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venerdì 6 maggio 2016

Miss You Already - Ci mancherai Cannibal Kid





Il giorno 6 aprile 2016 si è spento improvvisamente all'età di 34 anni Cannibal Kid. Era ancora giovane. O almeno era convinto di esserlo. Ne danno il doloroso annuncio i seguaci del suo celebre poco celebre blog Pensieri Cannibali. Non lascia moglie né figli, ma soltanto una gatta di nome Birba, proprio come quella di Gargamella. Era un blogger stimato, o più che altro odiato. Odiato quando era in vita e veniva definito “un povero pirla”. Adesso che è deceduto tutti dicono che era “un autentico genio dei nostri tempi”. Strano come la morte cambi il modo di vedere le persone.

martedì 28 ottobre 2014

I CULT DI PENSIERI CANNIBALI: SCREAM





Scream – Chi urla muore
(USA 1996)
Titolo originale: Scream
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura: Kevin Williamson
Cast: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette, Skeet Ulrich, Rose McGowan, Matthew Lillard, Jamie Kennedy, Drew Barrymore, Liev Schreiber, Henry Winkler, Wes Craven
Genere: 90s horror
Se ti piace guarda anche: Scream 2, 3 e 4, So cosa hai fatto, Giovani streghe

DRIN

DRIN

DRIN

“Pronto?”
“Ti piacciono le riviste di meccanica?”
“Morgan, sei di nuovo tu? Smettila di citare le canzoni dei Bluvertigo, fanno troppo anni '90 e poi ormai sono così superate che le riconosciamo giusto io e te. Se i ggiovani d'oggi sanno chi sei è solo grazie a X-Factor.”
“Scusa, ho sbagliato frase d'apertura. Volevo chiederti: ti piacciono i film dell'orrore?”
“Altra frase tipicamente anni '90. Aggiorna il tuo repertorio, Morgan.”
“Non sono Morgan e tu Cannibal rispondi: ti piacciono i film dell'orrore o no?”
“Hey, come fai a sapere il mio nome?”
“Lo sanno tutti. Basta leggere il tuo stupido blog.”
“Hey, come fai a sapere che è stupido? Aiuto! Vuol dire che lo conosci veramente.”
“Proprio così, sono lì anche adesso.”
“Ti prego, non fargli del male. È delicato.”
“Non gli farò niente, tranquillo. Ma solo se tu rispondi alle mie domande. Allora, ti piacciono i film dell'orrore?”
“Oddio, mi piacevano. Una volta sì. Peccato che negli ultimi anni quelli davvero degni di nota si possano contare su una mano, una mano monca.”
“Mano monca... proprio come quella che avrai tra poco tu se non risponderai bene alla mia prossima domanda, uahahah!”
“Uuuh, che paura. Me la sto facendo sotto! Quale sarebbe questa prossima domanda?”
“Qual è il tuo film dell'orrore preferito?”
“Facile e, se leggessi il mio blog con maggiore attenzione,  conosceresti già bene la risposta, mio caro stalker maniaco.”
“Negli ultimi tempi sono stato un po' distratto. Avevo altri blogger da perseguitare, scusami tanto. Adesso però prometto di concentrarmi solo su di te. Allora, me lo vuoi dire qual è il tuo film dell'orrore preferito?”
“È Scream, lo sanno tutti. È sempre stato Scream dalla prima volta che l'ho visto e lo è ancora oggi a quasi 20 anni di distanza dalla sua uscita.”
“Cosa diavolo c'è che ti piace tanto? È solo uno sciocco horror su uno sciocco stalker telefonico.”
“Senti chi parla... e comunque non è soltanto quello. Scream è una spassosa parodia del genere horror, con tanto di citazioni e sberleffi ironici al cinema precedente del regista Wes Craven, e allo stesso tempo è una visione tesissima. Basta prendere la scena iniziale, in cui ATTENZIONE SPOILER PER QUEI 2 O 3 CHE ANCORA NON HANNO VISTO IL FILM l'apparente protagonista della pellicola Drew Barrymore viene subito fatta fuori FINE SPOILER PER QUEI 2 O 3 CHE ANCORA NON HANNO VISTO IL FILM. Quella credo sia una delle sequenze più magistrali nell'intera cinematografia horror. Divertentissima e spaventosa al tempo stesso, così come il resto del film. La riuscita di Scream, una pellicola perfetta fin dall'essenziale efficacissimo titolo, sta nel suo riuscire a coniugare in maniera impeccabile le atmosfere da paura che Wes Craven è maestro a creare con la sceneggiatura teen ricca di momenti spassosi scritta da un Kevin Williamson in stato di grazia.

"Siete ancora voi della Vodafone???
AAAAAAAAAAAH!
La smettete di chiamarmi?
Io sono affezionata al canone e voglio restare cliente Telecom!"

“Kevin Williamson? Quello di The Following e Stalker?”
“Sì, quello. Ma Williamson è anche il paparino di Dawson's Creek e si vede fin dalla seconda scena, quella in cui Skeet Ulrich (una versione di serie B di Johnny Depp, che non a caso ha esordito in Nightmare sempre di Wes Craven) entra dalla finestra della cameretta di Neve Campbell, in maniera analoga a quanto Joey Potter faceva con Dawson Leery. Lo zampino di Kevin Williamson si nota poi nel citazionismo esasperato e troooppo anni '90.”
“E tu stai parlando troooppo, mi stai facendo finire il credito sul cellulare! Comunque allora vedi che non è un film così impeccabile come dicevi? Ammetterai anche tu che è una pellicola invecchiata male...”
“Non ho mai detto questo. Scream è assolutamente un film 90s, ma questo non va visto come un difetto. Ci sono pellicole che hanno influenzato così tanto il periodo in cui sono uscite da diventarne un simbolo, così come è successo con Pulp Fiction, Fight Club, Trainspotting o Matrix, o in ambito musicale la stessa cosa l'hanno fatta le canzoni di Nirvana e Smashing Pumpkins. Essere diventate delle icone di un decennio non mi sembra però una cosa negativa. Provaci tu, invece di stare a stalkerare dei poveri blogger innocenti.”
“Già. In effetti potrei impiegare meglio il mio tempo. Sto tutto il giorno a pensare a piani diabolici e a fare lunghe telefonate di minacce in giro e ho come l'impressione di non vivere in pieno la mia vita.”
“Ecco, infatti. Hai mai pensato – che so? – di prenderti una laurea?”
“Sì, ma al giorno d'oggi non conviene. Hai visto quanti laureati disoccupati ci sono?”
“Hai ragione, però anche gli stalker telefonici ormai non vanno più come un tempo. Aaah, che belli che erano gli anni Novanta, quando gli horror sì che mettevano strizza e quando ancora si trovavano dei posti di lavoro, magari in videoteca. Sai che bello lavorare in una videoteca?”
“Video cosa? Cannibal, mi sa che sei troppo vecchio. E anche Scream è troppo vecchio. Però non è sorpassato, hai ragione.”
“Sfido io a trovare un nuovo film de paura capace di divertire e contemporaneamente spaventare come questo. Di pellicole spaventose in giro ce ne sono parecchie, mi viene in mente Cloud Atlas, giusto per fare un esempio a caso. A mancare è invece il divertimento.”
“E quindi che mi consigli?”
“Ti consiglio per prima cosa di ritirarti come stalker telefonico, perché fai pena. Scusa se te lo dico, ma è la verità. Per seconda cosa ti invito poi a ripescarti tutta la saga di Scream, che pure i vari sequel sono di livello medio-alto. Infine per terza cosa ti suggerisco di evitare gli horror di oggi. Non li fanno proprio più come quelli di una volta.”
(voto 9/10)


Questo post è il secondo appuntamento della settimana horror di Pensieri Cannibali dopo quello dedicato ad Annabelle. Buon Halloweek!

mercoledì 9 luglio 2014

INSIEME PER FORZA – ADAM SANDLER E IL CINEHAMBURGERONE





"Cos'hai ordinato?"
"Un cinehamburgerone, ovviamente!"
Insieme per forza
(USA 2014)
Titolo originale: Blended
Regia: Frank Coraci
Sceneggiatura: Ivan Menchell, Clare Sera
Cast: Adam Sandler, Drew Barrymore, Terry Crews, Wendi McLendon-Covey, Bella Thorne, Emma Fuhrmann, Alyvia Alyn Lind, Joel McHale, Braxton Beckham, Kyle Red Silverstein, Kevin Nealon, Jessica Lowe, Shaquille O’Neal
Genere: cinehambugerone
Se ti piace guarda anche: Big Daddy – Un papà speciale, Mia moglie per finta, Racconti incantati, Un weekend da bamboccioni



"Un applauso a Pensieri Cannibali che oggi finalmente parla di cinema d'autore."
Adam Sandler è il Christian De Sica americano. O meglio, anzi o peggio, è il Massimo Boldi a stelle e strisce. È infatti sempre il protagonista nella stessa parte, ovvero all’incirca di se stesso, di una serie di cinepanettoni, o se preferite cinehamburgeroni, la cui ricetta è ogni volta uguale: gag sul volgare e sull’idiota andante, esibizione di valori tipicamente nazional-popolari e una spruzzata di buoni sentimenti famigliari sempre più presente man mano che gli anni passano. Entrambi mal digeriti dalla critica, ed entrambi gustati con goduria dalla gente. Almeno una volta. Ormai anche il grande pubblico sembra aver voltato loro le spalle. Dopo il progressivo sfacelo dei cinepanettoni, Massimo Boldi non azzecca più un successo da quando girava “film” insieme all’ex socio De Sica. Dall’altra parte dell’Oceano, Adam Sandler continua pure lui a infilare un flop dietro l’altro. Non fa eccezione l’ultimo Insieme per forza, che al botteghino d’Oltraoceano si è rivelato uno dei titoli più deboli della sua intera carriera. Per non parlare dell’accanimento della critica nei suoi confronti, più sadico dei tedeschi nei confronti dei brasiliani, con una serie di nomination e di premi ai Razzie Awards da fare invidia persino a Sylvester Stallone. Se però dello sprofondare della carriera di Boldi non me ne può fregar di meno, semmai mi fa solo piacere, verso invece una lacrimuccia triste per l’affossamento di quella di Sandler, il mio guilty pleasure personale preferito. Da questo punto di vista, più che il Massimo Boldi americano, lo vedo come un Carletto Verdone yankee. Escludendo le loro rare parentesi autoriali (Sandler in Ubriaco d’amore di Paul Thomas Anderson e Verdone ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino) entrambi ormai infilano solo una serie di pellicolette. Nonostante questo, io a entrambi continuo a voler bene e le loro ultime fatiche, per quanto di un livello qualitativo infimo, non mi sono dispiaciute. Per altro sia Insieme per forza che Sotto una buona stella hanno in comune pure un certo taglio “famigliare”, con la differenza che Verdone punta più a un poco riuscito discorso sociale, mentre Sandler si concentra solo su ciò che sa fare meglio: la commedia caciarona stupida e disimpegnata.

Insieme per forza è un filmaccio. “E per forza,” direte voi, “È un film con Adam Sandler.” Vero, avete ragione, bravi. Allo stesso tempo, è un filmaccio che mi ha fatto ridere come un cretino per quasi tutto il tempo. Mi hanno fatto ridere le battute idiote, mi hanno fatto ridere le scenette ancora più idiote, mi ha fatto ridere il muscoloso Terry Crews, quello della crew della spassosa serie tv Brooklyn Nine-Nine, qui nei panni di un ridicolo cantante sudafricano, mi hanno fatto persino ridere le scimmiette che suonano la romantica “Careless Whisper” e io di solito odio l’uso degli animali nei film. Mi ha fatto ridere pure Shaquille O’Neal, l’ex gigante del basket riciclatosi come (atroce) attore.
WTF? Cosa mi sta succedendo?
Va bene, io per i film con Adam Sandler ho sempre avuto un debole, perché è una specie di versione in carne e ossa dell’americano medio incarnato da Homer Simpson e Peter Griffin e perché sa che i suoi filmetti sono un puro e semplice intrattenimento leggero. Sebbene in qualche (rara) occasione in versione più seriosa abbia dimostrato come le sue pellicole avessero anche qualcosa da dire, come il citato Ubriaco d’amore o i sottovalutatissimi Cambia la tua vita con un click e Funny People. E poi mi piace perché mi sta simpatico a pelle. Questa non è una cosa che si può decidere in maniera razionale. Certe persone a pelle mi stanno sulle palle, Adam Sandler invece a pelle mi ispira simpatia.

"Davvero non capisco come la critica possa non amare i miei film.
Lei lo sa, signor struzzo?"
In questa sua avventura sudafricana, Sandler ritrova una sua vecchia amica, Drew Barrymore, con cui aveva già girato due ottime romcom come Prima o poi me lo sposo e 50 volte il primo bacio. Insieme per forza è l’episodio più debole di questa “trilogia sandlerbarrymoriana”, ma allo stesso tempo per fortuna non è nemmeno una schifezzona assoluta come il trailer lasciava pregustare. In questa occasione non si scade nel trash assoluto come in recenti opere con l’attore come Un weekend da bamboccioni, Un weekend da bamboccioni 2, Indovina perché ti odio e Jack e Jill. Siamo dalle parti di una commedia per famiglie a metà strada tra Big Daddy e Racconti incantati, o a una versione più riuscita di Mia moglie per finta e, quando si tratta di Sandler, riesco persino a chiudere un occhio sul buonismo di fondo e sullo scontato happy ending che arriva puntuale come una scoreggia in un film con Boldi. E riesco pure a chiudere un occhio sullo strizzare l'occhio al pubblico di pre-adolescenti con la poco riuscita partecipazione della starlette Disney Bella Thorne, per ora piuttosto acerba, ma chissà che nel giro di un paio di anni non diventi la degna erede di zoccole star come Lindsay, Miley e Britney.

"I ggiovani d'oggi mi considerano il loro sex symbol?
Certo che sono proprio dei bimbiminkia!"

E allora forse Adam Sandler è davvero il Massimo Boldi americano e se il primo mi sta simpatico mentre il secondo non lo reggo magari è perché sono affetto da esterofilia acuta. O forse Adam Sandler è il Carlo Verdone yankee e a entrambi non posso far altro che voler bene, anche quando girando delle schifezzuole. Anche quando si meriterebbero una bella e sana stroncatura, come nel caso dei loro ultimi due film. Solo che io non ce la faccio. Insieme per forza farà pena, ma come visioncina estiva con me ha funzionato alla grande. Sarà che, come ben testimonia la mia rassegna sandleriana dell’anno scorso, per me l’estate significa fondamentalmente 4 parole: sole, cuore, amore e cinehamburgerone. Alla faccia di Valeria Rossi. Se ciò fa di me un cine-idiota, ben venga questa definizione, che mi piace pure.
Io e Adam Sandler insieme per forza e insieme per sempre, bitches!
(voto 6/10)

lunedì 19 agosto 2013

LE RECE AI TEMPI DI TWITTER – EDIZIONE ESTIVA




Dopo il clamoroso insuccesso del primo post dedicato alle Recensioni ai tempi di Twitter, eccone un secondo. Ao', ve tocca.
La notizia positiva è che sono recensioni talmente brevi che, se anche vi fanno schifo, se non altro avete perso appena una manciata di secondi a leggerle.
Ecco qui or dunque una serie di giudizi superflash su una serie di film di cui, per o un motivo o per un altro, che sia mancanza di tempo/voglia/ispirazione, non sono riuscito a scrivere un post completo. Opinioni così superflash (massimo 140 caratteri) che non le chiamo nemmeno recensioni ma solo rece che fa più veloce e qui non c’è tempo da perdere.
Già che ci sono, vi invito a seguirmi anche su Twitter #FollowMeBitches


Sister
Dopo la suora di Lourdes, Lea Seydoux è una sister (+ o -) di un ragazzino arraffone. E, come in Lourdes, splendido finale. #HeySuorSister
(voto 7,5/10)

"Oh, ma non potevamo andare in vacanza al mare, che così mi mostravo in costume?"

Tutti i nostri desideri
Marie Gillain è una giudice con una bella vita, finché scopre di avere il cancro. Ovvero, le maledizioni del Berluska funzionano. #Revenge
(voto 7+/10)

"La condanno a 4 anni senza escort, programmi di Maria de Filippi e partite del Milan."
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!"

Margaret
Anna Paquin è una grande attrice. Quando non recita in quella porcheria sempre più trash di True Blood. #TrueStory
(voto 7/10)

"Non c'è alcuna scappatoia al mio contratto con True Blood? Devo davvero rimanere finché l'ultimo vampiro è in vita?
Ma quelli sono immortali..."

Taken 2 - La vendetta
Io vi troverò era il film più ridicolo in giro. Poi è arrivato il sequel e il ridicolo ha assunto un nuovo significato. #StopLiamNeeson
(voto 1/10)

"Coraggio, figlia mia. Ti prometto che fino a Taken 3 non vedrai un altro film peggiore di questo."

The Grey
Liam Neeson urla “Lascialo, figlio di puttana” a un lupo… e capisci che quest’uomo, quest’attore deve essere fermato. Ora. #StopLiamNeeson
(voto 2/10)


Monsieur Lazhar
La versione con i bimbiminkia de L’attimo fuggente. Questa volta però l’attimo è meglio lasciarlo fuggire. #SchoolsOutForSummer
(voto 5/10)

"E ora interrogazione a sorpresa sull'ultimo libro capolavoro di Moccia: Ho voglia di tè."

The Day
Dopo la solita fine del mondo, il mondo rimane in balìa di 5 scemi che combattono contro i cannibali. Forza cannibali! #TheDayAfterTamarrow
(voto 5/10)

"Vi faremo fuori tutti, dannati cannibali!"

The Pact
Buon horrorino consigliato da Midian che parte bene ma ha un finale da BAH! #ReMidianConsiglia
(voto 6,5/10)

"Fidarsi del giudizio cannibale e di quello di Midian? Yes or no?"

Lovely Molly
Discreto horrorino pure questo consigliato da Midian che al contrario parte male ma ha un diavolo di gran finale. #ReMidianConsiglia
(voto 6+/10)

Un'immagine di Lovely Molly.

The Possession
Era da tanto tempo che un film horror non mi faceva cagare così tanto. Non addosso dalla paura. #Orrore
(voto 2/10)
Questa "signora" ha appena finito di vedere The Possession. Volete fare la sua fine?

Le migliori cose del mondo
Teen movie brasileiro. Ma che siamo impazziti? E non è nemmeno così male. Ma che siamo proprio impazziti-pazziti? #BrasileBatteItalia
(voto 6/10)

Un gruppo di fan dei One Direction o un raduno di lettori cannibali?

Pirati! Briganti da strapazzo
L’equivalente cinematografico de La canzone del capitano di Dj Francesco, pardon Francesco Fuckinetti. #FilmDaStrapazzo.
(voto 5/10)

"All'arrem-roby-baggio!
Mmm... troppo vecchia come battuta?"

Scuola di geni
Pseudo cult movie nerdoso anni 80 con Val Kilmer che non è poi tutto ‘sto cult movie, è solo nerdoso. #80sDiludendo
(voto 5,5/10)

"Dici che invecchiando diventerò un ciccione? Nah, impossibile!"

Tutto in una notte
Michelle Pfeiffer e un Jeff Goldblum paurosamente simile a Shyamalan in un film in cui capita…tutto in una notte. Ma va? #80sDiludendo
(voto 6/10)

"Non t'è piaciuto il mio ultimo disco? Guarda che ti sparo, Shyamalan!"

Qualcosa di travolgente
Pellicola regina dei “boy meets girl” movies con Jeff Daniels travolto da una travolgente Melanie Griffith. #80sFicata
(voto 7+/10)

"Macché montature colorate... Questi occhiali sono il must dell'estate!"

La leggenda del cacciatore di vampiri
Un film su Lincoln più noioso persino di quello di Spielberg. Questa sì che è un’impresa leggendaria! #VampirlaBattonoSpielberg
(voto 2/10)

Abraham Lincoln Liam Neeson da giovane.

Shotgun Stories
Jeff Nichols all’acerbo esordio alle prese con la quiete prima della tempesta, scatenata con lo splendido Take Shelter. #MichaelShannonRules
(voto 6,5/10)

"Meno male che mi dovevi portare alle Hawaii..."

Billy Madison
Adam Sandler nei panni di un ragazzo un po’ tardo che torna a scuola. Chissà perché, un ruolo che gli calza a pennello. #LetsGetRetarded
(voto 5/10)

"Signora maestra, durante l'appello ha saltato Cannibal!"

Viaggio al centro della Terra 3D
Jules Verne si sta rivoltando nella tomba, posta al centro della Terra. In 3D, naturalmente. #Bimbominkiate
(voto 4,5/10)

"AAAH! Stiamo cadendo davvero in basso!"
"E aspettate che nel sequel arrivi The Rock..."

Viaggio nell’isola misteriosa
Le tette di Vanessa Hudgens che rimbalzano in slow motion :) e quelle di The Rock che rimbalzano contro delle bacche :( #Bimbominkionate
(voto 4/10)

"Sicuro di preferire le bocce di Vanessa Hudgens? Guarda qui che roba."
"In effetti mi stai facendo venire qualche dubbio..."

L’amore in gioco
Febbre a 90 in versione americana con i Red Sox anziché l’Arsenal. Non il top, ma meglio dell’Hornby versione Littizzetto, neh. #remake
(voto 6+/10)

"Hey Drew, ma tu non stai guardando la partita!
"Mi spiace, ma non riesco a staccarmi da Pensieri Cannibali neanche un istante..."


domenica 23 giugno 2013

OTTANTA VOGLIA DI DREW BARRYMORE


Provate a cercare Anni Ottanta sull’enciclopedia. Perché dovreste utilizzare un’enciclopedia quando ormai esiste Wikipedia? Perché negli Anni Ottanta non esisteva Wikipedia e quindi fanculo Wikipedia.
In ogni caso, potreste trovare una definizione del genere:

Anni Ottanta: decennio che va dal 1980 al 1989, parte dall’omicidio di John Lennon e finisce con l’abbattimento del Muro di Berlino. Un decennio contrassegnato dallo yuppismo, dai paninari, dai capelli cotonati, dalla new-wave inglese e dall’hair trash metal americano, dai Duran Duran e dagli Spandau Ballet, da Madonna e Michael Jackson, da Cyndi Lauper e Billy Idol, da Heather Parisi e Lorella Cuccarini, da Ronald Reagan, Margaret Thatcher e Bettino Craxi, dalla rivoluzione della cultura hip-hop e della (s)cultura Fininvest, da Drive-In e Colpo grosso, dall’AIDS e da Chernobyl, dal Walkman e dall’Amiga, da Ritorno al futuro ed E.T, da Michael J. Fox e Drew Barrymore.

Quando si parla di Anni Ottanta, non si può prescindere da Drew Barrymore. Lei stessa si offenderebbe se non pensaste a lei. Credo non ci sia nessuno più attaccato a quel decennio di Drew. Andando a ripercorrere la sua filmografia si può intravedere un percorso parecchio omogeneo, pur con qualche eccezione, com’è possibile notare più spesso nelle carriere dei registi, di rado in quelle degli attori. A legare insieme molte pellicole del suo CV è il filo degli Eighties. Forse non poteva andare diversamente, per una che negli Anni Ottanta è cresciuta davanti alla macchina da presa.

1980, inizia il decennio e lei a 5 anni appena fa la sua prima apparizione in Stati di allucinazione di Ken Russell. Ma l’anno di grazia è il 1982. Mentre a qualche migliaia di chilometri di distanza nasceva un certo blogger Cannibal Kid, lei diventava la baby-celebrità per eccellenza del decennio grazie al suo ruolo in E.T. - L’extra-terrestre. Quello della baby-star è un lavoro difficile, che logora e a cui pochi sopravvivono. Almeno a livello di carriera. Ad esempio Henry Thomas, l’Elliott di E.T., chi l’ha più visto? Vogliamo poi parlare della fine che hanno fatto o stanno ancora facendo Macaulay Culkin o Lindsay Lohan? Fare la baby-star è davvero dura, come si può constatare anche nel film Indovina perché ti odio con Adam Sandler. Drew Barrymore è tra le poche che l’hanno sfangata.
"Un post tutto dedicato a me? Wooow!"
Dopo E.T., la nostra bimbominkia di giornata è stata la piccola protagonista dell’inquietante Fenomeni paranormali incontrollabili, horror cult (o scult?) Anni Ottanta, e ha continuato a essere la bimbetta più richiesta del decennio.

Uscita viva dagli anni Ottanta, sono arrivati i Novanta, il grunge, i Nirvana, la depressione, la droga e pure Drew Barrymore c’è finita dentro. Con tutti e due i piedi. Amica di Kurt Cobain e Courtney Love, Drew per Hollywood e non solo in quel periodo diventa una famigerata tossica, nonché una bad girl grazie alla sua partecipazione in filmetti come il thriller trash La mia peggiore amica. La sua carriera e la sua vita sembrano allo sbando, ma poi a salvarle la carriera, e forse anche la vita, arriva un horror che prende allegramente per i fondelli gli horror 80s. A firmarlo è lo stesso maestro degli horror 80s Wes Craven. Nonostante la sua scena in Scream possa essere vista come una metaforica uccisione degli Anni Ottanta, di cui la Barrymore è tra i simboli, bastano i pochi minuti iniziali della pellicola per riportare la sua stella alta in cielo. E poi…

Prima o poi me lo sposo
(USA 1998)
Titolo originale: The Wedding Singer
Regia: Frank Coraci
Sceneggiatura: Tim Herlihy
Cast: Adam Sandler, Drew Barrymore, Allen Covert, Christine Taylor, Matthew Glave, Ellen Albertini Dow, Angela Featherstone, Alexis Arquette, Steve Buscemi, Jon Lovitz, Billy Idol
Genere: 80s
Se ti piace guarda anche: Scrivimi una canzone, 50 volte il primo bacio, Mai stata baciata, Non per soldi… ma per amore, The Carrie Diaries, Take Me Home Tonight

Il film che darà una svolta vera e propria alla carriera di Drew Barrymore arriva un paio di anni dopo Scream, nel 1998, con Prima o poi me lo sposo. Più che un semplice film, più che una semplice (e ottima) commedia romantica, Prima o poi me lo sposo (solito pessimo titolo italiano che verrà scopiazzato pure da una commediola con Jennifer Lopez), è l’apoteosi degli Anni Ottanta. La pellicola, ambientata proprio in quel decennio, racconta di un Wedding Singer, un cantante squattrinato di matrimoni interpretato da Adam Sandler, e ogni inquadratura, ogni canzone, ogni singolo elemento grida “Ottanta!” a squarciagola.

"Sta buono, Mr. Ford, ce la faccio a difendermi da solo."
"Va bene, Billy Idol."
Ci sono degli abiti sgargianti che persino le protagoniste di Pretty Little Liars si vergognerebbero di indossare, ci sono le pettinature ancora più sgargianti, c’è Drew Barrymore che guida una sgargiante Chevrolet gialla, c’è una trama che ricalca le migliori romcom del decennio, c’è il villain della situazione che ovviamente è uno yuppie della peggior specie, c’è l’amica della protagonista Christine Taylor che propone i vari look di Madonna, il tastierista della band di Adam Sandler è la copia di Boy George, c’è una colonna sonora che comprende pezzi di Cure, Smiths, David Bowie, Bruce Springsteen, Cars, New Order, Thompson Twins, Dead or Alive, Musical Youth, Falco, Sugarhill Gang, Nena, Journey, Lionel Richie, Police, Kajagoogoo, Elvis Costello, Psychedelic Furs, A Flock of Seagulls, Spandau Ballet, Hall & Oates, B-52’s, Huey Lewis and the News, sui titoli di coda c’è “Video Killed the Radio Stars” rifatta dai Presidents of the United States of America e nella parte finale del film fa un cameo (idolesco) persino Billy Idol.
Se volete fare un tuffo in quel decennio, lasciate allora perdere l’enciclopedia e pure Wikipedia. Guardatevi questo film e avrete un bignamino esaustivo. Esistono ancora i bignami? Non lo so, ma negli anni ’80 erano un sacco popolari. Quasi quanto le polo Lacoste, il bomber, lo zainetto Invicta e le scarpe Timberland.
(voto 7/10)

"Certo che negli anni '80 e '90 ci vestivamo
peggio delle Pretty Little Liars!"
Tutto in Prima o poi me lo sposo è deliziosamente Anni Ottanta, al punto che si fa davvero fatica a credere sia stato girato nel 1998. E invece è così ed è da lì che è partito, poco a poco, il revival del decennio. Continuato sempre con la sponsorizzazione di Drew Barrymore.
La sua successiva pellicola, Mai stata baciata, racconta di una giornalista trentenne che per scrivere un articolo si infiltra al liceo e in questo modo rivivrà la sua passata adolescenza. Naturalmente anche qui all’insegna degli anni ’80 e delle note degli Smiths.
Una doppietta di ottime commedie sentimentali cui farà seguito il remake cinematografico delle Charlie’s Angels, star degli anni ’70 ma comunque popolari pure negli 80s, e soprattutto il capolavoro del revival Anni Ottanta, Donnie Darko, film fortemente voluto e prodotto, oltre che interpretato in un ruolo minore, dalla stessa Barrymore.

La fissa dell’attrice per quel scintillante decennio non è mica finita qui, che credete? I ragazzi della mia vita parte dagli anni ’60 ma tocca anche gli 80s, altrimenti non sarebbe una vera pellicola con la Barrymore, mentre in 50 volte il primo bacio la maggior parte delle canzoni in soundtrack sono cover di brani da indovinate un po’ quale decennio? Discorso analogo per quasi ogni altro film in cui Drew compare, come Amore a mille… miglia che, nonostante l’ambientazione contemporanea, è contraddistinta da un uso spettacolare di hit anni ’80 come “Take My Breath Away” dei Berlin.
Scrivimi una canzone poi è addirittura la storia di un ex popstar degli Anni Ottanta stile Wham!, e infine il gradevolissimo esordio alla regia dell’attrice Whip It è una commedia sportiva che sembra uscita proprio dagli… 80s, sì sì. Come avete fatto a indovinare?
Adesso però basta con questo post-spot anni Ottanta. Ora vado a mangiarmi un panozzo mentre mi guardo Deejay Television dopo essermi fatto una partita a Pac-Man ed essermi ascoltato il nuovo dei Frankie Goes to Hollywood. Libidine.

Post pubblicato anche su L'OraBlù, con il nuovo minimal poster nuziale a opera di C[h]erotto.


sabato 6 agosto 2011

Simply the Best (Coast)

Quando penso agli anni Ottanta mi vengono subito in mente i Duran Duran, i film di John Hughes, Uan di Bim Bum Bam e… Drew Barrymore.
La bambina di E.T. e Fenomeni paranormali incontrollabili crescendo non si è mai distaccata da quel decennio, interpretando e producendo una serie di pellicole tutte in qualche modo legate a quel decennio, per ambientazione, atmosfere, colonna sonora o citazioni varie, da Donnie Darko a Prima o poi me lo sposo, da Mai stata baciata a 50 volte il primo bacio, da I ragazzi della mia vita a Scrivimi una canzone. Difficile vedere un suo film in cui non ci sia almeno un richiamo a quel decennio.
Anche in qualità di regista, la Drew non si smentisce e dopo il brillante lungometraggio d’esordio Whip It ci consegna un videoclip capolavoro tragico immerso in colori e costumi 80s. Il video di quella gran canzone che è Our Deal degli indie-eroi californiani Best Coast presenta inoltre in 4 minuti il gotha degli attori più o meno minorenni della new Hollywood: Chloe Moretz, la Hit Girl di Kick-Ass, Tyler Posey, il protagonista di Teen Wolf che qui diretto da una regista vera sembra incredibilmente un attore vero, Miranda Cosgrove, qui lontana dalle sue solite minchiate Disney, Shailene Woodley, che mostra il lato segreto di una teenager americana, Alia Shawkat della sitcom Arrested Development, e il comico Donald Glover della serie Community.
Beccatevi questo Guerrieri della notte in salsa romantica firmato Barrymore.
Uno dei film più belli dell'anno. Peccato sia solo un videoclip...

martedì 27 aprile 2010

Rollergirls

Whip It
(USA, 2009)
Regia: Drew Barrymore
Cast: Ellen Page, Kristen Wiig, Juliette Lewis, Drew Barrymore, Marcia Gay Harden, Alia Shawkat, Eve, Zoe Bell, Landon Pigg

Dopo aver parlato dell’esordio cinematografico dello stilista Tom Ford, passiamo a un’altra prima volta. Drew Barrymore l’attrice è diventata Drew Barrymore la regista. Che fosse appassionata (per non dire fissata) con gli anni Ottanta ne avevamo già un presentimento. Ha interpretato, a volte anche prodotto, film come “Donnie Darko”, “Mai stata baciata”, “I ragazzi della mia vita”, “Scrivimi una canzone”, “The Wedding Singer” etc. tutti in qualche modo legati a quel colorato decennio.
Anche “Whip It”, per quanto ambientato nel presente, guarda come modello proprio alle storie di formazione (da “Karate Kid” a “Rocky”) e soprattutto alle commedie adolescenziali targate 80s. Se allora c’erano i film a firma John Hughes con Molly Ringwald (“Breakfast Club”, “18 Candles – Un compleanno da ricordare”, “Pretty in Pink”), oggi ne abbiamo una versione indie con Ellen Page. Il suo personaggio in “Whip It” non è infatti molto distante da Juno.
Bliss Cavendar è pure lei una ragazza in cerca della sua identità. Sua mamma la fa partecipare a degli stupidi concorsi di bellezza insieme alla sua sorellina little miss sunshine. Ma lei sogna di entrare in una squadra femminile di pattinatrici. Non una roba tipo le Winx che danzano sul ghiaccio o cazzate del genere, ma una roba da dure e pure. Uno di quegli sport made in USA un poco sfigati alla Dodgeball dove ci si fa anche del male fisico.

Di Ellen Page cosa dire? È un’autentica eroina indie nonché la dimostrazione di come si possa dare una rappresentazione dei gggiovani d’oggggi lontana anni luce sia dal buonismo degli Amici di Maria, sia dalle prostitute minorenni tossiche allo stato terminale proposte come casi umani dagli speciali di Studio Aperto. Per lei la prova di maturità arriverà quest’estate con il thriller “Inception” di Christopher Nolan, al fianco di Leonardo Di Caprio, Marion Cotillard e Joseph Gordon-Levitt. Inutile dire che è uno dei film che attendo di più nella Storia del Cinema.
Il cast di “Whip It” è prepotentemente femminile ma la pellicola non è comunque di quelle per “sole donne”. Pur lontana anni luce dalla cattiveria tarantiniana, c’è qualcosa qui dentro che ricorda “Grindhouse – A prova di morte” e la rende quindi gradevole assai anche per noi maschietti e non solo per un fatto puramente estetico. Sarà la presenza di Zoe Bell, solitamente controfigura di Uma Thurman poi promossa dal magnanimo Quentin ad attrice vera e propria proprio in “Grindhouse”. Sarà perché queste ragazze non hanno peli sulla lingua e parlano sboccate come uno scaricatore di porto.
Come si fa poi a non amare un film con quell’altra eroina indie che risponde al nome di Juliette Lewis, perfetta nella parte della perfida bad-girl Iron Maven. Nel variegato cast si sono infilati anche la rapper Eve, il giovane cantautore country Landon Pigg e pure la Barrymore si è ritagliata uno spassoso ruolino tutto per sé.
Per chi conosce la Barrymore (viste le sue pellicole e vista la sua collezione di boyfriends indie-rock) era poi lecito attendersi una signora colonna sonora e anche qui non ci ha certo delusi. Tra Ramones, Radiohead, Raveonettes, Jens Lekman e qualche bella tamarrata anni Ottanta, c’è robba giusta per tutti i gusti.
Abbiamo celebrato Ellen Page, abbiamo celebrato la Juliette Lewis, e allora diciamolo: anche Drew Barrymore è a tutti gli effetti un’eroina indie, dotata di un gran talento, forse più che come attrice, come regista e produttrice (le sarò grato in eterno per essere stata una delle principali finanziatrici di “Donnie Darko”). Insomma, la bambina che giocava con E.T. cazzo se ne ha fatta di strada!
(voto 7,5)

Il film, non (ancora) uscito in Italia è disponibile in inglese con sottotitoli in italiano. Lo potete trovare QUI

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