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sabato 14 febbraio 2015

SANREMO 2015, LA SERATA DEI GIOVANI #CREDETECI





Yo raga, ci siete. Siete carichi?
Sanremooo, fatti sentireee!
Say: "OOOH OOOH!"

Ho detto Say: "OOH OOH!"


C'è nessuno?
Ok, come non detto. Volevo animare un attimo la situazione, ma qui mi sa che è necessario un centro rianimazione.
Fatto sta che questa è la serata dei giovani, visto che conosceremo il vincitore nella categoria Nuove Proposte. Non siete eccitati?
E allora Sanremo voglio sentirti gridare!
Say: "OOOOOH OOOOOOH!"

"Cannibal, se continui a urlare come un Kekko Silvestre,
questo sai già dove potertelo infilare..."

Ok, ci rinuncio.
Iniziamo con il commento alla quarta e per fortuna penultima puntata del Festival di Sanremo 2015.
Si parte con le semifinali tra i semicantanti, o meglio tra i semigiovani.

venerdì 13 febbraio 2015

SANREMO 2015, IL MEGLIO... COME NON DETTO, IL PEGGIO DELLA 3A SERATA






Ieri dicevo che Rocco Tanica era il vero vincitore morale del Sanremo 2015. Mi spiace per lui, ma dopo la serata di ieri il Festival ha trovato un nuovo vincitore. Anzi, una nuova vincitrice. Anzi, una nuova doppia vincitrice: Emma Marrone in versione gemelle di Shining.


Ecco cos'altro ha offerto la terza puntata di questo entusiasmant... hey, ma che sto scrivendo?
Ecco cos'altro ha offerto la terza puntata di questo solito modesto Sanremino.

giovedì 12 febbraio 2015

SANREMO 2015, LA SECONDA SERATA - CHE NOIA, CHE BARBA






La seconda serata di Sanremo 2015 è stata all'insegna della barba. Quella dei "super" ospiti, la vincitrice dell'Eurovision Song Contest (l'unica competizione musicale più kitsch del Festival) Conchita Wurst e l'idolo delle casalinghe disperate italiane Biagio Antonacci, e quella che è cresciuta a noi poveri spettatori a un certo punto. Diciamo dall'apparizione del "comico" di Colorado Angelo Pintus in poi.
Non dico che la prima serata sia stata elettrizzante, però se non altro tra polemiche, trash e un ritmo discreto, almeno per gli standard sanremesi, gli occhi erano rimasti aperti fino alla fine. Ieri invece è stata davvero dura. Ieri è stato davvero un mortorio. Sarà che sono stati citati tutti i morti degli ultimi 12 mesi solari. Sarà che i cantanti sul palco sembravano ancora più morti dei morti. O sarà che quest'edizione di Carlo Conti alla seconda serata ha già rotto quanto quella di Fabio Fazio al secondo anno di fila.
E anche questo monologo ha rotto. Già i monologhi dopo un po' stufano se li fanno quelli bravi, figuriamoci se a farli sono Cannibal Kid o Angelo Pintus.

Ecco  allora il resoconto della seconda puntata del Festival 2015. Sperando di riuscire a renderla un pochino più divertente di quanto effettivamente è stata, ma non sarà un'impresa facile.

mercoledì 11 febbraio 2015

IL FESTIVAL DI SANNERO





Carlo Conti è il primo presentatore di colore nella Storia del Festival di Sanremo.
Okay, ho iniziato il mio commento al Festival da una riga e ho già tirato fuori una battuta per niente politically correct e che per giunta non fa per niente ridere, proprio come quelle di Alessandro Siani. Allora ritiro tutto e ricomincio.

Carlo Conti è il nuovo conduttore del Festival di Sanremo.
Il successo di Carlo Conti non l'ho mai capito. Non è particolarmente simpatico. Non è particolarmente bravo a condurre. Non è dotato di un gran carisma o di una forte personalità. È una versione ancora più anonima di un Fabrizio Frizzi. Non si segnala in alcun modo, se non per la sua costante tintarella che lo fa sembrare uscito da uno spot contro i tumori della pelle. E lo sa sembrare anche la versione opposta di Michael Jackson, laddove lui era passato dall'essere nero a bianco, Conti ha compiuto il percorso contrario.
Carlo Conti è quindi perfettamente in linea con il nuovo Presidente della Repubblica. È un presentatore democristiano: va bene a tutti perché non da' fastidio a nessuno.


Dopo questa non doverosa introduzione sul conduttore, ci tocca parlare del Festival.

giovedì 20 settembre 2012

O mia bruta Madunina

Benvenuti al Nord
(Italia 2012)
Regia: Luca Miniero
Cast: Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini, Nando Paone, Giacomo Rizzo, Paolo Rossi, Ippolita Baldini, Francesco Brandi
Genere: guerra di secessione
Se ti piace guarda anche: Benvenuti al Sud, Giù al Nord, Zelig (il programma tv)

“Testina, facciamo il sequel di Benvenuti al Sud, lo ambientiamo nella Gran Milan e il cash è garantito. Taaac.”
Reazione del produttore nordico di Benvenuti al Sud dopo il successo del film.

“Miiinnghia, il seguito di Benvenuti al Sud lo facciamo all’estero, su in quel posto vicino al Polo Nord. Le risate son garantite, uè uè.”
Reazione del produttore terr… ehm, meridionale di Benvenuti al Sud dopo il successo del film.

Tanto perché ci troviamo di fronte a un film costruito UNICAMENTE sugli stereotipi, partiamo pure noi in fase di recensione così, super stereotipati. Ma proseguiamo oltre.

"Come attore faccio pena, ma almeno mi consolo con il Milan,
che sta facendo una grande stagione. No, eh?"
Benvenuti al Nord non è un film. Siamo seri. Questo non è cinema. È un’unione (infelice) di gag di impronta per lo più televisiva messe insieme alla buona. Alcune fanno anche ridere, per carità, però il cinema è un’altra cosa.
Benvenuti al Nord come operazione di marketing è invece un’operazione perfettamente riuscita. Unisce l’efficienza economica del Nord, con la volontà di capitalizzare il successo del primo episodio nella maniera più efficace possibile, e la simpatia caciarona del Sud, aggiungendo una buona dose di spira tanto sentimento e di anime e core alla fredda cassoeula milanese.
Il film (?) sembra realizzato in serie come fosse uscito da una catena di montaggio, visto che ripete passo a passo trama e battute del primo capitolo, peraltro di suo già “copiato”, pardon fotocopiato dal francese Giù al Nord. I francesi, nonostante il successo di quella superhit, non hanno però pensato a replicarlo. Stupidi francesi. E allora ci abbiamo pensato noi, con quello che a oggi si sta rivelando il maggior incasso del box-office italiano del 2012. Sì, anche più di The Avengers, dei film d'animazione e di tutti gli altri blockbusteroni americani.
Dicevamo che il film, anzi l’operazione di marketing, è persino esagerata nel voler essere riuscita a tutti i costi. Pure con i sentimentalismi e gli ammiccamenti al grande pubblico, eccedendo davvero troppo con il volemose bene e presentando un finale da diabete immediato pure per i non diabetici. Se già l’happy ending del primo era da cartolina, con questo hanno fatto persino nevicare, manco ci trovassimo in uno spot natalizio è Natale a Natale si può fare di piùùùùù, è Natale a Natale si può dare di piùùùùù, è Natale a Natale puoi andare a dar via il cùùùùù!

"Il blog Pensieri Cannibali? E' 'na fetecchia, ecco cos'è!"
A proposito di pubblicità, o di réclame come la chiamano a Milan, più che cinema questo è uno spottone. Alle Poste Italiane, che per quanto pseudo criticate ne escono più simpatiche o comunque più umane. Sarà che sono notoriamente antipatiche, le Poste Italiane, e quindi a farle uscire meglio non ci va molto. Così come ci sono le Fiat e altri spottoni e momenti di product placement assolutamente gratuiti. Gratuiti per lo spettatore, certo non gratuiti per i produttori che con essi ci hanno finanziato la pellicola. Ma al di là dei numerosi prodotti pubblicizzati, è proprio la pellicola a ricalcare lo stile degli spot. Quando passerà in tv, la regia di questo film sarà indistinguibile da quella delle réclame che passeranno. Può darsi che apparirà persino più vecchia, degli spot, visto che prima del suo passaggio televisivo ne passerà ancora un po’, di tempo.
Se visivamente e cinematograficamente la pellicola (?) adotta uno stile pubblicitario, la comicità (?) presentata è di stampo televisivo. Più precisamente, di stampo Zelig. Claudio Bisio come attore è meno credibile di L. Ron Hubbard come santone di una religione, Alessandro Siani magari farebbe anche ridere ma continuo a non capire quello che dice. E la Finocchiaro no. Semplicemente la Finocchiaro è improponibile. Il peggio è quando fa la vecchina milanese, in una serie di sketch che sarebbero indigesti già se proposti all’interno di uno show di cabaret, figuriamoci dentro a un film. O presunto tale.

"Cannibal, sei licenziato!"
L’unica trovata di Benvenuti al Nord è dunque quella di prendere il primo capitolo e “tradurlo” in salsa milanese. Questa volta è Siani che viene su nella capitale lumbarda e deve cercare di adattarsi agli infernali ritmi lavorativi locali, mentre il Bisio si trova alle prese con un matrimonio in crisi e una crisi di mezza età alla American Beauty. Vabbuò, diciamo alla Italian Biuti. Per cercare di variare la formula un pochino, ma proprio un pochino pochino pochino, gli sceneggiatoroni, che si sono impegnati davvero tanto ma proprio tanto tanto tanto, hanno aggiunto anche un Paolo Rossi (no, non il calciatore, bensì il "comico") in versione megadirettore galattico delle Poste Italiane che appare come un mix letale tra Marchionne e Brunetta… sì, l’orrore fatto persona.
In più una colonna sonora penosa e parecchio sanremese che ci propone Dolcenera, Amanda Lear, Davide Van Des Sfroos, musica elettronica finto ggiovane e, sui titoli di coda, un bel (?) videoclippone di Emma Marrone che vomita sulle ceneri di Nel blu dipinto di blu. Tanto per non farci mancare il markettone conclusivo e pseudo musicale.



"Sapete cosa? Mi sono appena ricordata di non saper suonare la chitarra...
E sapete cos'altro? Mi scappa la cacca."
Criticato il criticabile, mi allineo allo smielatissimo happy ending del film-spottone e chiudo con qualche parola positiva: non sarà cinema, proprio no, però qualche scena fa ridere, dopo tutto con gli stereotipi su Nord e Sud è sempre facile andare a segno, e tutto sommato può costituire un’alternativa più che valida rispetto a una serata davanti a Zelig. Il fatto che questa mega marketta pubblicitaria sia il film più visto al cinema, non in tv sottolineo al cinema, dell’annata nostrana è però davvero inquietante.
Benvenuti in Italia.
(voto 4,5/10)

venerdì 17 febbraio 2012

Sanremo 2012: Abbasso l'Italia nel mondo

Non avete visto Sanremo? Peggio per voi, vi siete persi chicche come questa!
Visto che ieri ho fatto lo sforzo di evitare le parolacce nel mio post sanremese, oggi razione doppia:
cazzo, figa, culi, tette, elisatette, vagina, Belen
L’italia ieri si è fermata a interrogarsi su un quesito di vitale importanza.
“Riusciremo a uscire dalla recessione?”
No, il quesito non è questo stupidi!, bensì: “Belen indossava le mutandine o no?”
La risposta è sì. Purtroppo sì. Le aveva.
Aveva una specie di mutanda invisibile che si preannuncia già l’oggetto cult della bella stagione.

Clicca sull'immagine per vedere meglio la vagina mutandina di Belen.
Questa sera è la sera dedicata alla grande (?) musica italiana, con un sacco di duetti e ospiti all’ultimo grido. Nel senso che fanno davvero paura.
Chi hanno chiamato? Adele? Ma và, chillaconoscequella?
Lady Gaga? No, se la tira troppo.
I Coldplay? Dai, se sono andati da Fiorello, non possono venire a Sanremo?
Ma no, questi nomi sono già in tutte le classifiche mondiali, meglio prendere qualcuno più di nicchia.
Tipo?
I Radiohead? I Sigur Ros? Bjork? Florence + the Machine?
No, mooolto più di nicchia.
Arcade Fire? The National? Zola Jesus? Anna Calvi?
No, troppo alternativi. Noi pensavamo più a qualcosa tipo… tipo Shaggy.
Shaggy di Scooby-Doo?
Nooo, Shaggy. ll famosissimo cantante. Mr. Lova Lova. Mr. Lova Lova. She call me Mr. Boombastic, mr. fantastic, mr. ro, ro, ro…mantic
Niente? Non vi ricorda niente? Vabbè, d’altra parte son 20 anni che non se lo fila nessuno.
E nonostante ospiti di siffatto livello, sa serata si chiama poco trionfalmente Viva l’Italia nel mondo…

Time che diventa Taim: che ridere UAHAH UAHAHA
Sanremo 2012, serata 3: Viva l’Italia nel mondo
Per iniziare alla grande, alla grandissima c’è Gianni Morandi, che canta, anti deturpa, una serie di canzoni varie da Frank Sinatra a Mia Martini.
Se vi trovate vicini a un cimitero, occhio, che si stanno rivoltando nelle tombe e stanno pure per uscire. Pensavate di farvi una serata all’insegna di The Walking Dead? Nah, lì tanto gli zombie non li fanno manco più vedere. Restate su Sanremo, che se Morandi and Friends continuano a distruggere le canzoni del passato, gli zombie arriveranno tutti all’Ariston.
A cantare Morandi fa pena. A parlare non è capace. C’è chi rimpiange Baudo, ma a questo punto io rimpiango Elisabettona Canalis. Non è capace a fare una sega, anzi quella mi sa che è molto brava a farla, però almeno fa ridere. Come Twilight. Senza volerlo, eppure sono terribilmente spassosi.

Rocco Papaleo invece non mi ridere manco per sbaglio.
Il suo tormentone “Stiamo tecnici” fa davvero pena.
Che occhi che c’ha poi?
Quanta coca tira, ehm volevo dire beve, per avere degli occhi così? Neanche Luca Bizzarri l’anno scorso era messo a tali livelli…
Ivanka Zoccolova non capisce una sola parola d’italiano, l’unica frase che conosce perché gliela ripetono spesso è: “Abbella, quanto prendi?”, però nonostante questo continua a ridere come un’oca.
Dev’essersi studiata bene i filmati con le vallette degli anni passati… Ragazza studiosa. Si vede che ha uno sguardo intelligente.
Ed ecco che subito, manco a farlo apposta, arriva lui. L'avevo appena invocato, ed eccolo:
Shaggy!

Mr. Lova Lova sta notte è pronto a entrare in azione e anche nella Civello...
Chiara Civello, You Don't Have To Say You Love Me (Io Che Non Vivo), con Shaggy
Shaggy viene presentato come uno dei più importanti artisti reggae del mondo, ma questo valeva (forse) decenni fa, e comunque è sempre stato considerato un po’ il pagliaccio del reggae.
Viene annunciato il pezzo “You don’t have to say you love me” composto da Pino Donaggio, grande compositore di soundtrack per Brian DePalma. Donaggio e DePalma che torneranno a collaborare sul nuovo film annunciato dal regista intitolato Passion, un remake dell’ottimo thriller francese Crime d’amour e con cui Donaggio potrà tornare grande dopo il lavoro su fiction come Don Matteo.
Peccato che Shaggy si metta a fare uno show personale non richiesto, un po’ come Celentano nella prima serata, e si mette ad attaccare non Famiglia Cristiana, non L’Avvenire, non Aldo Grasso, bensì attacca con la sua sola e unica hit, e forse anche sola e unica canzone che abbia mai inciso: Boombastic, naturalmente. Fino a che non gli sfumano la base a sopresa e lui ci rimane di merda e si sta quasi per mettere a piangere. Mi fa quasi pena.
Quando prova a cantare “You don’t have to say etc” non è che mi fa quasi pena. Mi fa proprio pena.
Mai sentito qualcuno tanto stonato!
(voto 6 alla Civello, voto 7 al primo piano delle sue tette, voto 1 di incoraggiamento a Shaggy)

Samuele Bersani, My Sweet Romagna (Romagna Mia), con Goran Bregovic
Goran Bregovic, noto soprattutto come autore delle colonne sonore per Kusturica, viene annunciato come grandissimo compositore da Morandi, che però si dimentica come si chiama.
Questa versione di Romagna mia comunque è roba che manco nelle peggio sagre di paese di sente qualcosa del genere.
Avessi una boccia di vino davanti, magari apprezzerei anche, ma adesso da (purtroppo) sobrio, come direbbe Mara Maionchi, per è un NO.
(voto 4)

No, non è una scena di Arrietty. È Nina Zilli con la piccola Skye.
Nina Zilli, Never, Never, Never (Grande, Grande, Grande) con Skye
L’artista migliore in gara, insieme a una delle ospiti migliori della serata, con una canzone grande grande grande. Skye a livello di altezza è piccola piccola piccola, ma la sua voce dà merda a quella di un po’ tutti i presenti. Nina compresa, diciamolo.
Poi cantano anche Rome wasn’t built in a day, uno dei pezzi più famosi ma per me non uno dei migliori dei Morcheeba, però ao’ semo in Italia, quindi famo la canzone su Roma.
Saranno le the best of tonight?
(voto 7)

Matia Bazar, Speak Softly Love (Parla Più Piano) con Al Jarreau
Grande Al Jarreau… ma quando? Pure lui saranno almeno 20 o 30 anni o forse anche di più che manco uno se lo fila più. E diccciamole, ccerte cccose.
Insieme poi ai Matia Bazar, che quelli mai nessuno se li è filati, fa una gran tristezza.
Il love theme del Padrino composto da Nino Rota è molto bello, ma questa versione da pensionato con Al Jarreau che fa dei versi a caso è imbarazzante.
Più che al pensionato, non è che siamo finiti al manicomio?
“Intervistato” da Morandi, Al Jarreau cerca di fare il playboy, ma il suo italiano lo tradisce. Invece di dire “bellissima ragazza”, gli esce “bellissimo ragazzo”.
Sento già i Soliti Idioti dire “omosessuaaaaaaaaale”.
(voto 1)

Emma con Renato Zero da giovane.
Emma, If Paradise Is Half as Nice (Il Paradiso) con Gary Go
Emma stasera mostra un po’ di tette, mi sa che ci potrebbe scattare un votino in più, per questo…
Gary Go è quello che un paio di estati fa spopolava con il pezzo che faceva più o meno uuuuh uuuuh uuuuh Wonderful, una canzoncina carina ma al di là di quella non è che abbia più fatto altro, questo tizio inquietante.
La canzone di Patty Pravo è piuttosto ganza e questa versione è decente.
L’unica volta che ho provato ad ascoltare un intero disco di Emma Brown mi hanno quasi portato via con l’ambulanza, però presa così a piccole dosi, all’interno del contesto infernale del Festival, non sarà Il Paradiso (amaro) cantato, ma mi piaciucchia, la ragazza. Sì, magari evitasse di fare vocalizzi e urli eccessivi sarebbe anche meglio, però è promossa. Merito anche delle tette.
(voto 6,5)

Ma Feliciano non ricorda anche a voi Jon Bon Jovi?
Arisa, Que Serà (Che Sarà) con José Feliciano
Ancora un brano da una soundtrack, ancora Nino Rota. Tanto per ribadire che una volta in Italia c’erano il grande cinema, i grandi compositori, le grandi canzoni e oggi…
Beh oggi ci sono tante cose...
Sì, c'è quello...
E quell'altro...
Ehm, di cosa parlavamo?
Jose Feliciano è un residuo bellico. Lui sarà tipo dagli anni ’70 che nessuno lo faceva esibire nemmeno alle feste di paese. Grazie Arisa per averlo riportato tra noi. Potevi anche risparmiarcelo, però grazie tante Calimera!
(voto 6--, il meno meno è per l’intervento di Morandi)

"Federica, hai la mia più completa attenzione... ZZZZZZZ"
Arriva Federica Pellegrini.
Non mi piace fisicamente. Mi sta sulle palle. È gigantesca e con ste due spallone mi fa persino un po’ paura.
Cosa ci fa a Sanremo? Fosse sto personaggione…
Balla un valzer con Morandi mentre lui la “intervista”. Che scena triste.
Le super intevistone di Morandi… me n’ero scordato. Bei tempi, quelli in cui non ricordavo che Morandi facesse interviste!
Chi cazzo se ne frega dei tatuaggi della Pellegrini?
O meglio: chi cazzo se ne frega della Pellegrini in generale?
O meglio ancora: ma chi cazzo è Federica Pellegrini?

Visto che il tango è troppo antiquato per una ganza come lei, la Pellegrini che è una proprio moderna ci propone un balletto (terrificante) sulle note di "I Gotta Feeling" dei Black Eyes Peas, pezzo che andava 3 anni fa e che quindi è troppo recente per essere considerato vintage, ma troppo passato per essere considerato cool.
Dai, basta con questa ospitata vergognosa.

Giorgia Suina sì che ne capisce! Ma perché le fanno fare solo la telepromozione invece di farle condurre tutto da sola? Risparmiavano lo stipendio sia di Morandi, che di Papaleo, che della Zoccolova, che di Belen and Elisatits.
È figa, è simpatica, sa condurre, sa parlare (al contrario di tutti quelli saliti sul palco dell'Ariston), sa pure l'inglese perfettamente... Ah già, è troppo qualificata. In Italia non va bene.

"Renga e tizio spagnolo, avete la mia più completa attenzZZZZZZZZZ"
Francesco Renga, El Mundo (Il Mondo) con Sergio Dalma
Il Mondo è una delle poche vecchie canzoni italiane in grado di commuovermi.
Nella versione originale.
Questa mi fa commuovere per il fastidio fisico che mi provoca il vocione di Renga.
Il tizio spagnolo è meno fastidioso, ma io continuo a preferire di gran lunga l'originale.
Il Mondo non si è fermato mai un momento, ma in questo caso era meglio se si fermava e rimaneva nel passato.
(voto 4)

Gianni Morandi a un certo punto se ne esce con la frase: "Io amo i gay".
Quando l'ha detta Tiziano Ferro, l'han chiamato coming out.
Detta da Morandi, fa un po' l'effetto di quelli che dicono "Sì, ma io non sono razzista. Però tutti 'sti extracomunitari venuti a rubarci il  lavoro eh eh eh..."

Pierdavide Carone e Lucio Dalla, Anema e Core con Mads Langer
E a proposito, tanto per fare un po' i razzisti: dovevano proprio chiamare un danese per cantare un pezzo in napoletano?
Mads Langer viene presentato da Gianni Morandi come un grande compositore, autore di musica e testi. Peccato che il pezzo che viene presentato come suo "You're not alone" sia in realtà una cover del gruppo trip-hop inglese Olive, pezzone che nel 1997 era finito al numero 1 della classifica UK.
Quindi, caro Morandi, prima di dire stronzate documentiamoci un attimo, ok?
(voto 4,5)


Irene Fornaciari, Who Have Nothing (Uno Dei Tanti) con Brian May e Kerry Ellis
Mai piaciuti i Queen, però certo che se passi dal suonare con Freddie Mercury al suonare con la figlia di Zucchero Sugar Fornaciari, due domande su dove sta andando la tua vita dovresti fartele, caro Brian May...
Lo spettacolo è di un kitsch imbarazzante.
Brian Maggio, noto anche per essere il sosia ufficiale di Angelo Branduardi, si lancia pure in un assolo gasandosi come manco un bambino che gioca per la prima volta a Guitar Hero.
Sembra di essere tornati ai tempi degli Europe.
Se piangi te, io cosa devo fare? Tagliarmi le vene?
Macchedico Europe?
Dico: Bee Hive!
Per lo spazio interviste di Cannibal Kid, che sono molto meglio di quelle di Morandi, una sola domanda a Kerry Ellis: "Ma chi cazzo sei?"
L'esibizione si chiude con le lacrime di Irene Fornaciari.
Credetemi: anch'io sono in lacrime. Per la desolazione totale di questo teatro degli orrori.
(voto 2)

Ivanka Zoccolova dice: "Ennio Morriccione".
Per non essere da meno, visto che 'ste vallette extracomunitare vengono in Italia a fare da padrone, Gianni Morandi si fa valere e tira fuori non l'uccello ma una perla: "Impressioni di settembre, un pezzo di uno dei più importanti gruppi italiani: i Pi Ef Em." *____*
Siamo in Italia, Gianni. L'inglese che non sai devi usarlo proprio nell'occasione più sbagliata?

Marlene Kuntz, "The World Became The World" (Impressioni Di Settembre) con Patti Smith
Finalmente si può parlare di grandi artisti sul palco dell'Ariston.
Certo, non stiamo parlando dei Marlene Kuntz dei tempi migliori, nè della Patti Smith dei tempi migliori. Ma d'altronde NESSUNO che stia al Festival di Sanremo può considerarsi nei tempi migliori della sua vita.
In Boris - Il film si dice: "Dopo la tv c'è il cinema, dopo il cinema c'è la radio e dopo c'è la morte." E Sanremo dove sta? Persino oltre la morte?
Certo che Patti Smith è brutta forte, però "Because The Night" cazzo se fa sempre il suo effetto!
(voto 7+)

Dopo Patti Smith, canta Rocco Papaleo.
L'espressione "Dalle stelle alle stalle" devono averla coniata in previsione di questo.

"Pur'io aggià à paga il mutuo, guagliò!"
Gigi D'Alessio e Loredana Berté, Flame (Almeno Tu Nell'Universo) con Macy Gray
Macy Gray viene presentata dal solito informatissimo Gianni Morandi come la nuova promessa del soul...  Questa espressione poteva essere valida nel 1999, ai tempi del suo primo album, quello anche di maggior successo. Peccato sia da una decina d'anni che nessuno se la fila più, la povera Macy.
"Sai, la gente è strana", parole indicate per Morandi, come dice la canzone di Mia Martini, stuprata da GG D'Alessio.
Sofferta l'interpretazione di una Berté sempre più fatta e sofferente una Macy Gray del tutto strafatta.
Che tristezza vedere Macy Gray in questo stato e finita a duettare con bimbominkia GG.
(voto 6 ad Almeno tu nell'universo, voto 0 alla canzone di GG)

Eugenio Finardi, Surrender (Torna A Surriento) con Noa
Finardi mi mette più paura di Freddy Krueger.
Sta notte mi sa che dormo con la luce accesa...
Noa bravina, se la cava bene, perdipiù con un pezzo che non sarebbe semplice nemmeno per un Napolitano, volevo dire per un napoletano.
Però l'uomo ribattezzato genialmente dalla Cagnalis Ugenio Finardi proprio non lo capisco. Sarò tardo io. Sarà che è tarda l'ora. Però io non capisco come qualcuno possa considerare quest'uomo un cantante.
(voto 6 a Noa, voto zero assoluto a Ugenio Finardi)

Dolcenera, My Life is Mine (Vita Spericolata) con Professor Green
Professor Green è un po' una versione inglese di Eminem, sebbene nemmeno da lontano ai livelli di Eminem, e con Dolcenera ha già fatto la versione italiana della sua ultima hit "Read All About It", che in originale è cantata da Emeli Sandé.
Dolcenera tra gli "artisti" presenti al Festival è una delle mie preferite, però la sua versione urlata di Vita spericolata con il rap che non c'entra nulla di Prof. Green non è proprio il massimo.
Professor Green tra l'altro alla fine saluta Vasco Rossi come se fosse passato a miglior vita... Grande Prof. Green! Grande!
Ma anche se a vederlo non sembra, Vasco è ancora vivo.
Va meglio comunque quando lasciano Vasco e fanno il loro pezzo nuovo.
(voto 6,5)

Tra Ugenio Finardi e questa, io sta notte dormo con un occhio aperto!
Noemi, To Feel In Love (Amarsi Un Pò) con Sarah Jane Morris
E per chiudere in bruttezza arriva Noemi con una stella (???) del jazz come Sarah Jane Morris.
Ma chi è sto mostro di Sarah Jane Morris? E che voce c'ha?
Se mi stuprano Battisti, mi incazzo...
Se mi stuprano Battisti, mi incazzo...
Me l'hanno stuprato.
Mi incazzo!
E visto che sta Sarah Janes Morris nella sua carriera ha fatto manco mezza canzone famosa, manco mezza Boombastic, senza motivo cantano "Fast car" di Tracy Chapman. Ma peeeeeerché?
Andate via, streghe!
(voto 2-)

"Ovolollo!"
Per questa terza serata di Sanremo non è ancora finita, nonostante si siano fatte le 4 del mattino.
Ivana Zoccolova balla sulle note di "Feeling Good" di Nina Simone, però non mi piace sta ragazza. Non mi convince.
Ok, va bene, salvo le sue due tettone. Però per il resto è davvero inutile.
Ma una Giorgia Surina proprio non vogliamo chiamarla? E sono stato attento e per una volta ho pronunciato pure correttamente il suo cognome.

Tempo di ripescaggi e tempo di rifare le 4 canzoni in ballottaggio. Eh ma che palleeeee, di nuovo? Gente, è notte. Le canzoni le conosciamo già e 3 su 4 fanno uno schifo totale, quindi passiamo direttamente alla votazione a facciamola finita.
Tra l'altro, Morandi precisa che al momento per i soliti problemi tecnici non è possibile impedire l'abuso di televoto e i truschini da parte dei call center. Che è come dire: "Se volete fare i magheggi col televoto, questo è il momento buono!".
Pierdavide Carone con Dalla fa andar giù la mutanda, pure quella invisibile di Belen.
Loredana Berté e Gigi D'Alessio già da soli sono ridicoli, ma insieme sono una barzelletta.
Irene Fornaciari oltre che uno scherzo della natura è un insulto al buon gusto e i Marlene Kuntz... i Marlene Kuntz non son più quelli di una volta, però sono gli unici a salvarsi. E per questo non verranno mai ripescati. In più con loro stasera c'è pure la gradita ospitata di Samuel dei Subsonica. No, sono troppo bravi. Si sono presi il premio per la miglior interpretazione della serata insieme a Patti Smith, però non saranno mai e poi mai ripescati.
Ricordo ad esempio come nelle passate edizioni ad essere ripescati siano stati gente come Al Bano e Pupo con Emanuele Filiberto e quell'altro tizio che gridava.
E infatti i ripescati di quest'anno sono...
Cannibal Nostradamus l'aveva predetto molto facilmente già ieri:
Lucio Dalla + Amico della Maria.
Loredana Berté + Amico della camo... ehm, marito della Tatangelo.
Fine di questa mara-maravenier-maratona.
Adesso sogni d'oro. O meglio, dopo aver visto Ugenio Finardi, Sarah Jane Morris e Irene Fornaciari, incubi d'oro!

P.S. Hey tu. Sì, tu che stai leggendo. Se proprio vuoi farti del male, puoi recuperare anche gli altri miei post su Sanremo:
Prima serata
Seconda serata

giovedì 16 febbraio 2012

Sanremo 2012: Gianni Morandi e il collare dei segreti

Strane pratiche sessuali in atto sul palco dell'Ariston...
La prima serata di Sanremo 2012 si è rivelata penosa sotto tutti gli aspetti: musicale, culturale, televisivo. L'unica nota positiva è stata l'assenza di Albano. Dopo "Amanda è libera", aveva proposto il pezzo "Schettino è libero", ma è stato considerato un testo troppo eccessivo e punk rock per il Festival.
Ieri poi ho commesso il grave errore di non arrivare preparato a Sanremo.
Perché non ho studiato le biografie degli artisti in gara?
Ma và, quali biografie? Chi più, chi meno, è tutta gente che si vede giusto una volta all’anno, come Babbo Natale, quindi le loro biografie si somigliano tutte.
E poi, ma quali “artisti”?
Sono arrivato preparato nel senso che prima di sorbirmi le 12 ore di diretta festivaliera mi sono sparato dosi massicce di cantanti che sanno effettivamente cantare come Adele, Emeli Sandé ed Etta James. Che voce c’aveva, Etta James? E che disco era At Last!, il suo album del 1960 che suona più moderno di tutte le cose udite ieri sera?
E poi anche un po' di musica italiana decente. Ovvero Colapesce.


Oltre che con la musica, sono arrivato preparato anche a livello di droghe. L’avevo annunciato ieri e oggi mantengo la promessa.
Quale droga prendere?
Cocaina?
Nah, fa andare troppo su di giri e poi non riesco a stare fermo a vedermi sta lagna.
La Maria?
Ma no, quella la lascio alla de Filippi e ai suoi amichetti.
Metanfetamine?
Assolutamente no. Quelle non c’azzeccano con la musica. Per quelle ci vorrebbe un pezzo più tipo gli Sleigh Bells


Niente coca, niente MDMA, anche perché I Baustelle non sono nei paraggi, e allora vado di… Ero.
La cara, vecchia ero. Da bravo ragazzo dello zoo di Sanremo. Non va più di moda da un 20 anni circa, ma non credo sia un grosso problema, considerando che il Festival sembra essersi fermato musicalmente a fine anni ’60, primi ’70 al massimo. A Sanremo è infatti come se la musica elettronica e l’hip-hop non ci fossero mai stati. Come se manco la disco music e la rivoluzione punk fossero mai successi.
Capisco il fatto che si tratti di una rassegna di musica leggera, anche se martedì più che una kermesse sonora è sembrato un episodio di Casa Celentano, però la musica pop internazionale di oggi non può prescindere dalle influenze della musica hip-hop ed electro. Persino Justin Bieber, che non è che sia ‘sto sveglione, sta preparando un disco prodotto da Diplo e annuncia di voler far pezzi dubstep. Persino Madonna che non è tanto più giovane del Morandi collabora con M.I.A. e Nicki Minaj.
Ma a Sanremo niente. È come se fossimo fermi agli anni ’20, ma senza lo stile di The Artist.
E allora io vado di ero. Così sono pronto ad affrontare un’altra serata sanremese.
Che si alzi il sipario e che qualcuno me la inietti in vena SUBITO.

Sanremo 2012: Seconda serata
Le cose partono già meglio rispetto ieri. Anche perché, onestamente, peggio non si poteva davvero fare. Mi rifiuto di credere si potesse fare peggio.
I Soliti Idioti nell’anteprima fanno subito spanzare - non rompete a me piacciono! - con una gag in cui il Nongio Mandelli chiede:
“Ma ci saranno gruppi metal a Sanremo? Ci saranno i Verdena?”
E già solo per aver nominato i Verdena in una prima serata di Raiuno, si merita una standing ovation, altroché Celentano.
Poi, per carità, i Soliti Idioti Nongio e Biggio possono piacere o meno, far ridere o meno, però perlomeno appartengono a questo decennio, a questo secolo, a questa epoca, al contrario di mummie imputridite come Morandi e Celentano che hanno fatto il loro tempo, l’hanno fatto male, e adesso che li levino dalle p… No, oggi cercherò di evitare le parolacce. È una sfida contro me stesso. Niente parolacce.

L’inizio vero e proprio della serata dall’Ariston è all’insegna dell’I Have a Dream di Martin Luther King. E se vi andate a rivedere il mio post di ieri, nella didascalia sul comico Louis C.K., io avevo anticipato il mio I Have a Dream personale. Coreografo di Sanremo, ti ho anticipato di brutto.
La musica del balletto è quella figata di “Intro” dei The XX. Questa info segnatevela che sui blog meno preparati non la troverete.
Martedì serata all’insegna dei vecchi idioti, oggi serata all’insegna dei Soliti Idioti e finalmente si ride!
Sciono sciubito da voi con questa blog-cronaca senza parolacce e si parte subito con la cantante numero 1 dell'edizione:

Nina Zilli
Bella scosciata, look con treccina, un po’ in stile Frida versione Salma Hayek.
Canzone carina, credo sarà tra le poche di questo Festival che le radio avranno il coraggio di inserire nelle loro playlist. E che io avrò il coraggio di ascoltare ancora.
(voto 7)

Stasera funziona persino il televoto! Ma che succede? Miracolo a Sanremo? I primi 10 minuti di Festival ed è tutto incredibilmente piacevole: The XX, I Soliti Idioti, Nina Zilli… io non mi lamento.
Poi arriva Rocco Papaleo. Vabbè, non fa ridere, ma almeno non è urtante come quel rincogl… niente parolacce, Cannibal, ricorda! Volevo dire quel rimbambito di Celentano. Rimbambito non è una parolaccia.

Arisa
La mia seconda preferita. Che stanno facendo, a Sanremo? Hanno tirato fuori il meglio subito. Sarà merito dell’ero? Temo seriamente per ciò che succederà dopo, quando mi spareranno in faccia il peggio a raffica e soprattutto quando l’effetto della droga arriverà all'inevitabile fase down.
Ma intanto godiamoci questa partenza positiva con Calimero Arisa.
Oggi cala La notte e il pezzo mi sembra più lagnoso… Se le canzoni migliori di ieri stanno calando, chissà cosa succederà con quelle che già mi avevano fatto schifo?
(voto 6+)

Gigi D’Alessio e Loredana Berté
In rete c’è chi come Silvano di 31canzoni ha fatto notare un’inquietante somiglianza tra la Berté e Gene Simmons dei Kiss, mentre GG D’Alessio mi pare vestito come un bimbominkia di 13 anni anche se per età dovrebbe somigliare più al Tony Pisapia del film di Sorrentino L’uomo in più. E invece no, sembra un bimbominkia. Sarà l'influenza della Tatangelo?
La Bertè secondo me sotto a quegli occhiali da sole nasconde uno sguardo da Medusa, tipo che se la guardi muori.
A fine esibizione se li toglie e spero fulmini in diretta tv GG D’Alessio.
Purtroppo non succede niente.
Questa sono delusioni. Queste sono cose che fanno male.
(voto 0,5)

Gianni, tranquillo. Adesso a te ci pensa la nave scuola Costa Canalis.
Arrivano Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez. La prima arriva con dei cuscini in mano e si inginocchia davanti al membro di Gianni Morandi.
Sfacciata Eli, che mi combini? Non so se quando ti hanno chiamato per fare un lavoretto al Festival di Sanremo intendevano quel genere di lavoretti… però credo che Morandi non se ne lamenterà troppo. Anche perché la Canalis a presentare non è capace, a recitare tanto meno, a cantare lasciamo stare, a ballare per carità, almeno quello lo saprà fare bene, no?

Pierdavide Carone e Lucio Dalla
Questa canzone racconta la storia di una putt… niente parolacce.
Di una escort, questa canzone parla di una escort che si chiama Nanì perché Ruby sarebbe stato troppo spudorato. Musicalmente siamo però a livelli di lagna assoluta. Roba che neanche l’ero riesce a far sembrare più interessante.
(voto 2)

Ma questa sera si esibiscono anche i giovani.
Adriano, non sto parlando di te.

Zac Efron VS. Sabrina Misseri
Alessandro Casillo
È un tizio con capello alla Justin Bieberon di 15 anni. Una masnà (bambino in piemontese, per tutti i terr… meridionali in ascolto ahahah).
Il suo stile di canto è quello del canto da boyband backstreet boys school yeaaah che sento già le ragazzine urlanti ai suoi piedi in tempesta ormonale lanciargli addosso orsetti e mutandine profumate.
Più che il Bieberon assomiglia a Zac Efron. Il capello emo con la frangia nel resto del mondo non va più da un paio d’anni circa, ma come al solito in Italia le mode arrivano con un fuso orario tutto particolare.
La sua canzone fa abbastanza pena, però non me la sento di infierire troppo, anche perché credo ci siano leggi in difesa dei minorenni contro i feroci blogger cattivi.
(voto 5)

Giordana Angi
Questa tizia mi ricorda qualcuna, ma non so chi… Ha 18 anni, quindi se faccio apprezzamenti sessuali pesanti sul suo conto non credo di incorrere in gravi problemi legali, però evito visto che con ‘sto poncho anti-stupro che indossa non mi ispira manco per un cazz… ehm, manco per un pene. Pene non è una parolaccia.
Il suo modo di cantare mi dà profondamente fastidio. Non so chi sia il suo insegnante di canto, di sicuro non uno bravo, ma se fossi io le direi: “Così no. Così non si canta. Così si fanno solo scappare le persone.”
Dopo Alessandra Amoroso, nuove voci urticanti crescono.
Ma perché in Inghilterra c’hanno Adele e noi c’abbiamo Giordana Angi?
Comunque ah! Ho capito chi mi ricorda: Sabrina Misseri.
Ok, allora la smetto di parlare male di lei, che non si sa mai…
(voto 3)

Gianni Morandi per fare il giovane dice: “Ma che palle”. Ma quanto è ggggggggiovane?
Comunque i due sbarbati di cui parlavo sopra si sfidano al televoto come in Amici di Maria de Filippi. Cioè, adesso Sanremo imita Amici? Stanno messi davvero alla frutta, stanno messi.
Comunque passa lo Zac Efron de ‘noantri, superando giustamente la fastidiosa Sabrina Misseri non (si spera) killer.
Però adesso basta con tutta ‘sta meglio gioventù. Sono già passati 10 secondi da quando non fanno vedere qualcuno tirato fuori da un mausoleo. E allora arrivano i…

Matia Bazar
Il batterista mi sembra un po’ troppo scatenato, non vorrei mai gli venisse un ictus… E il chitarrista, o colui che fa finta di suonare la chitarra, quanti anni ha? 190 mila milioni?
La cantante non è più vestita da Regina Cattiva di Biancaneve, però ha comunque un che di maligno addosso che mi inquieta.
La canzone non è nemmeno tra le più schifose che si siano sentite nella storia della musica. E questo è uno dei più bei complimenti che mi sentirete proferire codesta sera.
(voto 5)

Giudizio tecnico a latere: Belen è davvero una gran bella porcellona!
Fine giudizio tecnico.

Eugenio Finardi
Elisabetta Canalis lo annuncia come: Ugenio Finardi.
Lui Ugenio, tu Canalis sei un Genio!
Adesso capisco cosa ci vedeva Giorgione Clooney in lei.
La canzone di Ugenio comunque è davvero una vergogna spaventosa.
Il testo dice: “Tu sembri ridere di me”. Embè, Ugenio, anche tu te le vai a cercare cantando in questo modo penoso.
(voto 0)

Francesco Mandelli e Biggio alias I Soliti Idioti atterrano al Festival di Sanremo.
Fanno ridere, senza strafare, senza mettersi a fare comizi politici, senza andare avanti per 50 minuti… Sono contento così!
Per ora il top di questo Festival, Giorgia Suina a parte.

E dopo il Nongio, spazio ancora ai giovani.
CGIL, CISL e UIL per una volta sono uniti a protestare contro questo Festival: basta con tutta questa gioventù!
Nuova sfida Maria de Filippi style…

Io ho sempre voglia
Il nome di questa band è Io ho sempre voglia. Uh, che sfacciati. Che porcelloni. Che nome scandaloso. Chi vogliono essere, i Sex Pistols italiani?
Invece no: il cantante è il meno appealing della compagine, nonostante una bombetta Arancia Meccanica, basettoni Supergrass e un piercing al naso alla… Ke$ha, però il maestro d’orchestra che si sono scelti è uguale a Billy Corgan e il batterista somiglia a Zack de la Rocha dei Rage Against the Machine! ‘Sti qua adesso mi sa che buttano giù l’Ariston con il sacro fuoco del rock'n'roooooll.
E invece propongono un pop-rockettino all’acqua di rose che sembrano una versione aggiornata dei Nomadi. Con quell’idolo di batterista che si ritrovano potrebbero rockeggiare molto di più, però la canzoncina è caruccia. Tra le cose migliori sentite in questo Festival. Il che è tutto dire…
(voto 6,5)

Celeste Gaia
Celeste è una biondina carina di 21 anni che sembra un po’ Avril Lavigne e un po’ Alice nel paese delle meraviglie. In più mentre canta fa delle facce strane. Mi piace, lei. E la canzone? Un po’ tanto una minchia… un po’ stupidotta, anzi parecchio stupidotta, roba da diventare un potenziale tormentone trash. Però dai, io la promuovo in maniera molto maschilista soltanto per il look da zoccoletta del paese.
(voto 6)

E c'è chi pensa che la Berté con GG D'Alessio siano una coppia strana...
Chi dei due passa il turno? I RATM dei poveri o la bella del paese?
Che emozione! Oooooooh…
Tra i due alla fine passa il gruppo dal nome sessualmente esplicito, i Sex Pistols italiani... *__*
Giusto così, anche perché Sanremo di certo non è il paese delle meraviglie e quindi la Celeste/Alice si può svegliare e tornarsene a casa.

Cambio d’abito delle due prime donne, o meglio le sostitute della russa che se la russa in comodino.
Ah, Ivana Mrazova è cieca? Vabbè, ma solo perché lei è cieca non significa che noi non possiamo vederla.
Dite che è ceca, nel senso della Repubblica Ceca?
Sorry.
La Canalis comunque si è messa addosso uno straccetto da battona d’alto bordo, mentre Belen ha il fegato di presentarsi sul palco con un abito fosforescente che si vede pure da Marte.
Ma l’ho già detto che la Canalis è passata dallo stare con George Clooney, l’uomo più posato e classico del mondo, il perfetto uomo GQ, il Don Draper della situazione, a quel pazzo scatenato di Steve-O? Il Jackass Steve-O. Quest'uomo qua, che però a stare insieme alla Canalis si troverà a dover affrontare la sfida più impegnativa di tutta la sua intera vita…


Emma Marrone
A proposito di vestiti, Emma è vestita con un tailleur molto donna in carriera anni ’80. Peccato si fasci le tettone anziché esibirle generosamente come quella zoccola di Belen.
La canzone mi piace più di ieri. Anche se piacermi è un termine mooooolto generoso. E dettato dall'ero.
Era la favorita della vigilia, adesso sentendola meglio è proprio il classico pezzo sanremese, in pratica tiene la vittoria in tasca. Anzi, la tiene in mezzo alle sue tettone.
(voto 6+, ma se facesse vedere un po’ più di carne il voto potrebbe anche levitare)

Ivana Mrazova, che chiamano Ivanka Mmmmzova, alla fine ci sarà o non ci sarà?
Il mistero, creato ad hoc per creare un personaggio intorno a una tizia che nessuno sa chi sia, è destinato a proseguire. La ragazza, poveretta, dopo 6 ore ce la fa ad arrivare. Senza collare al collo e senza stampelle.
Giudizio tecnico: è una topolona gigante, ma sembra una ritardata mentale. Il sorriso non è un granché, così come il suo italiano, che è comunque meglio di quello di Morandi. E con 'sto collo lungo da giraffona, te credo le è venuto il torcicollo. Si sarà sforzata troppo per cercare di mangiare le foglie sugli alberi.
Ma comunque per ste due tette attaccate a un fisico statuario era davvero necessaria menarla per una serata e mezzo di attesa? Bah.
Io preferivo l’ironia volontaria di Belen e quella molto involontaria della Elisatetta.
E dopo la Ivanka Kuntz comunque arrivano i…

Marlene Kuntz
Dopo Canzone di oggi, Canzone di domani, La canzone che scrivo per te e La canzone di sto Kuntz, si mantengono coerenti almeno nel titolo con Canzone per un figlio. Canzone che non è al livello del passato,  nemmeno da lontano, però almeno stasera sembrano meno sanremesi e sembrano anche avere un po’ di grinta in più. Verranno eliminati di sicuro.
Che figata sarebbe stata però avere i Marlene Kuntz di una quindicina d’anni fa sul palco dell’Ariston?
Giletti in prima fila sarebbe stato spazzato via dalle distorsioni di chitarra!
(voto 6,5)

Arriva la pubblicità della Sisal:
Lasciatemi cagare, con la carta igienica in mano.
Lasciatemi cagare. piano piano.
Lasciatemi cagare, perché ne sono fiero.
Lasciatemi cagare, sono l’italiano vero.
Ma non doveva esserci anche Toto Cotugno, in 'sto Festival?
Vabbè, non lo rimpiango certo. Anzi, meglio non nominarlo nemmeno che poi magari compare da qualche parte.

Irene Fornaciari
Oggi si presenta con un look meno agghiacciante di ieri, diciamo che stasera la paesana ha tirato fuori l’abito della festa.
Sembra una strega. Preferisco non dire altre cattiverie sul suo conto, altrimenti Amelia Fornaciari mi lancia qualche maledizione strana.
(voto 3menda)

Samuele Bersani
Canzone da cabaret, da musicarello d’altri tempi.
Un poppettino leggero e (quasi) gradevole, però Bersani potrebbe anche ambire a di più. Chessò, diventare segretario del PD.
Ma perché le battute su Bersani vengono sempre fuori penose?
Rimpiango sempre di più Berlusconi…
Ehm, ma anche no.
(voto 6)

Altro siparietto dei Soliti Idioti, questa volta con i personaggi di Maria Luce e Giampietro.
Non divertenti quanto Father & Son, però la loro canzone “È normale” è più figa e sicuramente più rock della gran parte dei pezzi sentiti finora.
La frase più bella di questo Festival la dice il Mandelli: “Oddio che schifo, c’è Gianni Morandi”.
Standing ovation.

Altri due giovani in gara l’uno contro l’altro, in questo giuoco al massacro chiamato Sanremo.
Erica Mou
Lei si era già fatta notare con il pezzo Giungla. È carina, sembra un po’ Katharine McPhee, la protagonista della nuova serie Smash. L’avete vista? Non che sia un capolavoro, però andate a vedervela invece di perdere tempo con questo schifo di Festival di Sanremo.
Non male la sua canzone acustica, anche se mi aspettavo una cosa musicalmente un tantino più coraggiosa.
(voto 6,5)

Bidiel
La loro canzone si chiama “Sono un errore”. Che altro vi devo dire? L’errore l’hanno fatto loro a presentarsi a Sanremo, visto che fanno un pop-rock frizzante decisamente meglio di molte altre proposte sentite dai “big” del Festival.
(voto 6,5)

Un peccato che non possano passere il turno entrambi, visto che sono i due migliori tra i giovani, però cercherò di farmene una ragione e continuare a vivere comunque.
Passa il turno Erica Mou e, secondo me, andrà a vincere la categoria GGGGGgiovani tutta.
Ma torniamo ai big (?)...
Chiara Civello
A detta dei “conduttori” Morandi e Papaleo questa tipa è famosa ovunque. Sarà, ma se andate a chiedere in qualunque paese del mondo:
“Do you know Chiara Civello?” secondo me vi puntano una pistola in faccia. Come minimo.
Comunque ha il suo perché, sta tipa sconosciuta ovunque.
(voto 6)

Elisatetta, hai perso qualcosa?
Ma veniamo alle cose importanti di questo Festival: Belen non indossa le mutandine!!!
Altra standing ovation.

Noemi
Rocco Papaleo la annuncia come “voce rock”.
Io mi sarò fatto di ero, ma lui secondo me si è strafatto di crack.
E l’unica cosa che posso dire a questa discepola di Vasco è fuck.
Questa parolaccia concedetemela perché è in inglese e poi era solo per fare la rima.
(voto 4)

Altra sfida tra nongiovani:
Marco Guazzone
Oddio, questo sembra il solito fenomeno che si mette al piano e canta come se mai nessuno avesse cantato prima di lui. Gli manca giusto una cosa: il talento. Una cosa che a Sanremo manco sanno cos’è.
Comunque tra i giovani, anche i meno interessanti, non si toccano i livelli infimi raggiunti da molti “big”.
(voto 5,5)

Giulia Anania
Canzone moscia da Sanremo moscio.
La stanchezza si fa sentire, non mi viene in mente niente di più cattivo da dire.
L’ero sta andando in fase down.
(voto 5)

E tra i due nongiovani l’ultimo a passare il turno è: Marco Guazzone.
A questo punto, chissenefrega. Io c'ho sonno e senza parolacce non ce la faccio più, porco boia!

Dolcenera
La Canalis la annuncia come una sua amica. È una cosa migliore dell'essere un’amica di Maria de Filippi, però secondo me Dolcenera non è a conoscenza di questo fatto.
Comunque Dolcenera con ‘sto look da manga porno giapponese ci sta dentro.
La sua canzone mi convince di più, a questo secondo ascolto. Ma probabilmente è solo l’effetto del look porno dark cyberpunk manga.
(voto 7-)

I Soliti Idioti ritornano in scena con gli omosessuali. Personaggi messi in scena rigorosamente dopo la mezzanotte perché a Sanremo e a Gianni Dorelli la parola omosessuaaaaaale sta scomoda.
Non esilaranti come nei loro sketch migliori, però per questo Sanremo sono già fin troppo.
Chiusura con bacio in bocca di Biggio a Gianni Dorelli. Un bacio molto omosessuaaaaaale.

Meno omosessuaaaaale il balletto di Ivana Mrazova, con “Come together” dei Beatles, un pezzo nuovo mai proposto prima da nessuno in nessuna parte del mondo. Lei però non è il massimo della sensualità.  Rimpiango Dita Von Teese. Comunque com’è che ieri questa qua c’aveva il collare e mo’ adesso è qui che sgambetta come se nulla fosse mai successo? Cosa si nasconde dietro al mistero del collare della Mrazova? Una overdose? Un’orgia con Morandi, Celentano e Rocco non Siffredi ma Papaleo finita male? Un coca party con Elisabetta e Belen di cui però la giovincella non è riuscita a reggere i ritmi?
Non lo sapremo mai…

La canzone finale dei Soliti Idioti è piuttosto evitabile, però lungi da me dire qualcosa di male sul Nongio che per me è come un fratello e a vederlo sul palco dell’Ariston, per quanto il Festival sia una porcheria, ao’ so’ soddisfazioni.

A un’ora tardissima, arriva il cantante, dj e artista di musica elettronica francese Martin Solveig. Non sarà David Guetta, che si vede costava troppo, ma comunque ci sta dentro ed è molto meglio, per dire, di quel dj clown di Bob Sinclar. E poi è pure tra i producer del nuovo disco di Madonna, vuoi mettere?
Ci si potrebbe attendere un dj tamarro e scatenato, invece Solveig è un personaggino composto, con il capello leccato che dedicata la sua hit “Hello” alla mammina.
Un gruppo di squinzie presenti all’Ariston si dimena, mentre il resto del pubblico di babbioni si chiede che razza di musica del demonio sia codesta.
Conclusione con un numero per nulla divertente di Rocco Papaleo, questa sera in ombra e inutile ancor più di ieri. Martin Solveig lascia l’Ariston incredulo di un simile livello kitsch… Evidentemente non sapeva a cosa andava incontro accettando di partecipare a Sanremo.

E infine, quando è ormai giunta l’una di notte, dopo una serata andata avanti 4 ore e mezzo, più di qualunque mattonazzo di film russo amato da Mr. James Ford, ecco i tanto attesi (?) verdetti.
4 eliminati:
Marlene Kuntz (alieni a Sanremo prevedibilmente eliminati)
Pierdavide Carone con Lucio Dalla (via, via, andate via!)
Irene Fornaciari (godo!)
Gigi D’Alessio con Loredana Berté (super godo!)
Ma non è che eliminano anche Rocco Papaleo?
Attenzione però perché stasera ne ripescheranno due e, prevedibilmente, si tratterà delle due coppie da incubo Lucio Dalla + tizio che ruba le autoradio e di Gene Simmons Berté con bimbominkia D'Alessio.
I Marlene Kuntz ripescati? Siamo pur sempre a Sanremo, non succederà mai!

Seconda serata del Festival decisamente più piacevole, o perlomeno più guardabile, rispetto alla prima.
Di sicuro gli ascolti caleranno, ma almeno non ci siamo dovuti sorbire un altro sermone di Celent-ano.
O magari la serata non è stata più piacevole, sono solo stati gli effetti benefici dell’ero.
E sono pure riuscito a non dire una sola singola parolaccia in tutto il post su questo cazzo di Sanremo di merda.
Oops…

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