Il vostro sogno è sempre stato quello di produrre un film? Adesso è arrivata la vostra grande occasione, se non proprio di produrlo, almeno di finanziarlo. Grazie al sito Kickstarter è infatti possibile finanziare progetti di varia natura, tra cui anche i film. La pellicola di Veronica Mars o l'ultimo di Zach Braff, Wish I Was Here, hanno contato ad esempio proprio su raccolte fondi organizzate su Kickstarter.
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giovedì 5 marzo 2015
THE DEVIL ON WHEELS, AL VIA LA CAMPAGNA KICKSTARTER
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martedì 15 aprile 2014
LE LETTURE CON CUI SONO CRESCIUTO
Tempo di Top 10.
Ancora?
Ebbene sì.
Ancora?
Ebbene sì.
La “Serie sulla crescita” di Pensieri Cannibali diventa (quasi) adulta e raggiunge il suo quinto capitolo. A questo punto scatta d’obbligo un riassunto dei capitoli precedenti:
Oggi è invece il turno delle 10 letture con cui sono cresciuto. Precisazione: non le più belle, non necessariamente le mie preferite, solo quelle che nel bene o nel male hanno segnato i miei anni infantili e adolescenziali. Dentro ci sono libri, romanzi, ma anche riviste, giornali e giornaletti.
Volete farlo anche voi?
Partecipate a questo giochino/lista sui vostri blog, social network o qui sotto tra i commenti, e nel frattempo beccatevi la mia Top 10.
10. Alessandro Manzoni “I promessi sposi”
Ai tempi del liceo odiavo I promessi sposi, poi crescendo… l’ho odiato ancora di più. È una schifezza scritta male, con personaggi ridicoli, una trama degna di una fiction di Canale 5 e un’insopportabile e onnipresente morale cattolica. Non so se viene insegnato ancora, credo di sì, ma andrebbe bandito da tutte le scuole. E pure da biblioteche e librerie, già che ci siamo. Io sono stato obbligato a leggerlo al liceo, me lo sono risorbito pure all’università, spero che almeno le nuove generazioni se lo possano risparmiare.
A meno che la scena del matrimonio non sia riscritta da George R. R. Martin...
A meno che la scena del matrimonio non sia riscritta da George R. R. Martin...
9. Topolino e Corriere dei Piccoli
L’anti-Disney Cannibal Kid è cresciuto con Topolino?
Ebbene sì. Alle storie del topo più antipatico del mondo, a parte Geronimo Stilton, ho comunque sempre preferito le vicende dedicate ai paperi.
L’altra rivista con cui il piccolo me è cresciuto è il Corriere dei Piccoli, anche noto come Corrierino. Dentro si potevano trovare cose allucinanti come la Pimpa e il Signor Bonaventura. Ma perché diavolo lo leggevo e perché diavolo mi piaceva pure così tanto?
8. Antoine de Saint-Exupéry “Il piccolo principe”
Un’opera letteraria per bambini, forse.
O forse, probabilmente, uno dei libri più profondi mai scritti.
7. Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”
Il romanzo dandy per eccellenza. Un punto fermo nella mia formazione culturale. Troppo chic.
6. Enrico Brizzi “Bastogne”
Il mio primo approccio agli scrittori “cannibali” è stato con questo libro. Mio padre all’epoca aveva un’edicola e, tra i Miti Mondadori usciti che mi potevo leggere a scrocco, c’era l’opera seconda di Enrico Brizzi, che mi lessi quindi ancor prima del suo celebre esordio Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Per quanto anche quest’ultimo abbia segnato la mia adolescenza, Bastogne è Bastogne. Un’Arancia Meccanica ambientato nella Nizza degli anni ’80, con dentro un sacco di sesso, droga, violenza e grande musica del decennio. Per il me quindicenne di allora non poteva esserci niente di più fico. E forse nemmeno per il me di oggi.
5. George Orwell “1984”
Questo è un libro con cui sono cresciuti in tanti. Silvio Berlusconi di certo l’ha letto in maniera attenta, così come gli sceneggiatori del Grande Fratello, l’autrice di Hunger Games e più in generale gli autori del 99% di romanzi, film, serie tv e fumetti distopici/futuristici.
E pure io.
4. Ciak, Duel e Film Tv
Perché ho cominciato a scrivere di cinema?
O, se preferite, chi potete maledire perché Pensieri Cannibali è diventato un sito prevalentemente cinematografico?
Per quanto riguarda la parte più pop e se vogliamo “commerciale”, ma anche per la mania di fare liste e classifiche e per il cercare di rivolgersi a un pubblico più vasto possibile, il mio punto di riferimento è sempre stato Ciak. Per quanto riguarda l’anima più alternativa e se vogliamo “radical-chic”, il modello era invece [duel], diventata oggi duellanti, una rivista che leggevamo in quattro gatti ma che era scritta in maniera di-vi-na. Via di mezzo tra le due correnti è poi il sempre valido Film Tv, pubblicazione nata con la scusa di essere una guida ai programmi tv, ma in realtà soprattutto una rivista di cinema, di grande Cinema.
3. Bret Easton Ellis “American Psycho”
American Psycho mi ha fatto a pezzi. Mai nessun romanzo mi era entrato sotto pelle in una maniera così prepotente e malvagia. Questo romanzo mi ha distrutto, massacrato, mi ha reso più cinico e cattivo.
Ci sono libri che ti fanno diventare una persona migliore. American Psycho non è di sicuro tra quelli.
Ci sono libri che ti fanno diventare una persona migliore. American Psycho non è di sicuro tra quelli.
2. Il Mucchio Selvaggio
Una rivista che è stata un mio riferimento fondamentale assoluto. Sia per la musica consigliata, molto radical-chic e alternativa, sia per lo stile di scrittura. Tra le sue pagine sono poi passate nel corso degli anni grandi penne. Dall’appassionato di musica brit Carlo Villa al politologo Massimo del Papa, dall’electro boy Damir Ivic al tuttologo Luca Castelli, passando per il direttore e factotum Max Stefani. C’era pure un giovane Andrea Scanzi, oggi prezzemolino tv, all’epoca davvero un portento con le parole. Come scriveva lui di calcio, con le sue fissazioni per Rui Costa, Garrincha e Savicevic, non ho letto nessuno mai.
Negli ultimi anni sono successi dei casini, è cambiata la gestione della rivista, alcune ottime firme come Claudia Durastanti sono comunque sempre presenti, però per me Il Mucchio resta un modello esistenziale soprattutto per quanto riguarda i miei anni adolescenziali.
Negli ultimi anni sono successi dei casini, è cambiata la gestione della rivista, alcune ottime firme come Claudia Durastanti sono comunque sempre presenti, però per me Il Mucchio resta un modello esistenziale soprattutto per quanto riguarda i miei anni adolescenziali.
1. J.D.Salinger “Il giovane Holden”
Il giovane Cannibal è cresciuto con Il giovane Holden. Una pietra miliare che ha cambiato per sempre il mio modo di scrivere, e forse anche il mio modo di vedere il mondo.
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domenica 27 gennaio 2013
CANNIBAL KID VS. STEVEN SPIELBERG
"Ti prego Cannibal, ti prego: sii buono!" |
Ma di chi sto parlando?
Di un regista di nicchia: Steven Spielberg.
Ecco la mia esperienza con i suoi film, in attesa della recensione di Lincoln in arrivo nei prossimi giorni…
Firelight (1964)
Il primo lungometraggio di Dawson Leery Steven Spielberg, scritto e diretto quando aveva appena 17 anni e realizzato con un budget modestissimo. Non l’ho visto, ma lì sì che doveva essere coraggioso e sperimentale. Non come nei suoi ultimi scontatissimi film…
Duel (1971)
Geniale. Questo è uno dei rari casi in cui mi sento di definire un film di Spielberg davvero geniale. Dov’è finito adesso, quello spirito avventuroso di filmare? Dove l’hai cacciato, Steven? Eh? Eh? Eh?
Curiosità che gli Spielberg fan (ma esistono ancora?) sapranno già, tutti gli altri magari no: questa pellicola è nata come film per la tv ed è stata successivamente allungata con nuove scene per raggiungere la durata di 90 minuti ed essere proposta anche nei cinema.
Curiosità e cavolate a parte, una regia strepitosa per un film costruito con pochi mezzi ma dalla tensione unica. Bravo giovane Spielberg.
(8/10)
"Aiuto, c'è un camion che mi insegue!" |
"Mo' fermati, che sono la Serena Grandi. Volevo solo fare un po' all'amore..." |
Sugarland Express (1974)
Non l’ho visto. E, ad essere sincero, non ero nemmeno a conoscenza dell’esistenza di questo film. Credo che continuerò la mia vita anche senza vederlo.
Lo squalo (1975)
Grazie a questo film, ogni volta che vado a fare il bagno in mare un brivido mi assale. Anche se sono nel mar ligure e so che è più probabile incontrare E.T. che non vedere una pinna nera avvicinarsi.
(voto 7,5/10)
Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977)
Film visto tanto tempo fa, ne ho un ricordo molto vago. Ciò che rimembro è che mi aspettavo un film stile E.T., invece questa era una cosa diversa. Ai tempi mi aveva abbastanza annoiato e deluso, ma forse dovrei riprenderlo…
(voto 6,5/10)
1941: allarme a Hollywood (1979)
Spielberg alle prese con una pellicola comica?
L’idea mi fa più paura che altro, comunque non l’ho visto.
I predatori dell’arca perduta (1981), Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), Indiana Jones e l’ultima crociata (1989)
Non sono un fan di Indiana Jones. Proprio no. Lo so che tutti voi o quasi là fuori lo venerate, però a me non ha mai detto molto. Riconosco in ogni caso che è una trilogia importante, fondamentale per il genere avventuroso, ma sono sempre stato decisamente immune al fascino del Dottor Jones.
(voto 6+/10 alla trilogia nel complesso)
Da buon anti-Indiana, questo me lo sono risparmiato.
Ma da quel che ho sentito in giro non credo di essermi perso una meraviglia cinematografica…
E.T. - L’extra-terrestre (1982)
Il sommo Capolavoro di Steven Spielberg. Checché se ne dica, questo è stato, è e sarà sempre il suo film più rappresentativo. Nel bene come nel male, Steven Spielberg è questo film.
E la scena delle biciclette che si sollevano in volo è il Cinema. Punto e basta.
(voto 9,5/10)
"Steven? Cosa stai facendo lì dietro al mio culetto?" "Tranquillo, E.T., io sarò sempre qui." "Ohi ohi!" |
Il colore viola (1985)
Ricordo di averlo visto con la scuola. E a me i film che mi obbligavano a vedere stavano già sulle balle a priori. Questo però ricordo che mi era piaciuto. Non il primo film sul razzismo girato da Spielberg, già E.T. in fondo lo era, ma una bella storia raccontata con mano sapiente.
(voto 7/10)
"Questa lettera d'amore di Cannibal a Spielberg è davvero emozionante." "Ma guarda che l'ha scritta per Jessica Chastain." "Ah, ecco spiegate alcune cosette..." |
L’impero del sole (1987)
Pure di questo ne ho solo un vago ricordo lontano. Un ricordo piacevole, visto che è il film che ha lanciato un allora giovanissimissimissimo Christian Bale, destinato più in là (soprattutto grazie ad American Psycho) a diventare uno dei miei attori preferiti.
(voto 6+/10)
Always - Per sempre (1989)
Questo non l’ho mica visto. Oh, Steven, non sei mai stato tra i miei preferiti, quindi non è che sono andato a recuperarmi tutti i tuoi films…
Hook - Capitan Uncino (1991)
Un piccolo cult cannibale. Uno di quei film che non saranno dei capolavori, ma uno di quelli con cui sono cresciuto (o meglio non-cresciuto e rimasto sempre un Peter Pan) e che, se capita, rivedo ancora con grande piacere. Tutta la magia del Cinema per i più piccoli, ma non solo, in una rilettura e continuazione fantasiosa delle avventure di Peter Pan. Sarà anche colpa di questo film se adoro una serie come Once Upon a Time al di là dei suoi effettivi meriti?
(voto 8,5/10)
La prima foto ufficiale del blogger Mr. Ford insieme a suo figlio. In esclusiva solo su Pensieri Cannibali. |
Jurassic Park (1993)
Avevo 11 anni quando è uscito e intorno a questo film si era creato un hype mediatico come non avevo mai visto prima. Tv, riviste e compagni di scuola mi avevano fatto una testa tanta con ‘sto film, che la curiosità di vederlo aveva quindi raggiunto livelli altissimi. Quando finalmente sono riuscito a metterci gli occhi sopra, mi sono ritrovato davanti a un’avventura sì fantastica, sì strabiliante per gli effetti speciali, però visto tutto l’hype mi aspettavo sinceramente qualcosa di più grandioso.
Una delle prime (mezze) delusioni cinematografiche della mia vita. Grazie, Spielberg!
Una delle prime (mezze) delusioni cinematografiche della mia vita. Grazie, Spielberg!
(voto 6,5/10)
"Steven, il tuo cagnolino è meno affettuoso di come lo descrivevi. Non stupirti se poi la prossima volta declino gentilmente il tuo invito a cena..." |
Il mondo perduto - Jurassic Park (1997)
Steven, questo ce lo potevi anche risparmiare.
(voto 5-/10)
Schindler’s List (1993)
Film fiume visto senza pause (credo nemmeno per fare la pipì) durante la Giornata della Memoria di diversi anni fa. Un’esperienza intensa come poche altre, ma in cui non credo avrei la forza di riuscire a immergermi di nuovo. Un film di quelli da conservare nella Memoria, appunto, però non il genere di film da vedere e rivedere. Troppo doloroso. Come Amour.
Per la prima e unica volta ho persino apprezzato un’interpretazione di Liam Neeson (anche se sono convinto che con un altro attore il film sarebbe stato ancora meglio) e la prima ma non unica (l’altra sarà in Strange Days) volta un’interpretazione di Ralph Fiennes.
(voto 8,5/10)
"Che avete da criticare? Mai visto un cappotto rosso? Per di più Dolce & Gabbana mi hanno detto che lo indosso in maniera di-vi-na." |
Amistad (1997)
Celo celo, questo mi manca.
Salvate il soldato Ryan (1998)
Grande la scena dello sbarco in Normandia, in cui molti registi hanno preso attentamente appunti, il resto del film soffre invece di qualche momento di noia. Yaaawn. Come al solito Spielberg ci racconta una storiona bella, di quelle che colpiscono al cuore, e come al solito ce la racconta con qualche eccesso di retorica di troppo. Ottimo film ma, sullo stesso campo di guerra della Seconda Guerra Mondiale, io in quello stesso anno ho apprezzato e amato molto di più La sottile linea rossa di Terrence Malick. E pensare che l’Oscar di miglior film tra i due bellicosi litiganti se l’è portato a casa il modestissimo Shakespeare in Love…
Complimenti all’Academy.
(voto 7,5/10)
A.I. intelligenza artificiale (2001)
Il film che doveva realizzare Stanley Kubrick e che invece rimarrà per sempre tra i suoi progetti incompiuti. A girarlo ci ha pensato allora il suo buon amico Steven Spielberg. Due registi che hanno fatto la storia del cinema (parlo al passato perché uno ci ha lasciati fisicamente, l’altro potrebbe averlo fatto cinematograficamente), ma che più differenti non riesco a immaginare. Uno troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane, ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate. Scusate, è partita una citazione di Bersani (non Pierluigi) in automatico.
Volevo dire che uno è molto cerebrale, l’altro è più nazional-popolare. Due modi diversi di intendere il cinema, entrambi rispettabili, anche se certo la classe e la genialità di Kubrick il caro Spielberg se le può giusto sognare, così come Stanley gli incassi realizzati dai film più celebri di Steven li ha potuti vedere lontani come le astronavi fluttuanti di 2001: Odissea nello spazio.
L’A.I. che aveva in mente Kubrick sarebbe stata quindi tutt’altra roba, quello che invece Spielberg ha tirato fuori è un Pinocchio futuristico, non perfetto a causa di alcune classiche spielbergate e scene evitabili, però anche con varie parti affascinanti e commoventi. Molto. Lo ammetto: se vedo ‘sto film piango come una fontanella. Il finale è una delle cose più strazianti mai create da intelligenza umana e/o artificiale.
(voto 8+/10)
Minority Report (2002)
Il giusto mix di azione, fantascienza e sentimenti. Uno dei migliori film sci-fi degli anni Zero.
(voto 8/10)
"Sposta questo, sposta quell'altro e in un paio di mosse Pensieri Cannibali è sparito dalla rete. Contento, Steven?" |
Prova a prendermi (2002)
Film alieno all’interno della produzione spielberghiana. Un vero E.T. per lui, una commedia per noi. Una pellicola stilosa, brillante, vivace, persino sexy come nessun’altra tra quelle che ho visto firmate dal regista. Scatenato Leonardo DiCaprio, molto meno il solito insopportabile Tom Hanks.
Film super 60s cool.
Film super 60s cool.
(voto 7,5/10)
The Terminal (2004)
È strano questo film. Nella prima parte l’ho detestato, come faccio di solito con i film con Tom Hanks. A sorpresa però nella seconda parte mi sono invece preso bene e mi è persino piaciucchiato. Davvero strano, questo film.
(voto 7/10)
"Mi spiace signore, ma il sito Pensieri Cannibali mi prega di non farla entrare nel nostro paese e soprattutto di non farla recitare in nessun film." |
La guerra dei mondi (2005)
Adoro questo film, forse uno dei più criticati e sottovalutati di Spielberg. Fantascienza vecchio stile, qualche bella scena fracassona, ma anche un rapporto padre-figli classico eppure emozionante. Certo, Dakota Fanning è una bimbominkia odiosa a livelli impressionanti, però nel complesso è un’avventurona super godibile e super spettacolare. L’ultimo Spielberg che ho amato. Era il 2005, non è passato nemmeno troppo tempo. Chissà, magari il rapporto tra noi potrebbe ritornare sereno, in futuro. Anche se la vedo dura…
Le cose potrebbero cambiare se il registone americano tornasse a fare un nuovo film di fantascienza che, da quanto ho capito con questa rapida escursione nel suo cinema, è il genere in cui lo preferisco. Potrebbe capitare presto, con il suo prossimo vociferato progetto Robopocalypse. Anche se il titolo mi spaventa alquanto.
(voto 8/10)
"Ma perché tutti credono che io sia la figlia di Margherita Buy? Solo perché sono nevrotica? Eh? Eh? Solo per questo? Eh? Eh? Eh?" |
Munich (2005)
Questo non l’ho visto. Mea culpa, Steven.
Le avventure di Tintin: Il segreto dell’Unicorno (2011)
Ci ho provato, a vederlo. Dopo 10 minuti ho sventolato bandiera bianca, domandandomi: “Ma cosa diavolo sto guardando?”.
"Steven, ho finalmente scovato Casale Monferrato sulla mappa. Andiamo a dare una bella mano di botte al Cannibale!" |
War Horse (2011)
Questo film l’ho già macellato in abbondanza. Stucchevole e classicheggiante fino all’esasperazione, con momenti ridicoli e un buonismo di fondo esagerato persino per Spielberg. Teribbile.
(voto 0/10)
Steven Spielberg e il cavallo Joey paparazzati in un momento d'intimità durante un recente appuntamento romantico. In esclusiva solo su Pensieri Cannibali. |
Caro Steven, vedi che non ti ho trattato nemmeno troppo male?
Io e te ci rivediamo comunque presto, molto presto, con la recensione di Lincoln…
Io e te ci rivediamo comunque presto, molto presto, con la recensione di Lincoln…
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