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mercoledì 28 novembre 2012

Cameron Diaz, non pulire questo sangue

"Ammazza quanto mena, quella Cameron Diaz!"
Diaz - Non pulire questo sangue
(Italia 2012)
Regia: Daniele Vicari
Cast: Jennifer Ulrich, Elio Germano, Claudio Santamaria, Davide Iacopini, Renato Scarpa, Ralph Amoussou, Fabrizio Rongione, Antonio Gerardi, Paolo Calabresi, Ignazio Oliva, Rolando Ravello
Genere: crudo
Se ti piace guarda anche: A.C.A.B. - All Cops Are Bastards, Elephant, Polytechnique

Impossibile dire “Mi è piaciuto, non mi è piaciuto” per un film come questo. Non è una visione piacevole, non ci sono dubbi. Le sensazioni che si provano sono più vicine a quelle di una pellicola horror. Come The Human Centipede, solo che è tutto vero. È successo tutto e qui, in Italia. Non in qualche regime del passato o in qualche luogo distante.

"Va bene, Cameron Diaz è una bella donna.
Però ti sembra il caso di intitolarle addirittura una scuola?"
Si fa fatica a crederlo, eppure ripensando a quei giorni, a quella confusa fine di luglio 2001, torna alla mente un periodo di enormi tensioni, che oggi stanno ritornando prepotentemente, in Italia quanto in altri paesi. Sta tornando l’odio, le tensioni sociali, le guerre dei poveri, tra chi cerca di far valere i propri diritti e i poliziotti. E i politici? Loro no, non sono in mezzo al campo di battaglia. Loro assistono (forse pure divertiti) agli scontri da lontano. Tranquilli e beati.

L’attacco, perché di questo si è trattato, dei poliziotti alla scuola Diaz è qui presentato con una ferocia che fa tornare alla mente altre visioni scolastiche. I telefilm americani ambientati nelle high school come Beverly Hills o Dawson’s Creek?
Non esattamente. Mi riferivo più a cose come Elephant o Polytechnique, film su stragi compiute da pazzi. La differenza è che qui sono compiute dalla polizia, su precisi ordini dall’alto. Qui si tratta di una lucida follia di massa. L’irruzione alla Diaz presentata in maniera nuda e cruda da Daniele Vicari è sicuramente tra le scene horror dell’anno e anche in alcuni altri momenti il regista italiano ci regala attimi di grande cinema. Non solo di cinema verità o di cinema di denuncia.

"Non so se si merita il nome di una scuola, ma io a quella Cameron Diaz
due colpi di manganello glieli darei, se sai cosa intendo..."
Purtroppo, a livello cinematografico non tutto funziona così bene. Il livello di recitazione ad esempio è decisamente bassino. Bravi Claudio Santamaria e la martoriata Jennifer Ulrich (vista anche nel notevole L’onda), mentre diversi altri attori e comparse appaiono parecchio impostati, poco naturali, come se recitassero in una fiction di bassa lega. Ed è un peccato, perché Vicari invece dirige con piglio deciso.
A far nascere qualche dubbio è poi la scelta di raccontare la storia in maniera eccessivamente corale. Una scelta che ci permette una pluralità di punti di vista, ma che risulta persino troppo frammentaria. Per quanto avrebbe potuto inficiare sull’effetto realistico del tutto, non sarebbe stato male approfondire maggiormente alcuni personaggi. Nella prima poco convincente mezz’ora, in particolare, si ha un quadro troppo generale e si fa fatica ad avvicinarsi ai personaggi.
Il bello del film, o meglio il brutto, arriva con l’irruzione della polizia alla Diaz. Porco Diaz, che scena! È qui che la pellicola si trasforma da semplice e diligente ricostruzione di un momento nerissimo della storia italiana recente, da cronaca di una pagina vergognosa, a qualcosa di più. Diventa un horror vero e proprio. Sembra di essere in un episodio di The Walking Dead, solo che al posto degli umani ci sono i poliziotti, e al posto degli zombie ci sono le persone che se ne stavano tranquille e pacifiche alla Diaz.

"Vogliamo anche una scuola intitolata a Natalie Portman, brutti bastardi!"
Diaz - Non pulire questo sangue può anche essere visto come un j’accuse contro la polizia italiana e in fin dei conti lo è. Anche perché è tutto successo, tutto documentato e tutto prontamente infangato, con una giustizia, molto parziale, che è arrivata a punire (una parte de)i colpevoli solo di recente, con anni di ritardo. Da un punto di vista cinematografico, Diaz convince a tratti, mentre lascia perplessi in alcune parti. Il finale, ad esempio: chiudere sul primo piano di Jennifer Ulrich, protagonista delle scene fisicamente più pesanti, sarebbe stato perfetto; l’ultima sequenza con l’inquadratura delle colline invece, che cosa mi rappresenta?
Un altro dubbio che mi viene è: cosa può pensare di questa visione chi quell’anno di disgrazia 2001: Odissea nello strazio non l’ha vissuto in presa diretta? Io non ero fisicamente presente alla Diaz (per fortuna) e non ero a Genova, però ho seguito i fatti attraverso la visione distorta fornita dai media e ho pian piano scoperto qual era stata la tremenda realtà. Ma un 18enne, ad esempio, o comunque chi di questa vicenda non sa nulla, cosa ne può pensare dalla sola visione del film? Vicari ha realizzato una ricostruzione molto ambiziosa, ma è riuscito davvero a ricreare quel periodo, con tutte le sue contraddizioni?
Sì? No? Ni? Secondo me in parte sì, ma non al 100%. È come se mancasse qualche pezzo di questo complesso puzzle. Il punto dei vista degli sbirri, ad esempio. Vediamo il poliziotto “buono” Claudio Santamaria, mentre la follia degli altri A.C.A.B. si sarebbe potuta approfondire. Da un punto di vista politico, poi, vediamo le solite porcherie dell’organizzazione locale, ma quelli che stavano più in alto? Quelli del G8 per cui alla fine tutti questi casini sono nati? Si poteva forse osare qualcosina di più, sotto questo aspetto.
Pur con tutti i suoi difetti, Diaz resta comunque un film necessario, un pugno allo stomaco dello spettatore. E uno degli horror italiani più spaventosi dai tempi di… Dario Argento quando era in forma?
Nah, direi dai tempi di... Videocracy.
(voto 6,5/10)

Post pubblicato anche su L'orablu, in versione doppia recensione con quella di Beatrix Kiddo.


venerdì 13 aprile 2012

Brut ami

"Sì, mi sono ispirato a Paperon de' Paperoni
per questo look. E allora?"
G8, vampiri seduttori, poker, guerre interplanetarie, Rihanna che recita…
Succede di tutto e di più in questo weekend cinematografico.
E, “Ciliegine” sulla torta, i commenti di Cannibal Kid!
Ah sì, dimenticavo, ci sono pure i commenti di Mr. James Ford, ma se non ve lo dicevo probabilmente manco ve ne accorgevate…

Bel Ami di Declan Donnellan e Nick Ormerod
Il consiglio di Ford: meglio un Brut Nemì Cannibale che un Bel Ami vampiro!
Considerato che devo ancora recuperare dal trauma che è stata la visione della penultima pellicola dedicata alla saga di Twilight, non credo di poter essere in grado di vedere un qualsiasi altro film con Robert Pattinson nel cast almeno per un altro mesetto, neppure se ispirato da un Classico della Letteratura.
Passo dunque la patata bollente al mio per niente bello e per niente amico Cucciolo Eroico, così al massimo ci si diverte lui.
Il consiglio di Cannibal: per Twilaids fans hardcore come Miss Ford
Robert Pattinson in versione principe di Bel Ami non fa troppo ben sperare… Se non le sue fan scalmanate come Miss Ford, che fa tanto la preziosa ma in realtà si scioglie per il cuoricino del Bel Pattinson. Altroché Sokurov, Ford a casa c’ha tutta la Twilight collezione in DVD!
I film in costume già non mi esaltano molto e questo per di più sembra giusto il trampolino di lancio per la carriera del vampiro(?) cinematografico(??)… Basterà un Bel cast femminile (Uma Thurman, Christina Ricci, Kristin Scott Thomas…) per salvarlo?
Non credo, come manco una Bella dose massiccia di visioni cannibali potrebbe salvare il mio Brut Ami (ami si fa per dire) dalla dannazione eterna!

Ford, ti batterei facilmente anche a battaglia navale!
Battleship di Peter Berg
Il consiglio di Ford: tamarrata perchè no!?
Sono più che certo che questo enorme giocattolone si rivelerà una schifezza senza precedenti, data l'ispirazione ludica - il gioco della Hasbro legato alla battaglia navale - ed il poco incoraggiante trailer, eppure in una serata da zero neuroni potrei anche rischiarlo. In fondo a tirare i fili è Peter Berg, creatore della magnifica serie Friday night lights, che per l'occasione si porta dietro anche l'ormai lanciatissimo Taylor Kitsch e per la prima volta sullo schermo Rihanna, una delle poche signorine che paiono mettere d'accordo sia Ford che Cannibale. Mica roba da poco.
Quindi sapete che vi dico!? Spengo il cervello, spengo il mio antagonista, e me lo vado a vedere!
Il consiglio di Cannibal: i livelli delle Blog Wars sono lontani…
Tamarrata? Ma anche no, grazie!
Peter Berg, a parte Friday Night Lights, non è certo una garanzia, visto che ha diretto pure Hancock…
Dal trailer sembra una robaccia alla Transformers, potrei guardarlo giusto perché è l’esordio cinematografico di Rihanna, sebbene le sue qualità come attrice siano tutte da verificare, con grande preoccupazione…
Le probabilità che sia un film-bomba sono quindi molto basse, tanto quanto sono alte le probabilità invece che io lanci una bomba (vera, non film) contro l’esercito di Ford, anche perché la prossima Battleship o meglio Blog War sta arrivando!

"Ma porco Diaz, fate un film su di me e non mi chiamate nemmeno?
Chi l'ha deciso il cast, Mr. Ford?"
Diaz - Non pulire questo sangue di Daniele Vicari
Il consiglio di Ford: non perdete questo film.
Quello che accadde nel corso di quello scellerato G8 del luglio 2001 è ormai - più o meno - noto a tutti.
Per la prima volta dopo i numerosi documentari dedicati a Carlo Giuliani e a quei giorni terribili un film di fiction si prende il non facile impegno di sensibilizzare il pubblico rispetto agli episodi legati alla Diaz, sfruttando una narrazione su più livelli che, se ben gestita, potrebbe davvero - e per la prima volta da mesi - portare sullo schermo qualcosa di davvero importante, seguendo la scia di Cesare deve morire e Romanzo di una strage dando una scossa all'addormentato Cinema italiano.
Speriamo bene. Comunque, prima scelta della settimana a mani basse.
Il consiglio di Cannibal: porco Diaz!
Diaz - Non pulire questo sangue. Ford - Non pulire questo sangue, però almeno tu ogni tanto pulisciti uahaha!
Per quanto riguarda la pellicola, io rispetto a Ford rimango più prudente. Una storia importante e potente non sempre si traduce in un film altrettanto riuscito. Anzi, le possibilità di rimanere delusi sono ancora più alte, soprattutto quando parliamo di cinema italiano. Fosse una produzione francese, ci punterei a occhi chiusi. Allo stato attuale del cinema nostrano, dopo il già non del tutto riuscito Romanzo di una strage, Diaz potrebbe risultare una buona ricostruzione di quanto successo, ma non è detto risulti anche un grande film.
Bah, io sono scettico. Ford, tu invece sei sce…mo. Uahahaha!

"Mr. Ford, guarda: non farmi incazzare che poi mi metto a fare la nevrotica
e poi non la smetto più di parlare manco fossimo in un film di Muccino e lo so
che fai tanto lo schizzinoso ma poi tu sei più radical-chic di tutti noi attori barra
registi barra sceneggiatori barra modelli messi insieme e se non lo ammetti
ti spedisco sulla Tour Eiffel a forza di pentalcù, traduzione: calci nel culo!
Ciliegine di Laura Morante
Il consiglio di Ford: la ciliegina sulla torta? Una blogosfera senza Cannibale! Ahahahahahah!
Già sopporto poco la Morante nei suoi ruoli da nevrotica impazzita. Figuriamoci un film girato da lei in cui interpreta una nevrotica impazzita.
Radicalchicchismo italiota, quasi peggio di quello francese.
Direi che mollo il colpo e lascio tutto in mano a quella nevrotica impazzita del Cannibale!
Il consiglio di Cannibal: le ciliegie sono quasi di stagione, le ciliegine no
Il fatto che sia una produzione francese, oggi come oggi, lascia aperta qualche speranza. A rovinare tutto potrebbe però essere il tocco italiano di Laura Morante. Commedia francese in salsa italiana? O commedia all’italiana in salsa francese?
Le probabilità giocano tutte e favore di una commedia porcata e basta, speriamo almeno sia parecchio radical-chic. Così, tanto per dare fastidio al Ford che usa il termine “radical-chic” un po’ come Bossi usa “Roma ladrona”. Fate vobis a che livelli sono messi entrambi…

Ford, oltre che a battaglia navale, ti batterei pure a Poker!
Poker generation di Gianluca Mingotto
Il consiglio di Ford: ridatemi Rain man!
Paesino della Sicilia. Due fratelli figli di un accanito giocatore. Uno dei due pare autistico. Sorellina malata. Soldi da recuperare grazie al poker.
Una trama così non sarebbe riuscito a partorirla neppure l'intero parco "giornalisti" di Studio Aperto.
Quasi quasi mi vergogno anche solo a parlarne.
Il consiglio di Cannibal: abbasso la Poker Generation e la Ford Generation e viva la Cannibal Generation!
Certo che oggi in Italia si fa un film su qualunque argomento. Adesso tocca persino al Poker Texas Hold’em. A ‘sto punto ci manca solo un film italiano sul wrestling. Ford, lo produci, dirigi, scrivi e interpreti tu? Ti dà una mano Laura Morante!
Nonostante la presenza di Francesco Pannofino, il Renè Ferretti di Boris, questo Poker generation mi sa tanto di schifezza generazionale. E non sto bluffando. Anche quando dico che Ford non capisce nulla di cinema, non sto bluffando. Po-po-po-poker Ford, po-po poker Ford!

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