Sceneggiatura: Edgar Wright, Joe Cornish, Adam McKay, Paul Rudd
Cast: Paul Rudd, Evangeline Lilly, Michael Douglas, Corey Stoll, Judy Greer, Bobby Cannavale, Michael Peña, T.I., Abby Ryder Fortson, Martin Donovan, John Slattery, Anthony Mackie, Hayley Atwell, Stan Lee
Genere: piccolino
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La vita da formica proprio non ve la consiglio. Non è un granché essere ignorati, invisibili a tutti. Non invisibili invisibili come Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, però quasi. Voi probabilmente non lo sapete come ci si sente, a meno che non abbiate provato un'esperienza come quella dei protagonisti di Radiazioni BX: distruzione uomo, Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi, o quella figata di cult anni '80, il sottovalutato Salto nel buio di Joe Dante. Oppure il nuovo Ant-Man.
Cast: Hugh Jackman, Dakota Goyo, Evangeline Lilly, Hope Davis, Anthony Mackie, Kevin Durand, Olga Fonda
Genere: Disney robot
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Non mi piace Hugh “Wolverine” Jackman.
Voi direte: «Se ha lavorato con due dei più grandi registi della contemporaneità, ovvero Christo-pher Nolan e Darren Aronof-sky, un motivo pur ci sarà». E ve lo dico io qual è il motivo, ve lo dico: «Anche i geni prendono della cantonate». Al proposito ricordo sempre di come Quentin Tarantino consideri le commedie pecorecce e pure pecorine con Lino Banfi ed Edwige Fenech dei cult personali. E se anche il più Grande si prende delle cantonate, vuol dire che tutti le prendono. No exception per Mr. Inception e per il compare cigno.
"Mi spiace figliolo, ma voglio bene solo ai robot!"
Real Steel, comunque, e che vuol dire? Vuol dire “Vero acciaio”. Uh, che titolo da omaccioni duri! Peccato che più che Real Steel, io l’avrei intitolato Fake Steel, finto acciaio. Se infatti pensate di trovarvi di fronte a un action tosto, vi sbagliate di grosso. Questa è una produzione Disney di quelle per tutta la famiglia, con un po’ di robottoni alla Transformers e qualche scazzottata del tutto innocua. Tanto se qualcuno si fa male, si tratta pur sempre di macchine, mentre le persone stanno in disparte.
Una cosa che va detta dei combattimenti di questo film è infatti che assomigliano a quelli dei Pokemon, di Yu-gi-oh o di tutte quelle giapponesate bimbominkiate dove i protagonisti lanciano dei mostri e delle carte, o forse dei mostri che escono dalle carte o forse delle carte che escono dai mostri (non so, è troppo complicato da capire), ma non combattono loro in prima persona. Facile, così. Lo stesso succede in Real Steel. Scultissima in proposito è la scena dello scontro finale, con Hugh Jackman che tira pugni nel vuoto e il figlio lo guarda commosso…
"Evvai, in tv danno Robot Wars con Andrea Lucchetta!"
Eh sì che gli incontri di pugilato sono qualcosa di tradizionalmente favorevole alla rappresentazione cinematografica, nel senso che un bell’incontro di boxe ha in sé qualcosa di intrinsecamente filmico, vedi la lunga tradizione di pellicole dedicate all’argomento, da Toro scatenato a Million Dollar Baby. Gli scontri sul ring tra robot sono invece quanto di più anticinematografico, oltre che antiestetico, si possa immaginare. Sarà anche che Shawn Levy non è certo un toro scatenato, alla regia. Shawn Levy che ricordo essere il regista di robe hard-troci come La pantera rosa e Una notte al museo. 1 e pure 2, per la serie “continuiamo a farci del male”.
Andando a vedere tra i produttori, figura poi il nome di Steven Spielberg: un tempo garanzia di figata, o quasi, oggi garanzia di schifezza, vedi le sue ultime produzioni tv Terra Nova, The River e Falling Skies, per non menzionare la regia di War Horse. Con la differenza che lì veniva celebrato l'amore uomo-cavallo, qui l'amore uomo-robot.
Un’altra roba oltre ai Pokemon e ai Transformers che questo film mi ha fatto venire in mente, e sarei vissuto benissimo anche senza doverlo ricordare è… Com’è che si chiamava quel programma ridicolo che davano su Italia 1 e poi pure su La7?
Ah, sì: Robot Wars!
C’era proprio bisogno di farne una specie di versione cinematografica?
"Ti sfido a guardarmi negli occhi, robot, e a dirmi che non mi ami,
se ne hai il coraggio!"
Lo spunto della trama parte però non da Robot Wars, bensì nientepopodimenoche da un racconto di Richard Matheson. Quasi inutile aggiungere che l’ispirazione originale naufraghi subito in una serie di disneyanate assortite, con un rapporto padre-figlio sviluppato nella solita prevedibile maniera.
All’inizio, Hugh Jackman vende l’affidamento del figlio alla sorella dell’ex moglie deceduta per 50.000 dollari. E a cosa gli serve questa bella cifra? Per comprarsi un… robot. Complimentoni, Hugh, hai vinto il premio di papà dell’anno!
Quando viene però introdotto il personaggio del figlio, capiamo benissimo le intenzioni di Jackman, visto che ‘sto bimbettominkietto è decisamente uno dei bimbominkiettini più insopportabili nella storia del cinema. E sì che di bambini odiosi nei film se ne vedono sempre parecchi. In questo momento non c’ho voglia di fare un elenco, ma se ci pensate ce ne sono eccome.
Fatto sta che non hai fatto così male a vendere tuo figlio, Hugh. Però per un robot… bah. Con 50.000 dollari potevi comprarti una bella auto, o magari un lacché personale.
Per quanto quindi Hugh Jackman in genere non mi piaccia, in questo film mi sta quasi simpatico, visto che deve avere a che fare con un figlio de-genere del genere. Figlio che tra l’altro si rende protagonista dell’altra scena scultissima del film: la danza insieme robot, roba che siamo sotto il livello dei video su YouTube con i gatti che suonano la pianola.
In effetti questo video del gatto è fantastico, altroché Real Steel!
"Vuoi che ti faccia l'accavallamento delle gambe alla Sharon Stone?
Eh no, che mi ti si blocca la crescita e resti un bimbo odioso forever!"
Tra le poche cose positive da segnalare della pellicola c’è un buon cast di contorno, con Hope Davis nei panni dell’ex moglie di Jackman, nonché madre della piccola bestia di Satana, e il solito sottoutilizzato Anthony Mackie che mi auguro possa diventare, una volta evitati filmetti come questo, il nuovo Denzel Washington. E poi nota di merito per la presenza non di una, ma di due tope notevoli. Visto che si tratta di un film Disney, chiarisco che non sto parlando di Topolina, bensì di Evangeline Lilly, che per il suo primo ruolo post-Lost poteva trovarsi certo di meglio, e della perfida russa Olga Fonda. Sarà lei a mettere i bastoni tra le ruote a Hugh Jackman e al suo odioso figlio. Inutile aggiungere che io ho fatto il tifo per lei!
Transformers, Transformers 2, Transformers 3, Transformers Mille, L’ora nera, Skyline, Real Steel… questa è la fantascienza banale e vuota di idee che non voglio più vedere.
Due nomi ormai molto noti al pubblico bloggaro uniti ancora una volta per presentarvi in stereo le uscite cinematografiche di questo weekend.
Come? Dite che il primo nome sì, è famosissimo ma il secondo mica tanto?
Massì, dai che lo conoscete pure lui. E' quello che consiglia o film action trash e inguardabili o presunte opere d'autore anch'esse inguardabili. Il più delle volte, almeno. Ma comunque basta perdere tempo parlando del migliore (e allo stesso tempo peggiore) attore non protagonista del mio blog e passiamo ai film protagonisti nei cinema italiani in questi giorni.
Anche se sono attori non si vede
Anche se è
amore non si vede
Il
consiglio di Cannibal: anche se è un film non si vede
Mai
sopportati Ficarra e Picone. Già il fatto che provengano da Zelig e
Striscia la notizia non depone a loro favore, ma per me sono tra i
comici meno comici persino all’interno di questi ben poco
esilaranti programmi. I loro film finora me li sono risparmiati alla
grande e penso che la tendenza continuerà anche con questo. Sebbene
credo che nemmeno a Ford facciano impazzire, per questa volta faccio
il bravo e glieli lascio tutti e due, anzi tre: Ficarra, Picone e
pure una picconata alla Cossiga!
Il
consiglio di Ford: non lo vedo neanche per sogno
Incredibilmente,
mi trovo perfettamente d'accordo con Cannibale: ho sempre detestato
Zelig, Striscia ed i comici che non fanno ridere. Ficarra e Picone
compresi.
Quindi
cambio la picconata con una bella bottigliata che rifilo in testa ai
due protagonisti di questa immondizia "cinematografica".
Real figa
Real Steel
Il
consiglio di Cannibal: lo lascio a Ford
Uh, Ford.
Lo so che vai in brodo di giuggiole per Hugh Jackman.
Io
sinceramente non ho mai capito né come faccia a fare l’attore, né
come faccia a essere considerato un sex-symbol, ma tant’è.
L’unico
motivo per cui vedere questa porcata sportivo-fantascientifica mi
sembra allora il gradito ritorno di Evangeline Lilly, la Kate di Lost
assente da un po’ di tempo dalle scene…
Il
consiglio di Ford: un altro round, ancora un altro round
Questo è
stato pubblicizzato un pò ovunque come il Rocky dei robot, quindi
non posso che tuffarmici senza neppure pensarci, sperando che, al
contrario del soltanto discreto Warrior, possa riportarmi alle
atmosfere magiche del leggendario Balboa.
E sì,
Cannibale. Hugh Jackman è un vero fordiano: è australiano, si
allena come un porco per mantenersi il fisico e nonostante alcuni
film di merda cui ha prestato il volto mi pare un tipo assolutamente
pane e salame.
"Buttiamoci tutti, prima che Ford inizi il suo cineforum!"
Happy Feet
2 in 3D
Il
consiglio di Cannibal: nooooooooooooooooooooooooooooo
Salvo
eccezioni, odio i sequel e odio il 3D. Se aggiungiamo che da Happy
Feet 1 mi sono già tenuto alla larga, le possibilità che veda
volontariamente questo film sono ridotte al lumicino quanto quelle
del Milan contro il Barcellona, tiè! E no, Ford, anche se mi dai
della ballerina per via del mio amore per Black Swan, con i pinguini
non ce bello!!
Il
consiglio di Ford: unhappy Ford
La penuria
in sala mi porta ad essere di nuovo d'accordo con il mio antagonista:
detesto il 3D, il primo Happy feet mi annoiò a morte - e mi fece
anche discretamente cagare - e non ho la minima intenzione di
sopportare anche questo.
E
tranquillo, Cannibale: neppure se ti metti il tutù ti faccio ballare
con 'sti pinguini!
"Non solo si è dimenticato di darci da mangiare, ma adesso
Ford pretende pure che partecipiamo al suo cineforum :("
Miracolo a
Le Havre
Il
consiglio di Cannibal: questo potrebbe essere interessante
Ford,
ammetto la mia ignoranza e devo confessare di non aver ancora mai
visto nessuno film del finlandese Aki Kaurismaki. Presto mi sa che
cercherò di rimediare, mi attira in particolare L’uomo senza
passato, ma anche questo suo ultimo sembra non essere male…
Il
consiglio di Ford: miracolo in sala
Già ha del
miracoloso l'ammissione delle sue lacune cinematografiche da parte
del mio antagonista, inoltre vedere questo lavoro accolto
universalmente come l'ennesimo colpo di genio che un regista
incredibile e sorprendente ci ha regalato in sala è un regalo così
grande che quasi quasi non ci credo.
Senza se e
senza ma, andatelo a vedere.
Altrimenti
vi prendo a bottigliate fortissime.
E tu sei il
primo, Cannibale: corri a rivederti almeno almeno L'uomo senza
passato, scellerato!
"Cos'hanno da criticare sempre 'sti Cannibal e Ford?
Adesso gli facciamo un culo così a entrambi!"
Tower Heist
- Colpo ad alto livello
Il
consiglio di Cannibal: colpo a basso livello
Ben Stiller
saran 10 anni che non azzecca più un film, Eddie Murphy forse quasi
30, ammesso e non concesso ne abbia mai azzeccato uno. Uniti insieme
nella solita commedia all’ammericana potrebbero dare risultati ben
poco di alto livello… il fatto che il film affronti (in che modo è
tutto da vedere) la tematica della crisi finanziaria potrebbe però
renderlo un minimo decente. Ho detto potrebbe. Così come Ford
“potrebbe” essere una persona che ne capisce di cinema, ma
probabilmente non lo è uahahah!
Il
consiglio di Ford: colpo basso e basta
Soltanto
quello scellerato del mio antagonista potrebbe anche solo pensare che
un film fuori tempo massimo potrebbe salvarsi soltanto per un
richiamo alla crisi economica.
Per quanto
io abbia apprezzato le sue imprese eighties, ormai Eddie Murphy è
clamorosamente alla frutta, e pare che anche Ben Stiller, ormai,
abbia deciso di darsi alla macedonia.
Inti-Illimani
- Dove cantano le nuvole
Il
consiglio di Cannibal: dove cantano le nuvole, ma non io
Pur potendo
apprezzare anche il loro impegno politico, la musica degli
Inti-Illimani per me è qualcosa di inascoltabile, quindi col piffero
(come quello presente nelle loro canzoni) che mi becco un intero
documentario su di loro. Sucatelo te, Ford!
Il
consiglio di Ford: el pueblo unido jamas serà vencido
L'impegno
politico di questa band storica è indiscusso, ma effettivamente un
documentario intero su quest'icona della musica latino americana e
non solo rischia di essere un pò troppo pesantuccio anche per me.
Certo, a
fronte delle numerose uscite desolanti, potrebbe quasi piazzarsi al
terzo posto nella classifica di gradimento della settimana.
Sempre che
non contiate di vedere il Cannibale con indosso la sua tutina da
Cigno nero nella versione director's dell'ultimo lavoro di Aronofsky.
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