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martedì 20 febbraio 2018

Le canzoni di Marinelli





Fabrizio De Andrè – Principe libero
Regia: Luca Faccini
Cast: Luca Marinelli, Valentina Bellè, Elena Radonicich, Ennio Fantastichini, Davide Iacopini, Tommaso Ragno, Gianluca Gobbi, Matteo Martari


Bocca di Faber
Lo chiamavano bocca di Faber
o anche solo Luca, o anche solo Luca
Lo chiamavano Jeeg Robot
ma si confondevano, lui era lo Zingaro

Appena scese alla stazione
nel paesino vicino a Zena
tutti si accorsero con uno sguardo
che non si trattava di un genovese
ma parlava come Carletto Verdone, e come Er Pupone

mercoledì 19 febbraio 2014

SANREMO RENZIANO 2014: SERATA 1




Buongiorno amici di Pensieri Cannibali, mi presento anche se qualcuno di voi probabilmente mi conosce già: ah bischeri, sono Matteo Renzi!
It’s Renzy, bitch.
Ebbene sì, da oggi prenderò il posto di Cannibal Letta Kid. L’ho rottamato!
Quello che sto cercando di dire è che se io posso cambiare, e voi potete cambiare... tutto il mondo può cambiare e diventare a mia immagine e somiglianza. Anche perché, diciamocelo, questo Pensieri Cannibali ha proprio bisogno di una bella svecchiata. Io ho intenzione di rivoltare questo blog come un calzino e trasformarlo radicalmente subito.
Subito? Ma che dico subito? Dico entro il 2018.
Per prima cosa, non si parlerà più di film. Andare al cinema, con quello che costa, è un affronto nei confronti di chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Bisogna parlare di cose che interessano davvero la gente.
Lavoro?
Riforma fiscale?
Ma di cosa state blaterando, bischeri?
Io mi riferisco al… Festival di Sanremo.
È questo ciò che interessa a tutti gli italiani. È questo ciò di cui tutti discutono. È questo ciò di cui bisogna parlare anche qui su Pensieri Cannibali, qui insieme a me, il vostro blogger Premier democraticamente – ehm, più o meno – eletto.
Ma chi lo conduce quest'anno, il Festival, ancora Fabio Fazio?
Ma è ora di rottamare pure lui!
Giorgino e Silviuccio cari, il prossimo anno voglio starci io, sul palco dell’Ariston, avete capito?
Vabbé, dai, per oggi ho lavorato fin troppo. Ora lascio la parola al mio amico Beppe Grillo e poi a Cannibal Letta Kid, titolare (ancora per poco) di questo blog, che presto si trasformerà definitivamente in Pensieri Renziani.


Festival di Sanremo – Serata 1
(Italia 2014)
Regia: David Lynch
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Cast: Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, gente che vuole suicidarsi
Genere: trash
Se ti piace: hai di che preoccuparti

Grazie Matteo per la tua splendida intro. Io Cannibal Letta Kid sono un tipo molto zen, quindi sono sicuro che non riuscirai a togliermi le redini del comando di questo blog molto presto.
Hey, ma chi ha cambiato l'header e il nome del sito?


Chiudiamo il capitolo Renzi e apriamo la cronaca di questa prima entusiasmante (non ci credete, vero?) serata.
L'inizio è davvero entusiasmante, che ci crediate o meno.
C'è un doppio tentativo di suicidio. Ed è già il Best Sanremo Ever.
Un dubbio: ma il biglietto per entrare all'Ariston chi l'ha pagato a questi due figuranti Rai operai disoccupati?






Dicono su Twitter
Farsi fare la morale da Fazio è anche peggio del nn prendere lo stipendio

Dopo questa farsa sincera protesta architettata dagli sceneggiatori - quest'anno partiti in gran forma - arriva il momento impegnato: Ligabue canta un pezzo in genovese di Fabrizio De André.
Momento impegnato nel senso che è molto impegnativo non indignarsi sentendo il Liga cantare.

Dicono su Twitter
Ma i sub di sono di ITASA?


Terminata la solita introduzione di un'ora, via alla gara.
Evviva!!!

Ok, dopo aver visto chi c'è in gara, ritiro l'evviva.

Arisa
Quando era apparsa la prima volta al Festival, Arisa con sincerità sembrava un'aliena. Con quegli occhialoni e una canzoncina tenera. Adesso ha stracciato i maroni, giusto per essere teneri. Utile comunque la sua prima canzone. La userò come mia nuova ninna nanna ufficiale quando farò fatica ad addormentarmi.
(voto 5/10)

La seconda canzone ha un gran pregio. Fa talmente schifo che mi ha fatto rivalutare quella precedente. E ovviamente passa il turno la peggiore. Non c'è da sorprendersi. Perché Sanremo è Sanremo.
(voto 4/10)


Frankie Hi-nrg
Yo yo, ma che è successo a Frankie Hi-nrg?
Il tempo passa per tutti, ma con lui è stato davvero poco clemente. Al di là dei capelli bianchi, anche il suo flow ormai è lento come quello di un vecchietto. Emis Killa al confronto sembra il nuovo Eminem.
Il testo poi chi gliel'ha scritto, Fabio Volo?
(voto 5,5/10)

"Un uomo è vivo quando respira..." Noooo... Ma veramente???!!!

Il secondo pezzo fa molto Caparezza. Carino, dai.
(voto 6,5/10)


Laetitia Casta
In una serata che Fabio Fazio ha annunciato dedicata alla Bellezza e in cui Luciana Littizzetto ripete la parola "gnocca" più che in un post di Pensieri Cannibali, per ora di gnocca se n'è vista ben poco. Per sopperire a questa mancanza, arriva Laetitia Casta.
Bella eh, gnocca eh, però Laetitia Casta vestita è utile quanto un porno senza immagini.
Inizia qui un'interminabile parentesi di varietà degna del Bagaglino dei tempi peggiori in cui Fabio Fazio, non si sa bene perché o su richiesta di chi, decide di voler dimostrare di essere un grande cantante ed entertainer. Dimostrazione che fallisce miseramente.
Laetitia Casta e Fabio Fazio ci regalano inoltre il momento più ricco di stereotipi francesi nella storia della tv italiana e mondiale. Non mi stupirei se la Francia oggi ci dichiarasse guerra.

Fazio a un certo punto indossa un impermeabile da Ispettore Gadget per nascondere il durello.
Missione fallita.

Fazio vestito da CRISI ECONOMICA

Ma quanta bamba è girata quest'anno a casa degli autori?

Antonella Ruggiero
Prima canzone: i due operai di inizio Festival rimpiangono di non essersi buttati.
(voto 2/10)

Durante la seconda canzone di Antonella Ruggiero arriva la conferma ufficiale: i due operai si sono buttati. R.I.P.
(voto 0/10)

Ehi, sul palco c'è il seguito di This must be the place

Questo pezzo di andrà un casino quest'estate. Ai funerali.

No, NON è Robert Smith dei Cure.

Raphael Gualazzi e Bloody Beetroots
Un'accoppiata che sulla carta non ha nulla in comune, quella composta dal cantante jazz (?) Raphael Gualazzi e dal dj e producer electro Bloody Beetroots, ma che alla prova dei fatti...
non ha davvero un cazzo in comune.
E con questo Sanremo ci siamo giocati pure Bloody Beetroots. Che delusione.
(voto 5/10 alla prima canzone, voto 5,5/10 alla seconda)

Rafael 'sticazzi l'avete detto?

No, NON sono un bambino con dei seri problemi e Spider-Man.

Raffaella Carrà
La 70enne Raffaella Carrà sotto coca è suonata come la più giovane di questo Festival. Cosa che fa riflettere molto su questo Festival dei giovani, come Fazio aveva cercato di vendercelo alla vigilia.
A livello musicale è stata scatenata ed è risultata la più simpatica e gradevole della serata. Quando si è messa a parlare un po' meno, discutendo dei marò e di come la sua canzone "Far l'amore" sia la grande protagonista de La grande bellezza.

Avrà anche un'imbragatura da astronauta, ma la Carrà a 71 anni c'ha un fisico che Gualazzi se lo sogna.

non per dire, ma il tuo pezzo in La grande bellezza è usato in maniera ironica come simbolo del trash più totale


Cristiano De André
Più lampadato di Carlo Conti e più ingrassato di Gabriele Muccino dopo le riprese di Quello che so sull'amore, il figlio di Fabrizio De André è tra i migliori di questo Sanremo.
Cristo Santo, come siamo messi male, quest'anno...
La prima canzone ha una musichetta quasi piacevole. All'infuori del Festival non la sentirei manco morto, però in mezzo a una selezione che pare persino peggiore rispetto alle altre annate è quasi piacevole. Sottolineo il quasi.
(voto 6/10)

Il secondo pezzo è grintoso. Oserei dire cazzuto. 
Insomma, cazzuto quanto possa esserlo un pezzo di Cristiano De André.
(voto 6,5/10)

Chissà che bello ed edificante essere famosi per essere figlio e imitatore di un cantautore famoso


La cosa migliore di Cristiano De Andrè comunque è aver portato sul palco Cristiana Capotondi, l'unica vera gnocca (per dirla con la Littizzetto) della serata, che ha annunciato la canzone più votata tra le due. Credo la seconda.


Perturbazione
Oh, finalmente un gruppo degno di questo nome.
La prima canzone dei Perturbazione, "L'unica" è molto carina. Cosa che, in mezzo alle altre di questo Sanremo, suona come un nuovo Capolavoro assoluto della musica italiana. Ha pure venature indie-electro-pop praticamente mai sentite all'Ariston. "L'unica" è anche un titolo premonitore, visto che si rivelerà anche l'unica canzone decente di questo Festivalone.
(voto 7+/10)



Seconda canzone, "L'Italia vista dal bar", pure questa carina caruccia. Come testo è più nazional-popolare, ma il televoto premia - per una volta giustamente - la prima canzone. I Perturbazione sono i migliori in gara, almeno per quanto riguarda la prima serata, cosa che significa che arriveranno ultimi.
(voto 7/10)

Ho sentito solo 2 belle canzoni finora a e sono entrambe dei


Cat Stevens
Il livello musicale finalmente si è alzato. Ed è giusto passata la mezzanotte.
Certo, Cat Stevens anzi Yusuf Islam non è proprio l'ultima novità musicale del momento, almeno non da 30 anni a questa parte, però ascoltare "Father and Son" fa sempre il suo effetto. Anche se vedere Fabio Fazio che si commuove ascoltandola riesce a togliere tutta la magia del momento.

"Father and son" vince il Festival. Avevano lasciato il televoto acceso. [tengu]

Incredibile, Fazio fa due palle tante anche a Cat Stevens.

"Fabio, quello che mi stai dicendo è molto ma molto interessante, ma adesso
devo scappare che c'è l'aereo che mi parte..."

Giusy Ferreri
Una delle meno peggio. E ho detto tutto.
Apprezzabile più per la capigliatura alla Skrillex che per la voce, in ogni caso.
(voto alla prima canzone 6+/10; voto alla seconda canzone 6-/10)

Giusy Ferreri lavorava alla cassa di un supermercato. Ma il conto lo paghiamo ora.

BRAVA GIUSY MA RICORDATE CHE DOMANI SE ATTACCA ALLE 8.15 E SE STACCA ALLE 20.00 CON PAUSA PRANZO DI UN'ORA.


Giudizio universale finale
E' stata una tortura. Oppure, come direbbero in maniera più efficace negli USA, a pain in the ass.
La serata è partita alla grandissima, grazie all'idea geniale degli autori di inserire due aspiranti suicidi. Il resto è oscillato tra la noia mortale, il trash totale e il vuoto musicale.
Classico Festival fabiofaziesco, pieno di tante parole buoniste, ma privo di un vero punto di vista critico sulla situazione sociale e politica attuale. I siparietti da varietà sono stati qualcosa di osceno, le gag e le battute pseudo sessuali divertenti manco per sbaglio, Luciana Littizzetto più ripetitiva del solito, le canzoni... Canzoni?
A parte i Perturbazione e "Father and Son" di Gatto Stevens, ho rimpianto Emma Marrone. Sul serio!
Speriamo che questa sera ci siano più suicidi, sangue, morti, omicidi e sesso, anche se il programma prevede più semplicemente come cantanti in gara Francesco Renga, Giuliano Palma, Noemi, Renzo Rubino, Ron, Riccardo Sinigallia e Francesco Sarcina e come ospiti Claudio Baglioni, Franca Valeri, Claudio Santamaria e l'atteso Rufus Wainwright.
Appuntamento su Rai 1, ma soprattutto su Twitter @cannibal_kid

mercoledì 11 maggio 2011

BLOG WARS: LA VENDETTA DEI 70s (PARTE I)


Dopo il fantasmagorico (o quasi) successo della prima parte dedicata agli anni Sessanta, continuano le sfide tra i due acerrimi rivali blogger Cannibal Kid (sono sempre io) e Mr. James Ford (sempre quel bruto), con una nuova scintillante decade. Questa volta per le pari opportunità partiamo con la sua listina che se no si mette a frignare, in attesa della mia ben più pazzesca (fate voi se in senso positivo o negativo) di domani.

Se i sixties, in qualche modo molto personale per i vostri due antagonisti preferiti della blogosfera, sono stati la quiete, con i seventies ha inizio, senza ombra di dubbio, la tempesta.
Le differenze che hanno formato i caratteri e le culture di Cannibale e Ford hanno avuto origine, in qualche modo, dai primi dischi in grado di sfiorare, anagraficamente parlando, le età dei protagonisti del derby musicale più atteso della rete: ed essendo i seventies il decennio d'origine di Ford, ecco che tocca al vecchio cowboy inaugurare la doppietta di post che vedrà contrapposti i dieci dischi del decennio dei due autori stessi.
Ma finendo di parlare in terza persona - o in "pluralis maiestatis", per dirla come il Drugo -, posso affermare di aver faticato e non poco a compilare questa lista, considerato che le ragioni del cuore hanno dovuto lottare con le unghie e con i denti con quelle dell'arte e della ragione.
Le prime hanno avuto inesorabilmente la meglio, e così dischi incredibili quali Born to run, The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, American beauty, Highway to hell, Toys in the attic, Who's next o il primo dei Ramones sono stati abbandonati al loro destino. La lista sarebbe ben più lunga, ma considerato che il mio antagonista rimprovererà anche queste citazioni extra, passo al volo a dare fuoco alle mie polveri.

La foto esclusiva: Mr. Ford travestito da Peter Griffin travestito da Kiss
1) Kiss - "Alive!" (1975)
Mr. James Ford Entro subito nel vivo toccando una delle tappe fondamentali del mio viaggio nel rock dei tempi dell'adolescenza, approfittando ovviamente dell'occasione per disturbare subito il Cannibale, che da buon radical chic non sopporta i dischi dal vivo.
Ebbene: Alive! è uno dei migliori dischi dal vivo mai registrati, testimonianza di tutta l'energia che i Kiss mettevano nei loro spettacoli, un mix incredibile di fuochi d'artificio, trucco e parrucco. Li vidi nel '99, quando già manifestavano i primi segni del declino fisico e musicale, ma fu una delle esperienze "live" più incredibili della mia vita.
Per concludere il mio sputtanamento e dare un pò di materia in più al Joker che mi fronteggia in questa battaglia, rivelo che, nei giorni appena successivi al suddetto concerto, con alcuni amici ci truccammo e agghindammo come i Kiss.
Ho ancora le foto, ben nascoste per evitare ricatti scomodi.
Per la cronaca, interpretavo Space Ace, il mio preferito dei quattro.
Cannibal Kid Alcuni dischi che hai tenuto fuori, come Bowie o i Ramones, avrebbero donato un po’ di bollicine alla tua soporifera lista liscia ma tu no, masochisticamente li hai tolti.
Quanto agli album live, salvo poche eccezioni di cui avevo già parlato nello scorso post a proposito di Johnny Cash, non li considero nemmeno. Gli album veri richiedono una produzione in studio, una regia, mentre i live sono la testimonianza di un momento, ma messi su album sono fastidiosi: gli applausi tra un pezzo e l’altro fanno tanto sitcom e i rumori di sottofondo sono come vedere in rete un film con l’audio registrato dal cinema anziché un DVD o Blu-Ray.
Quanto ai Kiss, in questo album live ma mica tanto alive bene “Rock and roll all night”, il resto bah, niente di memorabile. E riguardo al tuo travestitismo, pardon travestimento, non hai scelto nemmeno Paul Stanley o Gene Simmons, bensì uno dei due Kiss più sfigati, tanto per ribadire la tua predilezione per le figure minori. Da buon hacker sto cercando di penetrare nel tuo computer per sgamare quelle foto, in modo da poterle rivelare in esclusiva in uno dei prossimi post!
Comunque, lo dico per te: dovresti smetterla di usare il termine radical-chic in senso dispregiativo, vuoi mica diventare la nuova Daniela Santanché? Non vorrei poi perdere i tuoi commenti i lunedì mattina perché sei troppo impegnato fuori dal tribunale di Milano. Anche se, per par condicio, il tuo “pane e salame” mi ricorda più il mortadella Prodi...
JF Ignoro le tue futili provocazioni politiche da radical chic - tiè, così te lo becchi un'altra volta! - e ti dico che esecuzioni come Black diamond - cantata da Peter Criss, alla batteria, uno dei due "Kiss sfigati" - sono da paura. Inoltre stiamo parlando di una delle pochissime band che si divide i lead vocals tra tutti i membri.
Inoltre, le mie foto non le puoi recuperare, perchè furono stampate da pellicola, e stanno bel belle a casa mia, in un cassetto. Tiè di nuovo!
CK Allora mi toccherà calarmi in casa tua come Tom Cruise in Mission: Impossibile.
JF Se ti cali in casa mia ti scateno contro Ozzy in stato avanzato di decomposizione imbottito di coca, altro che Viagra! ;)

2) Bob Dylan - "Blood on the tracks" (1975)
JF Un disco epocale, senza se e senza ma, e il mio preferito di Dylan.
Tangled up in blue, Lily Rosmary and the Jack of hearts, Shelter from the storm - per gli amanti di Mad men come il mio rivale - sono colpi al cuore che non si dimenticano.
E sono solo la punta di questo iceberg che è un monumento al cantautorato, nonchè un Capolavoro che ognuno dovrebbe custodire gelosamente nella propria discografia.
CK Sentirti citare Mad Men mi ha fatto passare per un momento la voglia di massacrare i tuoi dischi. Per un momento, poiché questo album, anche bello, non mi sconfinfera più di tanto e non mi dà colpi al cuore. Semmai do a te delle mazzate fino a farti uscire il blood on the tracks buahaha!
JF Noto con piacere che nonostante i tuoi tentativi non riesci a sparare a zero contro uno dei più grandi dischi della Storia della Musica. Almeno non sei completamente perduto. ;)


3) Black Sabbath - "Paranoid" (1970)
JF Ozzy e soci sono stati, tornando al mio percorso rockettaro, il passo successivo ai Kiss. Sicuramente meno appariscenti ed accattivanti, a livello di immagine, hanno avuto il merito di sfornare due dischi d'esordio di potenza inimmaginabile, responsabili di aver dato origine ai fenomeni che, qualche decade dopo, sarebbero stati raccolti sotto l'ombrello del nu-metal. Basti pensare al brano d'apertura, War pigs.
Uno degli opener più incredibili di tutti i tempi.
CK Il nu-metal non è per caso una delle mode più effimere e meno memorabili nella storia del rock? Averne dato origine non mi sembra un così grande vanto… Vogliamo parlare poi della voce di Mr. Reality Ozzy, una delle più fastidiose, robotiche e sgraziate mai sentite? E poi, per dirla con Fabri Fibra: “Hey Ford, ma cos’è sta Paranoia? Caccia un po’ di rap futuristico!”
JF Soltanto per aver citato quel povero minchione di Fibra nella stessa frase dei Black Sabbath dovresti essere bottigliato selvaggiamente, e la tua testa mangiata da Ozzy.

4) The Clash - "London calling" (1979)
JF I ragazzacci inglesi che hanno sbaragliato la concorrenza dei Ramones e gli Stooges di Raw power per rappresentare la rottura che fu il punk nella mia personale decina.
Un disco semplice, eppure ribollente di ispirazioni, citazioni, influenze.
E soprattutto, un lavoro con due palle d'acciaio, che fila dritto come un treno e scoppia dentro e fuori, sbattendosene degli effetti collaterali.
CK L’unico disco della tua lista a suonare attuale ancora oggi (e infatti sarà presente anche nella mia lista in onda domani). Talmente bello che con il resto stona assai…


5) Weather Report - "Heavy weather" (1977)
JF Così come i Clash per il punk, i Weather report si sono fatti strada tra i miei dischi jazz preferiti dei tempi facendo le scarpe a Miles Davis e Herbie Hancock grazie anche al grande amore che il sottoscritto ha sempre provato per il talento smisurato ed incontrollabile di Jaco Pastorius, genio morto troppo presto ed innovatore assoluto del basso. Quando mi cimentai le prime volte con il suddetto strumento, sognavo di diventare bravo come lui.
Ma così incredibili, purtroppo, non è possibile diventare. Ci si nasce e basta.
CK Ho cercato “noioso” sul dizionario dei sinonimi e dei contrari online. Mi è apparso il termine “fordiano”, indovina tu se tra i sinonimi o tra i contrari… ZZZ, questo disco che hai inserito giusto per darti un’aria colta da intellettualone (non ci credo che preferisci davvero questo agli Aerosmith, dai) almeno mi ha conciliato il sonno, grazie Ford siesta!
JF La siesta la farai per bene dopo che ti avrò colpito per l'ennesima volta, piccolo Cannibale. Tu che millanti tanta stima per gli innovatori, dovresti semplicemente strabuzzare gli occhi di fronte al genio di Pastorius,  che ha praticamente reinventato l'utilizzo del basso elettrico. Questo senza neppure citare Maestri come Zawinul. Miscredente.

6) Neil Young - "Rust never sleeps" (1979)
JF Il vecchio leone Young è uno degli autori emotivamente più devastanti che mi sia mai capitato di ascoltare, ma data la mia natura di assolutamente non depresso ho scelto come opera rappresentativa del buon Neil questo insolito live - tiè, Cannibale! - costruito su pezzi inediti, che segnò il passaggio dalla fase più buia ed oscura del cantautore a quella dello "strappo", come diceva un mio vecchio amico.
Per strappo si intenda quella condizione da potenziali losers contro la quale lottiamo noi filibustieri della frontiera.
Come se non bastasse, in questo disco è contenuta Thrasher, una delle mie canzoni preferite in assoluto, ed uno dei pezzi che vorrei fosse eseguito al mio funerale.
CK My my hey hey, il grande Neil will never die. Questo è l’unico disco della tua lista insieme ai Clash e a Dylan a non avermi fatto voglia di piantare delle craniate fortissime contro il muro. Quanto al tuo funerale, continua a proporre dischi live e arriverà molto presto uahahah!
JF Per il mio funerale dovrai avere pazienza fino al 2083, anno  di programmazione del mio trapasso. Ci arriverai, dopo tutte le bottigliate che ho intenzione di rifilarti nel frattempo!?


7) Lynyrd Skynyrd - "Pronounced leh-nerd skin-nerd" (1973)
JF Non potevano mancare i grandi rivali dello stesso Neil Young, i sudisti per eccellenza Lynyrd Skynyrd nella loro formazione originale - ed unica, a mio parere -.
I cattivi ragazzi alfieri dei rednecks della peggior specie hanno avuto il merito - oltre al fatto di aver sfornato pezzi immortali - di fotografare al meglio la forza dell'uomo semplice e lontano dalla bella vita. Se non è pane e salame questo, ditemi voi!
E, a proposito, in questo disco trovate Free bird, una delle ballad rock più incredibili della Storia.
CK Non potevano mancare? Oddio, se ci avessi voluto almeno un po’ di bene ce li avresti anche fatti mancare eccome, questi. E comunque un dubbio: ma questa lista l’hai preparata da solo o ti ha dato una mano Ringo di Virgin Radio featuring il vecchio Red Ronnie?
JF Ovviamente sei tu a non volerti bene, se preferisci le impiccagioni di Curtis al vento nei capelli di Free bird. Ma che te lo dico a fare.

8) Creedence Clearwater Revival - "Cosmo's factory" (1970)
JF Non poteva ovviamente mancare un pò di lebowskianesimo, giusto per far incazzare un pò il Cannibale.
Cosmo's factory è, semplicemente, uno dei dischi più belli mai prodotti nel panorama Usa.
Ramble tamble - che mi ricorda tanto Lansdale -, Travellin' band, Lookin' out my back door, Up around the band e I heard it through the grapewine sono soltanto una parte di questo album irrinunciabile.
CK Oh Ford, abbiamo cambiato decennio, non siamo più nei favolosi 60s. Ci vuoi propinare queste grandilebowskionate (e mi sono tenuto per non essere volgare) ancora a lungo?
JF Tu che usi mezzucci come le canzoni delle Ronettes per rimorchiare, dovresti provare I heard it to the grapewine, una delle canzoni da scopata più intense mai composte. Ah, già. Quella è roba da grandi. ;)
CK A parte che le versioni di Smokey Robinson, Marvin Gaye e Gladys Knight sono molto meglio di questa cover stile X-Factor dei Creedence, ma ormai a te per quello mi sa che serve il Viagra! :D

9) Francesco Guccini - "Via Paolo Fabbri, 43" (1976)
JF Mostrando un coraggio che il buon Cannibaletto non avrà mai, inserisco nella lista non uno, ma ben due dischi italiani che sono stati importantissimi nella mia formazione nonchè per l'evoluzione della Storia della Musica del nostro caro, vecchio, Bel Paese.
Il Guccio è stato uno dei miei riferimenti umani, politici e da suonatore di chitarra fin dai tempi dell'adolescenza, e con il passare del tempo, questo disco STUPENDO è diventato parte integrante della mitologia fordiana.
Canzone di notte N°2 è uno dei pezzi che meglio mi identifica, eventualmente sostituendo il vino del cantautore con il mio rum.
CK Questo va oltre la nostra rivalità, Ford. Se c’è una cosa che non sopporto è la voce di Guccini. Difficile immaginare qualcosa di più fastidioso e da bottigliate di quella evve moscia, moscia come la sua musica senza idee, senza innovazione, senza uno sguardo non solo al futuro, ma a quelle che erano le altre tendenze musicali del periodo (e il 1976 era un ribollire di sound pazzeschi). Du palleeeeeee, per farla breve. Ti dò atto del coraggio sì, perché per lasciare fuori Bowie o gruppi rivoluzionari come i Joy Division e tutti i nuovi suoni della fine dei 70s per sta menata in effetti ce ne vuole parecchio. Anche se piuttosto che coraggio lo definirei in altri modi… Fette di salame sopra le orecchie, per esempio. Beccati ‘sta avvelenata, te e la evve moscia di Guccini!
L’evoluzione musicale di cui parli comunque dove ci avrebbe portati, a Ligabue?? Nnamo bbene, nnamo! Io tra gli italiani fondamentali del decennio citerei piuttosto Rino Gaetano e Lucio Battisti…
JF Se posso capire, da un lato, la tua avversione per la evve del Guccio, trovo inconcepibile che un disco con testi e sonorità tra il blues e il jazz come questo possa essere criticato.
Ma certo, da uno che gli preferisce il da me odiatissimo Battisti mi posso aspettare questo ed altro.
Rino Gaetano, invece, l'avrei anche messo, se non fosse che è la sua opera, ad essere grande, più che un singolo album.

10) Fabrizio De Andrè - "La buona novella" (1970)
JF Chiudo con quello che ritengo il miglior disco mai prodotto in Italia, un'opera di intensità senza pari in grado di stupire, musicalmente e per potenza di testi, ad ogni ascolto, sia esso il primo o il milionesimo.
Tutta la mitologia legata alla figura di Cristo rivisitata dal genio senza pari di Faber, che regala perle come Tre madri, Via della croce o Il testamento di Tito.
"Non fossi stato figlio di Dio t'avrei ancora per figlio mio", piange Maria.
Questa è l'opera che demolisce l'istituzione Chiesa per mostrare cosa sia davvero la fede negli uomini. Magistrale, commovente, potentissima.
CK Massimo rispetto per De Andrè e per i suoi grandi testi, però a livello musicale non c’è niente da fare: proprio non riesco a farmelo piacere, non è nelle mie corde. Che poi, Ford, non so se lo sai e se qualcuno te l’ha mai detto, ma oltre ai cantautori c’era e c’è un sacco di altra musica in giro…
JF Non ti rispondo neanche, a questo.
La buona novella è il più grande disco della musica italiana. Corde o non corde, va ascoltato, riascoltato e vissuto.
Miscredente doppio. E ringrazia che non vengo a cercarti a Casale per gonfiarti come una zampogna. ;)

A domani, con la spettacolare top 10 cannibale!
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