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"Sono un tipo all'antica, io: quindi niente
sesso selvaggio equino fino a dopo il matrimonio, ok?" |
Terminata l’atroce
settimana sanremese, inizia la Oscar Week. Una settimana di programmazione speciale per Pensieri Cannibali, con alcuni recensioni dei film in corsa per l’ambita stutuetta, una speciale Blog War, pronostici, toto-awards e altro…
Apriamo però la settimana in bruttezza, tanto per dare un segno di continuità con l’ultimo Festival di Sanremo, con il peggio film candidato agli Oscar 2012: War Horse, of course...
Se c’è una cosa che non sopporto è chi sfrutta i bambini o gli animali per far provare compassione. Capisco usarli per rimorchiare qualche MILF al parco, però al cinema non si fa.
Steven Spielberg è era uno specialista nei film con protagonisti bambini. Cosa che non significa che facesse film infantili. Sa Sapeva fare pellicole ad altezza di bimbo (odio questa espressione, però rende l’idea) come il suo sommo capolavoro E.T., ma allo stesso tempo sapeva farlo senza parlare ai bambini come se fossero dei ritardati mentali. Per questo, non credo che il vecchio Spielberg abbia mai sfruttato i bambini, ma li abbia usati per raggiungere livelli cinematografici notevoli. E lo dice uno che ha apprezzato anche suoi film che hanno diviso parecchio la critica come A.I. con Haley Joel Osment e La guerra dei mondi con Dakota Fanning.
Ben diverso il discorso per quanto riguarda gli animali, dove lo Spielberg con War Horse raggiunge livelli persino peggiori di questi…
(USA 2011)
Regia: Steven Spielberg
Cast: Cavallo Joey, Jeremy Irvine, Peter Mullan, Emily Watson, David Thewlis, Niels Arestrup, Tom Hiddleston, Benedict Cumberbatch, Celine Buckens, Toby Kebbell, Eddie Marsan, David Kross, Matt Milne, Robert Emms
Genere: equino
Se ti piace guarda anche: Babe, Free Willy, Furia cavallo del West, Luck, Seabiscuit, L’uomo che sussurrava ai cavalli, Mio Mini Pony
Un film su un cavallo?
Già mi sento male. Ancora mi devo riprendere dall’idea malsana di ambientare un’intera serie (
Luck con Dustin Hoffman) nel mondo delle corse dei cavalli, ma ecco che dopo Seabiscuit, Furia cavallo del West, Black Stallion e Il ritorno di Black Stallion, pure Steven Spielberg, uno che ormai non sa più davvero cosa inventarsi per passare il tempo e fare soldi, si mette in sella e decide di diventare l’uomo che sussurrava ai cavalli.
Attenzione però, perché qui ci troviamo di fronte non a un cavallo da trotto, ma a un cavallo da tro…ia?!
Oops. No, scusate. Ho sbagliato traduzione. Pensavo che il titolo del film fosse Whore Horse.
Un cavallo da guerra, quindi, nientepopodimenoche un cavallo da guerra. Mizzega, ma dove le trovi certe idee, Steven, nel Dixan?
Ok, questa battuta è davvero vecchia. Quasi quanto il cinema di Spielberg e i monologhi di Celentano.
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L'amore tra il cavallo Joey e l'attore Jeremy Irvine è proseguito anche
all'infuori del set... Ormai sono una delle coppie più invidiate di Hollywood. |
Avete presente la commedia
In & Out?
All’inizio, quando fanno vedere i filmati-parodia dei classici film da Oscar?
Ecco, War Horse utilizza dall’inizio alla fine tutti quegli espedienti enfatici tipici del classico film da Oscar. E io già al primo minuto mi son frantumato le palle, tanto per dirla in maniera delicata, con tutte queste riprese dall’alto di paesaggi immensi che tanto piacciono allo SfigSpielberg.
Al peggio però non c’è mai fine. Anzi, non siamo che all’inizio!
Subito dopo si passa al primo piano toccante (?) di un ragazzino che invece di stare a guardare dallo spioncino la Edwige Fenech o la Lory Del Santo di turno che fanno la doccia come in un film con Lino Banfi, è lì che si tocca mentre guarda un cavallo. Pervertito d’un pervertito!
Il culmine dell’amore interspecie si raggiunge però solo dopo, con uno scambio di sguardi ultra romantico tra il ragazzetto e il cavallo. E prendetevi una camera! O ancora meglio: prendetevi una stalla.
Steven, starai mica per addentrarti in un nuovo genere che mai hai esplorato fino a ora: quello del porno uomo/cavallo? Già Cicciolina ci aveva provato con discreti risultati, ma da te non me l’aspettavo.
Grande Spielberg che ancora mi sai sorprendere. Certo, se facevi un E.T. 2 ero più contento, per quanto io odi i sequel, ma invece hai lasciato il compito al tuo nuovo figlioletto J.J. Abrams con il suo riuscito Super 8. E tu sei finito a fare i porno con gli animali, che pure alla Ilona Staller riuscivano un po’ meglio. Ebbravo il vecchio sporcaccione!
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Ma cos'ha di speciale questo cavallo che è più conteso di Bella in Twilight? |
La storia d’amicizia (o dovremmo dire d’amore??) tra il ragazzo e il cavallo per quanto è troppo ruffiana per essere vera e i dialoghi (o meglio monologhi, ovviamente) tra i due sono una roba talmente fastidiosa che si finisce per invidiare Gesù Cristo quando è finito in croce.
Ma Joey, il cavallo protagonista, oltre che l’oggetto dell’interesse sentimentale di turno, è anche l’eroe della vicenda. La fattoria e l’intera famiglia del ragazzo sono infatti messe nelle mani, o meglio negli zoccoli, di questo cavallo inespressivo che dovrebbe imparare ad arare la terra, altrimenti so’ cazzi.
A completare il quadro da lacrima facile ci mettiamo dentro pure un padre alcolizzato. Cos’altro manca per rendere il tutto ancora più toccante ed epico? Ma la guerra, naturalmente.
Il film è ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, ovvero la versione noiosa della Seconda Guerra Mondiale, senza scene con eroine tarantiniane che danno fuoco ad Alemanno, pardon ai nazisti.
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Il cavallo Joey in un'espressione felice |
L’idea geniale (chiamiamola così) del film è quella di seguire non le vicende dei personaggi umani, bensì di seguire le avventure e disavventure del cavallo Joey attraverso tutti i suoi passaggi di padrone in padrone. Quindi dal ragazzino piagnone si passa al soldato che lo usa in guerra, poi passa ai tedeschi (che non erano tanto stereotipati nemmeno in Sturmtruppen) e quindi a una ragazzina francese che vive in una cascina insieme al nonno, in un quadro che più strappalacrime non si potrebbe immaginare: la tipa in seguito a un incidente infatti non può più cavalcare. Siete già in lacrime? Riuscite a pensare a qualcosa di più patetico di questo?
Quindi c’è qualche altro passaggio di proprietà che non ricordo, fino al finale che non vi rivelo, ma tanto se siete un attimo svegli già lo sapete come va a finire.
Eddai, che lo sapete…
ATTENZIONE SPOILER
Il primo proprietario, il ragazzino ormai cresciuto, corona finalmente il suo sogno d’amore insieme al suo ritrovato cavallo, i due si sposano e hanno tanti bei bambini interspecie, dei Centauri metà uomo e metà cavallo. Belli di mamma.
Il film non va a finire proprio in questo modo? Nella mia testa sì.
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Il cavallo Joey in un'espressione triste |
L’unica nota positiva sarebbe il cast di umani, che si comporta anche decentemente. Il problema è però che il film non è tanto su di loro, ma è tutto incentrato sul cavallo Joey. È lui il protagonista assoluto.
Avete presente quei film in cui gli animali recitano ai livelli o persino meglio degli animali?
Perfetto, non è questo il caso. Per niente. Perciò, caro Spielberg, almeno i primi piani sul cavallo ce li potevi risparmiare, visto che è del tutto inespressivo. È un po’ lo Steven Seagal dei cavalli! Anzi è la Elisabetta Cavallis dei cavallis.
Quanto al resto della confezione del film, tutto appare finto e stucchevole.
L’odore della guerra non si sente mai. Qui sembra che stiamo dentro un (brutto) film della Disney. Ogni cosa è in ordine, precisa e pulita. Praticamente tutti i soldati sono buoni e amorevoli nei confronti degli animali e pure dei nemici. La guerra non dovrebbe essere sporca, cattiva, violenta? Non esistono i cattivi?
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Il cavallo Joey in un'espressione arrabbiata |
Parentesi colonna sonora.
Il fatto che le scontatissime musiche composte da un imbolsito John Williams, ma più che composte ripescate a caso da uno qualunque dei suoi vecchi lavori, siano state preferite tra le nomination delle migliori soundtrack a quelle spettacolari dei
Chemical Brothers per
Hanna o a quelle di Alex Turner degli Arctic Moneys per
Submarine la dice lunga sull’età media dei membri dell’Academy Awards. Roba che al confronto persino Sanremo fa la figura dello spettacolo innovatore. O quasi.
E a proposito di Chemical Brothers e cavalli, beccatevi la loro spettacolare Horse Power, con cui almeno ci rifacciamo un po’ le orecchie, alla facciazza di quei babbioni dell’Academy e dell’Ariston…
Tanto per non farsi mancare nulla, nel film c’è pure un dialogo tra due soldatini tedeschi offensivo nei confronti delle donne italiane. Così, totalmente gratuito:
“Il cibo in Italia è ottimo.”
“E le donne?”
“Non buone come il cibo.”
“Perché... hanno mangiato troppo?”
Tra i numerosi momenti scult, scultissimi del War Horse spielberghiano, segnalo poi la scena della fugona del cavallo dal campo di guerra, talmente esagerata e inverosimile che manco in un film con Will Smith s’era mai visto osare tanto.
Il limite massimo dell’inverosimile e del patetico si tocca però nel momento in cui un soldato inglese e uno tedesco depongono le armi e uniscono le forze per salvare il povero piccolo mini Pony rimasto intrappolato in un filo spinato. Sì va bene, e magari si sono presi pure una tazza di tè Earl Grey e hanno giocato alle bambole insieme.
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"Vai pure con quel Jeremy Irvine che sarà più giovane e bello, ma ricorda
che senza di me non saresti nessuno, sgualdrino d'un whore horse!" |
Spielberg, altroché Incontri ravvicinati del terzo tipo e Minority Report: il film più di fantascienza della tua intera carriera è questo!
Al peggio però non c’è mai fine, lo dicevo già prima, visto che la scena conclusiva è talmente scontata e smielata che secondo me andrebbe VIETATA alle persone diabetiche. Persino Winnie the Pooh soffrirebbe una crisi.
Tanto per citare Nancy Olson in Viale del tramonto, dopo che ha letto un copione scritto dal protagonista: “È una vera boiata. È un vero intruglio di melensaggine, non c’è che da gettarlo via.”
E War Horse è così: è la pellicola più disgustosamente buonista, paracula, ruffiana mai concepita, girata e ahimé realizzata. Roba da mattatoio del Cinema.
Se non si fosse capito fino ad ora, riassumo dicendo che questo film è la perfetta rappresentazione di tutto ciò che per me un film NON deve essere. Una pellicola che oltre a scadere nel facile pietismo, è pietosa e basta. Mentre tu, Steven, più che da cavallo, sei caduto davvero in basso.
Eppure War Horse è anche un film seriamente candidato. All’Oscar? Purtroppo sì, ma anche al titolo di pellicola più ridicola nella Storia del Cinema.
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"Vooola mio Mini War Horse, vooola, quante avventure tu vivrai!" |
E adesso da buon Kid faccio come i bambini, metto su il broncio, e con te Spielberg non ci gioco più.
(voto 0/10)
Nessun animale è stato maltrattato durante la scrittura di questo post.
Soltanto Steven Spielberg, considerabile dopo questo film non un ex grande regista ma proprio un ex regista e basta, cui ogni tanto ho dato qualche violenta frustata sulla schiena.
Di seguito il trailer ufficiale del film.