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sabato 3 marzo 2018

Election is coming




Breve galleria sulle strategie di comunicazione utilizzate dai partiti e dai candidati per le elezioni italiane 2018 che si tengono domenica 4 marzo.
Nessun giudizio di tipo politico. Anche perché non mi pare che in questa campagna si sia parlato in alcun modo di politica. Sì è parlato anche di Frozen, ma di politica proprio no.


martedì 12 settembre 2017

Di Miss Italia, del fallimento della democrazia e di altre cose





Quando si trova a votare, l'italiano puntualmente sbaglia. Senza entrare dentro spinose questioni politiche nazionali, basta ricordare i recenti trionfi al televoto di Gabbani, Stadio e Il Volo alle ultime edizioni del Festival di Sanremo.

Non è solo l'italiano, è proprio l'essere umano in generale che quando deve votare, sbaglia. Si vedano la Brexit o l'elezione di Trump. L'ultima edizione di Miss Italia né è l'ulteriore conferma. Non ho visto l'intera serata, né tutte le concorrenti. Giusto le tre finaliste.

martedì 19 maggio 2015

#MIA15: AL VIA IL VOTO PER I MACCHIANERA ITALIAN AWARDS 2015





Chi pensa che solo i politici debbano fare campagna elettorale si sbaglia.
Pure chi ha un blogger si deve in qualche modo adeguare. Ogni anno ci sono i #MIA, ovvero i Macchianera Italian Awards, e quindi anche noi blogger dobbiamo autopromuoverci per farci votare. La differenza rispetto ai politici è che io mi sento un pochino a disagio a chiedere il vostro voto. Detto questo...

VOTATE PENSIERI CANNIBALI!

giovedì 21 febbraio 2013

No
(Cile, Francia, USA 2012)
Regia: Pablo Larraín
Cast: Gael García Bernal, Alfred Castro, Antonia Zegers, Néstor Cantillana, Luis Gnecco, Jaime Vadell, Marcial Tagle, Pascal Montero
Genere: elettorale
Se ti piace guarda anche: Good Bye, Lenin!, Tony Manero
Uscita italiana prevista: 18 aprile 2013

No?
Per me è un film da sì.
(voto 7+/10)







Volete saperne qualcosa in più?
No.
Non è che mi rifiuto. No è il titolo del film. Dunque, No, cioè sì ve ne parlo.
No è un film che racconta del referendum del 1988 indetto in Cile su pressione del resto del mondo. Un referendum sulla dittatura di Augusto Pinochet. Se votavi sì, oltre a essere un pirla, significava che appoggiavi e legittimavi la sua dittatura, gradendo che proseguisse ancora. Se votavi no, significava che ti volevi disfare una volta per tutte della dittatura e poter andare a elezioni democratiche.
La campagna per il Sì puntava a bollare come comunista ogni oppositore. Vi ricorda qualcuno, per caso?
La campagna per il No è invece stata affidata con grande coraggio a un pubblicitario innovativo (interpretato dal valido Gael Garcia Bernal), uno che voleva utilizzare un linguaggio nuovo, lontano dalle solite campagne politiche vecchio stampo, tristi e cupe, ma puntando sulla positività e sull’allegria. Senza nemmeno utilizzare Mike Bongiorno come testimonial, ricorrendo però a jingle di stampo pubblicitario come il seguente, che io vedrei bene applicato anche alla situazione politica italiana attuale.

Mi fa male vederlo ogni giorno
Mi da fastidio il suo sorriso gelido
Mi imbarazza la sua letteratura
Mi deprime la sua mini cultura
No no no
Non mi piace, no
Non lo voglio, no

"Che palle, negli anni '80 non avevamo ancora internet, cosa che significa:
No Pensieri Cannibali!
Non mi resta che dormire..."
La pellicola ci getta nel Cile del 1988 in maniera del tutto immersiva. Il regista Pablo Larraín, già autore dell’acclamato Tony Manero, non ha solo voluto una ricostruzione impeccabile del periodo a livello di costumi, pettinature e arredamenti, ma ha anche girato il tutto con telecamere prese in prestito direttamente dagli anni Ottanta e un formato “quadrato”, lontano anni luce da visioni in 16:9, 3D e HD attuali. Un film in tutto e per tutto 80s, senza però canzoni di Cyndi Lauper, Madonna, Duran Duran e nemmeno Smiths e Joy Division. Per quelle potete sempre rivolgervi alla serie tv The Carrie Diaries.

Una storia bella sulla libertà accompagnata da un gusto cinematografico piacevolmente retrò in grado di ricreare alla perfezione il clima del Cile dell’epoca. Sì, anche per chi del Cile dell’epoca non ne sa nulla. Sebbene personalmente io tra i candidati all’Oscar di miglior film straniero preferisca il canadese Rebelle, la nomination agli Oscar è meritata pure per questo No, una pellicola cinematograficamente viva, oltre che un bel modo per ricordarci che il voto è importante. Sempre. Persino durante una dittatura.
E se non sapete ancora per chi votare, adesso mi riferisco alle elezioni italiane non a quelle cilene, potete fare un paio di test online che vi aiuteranno a capire a quale schieramento politico siete più vicini. Uno lo trovate sul sito Voi siete qui, l’altro sul sito di Repubblica.
Dopo questa parentesi politica, torniamo ora a quanto dicevo all'inzio del post.

No?
Per me è un film da sì.
(voto 7+/10)


mercoledì 7 novembre 2012

Four more years

"Altri 4 anni di Pensieri Cannibali?"
"Proprio così, Michelle. E il meglio deve ancora venire..."

"Ho vinto io. In Texas, Alabama, Kansas e tutti gli stati più bigotti, ho vinto io..."

"Ed ecco a voi il nuovo Presidente degli Stati Uniti... Hey, Mitt, ma dove sei finito?

"Contro Romney? Troooppo facile..."

"Meno male che ha vinto Obama, se no mi mettevo a piangere.
E sapete che quando inizio a piangere io, non ce n'è più per nessuno..."

"Come? Ora che Obama ha vinto volete che mi spogli come la Ferillona per la Roma?"

"Tranqui, raga. Se non si spoglia Katy,
mi sacrifico io per la patria."

"Ooooobamatelli!"

"C'è solo un bianco che può battermi nel freestyle, hey.
E si chiama Marshall Mathers, mica Mitt Romney.

"Meno male che questa foto è uscita dopo i risultati. Altrimenti non lo so se vincevo..."

martedì 6 novembre 2012

Candidato Kinder sorpresa

6 novembre 2012.
Cosa succede, il 6 novembre 2012, ovvero oggi?
Ci sono le elezioni.
Quali elezioni?
Le primarie del PD? Le primarie del PDL?
Ma no, di quelle frega giusto ai diretti interessati. Le elezioni in questione sono nientepopodimeno che le presidenziali americane. Oh yes.
Democratici contro Repubblicani.
Barack Obama contro Mitt Romney.
Il Bene contro il Male.
Non sarà stato il salvatore della patria o del mondo intero, però Obama ha rappresentato un netto passo in avanti rispetto alla disastrosa amministrazione dell'American Idiot Bush, ha portato a casa una storica riforma sanitaria che Romney non vede l’ora di cancellare e insomma, sapete già da che parte sto io. La stessa parte della girl Lena Dunham.



La politica però è un argomento noioso e quindi evitiamo di addentrarci troppo in queste questioni. E allora parliamo di cinema. Se sabato abbiamo discusso di Game Change, sulla corsa alle passate elezioni di Obama contro McCain e Sarah Palin, spazio oggi a una campagna comedy (almeno nelle intenzioni degli autori), con un altro film firmato sempre da Jay Roach.

"Cannibal, da quando collabori con Mr. Ford le visite al tuo blog sono crollate!"
Candidato a sorpresa
(USA 2012)
Titolo originale: The Campaign
Regia: Jay Roach
Cast: Will Ferrell, Zach Galifianakis, Jason Sudeikis, Dylan McDermott, Sarah Baker, Katherine LaNasa, Dan Aykroyd, John Lithgow, Brian Cox, Karen Maruyama, Grant Goodman, Kya Haywood, Josh Lawson
Genere: satira politica
Se ti piace guarda anche: Veep, Il dittatore, Parto col folle

Nonostante il titolo, non è che ci siano grosse sorprese, in questo Candidato a sorpresa.
Si tratta di una commedia che scorre via piacevole e regala anche qualche sorriso. Non è che ci si rotoli per terra dalle risate, però qualche frecciata fa centro. Se la parte comedy non funziona alla grandissima, però si salva ancora, a convincere meno è la parte politica.
Fare satira politica l’è ‘na bruta bestia. Non è facile, per niente. Qui da noi, era facile quando c’era Berlusconi al centro dell’arena. Con l’austerità del governo Monti, anche la nostra satira è entrata in crisi, in epoca di recessione. Facile ironizzare sulle mille (dis)avventure del Berluska, meno trovare spunti sugli altri. Anche perché il governo Monti è fatto di tecnici, nemmeno di politici, quindi come si fa a fare satira politica su dei tecnici?
Quando la satira è approdata al cinema, poi, abbiamo avuto di recente risultati disastrosi. Tanto per dire un film qualunque, dico solo l’inguardabile Qualunquemente di Antonio Albanese.

"Con questa foto puntiamo a conquistare il pubblico di cinofili.
Dite che Pensieri Cannibali è un blog per cinefili? Sicuri sicuri?"
Per quanto riguarda la satira americana, qui entriamo in un territorio locale minato le cui dinamiche non sono del tutto comprensibili a uno sguardo “straniero”. La serie comedy della HBO Veep, incentrata sulla vita di un’immaginaria vice presidentessa degli Stati Uniti stile Sarah Palin, ad esempio, subito subito non risulta molto divertente. Una volta che si è entrati nei suoi meccanismi, però, comincia a far davvero ridere.
Con questo film le risate fornite da Will Ferrell e Zach Galifianakis sono invece poche dall'inizio alla fine, ma a non convincere è soprattutto una certa timidezza della pellicola nel voler davvero pigiare sull’acceleratore del politically incorrect. Una cosa capitata di recente anche al comunque più riuscito Il dittatore con Sacha Baron Cohen: entrambi i film partono bene, sembrano davvero intenzionati ad attaccare il sistema politico americano e poi alla fine si tirano indietro e non danno il colpo di grazia.

Candidato a sorpresa purtroppo non sorprende. È una visione piacevole e carina, ma un film di satira politica, di vera satira politica, non può e non deve essere piacevole e carino. Deve essere scomodo, urtante e urticante. Come sapeva essere Daniele Luttazzi nei suoi interventi migliori. Quando gli permettevano di andare in tv, almeno.
Un aspetto comunque interessante del film è che in questa campagna non c’è un buono e un cattivo. Se ci si poteva aspettare un candidato democratico integro e dai forti valori morali contrapposto al solito repubblicano malefico. Le cose non sono così. Anzi, è quasi il contrario.

"Ma secondo te Renzi batterà Berlusconi alle primarie del PDL?"
"Guarda che il primo è in quelle del PD e il secondo non si candida più."
"Certo, certo..."
Will Ferrell è il candidato democratico senza scrupoli che farebbe di tutto per vincere, campagne contro l’avversario costruite su menzogne comprese: ad esempio, accusa il povero Galifianakis di essere in combutta con al-Qaeda, mossa che qualche repubblicano aveva cercato di fare nella passata campagna elettorale contro Obama. La caratteristica principale del democratico Will Ferrell è però la sua passione per le donne e il sesso, che lo portano a essere una versione estrema di Bill Clinton, o anche una versione soft di Silvio Berlusconi.
All’altro angolo del ring, in questa campagna elettorale per conquistare un posto nel governo americano, troviamo l’improbabile repubblicano Zach Galifianakis, un tipo ingenuo e bonaccione piazzato in maniera strategica da due miliardari senza scrupoli interpretati da Dan “Ghostbuster” Aykroyd e John “Trinity” Lithgow. Ma man mano che la campagna entrerà nel vivo, anche Galifianakis scoprirà il suo lato oscuro…
Tra i due, non c’è quindi un buono in senso assoluto. Perché nella politica reale, un buono in senso assoluto è davvero difficile da trovare. Peccato che nel film alla fine non ci sia nemmeno un cattivo in senso assoluto e quindi la critica al sistema mossa dalla pellicola risulta essere un bagno nell’acqua di rose.
Per concludere questo dibattito più cinematografico che politico, Candidato a sorpresa è un film carino. Peccato solo che Hello Kitty o i Barbapapà possono essere carini. La satira politica deve essere spietata.
(voto 6-/10)


sabato 3 novembre 2012

Sarah che due Palin

Se vi dico film tv, vi potrebbe venire in mente la rivista settimanale FilmTv, ma non è questo il caso.
Potrebbero anche venirvi in mente gli sceneggiatini prodotti da Rai o Mediaset, e non è nemmeno questo il caso.
Dietro la produzione di questo film tv vi è infatti HBO. E scusate se è poco. E il cast è capeggiato da Julianne Moore, Ed Harris e Woody Harrelson. E scusate sempre se è poco. In più, ha vinto 5 awards agli Emmy Awards 2012. Scusate di nuovo. Capite quindi che rispetto ai filmini tv nostrani è un cambiamento. Un Game Change. Questo è il titolo del film tv trasmesso ieri sera da Rai 3 di cui vi parlerò oggi.

Game Change
(film tv, USA 2012)
Rete americana: HBO
Regia: Jay Roach
Cast: Julianne Moore, Ed Harris, Woody Harrelson, Sarah Paulson, Ron Livingston, Peter MacNicol, Brian D’arcy James, Melissa Farman
Genere: elettorale
Se ti piace guarda anche: Veep, Political Animals, Boss

Game Change è incentrato sulle elezioni del 2008. Sì, quelle che hanno fatto diventare Barack Obama il primo presidente di colore nella storia degli Stati Uniti. Una grande storia per un film. Ma non è questa la storia qui narrata. Durante quell’elezione, c’è infatti stata un’altra grande vicenda, umana e mediatica, ancor più che politica.

"Pronto Sarah, ti andrebbe di comparire in
American Horror Story? Saresti perfetta..."
John McCain, stimato repubblicano ed eroe di guerra americano, era un candidato deboluccio contro Obama che finiva sulle copertine delle riviste di tutto il mondo, Obama che teneva discorsi storici a Berlino, Obama superstar, Obama rock’n’roll. A rendersene conto è stato lui stesso in primis, così come il suo staff. Cosa fare allora per cercare di battere Obama, quando tutti i sondaggi lo davano sotto di parecchi punti?
Se il motto di Obama era Change, la campagna presidenziale di McCain aveva bisogno di un Game Change. Di un candidato alla vicepresidenza in grado di stravolgere tutto. Dove cercarlo, se non su Google e su YouTube? È così che lo staff di McCain ha scovato una governatrice tosta, una donna col fucile, una madre di 5 figli in cui gran parte dell’elettorato femminile poteva riconoscersi. Oh yes, proprio lei: Sarah Palin. Sbucata fuori dal nulla, o da un posto ancor peggiore del nulla: l’Alaska.

Sarah Palin è la grande protagonista della storia qui narrata. Sembra la concorrente di una puntata del programma di Mtv Made, solo che il compito in questo caso è leggermente più impegnativo del solito. Non si tratta di voler diventare una rockstar oppure una cheerleader o una roba del genere. Qui si tratta di diventare vice presidente degli Stati Uniti d’America, in appena un paio di mesi. Sarà all’altezza una che all'infuori dell'Alaska non ha la minima idea di cosa ci sia di tale gravoso compito?
Tra gaffe e crisi personali, la risposta è no, però ci sarà da ridere. La figura della Palin ha ispirato anche la spassosa comedy Veep, sempre targata HBO, che vi consiglio di recuperare. In Game Change la vicenda è invece vista sotto una luce maggiormente drama, ma comunque due risate ce le facciamo pure qua.

"Non sei per nulla divertente!"
A vestire letteralmente i panni della Palin c’è una Julianne Moore impressionante per doti mimetiche. La sua interpretazione è grandiosa e c’è solo da inchinarsi al suo cospetto. A livello personale, io però preferisco le interprezioni in cui l’attore non si nasconde dietro un’imitazione totale. Come quella di Ed Harris che, pur essendo pure lui parecchio somigliante a John McCain, risulta sempre riconoscibile. Il migliore del cast per quanto mi riguarda è però il come sempre immenso Woody Harrelson. Anche lui interpreta un personaggio realmente esistente, Steve Schmidt, l’uomo dietro la campagna elettorale di McCain, e pure lui gli somiglia parecchio, però essendo un personaggio meno noto, Harrelson è anche meno vincolato da un'interpretazione di “imitazione”. Con un trittico di attori del genere, risulta azzeccata allora la scelta di usare per i “rivali” Barack Obama e il suo vice Joe Biden immagini di repertorio, anche perché se no avrebbero dovuto trovare degli attori all’altezza dei tre repubblicani (per fiction) e non sarebbe stato facile.

Alla regia c’è Jay Roach, già regista di Austin Powers e del primo Mi presenti i tuoi? che negli ultimi tempi sembra aver virato pesantemente verso la politica, considerato anche come il suo ultimo film sia la comedy Candidato a sorpresa, uscito da poco nei cinema italiani e a breve recensito pure qui. Un regista non fenomenale che però fa il suo discreto lavoro e che è riuscito a realizzare un film tv che ha poco o nulla da invidiare a un film non tv.
Curiosità da segnalare: la sceneggiatura, tratta dall’omonimo libro scritto dai giornalisti John Heilemann e Mark Halperin, è stata scritta da Danny Strong, il nerd Jonathan di Buffy visto poi anche in Una mamma per amica e Mad Men, che dimostra di essere un grande anche come sceneggiatore.


"Beh,  non lamentiamoci: 'sta volta Cannibal le ha sparate meno grosse del solito..."
Se vi interessano i dietro le quinte della politica americana e se volete prepararvi in maniera adeguata alle nuove elezioni ormai imminenti (gli ammericani voteranno il 6 novembre), questa è la visione ideale. Ma lo è anche se di politica ve ne frega ben poco e volete semplicemente godervi una storia avvincente su un personaggio suo malgrado perfetto specchio dei tempi in cui viviamo. Sarah Palin, politica molto limitata, ma donna dalle molteplici sfaccettature e risorse. Chi l’avrebbe detto, al solo guardare la spassosa parodia fatta da Tina Fey al Saturday Night Live?

Grazie per aver letto questo post e che Dio benedica i Pensieri Uniti Cannibali!
(voto 7+/10)


domenica 15 maggio 2011

Votate Berlusconi

Per fermarlo ci hanno provato in tutti i modi: processi mediatici, alleanze nazionali e complotti internazionali, scandali sessuali (presunti, eh), toghe rosse (ma che colpa ne hanno se tifano per i Red Devils?)…
Eppure niente sembra aver funzionato, finora. E allora io provo con la tecnica della psicologia inversa.

In queste elezioni amministrative andate (dico andate perché nella mia città non si vota) e votate Silvio Berlusconi, votate il Pdl o come cazzo si chiama adesso, votate il Bunga Bunga partyto, votate la Moratti, votate Lettieri, votate tutta questa bella gente, perché tanto in Italia va tutto bene così: i giovani hanno tutti un lavoro (per circa 10 minuti e a paga zero, però ce l’hanno), l’economia è in ripresa, il digitale terrestre ci regala mille e più canali di fantastico intrattenimento, viviamo nel belpaese dei Balocchi dove tutto è legale e tutto è con-cesso. Quindi recatevi alle urne e votate, anche più di una volta se potete tanto chissenefrega delle regole, e votate Berlusconi.

Poi me lo fate anche un altro favore? Avete presente quel burrone profondo? Esatto, proprio quello. Ecco dirigetevi verso di esso, chiudete gli occhi e continuate a camminare, non fermatevi mi raccomando.
Fino a quando?
Fino a quando non sentirete più


NIENTE



martedì 16 novembre 2010

Nightmare before Christmas

14 dicembre: Senato e Camera votano rispettivamente per la fiducia e la sfiducia al Governo.
Lo stesso giorno la Corte Costituizionale si esprime riguardo alla legittimità della legge sul legittimo impedimento.

Babbo Natale, quest'anno come regalo non ti chiedo Katy Perry come al solito. Ti chiedo solo che per una maledetta volta le cose vadano nel verso giusto, in Parlamento e in Corte. Grazie.

martedì 30 marzo 2010

Elezioni

L’Italia si è espressa. Dopo un lungo e appassionante testa a testa, andato avanti per ore, nel profondo della notte è giunto infine il risultato definitivo tanto atteso: Emma Marrone ha vinto l’edizione 2010 di Amici. Emma, prodotta in laboratorio dalla De Filippi& Co. (dove Co. sta per Costanzo) è stata creata prendendo la voce della vincitrice della scorsa edizione ma donandole un corpo più grazioso e accattivante. Anche perché la Alessandra Amoroso, diciamolo pure, è davvero inguardabile. Il premio della critica è invece andato a un certo Pierdavide Carone, un ragazzo chiaramente con qualche rotella fuori posto che qualcuno altrettanto pazzo ha paragonato a Rino Gaetano. Ricordo come Pierdavide sia anche l’autore del brano vincitore di Sanremo cantato da Valerio Scanu. C’è ancora qualcuno che sostiene paragonarlo a Rino Gaetano, adesso?
Il dato da tenere sott’occhio è però l’affluenza di voti. Sono stati numerosi, ma va rilevato come la maggior parte degli Italiani non abbia votato nel corso della finale del programma, forse perché distratto da altre elezioni tenutesi nel corso della domenica/lunedì.

In queste elezioni minori, il dato da rilevare è come PdL/Lega abbiano preso circa 9milioni di voti, su scala nazionale. Che sono tanti, tantissimi. Però su 44milioni di Italiani chiamati alle urne, significa che c’è un bacino di ben 35 milioni di persone che, ipoteticamente, potrebbero non essere del tutto in sintonia con l’attuale Governo. Solo, manca un leader che li spinga a votare e che raggruppi tendenze tutte d’opposizione, ma tutte in contrasto tra loro. Dal PD dovrebbero poi sparire i personaggi fuori dal tempo. D’Alema, per esempio. Ma lo volete accompagnare alla porta con un gentile calcio nel culo o volete perdere le elezioni per tutto il prossimo secolo? E non sarebbe ora di abbandonare le derive centriste, moderate e democristiane visto che l’elettorato di sinistra evidentemente non gradisce un PD(L) versione 2?
E non sarebbe anche arrivato il momento di rifondare la sinistra sulle basi del Popolo Viola, Grillo, Di Pietro, Nichi Vendola, di quanto di buono emerso da “Rai per una notte”? Insomma, da chi cerca una reale alternativa all’attuale Governo e non se ne sta zitto & buono ad incassare passivamente come hanno fatto Franceschini e Bersani. Gente talmente priva di carisma che io non chiamerei nemmeno per guidare una riunione condominiale.

Change? Siamo Italiani. Odiamo il cambiamento. E poi perché cambiare quando le cose vanno male? Meglio essere prudenti, sai mai che le cose vadano ancora peggio. Perché le cose possono andare peggio, vero?
In questo caso la risposta è: yes, we can!

lunedì 13 ottobre 2008

W.

Il presidente del consiglio Berlusconi oggi ha dichiarato: “La Storia dirà che George W. Bush è stato un grande, grandissimo presidente degli Stati Uniti.” Sconcerto tra i presenti. Lo stesso W. non era sicuro se la frase fosse una battuta del piccolo e simpatico (si fa per dire) giullare italiano o uno scherzo di cattivo gusto. Ha ripensato brevemente agli ultimi otto anni (i peggiori nella storia degli Stati Uniti?) e poi ha sorriso, pensando tra sè e sè: “Umorismo italiano, lo adoro!”
Immediata, in ogni caso, la replica della Storia: “Se un giorno dovessi mai dire una cazzata del genere, vi prego gente: sparatemi!”

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