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martedì 2 dicembre 2014

MAZE RUNNER - IL LABIRINTO DEI RAGAZZI CASTRATI





Maze Runner - Il labirinto
(USA, Canada, UK 2014)
Titolo originale: The Maze Runner
Regia: Wes Ball
Sceneggiatura: Noah Oppenheim, Grant Pierce Myers, T.S. Nowlin
Tratto dal romanzo: Il labirinto di James Dashner
Cast: Dylan O'Brien, Kaya Scodelario, Will Poulter, Ki Hong Lee, Blake Cooper, Aml Ameen, Thomas Brodie-Sangster, Joe Adler, Patricia Clarkson, Don McManus
Genere: bimbominkia
Se ti piace guarda anche: Cube, The Village, Hunger Games

Ci sono film che secondo me dovrebbero farsi pagare i diritti d'autore ogni volta che vengono scopiazzati presi come fonte d'ispirazione. Ci sono in particolare due pellicole che negli ultimi anni sono state saccheggiate alla grande e a cui la Storia del Cinema non ha forse ancora riconosciuto una reale importanza.
Il primo è Cube - Il cubo, secondo me uno dei film più geniali degli ultimi 20 anni. Non ho detto uno dei più belli. Ricordo anzi che la visione mi ha a tratti infastidito parecchio e persino causato dolore. Dolore fisico. Un film che mi provoca una reazione del genere non riesco a considerarlo bello, non nel senso pieno del termine almeno. Ciò non toglie che Cube sia un film assolutamente grandioso. La pellicola diretta da Vincenzo Natali parte da uno spunto fenomenale: un gruppo di persone che non si conoscono tra loro si ritrovano insieme all'interno di un cubo. Nessuno sa come sia successo o il perché. A partire da quest'idea si sviluppa un thriller-horror fantascientifico inquietante come pochi e capace di generare la saga di Saw - L'enigmista, film che ha commercializzato lo spunto di Cube in maniera accattivante e capace di incassare milioni e milioni di dollari, laddove il film di Natali è rimasto un piccolo cult che negli USA non è manco riuscito a raggiungere 1 milione di $ di incasso. Pure la serie Lost, se vogliamo, parte da uno spunto vagamente alla Cube, con degli individui che finiscono loro malgrado insieme in un posto misterioso per misteriose ragioni.

domenica 17 novembre 2013

AAA STAGISTI PER PENSIERI CANNIBALI CERCASI




Gli stagisti
(USA 2013)
Titolo originale: The Internship
Regia: Shawn Levy
Sceneggiatura: Vince Vaughn, Jared Stern
Cast: Vince Vaughn, Owen Wilson, Aasif Mandvi, Rose Byrne, Josh Brener, Dylan O’Brien, Tiya Sircar, Tobit Raphael, Max Minghella, Jessica Szohr, Josh Gad, Eric André, JoAnna Garcia Swisher, Rob Riggle, Harvey Guillen, B.J. Novak
Genere: precario
Se ti piace guarda anche: Monsters University, La rivincita dei nerds

Ho fatto tante volte lo stagista, nella mia vita.
Una ad esempio è stata quella per il Presidente degli Stati Uniti. Erano gli anni ’90…
Ah no, mi sa che quella volta non ero io.
Comunque, almeno da quelle che sono state le mie esperienze, posso dire che fare lo stagista non è proprio il massimo della vita. Quella dello stagista è infatti una situazione piuttosto degradante, perché:


  • Vieni trattato come l’ultima ruota del carro.
  • Non hai alcun diritto.
  • Ogni giorno potrebbe essere l’ultimo. In azienda, così come anche proprio l’ultimo l’ultimo, considerando come agli stagisti vengano offerti i lavori non solo più umilianti, ma anche più mortalmente pericolosi.
  • Non sei pagato, se non con buoni omaggio per i film al cinema. Ma solo per i film di Moccia.
  • Non sei pagato, e a volte nemmeno con buoni omaggio per i film di Moccia. E questa è la parte più piacevole della tua giornata come stagista.

La condizione dello stagista è stata portata su piccolo schermo in maniera esilarante, quanto tristemente veritiera, da Alessandro Tiberi nella serie tv italiana (sì, ogni tanto anche in Italia si fanno serie tv e non fiction) Boris.



Alessandro Tiberi è la dimostrazione vivente di come si possa passare dalla gavetta come stagista a fare grandi cose. Lui è finito a recitare con Woody Allen, signori e signore.
In che film?
Ah già, To Rome with Love, probabilmente il peggior Woody Allen della storia e al suo fianco c’era Alessandra Mastronardi…
Ok, esempio sbagliato. Alessandro Tiberi è la dimostrazione vivente di come fare lo stagista non porti da nessuna parte.

"Cannibal Kid parla di noi..."
"So' soddisfazioni!"
Visto che di esempi di stagisti vincenti non me ne vengono in mente, non in questo momento, passiamo alla pellicola incentrata su questa povera razza.
Gli stagisti è un film assolutamente prevedibile, che sa di già visto, che segue il copione tipico delle tipiche comedy americane, con tanto di ricerca dell’automiglioramento personale, dello spirito di gruppo e di tutti i valori che fanno Grande il Grande Popolo Americano. A ciò ci aggiungiamo anche qualche scontato, e parecchio abbozzato, risvolto sentimentale con la sempre gradevole alla vista Rose Byrne, e il gioco è fatto. Da questo punto di vista, Gli stagisti non spicca certo. Eppure mi è piaciuto. Perché?

Innanzitutto per la simpatia che provo per la categoria degli stagisti. Scusate, ma io preferisco una pellicola incentrata su degli stagisti piuttosto che una su dei robottoni. Non ci posso fare niente. Sarò razzista io. Al di là di ciò, Gli stagisti è una perfetta commedia nell’epoca della crisi. A livello di risate non è che faccia farne proprio tantissime. Il suo è piuttosto un riso amaro. È una riflessione sul mondo precario e sulla situazione lavorativa di oggi leggera, molto leggera, leggerissima, quanto leggermente efficace.

"Sì, carini i cappellini, però penso che Pensieri Cannibali
possa offrirci di meglio..."
La trama è presto detta. I due protagonisti Owen Wilson e Vince Vaughn, back together dopo lo spassosissimo 2 single a nozze, perdono il loro lavoro da un giorno all’altro, dopo anni di onorata carriera come venditori. Spunto tremendamente attuale e tremendamente tragico che potrebbe essere l’inizio di un dramma, invece dà il via a una comedy, ottimista e ruffiana fin che si vuole, ma che ogni tanto ci vuole.
A questo punto, una volta in mezzo a una strada o quasi, i due decidono di cambiare campo e iscriversi a un’università online, in modo da poter prendere parte a uno stage presso Google. Ok, per due quartanteenni come loro fare uno stage gratuito non sarà magari il massimo della vita, però è il massimo che la vita di oggi può offrire. Cioè, stiamo pur sempre parlando di Google, mica di Pensieri Cannibali.
Le decine e decine di stagisti vengono divisi in vari gruppi e soltanto un gruppo, quello vincitore di una competizione lunga tutta l’estate, verrà assunto a tempo pieno da Google. La trama ricorda quella di Monsters University, che a sua volta ricordava quella de La rivincita dei Nerds, che a sua volta ricordava le sfide olimpioniche, che a loro volta ricordavano forse qualcos’altro…
"Sei sicuro che facciamo bene ad abbandonare Google per andare
a Casale Monferrato a lavorare per Pensieri Cannibali?"
"Certo, come no? Intanto vai avanti tu..."

Da qui in poi è un susseguirsi di sfide tra i vari gruppi di stagisti e di scene come detto piuttosto prevedibili. Non c’è niente di troppo inaspettato. Però i due cazzoni protagonisti fanno troppa simpatia e pure i personaggi minori, un gruppo di nerd e di loser assortiti che sembrano usciti da una puntata del Glee dei primi tempi, per quanto stereotipati, fanno troppa simpatia, soprattutto il promettente Dylan O'Brien di Teen Wolf e The First Time, e allora questi stagisti non faranno morir dal ridere, non brilleranno per originalità o qualità particolarmente elevate, però non puoi non voler loro bene e alla fine ti viene persino voglia di offrirglielo, un lavoro. E allora, se l’esperienza con Google dovesse finire, venite pure qui a Pensieri Cannibali a fare uno stage, cari i miei stagisti. Però vi avverto, non verrete pagati. Se non con buoni omaggio per i film al cinema. Ma solo per i film di Moccia.
(voto 6,5/10)



giovedì 21 marzo 2013

THE FIRST TIME, CHE FILM CARIIIIIIIIIIINO

The First Time
(USA 2012)
Regia: Jon Kasdan
Sceneggiatura: Jon Kasdan
Cast: Dylan O’Brien, Britt Robertson, Victoria Justice, Craig Roberts, Joshua Malina, Christine Taylor, James Freecheville, Halston Sage, Molly C. Quinn, Maggie Elizabeth Jones
Genere: romantico
Se ti piace guarda anche: Prima dell'alba, Adventureland, Il bacio che aspettavo

Cariiiiiiiiiiiino.
The First Time è il classico film che lo guardi e pensi: “Che cariiiiiiiiiiiiino.”

E i due protagonisti insieme sono così cariiiiiiiiiiiiiiiini.
❤❤


Lui è Dylan O’Brien, il personaggio simpa della serie Teen Wolf, quello imbranato che ricorda un po’ Seth Cohen di The O.C. e, guarda caso, è il protagonista di questo The First Time, il secondo film di Jon Kasdan, regista e sceneggiatore che aveva esordito con Il bacio che aspettavo, film con protagonista proprio… Adam Brody, ovvero il Seth Cohen di The O.C., pellicola in cui se non ricordo male era conteso tra Meg Ryan e Kristen Stewart e non so voi ma io preferisco Meg Ryan, che della Stewart non se ne può più, e che Kristen!


Jon Kasdan è il figlio di Lawrence Kasdan, il regista de Il grande freddo, e per di più è pure il fratello di Jake Kasdan, regista di commediole come Orange County (da non confondere con la sopra citata serie The O.C.) e Bad Teacher, nonché produttore di serie tv come Ben & Kate e New Girl. In pratica, Jon Kasdan è un doppio raccomandato e questa è una cosa non troppo cariiiiiiiina, però lui se la cava abbastanza bene, più come sceneggiatore che come regista a dirla tutta, e come autore si è fatto le ossa scrivendo una manciata di episodi di Dawson’s Creek e si vede, visto che questo The First Time è impregnato degli stessi infiniti dialoghi che qualcuno può trovare logorroiiiiiiiici e che io invece trovo tanto cariiiiiiiiiiini.

Lei, la protagonista femminile, è Britt Robertson, che è troppo cariiiiiiiiina, anzi è proprio fiiiiiiiiiiga, e io sono un suo fan da lunga data e per me potrebbe diventare la nuova Jennifer Lawrence e sì l’ho detto: Jennifer Lawrence! Però Britt per ora non è ancora esplosa del tutto. Prima ha fatto la serie Life Unexpected che era veramente troppo ma troppo cariiiiiiina ma ce l’hanno cancellata dopo appena due stagioni, maledetti stronzi poco cariiiiiiiini, e poi era la protagonista di The Secret Circle, la serie con le streghette troppo cariiiiiine che era un po’ una puttanatiiiiiiiina ma non troppo e questa l’hanno cancellata dopo solo una stagione, brutti bastardi siete stati davvero poco cariiiiiiiiini, e ha fatto pure una comparsata in Scream 4 e insomma se questa Britt Robertson azzecca il film giusto, prima o poi fa il botto e diventa la nuova Jennifer Lawrence, ecco l’ho ridetto di nuovo.


Una menzione va poi pure ai personaggi secondari, tra cui spiccano Victroia Victoria Justice che è la protagonista della serie tv Victorious che pare sia troppo cariiiiiiiina ma non l’ho mai viiiiiiiiiiista perché sarà anche cariiiiiiiina ma è una serie per dodiiiiiiicenni, e soprattutto c’è Craig Roberts, quello del miticissiiiiiiiimo Submarine e del video “Here With Me” diretto da Tim Burton e con protagonista femminile Winona Ryder, e qui in The First Time Craig Roberts è l’amico strambo del protagonista e lui più che cariiiiiino è un iiiiiiiidolo.


Occhio anzi orecchio pure alla colonna sonora che ha tutte le canzoncine cariiiiiiine al momento giusto, in particolare questa dei Pains of Being Pure at Heart che è super cariiiiiiiiniiiiiiiissiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiisssssiiiiiiiiiiiiima.



Per quanto rigurda la storia raccontata dal film, è il classico boy meets girl in cui tutto procede come da programma. Lui all’inizio è innamorato di un’altra e lei all’inizio sta insieme a un altro, ma dopo una serata passata insieme i due piccioncini prima si innamorano.


E poi lo fanno.


Insomma non è che dovete aspettarvi una pellicola rivoluzionaria. Se però cercate una commediola romantica piacevole, sullo smielato andante ma con brio, una storia molto sentimentale che però non scade nel facile dramma, un filmetto adolescenziale di quelli che si bevono in un sorso, dissetano e alla fine lasciano con il sorriso sulle labbra, The First Time è la visione giusta per voi.
Un film troppo cariiiiiiiiiiiiiiiiino!
(voto ♡♡♡♡♡♡♡/10)


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