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giovedì 30 agosto 2018

Ritorno al bosco dei 100 film





Tristi per il rientro in città e la fine delle vacanze?
Ecco allora per voi una notizia che vi peggiorerà ulteriormente l'umore: è tornata la rubrica sulle uscite cinematografiche settimanali condotta da me, e ce n'è già per mettersi a piangere, e pure dal mio blogger rivale Mr. James Ford, e qui la tragedia è completa.
Per cercare di migliorare la qualità di questa rubrica, ma non è assolutamente detto che ci riesca, l'ospite che abbiamo invitato questa settimana a banchettare insieme a noi, e soprattutto a disquisire sui film in arrivo nelle sale italiane, è Luca “Karda” Cardarelli, l'autore del sempre valido (anche se mai quanto Pensieri Cannibali LOL) blog Cuore di celluloide.
Via ai commenti!


Mission: Impossible – Fallout
"Realizzare una rubrica più scema di questa? Sarebbe una Mission: Impossible persino per me."

domenica 1 ottobre 2017

Fatta la legge, trovato L'inganno






A quanto pare l'inganno è riuscito. Il mio.
Lunedì avevo chiesto a voi, magnifici lettori di Pensieri Cannibali, di decidere quale fosse la vera recensione di Pensieri Cannibali de L'inganno, il nuovo film di Sofia Coppola, e in pochi c'avete preso.

Ecco i risultati del sondaggio:

lunedì 25 settembre 2017

L'inganno della cadrega





Soltanto una di queste recensioni de L'inganno, il nuovo film di Sofia Coppola, è quella vera. Riuscite a capire qual è, e quali invece sono solo un inganno?
Leggetele e poi partecipate al sondaggio presente a fondo post. ⬇⬇⬇


L'inganno
Titolo originale: The Beguiled
Regia: Sofia Coppola
Cast: Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Oona Laurence, Angourie Rice, Addison Riecke, Emma Howard

lunedì 26 settembre 2016

The Neon Demon, il film più... ATTENZIONE SPOILER cannibale dell'anno





The Neon Demon
(USA, Danimarca, Francia 2016)
Regia: Nicolas Winding Refn
Sceneggiatura: Nicolas Winding Refn, Mary Laws, Polly Stenham
Cast: Elle Fanning, Karl Glusman, Jena Malone, Bella Heathcote, Abbey Lee, Keanu Reeves, Christina Hendricks, Desmond Harrington
Genere: cannibalesco
Se ti piace guarda anche: Mulholland Drive, Suspiria, Showgirls

In esclusiva per Pensieri Cannibali, ecco le reazioni VIP ad alcuni commenti della stampa internazionale più fashion su The Neon Demon, l'ultimo controverso film di Nicolas Winding Refn con protagonista Elle Fanning nei panni di una giovane aspirante modella appena approdata in quel di Los Angeles.



mercoledì 8 giugno 2016

The Movie Demon





Questa settimana nei cinema italiani potrebbe avvenire un piccolo miracolo.
Il mio blogger-nemesi Mr. James Ford viene bandito da ogni sala nazionale, e mondiale?
No, quello sarebbe un grande miracolo. Il piccolo miracolo a cui mi riferisco è il fatto che per una volta le pellicole in uscita non mi fanno schifo e, anzi, mi vanno venire voglia di vederle. Tutte, a parte una. Scoprite quali dovrebbero meritare e quale invece no qua sotto.

The Neon Demon
"Ford, demone del cinema, smettila di dire buddhanateeeeee!"

lunedì 15 febbraio 2016

Breaking Red - La vera storia di Dalton Trumbo





L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo
(USA 2015)
Titolo originale: Trumbo
Regia: Jay Roach
Sceneggiatura: John McNamara
Ispirato alla biografia: Trumbo di Bruce Alexander Cook
Cast: Bryan Cranston, Diane Lane, Elle Fanning, Louis C.K., Michael Stuhlbarg, John Goodman, Helen Mirren, Alan Tudyk, Roger Bart, Sean Bridgers, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Dean O'Gorman, Christian Berkel
Genere: comunista
Se ti piace guarda anche: Saving Mr. Banks, Il ladro di orchidee, Argo

Dalton Trumbo era uno degli sceneggiatori più richiesti e di successo di Hollywood. Tutti volevano lavorare con lui. Era un po' come Aaron Sorkin oggi, solo con meno parole e con uno uno stile più commerciale. Dalton Trumbo era uno degli sceneggiatori più richiesti e di successo di Hollywood, fino a che venne accusato di essere... comunista.

mercoledì 10 settembre 2014

MALDEFICENT





Maleficent
(USA, UK 2014)
Regia: Robert Stromberg
Sceneggiatura: Linda Woolverton
Ispirato a: La bella addormentata nel bosco
Cast: Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley, Imelda Staunton, Juno Temple, Lesley Manville, Sam Riley, Brenton Thwaites, Hannah New, Isobelle Molloy, Ella Purnell
Genere: fiaba finto alternativa
Se ti piace guarda anche: La bella e la bestia, Frozen, Biancaneve, Shrek, Il grande e potente Oz

C’era una volta, tanto tempo fa, un blogger cinematografico odiato da tutti. Maldeficent Kid era il suo nome.
Perché era tanto detestato?
Forse perché osava parlare male di film che al resto del popolo del web erano piaciuti molto, come Avatar o Mary Poppins o Gravity o Forrest Gump, mentre invece elogiava pellicole altrove parecchio detestate come Under the Skin o Cattivi vicini. Ma certo che se non ridete con Cattivi vicini, ve lo meritate proprio, Alberto Sordi!
Maldeficent Kid non aveva peli sulla lingua e diceva sempre ciò che pensava, anche se a volte questo poteva renderlo antipatico o impopolare. C’era in particolare un pensiero che non condivideva con il resto del mondo e riguardava Angelina Jolie. Anche altre star considerate sex-symbol mondiali come Jennifer Lopez erano da lui detestate. Però se quella chiappona di J. Lo fosse passata dalle sue parti, due colpi magari glieli avrebbe anche dati. Ma ad Angelina Jolie proprio no.
Angelina Jolie per tutto il mondo era una figa stellare, mentre per Maldeficent Kid era un mostro. Un mostro terrificante. Altroché sex-symbol.

"Fuck you, Maldeficent Kid!"

Quando girò Maleficent nel ruolo della protagonista Malefica, Angelina Jolie era di suo già così terrificante che i truccatori non doverono fare molto. Niente make-up, niente effetti speciali. Angelina Jolie era al naturale.

"Ma quanto sono sexy?"

Per Maldeficent Kid era quindi un mistero capire come una tale spaventosa creatura venisse invece considerata tanto splendida da milioni, forse da miliardi di persone. Non riusciva nemmeno a immaginare cosa fosse passato nella testa di Brad Pitt per mollare quella fregna gigantesca di Jennifer Aniston, lei...


Per mettersi con lei...

"Ma che davero?"

...fino addirittura a sposarla in un castello della Francia, la tenuta da fiaba della celebre coppia.


Un’altra cosa che non riusciva a comprendere è come in molti considerassero Angelina Jolie un’ottima attrice. Il reale valore artistico della Jolie era per Maldeficent Kid inferiore a quello di Alessia Merz, “attrice” italiana che agli inizi di carriera le venne preferita durante i casting di quel filmone di Jolly Blu. Poco tempo dopo quella clamorosa disfatta, la Jolie venne premiata con un generosissimo premio Oscar.
Un premio Oscar dato a una cui giusto qualche mese prima era stata preferita la Merz, vi rendete conto?

"Sono un'attrice migliore di te, Angelina. Fattene una ragione."

Maldeficent Kid non riusciva a capacitarsi di ciò, così come non riusciva a comprendere tutta la sua enorme popolarità e le lodi nei suoi confronti in film come il noiosissimo Changeling di Clint Eastwood o il successo mondiale Maleficent.Come poteva una favoletta modesta, scontata e già stravista e strasentita come quella aver fatto incassi tanto strabilianti, negli USA così come in Italia e un po’ ovunque nel globo?
Qualche mese prima, un film fiabesco e all’apparenza simile sempre prodotto dalla Disney come Frozen aveva fatto ancora meglio, ma in quel caso, per quanto fosse un prodotto dall’impianto piuttosto tradizionale, si trattava di una visione irresistibile arricchita da personaggi davvero accattivanti. Una pellicola divertente e commovente in grado di sciogliere il cuore persino di Maldeficent Kid. Maleficent invece gli ha ricordato piuttosto lo spento La bella e la bestia in versione francese di appena pochi mesi prima.
L’unico merito che può essere attribuito al film, oltre al brano “Once Upon a Dream” interpretato da Lana Del Rey sui titoli di coda, è quello di mostrare, soprattutto al pubblico più piccolo, che in una storia ci sono sempre almeno due lati, due modi differenti di raccontarla. La fiaba de La bella addormentata nel bosco, che già aveva sempre fatto addormentare Maldeficent Kid, può essere vista da un punto di vista differente. Può essere raccontata dando spazio anche alla cattiva, ma poi nemmeno troppo, Malefica e non solo all’odiosa e sempre sorridente Aurora, resa un po’ più sopportabile dall’adorabile Elle Fanning.
"Oh, povera. E' finita in coma guardando questo entusiasmante film, chissà perché?"

La particolarità di questo film non è però niente di particolare nell’anno 2014, a oltre una decina di anni dall’arrivo di Shrek, che già mostrava il mondo delle fiabe dal punto di vista di un cattivone. Questa Maleficent sembra poi la copia sbiadita di Regina della serie tv Once Upon a Time. Se a ciò aggiungiamo il fatto che, al di là del fatto di presentare come protagonista una che in teoria è una villain, si tratta di una classica pellicola Disney vecchio stampo, con tanto di gag infantili che non fanno ridere, tutto il successo ottenuto davvero non si spiega. Così come Maldeficent Kid non condivide i giudizi positivi, anche da parte di chi non ha apprezzato particolarmente il film, nei confronti dell’interpretazione della Jolie. Sì, Maldeficent Kid ammette che un pochino inquietante l’ha trovata in questo ruolo, ma solo perché i suoi zigomi sporgenti da zombie anoressica gli hanno fatto una gran paura. Molto più delle corna, messe in testa forse dalla produzione del film, o forse dal neo maritino Brad Pitt, chissà?
Per il resto, nonostante il suo nome, Maldeficent Kid non è riuscito a immedesimarsi per niente nella (finta) cattiva Maleficent, una che vive nella brughiera insieme a dei mostriciattoli che paiono un incrocio tra gli amichetti di Noah e le creature innominabili di The Village. Tutta colpa dei pregiudizi che nutriva nei confronti della Jolie?
Può essere. Eppure Maldeficent Kid era già in passato riuscito a sconfiggere i pregiudizi e ad apprezzare ad esempio un film come Saving Mr. Banks, altra produzione della Disney con un altro attore da lui parecchio odiato come Tom Hanks. In quel caso aveva ammesso che si trattava di una pellicola di buon livello, mentre qui siamo di fronte a una favoletta banale raccontata da un’onnipresente e fastidiosa voce fuori campo che si lascia anche seguire, ma solo tra uno sbadiglio e l’altro. Alla faccia del titolo, di Maleficent c’è poi ben poco e il buonismo la fa da padrone.

"Ma statte zitt, Maldeficent Kid, che ti è piaciuto Colpa delle stelle..."

Questo per quanto riguarda il film. Volete invece sapere com’è finita la storia di Maldeficent Kid?
L’odiato blogger pubblicò sul suo sito Pensieri Malefici la recensione/stroncatura di Maleficent e venne brutalmente criticato dagli spettatori entusiasti della pellicola e da tutti i fan di Angelina Jolie, che spedirono Maldeficent Kid in esilio nella brughiera insieme all'altrettanto ripudiata Jennifer Aniston. Cosa di cui non si lamentò troppo. Nel frattempo, Angelina Jolie insieme a Brad Pitt e ai loro 1000 figli festeggiarono nel loro splendido castello francese la cacciata del nemico blogger. E vissero per sempre felici e contenti.
(voto 4,5/10)

venerdì 2 novembre 2012

Francis Ford Scoppola

"Voglio del sangue, non un Twix!"
Twixt
(USA 2011)
Regia: Francis Ford Coppola
Cast: Val Kilmer, Bruce Dern, Elle Fanning, Ben Chaplin, Joanne Whalley, David Paymer, Anthony Fusco, Alden Ehrenreich, Don Novello, Ryan Simpkins
Genere: American gothic
Se ti piace guarda anche: Il seme della follia, 1408, Drag Me to Hell

Twixt è un nuovo film sui vampiri con Elle Fanning, la sorellina di Dakota Fanning che ha un ruolo, seppur marginale, nella saga di Twilight. E allora pensi che questa pellicola possa nascere sulla scia della saga creata dalla mente malata di Stephenie Meyer. Poi leggi il nome del regista: Francis Ford Coppola.
WTF?
Retro marcia.
Il pensiero va adesso a capolavori come Apocalypse Now e Il Padrino, robe entrate nella storia del cinema, mica robertpattinsonate. Le aspettative a questo punto si fanno un tantinello elevate. Pure troppo. È meglio abbassarle subito, perché Twixt non è all’altezza di simili capolavori. Nemmeno può competere con il Dracula firmato dallo stesso Coppola negli anni ’90, nonostante la materia trattata.

"Elle, se reciti la parte della vampira come Kristen Stewart, ti gonfio la faccia
fino a fartela diventare come quella di Val Kilmer!"
Twixt trattasi di un Coppola chiaramente minore. Minore ma non figlio di un Dio minore come lo Scorsese di Hugo Cabret o Tim Burton degli ultimi film, precisiamo. Un Coppola in via sperimentale, come del resto lo è stato un po’ in tutta la sua carriera, sempre alla ricerca di una sfida nuova e differente da quanto fatto in precedenza. Un Coppola più moderno, alle prese con la tematica teen vampiresca che oggi tanto va di moda?
Sì e no.
Perché Twixt è una pellicola visivamente moderna, parzialmente girata in digitale, con un occhio, ma solo uno, teso alle nuove tendenze, grazie a un gioco nei colori di tipo fumettistico da qualche parte tra 300 e Sucker Punch, eppure il suo spirito guarda al passato. Alle storie gotiche. Ad Edgar Allan Poe, persino presente in prima persona tramite il volto di Ben Chaplin. Gotico di recente tornato (suo malgrado) alla ribalta con altre due pellicole, The Woman in Black con Daniel “Harry Potter” Radcliffe e The Raven con John “nuovo Nicolas Cage” Cusack, due delle visioni peggiori dell’annata, con cui Twixt per fortuna ha ben poco cui spartire, atmosfere a parte.
"Ma non è vero che mi sono gonfiato, ho solo
messo su quei 2 o 3 chili... Avrò mangiato troppi Twix?"
La presenza della vampira teen con l’apparecchio per i denti Elle Fanning e degli altri pallidi emo kids c’è, ma risulta decisamente marginale e sullo sfondo. Come se Coppola avesse voluto dire ai suoi produttori: vi sforno una pellicola che piacerà ai giovinastri emo ah yeah, e poi invece li avesse ingannati, relegandoli a un ruolo persino troppo sacrificato. Quando invece quello dei personaggi ggiovani è un punto che, sotto lo sguardo del “vecchio” Coppola, sarebbe stato molto interessante sviluppare.

Il Ford non James bensì Francis Coppola ha preferito allora concentrare tutte le sue attenzioni sul vero, unico e solo grande protagonista della vicenda: Hall Baltimore, uno scrittore di romanzi stregoneschi, una sorta di Stephen King di serie B, in tour in una cittadina misteriosa per promuovere il suo ultimo e non di gran successo libro. A interpretarlo troviamo un Val Kilmer ingrassatissimo, anche lui con una carriera allo sbando e alla ricerca del grande rilancio in stile Mickey Rourke con The Wrestler. Obiettivo solo sfiorato ma non centrato in pieno, perché se Kilmer qui risulta parecchio calato nella parte e offre una delle sue migliori interpretazioni di sempre, allo stesso tempo non riesce a convincere fino in fondo. Cosa che d’altra parte non ha mai fatto, a parte Top Gun. È pur sempre Val Kilmer, mica Al Padrino…

"Azz, se il mio ultimo libro sta avendo meno successo di quello di Cannibal
non è proprio un bel segno..."
La pellicola regala atmosfere dark affascinanti e splendidamente curate da un Coppola in buon spolvero e la storia è molto classica, quanto intrigante: il suddetto Hall Baltimore si imbatte nel caso misterioso di una ragazzina morta impalata come una vampira, dietro cui si nascondono altri misteriosi misteri di bambini morti, e la sua stessa figlia è morta in misteriose circostanze poco misterioso tempo prima. Hall decide così di scrivere un nuovo libro insieme allo sceriffo, un tipo stralunato quanto tutti gli altri personaggi della cittadina. A tratti la pellicola sembra aprirsi a momenti visionari e inquietanti, senza però riuscire a raggiungere livelli lynchiani. Hall Baltimore/Val Kilmer si muove in bilico tra fiction e realtà quasi come Sam Neill ne Il seme della follia di John Carpenter, ma quello che manca al film è una vera evoluzione nella storia e nei personaggi.
Il finale, in particolare, per quanto ironico e beffardo, appare buttato via in maniera troppo veloce, per un film che dura appena un’oretta e venti, meno della metà dei grandi capolavori del passato del Coppola. Un Coppola come detto minore, anche a livello di minutaggio, eppure comunque vivo, sperimentale, inquieto. Twixt sarà anche una delle sue pellicole meno riuscite e compiute, però almeno a tratti riesce ad affascinare e il protagonista, l’appesantito Kilmer, fa parecchia simpatia. Un esperimento curioso, destinato al fallimento, a cui comunque voler bene. Le vie del grande cinema passano pure di qui, per strade minori ma non minorate.
(voto 7-/10)


lunedì 23 aprile 2012

Scarlett Zoohansson

La mia vita è uno zoo
(USA 2011)
Titolo originale: We Bought a Zoo
Regia: Cameron Crowe
Cast: Matt Damon, Scarlett Johansson, Thomas Haden Church, Colin Ford, Maggie Elizabeth Jones, Elle Fanning, John Michael Higgins, Patrick Fugit, Angus MacFayden, Carla Gallo, Stephanie Szostak, Desi Lydic, Dustin Ybarra
Genere: zoofilo
Se ti piace guarda anche: Paradiso amaro, Ragazzi miei, Il signore dello zoo, I ragazzi dello zoo di Berlino
Uscita italiana prevista: 8 giugno 2012



"Lo so, finire dietro le sbarre per aver messo
le foto di Scarlett nuda online è un vero scandalo!"
I registi sono dei gran sadici. Qualcuno ha detto Lars Von Trier?
Alcuni registi sono sadici soprattutto con Matt Damon e le sue mogli. Era già successo in Contagion di Steven Soderbergh, con la dolce Gwyneth Paltrow stecchita dopo appena una manciata di minuti (yeah!), e ora in We Bought a Zoo la sua nuova mogliettina manco la fanno vedere perché è già deceduta prima dell’inizio della pellicola.
Niente virus letali, questa volta, ma un pericolo ancora maggiore: un film con gli animali! E in uno zoo, per giunta!
O-MIO-DIO
Cameron Crowe, che mi combini?

Cameron Crowe è era il regista più rock’n’roll in circolazione e mi fa un film per famiglie?
Cameron Crowe, quello che da ragazzo faceva il giornalista per Rolling Stone. Quello che ha scritto il cult anni ’80 Fuori di testa. Quello della Seattle grunge di Singles - L’amore è un gioco. Quello del John Cusack con lo stereo di Non per soldi… ma per amore. Quello del Tom Cruise che fa il Tom Cruise ancora più del solito in Jerry Maguire. Quello di Vanilla Sky ed Elizabethtown. Quello, soprattutto, di Almost Famous.
E mi fa un film per famiglie? Un film per famiglie con bambini e animali e un sacco di animali e un sacco di bambini e un sacco di famiglie e un sacco di mamme morte e un sacco di bambini che fanno le boccacce???

"Adesso, Scarlett, non mi resta che mostrarti la mia collezione di farfalle..."
Un evento del genere ti fa capire che il rock è proprio morto. Stecchito. Stecchino. Schettino.
Rock is deader than dead.
Non c’è più nessuno, oggi, di veramente rock’n’roll.
Mi viene in mente solo Courtney Love. Di recente ha accusato su Twitter Dave Grohl di averle molestato la sua giovane figliuola Frances Bean Cobain. Sia Dave che Frances Bean hanno smentito la notizia, o meglio il delirio personale della all you need is Love, e la figlia ha persino dichiarato che Twitter dovrebbe bandirla perché sta troppo fuori.
Ed è vero. È troppo fuori ed è troppo rock’n’roll.
Courtney Love un film per famiglie non lo farebbe mai. Lei nemmeno la sua famiglia la vuole.
Cameron Crowe invece mi è caduto proprio lì, a fare un film sui buoni sentimenti. Non c’è più religione e non c’è più rock’n’roll.

"Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate!"

Chiudiamo così il capitolo We Bought a Zoo, che in Italia uscirà a giugno con il bel (?) titolo La mia vita è uno zoo?
No, perché comunque il filmuccio tanto caruccio alla fine si lascia vedere. Le inquadrature degli animali e dei tramonti fanno tanto Spielberg War Horse-era, però la storiella alla fine riesce a creare un certo coinvolgimento emotivo. Con qualche lungaggine di troppo, con qualche eccesso di melensaggine bleah di troppo, ma tutto sommato si fa vedere.
È pur sempre un cazzo di film per famiglie, eppure un minimo di tocco Crowe (non Russell) si fa sentire. Ad esempio nella colonna sonora, curata da Jonsi alias il cantante dei Sigur Ros.
Sigur Ros che sono appena tornati con un nuovo album, e com’è?
Bah, ne riparleremo.
Comunque qui il Jonsi ha creato un bel tappeto sonoro, dolce ma non troppo smielato. Emozionante ma non paraculo. Insomma, ha fatto un gran bel lavoro che lascia addosso un ricordo piacevole del film, al di là dei meriti non eccelsi della pellicola stessa.
Poi, quando partono le note di “Hoppipolla” o un altro dei pezzi suoi e/o dei Sigur, è difficile non rimanere intrappolati dentro la gabbia dello zoo messo in scena da Cameron Crowe.


E pure Matt Damon finisce per essere almost convincente.
Insomma, Matt Damon è un bravo attore e tutto, però non mi entusiasma. L’ho già detto che mi sembra un Leonardo DiCaprio di serie B? Sì, probabilmente l’ho già detto in qualche vecchio post.

E poi c'è un bel cast di contorno, composto dal simpatico cazzaro Thomas Haden Church, da Patrick "Almost Famous but never really famous" Fugit e da una perennemente sorridente Elle Fanning (che a 14 anni sia già stata presa da una paresi facciale berlusconiana?). In più c'è pure questo tizio qui sotto, Dustin Ybarra. Già solo per i suoi capelli, la sua faccia e le sue sopracciglia, io un film comico da protagonista assoluto glielo affiderei sulla fiducia.


"Mi hanno offerto un film dove non mi spoglio? Son scemi?"
E soprattutto c’è Scarlett Johansson. Scarlett Johansson che in una scena fa i versi alle tigri…
Detta così, può sembrare una cosa sexy, ma in realtà non lo è. Scarlett Johansson in un film in cui non si mostra nuda, è uno spreco. Non le fanno mostrare un centimetro di pelle. Sembra la versione amish di Scarlett Johansson. Immaginate: è come avere Messi e farlo giocare a basket. O avere Adele e farle suonare l’armonica. O avere Madre Teresa e farle fare un film porno…
Ok, quest’ultimo esempio forse era un tantino troppo politically uncorrect!
Ma in fondo meglio così. Il film sarà anche per famiglie, ciò però non significa che anche il mio post lo sia.
Io comunque, in una pellicola come questa, come protagonista femminile avrei senza dubbio preso Zoo Deschanel.
(battuta terribile, lo so lo so e lo so)

"Ah ah ah, che ridere!"

Pensavo ci sarei andato giù più pesante, con questo film. Pensavo a un Killing Zoo. Però non ce la faccio a voler del male a una pellicola firmata da Cameron Crowe. Per quanto il ragazzo, diciamo ormai ex ragazzo,potrebbe fare molto meglio di così, se solo si applicasse di più.
Nel suo genere, We Bought a Zoo funziona quindi piuttosto bene. Peccato solo appartenga al genere sbagliato: il genere di film per famiglie, con tanti animali, tanti bambini e zero tette e culi di Scarlett Johansson.
(voto 6/10)

mercoledì 14 settembre 2011

Superenalotto

Super 8
(USA 2011)
Regia: J.J. Abrams
Cast: Joel Courtney, Riley Griffiths, Elle Fanning, Kyle Chandler, Ryan Lee, Gabriel Basso, Zach Mills, Ron Eldard, David Gallagher, AJ Michalka, Bruce Greenwood, Greg Grunberg
Genere: fantaspielberg
Se ti piace guarda anche: E.T., Stand by me, I Goonies, Explorers, Dawson’s Creek

Trama semiseria
J.J. Abrams decide di guadagnarsi il titolo di nuovo Steven Spielberg a tutti gli effetti e gira la storia di un gruppo di ragazzini di periferia che decide di girare una pellicola per presentarla a un film festival. Vi ricorda forse la trama di Dawson’s Creek? E J.J. riuscirà a diventare il nuovo Spielberg o sarà piuttosto il nuovo Dawson Leery?


Recensione cannibale
Non credete a chi vi dirà che Super 8 è solo uno sterile rimescolamento dei film spielberghiani anni ’80. O meglio, credeteci perché è una cosa molta vera, però allo stesso tempo a chi ve lo dirà rivolgetegli anche uno sguardo torvo, perché in fondo è sì un rimescolamento, però tutt’altro che sterile e anzi realizzato con notevole personalità.
Super 8 contiene tutta la magia fanciullesca del Cinema ed è il film che Dawson Leery di Dawson’s Creek avrebbe sempre voluto girare e invece nelle varie stagioni della serie si diletta solo con remake sfigati di Blair Witch Project, un orripilante horror con mostri marini, un soporifero documentario-intervista su un vecchio regista fallito, oppure in una pellicola teen sdolcinata basata sulla sua virginale storiella con Joey Potter. Va ricordato che Abrams è stato creatore, prima di Lost, Alias, Fringe etc., anche dell’adolescenziale Felicity, una serie che seguiva in qualche modo la scia sentimental-adolescenziale proprio di Dawson’s Creek e, considerando come il modello di riferimento di Dawson fosse proprio Steven Spielberg, l’incontro tra i due mondi si fa sempre più del terzo tipo.
AAAAAAAAAHHH
Ma allora è vero: J.J. è il nuovo Dawson!

E a proposito del re Mida di Hollywood, a produrre Super 8 vi è lo stesso Steven Spielberg, uno che nelle sue ultime produzioni quella magia fanciullesca sembrava averla dimenticata e ora la ritrova qui grazie a un film scritto e diretto dal suo possibile erede. Dimenticate quindi Falling Skies e la sua sci-fi buonista anni ‘90, perché qui si fa un tuffo alla fine dei 70s, per la precisione con una vicenda ambientata nella Summer of 1979 (non quella del '69 cantata da Bryan Adams), con la vicenda di un gruppo di ragazzetti in età prepuberale che sta realizzando un film amatoriale in Super 8 (oh, mica c’erano le digitali e le videocamere sul telefonino), con in cabina di regia un ragazzo grassottello in cui potrebbero essere presenti molti echi autobiografici dello stesso J.J. Abrams.
Per far fare il salto di qualità alla produzione e dare maggiore varietà a un cast esclusivamente maschile, l’aspirante giovane regista ingaggia una ragazza, Elle Fanning: già ottima in Somewhere di Sofia Coppola e che qui si conferma alla grande. Inoltre è la sorellina di Dakota Fanning, attrice non a caso parecchio spielberghiana de La guerra dei mondi e della serie tv Taken, tanto per sottolineare come l’universo di riferimento sia sempre questo.
Della Fanning jr. finiranno per innamorarsi sia il regista cicciobomba che il suo migliore amico, per un triangolo amoroso che ricorda da vicino proprio Dawson, Pacey e Joey di Dawson’s Creek. E insomma si ritorna sempre lì.
Altri punti di riferimento sono poi le storie fanciullesche degli ’80 tipo Goonies, E.T., Explorers e Stand by me, cosa che significa: goduria allo stato puro! La genuinità dell’omaggio a questo tipo di pellicole si denota nella splendida atmosfera perfettamente ricostruita (quasi ai livelli di Donnie Darko, e ho detto quasi) nella scelta dei dettagli e anche nella cura dei personaggi minori, come il divertente fattone ironicamente interpretato da David Gallagher (il bimbominkia della famiglia Camden di Settimo Cielo, quella che cacciava l'altro figlio di casa perché si era fatto una canna!) o il ragazzino fissato con le esplosioni. Personaggi-minori spassosi che rendono il tutto ancora più mitico, proprio come aaaah (sospiro nostalgico) nelle pellicole anni Ottanta, mentre spesso nei film odierni si tende a dare poca importanza a questi elementi solo in apparenza di secondaria importanza.
A completare il cast c’è Kyle Chandler dell’ottima serie tv Friday Night Lights, alle prese con il ruolo da tipico padre duro vecchio stampo ma in fondo buono che tanto gli riesce bene, la gnoccola di turno AJ Michalka (sorella della strappona protagonista di Hellcats) più una serie di bambinetti, quelli con lo sguardo sempre rivolto verso l'alto, che sanno il fatto loro.

Non contento dei mille e uno riferimenti, J.J. Abrams cita un pochino pure se stesso, visto che in una scena spettacolosa il giovane protagonista vaga tra le macerie di un incidente di treno come Jack nella puntata pilota di Lost tra le macerie dell’815 dell’Oceanic.
E insomma, Super 8 è un super film concepito da chi tra la fine dei ’70 e gli anni ’80 e in un certo tipo di cinema ci ha lasciato il cuore. Proprio come Steven Spielberg. Proprio come J.J. Abrams. Proprio come Dawson Leery. E, guardiamo in faccia la realtà, proprio come noi.
(voto super 8/10)

mercoledì 3 agosto 2011

Twilight Coppola

Vampiri, streghe, misteri assortiti.
Non ci troviamo in un episodio delle saghe di Twilight, True Blood o The Vampire Diaries, ma nel nuovo film di Francis Ford Coppola. Sì, proprio lui.
Prima di gridare all’orrore, l’orrore, gustatevi il nient’affatto scontato trailer.
Mi sa che ne vedremo delle belle in questo Twixt

venerdì 7 gennaio 2011

I miei film dell'anno 2010 - n. 17 Somewhere

Somewhere
(USA)
Regia: Sofia Coppola
Cast: Stephen Dorff, Elle Fanning, Chris Pontius, Michelle Monaghan, Laura Chiatti, Giorgia Surina, Simona Ventura, Nino Frassica, Valeria Marini
Genere: la dura vita di un divo hollywoodiano
Se ti piace guarda anche: Lost in translation, Il giardino delle vergini suicide, Marie Antoinette, The kids are all right, Tra le nuvole, A single man

Trama semiseria
La vita fa schifo anche se sei Johnny Marco, uno dei più idolatrati idoli di Hollywood. Sì, sei ricco, sei famoso, ti scopi tutte le fighe che vuoi, ricevi Telegatti (vabbè, questa non è poi una gran cosa), però puoi comunque essere depresso e tutto può sembrarti senza senso. Certo, nel mondo ci sono persone che, poverine, stanno peggio di lui, però se Sofia Coppola ci chiede di dispiacerci per un personaggio del genere, allora facciamo lo sforzo.
E comunque non avrei mai pensato di inserire in una mia lista di film dell'anno una pellicola con Simona Ventura, Nino Frassica e Valeriona Marini, ma -hey- evviva le sorprese!

Pregi: subito subito mentre lo guardi hai come l’impressione che non succeda un granché, eppure a giorni di distanza ti rimane dentro, tra le cose da ricordare con piacere dell’ultima annata cinematografica
Difetti: è vero, in questo film non succede nulla. Ma in fondo chissenefrega

Attore cult: Stephen Dorff, perfetto nella parte dell’attore apatico
Scena cult: Stephen Dorff e la figlia Elle Fanning in piscina, forse il momento cinematografico più bello degli ultimi 12 mesi
Canzone cult: “I’ll try anything once” degli Strokes nella sopracitata sequenza

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