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domenica 12 ottobre 2014

AMERICAN HORROR STORY: BOWIE SHOW





American Horror Story: Freak Show
(serie tv, stagione 4, episodio 1)
Con la nuova, quarta stagione, American Horror Story ha finalmente gettato la maschera e mostrato la sua vera natura. Più che una serie tv qualunque, è un Freak Show. L'aspetto più importante della creatura di Ryan Murphy non è tanto la narrazione, quanto mettere in scena uno spettacolo di attrazione, un circo capace di far esclamare: “OOOH!” al pubblico. Il primo episodio ne è stato un esempio lampante. Quanto capiterà nel corso del resto della stagione non è ben chiaro, però si è trattato di uno show che ha messo vari singoli momenti e svariati personaggi bene in mostra. Vediamo quali.


venerdì 5 settembre 2014

XXX-WOMEN – SELFIE DI UN FUTURO PASSATO





X-Men - Giorni di un futuro passato
(USA, UK 2014)
Titolo originale: X-Men: Days of Future Past
Regia: Bryan Singer
Sceneggiatura: Simon Kinberg
Cast: Hugh Jackman, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Peter Dinklage, Nicholas Hoult, Ellen Page, Evan Peters, Ian McKellen, Patrick Stewart, Josh Helman, Halle Berry, Anna Paquin, Famke Janssen, Shawn Ashmore, Lucas Till, James Marsden, Booboo Stewart
Genere: mutande mutante
Se ti piace guarda anche: gli altri film sugli X-Men

Nel 2023 il mondo è avvolto dalle tenebre, dilaniato da una guerra senza fine tra due fazioni opposte.
Il motivo del conflitto?
Tutto è cominciato il primo settembre 2014, quando un hacker ha pubblicato in rete gli scatti osé e senza veli di varie attrici, cantanti e celebrità come Ariana Grande (1 metro e 50 cm di sesso concentrato), Kate Upton (che roba esagerata!), Kirsten Dunst (non certo nuova a mostrarsi come mammà l’ha fatta), Teresa Palmer (stesso discorso di Kirsten) e soprattutto lei, Jennifer Lawrence.

"Volete vedere le foto in cui sono nuda?
Perché, davvero non le avete ancora viste?

La causa scatenante della guerra è stata lei, Jennifer Lawrence, l’interprete di film come Hunger Games, Il lato positivo, Un gelido inverno e X-Men - Giorni di un futuro passato. Quest’ultimo è un prodotto di intrattenimento supereroico decente, che parte dall'ottimo spunto iniziale di usare i viaggi nel tempo alla Ritorno al futuro per poi spegnersi poco a poco, cercando di infilare in mezzo a combattimenti ed effetti speciali vari anche un poco convincente discorso socio-politico-storico. Una pellicola guardicchiabile ma in fin dei conti senza senso: cioè, prendi Jennifer Lawrence e le dai la parte della mutante mutaforme, cosa che significa che nelle sue splendide sembianze comparirà per appena pochi minuti delle eccessive due ore e passa di durata, mentre per il resto del tempo è conciata come una na’vi di Avatar?
Ciò non ha alcuna spiegazione!

"Volevate uno scatto di me nuda?
Vi piace, questo?"

Una volta postate online le foto di Jennifer Lawrence, la mutante in mutande, c’è stato un periodo di grande calma in cui tutti gli uomini del mondo si sono chiusi in bagno attrezzati di smart phone, iPhone, iPad e portatili vari per “studiare” per bene tali scatti. Una volta terminato questo periodo di pace, il mondo si è diviso in due categorie.
Da una parte quelli che difendevano il diritto alla privacy della divina Jennifer Lawrence e si opponevano alla divulgazione delle sue foto intime, sebbene fossero i primi ad averle consultate a dovere. Più e più volte.
Dall’altra parte c’erano quelli che osannavano l’hacker che ha trafugato e rese pubbliche tali immagini.
Le due posizioni sono tutt’oggi inconciliabili e la guerra tra le due parti prosegue senza sosta. Per cercare di fermare il conflitto, un gruppo di esperti in immagini erotiche chiamati XXX-Men ha trovato una soluzione. Mandare qualcuno indietro nel tempo, nel momento in cui Jennifer Lawrence ha scattato i suoi primi sexy selfie e li ha sbadatamente caricati in rete, in modo da impedire così l’inizio della battaglia.
Per prima cosa, è stato fatto un tentativo con Marty McFly, spedito a bordo della sua DeLorean, ma non ha mai più fatto ritorno, nessuno sa il perché, e la missione è stata considerata un fallimento. Si è provato allora a mandare un certo Donnie Darko nel passato, solo che nemmeno lui ha mai fatto ritorno nel presente, cioè nel futuro, ovvero il 2023, e così la guerra è proseguita.
A questo punto, l’unica speranza che restava per l’umanità era fare un terzo tentativo, spedendo nel passato Wolverine, l’unico oltre a Marty McFly e Donnie Darko a poter reggere un viaggio nel tempo, considerata la capacità del suo cervello di rigenerarsi anche dopo uno stress simile.
Quello che molti scienziati si sono chiesti a questo punto è stato: “Ma perché, Wolverine ha un cervello?”.
Qualunque fosse la risposta a questo dubbio amletico, Wolverine sembrava in ogni caso quello giusto da spedire nel 2014 per fermare Jennifer Lawrence e, già che c’era, per scoprire cosa fosse successo a McFly e Darko.

Mandato indietro nel 2014, giusto per fare il figo e perdere del tempo anziché concentrarsi sulla sua missione, Wolverine si è svegliato a letto con una tipa, quindi ha fatto a botte con degli scagnozzi che gli stavano alle calcagna, quindi ha fatto una rimpatriata con i suoi vecchi amici degli XXX-Men e poi, solo una volta che si era stufato di fare tutto queste cose che entusiasmeranno i fan dei film fumettistici e meno gli altri, si è ricordato il motivo per cui l’avevano mandato a quel tempo. Doveva trovare Jennifer Lawrence. Sì, ma come fare?

"Hey tu, sai dove si nasconde Jennifer Lawrence? Non riesco a trovarla."
"Hai provato a casa sua, Wolverine?"
"Uh, no. Ottima idea, non mi sarebbe mai venuta in mente."

Per trovare una celebrità nell’anno 2014, bastava andare sul sito di gossip TMZ che segnalava la posizione di tutti i VIPs in tempo reale e il gioco era fatto.
Dov’era Jennifer Lawrence?

"Dimmi dov'è Jennifer Lawrence se no ti infilzo!"
"E' a casa sua! Come dobbiamo dirtelo?"
"Ah già."

La bella attrice se ne stava nella sua casetta a Los Angeles a farsi degli autoscatti provocanti da mandare a Chris Martin dei Coldplay, il quale ai tempi aveva appena rotto con Gwyneth Paltrow.
Chris Martin???
La Lawrence poteva farsi qualunque uomo, donna, animale, XXX-Man o XXX-Woman sulla faccia della Terra e aveva deciso di farsi Chris Martin, il cantante più lagnoso di quell’epoca?
Certe cose non hanno davvero una spiegazione. Ciò che invece si poteva spiegare era il mistero relativo a Marty McFly e Donnie Darko. Quei due se ne stavano alla finestra dell’appartamento di Jennifer Lawrence e sbavavano alla visione di lei che si faceva le foto mezza nuda. Ecco perché non erano mai tornati. Non erano riusciti a fermarla e se ne stavano lì impalati ad ammirarla.
Wolverine però doveva essere più forte di loro. Doveva andare lì, prenderle il suo cellulare e buttarlo. Gettare via quelle preziose, splendide foto per sempre.
Ce l’ha fatta?

Vi posso dire che no, non c’è riuscito. Nel 2023 la guerra sta ancora andando avanti e la nuova idea che è venuta agli XXX-Men per fermare Jennifer Lawrence e per salvare così l’umanità dal baratro è rispedire indietro nel tempo una donna. Soltanto una donna potrebbe riuscire a restare immune al fascino di Jennifer Lawrence nuda e portare a termine la missione con successo. La candidata più accreditata al momento pare essere Ellen Page
Ehm. XXX-Men, per un compito del genere siete sicuri sia proprio lei la scelta più saggia?
(voto 6-/10)

sabato 1 febbraio 2014

AMERICAN HORROR STORY: IL COVEN DELLE STREGHEN




American Horror Story: Coven
(Serie tv, USA 2013-2014)
Rete americana: FX
Reti italiane: Fox, Deejay Tv
Creata da: Ryan Murphy, Brad Falchuk
Cast: Jessica Lange, Sarah Paulson, Taissa Farmiga, Emma Roberts, Gabourey Sidibe, Jamie Brewer, Lily Rabe, Kathy Bates, Denis O’Hare, Evan Peters, Angela Bassett, Danny Huston, Josh Hamilton, Patty LuPone, Lance Redick, Grey Damon, Alexandra Breckenridge, Stevie Nicks
Genere: stregonesco
Se ti piace guarda anche: The Secret Circle, Le streghe di Eastwick, Witches of East End, Streghe
(voto 7-/10)

Tremate, tremate, queste streghe sono delle figate.
American Horror Story: Coven è la versione perfida di Harry Potter, la versione figa de Le streghe di Salem, un The Secret Diaries + Streghe + Le streghe di Eastwick + Sabrina vita da strega + Willow di Buffy all’ennesima potenza. Una magia che vi fa rimanere incollati allo schermo chiedendone ancora! ancora!

Bene, questo è l’entusiasmo scatenato dalla visione del primo episodio. Il resto della stagione è stato invece via via sempre meno entusiasmante, per poi riprendersi con un finale che ha chiuso la vicenda delle streghette fighette in maniera magari non del tutto sorprendente ma comunque efficace e coerente.
Il problema di American Horror Story è sempre quello: parte a mille e finisce a mille, peccato che in mezzo inserisca di tutto e di più, finendo volentieri per perdersi in mezzo a tante idee e tanti personaggi. Se la prima stagione Murder House procedeva tra alti e bassi, la seconda Asylum era quella più equilibrata, con pochi episodi riempitivo (qualcuno però era comunque presente), e finora è anche quella che complessivamente possiamo considerare più riuscita. La terza stagione Coven è tornata a parlare il linguaggio della prima, con alcune puntate davvero esaltanti e divertenti, altre piuttosto inutili.
Insomma: c’è stato di che godere, nel corso della visione del Coven, ma allo stesso tempo resta addosso un pizzico di delusione perché non tutte le ottime premesse iniziali sono state portate a compimento da Ryan Murphy e dai suoi amichetti sceneggiatori della serie.
Tra alti e bassi, vediamo cosa ha funzionato di più e cosa di meno in questa American Horror Season con i miei personali Top e Flop.

TOP

Emma Roberts
È stata lei la streghetta più stronzetta della stagione, superando persino la Suprema Jessica Lange. Bitch witch.


Jessica Lange
Per quanto si sia fatta bagnare il naso dalla novellina Emma Roberts, pure lei c’ha regalato dei bei momenti. Meglio ancora: dei momenti supremi.


Il primo episodio
L’inizio di stagione è stato una bomba totale. Peccato solo che poi l’intera stagione non si sia mantenuta sugli stessi livelli…

L’ultimo episodio
Dopo l'ottimo pilot, il livello è caduto sempre più giù fino all’ultimo episodio che invece si è ripreso grazie alle sfide “Seven Wonders”, una versione stregonesca e in stile talent-show delle 12 fatiche di Asterix Ercole, e una degna, degnissima chiusura del cerchio per tutti i protagonisti della stagione o quasi.

Gabourey Sidibe e Jamie Brewer
Partite un po’ in sordina, le loro Queenie e Nan si sono rivelate delle witches oltre che singolari anche molto cazzute. Brave.


Balenciaga
Se si prende il titolo della serie alla lettera, American Horror Story può rivelarsi una delusione. Di horror nel senso di pauroso non è che ci sia molto. Il primo episodio della prima stagione era parecchio teso, per il resto non è che la faccia fare sotto dalla paura. American Horror Story è più una serie divertente che spaventosa e le battute e i riferimenti alla pop culture, così come alla moda (vedi alla voce Balenciaga), sono il tocco di classe in pieno stile Ryan Murphy che rendono ogni episodio, anche quelli più spenti, un bello spasso da vedere.



Stevie Nicks
Come in passato, anche quest’anno la colonna sonora di AHS ci ha regalato delle ottime cose. Stevie Nicks e i suoi Fleetwood Mac hanno monopolizzato forse un po’ troppo la soundtrack, però canzoni come “Seven Wonders”, “Rihannon” ed “Edge of Seventeen” sono suonate davvero perfette, così com’è stata spettacolare la metamorfosi dell’ottima Lily Rabe in sosia della Nicks da giovane.


E se invece le protagoniste del Coven fossero delle cantanti della scena pop attuale? Ecco qua un’immagine scovata in rete (grazie al sempre ottimo Baingiu), in cui viene suggerita qualche ipotesi. Sebbene io come Emma Roberts puttanpop della situazione avrei scelto Miley Cyrus.


Sarah Paulson
Dopo l’exploit nell’Asylum, questa stagione Sarah Paulson è apparsa a tratti sottotono e attapirata. Ma pure lei e il suo personaggio hanno saputo regalarsi e regalarci delle soddisfazioni e alla fine non posso fare a meno di inserirla tra le top witches.




FLOP

Taissa Farmiga ed Evan Peters
I loro personaggi sono la rappresentazione perfetta di cosa è andato storto in questa stagione. Partiti alla grandissima, con una storia che sembrava una versione strega + zombie di Romeo + Giulietta, si sono persi per strada e, da protagonisti quali parevano essere, sono passati a ricoprire un ruolo da comprimari piuttosto dimenticabili.


Kathy Bates
Kathy Bates nelle vesti della perfida razzista Delphine LaLaurie è stata parecchio inquietante, soprattutto nelle prime puntate. Poi il suo personaggio si è anch'esso ammosciato parecchio, così come il tema della schiavitù non è stato approfondito più di tanto.

Angela Bassett
La sua Marie Laveau sembrava dovesse spaccare il mondo e invece è rimasta sempre piuttosto in ombra e persino la supersfida tra le due congreghe di streghe black VS white si è trasformata in una bella delusione.


Episodi riempitivo
Troppi, troppi, troppi questa stagione. Troppi.

Denis O’Hare
Spalding poteva essere il personaggio cult della stagione. Invece è rimasto solo la copia poco divertente del maggiordomo di Scary Movie 2. Involontariamente ridicolo.


Danny Huston
Altro personaggio buttato via piuttosto che no: Axeman, il jazzista serial killer che sembrava dovesse affettare l’intera stagione e che invece si è rivelato solo di una noia mortale. Una noia che un certo altro personaggio dovrà sopportare solo per l’eternità...
Quanto alla quarta stagione di AHS, cambierà di nuovo tutto e sembra sarà ambientata negli anni '50. Si preannuncia un ritorno alle atmosfere retrò dell'Asylum?

lunedì 10 ottobre 2011

Ho paura di aver paura della paura

American Horror Story
(serie tv, stagione 1, puntata pilota)
Rete americana: FX
Rete italiana: su Fox dall'8 novembre
Creata da: Ryan Murphy, Brad Falchuk
Regia primo episodio: Ryan Murphy
Cast: Connie Britton, Dylan McDermott, Taissa Farmiga, Evan Peters, Jessica Lange, Denis O’Hare, Jamie Brewer, Shelby Young, Alexandra Breckenridge, Frances Conroy
Genere: paura
Se ti piace guarda anche: American Gothic, Masters of horror, Twin Peaks

“Di cosa hai paura?”
“Ultimamente? Di tutto. La vita tende a farti questo effetto.”


Paura. Hai paura?
Io sì.
Perché?
Perché ho visto questa cazzo di serie che mi ha fatto strippare del tutto e adesso…
Adesso cosa?
No. Non posso dirtelo. È troppo pericoloso. Ci stanno ascoltando.
Ma chi?
sussurrato: Loro.
Loro chi?
Non lo so. Loro. Sono ovunque. Ci ascoltano. Ci osservano.
Oh, anche tu con ‘sta paranoia delle intercettazioni?
Sì.
Hai bisogno pure tu di un DDL?
No, ho solo visto American Horror Story con l’ADSL. E voglio vederlo ancora.
E che cos’è?
È una nuova serie tv. Il pilot è la cosa più pazzesca che abbia visto in tv (anche se poi in realtà l’ho vista sul portatile, ma non dirlo a nessuno) negli ultimi 20 anni. Su per giù dai tempi di Twin Peaks. Sì, Twin Peaks. Ho i brividi al solo nominarlo. O dai tempi di American Gothic, quella sì che era una serie spaventosa. La cosa più convincente di questo American Horror Story non è che ci racconti una storia del tutto nuova. È il modo di raccontarlo che è nuovo. Diverso. Una pugnalata allo stomaco del resto della programmazione televisiva omologata. Quella fatta da serie tutte uguali. Qui c’è un montaggio frenetico. Un montaggio scatt. Un montaggio scattoso. Uno stile veloce che ti fa accelerare i battiti del cuore. Ti spaventa. Ti stende. Sembra di essere in Shining però girato dal Gus Van Sant più indie però montato alla velocità della luce. No, non della luce. Dei neutrini. I neutrini sì che van veloci. Altoché Usain Bolt. This shit is dope as fuck. Dammit. Ci sono tagli di montaggio e tagli delle vene. C’è una scena iniziale che ricorda gli horror anni ’70 alla Halloween di John Carpenter e inquadrature sbilenche e apparizioni e omicidi e fantasmi e sesso sadomaso e poi. Una sigla che sembra fatta dai Portishead spaventati a morte. Forse minacciati con una pistola. Jessica Lange in un ruolo estremamente sgradevole. E ha una figlia down inquietante. Inquietante non perché è down, ma perché è inquietante punto. E a proposito di inquietante c’è Denis O’Hare, il Russell Edgington di True Blood, con mezzo volto sfigurato. E poi ci sono le musiche di Bernard Herrmann che spuntano fuori da Kill Bill e Vertigo. E poi…
Poi cosa?
È troppo rischioso. Secondo me ci stanno sentendo. Devo abbassare la voce: in American Horror Story la protagonista è Connie Britton, quella di Friday Night Lights, LA MILF per eccellenza della tv americana, che qui ha perso il bambino per aborto. Ma non è che l’ha perso per aborto e basta. L’ha partorito al settimo mese. Morto. È nato morto. Lei e il marito non hanno superato il trauma e così lui, un Dylan McDermott perennemente nudo o che si masturba o che si fa qualcuna, l’ha tradita con una sua studentessa. Perché lui sì è un professore. E pure uno psichiatra. Uno strizzacervelli. Ma è anche pazzo. Ha ovvi problemi mentali. E anche sessuali. Soprattutto sessuali. È un maniaco. E poi vede cose. Tipo la vecchia governante che è la madre di Six Feet Under per lui è una strafiga. Vede le cose diversamente dagli altri.
Gli altri chi?
I normali.
Chiii?
I normali.
Ne esistono ancora di persone normali?
Parla piano, che ci ascoltano. I normali sono i non pazzi. Succede che a volte la gente impazzisce e basta. Comunque Connie Britton LA MILF e il marito maniaco decidono di cambiare aria e trasferirsi sulla West Coast, sperando forse di poter vivere dentro un video di Snoop Dogg. Invece no. Invece si prendono una casa creepy da famiglia Addams e ci vanno a vivere con la figlia. Creepy pure lei. Però pure carina. Carina nel senso freak del termine. È Taissa Farmiga.
Chi?
È la sorellina di Vera Farmiga, l’attrice di Tra le nuvole e Source Code. Brava lei. E pure la sorellina. Di lei si invaghisce un paziente del padre. Un giovane pazzo. Uno visto in Kick-Ass. Uno che sogna di fare una strage Columbine style. Lei è una wristcutter, si diverte a tagliarsi le vene, lui è un potenziale killer serial. Bella coppia, vero? Ma attenzione!
Cosa c’è ancora?
Questa serie va vista rigorosamente di sera. Meglio ancora: di notte. Al buio. Da soli. Con un temporale in arrivo. O il vento fuori che ulula furioso.
Ma chi è che ha creato una cosa così spaventosa?
La firma al fondo della serie è quella di Ryan Murphy e Brad Falchuk, gli autori di Nip/Tuck e Glee.
Gleeeeee?
Sì, ma dimenticatelo: qui non si canta. Qui si urla dalla paura.
AAAAAAAAAAAAAAH
(voto 9/10)


Beccati i primi 5 minuti…

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