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martedì 2 febbraio 2016

Jennifer Lawrence, la miglior televenditrice dai tempi del Baffo





Joy
(USA 2015)
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: David O. Russell
Cast: Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Edgar Ramirez, Bradley Cooper, Virginia Madsen, Isabella Rossellini, Dascha Polanco, Diane Ladd
Genere: mocioso
Se ti piace guarda anche: I Heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita, Accidental Love, A Serious Man

Un ciao da Cannibal Da Crema. Attenzione amici di Pensieri Cannibali perché oggi vi proporrò qualcosa di davvero incredibile. IIIIIIIIIIIH, mi manca già il fatto. IIIIIIIIIIIIIIIIIIH!
Allora amici, attenzione perché quest'oggi non vi venderò come al solito i favolosi Watch, quelli sono già andati tutti a ruba. D'altra parte sono meglio dei Rolex. Chi non lo vorrebbe un orologio così? ChIIIIIIIIIIIIIII?

domenica 14 giugno 2015

ACCIDENTI A TE, ACCIDENTAL LOVE!





Accidental Love
(USA, UK 2015)
Regia: Stephen Greene alias David O. Russell
Sceneggiatura: Kristin Gore, Matthew Silverstein, Dave Jeser
Tratto dal romanzo: Sammy's Hill di Kristin Gore
Cast: Jessica Biel, Jake Gyllenhaal, Catherine Keener, James Marsden, Tracy Morgan, Kurt Fuller, Malinda Williams, Jenny Gulley, Beverly D'Angelo, Bill Hader, Kirstie Alley, David Ramsey, Olivia Crocicchia
Genere: grottesco
Se ti piace guarda anche: non lo scrivo, perché tanto non ci credo che a qualcuno possa piacere

Mi sbagliavo, su Accidental Love. Mi sbagliavo profondamente. Pensavo fosse il solito cinepanettone romcom all'americana, storie corali con sprecatissimi cast all star di quelle che vanno negli ultimi anni, non si sa bene il perché. E invece no. Accidental Love è qualcosa di differente. Sì, è una commedia romantica e sì offre un tipo di comicità, se comicità si può definire, da fare un'enorme invidia a qualunque cinepanettone nazionale o internazionale mai prodotto. Sì, ha pure un cast all star o quasi che comprende i divi Jessica Biel e Jake Gyllenhaal, più gente quasi famosa come James Marsden, Catherine Keener e i comici Tracy Morgan e Bill Hader, o gente una volta famosa come Kirstie Alley.
Solo che questa non è una vicenda corale come l'orrido posterone della pellicola lascerebbe immaginare, visto che è tutta quanta incentrata sul personaggio di Jessica Biel. Una pessima Jessica Biel. Una Jessica Biel da far rimpiangere i tempi di Settimo cielo, per intenderci. Quindi mi sbagliavo. Accidental Love non è un nuovo cinepanettone all'americana. È ancora peggio.

venerdì 10 gennaio 2014

AMERICAN HUSTLE – JENNIFER LAWRENCE NON INGANNA, FORSE




American Hustle - L'apparenza inganna
(USA 2013)
Titolo originale: American Hustle
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: Eric Singer, David O. Russell
Cast: Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Jeremy Renner, Louis C.K., Jack Huston, Michael Peña, Shea Whigham, Alessandro Nivola, Elisabeth Röhm, Adrian Martinez, Robert De Niro
Genere: omni genere
Se ti piace guarda anche: Ocean's Eleven, Now You See Me - I maghi del crimine, Boogie Nights

Jennifer Lawrence, per fortuna di noi tutti, ha deciso di chiudere il duemilatredici ed aprire con la stessa prepotenza il duemilaquattordici, alla faccia di chi pensa ancora di poter non amare il Cinema e perfino di quel bollito del mio antagonista MrFord, capace di rinsavire alla vista delle tette, volevo dire delle qualità attoriali della Jennifer di noi tutti. Quando poi al suo fianco si schiera un altro attore cannibale di culto come Christian Bale, il successo è assicurato.
Ma sarà davvero così o l'apparenza di questo ingannevole nuovo film di David O. Russell rivelerà una sostanza non positiva come quella del suo più famoso lato, che lo scorso anno fu giustamente riconosciuto ai Globes e agli Oscar fino a venire inserito nella top ten cannibale di fine anno?
La parola ai fatti. Sempre che quelli che racconterò qui siano quelli realmente accaduti.

Jennifer Lawrence non è assolutamente una delle attrici più fighe dotate del panorama hollywoodiano.

"David O., mi hai ingannata: avevi detto che sarei stata la protagonista assoluta!"
Questa affermazione è chiaramente una truffa, di quelle così semplici da smascherare che perfino il vecchio Ford con i suoi neuroni ormai distrutti da anni di action movies riuscirebbe facilmente a smontare.
Ma esistono inganni ben più complessi ed articolati di questo, che si annidano ben bene in ogni sfumatura di American Hustle: il primo è quello che riguarda i distributori, che da bravi furbetti hanno confezionato un trailer pronto a far credere che la nostra Jennifer Lawrence, così come era stato per lo strepitoso Il lato positivo, sarebbe stata la protagonista indiscussa del nuovo lavoro di David O. Russell. E invece ci si siede comodi comodi in sala e si scopre che, per quanto straordinariamente figa dotata, la Lawrence finisce per essere un personaggio tutto sommato marginale, per quanto decisivo per la risoluzione della trama e lo scioglimento della tensione della pellicola, quando con marginale intendo troppo poco presente on screen.

Un altro inganno potrebbe essere quello del seno di Amy Adams, furbamente messo in evidenza dall'abbigliamento generosamente scollato che la pur brava interprete di The Master e The Fighter non può considerare, come non facciamo noi dall'occhio lungo del resto, al pari di quello della sempre presente, almeno in questo post, Jennifer Lawrence, che probabilmente abbigliata allo stesso modo avrebbe provocato un'impennata d'incassi alla pellicola. E non solo agli incassi.

Sfida tra scollature: chi ha la meglio?

Un altro dubbio ancora è senza dubbio quello protagonista della sequenza prenotata fin da ora come la più agghiacciante del 2014, che vede il parrucchino con riporto di Christian Bale, una cosa in grado di far impallidire perfino quello di Nicolas Cage, perfetta nel mostrare l'aspetto decisamente non gradevole del protagonista Irving Rosenfeld, esperto, ovviamente, di truffe di ogni genere.
E lo stesso antieroe interpretato come sempre alla grande dall'idolo cannibalesco Bale rappresenta a suo modo un altro inganno, considerata la sua natura ambigua che nella prima parte lo mostra come fosse la vera anima nera della pellicola per poi cedere il passo rispetto al cosiddetto buono, il Richie Di Maso di Bradley Cooper, che con il passare dei minuti tanto buono non pare più, se non fosse per quel finale che rimescola una volta ancora le carte.
Del resto, con le truffe va così, non siete d'accordo?

Sfida tra acconciature: chi ha la peggio?

"Visto che per questo film devo girare pochissime scene,
per ammazzare un po' il tempo vado a battere in strada..."
Ed è d'accordo anche David O. Russell, che confeziona un prodotto talmente ben fatto, recitato, fotografato, colonnasonorato da finire per risultare posticcio almeno quanto il parruccone di Irving/Bale, uno di quei film che non si arriva mai davvero bene a comprendere se si tratti di un fuoco di paglia o di una vera chicca. O almeno questo è quello che credo, ma ammetto che potrei essermi fatto troppo sconvolgere da una mancanza di Jennifer Lawrence troppo pronunciata, e dunque non aver colto la profondità del messaggio e del sibillino finale quasi scorsesiano.
Ma le truffe sono come la pesca sul ghiaccio, altra attività all'aria fin troppo aperta che andrebbe bene giusto per qualche aspirante Rambo fordiano ma certo non per il sottoscritto, e basta voltare le spalle un momento per finire a mollo a fare compagnia alla fauna ittica di un lago nordamericano, cosa che, date le temperature di questo periodo, potrebbe essere piuttosto nociva per la salute. Dunque questo American Hustle potrebbe rivelarsi una bella confezione vuota oppure una discreta visione, per quanto sia presente più una Amy Adams che non una Jennifer Lawrence.

Come in ogni truffa che si rispetti, dunque, starà allo spettatore decidere se farsi infinocchiare per benino, rimanere deluso o godersi una visione non memorabile ma comunque piacevole, un po' come rispetto a questo post.
Perchè, cari i miei cannibalini tutti, anche questo post è una truffa.
Potrei averlo scritto io, il mitico Cannibal Kid, oppure no.
Potrebbe averlo scritto Jennifer Lawrence.
O David O. Russell.
O purtroppo per noi tutti, potrebbe perfino averlo scritto Ford.
E in questo caso il ghiaccio comincerebbe a scricchiolare.
Cannibal Kid MrFord
(Voto 6,5/10)

"Vi abbiamo fregati, haha!"

venerdì 22 febbraio 2013

IL LATO POSITIVO DI JENNIFER LAWRENCE? QUALUNQUE LATO

Il lato positivo - Silver Linings Playbook
(USA 2012)
Titolo originale: Silver Linings Playbook
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: David O. Russell
Tratto dal libro: The Silver Linings Playbook di Matthew Quick
Cast: Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Jacki Weaver, Chris Tucker, Shea Whigham, John Ortiz, Julia Stiles, Anupam Kher, Dash Mihok, Cheryl Williams, Brea Bee
Genere: pazzo
Se ti piace guarda anche: Ubriaco d’amore, Ruby Sparks, Le strane coincidenze della vita - I Heart Huckabees
Uscita italiana: 7 marzo

Pat (Bradley Cooper) impazzisce quando sente questa canzone, “My Cherie Amour” di Stevie Wonder. Impazzisce non di gioia. Dà i numeri. Va fuori. Sclera di brutto perché è il pezzo che gli ricorda il suo matrimonio finito.



"Mi stai guardando le tette con la vista periferica, vero?
"Mmm... no?"
Ecco. Io ho una reazione simile ogni volta che ascolto un pezzo dei Modà. Cioè, come si fa a non impazzire quando si sente quella voce urticante di Kekko cantare? Eh, me lo sapete spiegare COME SI FA? Com’è possibile che quello lì sia considerato da qualcuno un GRANDE CANTANTE O ANCHE SOLO UN CANTANTE? QUELL’URLATORE FOLLE LI’ SAREBBE UN CANTANTE? DITEMELO, PER FAVORE, SPIEGATEMELO!
Ci sono altre cose però che mi fanno perdere il senno. Non il sonno, magari. Il senno sì. Com’è possibile che ai prossimi Oscar vincerà quasi sicuramente Lincoln? O, se non vincerà Lincoln che se non altro è un film di interesse storico, vinceranno pellicole ancora peggiori come la fiabetta zen da quattro soldi di Vita di Pi, o la ruffianata d'autore Amour o il musicarello fracassatimpanienonsolotimpani Les Misérables? Esiste anche una possibilità che possa vincere un buon film come Argo. È quasi impossibile invece che vinceranno i film migliori, dei film STREPITOSI come Django Unchained, Zero Dark Thirty, Re della terra selvaggia o questo Il lato positivo, il mio personale preferito. Persino più di Django. Sì, l’ho detto.
È facile dire che si deve guardare il lato positivo, ma come si fa quando esistono tali ingiustizie nel mondo? Eh? COME SI FA, MALEDIZIONE, COME SI FA? E DOMENICA CI SONO LE ELEZIONI E QUALCUNO VOTERA’ ANCORA QUELLO LA’. MA COME SI FA?

"Dai che il giaguaro caimano a questo giro prende meno voti di Oscar Giannino!"
Scusate lo sfogo. Ora che ho preso i miei medicinali, mi sento più tranquillo. La mente è annebbiata, un poco annebbiata. Mi sento rintontito. Sensazione non nuova. Almeno sono più rilassato e vi posso parlare con calma di Silver Linings Playbook.
Questione titolo. La faccenda si complica subito. Respira, Cannibal, respira. Devi stare molto calmo, come canta Neffa in radio in questi giorni.
Silver Linings Playbook è un titolo intraducibile. La traduzione letterale sarebbe “L’orlo argenteo del libretto” e il titolo con cui si era pensato di farlo uscire all’inizio era “L’orlo argenteo delle nuvole”, non esattamente uno di quei titoli che si ricordano facilmente.
“Cosa andiamo a vedere questa sera?”
“Oh, io volevo vedere quel film con la tipa sgnacchera di Hunger Games e il tipo di Una notte da leoni. Come si chiama? Non mi viene più in mente. Il coso d’argento di non mi ricordo più cosa… Vabbè, lasciamo perdere. Andiamo a vedere il film di Alessandro Siani che facciamo prima…”.
Un titolo del genere non era poi nemmeno tanto male, visto che l’originale inglese fa riferimento ai versi della poesia di John Milton, “Comus”.

“Was I deceiv'd, or did a sable cloud
Turn forth her silver lining on the night?”

"Smettila di dire che Hunger Games è un film solo per bimbiminkia!
E' piaciuto anche a mio cuggino che ha ben 18 anni e 2 giorni!"
Una frasa positiva, che significa che dietro ogni nuvola oscura si nasconde uno spiraglio argenteo di luce.
Tradotto in termini cinematografici: dietro ogni pessimo Cloud Atlas si nasconde uno splendido Silver Linings Playbook. Ma questa - forse - è un’interpretazione tutta mia delle parole usate da John Milton nella sua poesia del 1634.
Alla fine, la distribuzione italiana ha deciso di fare uscire il film con il più semplice “Il lato positivo”, una semplificazione eccessiva, ma che comunque rende all’incirca il messaggio dell’originale. Magari non un titolo favoloso, ma se non altro non un obbrobrio come Eternal Sunshine of the Spotless Mind reso con l’ammiccante Se mi lasci ti cancello.
Cerco allora di vedere il lato positivo e non infervorarmi, una volta tanto, con la distribuzione italiana. Se con il titolo hanno fatto quello che potevano, e non era impresa facile, c’è da lamentarsi allora semmai per il ritardo con cui verrà distribuita la pellicola, in uscita in Italia solo il 7 marzo. Sarebbe stato troppo furbo farla uscire prima degli Oscar, per sfruttare l’hype delle ben 8 meritate nomination agguantate agli Oscar? SAREBBE STATA UNA MOSSA TROPPO ASTUTA? EH?

"Hey Katniss, i soldi spesi per Hunger Games li voglio comunque indietro!"
Perché mi arrabbio ancora? Ormai dovrei esserci abituato, a queste mosse nonsense della fantascientifica distribuzione nostrana. Meglio allora parlare del film.
Che bel film. Il lato positivo sì che è un toccasana positivo. È una commedia che fa ridere. Cosa che dovrebbe essere scontata invece no. È sempre più una specie in via d'estinzione una commedia che sappia davvero far ridere. Spesso fanno più ridere folli esperimenti tra sci-fi e horror come John Dies at the End o dramedy come Quasi amici. Questa invece è una commedia vera e propria e mi ha fatto ridere. Molto. Miracolo. Una commedia folle sulla follia. Il regista David O. Russell, non fenomenale però bravo, dopo la parentesi sul ring con The Fighter, non fenomenale però bello, torna dalle parti di I ♥ Huckabees, da noi anche noto con lo strano titolo di Le strane coincidenze della vita, una pellicola illuminata da lampi di stralunata genialità alla Wes Anderson, un film imperfetto che però avevo adorato.
Con Il lato positivo, Russell cambia ancora lato. Non so se questa cosa mi piaccia o meno. A ogni suo film, il suo cinema è diverso. Tra l’acerbo Amori e disastri, The Fighter, Le strane coincidenze della vita e questo è davvero dura trovare dei punti di contatto. Il suo cinema è in costante evoluzione, non offre punti di riferimento solidi. E ciò è un bene, guardando l’orlo argenteo che sbuca fuori. Guardando invece le nubi, David O. Russell non ha uno stile definito, tutto suo, non ha una sua specifica poetica tipica dei grandi autori.
Detto questo, Silver Linings Playbook è di gran lunga il suo film migliore, quello che magari marcherà la sua cifra stilistica da qui in avanti. O magari no, magari il regista e sceneggiatore cercherà nuove sfide e volerà tra altre nuvole, alla ricerca di nuovi spiragli di luce.

"Papà, ma come ti è venuto in mente di girare Manuale d'amore 3?
"Non lo so, figliolo. Non lo so. Forse per le tette della Bellucci?"
Silver Linings Playbook è un film clamorosamente bello. O magari no. È solo che provoca un effetto positivo. Mi fa stare bene mi fa stare bene mi fa stare bene ma non è (per fortuna) una canzone di Biagio Antonacci. Più che un film, è una cazzo di terapia. Non solo per il protagonista Pat, un Bradley Cooper che qui è bravo. Non stellare. Non da Oscar magari, ma la nomination ci sta tutta. È anche una terapia per lo spettatore. Una terapia non fatta di sedute psicanalitiche, come ci si potrebbe attendere a inizio pellicola. A muovere il cambiamento del protagonista è l’incontro con una tipa che forse è persino più stralunata di lui. E sì che lui è uno che in piena notte sveglia tutto il vicinato lamentandosi per il finale tragico di Addio alle armi di Ernest “fottuto” Hemingway.
Lei, Tiffany, è ancora più fuori di lui. Lei, Tiffany, è interpretata da Jennifer Lawrence, ripeto: Jennifer Lawrence, qui irresistibile, fulminata, vedova e pure affetta da ninfomania. Chi non vuole aiutare una come Jennifer Lawrence ad alleviare il dolore per la sua perdita?
Il protagonista Pat, ecco chi. Giusto un pazzo può non essere pazzo per Jennifer Lawrence. A sua discolpa, va detto che è ancora preso dalla moglie, quella con cui aveva diviso il ballo sulle dolci note di Stevie Wonder che vi ho fatto sorbire ascoltare in apertura di post, quella che però non vede più da quando lui è stato ricoverato in manicomio, pardon in una struttura psichiatrica. Perché lui, non ve l’ho ancora detto?, è affetto da disturbo bipolare, quindi un momento è tutto tranquillo e a posto e poi all’improvviso sclera e dà di matto.

"Non credete che riesca a vedere il lato positivo delle cose? Pazzesco!
Solo perché sembro uscita da un film di Tim Burton dopo un concerto
di Marilyn Manson e un sacrificio umano delle Bestie di Satana?"
Cosa succede dall’incontro tra due matti?
Sono scintille, ecco cosa succede, e intorno a loro verranno coinvolti anche tutti gli altri personaggi, da un Robert De Niro finalmente tornato a un’interpretazione degna di nota e da nomination agli Oscar, fino a un sorprendente Chris Tucker, quello finora conosciuto per i Rush Hour con Jackie Chain e qui capace di mostrare un lato inedito, un lato positivo.
Che altro succede, dall’incontro tra due matti?
Succede che ve lo scoprite da soli. Perché se non guardate questo film giuro che potrei perdere la pazienza. Sono stato buono e quieto per quasi tutto il post, però se mi dite che Il lato positivo non lo volete vedere io perdo le staffe e vi faccio vedere il mio lato negativo, avete capito? NON L’AVETE CAPITO? VOLETE PROPRIO FARMI URLARE E COSTRINGERVI A VEDERLO A COSTO DI LEGARVI A UNA SEDIA? PER CHI MI AVETE PRESO? PER UN PAZZO? UN PAZZO FURIOSO? UN PAZZO PERICOLOSO? UN PAZZO URLATORE COME IL MALEDETTO CANTANTE DEI MALEDETTI MODA’?

Okay, mi hanno portato di nuovo i miei medicinali. Non mi piace prenderli, però so che mi aiutano. Mi hanno fatto tornare quieto, pacifico. Sono tornato calmo e in pace con il mondo. Però volevo dire ancora una cosa: chi si lamenterà per il finale, oltre a rischiare seriamente di scatenare di nuovo TUTTA LA MIA IRA, vorrà dire che non ha capito un beneamato CA…volo dello spirito di questo film. Un film excelsior.
(voto 9/10)

Post pubblicato anche su L'OraBlù e nuovo minimal poster realizzato per l'occasione dall'ottimo C(h)erotto.




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