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martedì 14 maggio 2013

NUOVO DEI DAFT PUNK ASCOLTATO, CONTINUAMENTE PISELLO TOCCATO


Daft Punk “Random Access Memories”
Nuovo dei Daft Punk ascoltato, continuamente pisello toccato!
Basterebbe questa frase per rendere tutta la goduria e l'eccitazione provocata dall’ascolto di “Random Access Memories” ma, se siete incontentabili e volete saperne qualcosina di più, via alla recensione track-by-track.

“Give Life Back to Music”
C’è già tutto nel titolo del primo pezzo. I Daft Punk ridanno vita alla musica. Ridanno eccitazione alla musica, grazie anche a tutto l'hype e all'attesa di quelle che per un disco non si sentivano da parecchio tempo. Lo fanno con un pezzo super disco anni Settanta, con tanto di chitarrina alla Chic che è ‘na chiccheria assoluta. Quando ho sentito partire la voce robotica, poi, mi sono venute le lacrime. Primo pezzo, e ho già gli occhi lucidi. Per una maledettissima voce robotica. Non sono normale. Ma non sono normali nemmeno loro. I Daft Punk sono riusciti a dare vita ai robot. “Human After All” annunciavano con il titolo del precedente album e adesso lo dimostrano per davvero, con il loro lavoro più umano.

“The Game of Love”
È un lentone. È un pezzo romantico che riprende il discorso che i Daft Punk avevano lasciato in sospeso con i brani più emotivi di “Discovery”. In fin dei conti, questo “Random Access Memories” è il suo vero successore. Del primo album capolavoro “Homework” e del terzo controverso “Human After All”, che pure io ho apprezzato parecchio, c’è giusto qualche eco robotica, così come dal lavoro sulla colonna sonora di Tron: Legacy è derivata una notevole abilità nel costruire atmosfere cinematiche. Tra i loro lavori precedenti, però, “RAM” ricorda soprattutto “Discovery” e di certo la cosa non spiace.

“Giorgio by Moroder”
Vai Moroder!
Mentre Giorgione nostro parla, i Daft Punk dispiegano sotto una basetta disco ultracool delle loro. Pazzesco come siano riusciti a trasformare un’intervista in un inno dance totale. Un inno dance di classe, quasi una risposta stilosa dei Daft Punk a quella tamarrata di “Barbra Streisand” dei Duck Sauce. Nella parte finale, arrivano degli archi epici che trasformano il brano in una suite da brividi, con un finale da altro mondo.
Chi si è dichiarato deluso dall’album, si vada a risentire per bene questo pezzo e poi vedà un po’…
Epocale.

“Within”
Piano da musica classica, da Notturni di Chopin suonato, dalla guest-star Chilly Gonzales. Il tutto condito da una voce da robot crooner. Frank Sinatra dall’Aldilà è stato riportato in vita sotto forma di robot e canta per noi questa ballata.

“Instant Crush”
L’attacco del pezzo mi ricorda “Last Christmas” dei Wham!, solo che qui a cantare non c’è George Michael, bensì Julian Casablancas degli Strokes, con una voce filtratissima e daftpunkizzatissima. “Instant Crush”, cotta immediata per questo album e per il contagioso e allo stesso tempo malinconico ritornello della canzone. Come una “Last Christmas” adatta per tutti i santi giorni dell’anno e non solo per il periodo delle feste natalizie.

“Lose Yourself To Dance”
Primo pezzo con Pharrell Williams alla voce, pulita, senza troppi effetti. Dal titolo potete già immaginarvi tante cose…
Più che una canzone, è un perdersi nella musica, nel ritmo, nel ballo. Un pezzo ipnotico che porta via. L’equivalente in musica dell’ecstasy, senza dover assumere ecstasy. Non necessariamente.

“Touch”
Toccatevi. Questo disco è un invito a toccarsi. È talmente godurioso, che bisogna toccarsi. Viene automatico. Guest-star del pezzo è Paul Williams, compositore premio Oscar per Il fantasma del palcoscenico che regala al brano un tocco teatrale e melodrammatico, prima che il tutto si trasformi in una splendida cavalcata disco in stile Blondie, e poi muti ancora, diventi una nuova ballad robotica con un che di religioso e spirituale. Religioso e spirituale alla maniera dei Daft Punk, come nella “Veridis Quo” presente su “Discovery”.
Pregate, o toccatevi. O toccatevi pregando. Fate ciò che volete. “Random Access Memories” è fantasia, creatività, potere all’immaginazione. Questa è musica per il popolo della vera libertà.

“Get Lucky”
“Like the legend of the Phoenix”, i Daft Punk hanno resuscitato la disco music dalle sue ceneri, dandole nuova forza, nuova dignità. E hanno resuscitato anche Nile Rodgers e la sua chitarrina Chic, e pure Pharrell Williams, producer geniale negli ultimi tempi un po’ appannatosi, ora tornato in gran forma e che ci regala qui la sua interpretazione vocale migliore. La versione radio la conoscevamo già, ma con la album version lunga 6 minuti si gode ancora di più. Lucky noi.
Quando un giorno saremo vecchi e grigi e ci chiederanno qual era il suono del 2013, noi risponderemo “Get Lucky”. Poco importa che sia lo stesso suono dei 70s da febbre del sabato sera. Questa è la hit dell’anno, di qualsiasi anno.




“Beyond”
Si tira il respiro, con un mid-tempo tripposo e cinematografico. A cantare, ancora una voce robotica. A incantare, ancora una voce robotica. Come sono riusciti a rendere umani i robot i Daft Punk in questo disco, nessuno mai.

“Motherboard”
Non una sinfonia. La madre di tutte le sinfonie. Ancora meglio: la scheda madre di tutte le sinfonie.

“Fragments of Time”
Pezzo pop dance bello paraculo, con cui la DeLorean dei Daft Punk questa volta si sposta più verso gli 80s che i 70s. A me ricorda un po’ “Somebody’s Baby” di Jackson Browne. Guest-star di turno è il producer Todd Edwards, che già aveva lavorato con i due alieni francesi (ma sono più alieni o più francesi?) su “Face to Face” presente in “Discovery”. Ve l’avevo detto io che “RAM” è l’erede ideale di “Discovery”.

“Doin’ It Right”
Come guest-star in questa canzone c’è Panda Bear, ovvero Noah Benjamin Lennox degli Animal Collective, e cosa succede quando un animale collabora con dei robot alieni?
La fine del mondo, ecco cosa succede, sotto forma di una cantilena che si ficca in testa e non ci lascerà, credo per molto tempo.

“Contact”
Suite da titoli di coda epica e futuristica. Il finale si trasforma in un delirio. Un delirio perfettamente orchestrato dai due maestri Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter.

I contatti con gli alieni, gli incontri ravvicinati del terzo tipo per adesso sono finiti qui. Chissà quanto ci faranno aspettare i Daft Punk in futuro per un loro nuovo album, ma adesso non ha importanza. “RAM” è uno di quei dischi che suoneranno e risuoneranno a lungo e che divideranno i fan e la critica tra adoratori e detrattori. Chi ha detto che questo non è l’album dell’anno, comunque, ha ragione. Questo non è l’album dell’anno, è l’album del millennio, anche se forse dopo un solo ascolto è un po' prematuro dirlo.
E chi pensa che i robot e i computer non abbiano sentimenti, adesso dovrà ricredersi, perché in questa RAM batte un cuore. Il nostro.
(voto 9/10)



sabato 26 maggio 2012

Tony Manero ha rovinato il mondo?

Post pubblicato anche sul blog L'orablu e dedicato alla memoria di Robin Gibb e Donna Summer.

La febbre del sabato sera
(USA 1977)
Titolo originale: Saturday Night Fever
Regia: John Badham
Cast: John Travolta, Karen Lynn Gorney, Donna Pescow, Barry Miller, Joseph Cali, Paul Pape, Sam Coppola, Fran Drescher
Genere: Disco Stu
Se ti piace guarda anche: Footloose, Flashdance, The Last Days of Disco, Jersey Shore

Nuovo appuntamento (spero per voi anche l’ultimo, per il momento) con il “cinema danzereccio” e così, dopo Footloose e Flashdance, ecco quello che è forse il primo vero super cult del genere, per lo meno nell’accezione moderna (Fred Astaire quindi escluso): Saturday Night Fever. Oooooh yes.
Translation: La febbre del sabato sera. Oooooh sì.

Atmosfera anni Settanta a manetta. Disco strobo ogni 3 x 2. Musica dei Bee Gees. Poster di Al Pacino appeso in cameretta come modello esistenziale. Poster di Farrah Fawcett come modello per altro…
La febbre del sabato sera è un racconto sociale sugli italo americani pizza pizza marescià, nonché un affresco storico su un’epoca che ha visto l’ascesa della Disco Music e di un certo tipo di vita. Il voler arrivare, non si sa dove basta che sia da qualche parte, la voglia di emergere, di uscire da un destino già segnato. La parabola di Tony Manero anticipa in qualche modo gli yuppie che di lì a poco sbucheranno fuori come funghi purtroppo non allucinogeni, e denota qualche caratteristica preoccupante che poi, esasperata, porterà a “mostri” attuali come i protagonisti di Jersey Shore o Tamarreide, di cui lui è un po’ il Padrino.
Apparenza e attenzione al look sono ok, ma con Tony Manero assumono i connotati della cura maniacale della superficialità e un gusto preoccupante per il trash, per l’ostentazione, per la truzzaggine più imbarazzante. Nel suo caso questi aspetti sono ancora in nuce e hanno un che di naive e innocente, come il continuo lisciarsi indietro i capelli, cosa che verrà poi ripresa anche dal grande Mouth/Corey Feldman nei Goonies e che, più tardi, porterà agli ingellati da far schifo “Guido” di Jersey Shore. In fondo il tamarro è sempre in voga perché non è di moda mai.

John Travolta è perfetto nella parte e non si fa troppa fatica a immaginare una sua adolescenza simile a quella del Tony Tamarro, mentre il resto del cast non si fa troppa fatica a dimenticarlo. Efficacissima la colonna sonora che tra Bee Gees, Tavares, Kool & The Gang, KC & The Sunshine Band, Trammps (con “Disco Inferno”) e gli altri pesi massimi della Disco mette in scena un greatest hits che per i patiti del genere dev’essere pura goduria. Dico dev’essere perché io personalmente non mi annovero tra questi patiti assoluti, però in effetti era difficile assemblare una soundtrack più adatta per fotografare questo ambiente e questa epoca. Anche se qualcuno riuscirà a posteriori riuscirà a fare persino di meglio: Whit Stillman, con l’enorme colonna sonora del suo splendido The Last Days of Disco.

Se la visione procede su ritmi ballabili e godibili per quasi tutta la sua durata, peccato per il finale del film, davvero tra i più tremendi che io ricordi: uno dei suoi amici cade dal ponte, finisce in fiume, quasi sicuramente morto, e Tony Manero senza versare una lacrima e senza nemmeno far finta di fregarsene un minimo prende la metro e raggiunge in uno stato pietoso la tipa che appena poche ore prima aveva cercato di stuprare. Lei lo perdona per il quasi stupro e gli dice che possono essere amici, in quello che è un finale nemmeno romantico, solo stucchevolmente buonista. Ma dell’amico scomparso non gliene frega un cazzo a nessuno? Proprio su quell’incidente il film avrebbe potuto giocare la carta della perdita dell’innocenza di quegli anni, invece rimane sospeso e manca di coraggio proprio quando avrebbe potuto assestare il colpo finale.
I titoli di coda lasciano con l’amaro in bocca per quello che rimane comunque un interessante affresco di un’epoca e la fotografia perfetta di una determinata, e a suo modo importante, categoria sociale: il tamarro.
(voto 6,5/10)

venerdì 18 maggio 2012

lunedì 5 settembre 2011

HIGH SCHOOL CANNIBAL

Persino i bimbiminkia di High School Musical
farebbero il culo ai musicarelli di Mr. Ford di domani...
Pensavate, o meglio speravate, che non saremmo più tornati, eh? E invece no! Dopo la pausa estiva, la nuova Blog War affronta una tipica accoppiata vincente, un po’ come figa & motori, Tom & Jerry, Cannibal Kid & Mr. James Ford, ovvero: cinema & musica, nell’accezione più ampia del termine. Sono stati compresi quindi sia i musical, che le pellicole in qualche modo riguardanti il mondo delle scene musicali e dei suoi protagonisti. Quindi “Tu gust is megl che uan” potrebbe essere il motto ideale per le Blog Wars in generale, ma in particolare per questa.
Se l’anzionotti Mr. Ford come vedrete è andato sul tradizio(a)nale, al suo solito, io mi sono invece sbizzarrito con qualunque cosa, da Eminem a Judy Garland, dai Joy Division ai Beatles, dal rap al glam, dal musical classico a quello moderno, da Bjork fino alla disco.
Alcune delle mie pellicole magari non vi piaceranno dal punto di vista musicale, altre dal punto di vista cinematografico; ognuna però vi farà immergere in un particolare mondo sonoro, visivo, sociale che va vissuto, compreso e ascoltato.
Quindi adesso su il volume, yo, perché parte la decina cannibal musical!
Cannibal Kid


"Non canto fino a ché quello zozzone musicale di Ford non se n'è andato"
1. Velvet Goldmine (1998) di Todd Haynes
Cannibal Kid Quando penso a un film che riesce a ricreare un’intera scena musicale alla perfezione, non mi vengono in mente le pellicole di Ford ma questo. Di cosa parla? Velvet Goldmine tratta del glam rock anni ’70 e in particolare del rapporto sonoro ma anche affettivo tra David Bowie e Iggy Pop; il Duca Bianco però non si è ritrovato del tutto nella sua rappresentazione (soprattutto per i riferimenti omosessuali) e allora per i personaggi sono stati utilizzati i nomi fittizi di Brian Slade e Curt Wild.
Anche senza l’approvazione ufficiale di Bowie, la pellicola riesce comunque ad essere un tuffo magnifico in quel periodo da un punto di vista musicale, attraverso una colonna sonora pazzesca con contributi di alcuni membri di Radiohead, Placebo e Pulp, oltre a pezzi d’annata di Brian Eno, Roxy Music e T-Rex, ma anche da un punto di vista socio-culturale. Cos’è il glam? Guardate questo film e capirete.
Strepitoso poi il cast, con la rivelazione Jonathan Rhys-Meyers, uno scatenato Ewan McGregor e un Christian Bale come al solito trasformista.
Una meraviglia cinematografica e musicale, cui nemmeno Ford può andare contro.
Pezzo cult: Shudder To Think “Hot One” Sarà il relax estivo, sarà che voglio essere buono e Mr. James Ford non aggredire da subito il mio deboluccio antagonista, sarà che questo film è stato nella mia decina fino all'ultimo, ma non posso che concordare con il Cannibale.
Una pellicola luccicante ed affascinante con protagonisti ispiratissimi e perfetta nel rappresentare uno stile ed un epoca unici.
CK Come al solito, Ford non può fare altro che concordare con me e inchinarsi al mio cospetto. E, già che c’è, se mi dà pure una lustratina alle scarpe mi fa un favore…
JF I tuoi mocassini da barca abbinati alla polo salmone non ti sfioro neanche col pensiero. Anzi, già che siamo in tema, direi che potrei dare una lucidata alle scarpe da lavoro facendole incontrare con i tuoi pantaloni firmati.
CK Almeno me le prendo, ma lo faccio mantenendo sempre un impeccabile stile! :)


Patrick Fugit: "Devo andare a casa"
Kate Hudson: "Con i film cannibali sei sempre a casa!"
2. Almost Famous - Quasi famosi (2000) di Cameron Crowe
CK Rimaniamo negli anni ’70, con un’altra storia che come Velvet Goldmine riunisce due mie grandi passioni: musica & giornalismo. Almost Famous è una storia di formazione on the road ambientata nel corso del tour di una band sul punto di esplodere, i fittizi Stillwater, e al suo interno sprigiona tutta la magia del rock’n’roll e della scoperta di un mondo nuovo (e forse anche di se stessi). Ci sono dialoghi memorabili, personaggi favolosi (dal Lester Bangs di Philip Seymour Hoffman alla Zooey Deschanel che inizia il fratellino al rock), le dinamiche di amicizia e rivalità all’interno di una band, LA Groupie per eccellenza Penny Lane interpretata da una magnifica Kate Hudson, e un sacco di scene storiche, a partire da una Tiny Dancer da brividi cantata in coro da tutto il bus.
Come fare a non inserire una pellicola del genere in una lista musicale, lo sa solo Ford…
Pezzo cult: Elton John “Tiny Dancer”
JF Altro buon film per un inizio niente male da parte del Cannibale, che finalmente mette da parte tutte le sue gigionerie da radical chic e tira fuori una storia pane e salame con parecchie scene di culto. Evidentemente la mia influenza comincia ad avere effetti benefici su questo scellerato, almeno in parte.
Unica nota stonata: il giornalismo. Che tipo di legame potrebbe avere con il mio antagonista!?!? 
CK Macchè tua influenza, questo film lo amavo già da molto prima di avere la sfortuna di incrociare te e il tuo vecchio sorpassato pensiero da Almost Ford.
JF A quel tempo, io l'avevo già visto almeno una decina di volte. Dopotutto, tra noi soltanto uno viene dagli anni settanta.
CK E intanto nella tua lista non l'hai messo, preferendo inserire cose che mi hanno provocato violenti conati di vomito, come vedremo domani...
JF Evidentemente queste cose, invece di essere solo film carini, sono opere sconvolgenti che raggiungono l'intento di stupire come quelle del tuo amico Von Trier!


3. 8 Mile
CK Un film sui primi passi di Eminem, certo, e anche una fotografia nuda e cruda della scena rap della Detroit anni ’90, è vero, ma soprattutto un’ottima storia in cui chiunque, anche chi non sopporta’hip-hop, si può riconoscere: una storia di riscatto personale, sociale e artistico fatta a suon di parole e di rime, proprio come in queste Blog Wars.
E allora se era dai tempi delle sfide musicali che non c’era più stata una battaglia a colpi di rap, ecco per fortuna mia (e sfortuna vostra) che 8 Mile mi serve l’occasione su un piatto d’argento, quindi ecco la mia nuova canzone per l’estate.
Pezzo cult: Eminem “Lose Yourself”

"Hey yo Mr. Ford
la tua musica fa diventare sord
rubi le tue rime a J.Lo
tu & quella zoccola mi piacete manco un po'
io rappo sulle basi di Dr. Dre
tu manco sai contare fino a tre!"
Danza Kid-uro
Sta roba si balla più della Danza Kuduro
Ford piange uè uè con Via col vento ma poi si finge duro
io me la rido hi hi perché non me ne frega un tubo
anche se i suoi film so’ peggio di un cazz in culo
Oi oi oi, oi oi oi
Danza Kiduro
Ford vaffanculo!
Oi oi oi, oi oi oi
Danza Kiduro
Cannibal pure tu fanculo!

Sono tornato dalle vacanze esultate, puttanazze
questo è il singolo dell’estate, su ‘ste casse
a Mr. Ford ne ho date tante, con le mazze
perché i suoi film son più fastidiosi, delle tasse

E non bastava Tremonti con la riforma fiscale
ci tocca pure Ford con le sue visioni da centro sociale
fa tanto il figo con il cinema classico e banale
ma un’altra sua pellicola a me potrebbe risultare fatale

Oh cioè, ma l’avete visto Solaris?
è un film più freddo di Clooney con la Canalis
Per non parlare di West Side Story
t’è piaciuto? Allora per me tu sei proprio fuori

Oi oi oi, oi oi oi
Danza Kiduro
Ford vaffanculo!
Oi oi oi, oi oi oi
Danza Kiduro
Cannibal fanculo!

Ti spacco la cabeza
Mentre bevi una cerveza
Non ti invito a bailar
Perché te quiero solamente matar

Las manos arriba cintura sola
traducción: i film fordiani so’ proprio ‘na sola!
Le mie rime ti fan tremare le chiappe del culo?
E adesso ballati ‘sta cazzo di danza Kid-uro!

Oi oi oi, oi oi oi
Danza Kiduro
Ford vaffanculo!
Oi oi oi, oi oi oi
Danza Kiduro
Cannibal fanculo!

JF Neanche il tempo di concedere il beneficio del dubbio, ed ecco che Cannibale subito rovina tutto con un film sì carino, sì con una colonna sonora ottima, sì con sfide rappate degne delle migliori Blog Wars, ma niente più che una visione passeggera, e soprattutto una di quelle pellicole che questa copia poco tosta del Joker guarda soltanto per la presenza dell'attricetta di turno che lo stimola in un senso molto poco cinematografico.
Ad ogni modo, per non essere da meno, ecco qui la mia hit dell'estate, ovviamente riadattata per l'occasione:

"Aaahahaha! E questo sarebbe un rap???"
On the Ford
Hey Ford!

Cannibal è tornato,
noi che speravamo avesse telato!

Tutti stanno dalla parte di Ford!
Tutti stanno dalla parte di Ford!

Se volete festeggiare,
sapete con chi dovete stare!

Sono stupito!
Il Cannibale parla, e non si succhia il dito!
Ford è Inception, non c'è storia,
a Donnie Darko rubo la memoria,
caro Kid, stai bene attento,
in quattro e quattr'otto sei dentro Memento,
e io sono contento,
qui la musica pompa, mentre tu sei spento.

Se ne capisci guardi i film di Ford!
Se vuoi sbronzarti bevi i drink di Ford!
Pane e salame? Allora sei come Ford!
Goditela con Ford!
Tamarreggia con Ford!
Non esitare col bicchiere
butta giù tutto a dovere!
Cavalca l'onda e folleggia con Ford!
E' il tuo compleanno? Festeggia con Ford!
Vuoi viaggiare? Organizza Ford!
Brasile, Marocco,
Ibiza, Parigi
L. A., New York,
dal Nilo al Tamigi!

Certo ora sai che da Ford stai meglio che mai!
Da Cannibale, più resti e più piangerai!
Certo ora sai che da Ford stai meglio che mai!
Da Cannibale, certo tu ti deprimerai!

Lalalalalalalalalalalalala
Tutti stanno dalla parte di Ford!

CK Evito di commentare le tue bestemmie sulla povera compianta Brittany Murphy, perché dovrei venire lì a farti una qualche mossa di wrestling di cui in questo momento non ricordo il nome (sarà forse perché, come tutto il resto della popolazione mondiale, non seguo il wrestling?), e dico solo che sei ridicolo come la tua canzoncina e come quella chiappona di J.Lo! E, a colpi di tormentoni estivi idioti, chiedo: Shimbalaiê, Ford chi cazzo è?
JF Meglio se non vieni, perchè una bella Sweet chin music non te la leverebbe nessuno! E a parte il fatto che Shimbalaiè è un'ottima canzone, io ti dico che ormai il buon Cannibale ha senso soltanto in un parodico video sulla "Friday night" passata.
CK Shimbalaiè fa proprio caghè! (il resto del commento è comprensibile solo a voi pochi wrestler-nerd rimasti)
JF Guarda che il riferimento a Friday night era per il video di Katy Perry che tu tanto adori, razza di scellerato!
CK La canzone si chiama Last Friday Night e, per una volta che fai una citazione decente, se non la fai nemmeno bene per me diventa impossibile capire quello che vuole dire la tua mente distorta...
JF Scusa, ma la tua mente geniale non riesce a cogliere anche le citazioni parziali!?!?


Kate Beckinsale: "Fatti bella finché vuoi, ma tanto Ford preferisce i trans..."
4. The Last Days of Disco (1998) di Whit Stillman
CK Se La febbre del sabato sera con Tony Manero ci aveva accompagnato nel periodo d’oro della Disco music, questo The Last Days of Disco ci accompagna invece verso la sua inevitabile discesa (e la discesa è sempre più affascinante), e lo fa rievocando i primi anni Ottanta e l’emergere degli yuppie in una maniera fresca e leggera, proprio come la Disco music. Una pellicola che danza leggiadra insieme a una strepitosa Chloë Sevigny e a una Kate Beckinsale in versione super disco bitch sulle note di tutti i classici del genere, con dialoghi ironici ed evitando di spingere il pedale sul dramma, ricreando un’atmosfera magica e dal fascino irresistibile. Sì, proprio come la Disco music. Una roba che tu con la tua pesantezza e i tuoi mattonazzi country mica puoi capire, Ford.
Pezzo cult: Carol Douglas “Doctor’s Orders”
JF Ed ecco che comincia l'inesorabile declino della lista cannibalesca.
Un filmetto insulso, abulico, con protagonisti irritanti ed una storia che prende più o meno quanto un triangolare calcistico estivo.
Probabilmente Cannibale ancora non ha capito che qui siamo in Champions League.
Quasi il peggiore della selezione, senza dubbio.
Oltretutto, Kid: quando la smetterai di apprezzare un film solo perchè c'è qualche tipa che ti piace!?!?!?
CK Più o meno quando tu la smetterai di apprezzare un film solo perché c’è qualche fustacchione con i muscoli ben in evidenza! Ahahahaahah
E come al solito confermi la tua chiusura mentale, non riuscendo ad andare oltre i paletti del tuo campetto di periferia. Altrochè Champions League.
JF Da campetto di periferia sarà paragonare la Sevigny a Brando, ma del resto, mi pare che a livello attoriale capisci più o meno quanto di Cinema.
CK Disse uno che domani ci proporrà il film peggio recitato (e peggio in assoluto) mai visto: Tano da morire... (scusate lo spoiler, però non sono riuscito a trattenermi)
JF In Tano da morire ci sono attori e attrici non professionisti. Purtroppo per lei, invece, la Sevigny, almeno sulla carta, lo è.
CK Sì va bene bravo. Adesso tornatene a dire le preghierine sul sacro altare della tua trinità dell'anti-recitazione Van Damme/Schwarzy/Stallone!
JF Ci vado subito, ti ricordo soltanto che non si tratta di un altare, ma di un bel sacco da riempire di cazzotti!


"Mi associo a Ewan di sopra: non canto finché non cacciate Ford!"
5. Control (2007) di Anton Corbjin
CK Come solo le migliori pellicole musicali e le migliori biografie in musica riescono a fare, questo film mi ha fatto immergere totalmente nel mondo dei Joy Division, band che prima della visione conoscevo solo per alcune cose e che da lì in poi ho scoperto in tutta la sua breve ma fondamentale discografia. La storia del gruppo, e in particolare del suo cantante e leader Ian Curtis, è fotografata in maniera visivamente perfetta e fedele allo spirito della band attraverso lo sguardo in b/n di Anton Corbijn, anche se la cosa più bella rimangono le loro canzoni.
Love will tear us apart, l’amore ci dividerà, cantava Ian. Mentre nel nostro caso, Ford, è l’odio a unirci.
Pezzo cult: Joy Division “Love Will Tear Us Apart”
JF Curtis è stato già al centro di una discussione piuttosto accesa nel corso delle Blog Wars musicali, mentre questa volta si può quasi dire che sia la salvezza di un film che senza la musica dei Joy Division - importantissima per la scena britannica dei primi anni ottanta, va riconosciuto - sarebbe stato monocorde ed insipido come un the senza zucchero.
La nota "positiva" è che finalmente comincio a riconoscere il mio avversario, tornato ad essere il fighetto senza cuore di sempre nonostante la partenza rock di Velvet Goldmine e Almost famous.
Il Cannibale perde il pelo, ma non il vizio!
CK Stai tranquillo che non lo perderò mai, anzi, non farò altro che peggiorare!
JF E meno male, altrimenti che razza di Blog Wars mettiamo in piedi!?!?


"Beata te, cara: una volta che sarai cieca non vedrai più Ford e i suoi film!"
6. Dancer in the dark (2000) di Lars Von Trier
CK Se i miei primi 5 film erano sulla musica in generale, con questi altri 5 entriamo in territori più strettatamente da genere Musical e lo facciamo of course con un musical mooolto particolare e originale, cannibal style, per scappare dalla pallosa tradizione fordiana.
Che Bjork il musical ce l’avesse nelle corde già lo avevamo capito con il video capolavoro It’s oh so quiet di Spike Jonze e qui si conferma alla grande, attraverso un tour de force di sofferenze varie che quel bastardo di Lars Von Trier infligge al suo martoriato personaggio, una donna che sta per perdere la vista ma a cui capitano ulteriori numerose sfighe, da cui riesce ad evadere solo attraverso il canto e il ballo.
Come canta Bjork: “I've seen it all, there is no more to see!” I migliori film musicali sono in questa lista, domani non ci sarà più niente altro da vedere…
L’Antichrist Von Trier ti fa ciao ciao con la manina, Ford. Ah no, ho visto male: ti sta facendo il dito medio!
Pezzo cult: Bjork & Thom Yorke “I’ve seen it all”
JF Ed eccoci arrivati all'apice dell'apoteosi della schifezza della CannibaLista.
Se non ci fosse stato quel cumulo di merda di Antichrist, questo sarebbe stato senz'altro il film da bottigliate estreme più clamorosamente irritante dell'irritante Von Trier, che si può solo compatire, almeno fino a quando continuerà a dire di essere il più grande regista vivente.
Bjork non si discute, ma tutto il resto non è che la consueta sagra del sadismo - mentale e fisico - che piace tanto al buon Lars, che si sarà consumato le mani a furia di pippe pensando alla sua protagonista vessata dal primo all'ultimo minuto.
Per darvi un'idea di questa martellata nei coglioni immensa, ai tempi della sua vittoria a Cannes lo vidi due volte, per cercare di comprenderlo meglio. Mi fece vomitare anche il culo.
Tentai di nuovo un paio d'anni dopo, senza riscontrare cambiamenti negli effetti collaterali.
Al terzo giro ho deciso che di sicuro questo è uno di quei film che amerei tantissimo vedere cancellati dalla Storia del Cinema.
CK Io di certo a nessuno dei tuoi orribili musicarelli darei mai nemmeno una seconda visione. Se invece tu questo l’hai visto addirittura ben 3 volte, direi che in qualche perverso modo Lars Von Trier ha fatto centro pure su di te… Potere del Grande Cinema, quello di irritare e infastidire all’occasione, ma di non lasciare indifferenti.
JF Von Trier con questa robaccia ha fatto di se un centro, più che fare centro: per le mie bottigliate!


"Ford, bel maschione, quando hai finito
con 'ste Blog Wars chiamami!"
7. The Rocky Horror Picture Show (1975) di Jim Sharman
CK Film scoperto solo quest’anno grazie a Glee, e a questo punto Ford dirà che lui sono già 36 anni che lo venera eccetera, però l’importante è averlo scoperto e amato: un musical che gioca sullo scontro tra tradizione e modernità in maniera trasgressiva, coraggiosa, eccessiva, ironica, in pratica totalmente divertente. Grande, grandissimo pregio, sono poi le musiche: dalla stupenda Science Fiction (per me una delle canzoni da musical più belle di sempre) alle contagiose Dammit, Janet e The Time Warp, la pellicola si sente che è una meraviglia. Insomma, un film ricco di pregi, ma a te Ford sarà piaciuto solo per la tua fissa per i travestiti travestimenti… Buahahaha!
Pezzo cult: Richard O’Brien “Science Fiction/Double Feature”
JF Il fatto che tu l'abbia amato così tanto mi permette, da gentleman quale sono, di soprassedere al fatto che non l'avessi ancora visto, e soprattutto al fatto che tu l'abbia scoperto solo grazie a Glee.
Niente da dire, comunque. Uno dei musical più geniali di tutti i tempi.


"Io ce la metto tutta, ma Ford continua
a preferire il signore la signora qui sopra..."
8. Moulin Rouge! (2001) di Baz Luhrmann
CK Moulin Rouge! ha reinventato il genere musical, portandolo via a colpi di mash-up musicali e trovate geniali dalle paludi della noiosa tradizione, quella tanto amata da Ford. Strano quindi abbia apprezzato pure lui un film tanto rivoluzionario, forse per una volta avrà provato l’assenzio anziché il suo solito white russian…
Pezzo cult: Nicole Kidman & Ewan McGregor “Elephant Love Medley”
JF L'assenzio mi piace molto, perchè come per il Cinema, anche sull'alcool mi confronto senza problemi con sapori differenti, invece di chiudermi nella mia torre d'avorio come il signor Cannibale.
Ad ogni modo, direi che questo film stupisce entrambi, pur se in modi diversi, dato che sono ancora incredulo che Kid possa aver apprezzato un film totalmente, inesorabilmente romantico pregno di quel romanticismo vecchio stile come questo.
CK Sapori differenti? A me sembra invece che se un film non è vecchio stile e pane e salame, non lo calcoli nemmeno… Eccezion fatta per questo Moulin Rouge!, che tu confondi per uno sterile omaggio alla classicità, quando invece il suo obiettivo è piuttosto farla a pezzi e creare un musical nuovo e totalmente distante da quello del passato. Obiettivo peraltro centrato in pieno, un po’ come la demolizione cannibale dei castelli di sabbia costruiti dal bambino Ford.
JF A me pare invece una sorta di celebrazione del romanticismo, che come tutti sanno, eccetto il troppo giovane Cannibale, è roba dell'ottocento. Più o meno il secolo fordiano, no!?
CK Vedo che ormai ti dai del vecchio da solo. Il mio compito qui direi quindi che è terminato. Adesso me ne volo via come Mary Poppins, cantando "Basta un poco di Cannibal e il Ford va giù..."
JF Il tuo compito non terminerà mai, Mary. Quindi torna pure qui a fare un altro pò di polvere.


"Peace & love fratelli, però 2 bombe a casa di Ford le vogliamo lanciare o no?"
9. Across the Universe (2007) di Julie Taymor
CK Quando vai a prendere qualcosa che è di patrimonio universale per un sacco di persone, come la musica dei Beatles, il rischio di scadere nella banalità è giusto dietro l’angolo. Questo Across the Universe invece gioca con le canzoni dei Fab Four in maniera originale, personale, andando a raccontare non solo un’epoca storica, ma anche una storia. Dentro ci sono i Beatles, la forza delle loro canzoni e degli anni ’60, ma c’è pure altro: la forza dei suoi personaggi (oltre a una forza visiva notevole), per un film universalmente bello. Ma ormai sappiamo bene quanto Mr. Ford sia allergico al bello.
Pezzo cult: Evan Rachel Wood “It Won’t Be Long”
JF Sarà originale, personale e tutto quello che vuoi, ma è più statico e monocorde di Schwarzenegger in Conan il barbaro.
Con le meravigliose canzoni dei Fab Four si poteva fare decisamente di meglio, escludendo le star - Bono e Cocker inguardabili - e puntando sull'inventiva e la varietà - le scene migliori, infatti, sono quelle in cui si osa un pò di più, come il reclutamento per il Vietnam o il quadro/strawberry -, cercando di stravolgere il più possibile gli arrangiamenti.
Che invece paiono realizzati per un musical scolastico.
Giusto giusto per i bambini piccoli piccoli.
CK Statico e monocorde? Ma se ogni scena è un mondo a parte più di tutti i tuoi filmucoli messi insieme! Ma troppe visioni barbariche di Conan devono ormai averti irrimediabilmente rovinato il benché minimo senso della realtà…
JF Almeno il buon Conan avrebbe preso a spadate Bono, che invece qui mi devo puppare insieme al resto del peggio del finto alternativismo. Quasi quasi mi fai diventare repubblicano davvero! Ahahahahahah!
CK Tu SEI repubblicano!
JF Io no, forse ti confondi con l'ormai tuo grande amico Kid Rock!
CK Non è colpa mia: voi tamarri vi somigliate tutti ed è dura distinguere uno dall'altro...


"C'è un solo un mago delle classifiche. E di certo non si chiama Ford..."
10. Il mago di Oz (1939) di Victor Fleming
CK E chiudiamo a sorpresa con la tradizione, con un musical classico eppure parecchio inventivo e originale. Un film che ci accompagna alla fine dell’arcobaleno attraverso la strada di mattoni gialli e tutta una serie di canzoni, avventure e personaggi magici e incantati.
E alla fine ci ritroviamo tutti a cantare: “Ding dong the Ford is dead, the wicked Ford is dead!”
Pezzo cult: Judy Garland “Somewhere Over The Rainbow”
JF Come diceva Ozzy Osbourne: "No rest for the wicked!"
Il vecchio Ford tornerà alla ribalta come un Rotante, mangiando tutto l'arcobaleno dei piccoli cannibali in lacrime!
CK Siamo talmente in lacrime che in festa continuiamo a canticchiare senza sosta:
“Ding dong the Ford is dead, the fuckin’ wicked Ford is dead!”
JF Ed io rispondo, alla Bon Jovi, "dead or alive": il succo è che di questo Ford voi cannibali non potete fare a meno!
CK Oddio, Bon Jovi! Uno più tamarro, trash e sorpassato allo stesso tempo proprio non potevi tirarlo fuori...
JF Bon Jovi mitico, altrochè! Pezzi storici che ancora oggi non stancano neanche un pò!
CK Prima che cominci a dichiarare che i Nickelback sono il più grande gruppo del mondo direi di chiuderla qui. E voi lettori cominciate a tremare all'idea di quali razza di musical possa aver tirato fuori uno che considera Bon Jovi un Dio della musica...

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