un ritratto a tutto tondo che non ci racconta solo la vita di una persona, ma di un’intera razza. Forse solo Spike Lee poteva realizzare un’opera del genere, con passione e mettendo dentro tutto se stesso, ma allo stesso tempo senza suonare retorico. Grandissima poi la scena sulle note di “A Change is Gonna Come” di Sam Cooke.
Pure questo un film contro la società, pure questo un film di Cannibal X il rivoluzionario contro Mr. James Ford il conservatore.
“Non si può separare la pace dalla libertà perché chi non è libero non può essere in pace,” diceva Malcolm. E allora io ti dichiaro guerra, maledetto Ford!
Ford Grande figura, quella di Malcolm X, e grande il Denzellone, ma come al solito il Cannibale si rivela una versione in minore di Ford, scegliendo forse uno dei film meno riusciti del grande Spike, troppo dispersivo per riuscire a convogliare tutta la potenza di cui questo regista è capace. Inoltre, ho sempre avuto l'impressione che, paradossalmente, Lee riesca a dare il suo meglio quando si allontana da casa parlando, dall'altra parte, dei bianchi.
E se il Cannibale mi dichiara guerra, io sono pronto a combatterlo gridando "Libertà!"
Kid Lo Spike Lee vero è questo, quello dei film black. E il fatto che i suoi film più apprezzati dalla critica conservatrice di cui Ford è massimo esponente siano i suoi film “dei bianchi”, validi ma di certo i suoi lavori meno personali, conferma proprio quanto giusta fosse la battaglia di Malcolm X…
Ford La critica conservatrice? Ma di cosa stiamo parlando? Mi stai dicendo che Summer of Sam, La 25ma ora o Inside man sono meno validi di questo? Qui scherziamo.
Tra l'altro, tutti criticano ferocemente il mondo "bianco".
Kid Summer of Sam non è proprio riuscito, Inside Man l’ho rivisto di recente ed è un buon heist movie ma nulla più. La 25a ora è bello, ma gli manca qualcosa. È come se Spike Lee non sentisse mai veramente il personaggio di Edwart Norton, al contrario di Malcolm dove si sente tutta la sua passione per la materia.
Ed è come se tu Ford facessi un film sul wrestling: ne uscirebbe probabilmente una vaccata, però sarebbe il meglio che potresti fare. Se facessi un film sulla danza invece, beh, di sicuro non ne verrebbe fuori Black Swan…
Ford Invece direi che ha dato il meglio proprio perchè poteva essere obiettivo con i suoi personaggi. Quando Spike è troppo incazzato - vedi Fa la cosa giusta, Malcolm X o il recente Miracolo a S. Anna - finisce che si fa prendere la mano e sborda. Un pò come fai tu di solito, cignetto.

"Dai Ford, non fare il timido e dammi un bacino!"
8. The Elephant Man (1980) di David Lynch / Dietro la maschera (1985) di Peter Bodganovich
Kid Due film entrambi tratti da storie vere che affrontano in maniera parecchio differente una tematica e due personaggi simili.
Da una parte c’è John Merrick, soprannominato Elephant Man per le deformità del suo viso e del suo corpo. Storia che poteva scadere nel pietismo da servizio di Studio Aperto o nel filmone ruffiano di quelli adorati dal Ford, ma che invece in mano a David Lynch si trasforma in una pellicola scura, visionaria e dura.
Dall’altra parte c’è Rocky Dennis, il ragazzino protagonista di Dietro la maschera (Mask) afflitto da leontiasi. In questo caso il film è molto 80s, con i toni spesso da commedia, è una visione se vogliamo più positiva e leggera, ma pure questa sa regalare i suoi bei pugni allo stomaco. Una storia emozionante che tra (per una volta positiva) tamarraggine anni ‘80 e motociclisti, scommetto sia riuscita a toccare anche il cuoricino di quel “mostro” di Mr. Ford.
Ford Due film molto simili per tematiche eppure clamorosamente diversi nella realizzazione: da una parte abbiamo il Capolavoro di Lynch - è il suo titolo che preferisco, senza dubbio -, dall'altra una sorta di suo fratellino minore decisamente più leggero.
"Io c'avrò anche la faccia da leone, ma cherto che tu ormai
con tutta quella chirurgia plastica fai più spavento di me!"
Ottime scelte, comunque, che ricordano un pò il rapporto tra me e il mio blogger rivale: un pò come Hopkins in Elephant man o Sam Elliott in Dietro la maschera, io sono il mentore ed il fratello maggiore del piccolo ed ancora acerbo Cannibal!
Kid Se vuoi smetterla di staccare pompini ai miei film, possiamo proseguire con una Blog War bellicosa vera e propria, ok?
Ford Caro piccolo Cannibale, posso apprezzare alcune tue scelte senza apprezzare te, ricordalo!





"Oh Cristo! Ma dove se l'è infilata la tavola
quel maniaco di Ford?"
9. Lords of Dogtown (2005) di Catherine Hardwicke
Kid Lords of Dogtown, film poco conosciuto ma assolutamente da scoprire, ci racconta di Stacy Peralta, qui anche in veste di sceneggiatore, e del suo gruppo di amici, i più grandi campioni dello skateboard, perlomeno negli anni ’70 e prima dell’avvento del più “commerciale” Tony Hawk (che qui pure ha un cameo). Con una colonna sonora che tra Iggy Pop, David Bowie, Black Sabbath e Jimi Hendrix piacerà soprattutto ai più rockettari, Lords of Dogtown è un tuffo puro nel mondo dello skateboard, ma anche del surf, nonché negli anni ’70, con un gruppo di ottimi attori da Emile Hirsch (che timbra la sua seconda presenza nella mia lista dopo Into the Wild) al mai dimenticato Heath Ledger.
Skate e surf, per quanto non li abbia mai praticati, sono tra gli sport che mi affascinano di più, per il loro immaginario culturale di libertà e anarchia, per il loro fuggire dalle regole tipiche degli altri sport.
Una corsa sullo skateboard davvero esaltante, mica come i soporiferi film che ci siamo dovuti sparare (nel senso che facevano venire voglia di spararsi) ieri con la lista di Ford!
Ford Un film piacevole e divertente, che per un patito dello stile californiano come il sottoscritto è stata una scoperta, considerato che non gli avrei dato un soldo bucato. Invece, complici le buone interpretazioni dei protagonisti ed una colonna sonora coinvolgente, riesce nel corso della visione a non deludere anche chi, come il sottoscritto, ben prima di questa passeggiata si era già visto Dogtown and the Z-Boys e Riding giants, documentari firmati dallo stesso Peralta legati alle storie personali dei protagonisti di queste vicende.
Non sarà un Capolavoro, ma almeno riscatta un pò quella mammoletta del Cannibale, tutto locali chic e scrivania!
Kid Venghino Signori, venghino: il cinema Cannibale mette d’accordo qualunque palato, quelli più raffinati così come quelli più di bocca buona come il Ford! A meno che non si stia trasformando pure lui in un radical-chic…

"I taxisti ancora in sciopero? Oh, ma mai nessuno che protesta contro Ford?"
10. Man on the moon (1999) di Milos Forman
Kid Abbiamo aperto con un film di Milos Forman, chiudiamo con un altro film di Milos Forman. Perché what goes around comes around, questa è la mia filosofia esistenziale ed è così che si muove anche questa lista.
La scelta non è però ricaduta sullo scontato Amadeus come ha fatto il poco fantasioso Ford, bensì l’ottimo Man on the Moon, ovvero la storia del comico Andy Kaufman, portato sullo schermo da un Jim Carrey alla sua prova più sentita e personale in cui ha messo davvero tutto se stesso.
Accompagnato dalle musiche dei R.E.M., chi se non loro?, questo non è un film perfetto. Cosa che lo rende una visione ancora più viva ed emozionante. E lo adoro perché quando lo vedo mi viene voglia di latte e biscotti.
Quando vedo i commenti di Ford invece mi viene voglia di altro: latte e cazzotti!
Ford Altro film di Forman, e altra pellicola che anche io ho apprezzato molto, pur rimanendo un gradino sotto l'immenso Amadeus. Carrey sfodera l'interpretazione della vita, e i R.E.M. rendono giustizia ad un personaggio unico, rivoluzionario ed irriverente.
Per il resto, che dire!? Cannibale mette il latte, io i cazzotti - sulla sua testa bacata -!
E se lui è Andy Kaufman, io sono certo Tony Clifton!
Kid Dopo questo ulteriore e più che meritato inchino di riverenza alla qualità superiore della mia lista, Ford, hai avuto un momento di lucidità e si è reso conto di averne compilata una davvero penosa? Meglio tardi che mai. La redenzione è infine arrivata anche per te. Io ti benedico, nel nome del Padre, del Figlio e del Cannibale Santo. Amen.
Ford Un gradino sotto l'immenso Amadeus dev'esserti sfuggito.
Del resto, tu sei parecchi gradini sotto Ford, che è anche tutt'altro che immenso!
Kid Ho detto: “Amen”, Ford. E dopo l’Amen cannibale devi tacere. Per sempre.

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